GBC Italia generale_1 - Green Building Council Italia

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GBC Italia generale_1 - Green Building Council Italia
GBC ITALIA
Rassegna Stampa dal 17 al 24 giugno 2016
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INDICE
GBC ITALIA
24/06/2016 Il Trentino - Nazionale
in breve
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23/06/2016 Il Sole 24 Ore
Da Unipol in vendita 500 milioni di asset
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22/06/2016 QN - Il Resto del Carlino - Modena
Nuova Coop, previsti una serra sul tetto e niente negozi
8
18/06/2016 Smartcity
Sostenbilità e innovazione un impegno importante per le aziende
9
17/06/2016 Nuova Finestra
Verso gli edifici Nzeb
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GBC ITALIA WEB
23/06/2016 www.ladigetto.it 14:31
Il Trentino sostenibile a Rebuild Italia 2016
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23/06/2016 www.casaeclima.com 12:09
Commissioning sotto la lente, il Seminario Internazionale AiCARR-ASHRAE-CIBSEREHVA
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21/06/2016 modaacolazione.com 10:09
Sviluppo urbano sostenibile: a spasso fra gli eco-quartieri d'Europa
15
20/06/2016 www.rinnovabili.it 13:47
A Los Angeles nasce l'eco quartiere "dalla culla alla culla"
17
17/06/2016 www.casaeclima.com 16:41
Grattacieli verdi, sono davvero 'green' o è solo una moda
18
16/06/2016 www.greenews.info 18:22
GREENERIA, un nuovo modo di fare edilizia, commercio e ricettività
20
ECOSOSTENIBILITA
24/06/2016 Il Sole 24 Ore
Energia, la Ue premia i risparmi
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24/06/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Renzo Piano disegna il Partenone hi-tech
24
23/06/2016 Il Sole 24 Ore
Da Federbeton la richiesta d'investire in infrastrutture
26
20/06/2016 Il Sole 24 Ore
Periferie e degrado, progetti di recupero entro il 29 agosto
28
20/06/2016 ItaliaOggi Sette
A Napoli il primo edifi cio non residenziale a energia zero del Mediterraneo
31
GBC ITALIA
5 articoli
24/06/2016
Pag. 16
diffusione:17376
tiratura:22739
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in breve
in breve
fugatti (lega) «Lupo, un indennizzo al pastore della malga» Corrispondere un indennizzo al pastore di
Malga Venegiota per la perdita dei 16 capi di bestiame e prendere immediati e drastici provvedimenti per
evitare che tali episodi si ripetano nuovamente. Lo chiede il consigliere provinciale della Lega Nord,
Maurizio Fugatti, in un'interrogazione presentata in merito alla presenza del lupo in Trentino, in particolare
dopo gli avvistamenti in valle di Non e in Lessinia degli ultimi giorni e l'uccisione di 16 pecore nel Primiero.
Fugatti chiede inoltre se ci siano stati casi analoghi e «se siano stati elargiti indennizzi a favore dei
proprietari». dall'assessore daldoss Il Trentino Green presentato a Rebuild Il Trentino sostenibile, che
incentiva l'edilizia green è stato presentato alla platea di Rebuild 2016. A raccontare la situazione durante
l'evento centrale nel panorama nazionale per definire le nuove tendenze dell'edilizia italiana è stato
l'assessore provinciale Carlo Daldoss. L'edizione 2016, la quinta, tenutasi al Palacongressi di Riva del
Garda, si è concentrata sul nuovo Conto termico e sul Fondo Kyoto, preziose opportunità anche per le
amministrazioni pubbliche per riqualificare il patrimonio edilizio esistente, nell'osservanza dei Criteri
Ambientali Minimi. Riflettori accesi inoltre sui nuovi modelli di business «rimodellati», dalle tecnologie
dell'informazione e sulla capacità di creare valore e domanda generata dai nuovi processi sociali e
partecipativi. Al convegno sulle nuove opportunità e procedure per l'edilizia sostenibile l'assessore Daldoss,
anche portando i saluti del governatore Ugo Rossi, ha spiegato che il Trentino, assieme all'Alto Adige,
«rappresenta un unicum in Italia per la concentrazione di iniziative e di enti di certificazione sulla materia, di
rilevanza ad un tempo nazionale ed internazionale. Ad esempio Green Building Council Italia, che partendo
da un modello americano, Leed, declina i principi di sostenibilità energetica e ambientale per le nuove
costruzioni (Leed new construction), gli edifici dimensioni contenute (protocollo Home), gli edifici già
esistenti (Existing Building), e gli edifici storici (Historical Building) per passare infine ad una scala di
quartiere (Leed Quartieri). Ma anche al Passiv House institut, modello tedesco considerato ormai di
assoluta avanguardia.
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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23/06/2016
Pag. 21
CASA 24 PLUS
diffusione:155874
tiratura:211650
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Sviluppi
Da Unipol in vendita 500 milioni di asset
paola dezza
Da Unipol in vendita 500 milioni di asset pag. 22 a Vendite, affitti brevi e un consistente pacchetto di
riqualificazioni sono l'ossatura del piano strategico del Gruppo Unipol nel segmento immobiliare. La
compagnia assicurativa sta rifacendo il look a molti asset immobiliari di proprietà, dopo anni di abbandono,
e punta ad avere un portafoglio real estate efficiente e redditizio nel giro di qualche anno. Non solo. Del
piano fa parte soprattutto la realizzazione della nuova sede, nel quartiere di Porta Nuova a Milano. Edificio
che sarà realizzato su disegno di Mario Cucinella e di cui Il Sole24 Ore è in grado di anticipare i rendering
definitivi. La settimana scorsa è stata completata la documentazione per la richiesta dei titoli edilizi. Cento
milioni di euro il valore complessivo dell'opera, tenuto conto del costo dei terreni. In tutto 23 piani fuori terra
per un'altezza di quasi 120 metri - e tre interrati che saranno terminati a fine 2019 (i lavori inizieranno a
inizio 2017). L'edificio si distinguerà per l'elevata qualità e per le soluzioni innovative. L'obiettivo è ottenere
la certificazione Leed premium. L'headquarter e il vicino Rasoio ospiteranno fino a 2000 dipendenti del
gruppo. Il Rasoio, così è stato soprannominato negli anni l'ecomostro dislocato tra via Confalonieri e via De
Castillia, sarà abbellito da Progetto Cmr, in particolare con un importante rivestimento esterno. Il valore in
questo caso (compreso il costo dell'area) si aggira su 60-70 milioni di euro. La compagnia assicurativa oggi
ha un patrimonio immobiliare di 4,3 miliardi di euro, in calo dai 4,9 miliardi del 2012. Di due miliardi è il
valore degli asset strumentali , che una volta liberati all'arrivo del nuovo headquarter potrebbero, in parte,
finire sul mercato. Della strategia fa parte anche la decisione di razionalizzare il portafoglio, dismettendo
asset che rendono meno del 3 per cento. Si tratta, come è in grado di anticipare Casa24 Plus, di un
pacchetto da 500 milioni di euro, composto per il 45% da asset localizzati a Milano e per un altro 45% da
immobili dislocati tra Bologna, Torino, Firenze e Roma. Asset a uso misto, anche se la parte del leone la
fanno uffici e residenze. L'obiettivo è gestire il patrimonio da compagnia assicurativa, che investe nel real
estate a copertura delle riserve assicurative. Determinate tipologie di asset non hanno quindi le peculiarità
per restare in portafoglio. Altra importante ristrutturazione - che fa parte del piano Urban Up, il progetto
sviluppato dal Gruppo Unipol dedicato alla riqualificazione immobiliare degli edifici di proprietà e finalizzato
alla valorizzazione di alcuni tra i più importanti immobili del parco architettonico italiano - è quella della
Torre Galfa, ancora a Milano. Anche qui cento milioni di investimento che porteranno, in 24 mesi da oggi a
opera dell'architetto Maurice Kanah, l'hotel Melià nei primi 15 piani del palazzo e nei restanti piani
residenze da affittare. Anche con affitti brevi come sta accadendo per la Torre Velasca (si veda articoloa
lato). In via Pantano, dove sono previsti ancora 12 mesi di cantiere, arriveranno appartamenti di lusso in un
immobile storico disegnato dallo studio Vittorio Grassi Architetto & Partners. I prezzi non sono ancora stati
stabiliti, ma è facile pensare che saranno in linea con la media di 8mila euro al metro quadrato della zona.
Unipol poi punta a comporre un portafoglio di hotel che arriverà a 500 milioni di euro grazie all'acquisizione
delle strutture di Una. Sono 250 i milioni di asset alberghieri già in casa, tra cui l'hotel Big in via Rosales,
pronto tra 18 mesi, ai quali si aggiungono appunto i 250 milioni (comprensivi di debito) di Una. Il pacchetto
sarà poi inserito in un fondo gestito da UnipolSai investimenti Sgr. Il gruppo guarda anche alla periferia,
dove peraltro non pochi sono gli asset di proprietà. Da via Tucidide ad Assago (riqualificato e affittato poi a
Nielsen), ingente è il patrimonio ereditatoe da riqualificare nella speranza che il mercato immobiliare si
riprenda e la domanda torni vivace anche fuori dal centro.
non solo a milano
500
mil ioni il patrimonio in vendita È il valore complessivo degli asset poco redditizi che il Gruppo Unipol
intende mettere sul mercato, nell'ambito dell'operazione che punta a razionalizzare il portafoglio
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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23/06/2016
Pag. 21
CASA 24 PLUS
diffusione:155874
tiratura:211650
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immobiliare del gruppo. Si tratta di asset che rendono meno del 3%. Per il 45% sono immobili situati a
Milano, per un altro 45% sono dislocati tra Bologna, Torino, Firenze e Verona. In maggioranza si tratta di
uffici e residenze. Il gruppo punta ad aumentare il rendimento ottenibile dal patrimonio real estate, che oggi
vale 4,3 miliardi di euro.
