Voci di Corridoio

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Voci di Corridoio
Voci
di Corridoio
Edizione Primaverile A.S. 2007/2008, N. 4
Giornale dell’Isiss Antonio Scarpa, Motta di Livenza
Interviste ai
prof alle pagine 4-5
La Repubblica: un quotidiano
“fresco di giornata”
A pagina 2
“La scelta...dopo la
terza media”
A pagina 8
Pace:
Africa chiama,
Motta risponde
A pagina 6
Esercito: passione,
lavoro, amore
per la Patria
A pagina 9
Olmipiadi 2008: L’evento dell’anno
A pagina 10
Musica Gratis e
Legalmente:
ora si puo.
A pagina 7
YouTube: poteva
mancare l’ISISS?
A pagina 3
Il sondaggio :
“....So’ Ragazzi!!!”
a pagina 11
L occhio Critico
Pagina 2
La Repubblica: un quotidiano “fresco di giornata”
Segue, come preannunciato nell’edizione invernale, il secondo articolo relativo alla storia (e alle storie) che si celano dietro la redazione e la
guida delle grandi testate nazionali. Nello scorso numero abbiamo elencato le vicende di un giornale di fondazione ormai secolare, il “Corriere della Sera”: ora ci soffermeremo su un giornale di più recente formazione, la “Repubblica”. Sviluppatosi ad opera dello scrittore ed ex
deputato Eugenio Scalfari, il primo numero del giornale esce il 14 gennaio 1976, e in tre anni arriva ad una tiratura media di 180.000 copie.
In seguito allo scandalo (1981) in cui rimane coinvolto Franco Di Bella (direttore del “Corriere della Sera”), la “Repubblica strapperà alcune
prestigiose firme alla concorrenza. Il biennio ’86-87 vede la nascita di due settimanali, “Affari e Finanza” e “Il Venerdì” mentre dal 10 gennaio 1994 entra in circolazione la pubblicazione in edizione ristretta del lunedì, “Il lunedì di Repubblica”. Vi sono altre novità l’anno successivo:
i due supplementi “Musica, rock e altro!”, “Salute” e l’uso dell’inchiostro colorato. Nel 1996, dopo vent’anni, Scalfari lascia il timone a Ezio
Mauro, attuale titolare. Per il 21° anniversario del quotidiano avviene, dapprima in modo sperimentale poi stabile, il lancio del giornale on
line, “Repubblica.it”. Il periodo 2004-07 vede l’uscita di inserti quali “La Domenica”, ”L’Almanacco dei libri”, “XL”, “Velvet”, e numerosi
altri periodici. Rinnovatosi nella grafica e nella impaginazione da pochi mesi, è il secondo quotidiano d’Italia per diffusione con all’incirca
619.000 copie di tiratura solo nello scorso anno.
Riccardo Gerotto
Garimberti: «Il giornale scolastico, un’iniziativa da sfruttare al massimo»
Il direttore di “Voci di corridoio” intervista Paolo Garimberti
Il noto giornalista ed ex direttore del “Venerdì di Repubblica” Paolo Garimberti, venerdì 16 maggio, è stato ospite e relatore di un incontro
organizzato dai comuni dell’Alto Livenza a Roveredo in Piano. Quest’iniziativa di approfondimento sul tema “Dis-unione sovietica” rientra
nel progetto “Salam Shalom”organizzato per dare maggiore risalto alle piccole realtà mediante l’approfondimento e l’analisi di argomenti relatori di chiara fama. E il nostro giornale non si è fatto scappare una ghiotta occasione per conoscere l’opinione di un brillante giornalista quale
Paolo Garimberti. Dott. Garimberti, come commenta l’iniziativa promossa da questi comuni dell’Alto Livenza? È un iniziativa ammirevole e molto importante, un’occasione per aprire la mente e cercare di chiarire argomenti d’attualità che ci riguardano anche indirettamente.
Una possibilità di confronto e dialogo che dovrebbe essere promossa anche tra i ragazzi, al giorno d’oggi sempre più interessati solo al loro
mondo e meno a quello reale. Lei che è diventato direttore del “Venerdì di Repubblica” che corso di studi ha frequentato? Dopo un duro
liceo classico, ho frequentato la Facoltà di Giurisprudenza. Sono convinto che una buona base di preparazione sulla legislatura italiana serva
in ogni ambito lavorativo, anche in quello giornalistico, proprio per questo dovrebbe essere promosso in tutte le scuole un corso di diritto.
Come ha cominciato a fare il giornalista? Ho coltivato l’idea di diventare giornalista durante il periodo universitario quando ho cominciato
a scrivere qualche pezzo per un quotidiano locale di Genova, poi il salto a “Repubblica” mi ha fatto crescere portandomi successivamente a
girare il mondo e ad intervistare importanti politici. Dopo anni di gavetta sono approdato nella sede principale del giornale. Da quattro anni
nel nostro Liceo di Motta di Livenza è promosso un corso di giornalismo, dal quale è nato il giornale “Voci di Corridoio”, secondo
la sua esperienza cosa può dare un giornale scolastico agli studenti? Offre un’altra possibilità di esprimersi, diversa da un tema di italiano: il linguaggio usato deve essere più semplice e comprensibile a tutti avendo vari tipi di lettori ed essendo un mezzo di comunicazione.
Il quotidiano è però sottovalutato in questi anni e poco letto dai giovani che guardano troppa tv e hanno sempre meno voglia di “perdere del
tempo” con un pezzo di carta. Un giornale scolastico è un buon inizio per un approccio ritrovato con la carta stampata, ma l’occhio con cui
viene letto è diverso da quello per un quotidiano, innanzitutto a causa delle limitate edizioni, e poi per i temi e le notizie trattate che, giustamente, non sono le stesse. Un consiglio per portare avanti questa iniziativa ed ampliarla. L’augurio, come per ogni giornale è quello di
essere letti. Dovete considerare questo progetto come un’opportunità per avvicinarsi al mondo della stampa: una possibilità da non sottovalutare, ma da sfruttare al massimo. Ai miei tempi non c’era la possibilità di creare un giornale studentesco utile per aprire nuovi possibili orizzonti per il futuro. Come considera la formazione scolastica italiana, visto il resoconto sul grado di istruzione che ci colloca al 38° posto
di un’indagine internazionale? Le sembra un paradosso nel paese di Dante? Il risultato dell’indagine parla chiaro: è sconvolgente. L’istruzione italiana di oggi è di tipo generale che non fornisce cultura con una base solida, ma solo una semplice infarinatura. Si dovrebbe tornare un po’ indietro nel tempo, a quando ogni indirizzo scolastico era ferreo sul suo programma senza inventarsi strane materie. Ora i tempi
sono cambiati, ma si dovrebbe ripristinare questo metodo con la modifica di qualche ora in meno di greco e latino per dare spazio allo studio
di materie come lingue straniere e informatica, i veri capisaldi del futuro.Un consiglio per un giovane che intende fare carriera. I ragazzi
dovrebbero imparare a sfruttare le possibilità di studiare all’estero e cogliere ogni occasione per volgere il loro sguardo verso il mondo perché il futuro che li attende non è la realtà dove sono cresciuti. Oggi non si è solo cittadini del paesello, ma cittadini europei, in soldoni cosmopoliti.
