del libro di Giuliano Zanchi
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del libro di Giuliano Zanchi
Il gruppo «Il Concilio Oggi» invita alla presentazione del libro di Giuliano Zanchi L’ARTE DI ACCENDERE LA LUCE RIPENSARE LA CHIESA PENSANDO AL MONDO Intervengono Silvano Petrosino filosofo dell’Università Cattolica di Milano Aurelio Mottola direttore di Vita e Pensiero Giovedì 14 gennaio 2016 – ore 20.45 Teatro Qoelet di Redona – via Leone XIII, 22 – Bergamo Il gruppo di laici e preti «Il Concilio Oggi» che organizza i convegni di pastorale estivi a Sotto il Monte, rileggendo e ispirandosi al Concilio Vaticano II, è lieto di invitare alla presentazione del libro di don Giuliano Zanchi.. L’invito è particolarmente rivolto ai tanti cristiani che vivono la comunità come luogo di esercizio dell’arte evangelica della fraternità e del dialogo con gli uomini di buona volontà. Ma anche a tante persone che amano riflettere sulle sfide poste dalla cultura al cristianesimo e alla Chiesa. Il libro di don Giuliano Zanchi nasce dalla riflessione offerta ai convegni estivi integrata da altri preziosi pensieri. «La Chiesa di oggi sembra in cerca di un varco per il futuro. Mossa dal potente impulso riformatore di papa Francesco, diventa sempre più consapevole della necessità di un cambiamento al proprio interno per essere all’altezza di quanto richiestole dal vangelo di Gesù. Ma quali priorità deve assumere? Quali nodi deve sciogliere? Che forma dare all’istituzione ecclesiastica perché non finisca con l’oscurare il volto del Dio di Gesù, ma riprenda quell’arte di tenere accesa la luce della fiamma evangelica che sa attirare moltitudini? Sono le domande a cui la riflessione – teologico-pastorale e culturale – di Giuliano Zanchi offre una risposta lucida e persuasiva. Molto va ripensato delle figure che popolano la Chiesa: quella del laico, ancora in posizione subordinata rispetto al clero; quella della donna, marginale nei processi decisionali; quella del prete stesso, il cui profilo è diventato precario e incerto. Ma perché il vangelo possa parlare alla storia è necessaria anzitutto l’esistenza di una comunità. La testimonianza credente può darsi nel mondo solo grazie a una comunità di uomini e di donne che danno alla loro vita la forma del vangelo, solo attraverso il loro laborioso esercizio di quotidiana fraternità che si fa largo nei gesti di costruzione della città, della storia, della convivenza umana. Questa è la posta in gioco della presenza dei cristiani nel mondo. A questo essi servono» (dalla presentazione del libro). Giuliano Zanchi, licenziato in Teologia fondamentale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, è segretario generale del Museo diocesano «Adriano Bernareggi» di Bergamo. Si occupa di temi al confine fra l’estetica e la teologia. Ha pubblicato con VeP: Lo Spirito e le cose (2003), Salomone e le formiche. La legge di tutti i giorni (2010), Il genio e i Lumi. Estetica teologica e umanesimo europeo in François-René de Chateaubriand (2011), Prove tecniche di manutenzione umana. Sul futuro del Cristianesimo (2012). E, inoltre, La forma della Chiesa (Qiqajon 2005), Nella luce dell’essere. Conversazioni sul «caso Van Gogh» (Ancora 2005), Il destino della bellezza. Ambizioni dell’arte, aspirazioni della fede (Ancora, 2008). Dal 2014 è membro della redazione della Rivista del Clero Italiano edito dalla Vita e Pensiero dell’Università Cattolica; collabora con L’Osservatore Romano.