Foto: Edifici "icona". Nella foto grande il rendering definitivo della sede, presto in costruzione, del Gruppo
Unipol a Milano. Sopra la rivisitazione del Rasoio, sempre a Porta Nuova
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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22/06/2016
Pag. 16 Ed. Modena
diffusione:108667
tiratura:140151
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VIGNOLA L'ORTO COPERTO PRODURREBBE 100 TONNELLATE ALL'ANNO DI FRUTTA E ORTAGGI,
CONFERMATO IL DISTRIBUTORE
Nuova Coop, previsti una serra sul tetto e niente negozi
- VIGNOLA - LA COOP, ora 'Alleanza 3.0', ha svelato lunedì in commissione 'aperta' il suo progetto per il
nuovo supermercato, erede raddoppiato de 'I Ciliegi' - destinato, questo, a chiudere - previsto nell'area tra
via per Sassuolo, circonvallazione e via Prada. E dopo tante ipotesi sono emersi per la prima volta i veri
lineamenti della struttura immaginata dal colosso Gdo. Ci sarà, ad esempio, il distributore a marchio Coop,
osteggiato da tutti i benzinai: ora è sicuro. Meno attese la rinuncia definitiva a una galleria di negozi e la
creazione al 1° piano, cioè sul tetto, di una serra idroponica. Soluzione inedita in Italia, capace di produrre
100 tonnellate all'anno di frutta e ortaggi, poi pronti per la vendita al piano di sotto 'a metri zero'. L'idea è di
affidarne le cure, per la parte agricola, a coltivatori locali. Magari in sinergia con l'istituto agrario
Spallanzani. Tra i cittadini, almeno tra quei 50-60 presenti in sala, l'altra sera ha però prevalso lo
scetticismo, nonostante i tecnici Coop abbiano garantito per l'edificio criteri di edilizia 'green'
all'avanguardia, sui binari della severa certificazione 'Leed'. É anche vero che gran parte delle critiche non
sono arrivate da 'semplici consumatori', ma da commercianti e imprenditori che nel nuovo market vedono
una minaccia per le loro attività e i loro posti di lavoro. E che quindi, come è giusto che sia, hanno uno
sguardo diverso sulla vicenda. Che in base a un pre-accordo tra Comune e Coop prevede uno 'scambio':
una variante urbanistica renderebbe edificabile (ora è agricolo) il terreno identificato per il nuovo
supermercato, e Alleanza 3.0 verserebbe nelle casse pubbliche 2.5 milioni di oneri straordinari - più
900mila euro di ordinari - utili a costruire le nuove scuole medie. Ma sulla strada che porta al via libera c'è
ancora una conferenza dei servizi, dove il progetto sarà valutato dal punto di visto tecnico e normativo
anche dalla Provincia (chiamata ad esprimersi pure sulla presunta impossibilità dell'ampliamento in loco de
'I Ciliegi'), e soprattutto il voto del consiglio comunale, per nulla scontato. E per i politici locali, che tranne il
sindaco (a favore) e il M5s (contro) ancora non si sono esposti, la cosa più difficile sarà motivare la propria
decisione: nè un 'sì' né un 'no' mettono al riparo da critiche o rinunce da e per la collettività. Valerio
Gagliardelli
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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18/06/2016
Pag. 23 N.2 - APR/MAG 2016
Smartcity
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Sostenbilità e innovazione un impegno importante per le aziende
Per le grandi aziende è importante la consapevolezza del proprio ruolo nell'ambito della tutela ambientale,
della salute e della sicurezza sul lavoro. Siemens si impegna per uno sviluppo sostenibile, in cui le
considerazione di ordine economico, sociale ed ambientale hanno il medesimo peso. Un quartier generale
ecosostenibile
L'azienda abbraccia i principi dell'efficienza, dell'innovazione e della sostenibilità in ogni sua attività. Sono
queste le caratteristiche degli ultimi prodotti lanciati in occasione di MCE. Allo stesso modo, l'impegno sì
riscontra anche in diversi ambiti, dalla gestione aziendale alla realizzazione del nuovo quartier generale che
sorgerà a Milano. È stato aperto ufficialmente il cantiere per la realizzazione del nuovo quartier generale di
Siemens in Italia. Sorgerà in viaVipiteno a Milano dove l'Azienda ha già una sede recentemente
ristrutturata. Quando sarà inaugurato a inizio 2018, il nuovo edifìcio, progettato dallo studio di architettura
Barreca e La Varrà, offrirà un ambiente di lavoro moderno e stimolante per oltre 900 collaboratori su 15.000
metri quadri di superfìcie e conterrà una sala conferenze, un training center e una mensa. Gli interventi
urbanistici sono il frutto di un accordo tra Siemens e la città di Milano. Il progetto rientra nella strategia
globale di Siemens basata sulla sostenibilità che ogni anno riceve il riconoscimento dell'indice Dowjones
(DJSI). Prima di tutto, l'edificio sarà un green building con certificazione LEED (Leadership in Energy and
Environmental Design), in grado di soddisfare i più alti standard di sostenibilità ambientale, E poi anche qui
sarà implementato lo smart workmg che Siemens adotta dal 20 I I , Questo nuovo modo di lavorare è
caratterizzato, oltre che dalla flessibilità dei dipendenti che sono più liberi negli spostamenti casaufficio,
anche dalla riduzione degli spazi dedicati agli uffici, il che si traduce in minor consumo di illuminazìone e
clima, e quindi ridotte emissioni inquinanti nelbambiente. Un portfolio completo per l'efficienza energetica
Con il motto "Power upyourefficiency" Siemens, con la Divisione BuildingTechnologies, ha presentato ad
MCE 2016 l'ampia gamma di prodotti e soluzioni, includendo i sistemi HVAC, i dispositivi di campo compatti
e comunicanti, il sistema di manutenzione da remoto intelligente Climatix IC e l'innovativa piattaforma di
building management Desigo CC. Un'importanza maggiore dedicata agli OEM. La Mostra Convegno ha
offerto l'occasione per mostrare l'innovativo sistema di telegestione da remoto basato su tecnologia doud
per impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria. Questa soluzione raccoglie tutti i
dati dì processo dell'impianto lungo l'intero ciclo di vita e li memorizza in un database centrale, permettendo
di analizzare lo stato del sistema, la sua affidabilità ed efficienza, ma anche di predisporre analisi
diagnostiche, di ottimizzare i valori e di eseguire gli aggiornamenti. Climatix IC fornisce ora anche una
panoramica geografica di tutti i sistemi collegati e lo stato di ognuno. In questo modo i tecnici possono
ottenere una rapida panoramica della situazione e possono pianificare in maniera efficiente eventuali
attività dì manutenzione. La Divisione completa la sua gamma dì prodotti per impianti HVAC con una sene
di nuovi dispositivi di campo. Ampio spazio è stato riservato anche alla piattaforma di building management
Desigo CC, che consolida la gestione di tutte le discipline di building management in un unico sistema.
Un>interfaccìa utente semplice e intuitiva, personalizzabile in base alle varie esigenze e adattata al ruolo,
ai diritti di operatività e alla lingua di ciascun utente. Inoltre, la nuova APP Desigo CC offre l>accesso da
remoto, su dispositivo mobile, alla building automation e alla gestione degli allarmi.
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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17/06/2016
Pag. 85 N.425 - GIUGNO 2016
Nuova Finestra
Verso gli edifici Nzeb
La progettazione degli edifici a energia quasi zero (Nzeb), già obbligatori in Lombardia e presto in Emilia
Romagna e fra qualche anno nel resto d'Italia al centro di un tour di quattro tappe nell'Italia del Nord:
Venezia, Torino, Bologna e Milano. 350 i partecipanti del Convegno di Venezia, quasi tutti progettisti/
Beati i proprietari degli appartamenti del condominio Smart Village Murialdo sito nell'omonima via in
periferia di Viterbo che per riscaldamento e raffrescamento spendono una inezia rispetto a tutti gli cittadini
italiani. Bollette alla mano la spesa globale per il riscaldamento invernale dei 12 appartamenti dell'intero
condominio ammonta a 1123,00 euro. Leggermente inferiore, sempre bollette alla mano, la spesa globale
per il raffrescamento estivo è di 802,90€. Meno di 2000€. Se gli appartamenti fossero tutti eguali, avremmo
una spesa annua per il comfort termico pari a 160,4 € per ogni appartamento. Bollette alla mano. Questo
succede a Viterbo e non nella solita Bolzano in un normalissimo condominio progettato per stare in classe
energetica nazionale A+ e in classe CasaClima A con soluzioni ad hoc per l'involucro, i serramenti e gli
impianti grazie alla lungimiranza di una impresa di costruzione che ha voluto smarcarsi dalla pletora di
concorrenti mirando a standard tra i più elevati in Italia. Con un extra costo del 10% rispetto a un
equivalente edificio tradizionale. Questa testimonianza è la storia che più ci ha colpito al convegno The
Next Building del 20 maggio tenutosi alle porte di Venezia. Una storia concreta, utile a tutti noi, riferita
dall'ing. Luca Fioravanti dell'impiantista Zehnder che ben ci fa comprendere come gli edifici Nzeb, a energia
quasi zero, siano alla portata di mano. Una storia che ben si interseca con quella di Hoval, altro impiantista,
che per la propria sede di Zanica, alle porte di Bergamo, ha voluto dare il buon esempio progettando e
costruendo uno stabilimento con annessi uffici in classe Cened A+ e in classe CasaClima Nature. Anche gli
edifici industriali possono risultare efficienti e sostenibili, e a bassissimi consumi energetici, ha messo in
rilievo l'ing. Matteo Lombardi di Hoval. E poi c'è un edificio storico, denso di storia, Palazzo Ricordi, a due
passi dalla Piazza Duomo e dalla Galleria di Milano, che l'attenta e ammirevole progettazione dello Studio
Parisotto+Formenton ha portato in classe energetica. E' diventato così l'edificio sostenibile più antico di
Milano potendo vantare il record di essere l'edificio più antico al mondo che ha ottenuto la certificazione
Leed Gold Core&Shell. L'industria è pronta Queste tre storie fuori del comune - una palazzina residenziale,
un edificio industriale e uno storico palazzo uffici - hanno fatto da concreto contrappunto durante il
convegno veneziano agli interventi dei professori universitari e degli uomini dell'industria dell'involucro.