Domiziana Del Frari
Pianeta Scuola
Pagina 3
Isiss, al via la moda
dei consigli straordinari
Una nuova e insana consuetudine sembra prender piede all’ Isiss: i consigli di classe straordinari. Solo in quest’ anno scolastico se ne sono susseguiti quattro per motivi disciplinari, un fatto mai accaduto prima. Due
le possibilità: o si sta tenendo una linea sempre più severa, oppure noi
studenti stiamo peggiorando. Dal canto nostro non possiamo che ammettere di aver sbagliato come tante generazioni prima di noi: condotta
discutibile sia in classe che fuori, e “clonazioni” delle verifiche mediante
telefonini, sono stati infatti gli argomenti più caldi discussi nei consigli
straordinari. Immediata la risposta della scuola con sospensioni anche
clamorose per i trasgressori del regolamento. Ma se la condotta è un problema vecchio quando l’esistenza della scuola, la novità in assoluto è
costituita dalla copia dei compiti tramite telefono. Viene spontaneo riflettere però sul fatto che ci troviamo in un momento in cui, nel bene e
nel male, stanno convergendo insieme radicali innovazioni tecnologiche e cambiamenti socio-culturali, fattore che ha portato un leggero disorientamento; telefonini e internet (i mezzi incriminati nel nostro caso)
sono risorse incredibili di cui siamo i primi a poter usufruire. Ma serve criterio: la tendenza è quella di far affidamento a queste tecnologie in ogni possibile situazione perdendo una certa praticità e autonomia, anche nel campo del sapere, rimanendo culturalmente
inconsistenti. Nulla nella nostra vita potrà aiutarci se non il nostro bagaglio culturale. E il preside Mario Sala a tal riguardo parla di
allarmante sorpresa: «Non è preoccupante – ha commentato - il fatto che qualcuno abbia tentato di copiare durante una verifica (in
un certo senso è anche normale, chi non ci ha mai provato? ndr.), ma è allarmante la percezione che dietro questi tentativi ci sia una
vera organizzazione. I provvedimenti adottati - conclude il preside – sono stati quindi una doverosa reazione logica». Ma il fatto che
ci si sia accorti solo ora, così all’improvviso di un fenomeno così diffuso non porta forse a pensare anche a qualche negligenza da
parte dei professori? Comunque riguardo questi avvenimenti non parlerei di maggiore severità da parte della scuola; a ben pensarci
si sta facendo applicare un regolamento che c’è sempre stato o lo si aggiorna alle nuove esigenze (eh… non ci modernizziamo solo
noi).
Federico Panighel
ANTONIO SCARPA
YouTube: poteva mancare l’ISISS?
Incredibile, ma vero. Anche l’ISISS “Scarpa” è sul Web. È stato scovato su YouTube un breve video girato all’interno della scuola.
Il soggetto è un ragazzo (definito nel sito supersayan) che gira il pianerottolo del primo piano sfrecciando con una sedia rossa. Il commento è significativo: “questo è quello che succede prima delle 8 di mattina all’insaputa dei collaboratori scolastici…”. Dopo il
video dei balli di gruppo di una prof. della giornata della creatività dello scorso anno che ha spopolato su YouTube e nei telefonini
di tutti gli studenti, nel web compare questo nuovo filmato. Inserire i propri video su Internet è ormai diventata una consuetudine,
una moda a cui i giovani non riescono a sottrarsi. Ciò che prevale forse è l’esibizionismo, il desiderio di condividere bravate, scherzi,
scene simpatiche e fin qui ci può stare. Ma su YouTube sempre più spesso compaiono scene di bullismo, di infrazioni di regole più
o meno gravi che vengono messi poi in rilievo dalla televisione. Nel 2008 dove per ogni tipo di documento si fanno mille firme riguardo la legge sulla privacy questi tipi di siti diventano la pura negazione della stessa perché qualsiasi persona può essere ripresa e
senza nessun tipo di consenso può finire in Internet. Senza colpevolizzare nessuno è bene riflettere che ogni azione porta in serbo
delle conseguenze. Ad ogni modo per chi volesse vedere il filmato e farsi quattro risate a squarciagola, si consiglia una rapida connessione, prima che l’autore del misfatto legga l’articolo e cancelli il video!
Alice Battistella
Per i curiosi. Qualche info su YouTube: il sito è
stato fondato nel febbraio 2005 e ben presto è divenuto uno dei più ciccati tra i giovani, esattamente il quarto dopo Google, Msn e Yahoo. Ogni
giorno vengono visualizzati 100 milioni di video e
aggiunti 65.000 nuovi filmati. Il sito ha 20 milioni
di visitatori al mese.
Pagina 4
Prof Ai Raggi X
Liceo e...
Stringelli e villotta
Giulio
Stringelli
Insegnante
25-04-73
Matrix
“Il cielo in una stanza” di Battisti
Aggiorno le mie conoscenze informatiche
TG e film con Bud Spencer e Terence Hill
Hawaii
Insegnare all’università
Non aver fatto l’imprenditore
15 anni
13 anni
Credere e lottare
Ingegnere
Storia
Nulla, va bene così
Molto simpatica, atletica e preparatissima
Mian?!?!
Pazienza
No (ma gli alunni la pensano diversamente)
Studiate e divertitevi
Nome
Cognome
Professione
Data di Nascita
Film Preferito...
...e Canzone?
Cosa fa nel tempo libero?
Programmi TV maggiormente seguiti?
Luogo di villeggiatura che
vorrebbe visitare
Sogno nel cassetto
Rimpianti
Primo Amore
Prima Sbronza
La sua filosofia di vita
Se non fosse un prof sarebbe?
