Redone n. 2 - 2010 - Parrocchia GOTTOLENGO
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Redone n. 2 - 2010 - Parrocchia GOTTOLENGO
Redone Periodico d’informazione della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Gottolengo numero 2 anno 2010 il Il Redone Il Redone Periodico d’informazione della Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Gottolengo n. 2 - 2010 Sito internet della Parrocchia: http://www.parrocchiagottolengo.it e-mail: [email protected] Tel. 030 951042 In questo numero Calendario Pastorale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Il Parroco alla comunità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Costituzione delle Unità Pastorali nella Diocesi di Brescia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Quarto stralcio della Lettera del Vescovo Luciano per l’anno pastorale 2009-2010 alla Diocesi di Brescia Un solo pane, un unico Corpo . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Consiglio Pastorale Parrocchiale . . . . . . . . . . . . . 17 Testamento spirituale Un ricordo di don Gianfranco Lazzaroni dai suoi fratelli della Seconda Comunità . . . . . . . 18 Racconto di un’esperienza quaresimale destinata a continuare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 Pastorale della carità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Una esperienza importante e costruttiva . . . . . . . 21 Corso per fidanzati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Testimonianza sul corso dei fidanzati . . . . . . . . . 23 Vita oratoriana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 È nata l’Associazione dei genitori . . . . . . . . . . . . 26 Corso zonale catechisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Vita del Paese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 Lettere alla Redazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Il paese che fu - I mieri ricordi . . . . . . . . . . . . . . . 44 Anagrafe Parrocchiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 236 del 16-5-1965 Impaginazione e Stampa Nadir 2.0 srl Via Portesi, 38 - 25080 Ciliverghe di Mazzano (BS) Tel. 030.2629680 - Fax 030.2620887 CALENDARIO PASTORALE SANTE MESSE PRE-FESTIVE (Sabato o Vigilia delle Feste): • Solo il sabato: ore 18.00 (Ore 19.00 con l’orario legale) nella Chiesetta di Solaro; • ore 20.30 nella Chiesa parrocchiale; SANTE MESSE FESTIVE (Domenica o nei giorni festivi) nella Chiesa parrocchiale: • ore 8.00-9.30-11.00 (eccetto i mesi estivi) -18.00 (19.00 con l’orario legale); SANTE MESSE FERIALI: • Al mattino con la preghiera delle Lodi : * alle ore 08.00 - nella chiesetta dell’Oratorio da Novembre ad Aprile - nella Chiesa Parrocchiale da Maggio a Ottobre • Al pomeriggio: * ore 16.30 - Da lunedì a sabato nella Casa di Riposo * ore 18.30 - solo al venerdì - nella chiesetta dell’Oratorio da Novembre ad Aprile - nella Chiesa Parrocchiale da Maggio a Ottobre SANTA MESSA alle ore 20.00 • I lunedì di Aprile - Maggio quando si fa il Santo Rosario nelle contrade; • I venerdì dei mesi Giugno - Luglio - Agosto al Cimitero DURANTE L’AVVENTO E LA QUARESIMA - Ore 6,30 da Lunedì a Venerdì nella Chiesetta dell’Oratorio: preghiera delle “Lodi” MARZO 2010 1.Lunedì 2.Martedì - Ore 20,30: Santa Messa Contrada Oratorio 3. Mercoledì - Riunione dei rappresentanti della Contrada del Tredone per programmare l’animazione quaresimale della prossima settimana 4. Giovedì - Scuola di preghiera per i giovani con il Vescovo in Cattedrale 5. Venerdì - Ore 15,00: Adorazione Eucaristica per il Gruppo Apostolato della preghiera - Ore 17.00: Incontro cresimandi in Oratorio - Ore 20,15: Stazione Quaresimale Contrada Oratorio, -2- Il Redone animata dai giovani della zona con la partecipazione degli adolescenti. 6.Sabato 7.Domenica III ª di QUARESIMA : Ritiro 5° elementare - Incontro finale e Ritiro di fine corso dei fidanzati - Ritiro 1ª Media - Incontro per i genitori del 2 ° e 3° anno ICFR, Gruppo Nazareth e Cafarnao 8.Lunedì - ore 20,30: Riunione Pro Famiglia presso Marconi Ottorina in via Leonardo da Vinci 9. Martedì - ore 20,30: Santa Messa per la Contrada del Tredone 10. Mercoledì - Riunione degli animatori delle Comunità Territoriali segue la Riunione dei rappresentanti della Contrada dell’Incidella per programmare l’animazione quaresimale della prossima settimana 11. Giovedì Grasso - Ritiro dei sacerdoti Ore 10.00: S. Messa votiva all’Incidella Ore 20.30: Rogo della Vecchia in Oratorio 12.Venerdì - Ore 17.00: Incontro cresimandi in Oratorio - Ore 20,15: Stazione Quaresimale Contrada Tredone, Via Crucis con confessioni - Ore 20.30: Incontro per adolescenti 13.Sabato 14.Domenica IV ª di QUARESIMA - Ritiro 1ª Media 15.Lunedì - Preparazione dell’Assemblea Quaresimale con gli animatori 16.Martedì - Santa Messa nella Contrada dell’Incidella 17.Mercoledì - Assemblea di Quaresima in chiesa parrocchiale 18. Giovedì - Scuola di preghiera con il Vescovo in Cattedrale per i giovani - Riunione dei rappresentanti della Contrada della Croce per programmare l’animazione quaresimale della prossima settimana - Uscita/Ritiro dei cresimandi 2° media. 19.Venerdì SAN GIUSEPPE - Per questa giornata i vari gruppi parrocchiali devono presentare i nomi dei proposti candidati per l’elezione del prossimo Consiglio Pastorale Parrocchiale - Ore 15.00: Santa Messa nella cappella di San Giuseppe al Cimitero - Ore 17,00: Incontro per i Cresimandi in Oratorio - Ore 20,15 - Stazione quaresimale Contrada dell’Incidella Via Crucis con confessioni Ore 20,30: Incontro per adolescenti 20.Sabato - Pellegrinaggio Quaresimale 21.Domenica - Vª di QUARESIMA: Pomeriggio educativo per genitori e bimbi del 1°, 2°, 3° e 4° anno dell’ICFR 22.Lunedì - Santa Messa Contrada della Croce 23.Martedì -Uscita/Ritiro per la 3° media. 24.Mercoledì - Ricordo dei Martiri Missionari 25.Giovedì - Consiglio Pastorale parrocchiale per le Unità Pastorali con i consigli di Gambara e Fiesse. 26.Venerdì - Partenza cresimandi per Roma Ore 20,15 - Stazione quaresimale Contrada della Croce - Ore 20,30: Via Crucis con confessioni 27.Sabato - Incontro del Vescovo con i giovani e adolescenti a Brescia (Veglia delle Palme) - I cresimandi sono a Roma 28.DOMENICA DELLE PALME e GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ - Ore 9.30: Processione delle Palme partendo da San Girolamo e S. Messa nella chiesa parrocchiale 29.Lunedì - Atto penitenziale 30.Martedì - Via Crucis vivente 31. Mercoledì - Ore 20,30: Atto penitenziale comunitario in preparazione alla Pasqua, con la Comunità adulta sono invitati gli adolescenti e i giovani. APRILE 2010 1. GIOVEDI’ SANTO La Cena del Signore (Vedi programma della Settimana Santa) Celebrazioni: Casa di riposo: ore 15.00 - Per bambini e ragazzi: ore 17.00 e ore 20.30 per la Comunità parrocchiale - segue l’Adorazione Eucaristica all’Altare della passione. 2. VENERDI’ SANTO Celebrazione della passione e morte del Signore (Vedi programma della Settimana Santa) - Ore 15.00: Via Crucis per le vie del paese - Ore 20.30: Celebrazione liturgica - Adorazione notturna della Croce nella chiesetta dell’Oratorio 3. SABATO SANTO Il silenzio del Sepolcro (Vedi programma della Settimana Santa) VEGLIA PASQUALE 4. PASQUA DI RESURREZIONE Orario festivo delle Sante Messe 5. Lunedì dell’Angelo - Orario festivo delle Sante Messe - Inizia la settimana -3- Il Redone Vocazionale Zonale Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì - Ore 20.30: Incontro per adolescenti - Preghiera Vocazionale Zonale 10.Sabato 11. Domenica IIª di Pasqua in Albis Giornata di animazione vocazionale 12.Lunedì 13.Martedì - Ore 20.30: Corso Zonale per catechisti 14.Mercoledì - Riunione degli animatori delle Comunità territoriali 15.Giovedì 16.Venerdì - Ore 20.30: Incontro adolescenti 17.Sabato 18.Domenica III ª di Pasqua : Elezione del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale - 86ª Giornata dell’Università Cattolica - Incontro dei genitori e bimbi del 1° e 4 anno dell’ICFR (Gruppi: Betlemme e Gerusalemme) 19.Lunedì - Durante la settimana si pregherà il Santo Rosario nella Contrada dell’Oratorio - Ore 20.15 :Santa Messa nella contrada dell’Oratorio. 20.Martedì - Ore 20.30: Corso zonale per catechisti - Ore 21,00: Incontro per la preparazione dei battesimi 21.Mercoledì - Ore 20.30: Riunione nelle Comunità territoriali 22.Giovedì 23.Venerdì - Ore 20.30: Incontro di spiritualità per adolescenti e giovani - Ore 21.00: Incontro di preparazione per i battesimi 24.Sabato 25.DOMENICA IVª di Pasqua: Proclamazione del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale - Giornata mondiale di preghiere per le vocazioni - Giornata diocesana del Seminario - Battesimi comunitari - Incontro per i genitori e i bimbi del 2° e 3° anno dell’ICFR (Gruppi: Nazareth e Cafarnao) 26.Lunedì - Durante la settimana si pregherà il Santo Rosario nella Contrada dell’Incidella - Ore 20.15: Santa Messa nella contrada dell’Incidella 27.Martedì - Ore 20.30: Corso zonale per catechisti 6. 7. 8. 9. 28.Mercoledì - Pro Famiglia presso Biazzi Andrea e Scarpelli Silvana 29.Giovedì - Ore 15.00: Incontro delle Vedove e Santa Messa per i mariti defunti 30.Venerdì - Ore 20.30: Incontro degli adolescenti MAGGIO 2010 1. Sabato - Festa del lavoro - Ore 11.00: S. Messa per i lavoratori 2. Domenica - Ore 9.30: S. Messa e processione degli altari 3. Lunedì Durante la settimana si pregherà il Santo Rosario nella Contrada del Tredone - Ore 20.15: Santa Messa nella contrada del Tredone. 4. Martedì San GOTTARDO - Ore 10.00: S. Messa alla Santella - Ore 20.15: S. Rosario alla Santella - Inizio corso Fidanzati - Ore 21.00: Corso zonale per catechisti 5. Mercoledì - Riunione animatori delle Comunità Territoriali 6. Giovedì - 2° incontro fidanzati 7. Venerdì - Ore 15.00: Adorazione eucaristica guidata dal gruppo “Apostolato della preghiera” - Ore 20.30 Incontro degli adolescenti 8. Sabato 9. Domenica - Ore 09.30: Sante Cresime 10.Lunedì - Durante la settimana si pregherà il Santo Rosario nella Contrada San Benedetto - Ore 20.15 :Santa Messa nella contrada San Benedetto - Durante la settimana: riunione nelle Comunità Territoriali. 11.Martedì - Ore 21.00: Terzo incontro per fidanzati 12.Mercoledì - Ore 21.00: Riunione nelle Comunità territoriali 13.Giovedì - Ore 21.00: Quarto incontro per fidanzati 14.Venerdì - Ore 21.00 :Preparazione della Veglia di Pentecoste - Riunione degli adolescenti 15.Sabato 16.Domenica 17.Lunedì - Durante la settimana si pregherà il Santo Rosario nella Contrada del Centro Storico - Ore 20.15: Santa Messa nella contrada del Centro Storico - Ore 21.00: Riunione Consiglio Pastorale per gli Affari -4- Il Redone Economici. 18.Martedì - Ore 21.00: Quinto incontro per fidanzati 19.Mercoledì 20.Giovedì - Ore 21.00: Sesto incontro per fidanzati 21.Venerdì - Ore 20.30: Consiglio Pastorale Parrocchiale. - Ore 20.30: Veglia di preghiera per gli ordinandi Presbiteri. 22.Sabato - Veglia di Pentecoste con tutte le Comunità parrocchiali riunite in Assemblea. 23.Domenica di PENTECOSTE - Ritiro con i ragazzi e genitori del 1°, 2°, 3° e 4° anno dell’ICFR. 24.Lunedì - Durante la settimana si pregherà il Santo Rosario nella Contrada della Croce Ore 20.15: Santa Messa nella contrada della Croce presso la Santella della Madonna del Buon Consiglio che festeggia il 10° anniversario della sua erezione. 25.Martedì - Ore 21.00: Settimo incontro per fidanzati 26.Mercoledì 27.Giovedì - Ore 15.00: Incontro e adorazione eucaristica del gruppo delle vedove nella Chiesetta Oratorio - Ore 21.00: Ottavo incontro per fidanzati 28.Venerdì - Ore 20.30: Conclusione incontri per adolescenti e giovani 29.Sabato 30.Domenica della SANTISSIMA TRINITA’ - Ritiro finale del Corso per fidanzati 31.Lunedì - Ore 20.00: Santa Messa e conclusione del Mese Mariano al Parco del Raccoglimento. 11. Venerdì - SACRO CUORE DI GESU’ 12.Sabato - Ore 16.00: Ordinazioni Presbiterali in Duomo 13.Domenica 14.Lunedì 15.Martedì 16.Mercoledì 17.Giovedì 18.Venerdì - FESTA DELL’ORATORIO 19.Sabato - FESTA DELL’ORATORIO 20.Domenica - FESTA DELL’ORATORIO 21.Lunedì - SAN LUIGI GONZAGA Incontro per la preparazione dei Battesimi - Inizio del GREST 22.Martedì 23.Mercoledì 24.Giovedì - SAN GIOVANNI BATTISTA - Ore 15.00: Incontro e adorazione eucaristica del gruppo delle vedove nella Chiesetta Oratorio. 25.Venerdì - Incontro per la preparazione dei Battesimi. 26.Sabato - FESTE PATRONALI 27.Domenica - FESTE PATRONALI Giornata della Carità del Papa - Battesimi comunitari. 28.Lunedì - Conclusione delle FESTE PATRONALI 29.Martedì - Festa liturgica dei SANTI PIETRO E PAOLO - Ore 20.30: Santo Rosario alla Santella della Madonna del Buon Consiglio 30.Mercoledì GIUGNO 2010 1. Martedì 2. Mercoledì 3. Giovedì - SANTE QUARANT’ORE 4. Venerdì - SANTE QUARANT’ORE 5. Sabato - SANTE QUARANT’ORE Conclusione del catechismo per elementari e medie. 