Redone n. 2 - 2010 - Parrocchia GOTTOLENGO

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Redone n. 2 - 2010 - Parrocchia GOTTOLENGO
Redone
Periodico d’informazione della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Gottolengo
numero 2
anno 2010
il
Il Redone
Il Redone
Periodico d’informazione
della Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Gottolengo
n. 2 - 2010
Sito internet della Parrocchia:
http://www.parrocchiagottolengo.it
e-mail: [email protected]
Tel. 030 951042
In questo numero
Calendario Pastorale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
Il Parroco alla comunità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Costituzione delle Unità Pastorali
nella Diocesi di Brescia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Quarto stralcio della Lettera del Vescovo Luciano
per l’anno pastorale 2009-2010
alla Diocesi di Brescia
Un solo pane, un unico Corpo . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Consiglio Pastorale Parrocchiale . . . . . . . . . . . . . 17
Testamento spirituale
Un ricordo di don Gianfranco Lazzaroni
dai suoi fratelli della Seconda Comunità . . . . . . . 18
Racconto di un’esperienza quaresimale
destinata a continuare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
Pastorale della carità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Una esperienza importante e costruttiva . . . . . . . 21
Corso per fidanzati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Testimonianza sul corso dei fidanzati . . . . . . . . . 23
Vita oratoriana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
È nata l’Associazione dei genitori . . . . . . . . . . . . 26
Corso zonale catechisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
Vita del Paese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
Lettere alla Redazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
Il paese che fu - I mieri ricordi . . . . . . . . . . . . . . . 44
Anagrafe Parrocchiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 236
del 16-5-1965
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Via Portesi, 38 - 25080 Ciliverghe di Mazzano (BS)
Tel. 030.2629680 - Fax 030.2620887
CALENDARIO
PASTORALE
SANTE MESSE PRE-FESTIVE (Sabato o Vigilia delle
Feste):
• Solo il sabato: ore 18.00 (Ore 19.00 con l’orario legale)
nella Chiesetta di Solaro;
• ore 20.30 nella Chiesa parrocchiale;
SANTE MESSE FESTIVE (Domenica o nei giorni festivi)
nella Chiesa parrocchiale:
• ore 8.00-9.30-11.00 (eccetto i mesi estivi) -18.00 (19.00
con l’orario legale);
SANTE MESSE FERIALI:
• Al mattino con la preghiera delle Lodi :
* alle ore 08.00 - nella chiesetta dell’Oratorio da
Novembre ad Aprile
- nella Chiesa Parrocchiale da Maggio a
Ottobre
• Al pomeriggio:
* ore 16.30
- Da lunedì a sabato nella Casa di
Riposo
* ore 18.30
- solo al venerdì
- nella chiesetta dell’Oratorio da Novembre
ad Aprile
- nella Chiesa Parrocchiale da Maggio
a Ottobre
SANTA MESSA alle ore 20.00
• I lunedì di Aprile - Maggio quando si fa il Santo
Rosario nelle contrade;
• I venerdì dei mesi Giugno - Luglio - Agosto al Cimitero
DURANTE L’AVVENTO E LA QUARESIMA - Ore 6,30 da
Lunedì a Venerdì nella Chiesetta dell’Oratorio: preghiera
delle “Lodi”
MARZO 2010
1.Lunedì
2.Martedì - Ore 20,30: Santa Messa Contrada Oratorio
3. Mercoledì - Riunione dei rappresentanti della Contrada
del Tredone per programmare l’animazione quaresimale
della prossima settimana
4. Giovedì - Scuola di preghiera per i giovani con il Vescovo
in Cattedrale
5. Venerdì - Ore 15,00: Adorazione Eucaristica per il
Gruppo Apostolato della preghiera
- Ore 17.00: Incontro cresimandi in Oratorio
- Ore 20,15: Stazione Quaresimale Contrada Oratorio,
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Il Redone
animata dai giovani della zona con la
partecipazione degli adolescenti.
6.Sabato
7.Domenica III ª di QUARESIMA : Ritiro
5° elementare - Incontro finale e Ritiro di
fine corso dei fidanzati - Ritiro 1ª Media
- Incontro per i genitori del 2 ° e 3° anno
ICFR, Gruppo Nazareth e Cafarnao
8.Lunedì - ore 20,30: Riunione Pro Famiglia
presso Marconi Ottorina in via Leonardo da
Vinci
9. Martedì - ore 20,30: Santa Messa per la
Contrada del Tredone
10. Mercoledì - Riunione degli animatori delle
Comunità Territoriali segue la Riunione dei
rappresentanti della Contrada dell’Incidella
per programmare l’animazione quaresimale
della prossima settimana
11. Giovedì Grasso - Ritiro dei sacerdoti
Ore 10.00: S. Messa votiva all’Incidella
Ore 20.30: Rogo della Vecchia in Oratorio
12.Venerdì - Ore 17.00: Incontro cresimandi
in Oratorio - Ore 20,15: Stazione
Quaresimale Contrada Tredone, Via Crucis
con confessioni - Ore 20.30: Incontro per
adolescenti
13.Sabato
14.Domenica IV ª di QUARESIMA - Ritiro
1ª Media
15.Lunedì - Preparazione dell’Assemblea
Quaresimale con gli animatori
16.Martedì - Santa Messa nella Contrada
dell’Incidella
17.Mercoledì - Assemblea di Quaresima in
chiesa parrocchiale
18. Giovedì - Scuola di preghiera con il Vescovo
in Cattedrale per i giovani - Riunione dei
rappresentanti della Contrada della Croce
per programmare l’animazione quaresimale
della prossima settimana - Uscita/Ritiro dei
cresimandi 2° media.
19.Venerdì SAN GIUSEPPE - Per questa
giornata i vari gruppi parrocchiali
devono presentare i nomi dei proposti
candidati per l’elezione del prossimo
Consiglio Pastorale Parrocchiale - Ore
15.00: Santa Messa nella cappella di
San Giuseppe al Cimitero - Ore 17,00:
Incontro per i Cresimandi in Oratorio - Ore
20,15 - Stazione quaresimale Contrada
dell’Incidella Via Crucis con confessioni Ore 20,30: Incontro per adolescenti
20.Sabato - Pellegrinaggio Quaresimale
21.Domenica - Vª di QUARESIMA:
Pomeriggio educativo per genitori e bimbi
del 1°, 2°, 3° e 4° anno dell’ICFR
22.Lunedì - Santa Messa Contrada della Croce
23.Martedì -Uscita/Ritiro per la 3° media.
24.Mercoledì - Ricordo dei Martiri Missionari
25.Giovedì - Consiglio Pastorale
parrocchiale per le Unità Pastorali con i
consigli di Gambara e Fiesse.
26.Venerdì - Partenza cresimandi per Roma Ore 20,15 - Stazione quaresimale Contrada
della Croce - Ore 20,30: Via Crucis con
confessioni
27.Sabato - Incontro del Vescovo con i giovani
e adolescenti a Brescia (Veglia delle Palme)
- I cresimandi sono a Roma
28.DOMENICA DELLE PALME e
GIORNATA MONDIALE DELLA
GIOVENTÙ - Ore 9.30: Processione delle