Come Sabatino Faraone dell'omonima azienda sempre in grado di affascinare la platea con gli esperimenti
e le prove sulle strutture vetrate come i parapetti tutto vetro. O come Stefano Meneguzzi di Internorm che
illustra le nuove frontiere della tecnologia delle chiusure vetrate e l'impegno in consulenza e in ricerca &
sviluppo che si trasforma in prodotti d'avanguardia come l'HF410, la finestra composita con un core di
legno ingegne rizzato costituito da sottili lamelle di legno incollate tra di loro e in grado di portare carichi ben
superiori e raggiungere un U w pari a 0,70 W/m 2 K. E di ricerca & sviluppo ha riferito Michael Ferranti di
Grafsynergy illustrando la tecnologia V-perfect che non è solo tecnologia di giunzione di profili in pvc per
angoli ineccepibili ma rappresenta un salto tecnologico delle chiusure vetrate che consente nuove
combinazioni di materiali con un core sintetico come l'inglese Warmcore in alluminio-pvc-alluminio oppure
alluminio-pvc-legno e via dicendo. Anche qui tre storie di aziende pronte ad affrontare la sfida Nzeb.
Accademici sensibili E poi il mondo dell'accademia. Un mondo di professori, definiamoli sinteticamente
tecnologi dell'architettura, non enorme (purtroppo), altamente qualificato di cui l'industria delle costruzioni
ha un forte bisogno. Come il prof. Michele De Carli dell'Università di Padova che ha surfato tra i decreti
energetici nazionali del 26 giugno 2015 che regoleranno l'edilizia e l'architettura nel nostro paese per il
prossimo decennio e il prof. Piercarlo Romagnoni dello Iuav di Venezia che ha trattato il tema dell'efficienza
energetica ed impiantistica per vecchie e nuove costruzioni cercando di individuare le soluzioni
impiantistiche a disposizione. Impossibile in un convegno del genere dimenticare il ruolo delle facciate
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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Attualità/ Convegno The Next Building a Venezia
17/06/2016
Pag. 85 N.425 - GIUGNO 2016
Nuova Finestra
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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vetrate, dei componenti finestrati e dei vetri affrontato con profondità e competenza dal prof. Fabio Peron
dello Iuav mentre il prof. Franco Laner, sempre dello Iuav, ha incantato l'audience con le affascinanti
architetture in legno. Apparente fuori contesto la relazione sul nuovo codice degli appalti del prof.
Francesco Vitola del Politecnico di Milano secondo cui si poteva far di più per allineare l'Italia al contesto
europeo. Infine, ultimo ma non meno importante, il ruolo del prof. Massimo Rossetti dello Iuav che ha
curato altresì la parte scientifica del Convegno, e che ha svolto la relazione introduttiva sulle nuove
architetture che ha portato i trecentocinquanta partecipanti in un mondo di sogno ma anche di profondo
segno architettonico facendoli veleggiare tra le innovazioni di futuro, tra nanotecnologie e facciate
avveniristiche, tra droni costruttori, BIM ed economia circolare. Lasciando le conclusioni all'indimenticabile
Peter Rice: "Non c'è niente di misterioso nel processo dell'innovazione. Ciò che serve è coraggio,
attenzione e cura del dettaglio, e soprattutto crederci e cominciare". Anche le tecnologie Nzeb richiedono
innovazione, coraggio, attenzione al dettaglio, crederci e cominciare. Prossimo appuntamento di The Next
Building è per il 23 giugno all'Aula Magna del Politecnico di Torino. Il tema è sempre il "Progettare a
energia quasi zero" declinato sul recupero e la riqualificazione energetica degli edifici storici e monumentali
senza dimenticare le architetture moderne come il grande intervento Lavazza di Torino.
Foto: Il prof. Massimo Rossetti. Il prof. Michele De Carli , Università di Padova. Il prof. Piercarlo Romagnoni
, Iuav. L'ing. Luca Fioravanti di Zehnder. L'ing. Matteo Lombardi di Hoval. Il prof. Francesco Vitola ,
Politecnico di Milano. Courtesy by William Barn i.
Foto: Sabatino Faraone della omonima azienda. Michael Ferranti di Grafsynergy. Stefano Meneguzzi di
Internorm. Archh. Aldo Parisotto e Massimo Formenton . Il prof. Franco Laner , Iuav. Il prof. Fabio Peron ,
Iuav. Immagine di copertina di The Next Building di maggio.
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6 articoli
23/06/2016 14:31
Sito Web
www.ladigetto.it
Ieri l'intervento dell'assessore Carlo Daldoss al convegno di Riva del Garda
Il Trentino sostenibile, che incentiva l'edilizia green è stato presentato ieri dall'assessore provinciale Carlo
Daldoss alla platea di Rebuild 2016, evento centrale nel panorama nazionale per definire le nuove
tendenze dell'edilizia italiana.
L'edizione 2016, la quinta, tenutasi al Palacongressi di Riva del Garda, si è concentrata sul nuovo Conto
termico e sul Fondo Kyoto, preziose opportunità anche per le amministrazioni pubbliche per riqualificare il
patrimonio edilizio esistente, nell'osservanza dei Criteri Ambientali Minimi.
Riflettori accesi inoltre sui nuovi modelli di business «rimodellati» dalle tecnologie dell'informazione e sulla
capacità di creare valore e domanda generata dai nuovi processi sociali e partecipativi.
Al convegno sulle nuove opportunità e procedure per l'edilizia sostenibile l'assessore Daldoss, anche
portando i saluti del governatore Ugo Rossi, ha spiegato che il Trentino, assieme all'Alto Adige,
«rappresenta un unicum in Italia per la concentrazione di iniziative e di enti di certificazione sulla materia, di
rilevanza ad un tempo nazionale e internazionale.
«Ad esempio Green Building Council Italia, che partendo da un modello americano, Leed, declina i principi
di sostenibilità energetica ed ambientale per le nuove costruzioni (Leed new construction), gli edifici
dimensioni contenute (protocollo Home), gli edifici già esistenti (Existing Building), e gli edifici storici
(Historical Building) per passare infine ad una scala di quartiere (Leed Quartieri).
«Ma anche al Passiv House institut, modello tedesco d'avanguardia per determinare la qualifica di casa
passiva che qui ha trovato la sua sede nazionale e ad ad Arca, primo modello di certificazione energetico
ed ambientale per le case in legno , per arrivare al Living Building Callenge, sistema avanzato di
certificazione degli immobili.
«Tutto questo rappresenta un primato che sosteniamo con orgoglio ma anche un indubbio vantaggio per il
nostro modello di sviluppo, basato sul buon costruire, sul rispetto dell'ambiente, sulla valorizzazione della
qualità e dell'innovazione, garantita da una sempre più stretta sinergia fra ricerca e impresa.»
A Rebuild 2016 il Trentino ha portato la sua esperienza di territorio che ha creduto fortemente, già dalla
sua nascita, al modello di certificazione energetica ed ambientale proposto dal protocollo Leed.
Già dal 2006 è stata raccolta la sfida di ospitare il Green Building Council Italia a Rovereto.
Questo ha comportato un finanziamento da parte della Provincia di circa 2 milioni di euro, includendo un
progetto per la diffusione dei principi fondanti del sistema e la formazione di progettisti accreditati, la
definizione di un ente incubatore come il Distretto Tecnologico Trentino, la trasposizione in versione italiana
del protocollo Leed e la certificazione di primi edifici pilota come scuole (ad esempio l'istituto di Romarzollo)
e musei (il Muse) solo per citare qualche caso.
Il Trentino resta dopo Milano la provincia con il maggior numero di edifici certificati Leed in Italia.
«Siamo arrivati ad un momento di svolta decisiva - ha detto ancora Daldoss - che deve tradursi
necessariamente in una ancora più piena assunzione di responsabilità in merito ad un approccio al
costruire basato su modalità diverse ed innovative, ed in ottica di sostenibilità.»
Nel corso del convegno sono stati esaminate le procedure riguardanti la domanda di riqualificazione edilizia
e i nuovi strumenti normativi, le pratiche e gli strumenti tecnici, le più avanzate risposte progettuali e e
l'evoluzione a cui le stesse imprese edili sono sottoposte.
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Il Trentino sostenibile a Rebuild Italia 2016
23/06/2016 12:09
Sito Web
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Il Seminario 'The Commissioning Process: an international debate', organizzato da AiCARR, ASHRAE,
CIBSE e REHVA si svolgerà a Roma il 12 luglio 2016
Giovedì 23 Giugno 2016
AiCARR con ASHRAE, CIBSE e REHVA organizza il 12 luglio a Roma il Seminario internazionale in lingua
inglese dal titolo: Il processo del Commissioning: un dibattito internazionale - The Commissioning Process:
an international debate. L'evento analizzerà nel dettaglio i diversi aspetti relativi al processo del
Commissioning nei vari Paesi e al ruolo della figura professionale di Commissioning Authority, che può e
deve sempre più svolgere un ruolo chiave in tutto il processo di progettazione del sistema edificio-impianto.
Obiettivo: esplorare il mondo del Commissioning
Il Commissioning, che nella definizione più comune viene identificato come "un insieme di procedure,
responsabilità e metodi per far progredire un sistema dalla fase di installazione al pieno funzionamento in
conformità con l'intento progettuale", è un processo di origine anglosassone, ma, grazie anche ai diversi
protocolli di certificazione di ecosostenibilità (ad esempio LEED® e BREEAM®) applicati agli edifici, sta
assumendo particolare rilevanza in Italia, offrendo nuove opportunità al professionista specializzato come
Commissioning Authority.
Il Seminario, esplorerà il mondo del Commissioning da differenti punti di vista: la realtà italiana, inglese,
americana ed europea verranno illustrate con il contributo di esperti relatori italiani e internazionali e con il
prestigioso supporto tecnico-culturale delle più importanti organizzazioni mondiali del settore: saranno
presenti per le Associazioni organizzatrici Livio de Santoli, Presidente AiCARR, John Field, Presidente
CIBSE, Stefano Corgnati, Presidente REHVA, e Walter T. Grondzik, uno dei migliori esperti ASHRAE in
Commissioning. La presentazione della certificazione di Cx Authority, proposta per la prima volta in Italia da
AiCARR Formazione con Bureau Veritas, e la presentazione di casi studio completeranno la panoramica a
360 gradi sul tema.