6. Domenica - CORPUS DOMINI Processione Eucaristica 7. Lunedì 8. Martedì 9. Mercoledì 10.Giovedì -5- Il Redone IL PARROCO ALLA COMUNITÀ PASQUA... E RINNOVAMENTO NELLA NATURA, NELLA VITA E NELLA CHIESA! E’ Pasqua! Celebriamo la vittoria di Cristo sulla morte, ci annunciamo reciprocamente con gioia che il Signore è risorto proprio quando anche la natura risorge a nuova vita con la primavera! Quando ero piccolo, ricordo che, per la Pasqua, si tinteggiavano le stanze della casa, si riordinavano i mobili nelle stanze con nuove ubicazioni, si staccavano le catene dal focolare ed era festa per noi ragazzi che, scalzi, le trascinavamo, e non solo quelle di casa nostra, lungo i viottoli sassosi per ridare loro la lucentezza originale, liberandole dalle incrostazioni della caligine accumulata durante l’anno. A Pasqua, proprio per indossarli nella festa della risurrezione, i miei genitori mi compravano o un vestitino o un paio di scarpette nuovi, perfino le uova raccolte il venerdì santo, e opportunamente pitturate si mangiavano con gusto nella solennità pasquale... e, con l’acqua benedetta nel sabato santo, si aspergevano le stanze e si riempivano le piccole acquasantiere poste accanto al letto... e le campane in quel giorno sembravano squillare con rinnovata e festosa melodia e, attorno al campanile, erano tornate le rondini in giri festosi a riempire l’aria dei loro cinguettii ... e i campi verdeggiavano tutti macchiettati dei fiori primaverili... Quanta nostalgia nei ricordi! Nella Pasqua tutto sembrava rinnovarsi! Ma anche quest’anno la Pasqua, con il suo forte e potente invito al rinnovamento, ci ripropone la stessa allegria, pur se in contesti diversi. Credo che un’aria nuova che porta rinnovamenti ha cominciato a spirare anche nell’ambito della nostra parrocchia. Si nota un crescente desiderio di comunione, di dialogo, di reciproca comprensione, di mutua collaborazione. Prego Dio che questo venticello dello Spirito cresca in intensità, fino a far crollare progressivamente ogni barriera e per farci sentire la gioia dello stare tutti insieme come famiglia parrocchiale. La Quaresima è stata vissuta intensamente sull’onda di questo soave venticello dello Spirito del Signore. I Sacerdoti, chiamati a servire la nostra Comunità parrocchiale, stanno sentendo questo nuovo clima: infatti, in questi ultimi tempi, si stanno impegnando a condividere momenti comuni di preghiera, la mensa, il coordinamento del loro servizio sacerdotale. Positiva è stata l’animazione delle S.Messe infrasettimanali da parte delle contrade, come pure le sante Messe e le stazioni quaresimali con le Via Crucis celebrate da ogni contrada. Auspichiamo fortemente che l’esperienza dell’animazione da parte delle contrade delle Sante Messe infrasettimanali, continui anche dopo la Pasqua. La Parrocchia si sta preparando al rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale e del Consi- -6- Il Redone glio Pastorale per gli Affari economici: l’elezione del primo si farà nella domenica 18 aprile e posteriormente quella del secondo. Anche qui soffierà il venticello dello Spirito Santo, portando aria di cambiamento: nelle persone che verranno elette, nel ritmo e metodo di lavoro, nelle scelte e nella programmazione pastorale arricchita dalla precedente esperienza. Toccherà al nuovo Consiglio Pastorale assumere il profondo e radicale cambiamento che la nostra diocesi si appresta a mettere in atto: dar vita alle “Unità Pastorali”. Nell’articolo che segue, si indicano le tappe che la diocesi propone per rendere il più rapidamente effettivo questo cambiamento. L’Unità pastorale sarà costituita da un insieme di parrocchie, che avrà un coordinatore o un unico Parroco e un gruppo ministeriale stabile costituito dai sacerdoti, diacono, persona consacrata, e alcuni laici degni e competenti. Per tutta l’Unità Pastorale ci sarà una comune programmazione pastorale che orienterà tutte le parrocchie che non verranno cancellate, ma collegate e coordinate. Nel nostro caso, l’Unità Pastorale, che sarà messa sotto la protezione dei Santi Pietro e Paolo, sarà costituita dalle parrocchie di Gottolengo, Gambara e Fiesse: il 25 marzo scorso, i Consigli Pastorali delle tre parrocchie si sono riuniti a Gottolengo, per accogliere la proposta diocesana e per offrire al Vescovo le osservazioni e i passi concreti che si intendono fare per dare vita a questa nuova impostazione pastorale. Per il momento la nostra futura Unità Pastorale si propone di camminare a piccoli passi incominciando a mettere in comune alcuni settori della pastorale: Le comunità territoriali o “Centri di Ascolto” La formazione di nuovi catechisti e la formazione permanente di quelli che già stanno operando Il “Centro di Ascolto della Caritas” La pastorale giovanile E, molto probabilmente, non saranno solo quelle sopra descritte, le novità di rinnovamento della vita parrocchiale! Il lungo periodo pasquale, che culminerà nella Pentecoste, e, quindi con il dono dello Spirito Santo che il Risorto riversa sulla sua Chiesa, ci caricherà di tutta l’energia necessaria per partire con slancio con tutte queste novità. La Pasqua porti pace e amore e unione ed energia spirituale non solo nelle realtà parrocchiali, ma anche e soprattutto in tutte le nostre famiglie, soprattutto alle più deboli e provate. A tutti, anche a nome dei sacerdoti della Parrocchia e del Consiglio Pastorale Parrocchiale AUGURI DI PACE E BENE!!!!! Don Saverio -7- Il Redone VERSO UN RINNOVAMENTO DELLA DIOCESI E DELLE PARROCCHIE: VERSO I NUOVI CONSIGLI PASTORALI PARROCCHIALI E VERSO LE UNITA’ PASTORALI. Costituzione delle Unità Pastorali nella Diocesi di Brescia A) Configurazione 1. L’Unità Pastorale (UP) «è un insieme di parrocchie di un’area territoriale omogenea, stabilmente costituito dal Vescovo diocesano per assolvere in modo più efficace alla missione evangelizzatrice della Chiesa attraverso una collaborazione pastorale organica». Essa implica: la programmazione comune la nomina di un Coordinatore o di un unico Parroco per le varie parrocchie la presenza di almeno un prete collaboratore l’istituzione di un “gruppo ministeriale” stabile, costituito dai sacerdoti, dai diaconi (se ci sono), da qualche persona consacrata e da alcuni laici degni e competenti. Esso ha il compito di pensare, programmare e decidere collegialmente (sia pure nel rispetto dei ruoli e delle competenze) i progetti e le iniziative da sottoporre al Consiglio Pastorale dell’UP e da realizzare poi coinvolgendo la corresponsabilità di tutti. 2. L’UP non è un fine ma uno strumento, affinchè: crescano la comunione e la corresponsabilità in una pastorale d’insieme, e il Vangelo arrivi così, in una forma più credibile ed efficace, al cuore di tutte le persone che vivono nelle parrocchie dell’UP (cristiani e non). 3. Le parrocchie non vengono cancellate ma collegate e coordinate perché ognuna possa dare il proprio specifico apporto e arricchirsi di quello delle altre. B) Le motivazioni storico-teologiche Ci sono situazioni, contingenze storiche che, lette come segni dei tempi, possono diventare motivazioni teologiche che spingono la Chiesa a operare particolari scelte pastorali. Per il nostro tema: l’evidente diminuzione del clero, la grande mobilità, la mentalità più globalizzata e meno campanilista, la tendenza all’unione e al coordinamento in tutti i campi, una maggiore coscienza ecclesiologica e il desiderio di una Chiesa più comunionale, sollecitano la Chiesa bresciana a rivedere la pastorale parrocchiale tradizionale per fare maggiore spazio alle UP, che, nello stile del coordinamento e della corresponsabilità ecclesiale, favoriscono una maggiore comunione fra i preti, fra preti e laici, e fra le diverse comunità, aprendo maggiormente ai ministeri laicali e permettendo ai presbiteri di guidare contemporaneamente più parrocchie. C) I criteri il bene delle comunità “vicinanza” geografica e storico-culturale appartenenza allo stesso comune numero di abitanti D) Modalità di procedura 1. Il Provicario generale e il Vicario Episco- -8- Il Redone E) Quali sono le competenze di ogni singola parrocchia? Ad ogni parrocchia competono: la nomina e la presenza del CPP e del CPAE; la celebrazione dell’Eucaristia domenicale e degli altri sacramenti; le feste patronali ed eventuali pratiche di religiosità popolare tipiche di ogni parrocchia. pale per la Pastorale (in stretto rapporto col Vescovo e il Vicario Generale) presentano al Consiglio Presbiterale e Pastorale Diocesani le motivazioni che giustificano ed esigono la scelta delle UP; contemporaneamente condividono i criteri, i tempi e le modalità di procedura per la loro formazione e istituzione. 2. Rivedono la distinzione attuale delle Zone Pastorali (ZP) in vista di eventuali ed opportuni mutamenti. 3. Individuano in loco le possibili UP nelle varie Zone con l’apporto di una piccola commissione locale, costituita da: il Vicario Episcopale di riferimento, il Vicario zonale, due presbiteri della zona, due rappresentanti laici del Consiglio Pastorale Zonale (CPZ), un diacono permanente (se c’è in zona) e una persona consacrata. 4. Alla luce di quanto è emerso dalla “commissione locale”, il Vicario Episcopale di riferimento presenta le ipotesi di UP (relative a quella Zona) alla congrega dei preti e al CPZ e ne ascolta il parere e le eventuali proposte correttive. 5. Il Vicario zonale presenta le motivazioni e le ipotesi di UP ai CP delle parrocchie interessate e ne raccoglie il parere. 6. Il Provicario e il Vicario episcopale per la Pastorale raccolgono quanto è emerso dalla Zona e dalle parrocchie e offrono al Vescovo le ipotesi maggiormente condivise sulle possibili UP della Zona. 7. Il Vescovo, se la situazione lo richiede, potrà procedere subito alla istituzione della UP oppure potrà procedere con più gradualità, in due momenti: immediatamente: viene identificata l’erigenda UP e viene nominato il presbitero coordinatore delle parrocchie interessate; vengono precisate le iniziative pastorali da realizzare subito insieme; viene fissato il tempo entro il quale l’UP sarà eretta ufficialmente; nel tempo prefissato, viene eretta canonicamente l’UP con la nomina di un Coordinatore o, a seconda dei casi, di un unico Parroco per tutte le parrocchie interessate; nel frattempo vengono nominati i presbiteri collaboratori; viene inoltre indicato ciò che rimane proprio di ogni singola parrocchia e ciò che va realizzato a livello di UP. 8. Il Vescovo o un Vicario Episcopale darà l’avvio ufficiale alla neonata UP, con la celebrazione eucaristica in loco e l’invocazione dello Spirito Santo. F) Quali sono le competenze dell’UP già istituita? la costituzione del Consiglio Pastorale dell’UP la costituzione del “gruppo ministeriale” stabile la pastorale dell’ICFR e dell’IC in genere (catecumenato degli adulti; percorsi di preparazione dei cresimandi adulti ecc.) la pastorale oratoriana e degli adolescenti e giovani la pastorale familiare (pastorale battesimale e post-battesimale, preparazione al matrimonio gruppi delle giovani coppie, gruppi-famiglia ecc.) l’evangelizzazione degli adulti (Centri di ascolto; catechesi degli adulti ecc.) la formazione dei catechisti e dei vari “ministeri” (caritas, gruppo missionario, animatori liturgici ecc.) il coordinamento e sostegno delle varie aggregazioni ecclesiali (AC, gruppi, associazioni, movimenti, nuove comunità ecc.) il calendario liturgico (numero e orari delle Messe, momenti celebrativi comuni e distinti, coordinamento delle feste patronali ecc.) l’elaborazione e la stampa di un unico “bollettino” o “notiziario” per le varie parrocchie dell’UP. G) Cosa si richiede dalla erigenda UP? alcuni momenti comuni dell’ICFR (es. all’inizio e alla fine dell’anno) la pastorale oratoriana e degli adolescenti e giovani la formazione dei catechisti e dei vari “ministeri” (caritas, gruppo missionario, animatori liturgici ecc.) il calendario liturgico (numero e orari delle Messe, momenti celebrativi comuni e distinti, coordinamento delle feste patronali ecc.) la progressiva elaborazione e stampa di un unico “bollettino” o “notiziario” per le varie parrocchie dell’erigenda UP. Brescia, 19 settembre 2009 -9- Il Redone Quarto stralcio della lettera del Vescovo Luciano per l’anno pastorale 2009-2010 alla Diocesi di Brescia (Segue Da “Il Redone n. 1 anno 2010 pag. 12-16) Un solo Pane, un unico Corpo III. EUCARISTIA E VITA 27. La Messa è finita? La celebrazione dell’eucaristia termina con un congedo: “La Messa è finita; andate in pace.” Ma è davvero un congedo? Qualcuno, un po’ originale, vorrebbe cambiare le parole e dire: “La Messa continua nella vostra vita; andate e vivete in pace con tutti.” La Messa continua, ma come? Usciamo di chiesa rinnovati, ma in che modo? Che cosa cambia la Messa nella nostra vita? Anzitutto una premessa. La vera risposta a questa domanda l’abbiamo già data. Non si tratta, infatti, solo di chiederci: quali comportamenti richiede da noi il fatto che abbiamo celebrato l’eucaristia? La domanda giusta è : che tipo di uomo viene generato dalla celebrazione dell’eucaristia? È il Signore risorto che agisce nell’eucaristia; è il suo Spirito che ci viene trasmesso e che riordina dentro di noi pensieri, sentimenti, desideri, decisioni. .. Per questo ho insistito tanto sulla celebra zione in se stessa; non per il desiderio di una precisione rituale, ma per permettere all’eucaristia di operare in noi con il massimo di - 10 - Il Redone efficacia. E tuttavia, se usciamo dall’eucaristia rinnovati, questo cambiamento dovrà pure esprimersi in comportamenti concreti; quali? Come possiamo descrivere la novità eucaristica? L’eucaristia ci edifica come corpo vero di Cri sto; dunque, dalla partecipazione all’eucaristia debbono nascere in noi i pensieri e i desideri di Cristo. Penso a Paolo che scrive ai Corinzi: “Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (ICor 12,27). Oppure: “Noi abbiamo il pensiero di Cristo” (ICor 2,16). Oppure ancora: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gai 2,20). Nella misura in cui sappiamo chi è Gesù Cristo, sappiamo anche quale tipo di comportamento manifesti l’azione di Cristo nella nostra vita. Potremmo fermarci qui perché una risposta completa richiederebbe di esporre tutta l’etica cristiana come manifestazione della ‘forma di Cristo’. Ma, forse, qualcuno rimarrebbe deluso e avrebbe l’impressione di un discorso lasciato in sospeso. Per questo provo ad aggiungere qualche parola che serva a stimolare una riflessione ulteriore. 