MICRO News - Policlinico S.Orsola

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MICRO
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U.O. di Microbiologia, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Università di Bologna
Direttore: Prof. Maria Paola Landini
Vol.9, N.8, Settembre 2016, a cura di Giada Rossini e Maria Paola Landini
Update su Zika virus
Stiamo assistendo “in diretta”, come mai era avvenuto in precedenza, alla espansione di un virus, trasmesso da
vettori, in un intero continente (l’America) che ne era indenne. Si tratta del Flavivirus Zika, trasmesso da alcuni
tipi di zanzare Aedes. Nonostante quella mediata da vettore sia la principale
modalità di trasmissione, il virus può essere trasmesso anche attraverso
sostanze di origine umana come sangue, tessuti e cellule e attraverso rapporti
sessuali non protetti. Il numero di persone infettate è enorme anche se
arrivano alla osservazione solo quelle sintomatiche. Si tratta anche, in molti
casi, di una infezione che si sovrappone ad un’altra simile sia come agente
patogeno (virus delle dengue, un altro Flavivirus), sia come modalità di
trasmissione (le stesse zanzare). Assistiamo quindi ad eventi nuovi e
difficilmente riproducibili altrove. L’evento che più preoccupa è l’evidenza
di una associazione tra l’ infezione da Zika virus acquisita in gravidanza con
alcune malformazioni del sistema nervoso centrale (principalmente
microcefalia) che sono state documentate in 20 Paesi sui 69 colpiti dal 2015 in poi e con la sindrome di
Guillain-Barré di cui si è documentato un aumento in 18 dei Paesi coinvolti dalla epidemia. Non è, al
momento, chiarito se esistono cofattori che possono giocare un ruolo nelle diverse patologie fetali.
Nelle ultime settimane il virus è atterrato anche a Singapore dove è riuscito ad innescare un focolaio autoctono
con almeno un centinaio di casi sintomatici.
In Europa sono circa 1300 i casi di infezione documentata e sono tutti, però, da riferire a soggetti di ritorno da
Paesi a rischio. In Italia sono più di 60 i casi documentati, di cui 11 nella nostra regione e tutti con
sintomatologia molto lieve e risoltasi in pochi giorni.
I viaggiatori di ritorno da zone a rischio devono essere sottoposti ai test diagnostici per virus Zika (oltre che per
Dengue e Chikungunya) al fine di permettere l’identificazione rapida dei casi e l’adozione immediata delle
necessarie misure di controllo per ridurre il rischio che si inneschi un ciclo di trasmissione autoctona. Infatti
anche la zanzara Aedes albopictus (zanzara tigre), abbondante mente presente in Italia, può trasmettere questo
virus ancorchè con minor efficienza rispetto a Aedes Aegypti.
Inoltre, sono stati individuati idonei percorsi diagnostico-assistenziali per le donne in gravidanza che sono state
esposte al rischio di infezione da virus Zika, ovvero quelle che hanno soggiornato in aree in cui è accertata la
trasmissione locale di Zika - indipendentemente dalla manifestazione o meno di sintomi causati dalla infezione
stessa (rash, febbre, artralgia, mialgia o congiuntivite secca) – e/o le donne il cui partner ha soggiornato in aree
a rischio vista la possibilità di trasmissione sessuale. A queste donne e ai loro partner devono essere offerti i test
diagnostici per l’accertamento dell’infezione da virus Zika.
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La UO di Microbiologia del S.Orsola (Laboratorio Crrem) è il riferimento per la diagnosi di laboratorio delle
infezioni da Virus Zika per tutta la Regione Emilia Romagna.
Per informazioni e chiarimenti in merito si faccia riferimento al lab CREEM – Tel. 051-2144316.
Inoltre, la U.O. di Ostetricia e Medicina dell’ età prenatale-Rizzo (ambulatorio delle “infezioni in gravidanza”)
è il riferimento per tutta la provincia di Bologna e Imola.