Palme partendo da San Girolamo e S. Messa
nella chiesa parrocchiale
29.Lunedì - Atto penitenziale
30.Martedì - Via Crucis vivente
31. Mercoledì - Ore 20,30: Atto penitenziale
comunitario in preparazione alla Pasqua,
con la Comunità adulta sono invitati gli
adolescenti e i giovani.
APRILE 2010
1. GIOVEDI’ SANTO La Cena del Signore
(Vedi programma della Settimana Santa)
Celebrazioni: Casa di riposo: ore 15.00
- Per bambini e ragazzi: ore 17.00 e ore
20.30 per la Comunità parrocchiale - segue
l’Adorazione Eucaristica all’Altare della
passione.
2. VENERDI’ SANTO Celebrazione della
passione e morte del Signore (Vedi
programma della Settimana Santa) - Ore
15.00: Via Crucis per le vie del paese - Ore
20.30: Celebrazione liturgica - Adorazione
notturna della Croce nella chiesetta
dell’Oratorio
3. SABATO SANTO Il silenzio del Sepolcro
(Vedi programma della Settimana Santa)
VEGLIA PASQUALE
4. PASQUA DI RESURREZIONE Orario
festivo delle Sante Messe
5. Lunedì dell’Angelo - Orario festivo
delle Sante Messe - Inizia la settimana
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Il Redone
Vocazionale Zonale
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì - Ore 20.30: Incontro per
adolescenti - Preghiera Vocazionale Zonale
10.Sabato
11. Domenica IIª di Pasqua in Albis Giornata di animazione vocazionale
12.Lunedì
13.Martedì - Ore 20.30: Corso Zonale per
catechisti
14.Mercoledì - Riunione degli animatori delle
Comunità territoriali
15.Giovedì
16.Venerdì - Ore 20.30: Incontro adolescenti
17.Sabato
18.Domenica III ª di Pasqua : Elezione del
nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale
- 86ª Giornata dell’Università Cattolica
- Incontro dei genitori e bimbi del 1° e
4 anno dell’ICFR (Gruppi: Betlemme e
Gerusalemme)
19.Lunedì - Durante la settimana si pregherà
il Santo Rosario nella Contrada dell’Oratorio
- Ore 20.15 :Santa Messa nella contrada
dell’Oratorio.
20.Martedì - Ore 20.30: Corso zonale per
catechisti - Ore 21,00: Incontro per la
preparazione dei battesimi
21.Mercoledì - Ore 20.30: Riunione nelle
Comunità territoriali
22.Giovedì
23.Venerdì - Ore 20.30: Incontro di
spiritualità per adolescenti e giovani - Ore
21.00: Incontro di preparazione per i
battesimi
24.Sabato
25.DOMENICA IVª di Pasqua:
Proclamazione del nuovo Consiglio
Pastorale Parrocchiale - Giornata
mondiale di preghiere per le vocazioni
- Giornata diocesana del Seminario
- Battesimi comunitari - Incontro per i
genitori e i bimbi del 2° e 3° anno dell’ICFR
(Gruppi: Nazareth e Cafarnao)
26.Lunedì - Durante la settimana si
pregherà il Santo Rosario nella Contrada
dell’Incidella - Ore 20.15: Santa Messa
nella contrada dell’Incidella
27.Martedì - Ore 20.30: Corso zonale per
catechisti
6.
7.
8.
9.
28.Mercoledì - Pro Famiglia presso Biazzi
Andrea e Scarpelli Silvana
29.Giovedì - Ore 15.00: Incontro delle
Vedove e Santa Messa per i mariti defunti
30.Venerdì - Ore 20.30: Incontro degli
adolescenti
MAGGIO 2010
1. Sabato - Festa del lavoro - Ore 11.00: S.
Messa per i lavoratori
2. Domenica - Ore 9.30: S. Messa e
processione degli altari
3. Lunedì Durante la settimana si pregherà
il Santo Rosario nella Contrada del Tredone
- Ore 20.15: Santa Messa nella contrada del
Tredone.
4. Martedì San GOTTARDO - Ore 10.00: S.
Messa alla Santella - Ore 20.15: S. Rosario
alla Santella - Inizio corso Fidanzati - Ore
21.00: Corso zonale per catechisti
5. Mercoledì - Riunione animatori delle
Comunità Territoriali
6. Giovedì - 2° incontro fidanzati
7. Venerdì - Ore 15.00: Adorazione
eucaristica guidata dal gruppo “Apostolato
della preghiera” - Ore 20.30 Incontro degli
adolescenti
8. Sabato
9. Domenica - Ore 09.30: Sante Cresime
10.Lunedì - Durante la settimana si
pregherà il Santo Rosario nella Contrada
San Benedetto - Ore 20.15 :Santa Messa
nella contrada San Benedetto - Durante
la settimana: riunione nelle Comunità
Territoriali.
11.Martedì - Ore 21.00: Terzo incontro per
fidanzati
12.Mercoledì - Ore 21.00: Riunione nelle
Comunità territoriali
13.Giovedì - Ore 21.00: Quarto incontro per
fidanzati
14.Venerdì - Ore 21.00 :Preparazione della
Veglia di Pentecoste - Riunione degli
adolescenti
15.Sabato
16.Domenica
17.Lunedì - Durante la settimana si pregherà
il Santo Rosario nella Contrada del Centro
Storico - Ore 20.15: Santa Messa nella
contrada del Centro Storico - Ore 21.00:
Riunione Consiglio Pastorale per gli Affari
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Il Redone
Economici.
18.Martedì - Ore 21.00: Quinto incontro per
fidanzati
19.Mercoledì
20.Giovedì - Ore 21.00: Sesto incontro per
fidanzati
21.Venerdì - Ore 20.30: Consiglio Pastorale
Parrocchiale. - Ore 20.30: Veglia di
preghiera per gli ordinandi Presbiteri.
22.Sabato - Veglia di Pentecoste con tutte
le Comunità parrocchiali riunite in
Assemblea.
23.Domenica di PENTECOSTE - Ritiro con
i ragazzi e genitori del 1°, 2°, 3° e 4° anno
dell’ICFR.
24.Lunedì - Durante la settimana si pregherà
il Santo Rosario nella Contrada della Croce Ore 20.15: Santa Messa nella contrada della
Croce presso la Santella della Madonna
del Buon Consiglio che festeggia il 10°
anniversario della sua erezione.
25.Martedì - Ore 21.00: Settimo incontro per
fidanzati
26.Mercoledì
27.Giovedì - Ore 15.00: Incontro e adorazione
eucaristica del gruppo delle vedove nella
Chiesetta Oratorio - Ore 21.00: Ottavo
incontro per fidanzati
28.Venerdì - Ore 20.30: Conclusione incontri
per adolescenti e giovani
29.Sabato
30.Domenica della SANTISSIMA TRINITA’
- Ritiro finale del Corso per fidanzati
31.Lunedì - Ore 20.00: Santa Messa e
conclusione del Mese Mariano al Parco del
Raccoglimento.
11. Venerdì - SACRO CUORE DI GESU’
12.Sabato - Ore 16.00: Ordinazioni
Presbiterali in Duomo
13.Domenica
14.Lunedì
15.Martedì
16.Mercoledì
17.Giovedì
18.Venerdì - FESTA DELL’ORATORIO
19.Sabato - FESTA DELL’ORATORIO
20.Domenica - FESTA DELL’ORATORIO
21.Lunedì - SAN LUIGI GONZAGA Incontro per la preparazione dei Battesimi
- Inizio del GREST
22.Martedì
23.Mercoledì
24.Giovedì - SAN GIOVANNI BATTISTA
- Ore 15.00: Incontro e adorazione
eucaristica del gruppo delle vedove nella
Chiesetta Oratorio.
25.Venerdì - Incontro per la preparazione dei
Battesimi.
26.Sabato - FESTE PATRONALI
27.Domenica - FESTE PATRONALI
Giornata della Carità del Papa - Battesimi
comunitari.
28.Lunedì - Conclusione delle FESTE
PATRONALI
29.Martedì - Festa liturgica dei SANTI
PIETRO E PAOLO - Ore 20.30: Santo