28. La forza di amare L’eucaristia ci dona Cristo nel segno del pane spezzato e del vino versato per diventare nostro cibo e bevanda; quindi, la vita che nasce dall’eucaristia è quella che si presenta come vita ‘spezzata’, per diventare dono nell’amore che genera e fa vivere. L’uomo vive necessariamente in società (è un ‘animale politico’, diceva Aristotele) e questa sua condizione produce inevitabilmente delle tensioni; da una parte egli è portato a difendere, arricchire, ‘realizzare’ la sua esistenza personale; dall’altra deve accettare e irrobustire i legami sociali che lo uniscono agli altri all’interno di istituzioni, progetti sociali, rapporti economici, ordinamenti giuridici. Se i due obiettivi potessero convivere facilmente, non ci sarebbero problemi; potremmo amare noi stessi senza che questo ci impedisca di voler bene agli altri; potremmo amare gli altri senza che questo ci chieda il sacrificio di noi stessi. Ma le cose non stanno così; quotidianamente ci accorgiamo che l’equilibrio tra l’amore di noi stessi (che è un amore buono e, in una certa misura, doveroso) e l’amore verso gli altri entrano spesso in conflitto tra di loro e questo conflitto ci procura sofferenza. Non posso non amare gli altri, perché so bene che il mio stesso benessere dipende da loro; ma nello stesso tempo non riesco ad amarli senza con dizioni, perché ho paura di perdere me stesso e di rimanere deluso. Solo se contadino e mugnaio e fornaio fanno bene il loro lavoro posso godere del pane buono sulla mia tavola. Sono quindi costretto a voler bene a contadino e fornaio se voglio mangiare un pane buono; senza di loro la mia vita sarebbe inevitabilmente più misera. Volentieri pagherò loro un prezzo giusto perché anch’essi possano vivere e quindi lavorare e quindi farmi arrivare il pane. Ma cercherò anche di non pagare un prezzo troppo alto perché, in questo caso, loro vivrebbero meglio, ma sarebbe la mia vita che ne uscirebbe mortificata. L’equilibrio tra l’amore per me stesso (desidero vivere al meglio la mia esistenza) e l’amore per gli altri (desidero che gli altri vivano al meglio la loro esistenza) sarà difficile da trovare. Per di più, non sarà mai trovato una volta per tutte. Cambiando le circostanze, possono cambiare le esigenze: una - 11 - Il Redone stagione di siccità diminuirà il prodotto della terra e il contadino dovrà alzare il prezzo per poter vivere con una quantità minore di grano da vendere; mugnaio e fornaio dovranno anch’essi rivedere i prezzi per sopravvivere e io dovrò forse dedicare all’acquisto del pane una parte maggiore del mio patrimonio. Questo mi costringerà a rivedere la mia scala di valori; a chiedermi che cosa considero importante e irrinunciabile, che cosa invece secondario e, almeno in certe circostanze, rinunciabile. E’ chiaro che, in queste scelte, è coinvolta l’immagine che mi faccio dell’uomo (e quindi di me stesso). Se considero l’uomo semplicemente come un animale un po’ più evoluto, sarò portato a mettere al primo posto le esigenze ‘animali’ (cibo, bevanda, sesso, sensazioni gradevoli); se sono convinto che l’uomo sia più di questo, dovrò considerare alcune esigenze culturali o religiose come es- senziali, a volte primarie; questo mi spingerà ad accettare un livello di benessere materiale meno elevato, a condizione che sia garantita la realizzazione delle esigenze spirituali. La preghiera, ad esempio, richiede di impiegare una certa ampiezza di tempo in un’attività che appare economicamente sterile. E siccome time is money questo significa una minore ricchezza economica Se, però, sono convinto che l’uomo “è fatto per Dio e che non può essere tranquillo finché non riposa in Dio”, il tempo speso per la preghiera diventa fecondo: una ‘perdita di tempo’ economico si configura come ‘guadagno’ spirituale e il bilancio complessivo risulta positivo. 29. L’eucaristia, fonte del dono Come entra l’eucaristia in tutto questo immen so sistema dell’esistenza umana? - 12 - Il Redone Entra perché l’eucaristia pone il dono di sé (pane spezzato e offerto) come suprema realizzazione della persona umana e, quindi, induce a costruire e custodire una precisa, caratteristica scala di valori; a sua volta, la scala di valori determina le scelte concrete e i concreti comportamenti. Ci sono nell’esistenza dell’uomo dimensioni diverse: l’avere, l’essere, il donare. Sono necessario tutte e tre; se l’uomo non ha nulla, non può donare nulla e rischia di non essere nulla; se non esiste una persona integrata e salda nella sua identità, ciò che questa persona possiede (l’avere) non ha una valenza precisa e diventa una forza anarchica che può produrre del bene o del male, può servire l’amore o l’odio. Avere ed essere sono entrambi necessari. Ma se l’eucaristia è quello che abbiamo detto, il valore supremo è quello del donare. “C’è più gioia nel dare che nel ricevere” ha detto Gesù (At 20,35). 30. Eucaristia e vita affettiva Non c’è dubbio che l’amore di sé stia all’origine dell’esistenza umana stessa; ma è altrettanto chiaro che questo “amore di sé” diventa umanamente maturo quando si apre al riconoscimento cordiale dell’altro, supera l’egoismo meschino e controlla le paure istintive. Su questa linea l’eucaristia provoca ad andare oltre, spinge a “portare gli uni i pesi degli altri” (cfr Gai 6,2), a “non cercare solo il proprio interesse ma anche quello degli altri” (cfr Fil 2,4). Quando un uomo e una donna, nel matrimonio, si scambiano l’impegno del loro amore e della loro fedeltà per sempre, mettono in gioco se stessi, l’uno per la vita dell’altro. Solo a questo punto i sentimenti di affetto e l’esultanza dell’amore raggiungono la loro piena maturità nel dono reciproco. La condivisione dei beni materiali, il dialogo interpersonale continuo, la comunione sessuale, tutto assume i lineamenti del dono (cioè lineamenti eucaristici). Ancora. Generare, significa dare alla vita qualcuno ‘a nostra immagine e somiglianza’, qualcuno nel quale il nostro ‘avere’ cresce e il nostro ‘essere’ trova conferma. Ma i figli non sono quello che i genitori si aspettano da loro, non realizzano i loro programmi. Maturità è imparare a rinunciare ai propri sogni per accompagnare e sostenere i figli nel loro cammino creativo, secondo la loro vocazione propria. Quando avviene questo passaggio, i figli non sono più solo un patrimonio che abbiamo (avere) e nemmeno solo un prolungamento e arricchimento della nostra persona (essere); diventano soggetti autonomi ai quali doniamo con generosità quello che noi siamo riusciti ad essere e ad avere. Anche così si compie la dimensione eucaristica della vita. - 13 - Il Redone 31. Eucaristia e vita sociale Viviamo inseriti in un sistema politico che riconosce a tutti una serie di diritti fondamentali e garantisce che il gioco della vita sociale sia condotto secondo leggi giuste che tutelino la libertà di ciascuno. Che cosa sarebbe la vita sociale se non ci fosse un sistema di leggi e di istituzioni che le applicano è addirittura impensabile. Tutti noi accettiamo i vincoli che il sistema politico ci impone, spinti da bisogno di difendere noi stessi, di essere garantii e protetti da chi è più forte di noi e potrebbe rivelarsi nostro avversario. Ma dobbiamo imparare ad abitare il sistema politico cercando con lo stesso desiderio an- che la difesa dei diritti degli altri. L’educazione civica fa di noi dei cittadini autentici, che conoscono il valore della legalità e la rispettano, non solo per evitare una punizione, ma per un riconoscimento di valore interiorizzato; siamo nella linea di una crescita umana (la linea dell’essere), Ma può accadere, a volte, che dovremo rinunciare a qualche nostro di ritto acquisito (come si dice) per lasciare che altri entrino nell’area della fruizione dei diritti. Quando questo avviene, allora anche la nostra cittadinanza è orientata nella direzione del dono; diventa eucaristica. 32. Eucaristia, lavoro e festa La nostra vita è fatta di ritmi, cioè di momenti diversi che si sostengono e si completano a vicenda. Lavoriamo sei giorni e riposiamo il settimo. Esiste una concezione della festa del tutto funzionale al lavoro: il riposo - si dice - serve per riacquistare le forze da spendere nel lavoro futuro. Questa concezione, rivolta chiaramente a sviluppare l’avere, può essere arricchita nella dimensione dell’essere. Riposare, diventa allora prendere coscienza del fatto che non sono una ‘macchina da lavoro’ e che ci sono valori trascendenti rispetto all’avere: la cultura, l’arte, la contemplazione, la preghiera, lo stupore stesso di esistere. La festa accresce la dimensione dell’essere e permette di prendere coscienza della propria dignità. Anzi, questo dinamismo può aprirsi fino alla realizzazione della vita come dono: l’uomo riconosce di aver ricevuto ogni cosa e risponde consegnando a Dio tutto se stesso e donandosi agli altri: “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi. Quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.” Quando questo avviene, il ritmo ‘lavoro-festa’ diventa eucaristico. 33. Eucaristia e fragilità umana Ultimo esempio. L’uomo sperimenta nella sua vita la forza e la debolezza, la realizzazione gioiosa e il limite o il fallimento doloroso. Non è facile accettare il fallimento dei propri sogni e il ridimensionamento dei propri obiettivi, ma è cammino necessario per una crescita autentica. Avere tutto può sembrare gradevole; ma è condizione difficilissima da gestire. Chi possiede tutto, rischia facilmente di diventare ‘viziato’ e di non comprendere il valore delle cose; non sente bisogno degli altri e si chiude in una fruizione solitaria dei suoi beni. L’esperienza dolorosa della fragilità aiuta anzitutto ad apprezzare quello che abbiamo (linea dell’avere); poi, a crescere come persone mature che accettano serenamente di avere doti e limiti (linea dell’essere); infine, a farsi carico della fragilità degli altri e a - 14 - Il Redone L’essere divino - secondo la rivelazione della Trinità - consiste esattamente nel dono di sé; quando l’uomo si avvicina a questo traguardo, introduce nella sua esistenza alcuni lineamenti che lo conformano a Dio stesso. Le cose che ho detto sono solo esempi. Tutte le dimensioni dell’esistenza umana possono essere affrontate e illuminate da questa tensione tra avere, essere e donare. Si tratta, infatti, di concepire la maturazione dell’uomo nella sua pienezza: dal possesso, all’autocoscienza, al dono di sé. È un processo che coinvolge la nostra libertà ma che ha la sua origine nell’amore di Dio creatore, nella grazia di Cristo, nella forza dello Spirito Santo. Se dal basso ci spinge un impulso a crescere, dall’alto ci attira una grazia ad amare: nell’uno e nell’altro movimento è all’opera Dio stesso, origine e fine di tutto ciò che esiste. donare loro quello che siamo e abbiamo perché gli altri vivano meglio (linea del dono). Quando questo avviene, l’eucaristia ha tra sformato dall’interno l’esperienza della fragilità e l’ha resa feconda, appunto eucaristica. 34. Per un’esistenza armonica Insomma, avere, essere e donare si sostengo no a vicenda nell’esistenza complessa dell’uomo; c’è bisogno di tutte e tre queste dimensioni. Non si può disprezzare l’avere, perché significherebbe pretendere di essere angeli, non uomini; non si può rinunciare ad ‘essere’, perché significherebbe ridurre indebitamente l’uomo alla sua dimensione animale. E infine, bisogna aprirci al ‘donare’ perché, solo co sì, il dinamismo della coscienza umana raggiunge il suo compimento in una trascendenza reale e, nello stesso tempo, pienamente umana. Il vero problema è l’articolazione di queste tre dimensioni in modo armonico: l’avere in funzione dell’essere e quindi della crescita personale; l’essere in vista del dono e quindi della fecondità della vita. Percorrendo questo itinerario, l’uomo cammina verso una sempre più piena somiglianza con Dio. - 15 - Il Redone CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Riunioni dell’anno pastorale 2009-2010 1° Riunione – 9 Settembre 2009 – Verbale già presentato nell’edizione precedente. 