Materia odiata da studente
Cosa cambierebbe della nostra scuola
Cosa ne pensa del prof
Stringelli/Villotta
Un prof a cui è legato particolarmente
Migliore qualità dei suoi alunni
Si considera “canchero” nel dare i voti
Cosa vuole dire ai suoi studenti
Maria Rita
Villotta
Docente
19-11-1961
Parlami d’amore
“Pensieri e parole” di Battisti
Poco tempo libero, pratico sport
Documentari sull’ambiente, dibatti e film
Maldive, per fare sub
Allenare la nazionale di ginnastica artistica
Non aver continuato un corso di lingue
16 anni
Mai
Vivi e lascia vivere
Brava commerciante
Matematica
Un po’ più di rigore su assenze e ritardi
Simpatico e appassionato al suo lavoro
Tutti
Sincerità, anche se non sempre
No
Svolgere educazione fisica in modo più serio
Il male della televisione
Basta con questa robaccia! Basta con quiz show, reality e quant’altro! Bisogna finirla con queste inutili pagliacciate! Siamo stufi della
televisione scadente che si è vista in questi ultimi anni. Siamo stufi di vedere nelle trasmissioni degli ignoranti che vogliono solo esibirsi e guadagnare soldi! Questa televisione non serve a nessuno! Da tempo ormai è invasa da tanti, troppi programmi di basso spessore. E sono rare purtroppo le trasmissioni interessanti e serie. Perché al posto dei “pacchi”, su Rai uno delle discussioni costruttive,
oppure dei documentari di qualsiasi genere, perché non storici? Questo giocherebbe senza dubbio un ruolo fondamentale sullo sviluppo e sul miglioramento del livello di cultura. Il perché ciò non avvenga è davvero inspiegabile. Poi si lamentano che gli italiani
sono degli asini. Ma finché questi italiani sono inseriti in un contesto di profonda ignoranza, come risulta quello attuale, è davvero
impensabile che questo spiacevole appellativo venga tolto. Lo scopo principale della televisione, contrariamente a quanto tanti pensano, dovrebbe essere quello pedagogico; dev’essere dato più spazio all’informazione. E perché no più spazio ai giovani. Quei giovani tanto criticati e scoraggiati. Perché non metterli davanti al grande schermo a intervistare e a fare dei chiarimenti con personaggi
politici di rilievo del nostro paese? Sì ok, c’è qualche programma in cui si vede un minimo confronto tra politici, ma il più delle volte
si trasforma in uno scontro verbale nel quale nessuno prevale e ognuno porta la propria opinione, ignorando l’altrui. Occorrono invece confronti diretti tra giovani, o comunque gente colta, e politici o capi delle istituzioni, per discutere delle gravose tematiche attuali, e cercare in maniera serena le soluzioni. Oppure dare la possibilità a ogni individuo di disporre della giusta informazione,
introducendo un maggior numero di documentari e trasmissioni culturali. Anche in questo modo si costruisce il futuro! Non con
risse e parolacce. Va bene dare voce alla comicità e alla satira, ma il fulcro dev’essere rappresentato dall’informazione, il dibattito e
l’insegnamento. La televisione è un potente mezzo: bisogna sfruttarlo a nostro favore, in modo da sopprimere il dilagare dell’ignoranza ed alimentare, in modo sensibile, un più vasto progetto di crescita collettiva.
Paolo Maramieri
I Ringraziamenti della Redazione
Un sentito ringraziamento al prof Giulio Stringelli che ha creduto nel lavoro della redazione, pur essendo arrivato in questa scuola
solo quest’anno, e a dimostrazione di ciò ha gentilmente donato tre quotidiani pubblicati due secoli fa, si tratta di alcuni numeri del
“Giornale del Regno delle Due Sicilie”, tre reliquie per la giovane redazione di “Voci di corridoio” datate 29 novembre 1833, 18 e
22 gennaio 1841. Ovviamente si ringrazia il Dirigente scolastico, Mario Sala, e il personale della scuola che hanno reso possibile
la pubblicazione di questo numero del giornale.
Pagina 5
Prof Ai Raggi X
...itis
pillon e toffolon
Michele
Pillon
Insegnante
06-05-1966
Film a lieto fine
“A te” di Jovanotti
Calcio a 5
Telegiornali o programmi sportivi
Sardegna, perché si avvicina di più a un
luogo esotico e il comfort è italiano
Fare qualcosa di socialmente utile
Volevo fare l’avvocato
Una ragazza di Oderzo
A 18 anni a una festa paesana
Stare bene, divertirsi, rispettando gli altri
Un avvocato
Lingue straniere
Amplierei le conoscenze tecniche degli
studenti
È brava e precisa nel suo lavoro
Spontaneità
No
Svolgete il lavoro nel migliore dei modi
senza rinunciare alle esperienze della
vostra età
Nome
Cognome
Professione
Data di Nascita
Film Preferito...
...e Canzone?
Cosa fa nel tempo libero?
Programmi TV maggiormente seguiti?
Luogo di villeggiatura che
vorrebbe visitare
Sogno nel cassetto
Rimpianti
Primo Amore
Prima Sbronza
La sua filosofia di vita
Ada
Toffolon
Docente
1956
L’ultimo metrò
“I treni vapore” di Ivano Fossati
Lettura e volontariato
Programmi di informazione
Russia
Scrivere un libro che ho in mente
Non aver colto certe occasioni
Sono passati tanti anni…
Sono passati tanti anni…
Guardare avanti lasciando alle spalle
rimpianti e rimorsi
Produttrice di vini
Se non fosse un prof sarebbe?
Matematica
Materia odiata da studente
Cosa cambierebbe della nostra scuola Non cambierei l’ISISS in sé, ma la scuola
in generale
Cosa ne pensa del prof Toffolon/Pillon Collega serio e appassionato del suo lavoro
Spontaneità
Migliore qualità dei suoi alunni
No
Si considera “canchero” nel dare i voti
Approfittate di ciò che la scuola offre
Cosa vuole dire ai suoi studenti
Ilenia Cofini e Alberto Spadotto
È tempo di svegliarsi ragazzi
La gran parte dei giovani d'oggi ha perso la morale, non riescono più a pensare e a programmare un futuro che non vada oltre al domani se non per
motivi propri che rendono questi ancor più egoisti e superficiali come l'acquisto prossimo di un paio di scarpe firmate oppure l'appuntamento con
la ragazza a cui magari cerchiamo di dare la “castigata”. Forse la causa di tutto ciò è il mondo massmediatico che influenza giovane dopo giovane
spingendo questi a seguire modelli di vita che non possono essere accettabili per un adolescente di nemmeno sedici anni. O forse la colpa è dell'ambiente familiare in cui dovrebbe essere stata infilata nella testa del ragazzo la buona morale di vita attaccata più alla famiglia e al successo personale a favore del progresso comune che all'ultimo paio di scarpe Prada e alla borsa Gucci. Non riesco ad ascoltare i miei coetanei quando parlano
di certe esperienze personali che definisco troppo premature per la nostra età, ragazzine appena quattordicenni che hanno ''sveltine'' con ragazzi di
quattro o addirittura cinque anni più vecchi, altre che sperano di poterne avere con loro coetanei mai conosciuti se non per chat o in discoteca tra
una limonata e l'altra, magari residenti anche a più di trecento chilometri di distanza. Indifferenti del mondo circostante, tendenti a porsi degli obiettivi sempre più materiali con la necessità di soddisfare quella prima impressione su cui tutti si fermano senza così conoscere veramente a fondo una
persona con i suoi pregi e i suoi difetti. Instaurano rapporti sentimentali basandosi non su quanta felicità potranno dare l'uno all'altro ma su quanta
ne dovranno ricevere, scelgono il compagno ponendosi non una storia duratura nel tempo ma superficiale e a breve termine, hanno necessità di avere
al loro fianco non chi è pieno di qualità interiori ma esteriori scoprendo poi con il tempo che la scorza non sempre rispecchia il ripieno. Ecco allora nascere tra loro discordia e soprattutto la paura di non essere all'altezza, la paura di passare per sfigato, appellattivo che sempre più viene usato
per definire chi non riesce a sottostare al modello comune che tutto il gregge deve per forza seguire per non rischiare l'emarginazione, tutti uguali
senza esclusioni altrimenti sei diverso, nemmeno degno di sguardo ma solo di derisa. Siamo destinati prima o poi tutti ad uscire da questo stato di
automa comandato dal dire e dal fare comune, perchè questo diventerà economicamente e mentalmente sempre più difficile da seguire e allora poi
si conteranno i morti, molti di noi dovranno sbattere la testa al muro più volte prima di imparare ad accendere la luce altri nella loro testardaggine
continueranno a sottoporsi al supplizio di questo modo di vivere portandosi così all'autoflagellamento ma comunque nessuno ne uscirà completamente illeso. Un solo consiglio è necessario porsi: se vi siete rispecchiati in ciò che avete appena letto o almeno spero che la vostra mente vi abbia
permesso di farlo, forse è tempo di svegliarsi...