Rosario alla Santella della Madonna del
Buon Consiglio
30.Mercoledì
GIUGNO 2010
1. Martedì
2. Mercoledì
3. Giovedì - SANTE QUARANT’ORE
4. Venerdì - SANTE QUARANT’ORE
5. Sabato - SANTE QUARANT’ORE Conclusione del catechismo per elementari
e medie.
6. Domenica - CORPUS DOMINI Processione Eucaristica
7. Lunedì
8. Martedì
9. Mercoledì
10.Giovedì
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Il Redone
IL PARROCO ALLA COMUNITÀ
PASQUA... E RINNOVAMENTO NELLA NATURA,
NELLA VITA E NELLA CHIESA!
E’ Pasqua! Celebriamo la vittoria di Cristo sulla morte, ci annunciamo reciprocamente con
gioia che il Signore è risorto proprio quando
anche la natura risorge a nuova vita con la primavera!
Quando ero piccolo, ricordo che, per la Pasqua,
si tinteggiavano le stanze della casa, si riordinavano i mobili nelle stanze con nuove ubicazioni, si staccavano le catene dal
focolare ed era festa per noi
ragazzi che, scalzi, le trascinavamo, e non solo quelle
di casa nostra, lungo i viottoli sassosi per ridare loro
la lucentezza originale,
liberandole dalle incrostazioni della caligine
accumulata
durante l’anno. A Pasqua,
proprio per indossarli
nella festa della risurrezione, i miei genitori
mi compravano o un
vestitino o un paio di
scarpette nuovi, perfino
le uova raccolte il venerdì
santo, e opportunamente pitturate si mangiavano con gusto
nella solennità pasquale... e, con
l’acqua benedetta nel sabato santo,
si aspergevano le stanze e si riempivano le piccole acquasantiere poste accanto al letto... e le
campane in quel giorno sembravano squillare con rinnovata e festosa melodia e, attorno
al campanile, erano tornate le rondini in giri
festosi a riempire l’aria dei loro cinguettii ... e
i campi verdeggiavano tutti macchiettati dei
fiori primaverili... Quanta nostalgia nei ricordi! Nella Pasqua tutto sembrava rinnovarsi!
Ma anche quest’anno la Pasqua, con il suo
forte e potente invito al rinnovamento, ci ripropone la stessa allegria, pur se in contesti
diversi.
Credo che un’aria nuova che porta rinnovamenti ha cominciato a spirare anche nell’ambito della nostra parrocchia.
Si nota un crescente desiderio di comunione,
di dialogo, di reciproca comprensione, di mutua collaborazione. Prego Dio che questo venticello dello Spirito cresca in intensità, fino a
far crollare progressivamente ogni
barriera e per farci sentire la
gioia dello stare tutti insieme come famiglia parrocchiale. La Quaresima
è stata vissuta intensamente sull’onda di
questo soave venticello dello Spirito del Signore. I Sacerdoti, chiamati a servire la nostra
Comunità parrocchiale,
stanno sentendo questo nuovo clima: infatti,
in questi ultimi tempi,
si stanno impegnando
a condividere momenti
comuni di preghiera, la
mensa, il coordinamento
del loro servizio sacerdotale.
Positiva è stata l’animazione delle S.Messe infrasettimanali da parte delle contrade, come
pure le sante Messe e le stazioni quaresimali con le Via Crucis celebrate da ogni contrada. Auspichiamo fortemente che l’esperienza
dell’animazione da parte delle contrade delle
Sante Messe infrasettimanali, continui anche
dopo la Pasqua.
La Parrocchia si sta preparando al rinnovo del
Consiglio Pastorale Parrocchiale e del Consi-
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Il Redone
glio Pastorale per gli Affari economici: l’elezione del primo si farà nella domenica 18 aprile e
posteriormente quella del secondo. Anche qui
soffierà il venticello dello Spirito Santo, portando aria di cambiamento: nelle persone che
verranno elette, nel ritmo e metodo di lavoro,
nelle scelte e nella programmazione pastorale
arricchita dalla precedente esperienza.
Toccherà al nuovo Consiglio Pastorale assumere il profondo e radicale cambiamento che
la nostra diocesi si appresta a mettere in atto:
dar vita alle “Unità Pastorali”.
Nell’articolo che segue, si indicano le tappe
che la diocesi propone per rendere il più rapidamente effettivo questo cambiamento.
L’Unità pastorale sarà costituita da un insieme
di parrocchie, che avrà un coordinatore o un
unico Parroco e un gruppo ministeriale stabile costituito dai sacerdoti, diacono, persona
consacrata, e alcuni laici degni e competenti.
Per tutta l’Unità Pastorale ci sarà una comune
programmazione pastorale che orienterà tutte le parrocchie che non verranno cancellate,
ma collegate e coordinate.
Nel nostro caso, l’Unità Pastorale, che sarà
messa sotto la protezione dei Santi Pietro e Paolo, sarà costituita dalle parrocchie di Gottolengo, Gambara e Fiesse: il 25 marzo scorso, i
Consigli Pastorali delle tre parrocchie si sono
riuniti a Gottolengo, per accogliere la proposta
diocesana e per offrire al Vescovo le osservazioni e i passi concreti che si intendono fare
per dare vita a questa nuova impostazione pastorale.
Per il momento la nostra futura Unità Pastorale si propone di camminare a piccoli passi
incominciando a mettere in comune alcuni
settori della pastorale:
 Le comunità territoriali o “Centri di Ascolto”
 La formazione di nuovi catechisti e la
formazione permanente di quelli che già
stanno operando
 Il “Centro di Ascolto della Caritas”
 La pastorale giovanile
E, molto probabilmente, non saranno solo
quelle sopra descritte, le novità di rinnovamento della vita parrocchiale!
Il lungo periodo pasquale, che culminerà nella Pentecoste, e, quindi con il dono dello Spirito Santo che il Risorto riversa sulla sua Chiesa,
ci caricherà di tutta l’energia necessaria per
partire con slancio con tutte queste novità.
La Pasqua porti pace e amore e unione ed
energia spirituale non solo nelle realtà parrocchiali, ma anche e soprattutto in tutte le
nostre famiglie, soprattutto alle più deboli e
provate.
A tutti, anche a nome dei sacerdoti della Parrocchia e del Consiglio Pastorale Parrocchiale
AUGURI DI PACE E BENE!!!!!
Don Saverio
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Il Redone
VERSO UN RINNOVAMENTO DELLA DIOCESI E DELLE PARROCCHIE: VERSO I NUOVI
CONSIGLI PASTORALI PARROCCHIALI E VERSO LE UNITA’ PASTORALI.
Costituzione delle Unità Pastorali
nella Diocesi di Brescia
A) Configurazione
1. L’Unità Pastorale (UP) «è un insieme di parrocchie di un’area territoriale omogenea, stabilmente costituito dal Vescovo diocesano per
assolvere in modo più efficace alla missione
evangelizzatrice della Chiesa attraverso una collaborazione pastorale organica». Essa implica:

la programmazione comune

la nomina di un Coordinatore o di un unico
Parroco per le varie parrocchie

la presenza di almeno un prete collaboratore

l’istituzione
di un “gruppo ministeriale” stabile,
costituito dai
sacerdoti, dai
diaconi (se
ci sono), da
qualche persona consacrata e da alcuni laici degni e competenti. Esso ha
il compito di
pensare, programmare e
decidere collegialmente
(sia pure nel rispetto dei ruoli e delle competenze) i progetti e le iniziative da sottoporre
al Consiglio Pastorale dell’UP e da realizzare
poi coinvolgendo la corresponsabilità di tutti.
2. L’UP non è un fine ma uno strumento, affinchè:

crescano la comunione e la corresponsabilità
in una pastorale d’insieme,

e il Vangelo arrivi così, in una forma più credibile ed efficace, al cuore di tutte le persone
che vivono nelle parrocchie dell’UP (cristiani
e non).
3. Le parrocchie non vengono cancellate ma collegate e coordinate perché ognuna possa dare il
proprio specifico apporto e arricchirsi di quello
delle altre.
B) Le motivazioni storico-teologiche
Ci sono situazioni, contingenze storiche che,
lette come segni dei tempi, possono diventare
motivazioni teologiche che spingono la Chiesa
a operare particolari scelte pastorali. Per il nostro tema: l’evidente diminuzione del clero, la
grande mobilità, la mentalità più globalizzata e
meno campanilista, la tendenza all’unione e al
coordinamento
in tutti i campi,
una maggiore
coscienza
ecclesiologica
e
il desiderio di
una Chiesa più
comunionale,
sollecitano
la
Chiesa bresciana a rivedere la
pastorale parrocchiale tradizionale per fare
maggiore spazio alle UP, che,
nello stile del
coordinamento
e della corresponsabilità ecclesiale, favoriscono una maggiore comunione fra i preti, fra preti e laici, e fra
le diverse comunità, aprendo maggiormente ai
ministeri laicali e permettendo ai presbiteri di
guidare contemporaneamente più parrocchie.
C) I criteri

il bene delle comunità

“vicinanza” geografica e storico-culturale

appartenenza allo stesso comune

numero di abitanti
D) Modalità di procedura
1. Il Provicario generale e il Vicario Episco-
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Il Redone
E) Quali sono le competenze di ogni singola parrocchia?
Ad ogni parrocchia competono: la nomina e la
presenza del CPP e del CPAE; la celebrazione
dell’Eucaristia domenicale e degli altri sacramenti; le feste patronali ed eventuali pratiche
di religiosità popolare tipiche di ogni parrocchia.
pale per la Pastorale (in stretto rapporto col
Vescovo e il Vicario Generale) presentano al
Consiglio Presbiterale e Pastorale Diocesani le
motivazioni che giustificano ed esigono la scelta
delle UP; contemporaneamente condividono i
criteri, i tempi e le modalità di procedura per la
loro formazione e istituzione.
2. Rivedono la distinzione attuale delle Zone
Pastorali (ZP) in vista di eventuali ed opportuni
mutamenti.
3. Individuano in loco le possibili UP nelle varie
Zone con l’apporto di una piccola commissione
locale, costituita da: il Vicario Episcopale di riferimento, il Vicario zonale, due presbiteri della zona, due rappresentanti laici del Consiglio
Pastorale Zonale (CPZ), un diacono permanente
(se c’è in zona) e una persona consacrata.
4. Alla luce di quanto è emerso dalla “commissione locale”, il Vicario Episcopale di riferimento presenta le ipotesi di UP (relative a
quella Zona) alla congrega dei preti e al CPZ e
ne ascolta il parere e le eventuali proposte correttive.
5. Il Vicario zonale presenta le motivazioni e
le ipotesi di UP ai CP delle parrocchie interessate e ne raccoglie il parere.
6. Il Provicario e il Vicario episcopale per la
Pastorale raccolgono quanto è emerso dalla
Zona e dalle parrocchie e offrono al Vescovo le
ipotesi maggiormente condivise sulle possibili
UP della Zona.
7. Il Vescovo, se la situazione lo richiede, potrà procedere subito alla istituzione della UP oppure potrà procedere con più gradualità, in due
momenti:
immediatamente: viene identificata l’erigenda UP e viene nominato il presbitero coordinatore delle parrocchie interessate; vengono
precisate le iniziative pastorali da realizzare
subito insieme; viene fissato il tempo entro
il quale l’UP sarà eretta ufficialmente;
nel tempo prefissato, viene eretta canonicamente l’UP con la nomina di un Coordinatore o, a seconda dei casi, di un unico Parroco
per tutte le parrocchie interessate; nel frattempo vengono nominati i presbiteri collaboratori; viene inoltre indicato ciò che rimane proprio di ogni singola parrocchia e ciò
che va realizzato a livello di UP.
8. Il Vescovo o un Vicario Episcopale darà l’avvio ufficiale alla neonata UP, con la celebrazione eucaristica in loco e l’invocazione dello
Spirito Santo.
F) Quali sono le competenze dell’UP già
istituita?

la costituzione del Consiglio Pastorale dell’UP

la costituzione del “gruppo ministeriale” stabile

la pastorale dell’ICFR e dell’IC in genere (catecumenato degli adulti; percorsi di preparazione dei cresimandi adulti ecc.)

la pastorale oratoriana e degli adolescenti e
giovani

la pastorale familiare (pastorale battesimale
e post-battesimale, preparazione al matrimonio gruppi delle giovani coppie, gruppi-famiglia ecc.)

l’evangelizzazione degli adulti (Centri di
ascolto; catechesi degli adulti ecc.)