2° Riunione – 23 Novembre 2009 – Verbale già presentato nell’edizione precedente. 3° Riunione – 12 Febbraio 2010 – VERBALE ASSEMBLEA Dopo la preghiera iniziale allo Spirito Santo, viene annunciato il tema principale, per altro previsto nell’ordine del giorno: “Come sensibilizzare la parrocchia per la rielezione del CPP” Prima d’affrontare il tema, si è parlato del Progetto pastorale per la Quaresima: si è cercato di applicarlo alla vita parrocchiale. Si è, anche, cercata maggiore adesione comunitaria intorno all’Eucarestia: inoltre, una pastorale che tenga conto del territorio e delle contrade, più che dei vari gruppi (ad esempio, le Contrade s’impegnano ad animare le varie S. Messe, la Via Crucis, etc..) Quindi, la S. Messa delle 8 del mattino, di ogni giorno, viene animata da una Contrada o da una realtà della parrocchia : in quella occasione, si pregherà per la Contrada, si organizzerà la Via Crucis. Per il mese di maggio, incontri di contrada per il mese mariano : sono seguite altre proposte per ottobre. In sostanza, il concetto da far crescere è quello della Chiesa nel territorio : ogni cristiano si deve sentire “bene” nella propria contrada, proprio perché vive comunitariamente la vita delle persone che vi abitano. RINNOVO CPP Si è parlato dalla Fase di preparazione (presentata proprio in questo numero), la prima fase da svolgersi da Marzo ad Aprile. FASE di PREPARAZIONE - MARZO - Ci sarà una predicazione dei Sacerdoti, anche attraverso il TRG, per la preparazione e riflessione sulle finalità del CPP, sulla missione della Chiesa; - Ci sarà un incontro con i gruppi per incomincino a proporre dei nomi, ipotizzando di eleggere, possibilmente, un numero inferiore di componenti (19 invece degli attuali 25), per una maggiore gestibilità; - I gruppi a cui si chiederà d’indicare dei nomi sono: le 6 Contrade / Cammino Neo-catecumenale / Caritas / Genitori ICFR / Oratorio / Pro-Famiglia / Casa di Riposo / Giovani / Gruppo della Liturgia Ministri dell’Eucarestia / Extracomunitari. Entro il mese di marzo (le Palme), ci dovrà essere la disponibilità dei nomi: ovviamente, sempre nel senso di servizio alla Parrocchia, senza alcun personalismo. Quindi : - entro 19 Marzo, i nomi; - al 22 Marzo, riunione del CPP per valutazione lista dei candidati; - si darà avviso ai vari gruppi con le caratteristiche dei ‘nominati’; Per questo lavoro di preparazione è stata predisposta una Commissione per le modalità dell’operazione, formata da: Don Luca / Roberta Galli / Silvana Martinelli / Giacomo Onorini. A Pasqua si renderanno pubblici i nomi dei candidati : sabato 17 e domenica 18 aprile avverrà la votazione (seggi all’Oratorio) con proclamazione degli eletti. Dopo la lettura della situazione economica, si è deciso che, a causa delle operazioni dell’elezione del CPP, la data della riunione è stata spostata dal 4 al 25 marzo. Il Segretario - Mino Onorini - 17 - Il Redone LAZZARONI DON GIANFRANCO nato a il 22 agosto 1953 morto a Corti di Costa Volpino il 22 febbraio 2010 funerale e sepoltura a Gottolengo il 24 febbraio 2010 Testamento spirituale Benedico il Signore per la vita che mi ha dato, come cristiano e presbitero mi ha chiamato nel Cammino Neocatecumenale, mi ha mostrato i miei peccati e la sua misericordia. Chiedo perdono del male che ho fatto, accolgo in pace l’amore di Dio. Ho cercato di amare le mie Comunità. Ringrazio papà e mamma che mi hanno dato la vita, il Vescovo che mi ha ordinato prete (Mons. Luigi Morstabilini) e tutti coloro che nella vita mi hanno fatto del bene. Saluto e affido al Signore le parrocchie di Villa Carcina, Tremosine e Corti S. Antonio. Affido al Signore i miei nipoti. Affido al Signore anche le Comunità del Cammino Neocatecumenale, i miei pazienti catechisti, i fratelli di Gottolengo e Corti che ancora ne fanno parte. Celebrate sempre un’”Eucarestia” gioiosa, ricca di segni e forte nella parola, Non dimenticate mai il Signore. Pregate per me peccatore. Lazzaroni don Gianfranco Un ricordo di don Gianfranco Lazzaroni dai suoi fratelli della Seconda Comunità Fratello tra i fratelli in Gesù Cristo, Don Gianfranco, ha testimoniato in mezzo a noi, seconda comunità, l’amore di Dio, Signore della storia e datore di vita. Abbiamo la certezza che mai un avvenimento è dovuto al caso, ma ad un progetto per condurre ognuno di noi, anche se in mezzo alle difficoltà, verso la vera vita. Possiamo testimoniare la santità della vita di Don Gianfranco nell’aver accettato il calvario della sua sofferenza, non come castigo, ma come progetto dello Spirito Santo nella sua vita. Siamo certi che ci aspetta in Paradiso così come lui stesso ha scritto e ci ha ripetuto più volte negli ultimi giorni - 18 - Il Redone LA PASSIONE PER LA LETTURA DELLA PAROLA DI DIO Il racconto di un’esperienza quaresimale destinata a continuare Dedicare mezz’ora, il lunedì, alla lettura del Vangelo con don Lino, ci dà la possibilità di occupare il nostro tempo, specialmente nella fretta del mondo moderno, in maniera bella e costruttiva perchè ci rinforza e ci ricrea. Per coloro che ancora non lo sanno, vogliamo ricordare che l’appuntamento al quale si riferisce questa bella iniziativa è il lunedì e si può scegliere di andare alle ore 15.00 oppure alle 20.30; dura mezz’ora! Cosa facciamo? Leggiamo insieme la bibbia. Siamo partiti dal nuovo testamento e riusciamo a fare circa quattro capitoli per volta. Chiunque, (si offra) può leggere ad alta voce, oppure semplicemente ascoltare. E’ l’occasione per sentire un po’ alla volta tutta la Bibbia. Spesso alcuni passi non si conoscono, mentre altri sì. Ascoltare... e poi in silenzio, personalmente riflettere su noi stessi, sugli altri, sul valore delle nostre azioni e delle nostre scelte. Arrivare a pensare che tutta la nostra vita ha bisogno di un centro: Colui che è la nostra origine e la nostra meta. Don Lino offre con la sua presenza un punto di riferimento indispensabile, come guida sempre disponibile e come profondo conoscitore delle Scritture, a cui rivolgersi in caso di bisogno. Accoglie tutti coloro che arrivano con umiltà e simpatia, contento che siamo venuti e quando con la benedizione ci congeda, ci accorgiamo che la mezz’ora è volata. Alcune frasi del Vangelo ci accompagnano anche a casa e ci tornano alla mente nelle difficoltà. La centralità della Parola è il senso di questa iniziativa perchè: “IN PRINCIPIO ERA IL VERBO E IL VERBO ERA PRESSO DIO E IL VERBO ERA DIO” Ascolto, preghiera, carità sono le parole chiave del tempo di quaresima che noi, grazie ad un’idea di don Lino sentiamo meno lontane. ReF - 19 - Il Redone PASTORALE DELLA CARITÀ Orari del Servizio Caritas Attualmente la Caritas Gottolenghese presta il suo servizio in tre luoghi diversi: 1. Punto UNO - PORTA APERTA : - in via Garibaldi n.4 - al sabato dalle ore 16,30 alle 18,00 - per incontrare le persone che soffrono disagio, accogliere le loro informazioni e richieste e per concordare con loro le possibili vie per cercar disuperare il loro problema. 2. Punto DUE - PER DISTRIBUZIONE ALIMENTI: - presso il Salone parrocchiale San Lorenzo, in via Vittorio Veneto; - ogni mercoledì dalle ore 17,30 alle 18,30. 3. Punto TRE - PER RITIRO DI INDUMENTI: - sotto le tribune dello stadio municipale nuovo; - ogni mercoledì dalle ore 15,00 alle 17,00 Non cercare la felicità in tutti quelli a cui tu hai donato per avere un compenso, ma solo in te, nel tuo cuore, se avrai donato solo per pietà !! SABATO - Ore 16,30 – Dal Punto 1 di CARITAS “Sono da poco entrato ed ho predisposto ogni cosa : le schede per la raccolta-dati, i bigliettini con le indicazioni del Punto 2 (Ritiro Alimenti) e del Punto 3 (Ritiro Indumenti) di CARITAS ed aspetto i miei “Clienti”. Arriva, dopo poco, una coppia : lui, lei ed una piccola bimba (3-4 anni). Sono extra-comunitari della Nigeria, venuti in Italia, come tanti, in cerca di lavoro, in cerca di “fortuna” (un lavoro, appunto), per sfuggire ad una situazione di grave miseria (o peggio). Stringo la mano a lui ed alla moglie : la bimba non risponde, sospettosa, al mio “ciao”. Con difficoltà (soprattutto per la lingua) mi dicono i loro nomi, mi spiegano la loro situazione, i loro problemi, le loro richieste (molto simili a tanti altri). Inizio a compilare la scheda, un pezzo di carta su cui sto scrivendo la situazione di una vita difficile: qualche difficoltà a scrivere i loro nomi, lunghissimi e composti più da consonanti che da vocali (mi faccio aiutare da loro). Il pensiero va, quasi automaticamente, ad un barcone, ad una traversata rischiosa e pagata a caro prezzo, iniziata chissà dove e terminata su una nostra costa. Non è possibile, per me, mantenere un comportamento “professionale”, quasi burocratico: la CARITAS non è un ufficio in cui si registra ’solo’ uno Stato di famiglia. La CARITAS è braccia aperte, è un sorriso per rasserenare, una mano che stringe un’altra mano, è un cuore che dà amore, è un aiuto concreto. Per questo, anche se devo dedicarmi solo a fare l’impiegato di questa specialissima anagrafe, mi accorgo che sto per fare del bene : mi sento bene, sono contento ma spero che un giorno... ...qualcuno dei miei nuovi “fratelli” entri da quella porta e mi dica : “Ho trovato un lavoro, posso mantenere la mia famiglia, non ho più bisogno di venire a ritirare alimenti e vestiti : cancellami dalla lista di coloro che hanno bisogno di assistenza”... ...oppure, che piano piano, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, grazie ad una migliorata situazione generale, non venga più nessuno a bussare a quella porta a chiedere aiuto... Prego Dio che questo mio piccolo sogno, un giorno o l’altro si avveri: nell’attesa, chiunque abbia bisogno, venga in CARITAS e troverà affetto, accoglienza ed amore fraterno. Mino - 20 - Il Redone CORSO I.C.F.R. Una esperienza importante e costruttiva Lo scorso settembre, accogliendo l’invito di don Luca, da poco inserito nella nostra comunità, io e mia moglie Angela, abbiamo accettato di essere i Catechisti per i corsi di formazione ICFR (Iniziazione Cristiana Fanciulli e Ragazzi): corsi di formazione non per i ragazzi (Gruppo Bethlem: 30 ragazzi di 1° elementare), ma per i loro genitori (circa 60). Io ed Angela abbiamo accettato con entusiasmo la richiesta di Don Luca: forti anche dell’esperienza del Corso fatto a Leno qualche anno fà ci siamo dedicati con entusiasmo ed impegno alla preparazione dei vari incontri, seguendo le indicazioni della Diocesi bresciana. Altre coppie di genitori Catechisti hanno ‘preso in carico’ altre classi di genitori, quelle dei ragazzi di 2°3°-4° elementare (Gruppi Cafarnao – Nazareth - Gerusalemme). Da qualche anno, la Diocesi ha intrapreso questa operazione: accompagnare i genitori nella crescita della propria fede, insieme ai propri figli. Gli incontri di catechesi erano distinti e proposti a 2 livelli: specifici per i genitori, tenuti da noi due e dalle altre coppie (con Don Luca e Don Saverio), mentre i ragazzi, affidati alle cure ed attenzioni delle catechiste per i ragazzi, avevano incontri a loro dedicati. Tornando alla nostra esperienza, dopo qualche incertezza iniziale, sia nostra che dei genitori, abbiamo raggiunto con loro un buon feeling: al fine di facilitare la partecipazione dei genitori stessi già dalla prima giornata, dopo la catechesi iniziale, abbiamo impostato gli incontri in lavoro di gruppo, dividendo i genitori in 2 gruppi. Alcuni genitori, non avvezzi a questo tipo di lavoro e confronto, avevano qualche difficoltà ad esprimersi. Ma, incontro dopo incontro, approfondendo sempre di più la reciproca conoscenza e fiducia, abbiamo riscontrato un sempre maggiore impegno, un crescente interesse e attenta partecipazione: ed è stato un vero piacere riscontrare un desiderio sempre maggiore dei genitori di approfondire l’argomento dell’incontro. Dopo ogni incontro, abbiamo preso l’abitudine di rilasciare ai genitori un “segno”, un oggetto semplice od uno scritto che ricordasse il tema della giornata: un aiuto per i genitori per ripensare a quanto ci eravamo detti nella catechesi della domenica. Dopo la S. Pasqua, c’incontreremo per l’ultima giornata di corso, a cui seguirà un incontro di spiritualità: poi, senz’alcun esame, “tutti promossi”, pronti a ripartire, il prossimo settembre per un’altra serie di catechesi, per i genitori di 2° elementare… Che dire?? Per me ed Angela è stata un’esperienza impegnativa, ma soddisfacente e, soprattutto costruttiva per la nostra stessa crescita, sia personale che di fede. - 21 - Angela e Mino Il Redone CORSO PER FIDANZATI Anche