Daniele Fasan
Pagina 6
Pagina Mondo
Pace: Africa chiama,
Motta risponde
Musica e spettacolo a sostegno delle iniziative “Africa chiama”
e “Progetto Pace”. La kermesse organizzata il primo aprile
presso il cinema cristallo di Oderzo ha visto come protagonisti
gli alunni del Liceo Scientifico “A. Scarpa”, e dell’istituto “Sansovino” che si sono cimentati in un recital per il Progetto “Africa
chiama” per promuovere una raccolta di fondi per sostenere il
funzionamento dell’ospedale di Yirol nel Sud Sudan, a ura del
dott. Bonadio. Lo spettacolo ha avuto come filo conduttore la
maternità vissuta in Italia e quella nei paesi del Terzo Mondo.
Gli alunni si sono esibiti grazie al coordinamento del prof De
Biase, responsabile dell’iniziativa. Nella seconda parte, il “Progetto Pace” prevedeva un concorso canoro, a cui partecipa tutta
Italia dal 1990. Brillanti i risultati degli studenti dell’Isiss classificatisi tra i primi dieci posti. Emerge quindi all’interno del
Liceo un gruppo di alunni dediti al volontariato e alla solidarietà.
Martina Galante
Le sette meraviglie del mondo
Migliaia di anni fa i greci scelsero le sette meraviglie del
mondo antico, tra le quali la piramide di Cheope e il colosso
di Rodi. Nel 2000 a Sidney, durante le Olimpiadi, lo svizzero
canadese Bernard Weber lanciò un referendum su internet per
proclamare le nuove sette bellezze. Inizialmente le opere proposte erano 17, sono poi diventate 150 perché l’iniziativa ha
riscosso un grande successo a livello mondiale. Nonostante il
referendum avesse dovuto concludersi il 24 dicembre 2005, le
77 opere più votate sono state ulteriormente selezionate da
sette giudici internazionali. Il 7 luglio 2007 sono state proclamate le nuove sette meraviglie: il Cristo Redentore di Rio de
Janeiro (Brasile), la Grande Muraglia (Cina), le rovine maya
di Chichén Itza (Messico), la città di Petra (Giordania), il Taj
Maya (India), il Colosseo (Italia) e le rovine inca di Machu
Picchu (Perù). Tra gli esclusi illustri la torre Eiffel, la statua
della libertà, il Partenone. L’Europa è uscita a testa bassa da
questo confronto. Tra le sette nuove meraviglie solo il Colosseo si trova nel vecchio continente, le altre sei se le spartiscono equamente Asia e America.Un risultato che fa riflettere
se si considera l’Europa centro dell’arte e della cultura, come
fanno anche tutti i nostri libri di storia dell’arte. Sembra quasi
un invito rivolto a noi europei a guardare più lontano, non
solo quello che abbiamo vicino, perché in luoghi che spesso
crediamo arretrati e sottosviluppati, si nascondono delle bellezze straordinarie.
Alberto Spadotto e Ilenia Cofini
CURIOSITA’ FRA I GHIACCI EUROPEI
SVEZIA: Palazzi alti o bassi, palazzi larghi o stretti, palazzi lunghi
o corti, palazzi dei colori più fantasiosi, palazzi di vetro… insomma
nelle città se ne vedono di tutti i tipi, ma un palazzo attorcigliato
l’avete mai visto ?!? Beh, se volete vantarvi di questa notizia esclusiva dovete fare al più presto un viaggio in Scandinavia e visitare
la cittadina svedese di Malmo, dove potrete ammirare il Turning
Torso, “torso che ruota”. Ebbene sì, è proprio un palazzo (o una
scultura?) di 54 piani (è il più alto edificio di tutta la Scandinavia)
formato da 9 sezioni cubiche ognuna ruotata di circa 11 gradi rispetto alla precedente.
NORVEGIA Voi pensate che città, musei, feste , ricorrenze siano
dedicate solo a personaggi famosi o avvenimenti particolari?!?
Ebbene, vi sbagliate. IN Norvegia esiste infatti una città dedicata
ad un pesce, la sardina. Stavanger, la capitale delle sardine, oltre
ad ospitare un ricco e simpatico museo dedicato a questo pesciolino, ogni anno durante i mesi estivi, tre volte a settimana, riattiva
i vecchi forni e impianti per l’affumicamento. Ma le renne, portano solo la slitta di Babbo Natale? Certo che no, ogni tanto si divertono anche loro. Infatti durante la stagione invernale in diversi
angoli della Lapponia vengono organizzati dei raduni, feste e
competizioni in loro onore.
Coan Aparecida
FINLANDIA Consigli utili e indispensabili per un viaggio in
Finlandia:
Evitare il chiasso, gli schiamazzi, toni alti nelle conversazioni,
i finlandesi infatti (visti come “particolari” anche dai loro vicini
svedesi) sono un popolo amante del silenzio;
ricordarsi che i finlandesi sono noti per la loro franchezza,
quindi non prendersela troppo se si viene ripresi o criticati perché a loro se una cosa non piace lo dicono chiaramente senza
tanti giri di parole.
Pagina 7
Computer Mania
Musica Gratis e Legalmente: ora si può.