Corso Ashrae
Il Seminario, in agenda a partire dalle ore 14.30, sarà preceduto al mattino dal Corso ASHRAE ALI
"Commissioning For High-Performance Buildings Practices", in lingua inglese, condotto da Walter T.
Grondzik, P.E., Fellow ASHRAE.
Come iscriversi
L'iscrizione al Seminario AiCARR è gratuita e deve essere effettuata on line dal sito AiCARR entro e non
oltre il 10 luglio, fino a esaurimento posti.
L'iscrizione al Corso ASHRAE deve essere effettuata direttamente attraverso il sito ASHRAE.
Scarica (IN ALLEGATO) il programma del Seminario AiCARR.
Allegati dell'articolo
SEMINARIOCOMMISSIONING.pdf
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 24/06/2016
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Commissioning sotto la lente, il Seminario Internazionale AiCARRASHRAE-CIBSE-REHVA
21/06/2016 10:09
Sito Web
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diffusione:3
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Dalla conferenza sulle città sostenibili ad Aalborg, in Danimarca, nel 1994, fino alla Carta di Lipsia del 2007.
Da anni, in Europa, si dibatte sull'impatto ambientale dei centri urbani in espansione e sulla necessità di
sviluppare politiche green. Le città europee, infatti, ospitano circa il 70% della popolazione del vecchio
continente, utilizzando l'80% delle risorse energetiche. E' vero, producono l'85% del PIL, ma sono anche i
luoghi dove la disoccupazione, la segregazione, la povertà e l'inquinamento sono più accentuati. Per
questo la pianificazione urbana deve tenere in considerazione tutti questi fattori, affinché la città sia a
misura di famiglia, con trasporto pubblico efficiente, mobilità ciclopedonale sostenibile e infrastrutture verdi.
Ecco, allora, quali sono gli eco-quartieri europei cui ispirarsi.
Cosa sono gli eco-quartieri
Gli eco-quartieri si sono sviluppati a partire dagli anni Novanta. Ne esistono tre tipologie: i quartieri storici,
dove gli interventi mirano a sviluppare soluzioni tecno-sociali compatibili con la geografia dell'area; zone
rigenerate energicamente o strutturalmente, oppure aree nuove rivolte a élite responsabili o a collettivi di
co-housing.
Come si costruisce un eco-quartiere
Secondo la Carta di Lipsia delle Città Europee Sostenibili, un eco-quartiere è tale quando:
azzera il consumo di nuovi suoli per usi urbani
riduce al minimo i consumi di energia
raccoglie e ricicla materiali e rifiuti
controlla e organizza l'uso dell'acqua
fornisce servizi e spazi di incontro favorendo inclusione sociale
si interfaccia e si connette con altri quartieri
ridefinisce lo spazio pubblico per dare priorità agli spostamenti pedonali e ciclabili
riduce le emissioni inquinanti da traffico.
Secondo il progetto Ecoquartieri per l'Italia, sviluppato da Legambiente, Audis e GBC Italia, per conseguire
tutti questi obiettivi occorre agire su porzioni di città in modo da diffondere la rigenerazione in modo
graduale a tutto il territorio cittadino.
I quartieri più eco-sostenibili d'Europa
Per fortuna, i quartieri ecologici europei sono già numerosi:
Solarcity a Linz, che nella progettazione e costruzione ha visto protagonista un'associazione di cooperative
edilizie senza scopo di lucro, la cui missione comune è la fornitura di alloggi a prezzi accessibili;
Vauban e Rieselfeld a Friburgo, un laboratorio internazionale che promuove la partecipazione e
l'integrazione;
Kronsberg ad Hannover, che presenta un ingegnoso sistema di raccolta dell'acqua piovana, riutilizzata per
gli scarichi igienici delle scuole e delle abitazioni private;
GWL Terrein ad Amsterdam, quartiere totalmente car-free;
BedZed a Londra, un'ex area industriale ricostruita con materiali di recupero.
Per il futuro le sfide non mancano. Il Nordic Built Cities, progetto promosso da Nordic Innovation, istituzione
della partnership fra i Paesi scandinavi, ha lanciato una gara per riqualificare alcune aree nel Nord Europa.
Il 16 giugno verranno annunciati i 6 vincitori locali dei progetti, battendo 148 proposte e 23 finalisti. Ecco
alcune fra le idee più interessanti:
Transport Hub a Trygve Lies Plass, Oslo, Norvegia: una piazza di 5200 m2 che verrà riqualificata
all'insegna della mobilità green, indirizzando i problemi socioculturali di questo quartiere periferico.
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Sviluppo urbano sostenibile: a spasso fra gli eco-quartieri d'Europa
21/06/2016 10:09
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Kera, Espoo, Finlandia: la sfida è trasformare un'area industriale in quartiere residenziale sostenibile e
smart.
Sege Park, Malmö, Svezia: originariamente un istituto psichiatrico di 250.000 m2, il progetto punta a
ridurre lo spazio costruito del 20% senza impattare il benessere dei suoi abitanti e a diminuire le emissioni
di CO2 di 2 tonnellate per abitante entro il 2025.
Karsnes Harbour, Kopavogur, Islanda: la sfida è costruire un collegamento fra questa ex area portuale,
situata su una penisola, e la capitale Reykjavik.
Hans Tavsens Park e Korsgade, Copenaghen, Danimarca: era un cimitero per i malati di peste, ora un
parco e una via con diversi edifici storici del '900. L'area di 85.000 m2 va riqualificata per prevenire la
criminalità e ridurre le difficoltà di integrazione.
Runavik, isole Faröe: un terreno scosceso e selvaggio dove costruire case sostenibili per famiglie, che si
adattino al paesaggio e consentano attività agricole limitando l'impatto ambientale.
E in Italia?
Anche nel Bel Paese sono iniziati gli interventi di rigenerazione ambientale su scala di quartiere: Casanova
a Bolzano (edilizia pubblica), progetto She a Pesaro (in cooperativa), Le Albere di Trento, Quattro Passi a
Villorba e i nuovi interventi in via di attuazione come San Salvario a Torino, Monterotondo a Roma e San
Rocco a Faenza. Progetti certamente degni di lode, anche se l'accessibilità in termini economici non è
scontata: le Albere a Trento, ad esempio, progettato nel 2013 dall'architetto Renzo Piano, ha venduto solo
30 appartamenti e ne ha affittati 60 dei 304 costruiti (dato del 2014). Con oltre 2 mila posti auto interrati, 5
ettari di parco, 18 mila metri quadrati di uffici, 9 mila di negozi, 28 mila di viali, piazze, canali d'acqua e due
poli culturali, il quartiere sorto al posto della fabbrica Michelin ancora oggi rimane in gran parte deserto, a
causa dei prezzi, troppo alti, delle abitazioni. Un segno che l'aspetto economico della sostenibilità deve
essere posto in primo piano in qualsiasi progettazione se si vuole "costruire" un eco-quartiere in 100 città
nei prossimi dieci anni, come auspicato da Legambiente.
Il contributo di Nike
Un ultimo plauso va a Nike, che ha appena inaugurato un nuovo centro di logistica in Belgio. Con 3.000
dipendenti, un volume di spedizioni di oltre un miliardo di articoli fra calzature, abbigliamento e accessori,
l'edificio è stato pensato in termini di sostenibilità dalla progettazione alla costruzione: sei turbine eoliche
producono elettricità per 5.000 famiglie, il 95% dei rifiuti prodotti è riciclato, il 99% dei container arrivano via
acqua, risparmiando 14.000 tragitti su strada all'anno, e ci sono pannelli solari per un'estensione di tre
campi da calcio. Senza dimenticare le pecore e gli alveari che contribuiranno alla biodiversità.
20/06/2016 13:47
Sito Web
www.rinnovabili.it
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Sono moduli prefabbricati che si assemblano in appena 5 ore: solare, sistemi smart per l'efficienza
energetica e il design pensato per l'upcycle dei materiali abbattono la loro impronta ecologica
A Los Angeles nasce l'eco quartiere "dalla culla alla culla"
(Rinnovabili.it) - A Los Angeles nasce un nuovo eco quartiere interamente certificato LEED Platinum, il più
alto grado di sostenibilità riconosciuto dal Green Building Council americano. Si trova a Atwater Village e ha
come protagonista i moduli prefabbricati LivingHomes: unità abitative di tre piani che si assemblano in
appena 5 ore e sono progettati secondo l'approccio sostenibile "dalla culla alla culla".
Ciascun modulo ha dimensioni contenute: appena 5 metri per 16, e poco più di 3 m di altezza. Ma il design
permette agilmente di sovrapporne più di uno, fino ad ottenere uno spazio abitativo su tre piani senza però
perdere nulla in materia di prestazioni energetiche.
Le LivingHomes sono alimentate tramite solare e dotate di un impianto elettrico ad alta efficienza, un
sistema di riscaldamento e raffrescamento intelligente, in modo da garantire alte qualità di efficienza
energetica. Molta attenzione è dedicata all'abbattimento dell'impronta ecologica del modulo prefabbricato.
La scelta dei materiali va in questa direzione, con un ampio impiego di legno in parte di recupero, in parte
proveniente da fonti gestite in modo sostenibile, in entrambi i casi integrato nel progetto seguendo
l'approccio "dalla culla alla culla".
Oltre al legno, anche altri materiali impiegati nei moduli possono essere integralmente riciclati e rinascere al
termine del loro ciclo di vita. Proprio a questo scopo, oltre che per diminuire le emissioni nocive, sono stati
evitati tutti quei materiali che contengono sostanze tossiche e peggiorano anche la qualità dell'ambiente
abitativo, compresa la formaldeide per le parti in legno.
Ciascuno dei moduli prefabbricati, che vengono prodotti in Oregon, può essere facilmente assemblato in
sito, unità dopo unità, con l'unico ausilio di una piccola gru. La velocità di montaggio è estremamente
competitiva, anche rispetto ai migliori moduli prefabbricati dotati anch'essi di prestazioni energetiche
importanti, con standard Passivhaus o carbon neutral.