la formazione dei catechisti e dei vari “ministeri” (caritas, gruppo missionario, animatori
liturgici ecc.)

il coordinamento e sostegno delle varie aggregazioni ecclesiali (AC, gruppi, associazioni, movimenti, nuove comunità ecc.)

il calendario liturgico (numero e orari delle
Messe, momenti celebrativi comuni e distinti, coordinamento delle feste patronali ecc.)

l’elaborazione e la stampa di un unico “bollettino” o “notiziario” per le varie parrocchie
dell’UP.
G) Cosa si richiede dalla erigenda UP?

alcuni momenti comuni dell’ICFR (es. all’inizio e alla fine dell’anno) la pastorale oratoriana e degli adolescenti e giovani

la formazione dei catechisti e dei vari “ministeri” (caritas, gruppo missionario, animatori
liturgici ecc.)

il calendario liturgico (numero e orari delle
Messe, momenti celebrativi comuni e distinti, coordinamento delle feste patronali ecc.)

la progressiva elaborazione e stampa di un
unico “bollettino” o “notiziario” per le varie
parrocchie dell’erigenda UP.
Brescia, 19 settembre 2009
-9-
Il Redone
Quarto stralcio della lettera del Vescovo Luciano
per l’anno pastorale 2009-2010 alla Diocesi di Brescia
(Segue Da “Il Redone n. 1 anno 2010 pag. 12-16)
Un solo Pane, un unico Corpo
III.
EUCARISTIA E VITA
27. La Messa è finita?
La celebrazione dell’eucaristia termina con
un congedo: “La Messa è finita; andate in
pace.” Ma è davvero un congedo? Qualcuno,
un po’ origina­le, vorrebbe cambiare le parole
e dire: “La Messa continua nella vostra vita;
andate e vivete in pace con tutti.” La Messa
continua, ma come? Usciamo di chiesa rinnovati, ma in che modo? Che cosa cambia la
Messa nella nostra vita?
Anzitutto una premessa. La vera risposta a
questa domanda l’abbiamo già data. Non si
tratta, infatti, solo di chiederci: quali comportamenti ri­chiede da noi il fatto che abbiamo
celebrato l’eu­caristia? La domanda giusta è :
che tipo di uomo viene generato dalla celebrazione dell’eucaristia? È il Signore risorto
che agisce nell’eucaristia; è il suo Spirito che
ci viene trasmesso e che riordina dentro di
noi pensieri, sentimenti, desideri, deci­sioni.
.. Per questo ho insistito tanto sulla celebra­
zione in se stessa; non per il desiderio di una
precisione rituale, ma per permettere all’eucaristia di operare in noi con il massimo di
- 10 -
Il Redone
efficacia. E tut­tavia, se usciamo dall’eucaristia rinnovati, questo cambiamento dovrà
pure esprimersi in comporta­menti concreti;
quali? Come possiamo descrivere la novità
eucaristica?
L’eucaristia ci edifica come corpo vero di Cri­
sto; dunque, dalla partecipazione all’eucaristia debbono nascere in noi i pensieri e i desideri di Cristo. Penso a Paolo che scrive ai
Corinzi: “Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (ICor 12,27).
Oppure: “Noi abbiamo il pensiero di Cristo”
(ICor 2,16). Oppure ancora:
“Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in
me” (Gai 2,20). Nella misura in cui sappiamo chi è Ge­sù Cristo, sappiamo anche quale
tipo di compor­tamento manifesti l’azione di
Cristo nella nostra vita. Potremmo fermarci
qui perché una risposta completa richiederebbe di esporre tutta l’etica cri­stiana come
manifestazione della ‘forma di Cristo’. Ma,
forse, qualcuno rimarrebbe deluso e avrebbe
l’impressione di un discorso lasciato in sospeso. Per questo provo ad aggiungere qualche
parola che serva a stimolare una riflessione
ulteriore.
28. La forza di amare
L’eucaristia ci dona Cristo nel segno del pane
spezzato e del vino versato per diventare nostro cibo e bevanda; quindi, la vita che nasce
dall’euca­ristia è quella che si presenta come
vita ‘spezzata’, per diventare dono nell’amore
che genera e fa vi­vere. L’uomo vive necessariamente in società (è un ‘animale politico’,
diceva Aristotele) e questa sua condizione
produce inevitabilmente delle tensioni;
da una parte egli è portato a difendere, arricchire, ‘realizzare’ la sua esistenza personale;
dall’altra deve accettare e irrobustire i legami
sociali che lo uniscono agli altri all’interno di
istituzioni, progetti sociali, rapporti economici, ordinamenti giuridici. Se i due obiettivi
potessero convivere facilmente, non ci sarebbero problemi; potremmo amare noi stessi
senza che questo ci impedisca di voler bene
agli altri; potremmo amare gli altri senza che
que­sto ci chieda il sacrificio di noi stessi. Ma
le cose non stanno così; quotidianamente ci
accorgiamo che l’equilibrio tra l’amore di noi
stessi (che è un amore buono e, in una certa misura, doveroso) e l’amore verso gli altri
entrano spesso in conflitto tra di loro e questo conflitto ci procura sofferenza. Non posso
non amare gli altri, perché so bene che il mio
stesso benessere dipende da loro; ma nello
stesso tempo non riesco ad amarli senza con­
dizioni, perché ho paura di perdere me stesso
e di rimanere deluso.
Solo se contadino e mugnaio e fornaio fanno bene il loro lavoro posso godere del pane
buono sulla mia tavola. Sono quindi costretto
a voler be­ne a contadino e fornaio se voglio
mangiare un pa­ne buono; senza di loro la mia
vita sarebbe inevi­tabilmente più misera. Volentieri pagherò loro un prezzo giusto perché
anch’essi possano vivere e quindi lavorare e
quindi farmi arrivare il pane. Ma cercherò
anche di non pagare un prezzo troppo al­to
perché, in questo caso, loro vivrebbero meglio, ma sarebbe la mia vita che ne uscirebbe
mortifica­ta. L’equilibrio tra l’amore per me
stesso (desidero vivere al meglio la mia esistenza) e l’amore per gli altri (desidero che gli
altri vivano al meglio la loro esistenza) sarà
difficile da trovare. Per di più, non sarà mai
trovato una volta per tutte. Cambiando le circostanze, possono cambiare le esigenze: una
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Il Redone
stagione di siccità diminuirà il prodotto della
terra e il contadino dovrà alzare il prezzo per
poter vi­vere con una quantità minore di grano da vendere; mugnaio e fornaio dovranno
anch’essi rivedere i prezzi per sopravvivere e
io dovrò forse dedicare all’acquisto del pane
una parte maggiore del mio patrimonio. Questo mi costringerà a rivedere la mia scala di
valori; a chiedermi che cosa consi­dero importante e irrinunciabile, che cosa invece
secondario e, almeno in certe circostanze, rinunciabile. E’ chiaro che, in queste scelte, è
coinvolta l’immagine che mi faccio dell’uomo
(e quindi di me stesso). Se considero l’uomo
semplicemente come un animale un po’ più
evoluto, sarò portato a mettere al primo posto
le esigenze ‘animali’ (ci­bo, bevanda, sesso,
sensazioni gradevoli); se so­no convinto che
l’uomo sia più di questo, dovrò considerare
alcune esigenze culturali o religiose come es-
senziali, a volte primarie; questo mi spingerà
ad accettare un livello di benessere materia­le
meno elevato, a condizione che sia garantita
la realizzazione delle esigenze spirituali. La
preghiera, ad esempio, richiede di impiegare una certa ampiezza di tempo in un’attività
che appare economicamente sterile. E siccome time is money questo significa una minore
ricchezza economica Se, però, sono convinto