Si è iniziato a parlare di questa nuova frontiera a gennaio quando
è giunta la notizia che Qtrax.com si è accordata con le quattro case
discografiche per eccellenza, tuttavia questa notizia è stata subito
smentita il giorno successivo. Partendo dal presupposto che scaricare musica da programmi di filesharing quali emule o simili è
illegale (non giusto o sbagliato, ma illegale), certo si possono trovare una miriade di scuse: “Tanto non sarà mica il mio cd degli U2
a mandare in bancarotta una casa discografica”, però se ti piace
veramente il lavoro di questo artista perché non premiarlo comprando l’album? Malgrado ciò c’è sempre chi scarica dalla rete in
maniera poco lecita, e se il download dei brani potesse avvenire
in modo gratuito e completamente legale? I siti che per ora lo permettono non sono molti, ma tra questi c’è ad esempio downlovers.it, we7.com e infine spiralfrog.com (quest’ultimo inoltre è
direttamente sponsorizzato dalla Universal). Però quando ci dicono gratis spesso pensiamo ad una fregatura, invece il sistema
è più semplice di quanto si creda. Il sito per pagare i diritti e offrire un servizio completamente gratuito, crea molti spazi
pubblicitari che vengono venduti alle aziende. Infatti, nell’ultimo anno i ricavati provenienti da pubblicità virtuale sono aumentati del 39% in quanto non solo le case discografiche ma
anche altre aziende si sono rese conto di quanto può fruttare il
web. Tuttavia resta sempre anche il buon vecchio modo di scaricare la musica: comprarla da siti come iTunes Store che offre
musica legale ad un prezzo veramente ridotto.
Filippo Del Frari
In arrivo l’iPhone firmato Apple
Atteso e dibattuto, fa finalmente ingresso
sui mercati internazionali il nuovo gingillo made in Cupertino, l'iPhone della
Apple. Non ancora uscito in Italia fa attendere tanti appassionati: il cellulare è
tutto display, 3,5", e tecnologia touch
screen. Lo sa bene chi possiede l'iPod
Touch, esteticamente identico. È per ora
un'esclusiva di alcune compagnie telefoniche negli stati esteri, che lo vendono
come fa la Tre con i suoi UMTS, mentre
in Italia, in cui l'uscita è stata rimandata,
trapelano notizie su chi stenderà la mano
sui 135 rispettabili grammi Apple: il 6
maggio, riportano i siti esperti nel settore,
anche Vodafone ha firmato per l'acquisto
e la distribuzione del nuovo prodotto in
più paesi, tra cui l'Italia. O meglio, di una
nuova versione del prodotto, quella dotata di tecnologia 3G, evidentemente
Steve Jobs (fondatore della Apple) ha trovato il modo di farlo stare nel poco spazio
del cellulare, accanto al Bluetooth, all'EDGE, al Wi-Fi 802.11G/B: una vera
manna per gli smanettoni, che potranno
controllarsi la posta anche spaparanzati
sul divano. L'e-mail infatti è lo standard
per le trasmissioni digitali dell'iPhone,
che finora non si dimostra capace di
MMS: una scelta in stile americano, dove
è più facile trovare campo wireless che
non certo in Italia. Per il resto il gioiellino
offre molto, bisogna ammetterlo: apparte
gli 8 e 16 Gb di memoria flash, può ospitare film, musica (un iPod), foto, con la
possibilità di sfogliarli con la consueta
(ormai) CoverFlow, o secondo le categorie
in cui i dati sono organizzati, attraverso
altre animazioni, che accompagnano particolarmente l'interfaccia multimediale,
ma non spariscono durante il normale utilizzo. Particolarmente piacevole risulta
l'interazione con le dita: estremamente naturale, completa di trascinamenti, zoom
e cancellazioni con un solo gesto. Più
complessa invece la digitazione, tramite la
tastiera come quella del computer; chi ha
già pratica vola con i due pollici, gli altri...
commettono qualche errore! Ma indubbiamente si tratta di una questione di pratica
che fornirà l'uso dell'SMS, facilitato da una
nuova funzionale interfaccia: dite addio a
"Messaggi in Arrivo – Messaggi Inviati",
nell'iPhone sono raggruppati per conversazione, e visualizzati tramite fumetti alternati; un'ottima interfaccia che facilita il
riepilogo degli ultimi arrivi, nello stile
MSN/Chat line. Stona invece un po' la risoluzione della fotocamera, solo 2 MPx,
benché il sensore si rilevi di qualità. Dulcis
in fundo, il prezzo: oscillante tra i 400 e i
500 $ per le nuove versioni 3G in America,
sembra che in Italia sarà ridotto in quanto
associato al consueto contratto vincolante
all'operatore, ma non aspettiamoci il buon
samaritano nel negozio di telefonia... Chi
vuole cimentarsi in un acquisto estero per
spendere meno, è bene che sappia che solo
i telefoni dell'AT&T per ora sembrano
sbloccabili, ma il Web potrà fornirvi notizie più dettagliate, e senza peli sulla lingua.
Mentre l'iPhone si prepara ad uscire anche
in Italia, Bill Gates ha raccolto la sfida,
HTC Diamond è il nome della sua risposta, ed è rigorosamente touch screen; speriamo che la velocità di uscita non abbia
compromesso la qualità..! ..nel frattempo,
aspettiamo giugno!
Pietro Saccardi
Pagina 8
L’ORIENTAMENTO
“La scelta...dopo la terza media”
Vi ricordate il vostro primo giorno di scuola al Liceo? Per
molti è stato un giorno straordinario,o terribile, perchè il primo
di 5 anni di duro studio! Ma voi avreste mai immaginato, in
terza media, cosa vi avrebbe realmente riservato il Liceo,in
particolar modo lo Scientifico Scarpa? I ragazzi a 13-14 anni
si trovano per la prima volta davanti ad una grande scelta da
compiere, senza però avere la consapevolezza e l'esperieza per
farla. Tanti studenti, entro la fine del biennio, decidono di cambiare corso di studio, o trovano difficoltà ad andare avanti, scoprendo che la scuola che stanno frequentando non dà spazio ai
loro progetti e/o passioni. Quando nei mesi di dicembre/gennaio le superiori aprono le porte ai ragazzi, mostrano la vera
realtà della scuola? Per quanto riguarda lo Scarpa, credo che
il preside sia stato, (ai miei tempi), abbastanzo franco, spiegando che il Liceo è una scuola indubbiamente impegnativa.
Il problema non sono infatti le scuole superiori che falsano la
realtà ai ragazzi, ma sono questi ultimi che vivono la scelta
della scuola passivamente con scarsa conoscenza di sé, (questo è ad ogni modo un discorso generalizzato). Soluzione?
Beh, è un pò difficile darne una, bisognerebbe che i ragazzi
avessero un tempo di prova prima di scegliere una scuola, oppure che si ritornasse come ai vecchi tempi in cui si facevano
5 anni di scuole medie e 3 di superiori, cosicchè gli studenti
guadagnino 2 anni per ponderare la decisione ed acquistino
maggiore maturità. Sicuramente, i più disparati indirizzi e tipi
di scuole, non sono di aiuto! Dunque, ragazzi “saggi” del
Liceo, sta anche a voi l'arduo compito di informare bene i più
giovani riguardo la scuola e le esperienze scolastiche.
Camilla Parato
La risposta di una futura matricola
E’ proprio dura la scelta della scuola superiore da frequentare,
una decisione troppo grande per un tredicenne, che alle prese
con un problema immenso, viene spesso, e giustamente, influenzato da insegnanti e famiglia perché a quest’età non si
hanno ancora le idee ben chiare sul futuro. Anche gli amici condizionano la decisione perché la paura di perderli e di trovarsi da
soli ha il suo peso. C’è l’angoscia di scegliere con la propria
testa rischiando di sbagliare e di trovarsi in una realtà estranea.