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 24/06/2016
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A Los Angeles nasce l'eco quartiere "dalla culla alla culla"
17/06/2016 16:41
Sito Web
www.casaeclima.com
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In un mondo di concorsi di progettazione on-line e di condivisione di immagine social, molti architetti hanno
iniziato a disegnare rendering sempre più audaci, che strizzano l'occhio al pubblico. L'elemento con cui si
gioca più di tutti negli ultimi tempi è senza dubbio il verde. Seguendo l'onda della tendenza eco che
pervade ogni ambito della società anche, e soprattutto, gli edifici si tingono di verde: grattacieli green, pareti
vegetali, giardini pensili, orti verticali. L'effetto è mozzafiato ma quando si passa dalla teoria alla realtà il
risultato è lo stesso? O è soltanto un esercizio di stile o ancora peggio un mezzo per attirare l'attenzione di
pubblico e investitori? La polemica, pubblicata poco tempo fa sul portale 99percentinvisible.org, è del
giornalista Kurt Kohlstedt e abbiamo deciso di parlarne perché alcune riflessioni sono interessanti.
Tanto verde, troppo?
Da quando è esplosa la moda del green, riferisce Kohlsted, i rendering da progetti quasi incomprensibili alla
carta sono diventati dei disegni dai colori sgargianti che inevitabilmente attirano l'attenzione di chiunque li
abbia sotto mano. Si è iniziato con i tetti e poi il verde ha invaso tutte le superfici degli edifici. Le promesse
sono allettanti ma è difficile che questi grattacieli verdi disegnati possano diventare realtà una volta
realizzati. E anche quando questo avviene siamo certi che il progetto sia veramente più sostenibile di uno
tradizionale?
La Garden Tower di Vijayawada, in India, progettata da Penda Architecture
Il verde necessita di rinforzi strutturali
Per cominciare, gli ostacoli nella realizzazione sono tanti. Si va dai rinforzi in acciaio e cemento necessari
per sostenere il peso di piante ed arbusti, ai sistemi di irrigazione necessari fino a soluzioni per gestire il
carico del vento. Perché gli alberi sono soggetti ai forti venti in quota, eppure nei rendering non vedremo
mai degli arbusti piegati. Così come non li vedremo appassire a causa di una eccessiva irradiazione o al
contrario del freddo o ancora, sempre a causa del vento, che può interrompere i processi fotosintetici. A
volte, continua il giornalista, vengono commessi degli errori madornali, come quello di posizionare gli stessi
alberi su tutte le facciate degli edifici. Ma in base all'esposizione le condizioni climatiche cambiano ed è
impensabile che la vegetazione possa rispondere allo stesso modo.
La Urban Forest di Chongqing progettata da MAD
L'esempio del Bosco Verticale
Uno dei progetti che ha avuto la più grande eco mediatica, e non solo, è stato sicuramente il Bosco
Verticale , realizzato dallo studio Boeri nella zona di Porta Nuova a Milano.
Il complesso si compone di due torri residenziali di 120 e 80 metri, che contribuiscono allo sviluppo di un
vero e proprio ecosistema urbano che vede il verde crescere in altezza, in modo integrato sulle facciate,
dove sono stati piantati quasi 1000 alberi, 5000 arbusti e oltre 10mila piccoli arbusti. Una soluzione pensata
per migliorare la qualità dell'aria, ridurre l'inquinamento acustico, limitare l'irraggiamento e anche per
supportare l'habitat di diverse specie di uccelli e insetti. Le torri sono state un successo: hanno ottenuto la
Leed Gold, hanno vinto l' Highrise Aware nel 2014 e si sono aggiudicate il 2015 Best Tall Building
Worldwide by Council on Tall Buildings and Urban Habitat (CTBUH).
"Il Bosco Verticale è una nuova idea di grattacielo, dove alberi ed esseri umani coesistono", ha più volte
spiegato Boeri. "E 'il primo esempio al mondo di una torre che arricchisce la biodiversità in città."
E' davvero sostenibile?
Le critiche tuttavia non sono mancate. C'è chi sottolinea che l'energia prodotta sia in fase di realizzazione
(pensiamo anche solo alle gru che hanno dovuto trasportare gli arbusti) sia di gestione compensa e forse
supera quella risparmiata grazie ad alcune scelte in chiave green.
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 24/06/2016
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Grattacieli verdi, sono davvero 'green' o è solo una moda
17/06/2016 16:41
Sito Web
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Vi è poi il contrasto tra i disegni e le strutture reali. A vederlo dal vivo il Bosco Verticale stupisce, ma non
quanto lo faceva sui rendering. Forse gli alberi hanno bisogno di tempo per crescere, forse subiscono dei
declini 'stagionali' ma a guardarli nella realtà, dice Kohlsted, sembrano ben altra cosa dalla foresta
disegnata.
Meglio le coperture verdi rispetto agli arbusti
Tutti sappiamo che un disegno non potrà mai essere uguale a un edificio vero ma sembra che questo
eccesso di fantasmagoria stia letteralmente invadendo il mondo dell'architettura. Soprattutto quando
parliamo di veri e propri arbusti. Vedere degli alberi in un edificio stupisce, piace, ma forse- sottolinea il
giornalista- varrebbe la pena di smetterla. Perché sono molto più sostenibili le canoniche coperture verdi
rispetto alle piantagioni. Sono più facilmente installabili, necessitano di meno manutenzione, svolgono
meglio il loro dovere e non servono sistemi per sostenerle. Il peso aggiuntivo che i progettisti devono
calcolare in caso di coperture va dai 15 ai 50 kg, mentre in caso di arbusti si parla di 50-150 kg.
16/06/2016 18:22
Sito Web
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A metà del 2013, con una certa emozione, vi annunciavamo l'avvio di "Progetto Guarene", la
ristrutturazione in bioedilizia di un rustico piemontese dell'Ottocento nel comune di Guarene, al confine tra
le Langhe e il Roero, poi divenuti, insieme al Monferrato, patrimonio dell'umanità UNESCO per i paesaggi
vitivinicoli. Parlavamo, allora, di un anno o poco più per finire tutto e trasferire, nella nuova casa-bottega, gli
uffici del nostro network e aprire i due B&B "dimostrativi", per far toccare con mano, ai nostri clienti e
fornitori, agli ospiti esterni e agli amici, i benefici di un nuovo modo non solo di costruire e recuperare
l'esistente, ma anche di abitare, lavorare, vivere - più sano, più verde, più lungimirante. Ce ne abbiamo
messi tre di anni, ma oggi vi posso dire che ne è valsa la pena.
Per il network Greengooo! New Media Production, questo è stato, indubbiamente, il medium più complesso
e articolato mai progettato! Perché questo è: non un semplice edificio, ma il più efficace, coerente ed
eloquente mezzo di comunicazione di cui abbiamo mai potuto disporre. O meglio: è una casa, un ufficio, un
B&B, un magazzino, un giardino che fanno comunicazione e raccontano concretamente la nostra storia (10
anni nel 2017!) e le storie dei professionisti, delle imprese e degli artigiani che ci hanno lavorato, i prodotti
delle imprese fornitrici selezionate, le creazioni degli ecodesigner che ne hanno completato l'arredamento,
fino alla canapa che ne riveste i divani, ai vini biologici che ne animano le serate, agli agrodetergenti che
consentono di pulirne le superfici senza inquinare. Questo è il concept (la visione, direi) che abbiamo voluto
chiamare GREENERIA, strizzando l'occhio a quel fantastico caos che erano le vecchie drogherie di paese,
spesso unico punto vendita della comunità (prima dell'incubo dei centri commerciali), dove si potevano
trovare sugli stessi scaffali scarpe, vini, giornali, detersivi, caffè e un sacco di altre cose.
GREENERIA, nella sua estensione, è un format (replicabile altrove, ci auguriamo), che vedrà la luce nel
corso del 2016/2017 e prenderà vita attraverso diverse declinazioni complementari: un nuovo e-commerce
(dove si potranno presto trovare tutti i prodotti selezionati in questi anni dalla nostra Associazione
Greencommerce, da quelli per la bioedilizia agli alimentari); un nuovo modo di fare esperienza attraverso la
ricettività (il "Letto con Caffè"), accessibile già da oggi attraverso Airbnb, Booking e Homelidays e presto
con il nuovo sito integrato; e infine un punto vendita fisico, sul territorio, ("Showroom con Caffè"), dove
possano convivere, in un'atmosfera casalinga, i settori merceologici più diversi - sia attraverso la
somministrazione che la vendita - e si integrino due pratiche dai nomi poco conosciuti, ma ormai
diffusissime e solo per errore considerate antitetiche: lo showrooming e il ROPO (Research Online
Purchase Offline).
A settembre, in periodo di vendemmia, anche noi raccoglieremo i nostri sudati frutti e poseremo
ufficialmente, all'ingresso del rustico, la targa di primo caso studio GBC Historic Building presentando,
insieme a GBC Italia, alla nostra impresa Greengrass Bioedilizia, e a tanti altri compagni di avventura,
quello che diventerà, nel nostro decennale, un inedito "quartier generale rurale", dove accogliere amici,
colleghi e clienti, pensare insieme a nuovi modi di fare comunicazione e storytelling, e dal quale diffondere
in Italia (e, chissà, un domani anche all'estero), questo modello in grado di far convivere business e
ambiente, lavoro e qualità della vita, tradizione e innovazione, local e global. Speriamo diventi contagioso.
