AAC Augmentative alternative communication

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AAC Augmentative alternative communication
AAC
AUGMENTATIVE
ALTERNATIVE
COMMUNICATION
COS'È LA CAA
Con Comunicazione Aumentativa e Alternativa (detta anche CAA) si indica un
insieme di:
conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie atte a semplificare ed incrementare la
comunicazione nelle persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali
comunicativi, con particolare riguardo il linguaggio orale e la scrittura[1].
L’ACRONIMO
Augmentative
potenziamento delle risorse
comunicative (residui vocali,
comunicazione non-verbale, strategie
compensative e strumenti tecnologici.
Alternative
Tutto ciò che è alternativo alla parola
(figure, disegni, simboli, etc).
STORIA

Anni ‘50 prime sperimentazioni negli USA

Anni ‘60 progressi della medicina -> sopravvivenza ad ICTUS e altre malattie
con danni cerebrali che compromettono il linguaggio

Anni ‘60 nascono i primi programmi di CAA per bambini con PCI – primi
esempi di comunicazione con simboli grafici – primi ausili

Anni ’70 progetto di ricerca per la comunicazione con i simboli Bliss

1982 fondata ISAAC (Società internazionale di Comunicazione Aumentativa
Alternativa)
La popolazione
disabile
verbale è
molto
eterogenea
per età, livello
cognitivo e
funzionalità
motoria (cause
accidentali o
patogene).
Popolazione disabile
verbale
LA POPOLAZIONE DISABILE VERBALE
Cause
accidentali
Ictus
Esiti post
traumetici
Autismo
Cause patogene
Paralisi cerebrale
infantile
I PREREQUISITI DI BASE
Capacità di simbolizzazione – richiede una rappresentazione interne
delle proprie conoscenze.
Presenza di SI/NO codificato e strutturato tramite comunicazione non
– verbale (capo, gesto, mimica, etc.) e il soggetto deve essere in
grado di esprimerlo contestualmente e consapevolmente.
L’intenzionalità comunicativa – è necessaria una necessità
comunicativa dal parte del soggetto.
ABILITÀ DI LETTOSCRITTURA
In presenza di abilità di
letto - scrittura, la soluzione
può essere un mero by –
pass strumentale (etran,
tabella alfabetica).
In assenza della abilità di
letto - scrittura, sarà
necessario introdurre
modalità alternative alla
parola (simboli).
TIPOLOGIA DEL DANNO
Danno congenito – valutare
iter evolutivo
Danno acquisito – difficoltà di
accettazione di un nuova
sistema di comunicazione
DIFFERITA TEMPORALE
La differita temporale è data dalla mancanza di
simultaneità pensiero / parola e dai tempi tecnici
necessari ad indicare sulla tabella o a selezionare su un
VOCA.
L’interlocutore parlante deve prestare attenzione al
contenuto del disabile, facilitandolo senza ledere la
sua autonomia, ma restando presente nella relazione
per non renderla un esercizio comunicativo.
RUOLO ATTIVO NELLA COMUNICAZIONE
Con l’AAC, il disabile diventa attivo e protagoniste
nella comunicazione, viene ascoltato e non deve
rispondere solo con il semplice SI o NO.
Agisce una comunicazione in situazione di quasi
reciprocità con l’altro.
GLI STRUMENTI
L’AAC non nasce come alternativa al linguaggio, ma
solo all’aspetto verbale, fonetico del linguaggio.
Utilizzare strumenti al posto di qualcosa che non si è
mai usato, non è un passaggio automatico (soggetti in
età evolutiva con danno congenito). Non è semplice
passare dalla comunicazione non – verbale all’AAC.
PENSIERO - PAROLA
Chi non parla non è senza pensiero, ma la mancanza
del linguaggio lo rende indecifrabile e quindi non
comunicante e, talvolta, apparentemente anche non
intelligente. (M. L. Gava)
Se non è facile comunicare con un disabile verbale,
non lo è neanche con il disabile che utilizza una
tabella di simboli. (M. L. Gava)
DIFFICOLTÀ DELLA COMUNICAZIONE SIMBOLICA
Fatica relazionale cognitiva
Tempi lunghi: il soggetto deve pensare cosa deve dire, scegliere simboli
e nel caso non ci fossero quelli necessari, riformulare il pensiero,
additandolo ai simboli presenti.
L’approccio richiede all’abile verbale una sorta di addestramento.
COMUNICAZIONE AGITA
Output motorio collegato al pensiero, ma che non
passa attraverso la metacognizione (Es.)
Ma come non si può agire senza un ordine nel
azione, non si può parlare senza un ordine delle
parole, se si vuole consentire la compressione del
messaggio.
PENSIERO-PAROLA
A 1 anno un bambino è già in
grado di capire, dalle parole
degli altri, quasi tutto quello che
fa riferimento al suo mondo
conosciuto,
•Perché si possa esprimere in maniera
corretta serviranno almeno altri due
anni.
Quando questo percorso non
può avvenire accade che:
•Già nella fase di input il bambino non
può chiedere spiegazioni questo creerà
delle carenze (es. Tavola pitagorica).
DIFFERENZA TRA CAA E LINGUAGGIO
NATURALE
Il linguaggio naturale è un
automatismo che non
richiede consapevolezza
La AAC è una strategia
esterna non automatica che
richiede un processo
metacognitivo
AAC – ALTERNATIVA AL LINGUAGGIO
AAC è alternativa al solo aspetto sonoro del
lignuaggio
Io gelato
Mamma, io, sorella,lunedì
piatto scuola giocattoli
Mercoledi mamma
occhiali no compra
Appuntamento, no
mercoledì,no giovedì
METODOLOGIA – VALUTAZIONE SI/NO (CODIFICATO)
Implicito (risposta
globale con tutto il
corpo)
Voce
Capo
Si/no
Esplicito (il
soggetto sa il
significato del
si/no)
Occhi
Gesti
METODOLOGIA – VALUTAZIONE SI/NO
Si/No Codificato e strutturato
Si/No Codificato ma non strutturato
Si/No agito in modo globale
Non sa agire il Si/No
PROCESSO SIMBOLICO E INTENZIONALITÀ
COMUNICATIVA
È necessario avere una capacità simbolica,il saper riconoscere
nelle immagini gli oggetti delle proprie conoscenze
Intanzionalità
comunicativa
Il soggetto è
partecipe in modo
attivo e propositivo
Il soggetto è
partecipe solo se
motivato
Il soggetto è attento
ma passivo, va
motivato
Il soggetto è motlo passivo
presenta scarsa o assente
attenzione, oppure la sua
iperattività gli impedisce di
prestare attenzione.
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