Al contrario, ci sono pochi ragazzi che hanno da sempre l’idea
chiara del loro futuro e quindi lo inseguono senza farsi ostacolare nel loro percorso. Però non essendo ancora preparati a questo grande passo è meglio ascoltare i consigli di persone esperte,
ma non gli amici perché potrebbero dare consigli non pertinenti.
Negli anni delle medie bisogna capire quale può essere la materia per cui si è maggiormente portati, l’ambito degli interessi
scolastici in cui si riescono ad avere risultati discreti raggiunti
certamente con l’impegno, ma anche con la consapevolezza di
ciò che si sta studiando. Il passaggio da una scuola all’altra, da
dei compagni ad altri, da una città all’altra, insomma da una realtà conosciuta ad una totalmente estranea sarà un’esperienza
nuova da affrontare perché si è sempre attaccati al piccolo centro di vita. La scuola superiore dovrebbe proiettarci verso la realizzazione di un sogno che si scoprirà durante i 5 anni, o almeno
si spera. L’augurio è quello di scegliere una scuola con materie
interessanti, amici ed insegnanti con cui essere in sintonia, una
méta che appare ancora lontana e difficile da raggiungere. È
d’obbligo però riuscire nell’intento.
Lucrezia Del Frari
Collaboratore esterno
Un salto troppo lungo per gli uomini di oggi
Dalla preistoria, alla cibernetica. Siamo davvero pronti per questa nuova era? In un periodo relativamente breve, ci troviamo ricoperti da centinaia di oggetti elettronici che ci facilitano la vita. Ma tra questi beni vi sono anche quelli meno utili o con scopi futili.
Inondati da questi prodotti, rischiamo di abusarne; certo, molti ci semplificano l’esistenza, ma oramai rischiamo di divenire delle
“couch potatoes”. La natura stessa dell’uomo ci porta a evitare lo sforzo e la fatica. Infatti prima c’erano gli schiavi, poi i servi ed
ora le macchine. Bottigliette dalla presa facile, robot che puliscono il pavimento, al cinema e in libreria articoli dalla trama semplice
che hanno soppiantato quelli più complessi. Basta aprire la pagina di un giornale di tecnologia, ma anche di qualsiasi altro mensile,
e ci troviamo offerte insulse e dementi. Il cellulare ha perso la sua vera utilità, passando da messaggi a telefonate dovunque, a GPS,
internet e tv dappertutto; senza contare il prezzo. Noi viviamo per l’“entertainment”, non inventiamo ne creiamo più, preferiamo sdraiarci a mangiare patatine davanti alla tv. Non abbiamo più bisogno di uscire, ormai troviamo in casa tutto quello di cui abbiamo bisogno. La tecnologia ha preso il sopravvento su di noi e gli oggetti, che noi avevamo creato, ci hanno schiavizzato. Allora, è proprio
vero che adesso, rispetto al passato si vive meglio?
Carlo Fandella
L'esercito, il Tricolore
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Esercito: passione, lavoro, amore per la Patria
Esercito, una scelta possibile ancora oggi? Nessuna causa o tragico avvenimento può ostacolare un progetto che nasce dal senso dell’amor di Patria. Le vicende recenti note a tutti, il loro impatto nel nostro vivere quotidiano, sembra abbiano risvegliato in noi il senso
di appartenenza alla patria, anche per chi non sa cosa vuol dire esercito, sacrificio, duro lavoro, responsabilità civile e spirito di
gruppo, se non grazie a racconti del passato. Perché fare una scelta del genere? La testimonianza di Giusy Pezzulo ci spiega la strada
da intraprendere per raggiungere questo scopo: «Un duro percorso – sostiene Giusy - che si ottiene solo dopo anni di studio in accademia e all’università, mosso da quel sentimento che varia in ogni persona». Gli aspiranti militari vengono reclutati mediante concorsi che prevedono il possesso di un diploma di scuola media superiore in modo da consentire l’iscrizione all’Università, e mettono
alla prova il bagaglio culturale di ciascuno. «Una selezione dura – continua - anche per chi, mosso da un forte amore per la Patria,
vuole diventare maresciallo e frequentare l’accademia di Viterbo come me».
La Missione
Questo tipo di vita comporta anche responsabilità e scelte di grande importanza a cui non ci si può sottrarre se si condividono i veri
ideali dell’esercito. Scelte quali la missione, il vero incarico di ogni soldato, sono dettate certamente dallo spirito umanitario, ma anche
dall’adrenalina “iniettata” dal duro lavoro dell’accademia, nel volere mettersi alla prova dopo il sudore versato negli addestramenti,
e da una prospera situazione economica garantita, in un periodo come
questo dove il mondo del precariato, non offre un futuro sicuro a quasi
nessuno. «Chi opta per questa strada – sostiene Giusy - deve essere cosciente del vero ruolo del militare. Non si possono inventare scuse o
presentare falsi certificati – aggiunge - per non andare in missione».
Arrivare in terre di guerra dove l’aiuto è chiesto anche dagli sguardi dei
bambini non è un privilegio, ma la vera missione di un soldato. Non ci
si può sottrarre al proprio dovere perché pietrificati dalla paura del nemico o perché si vuole evitare il pericolo, ma bisogna essere guidati
dalla professionalità del militare. L’esercito italiano è impegnato in
varie missioni all’estero: Iraq, Libano, Afghanistan e altri paesi mediorientali, tutte missioni di pace. I parlamentari italiani sono quasi tutti
d’accordo sulla natura delle missioni estere che tengono impegnati i
nostri soldati, e rendono loro omaggio, specie a quelli che hanno perso
la vita per servire la Patria. «Si, la Patria – ribatte Giusy -, una cosa importante a cui dovremmo rendere omaggio specialmente noi giovani
non solo negli avvenimenti sportivi».
La donna nell’esercito
Ma può una donna in divisa fare carriera in un ambito prettamente maschile quale l’esercito? «Una donna ha le stesse potenzialità
di un uomo – chiosa Giusy – È allenata e preparata tanto quanto i suoi colleghi per ogni possibile evenienza. Non c’è una vera e propria discriminazione verso il gentil sesso, che ha la possibilità di arrivare ai più alti gradi militari, anche se le donne non possono ancora operare in tutte le missioni ad alto rischio». La possibilità data al gentil sesso di fare parte del corpo armato italiano risale al
1992, quando un campione di 29 ragazze fu inserito nella realtà addestrativa di un reparto dell'esercito. Una dozzina di quelle aspiranti decise di fondare nel maggio del ‘95 a Roma, l'Associazione Nazionale Aspiranti Donne Soldato. Da allora molte donne sono
entrate a far parte delle forze armate italiane, e la loro presenza è in percentuale una delle più alte a confronto con i restanti eserciti
del vecchio continente. «Insomma, non si tratta di un semplice lavoro – conclude Giusy – ci vuole anche l’attaccamento alla divisa
e il rispetto per il Tricolore».