Andrea Gandiglio
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 24/06/2016
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GREENERIA, un nuovo modo di fare edilizia, commercio e ricettività
ECOSOSTENIBILITA
5 articoli
24/06/2016
Pag. 51
diffusione:155874
tiratura:211650
Energia, la Ue premia i risparmi
In tutto quasi 100 milioni di finanziamenti per Pmi e istituti di ricerca
Francesco Petrucci
pEfficienza energetica premiata dall'Europa con nuovi incentivi per progetti di ricerca: in pista le nuove call
di Horizon 2020 e quelle di Empir, il programma per la ricerca europea sulla metrologia, cofondato e
sostenuto dalla Commissione europea e dagli Stati membri partecipanti per finanziare progetti di sviluppo di
tecniche metrologiche, metodi di misurazione e standard per le applicazioni industriali con l'obiettivo di
favorire l'innovazionee la competitività nella produzione industriale. Sul piatto per impresee istituti di ricerca
quasi 100 milioni di euro voltia premiare progetti innovativi in vari settori, tra cui spicca l'efficienza
energetica. Horizon 2020 Sono in partenza dal 26 luglio 2016 per chiudersi il 19 gennaio 2017 le nuove 6
call del programma Horizon 2020 "Secure, Clean and Efficient Energy" (sottoprogramma "Efficienza
energetica 2016-2017"). Sul piatto ci sono subito 48 milioni di euro del budget totale di 194 milioni per gli
anni 2016 e 2017. I progetti possono essere presentati da piccolee medie imprese, università, aziende
attive nel settore tecnologico, istituti di ricerca, ricercatori singoli o affiliati a soggetti pubblici o privati. In
generale i 6 inviti della Commissione europea "chiamano" i partecipanti a presentare progetti di ricerca
relativi al: recupero del calore di scarto da impianti urbani e suo riutilizzo per aumentare l'efficienza
energetica dei sistemi di riscaldamento individuale e raffreddamento; valorizzazione del calore di scarto
negli impianti industriali; nuove soluzioni di riscaldamento e raffreddamento che utilizzano fonti di energia
termica a bassa temperatura. Sono incentivati anche progetti diretti a facilitare l'ingresso nel mercato di
centri elaborazione dati più energeticamente efficienti e integrati. Tra le call, di particolare interesse quella
diretta a "usare" l'Ict (Information & Communication Technology) per cambiare il comportamento degli utenti
verso l'efficienza energetica. I progetti dovranno dimostrare che le soluzioni basate sulle tecnologie della
comunicazione possono contribuire al risparmio energetico motivando un cambiamento comportamentale
degli utenti finali. In particolare si premierà lo sviluppo di strumenti innovativi digitali "user friendly" e
applicazioni o servizi come contatori intelligenti, strumenti di misurazione del calore che trasmettano
informazioni, prese elettriche intelligenti, elettrodomestici "smart" e così via. La diffusione di tali strumenti
ha lo scopo di monitorarei consumi energetici degli utenti rendendoli più consapevoli sul risparmio
energetico. Poiché Horizon è un programma di ricerca che spinge verso la collaborazione, le proposte
devono essere presentate da almeno tre soggetti giuridici, ognuno dei quali deve essere stabilito in uno
Stato membro o in un cosiddetto Paese associato diverso e tutti i soggetti devono essere indipendenti l'uno
dall'altro. Le Pmi possono partecipare anche singolarmente essendo previsto uno strumento particolare per
loro. Tutte le informazioni utili per le imprese che vogliono accedere ai finanziamenti si possono trovare sul
"Portale dei partecipanti" (http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/) dove i gli interessati
possono capire quali siano le proposte più adatte per la loro realtà aziendale. Empir 2016-2020 Il
programma Empir (European Metrology Programme for Innovation and Research) analogamente a Horizon
2020 finanzia progetti di ricerca transnazionali "multipartner" per lo sviluppo di tecniche metrologiche,
metodi di misurazione e standard per le applicazioni industriali ed è sostenuto congiuntamente dalla
Commissione europeae dai Pae- si partecipanti nell'ambito di Euramet, l'associazione europea di Istituti
nazionali di metrologia (per l'Italia l'Istituto nazionale di ricerca metrologica). È Euramet a organizzare gli
inviti a presentare proposte, la selezione e il monitoraggio dei progetti nonché l'assegnazione dei contributi
(essenzialmente contributi alla spesa o cofinanziamenti). I progetti sono presentati principalmente da istituti
di ricerca e imprese. Il budget dei 5 inviti a presentare proposte aperti dal 16 giugno 2016 è di quasi 50
milioni di euro spalmato sui seguenti settori: energia, ambiente, ricerca potenziale (sviluppo della capacità
di ricerca metrologica), normativa (sviluppo di metodi e tecniche metrologiche necessarie per la
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 24/06/2016
22
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Programmi « verdi ». Al via le call di Horizon 2020 e Empir 2016 per i progetti di efficienza dei consumi
24/06/2016
Pag. 51
diffusione:155874
tiratura:211650
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 24/06/2016
23
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standardizzazione) e supporto agli impatti post ricerca (questa "call" partirà il 26 luglio 2016). In particolare
per il settore energia il Comitato Empir ha selezionato 18 temi di ricerca sui quali gli interessati sono
chiamati a proporre progetti. Tra i temi proposti ci sono, ad esempio: lo sviluppo di metodi di misurazione
per il biometano (per ottenere solidi e tracciabili metodi di misurazione prima che esso venga immesso in
rete o usato come carburante); metodi di misura per rendere affidabili le reti energetiche intelligenti specie
con lo sviluppo delle energie rinnovabili che richiedono reti elettriche in grado di bilanciare in modo efficace
domandae offerta di energia. E ancora metodi di misura per migliorare l'efficienza energetica delle
illuminazioni allo stato solido (come quella a Led). Infine una ricerca metrologica trasversale legata ai
materiali a film sottile (come il fotovoltaico di ultima generazione) che possa minimizzare i rischi di
investimenti in tali ricerche. Per informazioni dettagliate su tuttii temi oggetto delle calle su come
partecipare gli interessati possono consultare il sito di Euramet (http://msu.euramet.org/).
L'identikit
HORIZON 2020 CALL ENERGIA EFFICIENTE 2016-2017 8 L'obiettivo Risparmio di energie e consumo
energetico consapevole 8 Temi principali dei progetti Valorizzazione del calore di scarto negli impianti
industriali e negli edifici urbani; sviluppo di prodotti e servizi innovativi che 8 6 call su efficienza energetica
Partenza il 26 luglio 2016 fino al 19 gennaio 2017 misurando l'energia rendano consapevoli i consumatori
sul risparmio energetico; sviluppo di data center energeticamente efficienti Budget: 48 milioni di euro
Beneficiari: piccole e medie imprese, università, aziende attive nel settore tecnologico, istituti di ricerca,
ricercatori singoli o affiliati a soggetti pubblici o privati
EMPIR 2016 PROGRAMMA UE DI METROLOGIA 8 5 call Energia, ambiente, ricerca potenziale ,
normativa e supporto agli impatti post ricerca 8 Domande Dal 26 luglio 2016 (call per il supporto agli impatti
post ricerca); le altre call sono aperte Chiusura 30 settembre 2016 8 Temi dei progetti Metodi di misura per
il biometano prima dell'immissione in rete, sviluppo delle tecnologie di illuminazione a Led, affidabilità delle
reti energetiche 8 La parola Metrologia: la scienza che si occupa della misurazione e delle sue applicazioni
Budget: 50 milioni di euro circa Beneficiari: istituti di ricerca e imprese
24/06/2016
Pag. 1
diffusione:305863
tiratura:387811
Renzo Piano disegna il Partenone hi-tech
Pierluigi Panza
La rinascita della Grecia povera di Alexis Tsipras potrebbe avere come simbolo un landmark firmato dagli
italiani e finanziato dalla Fondazione dedicata a uno degli uomini più ricchi del mondo. È il Centro culturale
della Fondazione Stavros Niarchos (Snfcc) progettato da Renzo Piano e realizzato dall'italiana SaliniImpregilo, del quale ieri sono iniziati quattro giorni di presentazione. Oggi anche Renzo Piano sarà ad
Atene per presentare la monografia su questo lavoro, accompagnato dal direttore del Whitney Museum,
Adam Weinberg, e con la presenza di Andreas Dracopoulos, co-presidente della Fondazione.
Se l'inizio della crisi ellenica è rappresentato anche da un museo costruito per le Olimpiadi, quello
dell'Acropoli realizzato nel 2009 da Bernard Tschumi - atteso da cinquant'anni e nato con l'intenzione di
farsi restituire dall'Inghilterra i marmi Elgin - il Centro Niarchos potrebbe rappresentare il riscatto. Segno
che quando riesce a legarsi ai fenomeni sociali, l'architettura si dimostra una testimonianza culturale
capace di simbolizzare, nel bene o nel male, il proprio tempo.
La Niarchos è una delle maggiori fondazioni filantropiche del mondo. Sostiene progetti che mirano a
conseguire un duraturo impatto sulla società, specie per bambini e anziani. Stavros Niarchos (scomparso
nel 1996), fu lo storico competitor di Aristotele Onassis. È stato uno degli uomini più ricchi del mondo, con
amicizie negli Stati Uniti, dove incontrò e sposò la figlia di Henry Ford. La sua flotta annoverava più di 80
petroliere e il suo patrimonio è stato ereditato dal primogenito, Philip, che nel 2015 guidava la classifica
«Forbes» degli uomini più ricchi del pianeta.
Costruito sui terreni del vecchio ippodromo in un'area di 23 ettari, il Centro sorge nel quartiere Kallithea,
vicino al Pireo, e rispetta i principi di sostenibilità ambientale. Comprende la Greek National Opera di 33
mila metri quadrati, che include un teatro principale da 1.400 posti e uno spazio sperimentale di 400; un
aspetto, quest'ultimo, caro a Piano da sempre impegnato in sperimentazioni teatrali: si ricordi la struttura
che progettò per l'opera Al gran sole carico d'amore di Luigi Nono. Ci sono poi la Biblioteca Nazionale, di
24 mila metri, in grado di ospitare 750 mila volumi e un Parco a collina di circa 200 mila metri con 1.500 di
edifici (compresa una scuola di danza, ristoranti, spazi ricreativi...).
Un elemento caratterizzante la parte hi-tech è l'Energy Canopy, una copertura in ferrocemento che ha una
superficie di 10 mila metri quadrati e il peso di 3.500 tonnellate supportata solo da 30 colonnette in acciaio
del diametro di 30 centimetri. Quasi l'opposto del Partenone, realizzato nel 438 a.C. in occasione delle
Panatenee, le cui colonne doriche sono alte poco più di 10 metri con un diametro di quasi due. L'Energy
Canopy è poi costituito da 5.560 pannelli fotovoltaici che dovrebbero rendere gli edifici del complesso quasi
energeticamente indipendenti.