quest’anno, su invito di don Saverio, io e mia moglie Angela abbiamo accettato di collaborare con la parrocchia per la Pastorale del matrimonio: insieme a don Saverio, don Luca, la famiglia del Diacono Dr. Colosini,la famiglia di Lodigiani Franco, la famiglia dell’Avv. Romano Manfredi, siamo stati i “professori” per il Corso ai Fidanzati (il 1° corso del 2010, in gennaio e febbraio: il successivo partirà a maggio). Una preparazione importante per i giovani “futuri coniugi”: un corso per far loro prendere coscienza (laddove non fosse presente ancora od ad uno stadio ancora ‘lieve’ nei loro pensieri) che sposarsi “in chiesa” non è solo formalizzare un legame davanti a Dio (oltre che alla comunità), ma, soprattutto, un rinnovare un patto con Dio stesso, è un ringraziare Dio del loro incontro, del loro amore, del loro essere pronti a diventare una “cellula viva” della Chiesa, oltre che della società. Alla riunione preparatoria, una sorpresa poco piacevole, poiché abbiamo riscontrato che si erano iscritte “solo” 4 coppie e, per di più, non di Gottolengo (chissà perché): successivamente, grazie al cielo, alla prima giornata di corso, ce ne siamo trovate davanti il doppio, cioè ben 8 (iscritte successivamente), però, sempre composte in maggioranza da ragazzi di altri paesi (solo 3 - una coppia e ½ !!!! erano nostri compaesani). Comunque, facce giovani, serene, sguardi franchi e sinceri, in attesa delle nostre parole. Dopo i primi tre incontri tenuti da Don Saverio e dalla famiglia Colosini, abbiamo avuto un pomeriggio per la cerimonia “penitenziale”, all’Incidella e, in quella occasione, è stato giustamente esaltato il ruolo e l’importanza del Sacramento della Riconciliazione (Confessione): la necessità, per una coppia cristiana, di essere sempre in armonia con il Creatore (e, per ciò, con tutto il Creato), riconoscersi peccatori ed impegnarsi ad eliminare dal proprio cuore ogni ostacolo e lontananza da Lui, cercar di ritornare sempre nelle braccia del Padre. Il pomeriggio si è concluso con un momento di serena convivialità. Il corso è proseguito con altri interventi (sem- pre Don Saverio, la famiglia Colosini, l’Avv. Manfredi) fino all’ultima domenica d’incontri, la giornata riservata alla nostra “lezione” sul tema de “LA FAMIGLIA COME CHIESA DOMESTICA”: insieme a noi, ha contribuito, per la prima parte dell’incontro, un intervento di Don Luca. Forti dell’esperienza maturata con i genitori dell’ICFR (Iniziazione Cristiana Fanciulli Ragazzi), dopo la nostra esposizione, abbiamo impostato parte dell’incontro con un lavoro di gruppo: in questo modo, i fidanzati, ancora un po’ restii a parlare in assemblea (hanno parlato quasi sempre i soliti 2 o 3), hanno avuto la possibilità (e più coraggio) di esprimersi ed intervenire. Un metodo di lavoro ben accetto da parte dei fidanzati: in effetti, il risultato è stato raggiunto, con una maggiore e costruttiva partecipazione di tutti. Dopo il nostro incontro (l’8° - l’ultimo del corso), ci siamo ritrovati per l’incontro finale, sempre all’Incidella, per la recita delle lodi, la celebrazione della S. Messa ed ulteriore approfondimento dei temi relativi al sacramento del matrimonio: una sorta di “esame” (ovviamente senza voti), per un riassunto ‘spirituale’ (oltre che concreto) di quanto detto e sentito nelle lezioni. La parte più importante, oltre alla celebrazione della S. Messa ovviamente, è stato il momento lasciato ai fidanzati, per costruire insieme, coppia per coppia, il proprio impegno futuro, il proprio percorso di “famiglia cristiana”: le preghiere dei fedeli, affidate proprio alla loro personale invocazione, hanno rispecchiato proprio la sana e santa intenzione di proseguire, insieme, nel percorso di fede, di coniugi cristiani, di “chiesa domestica”, pronti ad una testimonianza concreta e serena della propria vita di coppia che guarda a Dio e si sente da Lui protetta ogni giorno. Ci siamo lasciati con il nostro caloroso e sincero augurio a tutti i fidanzati per la loro vita insieme, non più da fidanzati, ma da marito e moglie. Angela e Mino - 22 - Il Redone Testimonianza sul corso dei fidanzati Non senza una certa trepidazione il 10 gennaio ci siamo presentati al primo incontro del corso dei fidanzati. Più di altre cose, ci ha portati lì la speranza che questo corso potesse essere un aiuto concreto per capire più profondamente cosa sia il matrimonio cristiano e ricevere, così, un aiuto nel cammino di discernimento verso il matrimonio. Subito il primo incontro ci ha sorpresi, ponendoci di fronte a due domande molto serie e fondamentali: Chi è Dio per te? Perché volete sposarvi in Chiesa? Essendo posti di fronte a una scelta così radicale e impegnativa come è quella di sposarsi, si è già naturalmente portati a interrogarsi su certe questioni che, nella quotidianità, rischiano di perdersi tra gli impegni e le apparenti sicurezze che la vita ci offre. Anche per questa ragione, le domande e gli spunti sollevati dall’incontro ci hanno poi accompagnati durante i giorni seguenti, lasciando in noi un desiderio vivo di trovare risposte convincenti e di conoscere più da vicino questo Dio di cui si parlava. Il corso è poi proseguito tutte le domeniche successive, fino a concludersi con un ritiro nella chiesetta dell’Incidella domenica 7 marzo. Ci sono state poste altre domande e abbiamo avuto la bella occasione di incontrare le altre sette coppie che hanno seguito il corso, di confrontarci con loro e conoscere un po’ le loro esperienze, ma soprattutto abbiamo ricevuto una parola ferma e sicura sulla realtà del matrimonio cristiano, che molto spesso ci ha stupiti. Per molti aspetti, infatti, siamo stati sorpresi nel conoscere la profondità e la bellezza della vo- cazione al matrimonio nella Chiesa. Nel nostro cuore è rimasta l’urgente consapevolezza che un progetto così alto, una chiamata così straordinaria a donare la propria vita per amore, è possibile solo con la Grazia che viene da Dio e che Lui è pronto a donarci nonostante tutte le nostre incapacità. Questo è stato il messaggio che più di ogni altro ci ha impressionati: il matrimonio cristiano è molto, molto di più di quello che si potrebbe immaginare e non dobbiamo spaventarci di fronte all’apparente impossibilità, per noi, di conformarci a questo progetto, di essere fedeli a questa chiamata, perché è Dio l’unico garante del successo dell’impresa... ed è a Lui che chiediamo di aiutarci nel cammino che abbiamo di fronte. Infine vogliamo esprimere la nostra viva riconoscenza a Don Saverio, Don Luca e a tutti i catechisti che, con amore e zelo, hanno speso tempo ed energie per aiutarci a capire la bellezza della vita cristiana e in particolare del matrimonio: grazie! - 23 - Stefano e Elisabetta Il Redone VITA ORATORIANA Con la risurrezione nel cuore Guardiamo all’estate Siamo a Pasqua, la Pasqua di resurrezione. Dopo il cammino di Quaresima stiamo per essere illuminati dalla luce radiosa di Cristo che vince la morte e dona a tutti noi la Vita. Vita che deve essere vissuta nel suo amore e nella sua Volontà; Vita che deve essere messa al servizio generoso dei nostri ragazzi e giovani che durante il periodo estivo ci vengono affidati. Con la Risurrezione nel cuore, incominciamo a guardare all’estate, periodo di intensa attività; cercheremo di venire incontro alle diverse aspettative di ragazzi, adolescenti e giovani che, liberi dalla scuola e da numerosi altri impegni, desiderano vivere esperienze di gioco, di ritrovo, di gruppo, di preghiera, di divertimento…. Non potrà mancare il tradizionale GREST, che coinvolge bambini, adolescenti e giovani, la festa dell’Oratorio da venerdì 18 giugno a domenica 20 giugno, il FOLLEST, il campo scuola in montagna e il campo vacanze al mare. Per i giovani e meno giovani viene proposto il Cammino di Santiago, non perdiamo questa opportunità, camminiamo insieme verso una meta. In vista di tutto questo si rende necessario attivare la preparazione, non solo delle attività, ma soprattutto delle persone che andranno a sostenere le diverse proposte. Penso sia chiaro per tutti che l’Oratorio intende partire da una prospettiva educativa, facendo di ogni proposta un’opportunità di crescita umana e cristiana per chi la vive. Sarebbe bello, in questo periodo prima dell’estate, attivare per adolescenti e giovani corsi di formazione e preparazione perché sappiano donare al meglio le loro energie. Fin da ora si chiede quella generosa disponibilità che mi pare non sia mai mancata nel nostro oratorio. Questa bella disponibilità e generosità ha permesso e permetterà ai nostri ragazzi di vivere esperienze indimenticabili. Faccio appello alla generosità di tutti perché si rinnovi la disponibilità al servizio e prima ancora alla preparazione. Grazie di tutto e di quello che in questi mesi avete dimostrato di essere. Don Luca - 24 - Il Redone Quaresima 2010 Questa quaresima, oltre ad aver impegnato bambini e ragazzi personalmente nella preghiera e nella fedeltà ai loro piccoli, grandi propositi, è stata ricca anche di momenti da condividere con gli amici e con la famiglia. Tutte le mattine, infatti, don Luca ha invitato bambini e ragazzi nella chiesetta dell’oratorio, dove, accompagnati anche da alcuni genitori, si sono incontrati per dare insieme il buon giorno a Gesù prima di andare a scuola, e cominciare, insieme con la preghiera, la giornata. L’altro appuntamento settimanale, che in questa quaresima li ha visti protagonisti, è stata la preghiera della sera in diretta TV. Tutti i mercoledì alle 19.30, sintonizzandosi sulle frequenze della televisione parrocchiale, è stato possibile seguire in diretta la preghiera guidata da don Luca, e, di seguito, partecipare al gioco telefonando da casa. Nel fare questa proposta il desiderio è stato quello di creare uno spazio, un momento molto semplice in cui tutta la famiglia si ferma per pregare insieme, in comunione con le altre famiglie della parrocchia. E’ stato bello pensare a questi bambini, animati dal desiderio di vedere il don in televisione e di partecipare al gioco, di sentire la propria voce “uscire”, dalla tv, impegnati a coinvolgere tutta la famiglia nel loro cammino quaresimale, sollecitare il papà a cambiare canale, la mamma ad interrompere per un momento la preparazione della cena, chiamare sorelle e fratelli…e, quando finalmente arrivava il segnale della diretta, immaginarli in silenzio davanti alla TV con il libretto in mano, pronti per pregare insieme, ognuno nella propria casa, ognuno circondato dalla propria famiglia. Il momento più divertente è stato sicuramente il gioco. Superato l’imbarazzo iniziale i bambini, anche molto piccoli, hanno partecipato con entusiasmo, hanno telefonato, chiacchierato, risposto alle domande, e anche quando la riposta non era corretta, non si sono scoraggiati, ma hanno continuato a chiamare. I bambini sono stati davvero molto bravi, alcune domande non erano facili e, per rispondere, è stato necessario chiedere aiuto ai genitori o ai fratelli più grandi: si sentivano, in sottofondo, i suggerimenti, i dubbi, le pagine dei libri che venivano fatte scorrere. Pensare a queste semplici scene di vita famigliare, è stato un po’ come immaginare tante piccole Nazareth, in cui, ad un certo punto della giornata, il lavoro, i compiti, lo svago, i giochi lasciano il posto alla preghiera, per stare insieme alla Presenza del Signore. La speranza è che anche dopo la quaresima, dopo l’impegno dei bambini a seguire la diretta in tv, rimanga nelle nostre famiglie il desiderio di pregare insieme. Non c’è bisogno di tanto tempo, di lunghe e complicate preghiere, bastano pochi minuti e parole semplici e sincere, proprio come quelle dei bambini, per fare delle nostre famiglie delle piccole chiese domestiche in cui i nostri ragazzi possano crescere, come Gesù nella Santa Casa di Nazareth, in età, sapienza e grazia. Paola - 25 - Il Redone È NATA L’ASSOCIAZIONE DEI GENITORI Nel Dicembre del 2009 si è tenuta, presso il Teatro Zanardelli, la prima assemblea plenaria della nascente Associazione dei genitori della Scuola Primaria. Le finalità sulle quali si basa sono molto semplici e riassumibili in tre punti essenziali: 1) COLLABORARE CON LA SCUOLA, intesa come elemento fondamentale all’interno di quella medesima comunità educativa nella quale opera la famiglia e, più in genere, la società civile. 2) DARE INFORMAZIONI E RACCOGLIERE PROPOSTE, con lo scopo di migliorare il rapporto fra istituzione scolastica e nuclei famigliari, proponendosi obiettivi credibili e rispettosi delle singole peculiarità e competenze. 