Domiziana Del Frari
Il Tricolore, unità dalla diversità
L’articolo 12 della Costituzione italiana, così recita: “ La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano, verde, bianco, rosso a tre
bande verticali di eguali dimensioni”. Il Nostro Tricolore vanta una storia lunga 212 anni, consacrato come il simbolo della patria
nel 1797 a Reggio Emilia, dal Congresso dei rappresentanti delle città di Bologna, Ferrara, Reggio Emilia e Modena. Questa bandiera aveva già fatto la sua apparizione in Italia nel settembre del 1796; infatti la regione Lombardia aveva già adottato questo simbolo. La Bandiera verde, bianca e rossa si manifesterà di nuovo nel 1831, con la Costituzione della “Giovine Italia”, il suo fondatore,
Giuseppe Mazzini, farà di essa il simbolo della Libertà e della volontà di rinnovamento e soprattutto di unità Nazionale del popolo
italiano. Il Tricolore della Giovine Italia portava, da un lato, la scritta: “ Libertà, Uguaglianza, Umanità” e dall’altro lato: “Unità, Indipendenza”. In seguito nel febbraio del 1849. Pur mancando un’esplicita sanzione normativa, il Tricolore è ormai diventata la bandiera nazionale italiana: la materia riguardante la bandiera verrà, infatti, organicamente disciplinata dopo la Grande Guerra con il regio
decreto-legge 24 settembre 1923, n. 2072, convertito nella legge del 24 dicembre 1923, n. 2264. E nel 1947 il Tricolore viene introdotto nella Costituzione repubblicana.
Martina Sartori
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LO SPORT
Pistorius, un atleta considerato… abile
Le Olimpiadi di Pechino 2008 non passeranno alla storia solo per le contestazioni contro la fiamma olimpica, a causa delle repressioni del governo cinese contro i tibetani,
ma anche per il caso Pistorius, l’atleta considerato “diverso” e quindi prima espulso dai
Giochi e poi “riabilitato” dal Tribunale dello sport di Losanna. Oscar Pistorius, soprannominato “the fastest thing on no legs” dovrà fare solo i conti con le qualifiche.
È un atleta diversamente abile che ha perso entrambe le gambe e si muove con un paio
di protesi, motivo per cui sarebbe stato escluso dalle Olimpiadi. Ad averlo considerarlo diverso, in barba verso chi lotta quotidianamente per l’integrazione della diversità, il professore Peter Brugmann. Questi aveva sostenuto che il velocista sudafricano
sarebbe stato avvantaggiato nella corsa grazie alle sue gambe artificiali. Pistorius non
è solo un atleta che vuole gareggiare, ma anche è un simbolo per tutte le persone disabili che vorrebbero vivere insieme ai normodotati e fare le stesse cose. Ora Pistorius
se ottiene i tempi per le qualificazioni può sfidare i grandi ed entrare nella storia e confrontarsi in modo leale con altri velocisti nel rispetto delle regole. Pistrorius non rappresenta certamente la regola in quanto è stato considerato un “avvantaggiato”, ma un
avvantaggiato che probabilmente non riuscirà a trarre beneficio dal suo handicap. È venuto quindi il momento in cui dimostrerà a tutti gli altri paratleti che si può riuscire a
essere non solo alla pari dei “normali”, ma forse superiori.
Alice Dal Martello
In breve
Le gare provinciali scolastiche di nuoto, svolte nella piscina
comunale di Roncade, in data 15 marzo, l’Istituto Scarpa
ha piazzato i migliori sportivi per le specialità 50 m delfino
allievi femmine con Lucia Balbinot (II C L.S.), 50 m dorso
allievi maschi con Enrico Brugnera (II A L.S.), 50 m delfino
juniores maschi con Cristiano Smaniotto (III A L.S.), 50 m
rana maschi con Riccardo Argenta (IV C L.S.). Le squadre
dell’Isiss si sono classificate prime anche nella staffetta 4 x
50 m mista juniores femmine, e 6 x 50 m Juniores femmine
e classifica per istituti juniores maschi. Ottimi risultati anche
per gli altri in gara.
Per il Beach – Volley sulle spiagge di Bibione la IV D L. S.
ha travolto in finale la IV A Itis con uno schiacciante risultato di 3 – 0 aggiudicandosi il titolo di migliori pallavolisti
per l’anno scolastico 2007/ 08.
La Redazione di “Voci di Corridoio” si complimenta per i
lodevoli risultati delle gare.
Pedalare tra natura ed arte
Prima pedalata sul Livenza denominata “Tra natura e arte” dei ragazzi
delle classi terze dell’Isiss, organizzata dai prof Auci, Villotta e Toffolon. L’escursione ha previsto una pedalata su un percorso di circa 25
Km nei comuni di Motta di Livenza, Annone Veneto e San Stino di Livenza con le classi III A Itis e III B Liceo. I partecipanti si sono ritrovati prima nel parcheggio della scuola con la propria mountain bike a
seguito, o con bici anteguerra prese a prestito dai nonni, e tra lo stupore degli alunni che si recavano normalmente in classe, si sono avviati con la scorta di alcuni mezzi della Protezione civile verso la
prima tappa del percorso. Da riviera Scarpa si è giunti a via Saccon di
Lorenzaga, un piccolo trattato della Provinciale 52, ed infine in via
Oltrefossa. Qui è stata effettuta una prima tappa a “Casa Gianotto”,
splendida dimora coloniale dove ci hanno accolto la proprietaria e
l’assessore alla cultura di Annone, dove è stato possibile ammirare
l’affresco della Madonna della Pera raffigurante la Beata Vergine tra
San Rocco e un altro Santo non ancora riconosciuto del pittore rinascimentale Gianfranco da Tolmezzo. Inforcate le biciclette è stata fatta
una seconda tappa nella chiesa di San Marco a Corbolone, dove un’insegnante ha illustrato criteri storici ed artistici degli affreschi interni
alla chiesa, in particolar modo della cappella dell’Annunciazione
affrescata dal Pordenone e da Pomponio Amalteo. Al centro della cappella visitata si trova l’altare in marmo policromo con sopra il
gruppo scultoreo della Vergine e l’Arcangelo di Orazio Marinali. Nella piazzetta antistante la chiesa è stata consumata una merenda
ed alcune cosucce portate da casa e trasportare nel camioncino della Protezione civile. Risaliti in sella è scoccata l’ora del ritorno
verso Motta dove è stata effettuata tappa sull’argine per una breve lezione riguardo le attività della Protezione civile sul territorio e
il loro fondamentale ruolo sociale. A parere degli studenti è stata un’esperienza divertente e diversa dalle altre giornate scolastiche,
insomma una buona pedalata non fa mai male grazie all’iniziativa degli insegnanti.
Nicola Zago e Marco Mennielli
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....So’ Ragazzi!!! [
Ci dipingono come ragazzi dannati alla "Cruel Intention", ragazzi di violenza post-aranciameccanica, ragazzi senza rispetto valori e
morale, ma è proprio così? I video che si possono comunemente trovare su Youtube confermano questa opinione su noi ragazzi.