che l’uomo “è fatto per Dio e che non può
essere tranquillo finché non ripo­sa in Dio”, il
tempo speso per la preghiera diven­ta fecondo: una ‘perdita di tempo’ economico si configura come ‘guadagno’ spirituale e il bilancio
complessivo risulta positivo.
29. L’eucaristia, fonte del dono
Come entra l’eucaristia in tutto questo
immen­
so sistema dell’esistenza umana?
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Il Redone
Entra perché l’eucaristia pone il dono di sé
(pane spezzato e of­ferto) come suprema realizzazione della persona umana e, quindi, induce a costruire e custodire una precisa, caratteristica scala di valori; a sua volta, la scala
di valori determina le scelte concrete e i concreti comportamenti. Ci sono nell’esistenza
dell’uomo dimensioni diverse: l’avere, l’essere, il donare. Sono necessario tutte e tre; se
l’uomo non ha nulla, non può donare nulla e
rischia di non essere nulla; se non esiste una
persona integrata e salda nella sua identità,
ciò che questa perso­na possiede (l’avere) non
ha una valenza precisa e diventa una forza
anarchica che può produrre del bene o del
male, può servire l’amore o l’odio.
Avere ed essere sono entrambi necessari. Ma
se l’eucaristia è quello che abbiamo detto, il
valore supremo è quello del donare. “C’è più
gioia nel da­re che nel ricevere” ha detto Gesù
(At 20,35).
30. Eucaristia e vita affettiva
Non c’è dubbio che l’amore di sé stia all’origine dell’esistenza umana stessa; ma è altrettanto chiaro che questo “amore di sé” diventa umanamente matu­ro quando si apre
al riconoscimento cordiale dell’al­tro, supera
l’egoismo meschino e controlla le paure istintive. Su questa linea l’eucaristia provoca ad
an­dare oltre, spinge a “portare gli uni i pesi
degli altri” (cfr Gai 6,2), a “non cercare solo il
proprio interes­se ma anche quello degli altri”
(cfr Fil 2,4). Quando un uomo e una donna,
nel matrimonio, si scambia­no l’impegno del
loro amore e della loro fedeltà per sempre,
mettono in gioco se stessi, l’uno per la vita
dell’altro. Solo a questo punto i sentimenti di
affet­to e l’esultanza dell’amore raggiungono
la loro pie­na maturità nel dono reciproco. La
condivisione dei beni materiali, il dialogo interpersonale continuo, la comunione sessuale, tutto assume i lineamenti del dono (cioè
lineamenti eucaristici).
Ancora. Generare, significa dare alla vita
qualcu­no ‘a nostra immagine e somiglianza’,
qualcuno nel quale il nostro ‘avere’ cresce e
il nostro ‘essere’ trova conferma. Ma i figli
non sono quello che i genitori si aspettano da
loro, non realizzano i loro programmi. Maturità è imparare a rinunciare ai propri sogni
per accompagnare e sostenere i figli nel loro
cammino creativo, secondo la loro vocazione
propria. Quan­do avviene questo passaggio, i
figli non sono più so­lo un patrimonio che abbiamo (avere) e nemmeno solo un prolungamento e arricchimento della nostra persona
(essere); diventano soggetti autonomi ai quali doniamo con generosità quello che noi siamo riusciti ad essere e ad avere. Anche così si
compie la dimensione eucaristica della vita.
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Il Redone
31. Eucaristia e vita sociale
Viviamo inseriti in un sistema politico che
rico­nosce a tutti una serie di diritti fondamentali e ga­rantisce che il gioco della vita
sociale sia condotto secondo leggi giuste che
tutelino la libertà di ciascu­no. Che cosa sarebbe la vita sociale se non ci fosse un sistema di leggi e di istituzioni che le applicano è
addirittura impensabile. Tutti noi accettiamo
i vincoli che il sistema politico ci impone,
spinti da bisogno di difendere noi stessi, di
essere garantii e protetti da chi è più forte di
noi e potrebbe rivelarsi nostro avversario.
Ma dobbiamo imparare ad abitare il sistema
politico cercando con lo stesso desiderio an-
che la difesa dei diritti degli altri. L’educazione civica fa di noi dei cittadini autentici, che
conoscono il valore della legalità e la rispettano, non solo per evitare una punizione, ma
per un riconoscimento di valore interiorizzato; siamo nella linea di una crescita umana
(la linea dell’essere), Ma può accadere, a volte, che dovremo rinunciare a qualche nostro
di ritto acquisito (come si dice) per lasciare
che altri entrino nell’area della fruizione dei
diritti. Quando questo avviene, allora anche
la nostra cittadinanza è orientata nella direzione del dono; diventa eucaristica.
32. Eucaristia, lavoro e festa
La nostra vita è fatta di ritmi, cioè di momenti diversi che si sostengono e si completano a
vicenda. Lavoriamo sei giorni e riposiamo il
settimo. Esiste una concezione della festa del
tutto funzionale al lavoro: il riposo - si dice
- serve per riacquistare le forze da spendere
nel lavoro futuro. Questa con­cezione, rivolta
chiaramente a sviluppare l’avere, può essere
arricchita nella dimensione dell’essere. Riposare, diventa allora prendere coscienza del
fat­to che non sono una ‘macchina da lavoro’ e che ci sono valori trascendenti rispetto
all’avere: la cultu­ra, l’arte, la contemplazione, la preghiera, lo stupore stesso di esistere.
La festa accresce la dimensione dell’essere e
permette di prendere coscienza della propria
dignità. Anzi, questo dinamismo può aprirsi
fino alla realizzazione della vita come dono:
l’uomo riconosce di aver ricevuto ogni cosa e
risponde con­segnando a Dio tutto se stesso e
donandosi agli al­tri: “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per
noi. Quindi anche noi dobbiamo dare la vita
per i fratelli.” Quando questo avviene, il ritmo ‘lavoro-festa’ diventa eucaristico.
33. Eucaristia e fragilità umana
Ultimo esempio. L’uomo sperimenta nella
sua vita la forza e la debolezza, la realizzazione gioio­sa e il limite o il fallimento doloroso.
Non è faci­le accettare il fallimento dei propri sogni e il ridi­mensionamento dei propri
obiettivi, ma è cammino necessario per una
crescita autentica. Avere tutto può sembrare
gradevole; ma è condizione difficilissima da
gestire. Chi possiede tutto, rischia facil­mente
di diventare ‘viziato’ e di non comprendere
il valore delle cose; non sente bisogno degli
altri e si chiude in una fruizione solitaria dei
suoi be­ni. L’esperienza dolorosa della fragilità
aiuta an­zitutto ad apprezzare quello che abbiamo (linea dell’avere); poi, a crescere come
persone mature che accettano serenamente
di avere doti e limiti (linea dell’essere); infine, a farsi carico della fragi­lità degli altri e a
- 14 -
Il Redone
L’essere divino - secon­do la rivelazione della
Trinità - consiste esattamen­te nel dono di sé;
quando l’uomo si avvicina a que­sto traguardo, introduce nella sua esistenza alcuni lineamenti che lo conformano a Dio stesso.
Le cose che ho detto sono solo esempi. Tutte
le dimensioni dell’esistenza umana possono
essere affrontate e illuminate da questa tensione tra ave­re, essere e donare. Si tratta, infatti, di concepire la maturazione dell’uomo
nella sua pienezza: dal pos­sesso, all’autocoscienza, al dono di sé. È un proces­so che coinvolge la nostra libertà ma che ha la sua origine nell’amore di Dio creatore, nella grazia di