3) TROVARE SOLUZIONI CONDIVISE, che sappiano portare un reale beneficio nell’attività, già di per sé molto complessa, dell’insegnamento e dell’istruzione in senso lato. Fortunatamente, la scuola primaria del nostro paese non presenta situazioni di estrema gravità. Aver dato vita ad un’associazione di questo tipo, può essere, in ogni caso, utile a migliorare il rapporto fra scuola e famiglia, con lo scopo di formare un ambiente educativo efficace per i nostri figli. E’ evidente che nessuno può sostituirsi al compito dello Stato o dell’Ente Locale (il Comune) nel mantenere efficiente un servizio delicato come quello della scuola dell’obbligo. Non per questo, noi genitori possiamo chiamarci fuori dall’altrettanto delicato ruolo di primi e più importanti educatori dei nostri figli, affidati sì alle cure degli insegnanti, ma influenzati in maniera ben più significativa dai nostri comportamenti. Associarsi, significa cercare soluzioni e non solo individuare problemi (una continua polemica, qualora non sia seguita da una concreta volontà di collaborazione, non porta frutto). Associarsi, significa condividere le comuni difficoltà che ogni genitore affronta nel complesso cammino di crescita dei figli. L’Associazione è costituita da una Giunta Esecutiva, composta dai rappresentanti di classe delle elementari, da un presidente e da…tanta buona volontà! Sono circa 110 gli attuali iscritti (per un’ottantina di nuclei famigliari rappresentati). Varie attività sono già state svolte ed altre si stanno studiando per cercare di rendersi maggiormente presenti e fruibili. Abbiate pazienza: sarà il tempo a stabilire la bontà o meno della nostra iniziativa. Come già promesso a molti di voi, è obiettivo primario il coinvolgimento, fin dal prossimo anno scolastico, anche della componente genitori della Scuola Media. Quanti avessero idee, proposte, tempo e disponibilità al dialogo, diano il proprio contributo: rivolgetevi ai vostri rappresentanti di classe o al presidente. Si farà quanto possibile e quanto di nostra competenza per ascoltare e portare avanti esigenze prioritarie e condivisibili. Pur collaborando non sarà possibile far tutto…questo è vero. E’ altrettanto vero che, senza comunione d’intenti, nulla si ottiene. - 26 - Il presidente dell’Associazione Andrea Milzani Il Redone VIA CRUCIS VIVENTE La comunità di Gottolengo rivive la passione di Cristo Martedì 30 marzo alle ore 20.30, si terrà nel nostro paese la tradizionale Via Crucis vivente lungo le vie del paese. Un appuntamento che ogni anno vede molti bambini, giovani, adulti e famiglie impegnati ad interpretare e rievocare gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù. Per molti, la Via Crucis vivente potrebbe apparire un modo un po’ banale o un semplicistico rievocare gli avvenimenti di cui facciamo memoria durante la Settimana Santa. In realtà, la Via Crucis vivente vuole essere un’occasione grazie alla quale la comunità tutta si ritrova unita per assistere, attraverso la rappresentazione degli eventi della Passione, allo spettacolo (theoria) della croce (Lc 23,48), uno spettacolo da vivere e da guardare non da soli, bensì insieme, dentro la Chiesa. La Via Crucis avrà inizio dietro la chiesa parrocchiale, con l’episodio dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Un’entrata solenne, acclamazioni degne di un re, da cui però emerge subito in cosa consista il messianismo regale di Gesù: un Messia umile e pacifico, proprio come quell’asino sul quale entra nella città e come quei bambini e quella gente che lo acclamano con esultanza. Dopo questo momento di gioia e di festa, la scena si sposta sul lato della Parrocchiale, proprio in linea con l’altare, ed è in questo punto che avrà luogo la rievocazione dell’Ultima Cena di Gesù con i dodici apostoli : Gesù compie il suo gesto di donarsi agli altri fra la constatazione del tradimento di Giuda e la profezia dell’abbandono dei discepoli. La celebrazione eucaristica mette in luce, contemporaneamente, l’ostinato amore del Cristo e il peccato, le divisioni della comunità ed il messaggio dell’Ultima Cena è chiaro : nonostante le divisioni, Cristo ci salva, nonostante il peccato, siamo la Chiesa di Dio. Nel piccolo giardino accanto al sagrato viene rivissuto l’episodio del Getzemani. Gesù chiede ai discepoli di pregare e di vegliare con Lui, ma è un desiderio che non viene accolto. I discepoli dormono e poi fuggiranno impauriti. Nella prova Gesù ha timore, è lasciato solo di fronte al Padre a cui si rivolge, ma la sua preghiera sembra incontrare l’assoluto silenzio. È in questo silenzio che il Padre svela il suo volto paterno, un volto però con tratti a volte sconcertanti. Ed è qui che Gesù manifesta la sua certezza di essere Figlio di Dio : una consapevolezza che neppure la più grande angoscia riesce a scalfire. Segue la scena dell’arrivo di Giuda con i soldati e l’arresto di Gesù, il quale si consegna “perché le Scritture siano adempiute” (Mc 14,49). In una cornice di tradimento e di abbandono Gesù si consegna alle Scritture. Se mancasse questa cornice, non comprenderemmo che il dono di Gesù non è semplicemente un dono, bensì un perdono. Sul sagrato della Chiesa si celebra il processo e la condanna di Gesù da parte di Pilato. È significativo come questo episodio venga proposto proprio all’ingresso della Chiesa. Anche noi condanniamo Gesù nella vita di tutti i giorni con le nostre azioni, con i nostri egoismi e presunzioni, ma Egli ci attende ugualmente all’incontro con Lui nella celebrazione eucaristica: le porte della Chiesa sono sempre aperte a tutti, nessuno è escluso! Gesù resta in silenzio di fronte a Pilato, così come davanti i soldati che lo flagellano e lo percuotono e che gli chiedono di indovinare chi lo colpisce. Ecco la novità di Gesù: un Messia che sta al gioco e indovina è un’assoluta ovvietà. Un Messia che, invece, non indovina chi lo - 27 - Il Redone percuote, svela tutta la sua differenza : la differenza che corre tra il modo con cui l’uomo immagina Dio e il modo in cui Dio è veramente. Lungo la strada che porta dalla chiesa parrocchiale all’oratorio, si rievoca la vera e propria via della croce. È qui che Gesù incontrerà Simone di Cirene, la Veronica e le donne. Saranno proprio queste donne che, a differenza dei discepoli, avranno il coraggio di rimanere accanto a Gesù fino alla croce : saranno loro, infatti, che faranno da collegamento fra l’avvenimento della croce e l’avvenimento della risurrezione. All’interno del cortile dell’oratorio si rivivono, con grande intensità ed emozione, i momenti cardine della Via Crucis, ovvero le basi della nostra fede : la morte e la risurrezione di Cristo. La scelta dell’oratorio, come sfondo per questi eventi, non è casuale : vuole essere un messaggio forte per noi giovani e per coloro che operano nella realtà oratoriana. È necessario che lo spettacolo della croce sia sempre al centro della nostra comunità. La carità è il cuore della croce e dell’identità cri- stiana: bisogna imitare l’amore del crocifisso. Talvolta nel nostro operare nella parrocchia e nell’oratorio rischiamo di offuscare lo spettacolo della croce, quando crediamo che il nostro spettacolo sia capace di ridisegnare completamente quello di Gesù. L’importante è annunciare Gesù Cristo, non noi stessi. L’importante è invitare a guardare il suo spettacolo, non il nostro : così, possiamo annunciare, anche se peccatori. Il momento finale della Via Crucis è rappresentato dalla risurrezione, la verità del crocifisso, ciò da cui ha origine il nostro essere cristiani: “Se Cristo non è risorto vana è la vostra fede” (1 Cor 15,14). La rievocazione della Passione di Cristo vuole, dunque, essere uno stimolo per aprirci alla fede nella risurrezione, per vivere la gioia di un’esistenza che ha trovato finalmente il suo fondamento e la sua ragione: un’esistenza che continua ad essere faticosa, ma che nel contempo è consapevole di essere vittoriosa sulla morte e sul peccato, perché fondata sulla fedeltà dell’amore di Dio. Matteo Manfredi Donaci Signore un cuore nuovo Apri i nostri occhi. Signore, perché possiamo vedere te nei nostri fratelli e sorelle. Apri le nostre orecchie. Signore. perché possiamo udire le invocazioni di chi ha fame, freddo, paura e di chi è oppresso. Apri il nostro cuore. Signore, perché impariamo ad amarci gli uni gli altri come tu ci ami. Donaci di nuovo il tuo Spirito Signore, perché diventiamo un cuor solo ed un’anima solo, nel tuo nome. Amen. MADRE TERESA DI CALCUTTA - 28 - Il Redone Giovani “in cammino” sulla via di Gesú Quanti impegni abbiamo sempre? Tanti, forse troppi: scuola, lavoro, sport, musica, oratorio, amici... La nostra agenda è piena: sembriamo tutti manager. Ci lamentiamo perché non abbiamo abbastanza tempo per tutto e per tutti. Riconosciamo di non avere tempo neanche per noi stessi: siamo sempre “fuori”, fisicamente e spiritualmente, pensiamo sempre ad altro. Eppure, noi giovani abbiamo trovato il tempo di incontrare Gesù e di camminare sulla Sua strada: ci siamo messi in cammino dietro la Croce, per trovare in Lui un sostegno per affrontare le difficoltà e un compagno con il quale gustare le piccole e grandi gioie di ogni giorno. Il 5 marzo, accostandoci alla via crucis, ci siamo messi in cammino insieme ad altri giovani di altre parrocchie lungo quella strada di croce, di attesa, di speranza, di ricerca che conduce alla risurrezione. Bisogna che diamo un senso, un significato alle nostre strade, al nostro essere nel mondo come giovani. E’ importante che nel nostro cammino ci assumiamo il compito di “portare” e prendere quella parte di noi stessi che viviamo come croce. Una via crucis non è vera se non rimette un po’ di ordine dentro di noi... se non ci rimanda nella vita con la voglia di migliorarci. In quella sera abbiamo chiesto a Gesù, di farci vivere pienamente ogni giorno, di mandarci a camminare per le strade del mondo sapendo che in ogni strada c’è sempre lui che ci accompagna. E allora… ….“Per vedere Gesù, bisogna salire sul Calvario. Per sentire Gesù, bisogna sopportare il suo urlo sulla croce. Per capire Gesù, bisogna smettere di ragionare e commuoversi con Lui per coloro che sciupano la vita, e fare di tutto per impedire questa follia. Per vivere come Gesù, ogni posto è giusto; ogni momento è adatto, ogni occasione è buona. Si tratta solo di cominciare. Da dove? DA TE!! ” Due giovani - 29 - Il Redone CORSO ZONALE CATECHISTI Martedì 13 Aprile, dopo una breve pausa, riprende il corso biennale di formazione dei catechisti per adolescenti e adulti che si concluderà martedì 4 maggio 2010. Il corso è durato due anni. Il primo, in comune a tutti, ha avuto il compito di dare agli iscritti nozioni primarie di ordine teologico, biblico e pastorale, mentre il secondo anno si sta svolgendo distinto tra catechisti dei ragazzi e catechisti degli adulti ed è mirato a dare competenze di tipo metodologico - didattico. Gli argomenti dello scorso anno sono state le sacre scritture e le quattro costituzioni del Concilio Vaticano II. Il percorso è stato diviso in quattro tappe, la prima ha avuto come formatore don Renato Tononi, direttore dell’ufficio catechistico diocesano e si è lavorato sulla Dei Verbum , costituzione dogmatica sulla divina rivelazione che ricollocò al centro della vita della Chiesa e dei singoli cristiani la Bibbia, che dall’epoca del Concilio di Trento, a causa della Riforma Protestante, era stata vincolata al testo latino e dunque di fatto riservata al clero. La seconda, tenuta da don Marco Busca, è stata dedicata alla Lumen Gentium, costituzione dogmatica sulla Chiesa e la sua organizzazione. Questo documento riesaminò la struttura gerarchica della Chiesa pensando decisamente al ruolo dei laici. La terza, ha visto come relatore don Ovidio Vezzoli che ha preso in esame la celebrazione dei Sacramenti, primo fra tutti la Messa. L’ultima tappa, curata da don Carlo Bresciani, rettore del seminario bresciano, sulla Gaudium et Spes, costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, dove i padri conciliari posero l’attenzione della Chiesa sulla necessità di aprire un proficuo confronto con la cultura e con il mondo. Il corso si è concluso con l’intervento di don Mario Benedini, direttore dell’Ufficio diocesano della pastorale sociale, con la lezione dal titolo: ‹‹Essere per gli altri, situazione dell’umano, la dimensione comunitaria dell’uomo e del suo “destino”››. Riguardo al corso di quest’anno, mi limito a quello dei catechisti per ragazzi, poiché è quello che ho frequentato. Il percorso è stato diviso in tre parti: il conoscere, l’essere, il fare ed ha avuto come formatori Don Marco Mori, direttore dell’Ufficio Oratori e Pastorale Giovanile e Claudio Franzoni collaboratore dello stesso ufficio. “Dal dono alla responsabilità” è il titolo di uno dei documenti utilizzati, curato dagli uffici Catechesi, Liturgia, Oratori e P.G., Vocazioni e Tempo dello Spirito, Famiglia e scuola. Il testo, presentato dal vescovo Luciano Monari, il 4 luglio 2009, nella solennità della dedicazione della cattedrale, è una linea diocesana per un progetto di pastorale dei pre-adolescenti e degli adolescenti proposto a tutte le parrocchie, per garantire una linea diocesana unitaria, senza per questo cancellare la soggettività e la creatività pastorale delle diverse comunità. Per aiutarci a consolidare i momenti teorici, le lezioni si sono alternate a dei