Quindi ci viene da pensare: «Queste cose succedono anche nella nostra scuola? Cosa accadrà dunque quando la porta di classe è chiusa
e c'è, o per lo meno, ci dovrebbe essere lezione?». Grazie ad alcune fonti anonime ma attendibili, siamo riusciti a ricavare una "top
five" di, chiamiamole così, stravaganze in classe.
5”il calzetto”: questo è un gioco che richiede grande coraggio, fermezza, e saper raggiungere livelli di decibel stratosferici! I giocatori decidono di comune accordo la lezione prestabilita in cui
giocare, generalmente durante l’ora di un prof. intransigente di
modo che il livello di difficoltà sia abbastanza elevato, ma se siete
principianti iniziate con livelli più semplici: Che il gioco inizi! I
giocatori uno per volta dovranno dire la parola calzetto, sempre più
forte. WARNING! Il gioco potrebbe finire quando una nota ancora
più forte (ovviamente quella sul registro) decreta il vincitore ( lo
“sfigato” di turno).
3”La mummia”: Tempo fa giravano voci che la
scuola fosse stata costruita su un vecchio cimitero indiano, a sua volta costruito sopra una
ormai consumata piramide, del famoso faraone,
non ne ricordo il nome! Sono rasserenata nell’informarvi che erano solo bufale! In realtà
spesso nelle classi c’è la cultura di divertirsi un
sacco nell’arrotolare alcuni studenti di carta igienica ( e noi che diamo la colpa ai collaboratori
scolastici di rimanere sempre senza!), americanata da confraternite!? Forse, ma sembra andare
di moda!!
1 La prima posizione la troverete nel prossimo numero…solo nelle migliori edicole
4 “La scimmia”: E’ ufficiale, l’anello mancante
dell’evoluzione è stato scoperto nella nostra scuola:
l’uomo discende davvero dalla scimmia! Si è infatti
testato che in alcuni elementi, la frequentazione
della scuola porta solo involuzioni. Saltare da un
banco all’altro, arrampicarsi sui tubi, sul soffitto,
incappando spesso in memorabili cadute, sono tipiche azioni di questa specie…non mi meraviglierei
se tra un po’ di tempo troveremo nei distributori
solo banane!
2 “Scuola stregata”: Singolari eventi avvengono dunque nello
Scarpa, ma mai strano come questo che sto per raccontarvi… Halloween era alle porte, gli alunni della classe X ignari di tutto entravano
nell’aula con quell’andare da zombie tipico degli studenti di prima
mattina….l’alunno S. N. non era in classe…La prima ora di lezione
proseguiva tranquillamente finché un urlo squarciò il silenzio che si
era creato alla domanda: Chi era Mary Ann Nichols? All’urlo proveniente da un armadietto seguì: “L’armadietto parla!!”, risate. Dopo
poco si scoprì che era S.N. che nascosto nell’armadietto imprecava
violentemente lamentandosi di essere rimasto incastrato!! Risa riempirono la classe…ma a noi rimangono dubbi: Che ci faceva S.N.
nell’armadietto? Perché non se ne erano accorti prima? È forse nella
sala da ballo con il calice il colonnello Mustung? Ma soprattutto chi è
Mary Ann Nichols? (soluzione a pag. 23)(scommetto che siete andati
controllare?...suddetta pagina non esiste!)
Sappiate comunque che sono molte più di 5 le “cosiddette” stravaganze, tra le più in voga non in top five: nascondere materiale dei
compagni in bagno (la fox pagherebbe per un idea così geniale!), nascondere il registro, nascondersi dietro i giubbotti appesi all’attaccapanni (perché ovviamente le gambe non si vedono…struzzi!), fumare in classe, “rollare”, imbianchettare i banchi per poi dargli fuoco, versare intere bottigliette di Gutalax nell’espresso del professore (ma per quanto ne aggiungerete non basterà mai!) lanciare
persone sul soffitto (ricordatevi di riprenderle poi, potrebbero sfracellarsi contro il pavimento…già successo!) ballare sui banchi, comporre sinfonie con inusuali parti del corpo, gonfiare condom e giocarci a pallavolo ( evidentemente non hanno altro modo di usarli!),
lanciare matite urlando “Pazzia!? Questa è Sparta!!”, ignorare il professore ripetendosi ”tu non sei reale, tu non sei reale”, rivolgersi
al crocifisso inginocchiarsi e iniziare a pregare durante l’interrogazione e…e ce ne sono troppe!! Concluderei confutando l’esagerata tesi, secondo la quale siamo crudeltà malizia e violenza in una cosa sola, dicendo due cose: e chi non ci è passato per questo
periodo, e/o almeno una volta nella vita non ha fatto qualche idiozia!? Le situazioni sono le stesse di 20-30 anni fa, solo più mezzi
di comunicazione, più tempestivi, più esagerati! E soprattutto, io noto più che altro infantilismo, voglia di svagarsi, spesso molto fuori
luogo, ma nella maggior parte dei casi quasi innocente, genuina, non praeterintenzionale, non ragionata, ma pensata per rallegrare
l’atmosfera. Certamente bisogna saper mettere freno alle “cavolate”, e dosarle nei momenti opportuni ma… Che ci volete fa’: so’
ragazzi!!!
Sara Moscagiuri
La nota del direttore
Eccoci ormai arrivati alla quarta edizione di “Voci di corridoio”, il giornale d’istituto che è parte della voce degli studenti. Anche quest’anno siamo arrivati alla fine e si comincia a tirare le somme pensando già alle vacanze estive. È stato un anno nel quale anche la
nostra scuola ha adottato nuove mode: consigli straordinari all’ordine del giorno, giornate sulla neve all’insegna del divertimento,
pedalate lungo il Livenza, escursioni tra le città dell’alto trevigiano all’insegna della natura e dell’ arte, ma sempre mantenendo e migliorando iniziative quali progetti di volontariato, giornata della creatività, il rinomato beach volley anche se un po’ bagnato, ed infine una super serata con i talenti dello “Scarpa”. Questi gli avvenimenti più significativi tra cui anche la brillante collaborazione da
parte degli studenti dell’ ITIS per la realizzazione del giornale “Voci di corridoio”. Sperando in una gradita lettura del giornale vi
auguriamo buone vacanze.
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La Redazione
Direttore: Domiziana Del Frari
Vicedirettore: Martina Sartori
Redattori:
Riccardo Gerotto, Paolo Maramieri, Federico Panighel, Alice Battistella, Ilenia Cofini,
Alberto Spadotto, Aparecida Coan, Martina Galante, Alice Dal Martello, Camilla Parato,
Carlo Fandella, Sara Mosagiuri.
Grafico: Filippo Del Frari
Collaboratori: Daniele Fasan, Nicola Zago, Marco Mennielli.
Coordinatore del progetto: Prof. Marco La Carità