«È un posto che diventerà spazio di scoperta ed esplorazione per tutti, dove non si celebrano potere o
soldi», ha dichiarato Piano. «Innalziamo l'edificio da terra, un'idea infantile e camminando nel parco
guardando a sud abbiamo la luce davanti e si creano come ombre cinesi e tutto sembra bello e magico.
Non realizzi che stai salendo, ma ti trovi a 30 metri senza accorgertene: scopri Atene, scopri l'acqua e
finisci davanti alla sala dei concerti». Questa è una grande sala a ferro di cavallo con balconate. Un altro
spazio è l'Agora, «primo posto che incontri, dove ti senti un membro della comunità» e dal quale entri in
Biblioteca, che dovrebbe essere una macchina della conoscenza in connessione con il mondo, ciò che a
Milano non è riuscito con la Beic.
L'idea che trasmette questo Centro è quella di un luogo accessibile, grazie alla localizzazione e alle enormi
lastre di copertura, che caratterizzano altri lavori di Piano, come il Lingotto di Torino. La trasparenza mostra
qualche connessione con il Tjuvholmen Art Museum di Oslo del 2012.
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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iL CENTRO NIARCHOS
24/06/2016
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Ma il Centro Niarchos è un enorme complesso, un luogo dove la gente dovrebbe sentirsi parte di una casa
e di un causa comune: l'ennesima rinascita ellenica. «Un posto dove coltivare la nostra anima», ha
dichiarato il co-presidente Dracopoulos che, in una intervista a «Der Spiegel» ha ricordato il programma
della Fondazione chiamato «Initiative against the Greek Crisis», che tra il 2012 e il 2015 ha allocato circa
100 milioni di euro in cliniche mobili, pasti scolastici e rifugi per i senzatetto. Dracopoulos ha dichiarato
anche di essere favorevole a una tassazione più alta per gli armatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'iniziativa
Renzo Piano (1937, foto Lapresse) è l'architetto del Centro culturale della Fondazione Stavros Niarchos,
realizzato dall'impresa italiana Salini-Impregilo. Il Centro si trova ad Atene, vicino al Pireo. Il costo è di circa
600 milioni Ieri l'avvio della presentazione: un evento di 4 giorni intitolato Metamorphosis a cura di Laurie
Anderson In vent'anni, la Fondazione filantropica privata Niarchos ha distribuito circa 1,8 miliardi suddivisi
in 3.454 grant in 111 nazioni
Foto: Qui sopra , Il labirinto alle spalle della struttura principale, in alto (courtesy Snfcc/foto Yiorgis
Yerolymbos, 2016)
23/06/2016
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Da Federbeton la richiesta d'investire in infrastrutture
IL CODICE DEGLI APPALTI Il presidente Crippa: bene le nuove norme, ma vanno migliorate in alcuni
passaggi e attuate al più presto
Marzio Bartoloni
p«Bisogna ritrovare le energie per investire in infrastrutture utili che possano rilanciare il Pil, fino a venti
anni fa erano considerate lo strumento anticiclico per antonomasia per rilanciare l'economia, ora abbiamo
la percezione che il settore dell'edilizia stia uscendo dai radar della politica». La richiesta di ridare centralità
al settore delle costruzioni nelle politiche economiche del Governo arriva da Sergio Crippa presidente di
Federbeton che ieri ha aperto a Roma l'assemblea della Federazione delle associazioni della filiera del
cemento, del calcestruzzo e dei materiali di base per le costruzioni. Un settore che attraversa ancora «una
fase congiunturale molto complessae difficile» (-43% dal 2010) e che vede nel nuovo codice degli appalti
una possibile «base di rilancio» a patto che lo si attui al più presto. L'assemblea cade a un anno esatto
dalla nascita della Federbeton "evoluta", il primo esempio di aggregazione tra associazioni di una filiera
nello spirito della "Riforma Pesenti" varata da Confindustria. All'assemblea era presente anche il presidente
di Confindustria, Vincenzo Boccia, che nel suo inter- vento si è soffermato su alcuni aspetti della politica
economica e sui riflessi che questa può avere per un settore fondamentale come quello delle costruzioni,
del quale le imprese di Federbeton rappresentano un segmento di assoluta importanza. Boccia ha
sottolineato la necessità di lavorare insieme per individuare interventi di politica industriale che vadanoa incidere sui fattori di competitività e non sui singoli settori, per un progetto complessivo di rilancio della
produttività, vera questione nazionale, variabile decisiva per lo sviluppo delle imprese e del Paese: «Il
settore delle costruzioni in generale, che come il digitale e il turismo per esempio, sono settori trasversali, è
un fattore di sviluppo, per questo- ha spiegato il presidente degli industriali - dobbiamo ragionare su come
rilanciare un grande piano nazionale di riqualificazione urbana degli edi- fici pubblici e privati e affrontare la
questione infrastrutturale che è nazionale e riguarda la competitività del Paese». Sul tavolo dell'assemblea
di Federbeton anche il nuovo codice degli appalti, la cui impostazione per Crippa è «positiva in quanto si
esce dalla logica delle gare al massimo ribasso, ma ha la necessità di essere migliorato in alcuni passaggi
applicativi e va attuato al più presto senza perdere opportunità di investimento». Un punto quest'ultimo
sottolineato anche da Francesco Karrer, presidente del comitato scientifico di Federbeton: «Le ripercussioni
sul settore delle costruzioni potrebbero essere pesanti, considerati i tempi necessariamente lunghi di un
processo di riorganizzazione che comporta la riduzione delle centrali uniche di committenza. C'è il rischio di
non sostenibilità di una parte del settore delle costruzioni molto consistente». L'assemblea ha infine
affrontato anche l'impatto del «Bim», il Building information modeling, un modello volto ad inserire all'interno
di un processo digitale tutte le informazioni gestionali che riguardano la progettazione e la costruzione di
un'opera.
Pr incipali valori di r ifer imento dell'intera filiera del cemento e del calcestruzzo* Dati 2015** e var iazione
% r ispetto al 2014
IMPRESE
L'andamento
29.000
12
3,7
96.000 7,5 7,3 -2,3% -6,5% 2014 2015 -5,4% -2,1% miliardi euro FATTURATO miliardi euro NUMERO
ADDETTI VALORE AGGIUNTO Valore produzione filiera su totale costruzioni. In % (*) I dati includono le
aziende r ientranti nell'intero per imetro della filiera del cemento e del calcestruzzo, anche extra
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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Costruzioni . Riuniti gli imprenditori delle filiere cemento , calcestruzzo e materiali ROMA
23/06/2016
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ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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Federbeton; (**) i dati 2015, non essendo totalmente consolidati, rappresentano stime dell'Ufficio Studi
Federbeton Fonte: Federbeton Confindustr ia
20/06/2016
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Periferie e degrado, progetti di recupero entro il 29 agosto
Tra due mesi scade il termine per partecipare al bando
Mattia Lungarella Raffaele Lungarella
pLa scadenza è fissata al prossimo 29 agosto. Per partecipare al bando relativo al «Programma
straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie» (Dpcm 25 maggio
2016), città metropolitanee Comuni capoluogo di provincia hanno ancora a disposizione poco più di due
mesi. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 127 del 1° giugno scorso, il bando si riferisce al programma che è
stato promosso dalla legge di Stabilità 2016 (legge 208/2015, articolo 1, commi 974978) per realizzare
nuovi progetti in aree degradate, migliorare la qualità del decoro urbano, incentivare la manutenzione e il
riuso delle aree pubbliche e delle strutture edilizie. Con l'obiettivo di aumentare la sicurezza per i cittadini,
potenziare le prestazioni urbane anche nel campo della mobilità sostenibile e le infrastrutture per i servizi
sociali e culturali. Le finalità sono dunque simili a quelle di due recenti strumenti a favore del recupero
urbano: il «Piano nazionale per le città» (Dl 83/2012, articolo 12) e il «Programma per la riqualificazione
sociale e culturale delle aree urbane degradate» (legge 190/2014, articolo 1, commi 431-434). Due
strumenti le cui procedure sono già concluse o ancora in itinere (si veda la grafica in pagina). I contenuti del
bando Con il nuovo programma di recupero delle periferie, per il 2016 sono stati stanziati 500 milioni di
euro, cifra che dovrebbe generare un effetto leva grazie ai finanziamenti di altri enti pubblici ma anche di
operatori privati: se il contributo di questi ultimi è almeno pari al 25% dell'investimento complessivo, il
progetto guadagna 25 punti (su 100) in valutazione. Le città metropolitane possono presentare progetti sia
per il Comune del loro territorio con il maggior numero di abitanti, sia per quelli confinanti con la città
capoluogo, purché ricompresi nel perimetro metropolitano. Mentre il finanziamento massimo erogabile è di
40 milioni di euro per il territorio di ciascuna città metropolitana, contro i 18 milioni dei capoluoghi. Tempi e
documenti Il termine del 29 agosto pone alcuni problemi agli uffici comunali, anche perché la preparazione
dei documenti dovrà avvenire durante il periodo delle ferie estive. Per le città metropolitane e i Comuni che
non hanno nel cassetto dei progetti già pronti, sarà una corsa contro il tempo per disporre tutte le carte. Se
manca anche un solo certificato o attestato, infatti, il nucleo di valutazione non avvia neppure l'istruttoria di
merito. Nel periodo disponibile, l'ente che concorre al finanziamento deve dunque approvare il progetto
definitivo o esecutivo dell'intervento da realizzare. Può fermarsi anche al preliminare, ma con l'impegno di
presentare la progettazione dettagliata entro 60 giorni dalla firma della convenzione o dell'accordo di
programma. È possibile che molti enti scelgano questa seconda strada, sia per i tempi ristretti sia per non
dover sostenere i costi prima di esser certi del finanziamento. Il resto degli elaborati va allegato alla
domanda: relazione su tipologia e caratteristiche del progetto, costo complessivo (con il piano finanziario) e
coperture previste; cronoprogramma dei tempi di realizzazione; scheda dei soggetti pubblicie privati che
partecipano finanziariamente. Serve pure un attestato di conformità del progetto agli strumenti di
pianificazione urbanisticae ai regolamenti edilizi. La graduatoria I tempi previsti per formulare la graduatoria
sono rapidi, almeno sulla carta. Nei 90 giorni successivi alla data di scadenza per la presentazione dei
progetti, un Dpcm dovrà elencare quelli da inserire nel programma. E dopo altri 30 giorni dovranno essere
firmati la convenzione o l'accordo di programma con le modalità di finanziamentoe realizzazione degli
interventi. L'ente, prima di completare i lavori, può anche chiedere un'erogazione fino al 40% del contributo
previsto.