momenti di laboratorio. Don Marco Busca, ha guidato due serate di preghiera seguite da una lezione su come si prepara e si conduce un incontro di preghiera, ricordandoci che la preghiera non é un esercizio di auto-riflessione, un monologo interiore, una degustazione di pensieri alti e sentimenti devoti di emozioni su Dio, ma una relazione - trinitaria - con Dio: nello Spirito, uniti a Gesù, verso il Padre. ‹‹Padre, nel nome di Gesù, donami lo Spirito››. Siamo giunti quasi alla conclusione del corso e viene spontanea la domanda: ma chi è il catechista? Una nota enciclopedia riporta: il Catechista è una figura che annuncia il vangelo e guida in un percorso di fede coloro che gli sono affidati. Il termine deriva da Catechesi, che significa ascolto. “Il catechista è un annunciatore”, dicono i documenti. Ed è vero, in teoria. Nella realtà non è scontato che sia vero. Che cosa significa, infatti, annunciare il Vangelo? Se si intende far conoscere, spiega- - 30 - Il Redone re, insegnare i fatti e le parole di Gesù allora non c’è dubbio: il catechista è un annunciatore del Vangelo. I suoi incontri con i bambini, i ragazzi, gli adulti sono, direttamente o indirettamente, una presentazione dei brani dei Vangeli. Annunciare il Vangelo significa far conoscere, spiegare, far imparare i brani dei Vangeli? Qualche dubbio dovremmo co- minciare ad averlo. L’annuncio del Vangelo è un avvenimento che semina speranza e gioia in chi ascolta, perché quelle parole svelano gioia in chi ascolta, perché quelle parole svelano un modo nuovo di vedere ed affrontare la vita e invitano a cambiare la vita, a convertirsi. Prevenzione delle dipendenze patologiche fra i giovani - Legge 45/99 - Mercoledi 14 Aprile 2010 ore 20,30 Alcool e droghe. Cosa dicono i ragazzi? Significati e motivazioni dei consumi giovanili Presso Oratorio S. Luigi Gonzaga Gottolengo Conducono: Dott.ssa Paola Colombo - Dott.ssa Elena Martinelli Lunedi 19 Aprile 2010 ore 20,30 Come parlare di droga a mio figlio? Quali strategie, quali modalità relazionali? Presso Oratorio S. Luigi Gonzaga Gottolengo Conducono: Dott.ssa Paola Colombo - Dott.ssa Elena Martinelli - 31 - Il Redone TORNEO di CALCIO all’ORATORIO ‘ANDREA REDANA’ Torna puntuale, anche quest’anno, il torneo di calcio all’Oratorio; è una tradizione, dà sapore alle vacanze e alla Festa dell’Oratorio. Come sappiamo, è dedicato all’indimenticato e carissimo nostro compagno Andrea Redana. Si svolgerà dal Lunedì 7 Giugno al Sabato 26 Giugno. Vi parteciperanno i calciatori della categoria PULCINI e cioè i nati 1999-2000-2001 e i calciatori categoria ESORDIENTI e cioè i nati ’97-’98. Per i calciatori adulti, dai 16 anni in su e cioè dai nati ’94 in giù, ci sarà un girone a quattro squadre, con giocatori solo ed esclusivamente di Gottolengo. Per i calciatori di categoria GIOVANISSIMI, nati ’95 e ’96, qualora ci sia un numero sufficiente di iscrizioni, sarà riservata una serata per due squadre a sette. Stesso discorso per le donne alle quali è riservata una serata, ad iscrizioni giuste raggiunte. In seguito verranno date indicazioni più precise; intanto, per saperne di più, rivolgersi a don Luca e a Paolo Facchetti (333.6839390). Un invito agli sportivi di Gottolengo: basta tifare Juve, Inter e Milan! Venite a sostenere i nostro giocatori, meno classe, forse, ma più divertimento, certamente! ROGO DELLA VECCHIA Sabato sera si è svolto all’Oratorio Il tradizionale falò di metà Quaresima, più conosciuto come “Rogo della Vecchia”, nel quale si brucia un fantoccio dalle sembianze di vecchia strega, simbolo dell’inverno, del male, della miseria. Il rogo è stato preceduto da un “processo”, durante il quale le vecchie hanno fatto da capro espiatorio per tutti i mali subiti dalla comunità: tasse, cattiva amministrazione, calamità naturali, etc. Il rogo della vecchia si lascia definitivamente alle spalle l’inverno e opera la magia che affretta l’arrivo della primavera. Dopo un giro per il paese le vecchie hanno preso posto una accanto all’altra in attesa del loro destino, quello di essere bruciate e di portarsi con loro l’inverno e lasciar spazio alla primavera. Ringraziando tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della serata cogliamo l’occasione per darci appuntamento al prossimo anno. - 32 - Il Redone COMMEDIA RAGAZZI ORATORIO La Divina Schedina 24 - 25 aprile 2010 Ore 20.30 Teatro Comunale Gottolengo DAL GRUPPO CHIERICHETTI La figura del ministrante trae origine da S. Tarcisio, un giovane fanciullo cristiano che protesse, a costo della vita, l’Eucarestia che portava con sé per i cristiani in carcere, ad alcuni suoi vecchi amici, ma molti sono gli esempi a cui tale incarico fa riferimento, come Samuele, S. Domenico Savio e Herman Wijns . Da allora, protetti da tali patroni, i chierichetti continuano ogni domenica e in ogni celebrazione a prestare il loro servizio a fianco del sacerdote. Tanti sono i compiti da svolgere, dall'offertorio al messale, dalle "tovagliette" al turibolo, ai riti finali. Ma l’attenzione deve essere rivolta ad una cosa e una sola: la loro vicinanza a Gesù, che richiama la vicinanza dei fedeli riuniti nell'assemblea eucaristica a Dio. I ministranti diventano dunque segno vivo e presente della comunione a Cristo: essi ne devono dunque essere consapevoli e promotori attivi. Con la fiducia che ciò si realizzi, auguriamo alla comunità un buona Pasqua nel segno della resurrezione di Cristo nostro Signore. Il gruppo ministranti "S. Domenico Savio' - 33 - Il Redone Dalla nostra scuola materna Stanno per chiudersi le iscrizioni alla Scuola dell’Infanzia P. Caprettini. Tutti i bambini nati nel 2007 e i bambini nati entro il 30 Aprile 2008 possono iscriversi presso la Direzione della scuola. Ricordiamo i nostri servizi: • I bambini possono trattenersi presso la nostra struttura dalle ore 7:45 alle ore 16:00 • La scuola può fornire, a richiesta, un servizio di pre-scuola e doposcuola • In corso d’anno oltre alla normale progettazione la scuola prevede laboratori teatrali e motori, progetti interculturali e avviamento alla scuola primaria (per i bambini grandi) • Per l’anno scolastico 2010-2011, in collaborazione con il Comune di Gottolengo – Assessorato all’ambiente e all’ecologia – verrà sviluppato un PROGETTO SICUREZZA , per sensibilizzare bambini e genitori sul tema della sicurezza stradale. • Verrà inoltre sviluppato un PROGETTO ECOLOGIA in funzione della raccolta dif- ferenziata e della difesa del nostro ambiente. La scuola dell’infanzia di Gottolengo si compone di 5 aule, un salone polifunzionale, due gruppi di servizi igienici, un laboratorio, una sala riunioni, un locale direzione e un ampio parco esterno, attrezzato per attività ludica e motoria. Gode di una cucina interna. Operano all’interno della nostra scuola sei insegnanti, una Direttrice, due assistenti ad personam, tre ausiliarie e una cuoca. La scuola dell’infanzia collabora con le realtà locali ed in particolare con l’Oratorio. Viene portato avanti nel corso dell’anno un percorso religioso cristiano, sviluppato da Don Luca. Vi aspettiamo a visitarci e a collaborare in modo positivo perché questa scuola possa continuare ad essere un punto di riferimento per le giovani famiglie di Gottolengo. - 34 - Il Redone - 35 - Il Redone - 36 - Il Redone - 37 - Il Redone Pellegrinaggio pedestre a SANTIAGO DE COMPOSTELA 4/11 agosto 2010 Programma 4 agosto: Partenza dall’aeroporto di Bergamo e arrivo a Oporto. Trasferimento in pullman a Tui 5 agosto: 1ª tappa TUI - REDONDELA 6 agosto: 2ª tappa REDONDELA - PONDEVEDRA 7 agosto: 3ª tappa PONDEVEDRA - CALDAS DE REIS 8 agosto: 4ª tappa CALDAS DE REIS - PADRON 9 agosto: 5ª tappa PADRON - SANTIAGO In totale a piedi si percorreranno poco più di 100 km 10 agosto:dopo la visita a Santiago de Compostela ritorno in pullman a Oporto 11 agosto:volo di rientro a Bergamo Costo totale 775 € (con un minimo di 20 partecipanti) I giovani e gli adulti interessati possono rivolgersi a don Luca. Possibilità di riduzione del costo per i giovani PER IL PELLEGRINAGGIO A SANTIAGO DE COMPOSTELLA CHIEDETE INFORMAZIONI A DON LUCA O SILVANA - 38 - Il Redone VITA DEL PAESE GOTTOLENGO 05/02/2010 COMUNE DI GOTTOLENGO PROVINCIA DI BRESCIA Allo scopo di promuovere le condizioni di tutela degli anziani della nostra comunità e come atto significativo di una politica di sostegno delle fasce sociali più deboli, l’ Amministrazione Comunale di Gottolengo, con il presente accordo, intende rinnovare l’impegno per agevolazioni e benefici in materia di tariffe, tasse e tributi locali. L’Amministrazione Comunale, inoltre, rinnova l’impegno e l’attenzione nei confronti delle categorie sociali colpite dalle “nuove emergenze” (cassa integrazione, perdita del posto di lavoro), aderendo anche all’iniziativa della Provincia di Brescia ”Voucher-cassaintegrati”. A tal fine tra IL COMUNE DI GOTTOLENGO in persona del Sindaco pro-tempore sig.ra Pezzi Giuliana e dell’Assessore ai Servizi Sociali Dr. Agazzi Alberto e I SINDACATI dei PENSIONATI rappresentati dai Sigg. Bettoni Roberto – Capuzzi Giuseppe (SPI CGIL) e Marini Marino - Viviani Giuliano (FNP-CISL) si conviene e si stipula per l’anno 2010 quanto segue: 1) DESTINATARI INTERESSATI Il presente accordo viene stipulato a favore dei cittadini di Gottolengo di età superiore a sessantacinque anni. 2) SERVIZI di ASSISTENZA DOMICILIARE SAD E’ prevista l’erogazione, da parte di operatori della Cooperativa appaltatrice, a favore di anziani al loro domicilio, di servizi di pulizia personale, piccola segreteria e, in caso di estrema necessità, piccoli lavori di pulizia domestica. Gli utenti concorreranno alla spesa con un costo calcolato in base a fasce di reddito stabilite annualmente dal regolamento socio assistenziale comunale (vedi tabella B pag.18 Regolamento Piano Socio Assistenziale 2010). 3) PASTI a DOMICILIO E’ prevista l’erogazione, da parte di operatori della Cooperativa appaltatrice a favore di anziani al loro domicilio, del servizio fornitura pasti a domicilio. Gli utenti concorreranno alla spesa con un costo calcolato in base a fasce di reddito stabilite annualmente dal regolamento socio assistenziale comunale (vedi tabella B pag.18 Regolamento Piano Socio Assistenziale 2010). - 39 - Il Redone 4) SPORTELLO AFFITTI Il Comune di Gottolengo presso l’Ufficio Segreteria ha attivato agli aventi diritto lo Sportello Affitti per la gestione della pratica relativa alla richiesta del contributo regionale. 5) BONUS ENERGIA e GAS-BONUS VACANZE Gli Uffici Comunali si occupano della distribuzione della modulistica ai cittadini interessati, svolgono attività di informazione e fotocopia dei documenti necessari per l’impostazione della pratica e aiuto nella compilazione degli atti. 6) ESENZIONE TARSU-ICI Sono esenti le abitazioni con superficie tassabile uguale od inferiore a mq. 70, con istruttoria d’ufficio. Rimane in essere l’abbattimento del 30% della tassa per la persona sola, indipendentemente dall’età. Per l’imposta ICI, si sottolinea che, nel Regolamento per l’applicazione ICI, sono esenti le abitazioni date in comodato d’uso a genitori, figli e fratelli. 7) ESENZIONE ADDIZIONALE IRPEF Sono esenti dal pagamento dell’eventuale addizionale comunale sull’IRPEF i redditi da pensione fino ad € 8.000 annui per ciascun contribuente, con l’impegno a verificare la soglia di esenzione per l’anno 2011. 8) AGEVOLAZIONI ALLA PERSONA Per i cittadini anziani che vivono in nuclei familiari aventi un indicatore della situazione economica (valore ISEE) inferiore o pari a € 10.588,00 è costituito un monte contributi per agevolazioni alla persona pari a € 4.000,00 annui. Gli aventi diritto avranno un rimborso fino ad un massimo del 30% (come da regolamento del Piano socio-assistenziale) delle spese sostenute per acqua, riscaldamento, telefono e fino ad un massimo del 70% per spese sanitarie (ticket su accertamenti, visite, terapie riabilitative), nei limiti del monte contributi annuo. Se il fondo dovesse essere insufficiente, la cifra a disposizione sarà ripartita fra i richiedenti secondo una graduatoria che terrà conto delle spese, del reddito e della situazione del nucleo familiare. La condizione patrimoniale e la situazione reddituale del nucleo familiare è riferita all’ISEE di cui al punto 1); a norma del Piano socio-assistenziale, per coloro che non rientrassero nei parametri sopra indicati, è comunque previsto un intervento straordinario a fronte di documentate situazioni di difficoltà che verranno valutate dalla Giunta Comunale sentito l’Assistente Sociale. Le domande dovranno pervenire dal 01/04/2010 al 30/07/2010. 