Cristo, nella forza dello Spirito Santo. Se dal
basso ci spinge un impulso a crescere, dall’alto ci attira una grazia ad amare: nell’uno e
nell’altro movimen­to è all’opera Dio stesso,
origine e fine di tutto ciò che esiste.
donare loro quello che siamo e abbiamo perché gli altri vivano meglio (linea del dono).
Quando questo avviene, l’eucaristia ha tra­
sformato dall’interno l’esperienza della fragilità e l’ha resa feconda, appunto eucaristica.
34. Per un’esistenza armonica
Insomma, avere, essere e donare si sostengo­
no a vicenda nell’esistenza complessa dell’uomo; c’è bisogno di tutte e tre queste dimensioni. Non si può disprezzare l’avere, perché
significherebbe pre­tendere di essere angeli,
non uomini; non si può rinunciare ad ‘essere’, perché significherebbe ridurre indebitamente l’uomo alla sua dimensione animale. E
infine, bisogna aprirci al ‘donare’ perché, solo
co­
sì, il dinamismo della coscienza umana
raggiunge il suo compimento in una trascendenza reale e, nello stesso tempo, pienamente umana. Il vero problema è l’articolazione
di queste tre dimensioni in modo armonico:
l’avere in funzione dell’essere e quindi della
crescita personale; l’essere in vista del dono
e quindi della fecondità della vita. Percorrendo que­sto itinerario, l’uomo cammina verso
una sempre più piena somiglianza con Dio.
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Il Redone
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Riunioni dell’anno pastorale 2009-2010
1° Riunione – 9 Settembre 2009 – Verbale già presentato nell’edizione precedente.
2° Riunione – 23 Novembre 2009 – Verbale già presentato nell’edizione precedente.
3° Riunione – 12 Febbraio 2010 – VERBALE ASSEMBLEA
Dopo la preghiera iniziale allo Spirito Santo, viene annunciato il tema principale, per altro previsto
nell’ordine del giorno:
“Come sensibilizzare la parrocchia per la rielezione del CPP”
Prima d’affrontare il tema, si è parlato del Progetto pastorale per la Quaresima: si è cercato di
applicarlo alla vita parrocchiale.
Si è, anche, cercata maggiore adesione comunitaria intorno all’Eucarestia: inoltre, una pastorale
che tenga conto del territorio e delle contrade, più che dei vari gruppi (ad esempio, le Contrade
s’impegnano ad animare le varie S. Messe, la Via Crucis, etc..)
Quindi, la S. Messa delle 8 del mattino, di ogni giorno, viene animata da una Contrada o da una realtà
della parrocchia : in quella occasione, si pregherà per la Contrada, si organizzerà la Via Crucis.
Per il mese di maggio, incontri di contrada per il mese mariano : sono seguite altre proposte per
ottobre. In sostanza, il concetto da far crescere è quello della Chiesa nel territorio : ogni cristiano
si deve sentire “bene” nella propria contrada, proprio perché vive comunitariamente la vita delle
persone che vi abitano.
RINNOVO CPP
Si è parlato dalla Fase di preparazione (presentata proprio in questo numero), la prima fase da
svolgersi da Marzo ad Aprile.
FASE di PREPARAZIONE - MARZO
- Ci sarà una predicazione dei Sacerdoti, anche attraverso il TRG, per la preparazione e riflessione
sulle finalità del CPP, sulla missione della Chiesa;
- Ci sarà un incontro con i gruppi per incomincino a proporre dei nomi, ipotizzando di eleggere,
possibilmente, un numero inferiore di componenti (19 invece degli attuali 25), per una maggiore
gestibilità;
- I gruppi a cui si chiederà d’indicare dei nomi sono: le 6 Contrade / Cammino Neo-catecumenale /
Caritas / Genitori ICFR / Oratorio / Pro-Famiglia / Casa di Riposo / Giovani / Gruppo della Liturgia
Ministri dell’Eucarestia / Extracomunitari.
Entro il mese di marzo (le Palme), ci dovrà essere la disponibilità dei nomi: ovviamente, sempre nel
senso di servizio alla Parrocchia, senza alcun personalismo.
Quindi :
- entro 19 Marzo, i nomi;
- al 22 Marzo, riunione del CPP per valutazione lista dei candidati;
- si darà avviso ai vari gruppi con le caratteristiche dei ‘nominati’;
Per questo lavoro di preparazione è stata predisposta una Commissione per le modalità dell’operazione,
formata da: Don Luca / Roberta Galli / Silvana Martinelli / Giacomo Onorini.
A Pasqua si renderanno pubblici i nomi dei candidati : sabato 17 e domenica 18 aprile
avverrà la votazione (seggi all’Oratorio) con proclamazione degli eletti.
Dopo la lettura della situazione economica, si è deciso che, a causa delle operazioni dell’elezione del
CPP, la data della riunione è stata spostata dal 4 al 25 marzo.
Il Segretario - Mino Onorini
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Il Redone
LAZZARONI DON GIANFRANCO
nato a il 22 agosto 1953
morto a Corti di Costa Volpino il 22 febbraio 2010
funerale e sepoltura a Gottolengo il 24 febbraio 2010
Testamento spirituale
Benedico il Signore per la vita che mi ha dato, come cristiano e presbitero mi
ha chiamato nel Cammino Neocatecumenale, mi ha mostrato i miei peccati e la
sua misericordia.
Chiedo perdono del male che ho fatto, accolgo in pace l’amore di Dio.
Ho cercato di amare le mie Comunità.
Ringrazio papà e mamma che mi hanno dato la vita, il Vescovo che mi ha
ordinato prete (Mons. Luigi Morstabilini) e tutti coloro che
nella vita mi hanno fatto del bene.
Saluto e affido al Signore le parrocchie di Villa Carcina, Tremosine e Corti S.
Antonio.
Affido al Signore i miei nipoti. Affido al Signore anche le Comunità del Cammino
Neocatecumenale, i miei pazienti catechisti, i fratelli di Gottolengo e Corti che
ancora ne fanno parte.
Celebrate sempre un’”Eucarestia” gioiosa, ricca di segni e forte nella parola,
Non dimenticate mai il Signore.
Pregate per me peccatore.
Lazzaroni don Gianfranco
Un ricordo di don Gianfranco Lazzaroni
dai suoi fratelli della Seconda Comunità
Fratello tra i fratelli in Gesù Cristo, Don Gianfranco, ha testimoniato in mezzo a noi, seconda
comunità, l’amore di Dio, Signore della storia e datore di vita.
Abbiamo la certezza che mai un avvenimento è dovuto al caso, ma ad un progetto per condurre
ognuno di noi, anche se in mezzo alle difficoltà, verso la vera vita.
Possiamo testimoniare la santità della vita di Don Gianfranco nell’aver accettato il calvario
della sua sofferenza, non come castigo, ma come progetto dello Spirito Santo nella sua vita.
Siamo certi che ci aspetta in Paradiso così come lui stesso ha scritto e ci ha ripetuto più volte
negli ultimi giorni
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Il Redone
LA PASSIONE PER LA LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
Il racconto di
un’esperienza quaresimale
destinata a continuare
Dedicare mezz’ora, il lunedì, alla lettura del Vangelo con don Lino, ci dà la possibilità di occupare il nostro tempo, specialmente nella fretta del mondo moderno, in maniera bella e costruttiva perchè ci rinforza e ci ricrea.
Per coloro che ancora non lo sanno, vogliamo ricordare che l’appuntamento al
quale si riferisce questa bella iniziativa è il lunedì e si può scegliere di andare
alle ore 15.00 oppure alle 20.30; dura mezz’ora!
Cosa facciamo?