Tre programmi a confronto
IL PIANO PERIFERIE (2016) 01 NORME E PLAFOND Il «Programma straordinario di intervento per la
riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di
provincia» è stato promosso dalll'ultima legge di Stabilità (legge 208/2015, commi 974-978). Per il 2016
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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Riqualificazione urbana. Nel 2016 sono disponibili 500 milioni
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ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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sono stanziati 500 milioni di euro 02 INTERVENTI FINANZIABILI Gli interventi finanziabili, da attuarsi
senza nuovo consumo di suolo, possono riguardare progetti di miglioramento della qualità del decoro
urbano; di manutenzione, riuso di aree pubbliche e strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse
pubblico; volti ad accrescere la sicurezza del territorio; per il potenziamento di prestazioni e servizi di scala
urbana; per la mobilità sostenibile e l'adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali
03 VALUTAZIONI E BENEFICIARI La selezione dei progetti è effettuata da un Nucleo di valutazione
istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri, che può avvalersi del supporto di enti pubblici o
privati e anche di esperti esterni. Mentre non è previsto alcun compenso per i componenti interni, per quelli
esterni può arrivare a massimo 10mila euro. Il programma è aperto solo alle città metropolitane e ai Comuni
capoluogo di provincia, compresa Aosta 04 CRITERI E PUNTEGGI I progetti sono valutati considerando la
tempestiva esecutività, la capacità di attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati, la fattibilità
economica e finanziaria e la coerenza interna del progetto. Contano anche la qualità e il livello di
innovazione del progetto dal punto di vista organizzativo, gestionale, ecologico ambientale e architettonico,
e la capacità di innescare un processo di rivitalizzazione economica, sociale e culturale del contesto urbano
di riferimento 05 SCADENZE E GRADUATORIA Il termine ultimo per la presentazione delle richieste di
finanziamento è stabilito al prossimo 29 agosto. La conclusione dell'istruttoria e l'individuazione dei progetti
finanziati avverrà entro i successivi 120 giorni
IL PIANO ANTI-DEGRADO (2015) 01 NORME E PLAFOND Il «Piano nazionale per la riqualificazione
sociale e culturale delle aree urbane degradate» è disciplinato dalla legge di Stabilità 2015 (legge
190/2014, commi 431-434). Il plafond per il triennio 2015-2017 è di 200 milioni di euro: 50 spendibili nel
primo anno e 75 in ognuno degli altri due 02 INTERVENTI FINANZIABILI Sono finanziabili gli interventi per
la riqualificazione dei beni pubblici e privati di valore storico o artistico, per il potenziamento e adeguamento
di infrastrutture e lo sviluppo di servizi e attrezzature per i disabili. Ammessi anche i progetti per la
riqualificazione di beni necessari a garantire la sicurezza e salubrità dell'abitare, il risparmio energetico, la
mobilità alternativa, il ciclo virtuoso dei rifiuti, e per ospitare servizi di mediazione culturale finalizzati a
ridurre la marginalità e il disagio della popolazione, anche immigrata 03 VALUTAZIONI E BENEFICIARI
L'istruttoria è svolta da un Comitato istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri, a cui
partecipano i rappresentanti di diversi dicasteri e uno dei Comuni. Per gli interventi di riqualificazione
urbanistica e infrastrutturale è necessario il progetto preliminare. Il piano è rivolto ai Comuni nei cui territori
vi sono aree urbane degradate. Il degrado è valutato in base a un indice di disagio sociale e ai tassi di
occupazione, disoccupazione, concentrazione giovanile e scolarità 04 CRITERI E PUNTEGGI Si valuta il
contributo dei progetti alla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, al miglioramento
della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. Viene giudicata anche la possibilità di
eseguire gli interventi in tempi brevi, la capacità di coinvolgere soggetti e finanziamenti pubblici e privati e di
attivare un effetto moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti degli investimenti privati 05
SCADENZE E GRADUATORIA I Comuni hanno presentato i progetti entro il 30 novembre 2015. La
formazione della graduatoria dei progetti da finanziare è ancora in corso
IL PIANO CITTÀ (2012) 01 NORME E PLAFOND Il «Piano nazionale per le città», dedicato alla
riqualificazione di aree urbane con particolare riferimento a quelle degradate, è stato promosso con
l'articolo 12 del Dl 83/2012. Per la sua realizzazione sono stati stanziati 318 milioni di euro, distribuiti tra il
2012 e il 2017 02 INTERVENTI FINANZIABILI Per concorrere ai finanziamenti le amministrazioni comunali
hanno presentato progetti per la riduzione del degrado sociale, il miglioramento della qualità urbana, la
riqualificazione ambientale, la realizzazione di servizi e interventi di riqualificazione cittadina, il
miglioramento della qualità del decoro civico e del tessuto sociale e ambientale. La proposta è stata
accompagnata da una relazione di sintesi, che descrive le caratteristiche e l'ambito urbano di intervento, e
indica gli investimenti e finanziamenti necessari (pubblici e privati), i soggetti interessati e il
20/06/2016
Pag. 37
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ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 24/06/2016
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cronoprogramma. Richiesta anche la fattibilità tecnicoamministrativa degli interventi 03 VALUTAZIONI E
BENEFICIARI A formulare la graduatoria dei progetti da finanziare ha provveduto la Cabina di regia istituita
presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con la partecipazione di tecnici di altri dicasteri e
anche di enti e agenzie della pubblica amministrazione 04 CRITERI E PUNTEGGI I progetti presentati dai
Comuni sono stati finanziati sulla base della loro immediata cantierabilità, della capacità (e modalità) di
coinvolgere soggetti e finanziamenti pubblici e privati, e di attivare un effetto moltiplicatore del
finanziamento pubblico nei confronti degli investimenti privati. Attribuito un peso anche alla capacità di
ridurre i fenomeni di tensione abitativa, marginalizzazione e degrado sociale, e di migliorare la dotazione
infrastrutturale e la qualità urbana 05 SCADENZE E GRADUATORIA Sono stati finanziati 28 progetti su
457 presentati. Dei 318 milioni di euro disponibili, il ministero ne ha quindi impegnati 124 milioni: i fondi già
erogati ai Comuni equivalgono a poco meno di 22 milioni
20/06/2016
Pag. 52 N.146 - 20 giugno 2016
diffusione:88589
tiratura:133263
A Napoli il primo edifi cio non residenziale a energia zero del
Mediterraneo
GIAN MARCO GIURA
Un milione di euro per costruire il primo edifi cio non residenziale a energia zero in area Mediterranea.
Questo è l'investimento necessario per rendere concreto il progetto che un gruppo di studiosi dell'Università
di Napoli Federico II (Unina) ha realizzato con l'intento di farne omaggio al Comune di Napoli, già nel 2011.
«Qualora fosse stato realizzato all'epoca, avrebbe rappresentato un punto di riferimento per la
progettazione degli edifi ci del futuro e per l'utilizzo delle energie rinnovabili, di cui si sarebbe potuta fregiare
la città di Napoli», spiega Adolfo Palombo ( nella foto ), professore di Fisica Tecnica Industriale presso il
Dipartimento di Ingegneria Industriale della medesima Università e ideatore del progetto. Palombo, in
collaborazione con altri docenti e ricercatori di Unina, ha ideato nella sua interezza un edifi cio a energia
zero concepito per i climi mediterranei, ponendo particolare attenzione alla progettazione dell'involucro e
degli impianti, caratterizzati dalle tecnologie più all'avanguardia. Fra queste, la serra solare invernale che
muta in un ampio porticato estivo, l'impianto di solar heating and cooling (al secondo piano), il tetto ventilato
con impianto fotovoltaico cogenerativo. Lo stabile di tre piani, 800 metri quadrati di superfi cie complessiva
di cui circa 550 climatizzati, è stato ideato per accogliere alcuni uffici dell'Assessorato all'Ambiente del
Comune di Napoli. Area identifi cata dal Comune, la zona di Soccavo. A che punto è l'iniziativa? «Il
progetto è pronto per essere realizzato, manca solamente l'atto sostanziale da parte del Comune»,
continua Palombo. «Dal 2011 abbiamo continuato a lavorare al progetto, via via migliorandolo, e la nostra
intenzione è sempre quella di donarlo alla città di Napoli, ma se gli ostacoli burocratici che fi no a questo
momento hanno impedito la realizzazione dell'opera dovessero persistere, allora saremmo aperti sia ad
altro tipo di intervento pubblico, sia a privati che vogliano investire. Ipotizziamo fi nanche di supportarne la
costruzione in altri Paesi dell'area mediterranea, quali per esempio Grecia o Spagna. Sarebbe ovviamente
un peccato e si perderebbe l'occasione di realizzare in Italia un edifi cio non residenziale ad energia zero
concepito per i climi mediterranei che avrebbe un importantissimo valore dimostrativo. Sarebbe, tra l'altro,
di fondamentale interesse in un momento in cui la legislazione ha sancito l'obbligo che tutti i futuri nuovi
immobili pubblici siano ad energia zero a partire dal 31 dicembre del 2018. L'obbligo, per tutti gli altri edifi ci
nuovi, è dal 31 dicembre del 2020. Nei Paesi dell'Ue il 40% dei consumi di energia primaria è imputabile
agli edifi ci e questi ultimi sono responsabili del 36% delle emissioni di CO2 globalmente rilasciata in
atmosfera».
Foto: Il sistema di ventilazione diurna dell'edificio - funzionamento del periodo estivo
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SPECIALE Energia Alternativa Inserto a cura di Gian Marco Giura