9) PRESTITO con IMPEGNO di RESTITUZIONE Viene riconosciuto a cittadini con momentanee e motivate difficoltà economiche e che viene rimborsato mediante restituzione, anche rateale, in base ad accordi presi al momento della richiesta di contributo 10) SERVIZIO TELESOCCORSO Possono farne richiesta anziani o disabili soli, nel limite degli apparecchi disponibili, in ordine di priorità secondo la gravità e la necessità del bisogno del richiedente. Sono a carico dell’ utente le spese di abbonamento alla centrale operativa. Attualmente tutti i dispositivi in dotazione sono utilizzati, l’accesso sarà possibile solo in caso di restituzione. Prosegue l’impegno per la diffusione del servizio di telesoccorso tramite l’associazione volontari di Asola. Il servizio ha un costo “una tantum” per l’istallazione pari ad € 20,77 a carico del Comune per un massimo di 50 utenti ed un canone a carico del richiedente di € 19,00 mensili, riducibili secondo la seguente tabella: - 40 - Il Redone FASCIA 1 fino a indicatore ISEE di Euro 6894 FASCIA 2 fino a indicatore ISEE da 6895 a Euro 10588 -50% -25% 11) SERVIZIO TRASPORTI Anche per l’anno 2010 viene garantito il servizio trasporti per gli utenti interessati. Il servizio è gratuito per i dializzati. Il servizio è altresì offerto a coloro che devono recarsi presso ospedali o centri specialistici per necessità legate alla salute e che non possono provvedervi autonomamente, o a mezzo di familiari. Avranno priorità di utilizzo i malati cronici ed i disabili. Il servizio potrà essere utilizzato anche da coloro che necessitano di terapie riabilitative. Gli utenti concorreranno alla spesa secondo un costo chilometrico convenzionale stabilito annualmente dal piano di assistenza (vedi Tabella H pag.22 Reg. Servizi Socio Assistenziali). 12) UTILIZZO IMMOBILI COMUNALI L’utilizzo degli impianti sportivi comunali è dato in uso gratuito per n. 4 ore settimanali per lo svolgimento di attività ginniche come pure il Teatro, la sede presso la “Casa Torre” e la sala comunale delle riunioni per rappresentazioni e riunioni organizzate dal gruppo Anziani Cultura e Sport. 13) TEMPO LIBERO-VIABILITA’ e SICUREZZA Da quest’anno grazie alla realizzazione dei ponticelli sui torrenti Redone e Guarinello e’ resa percorribile la pista ciclabile che, lungo gli argini del fiume Gambara, collega Gottolengo a Volongo (Cr). Gli anziani avranno perciò la possibilità, nel tempo libero, di fruire di questa nuova opportunità di contatto con la natura e di effettuare salutari passeggiate in piena sicurezza. 14) CARTA D’ARGENTO Viene dato mandato all’Assessore ai Servizi Sociali di organizzare, previo accordo con i commercianti locali, una Carta d’Argento, avente il fine di garantire ai cittadini anziani agevolazioni sull’acquisto di beni e sulla fornitura di servizi. 15) INFORMAZIONE Tutti i nuclei familiari con un anziano presente, verranno informati, a cura del Comune, tramite il periodico parrocchiale “Il Redone” e tramite volantini informativi con il contributo dei Sindacati stipulanti l’accordo, su tutti i servizi e le opportunità che l’Amministrazione offre agli anziani stessi. 16) VERIFICA SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI Le parti si impegnano fin d’ora ad incontrarsi periodicamente al fine di verificare lo stato degli interventi socio-assistenziali, nonché l’attuazione del presente accordo. IL SINDACO L’ASSESSORE Giuliana Pezzi Alberto Agazzi I SINDACATI Capuzzi Giuseppe- Bettoni Roberto SPI-CGIL Marini Marino - Viviani Giuliano FNP-CISL - 41 - Il Redone Cristina Fezzardi laureata in Musicologia Il giovedì 18 febbraio 2010 la nostra parrocchiana Cristina Fezzardi ha ottenuto la laurea nella facoltà di musicologia di Cremona con la graduatoria di 106 su 110. Riconoscente a quanti hanno condiviso la sua gioia nel giorno della sua laurea, li ringrazia per mezzo di questo periodico parrocchiale. Ringrazia quindi di cuore: mamma Beatrice, papà Luigi, le sorelle Clotilde Lucia, Linda Rosa con Andrea, nonna Esterina, zii, zie e cugini. Anche la redazione de “Il Redone” si complimenta con la neo-laureata, sperando che il frutto dei suoi studi possa esserle utile nel suo progetto di vita e chissà possa riversarsi come servizio utile anche nella nostra comunità. FELICITAZIONI E AUGURI!!!! Lettere alla Redazione Gottolengo Febbraio -2010 Spettabile Redazione de “IL REDONE” Il ricordo o, meglio, la “memoria” di Mons. Francesco Vergine, sul Redone a lui dedicato, è più che dovuto, sia alla persona, come al Sacerdote che, per trentasei anni, ha esercitato il suo ministero di Parroco, qui, in mezzo a noi. Ricordi e memorie evidenziati da autorevoli testimonianze le quali, spaziando nella vita di Don Francesco come uomo, Sacerdote, Insegnante e, infine, malato e sofferente, lo hanno fatto conoscere meglio anche a chi, magari, non lo conosceva. Quanto detto è valso anche a questo. E non è poco !! A Don Francesco devo anch’io molta riconoscenza. Mi ha permesso di svolgere il mio volontariato, come Addetta Sociale ACLI del Patronato di Brescia – per tanti anni – in locali della Canonica, in quella che era, allora, la sua casa. Grazie ancora, Don Francesco. Dopo questi miei pensieri che unisco, umilmente, ad altri espressi in sua memoria, desidererei ricordare, inoltre, due suoi predecessori che, per più di mezzo secolo, hanno riempito con la loro presenza pastorale la vita cristiana di tanti gottolenghesi: di quelli già “andati avanti”, come di quelli, ancora viventi ed anziani, come me. - Don ANDREA BENVENUTI – Era nato a Gambara. Si è trasferito con la famiglia a Gottolengo all’età di otto anni. Ordinato Sacredote il 2/6/1901, ebbe subito il suo primo incarico qui, come Vicario cooperatore che svolse fino al 3 Maggio 1913 ed Economo spirituale sino al 10 Giugno 1914: data e giorno di nomina e conseguente ingresso come nostro Prevosto. - 42 - Il Redone Ministero che è terminato con la sua morte, avvenuta il 10 Aprile 1949: quarantanove anni di vita sacerdotale e pastorale nel nostro paese che ha sempre considerato suo. I miei ricordi di Don Andrea ?? Iniziano con la prima confessione e Comunione e, poi, la preparazione per la Cresima con le sue “adunanze”. Mi sono rimasti in mente i suoi “coroncini” serali, nei mesi Mariani e del Sacro Cuore. Allora, anche noi ragazzi non avevamo paura ad uscire da soli od in gruppo, seppure alla fioca luce di qualche pallida lampadina sparsa qua e là lungo le strade, polverose d’estate e quasi impraticabili d’inverno. Altri tempi, altre “memorie”!!!! Voglio ricordare un breve stralcio del suo testamento spirituale: “Cari parrocchiani, continuiamo ad amarci, voi pregando per me, io pregando per voi. Oh, la vostra fede e la vostra vita cristiana è ciò che più mi sta a cuore e, statene certi, è la prima grazia che chiederò al cuore di Gesù, nell’entrare in cielo”. - Don PIETRO MERIGO – Dopo le prime esperienze in altri paesi, il 9 Ottobre 1949, Don Merigo è Parroco a Gottolengo. Nato a Leno, il 24/4/1897, diventa Sacerdote il 26 Maggio 1923. Di natura schiva, quasi burbera, mantiene l’austerità che gli è propria. Ho conosciuto personalmente Don Merigo in Municipio, dove ero impiegata: desiderava dotarsi di un’anagrafe parrocchiale contenente tutte le famiglie del paese. Ne parlò a me ed ai miei superiori, dai quali ottenni l’autorizzazione: fu così che, nelle ore libere dal mio lavoro d’ufficio, approntai la sua “anagrafe”. Voleva avere sott’occhio (diceva) la realtà umana di Gottolengo, Parrocchia che gli era stata affidata: lui stesso mi fornì le schede ed i raccoglitori, com’era nel suo intento. Quando gliela consegnai “completata”, mi regalò uno dei suoi rari sorrisi ed un “consiglio” paterno che non ho mai dimenticato. Dopo breve malattia, morì il 13 Aprile 1963: era il Sabato Santo. Il secondo insediamento “LA FAMIGLIA” di Padre Marcolini è ora “Villaggio DON MERIGO”: l’Amministrazione comunale, della quale era Sindaco il Prof. Giorgio Mattarozzi e, sua vice, l’Insegnante Giuliana Pezzi, dopo i dovuti espletamenti in materia, con delibera consigliare, decise questo significativo riconoscimento. Era il 18/11/1975. Anche qui, voglio ricordare uno stralcio (l’ultimo) del suo testamento spirituale : “...Gottolengo, che ho tanto amato - anche quando la parola era forte e dettata in forma rude – e mi ebbe indegno pastore (cita altri paesi), vorranno perdonare i mali esempi dati loro, mentre avevano tutto il diritto di vedere, in me, l’HOMO DEI. Per la Chiesa, per il Papa, fino allo spargimento del sangue. Ricordiamoci vicendevolmente al Signore. A Dio” Mi auguro che tutto ciò sia compreso e gradito. Grazie Rosi Caprinetti - 43 - Il Redone IL PAESE CHE FU Miei ricordi Combattente Bacchiocchi Battista Diario della guerra Italo-Austriaca Dal 23 maggio 1915 al 28 gennaio del 1919 Memoriale di famiglia Parte 1° - Capitolo 4°: La visita dei genitori. Giorni lieti, allegri si passò in questo periodo di tempo; più non si pensava ai tempi trascorsi, solo si pensava al presente; il marsala ed i biscotti con i fiaschi di Chianti che il nostro vecchio cantiniere Romagnolo conteneva nel suo vivandiere, era il nostro sollievo, la nostra forza. Il giorno 10 si seppe del viaggio dei nostri genitori che dal casolare domestico, quieto e melanconico, spinti dal desiderio di rivedere e riabbracciare i suoi figli, si seppe da un ciclisti da essi mandato, che avevano raggiunto il ponte di Anversa sopra il fiume Torre a due chilometri dal nostro accampamento e che non potevano proseguire oltre; il lettore può solo immaginare quale desiderio e quale gioia è nata in noi sapere che essi si trovavano così vicino dopo aver percorso un così lunghissimo viaggio. Si cerca subito il comandante del battaglione per ottenere il permesso ma in quell’istante, tutto ad un tratto, il nemico riversò sopra l’accampamento una scarica di sdrapnels e granate, succedendo un fuggi fuggi precipitoso lungo il torrente, riparan- - 44 - Il Redone dosi nella trincea di difesa : il permesso andò in fumo mancavano poche ore a sera; allora, nascosti senza farsi vedere, uno alla volta si fugge dalla compagnia marciando in direzione del ponte dove ansiosamente stavano in attesa i nostri cari. Appena raggiunto il ponte, si vede i nostri correrci incontro, abbracciarci, baciarci, i nostri occhi s’inondavano di lacrime,la commozione, la gioia aveva raggiunto il suo limite, e questa scena è più facile immaginare che descrivere. Si passa due ore in vera letizia raccontando i nostri episodi di guerra, mostrando ad essi il fronte, i punti principali dove si aveva combattuto, mostrando le granata che si vedevano scoppiare ogni tanto sul San Michele, che bene si vedevano essendovi soltanto dieci chilometri di distanza in linea retta. Ogni tanto si parlava di interessi di famiglia o del paese, tanto per rompere l’impressione che entrava nel loro cuore, e, intanto, si mangiava le provvigioni che avevano portato su e che abbiamo portato noi. - 45 - Il Redone Le due ore passano e pesano come il vento. Il sole che va declinandosi sull’orizzonte che col suo rossastro colore va nascondendosi dietro le fronde degli alberi, sembra che anch’esso voglia darci la buona sera; ma la parola gli manca e così melanconico si ritira, presagio di una triste separazione. Anche noi tocca separarci, l’ora della chiama si avvicina e bisogna essere presenti; si sapeva anche che il giorno seguente si doveva di nuovo far partenza per la trincea, e con questo, il dolore si sentiva più forte, non sapendo quale sorte ci potesse toccare, e bisognava farsi forte più di quello che si era, mostrare tutta la calma per non recar maggior dolore ai nostri cari; ci siamo vivamente abbracciati, scoppiando tutti in un dirotto pianto; noi raccomandavamo ad essi la famiglia ed ogni cosa più cara che si aveva lasciato e di pregare continuamente Iddio per noi, ed essi mostrandosi veri padri Italiani col cuore di veri eroi, raccomandavano a noi di non macchiarsi mai d’infamia, difendere la patria, compiere tutto il nostro dovere, pronunciando queste maestose parole :”E’ meglio morire con onore che vivere con vergogna”. Ci baciammo di nuovo e dandoci l’ultimo saluto ci lasciammo. Il dolore aveva raggiunto il suo colmo; si camminava ma gli occhi eran sempre rivolti al ponte; le folte piante a poco a poco impedivano gli sguardi e di fretta si raggiunse la compagnia. Col cuore straziante dal dolore per quella dura separazione entrammo in tenda, fatta notte circondati da tetri pensieri ci addormentammo. - 46 - Il Redone Anagrafe Parrocchiale BATTESIMI 2009 34.RANZENIGO NOEMI di Roberto e di Volonghi Marilena nata a Manerbio il 21 settembre 2009 battezzata a Gottolengo il 27 dicembre 2009 MATRIMONI 2010 1. Sabato 9 gennaio 2010 alle ore 15.00 nella chiesa di San Girolamo in Gottolengo hanno contratto matrimonio ZANINI ENZO e REMONDI ELISA DEFUNTI 8.LAZZARONI DON GIANFRANCO nato il 22 agosto 1953 morto a Corti di Costa Volpino il 22 febbraio 2010 funerale e sepoltura a Gottolengo il 24 febbraio 2010 9. PINI PIETRO morto a Cremona il 17 marzo 2010 di anni 58. - 47 - 10.MORBINI GIUSEPPE nato il 25 settembre 1929 morto a Gottolengo il 20 marzo 2010 funerale e sepoltura a Gottolengo il 22 marzo 2010 Vita parrocchiale in foto Carnevale 2010 in Oratorio Rogo della Vecchia Gruppo Chierichetti La Primavera dello Spirito Via Crucis vivente Corso Fidanzati