Leggiamo insieme la bibbia.

Siamo partiti dal nuovo testamento e riusciamo a fare circa quattro capitoli
per volta.

Chiunque, (si offra) può leggere ad alta voce, oppure semplicemente ascoltare.

E’ l’occasione per sentire un po’ alla volta tutta la Bibbia.

Spesso alcuni passi non si conoscono, mentre altri sì.

Ascoltare... e poi in silenzio, personalmente riflettere su noi stessi, sugli altri,
sul valore delle nostre azioni e delle nostre scelte.

Arrivare a pensare che tutta la nostra vita ha bisogno di un centro: Colui che
è la nostra origine e la nostra meta.
Don Lino offre con la sua presenza un punto di riferimento indispensabile,
come guida sempre disponibile e come profondo conoscitore delle Scritture, a
cui rivolgersi in caso di bisogno.
Accoglie tutti coloro che arrivano con umiltà e simpatia, contento che siamo
venuti e quando con la benedizione ci congeda, ci accorgiamo che la mezz’ora
è volata.
Alcune frasi del Vangelo ci accompagnano anche a casa e ci tornano alla mente
nelle difficoltà.
La centralità della Parola è il senso di questa iniziativa perchè:
“IN PRINCIPIO ERA IL VERBO
E IL VERBO ERA PRESSO DIO
E IL VERBO ERA DIO”
Ascolto, preghiera, carità sono le parole chiave del tempo di quaresima che noi,
grazie ad un’idea di don Lino sentiamo meno lontane.
ReF
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Il Redone
PASTORALE DELLA CARITÀ
Orari del Servizio Caritas
Attualmente la Caritas Gottolenghese presta il suo servizio in tre luoghi
diversi:
1. Punto UNO - PORTA APERTA :
- in via Garibaldi n.4
- al sabato dalle ore 16,30 alle 18,00
- per incontrare le persone che soffrono disagio, accogliere le loro
informazioni e richieste e per concordare con loro le possibili vie per
cercar disuperare il loro problema.
2. Punto DUE - PER DISTRIBUZIONE ALIMENTI:
- presso il Salone parrocchiale San Lorenzo, in via Vittorio Veneto;
- ogni mercoledì dalle ore 17,30 alle 18,30.
3. Punto TRE - PER RITIRO DI INDUMENTI:
- sotto le tribune dello stadio municipale nuovo;
- ogni mercoledì dalle ore 15,00 alle 17,00
Non cercare la felicità in tutti quelli a cui tu hai donato
per avere un compenso, ma solo in te, nel tuo cuore,
se avrai donato solo per pietà !!
SABATO - Ore 16,30 – Dal Punto 1 di CARITAS
“Sono da poco entrato ed ho predisposto ogni cosa : le schede per la raccolta-dati, i bigliettini con le indicazioni del Punto
2 (Ritiro Alimenti) e del Punto 3 (Ritiro Indumenti) di CARITAS ed aspetto i miei “Clienti”.
Arriva, dopo poco, una coppia : lui, lei ed una piccola bimba (3-4 anni).
Sono extra-comunitari della Nigeria, venuti in Italia, come tanti, in cerca di lavoro, in cerca di “fortuna” (un lavoro,
appunto), per sfuggire ad una situazione di grave miseria (o peggio).
Stringo la mano a lui ed alla moglie : la bimba non risponde, sospettosa, al mio “ciao”.
Con difficoltà (soprattutto per la lingua) mi dicono i loro nomi, mi spiegano la loro situazione, i loro problemi, le loro
richieste (molto simili a tanti altri).
Inizio a compilare la scheda, un pezzo di carta su cui sto scrivendo la situazione di una vita difficile: qualche difficoltà a
scrivere i loro nomi, lunghissimi e composti più da consonanti che da vocali (mi faccio aiutare da loro).
Il pensiero va, quasi automaticamente, ad un barcone, ad una traversata rischiosa e pagata a caro prezzo, iniziata chissà
dove e terminata su una nostra costa.
Non è possibile, per me, mantenere un comportamento “professionale”, quasi burocratico: la CARITAS non è un ufficio in
cui si registra ’solo’ uno Stato di famiglia.
La CARITAS è braccia aperte, è un sorriso per rasserenare, una mano che stringe un’altra mano, è un cuore
che dà amore, è un aiuto concreto.
Per questo, anche se devo dedicarmi solo a fare l’impiegato di questa specialissima anagrafe, mi accorgo che sto per fare
del bene : mi sento bene, sono contento ma spero che un giorno...
...qualcuno dei miei nuovi “fratelli” entri da quella porta e mi dica : “Ho trovato un lavoro, posso mantenere la mia famiglia,
non ho più bisogno di venire a ritirare alimenti e vestiti : cancellami dalla lista di coloro che hanno bisogno di assistenza”...
...oppure, che piano piano, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, grazie ad una migliorata situazione generale,
non venga più nessuno a bussare a quella porta a chiedere aiuto...
Prego Dio che questo mio piccolo sogno, un giorno o l’altro si avveri: nell’attesa, chiunque abbia bisogno, venga in CARITAS
e troverà affetto, accoglienza ed amore fraterno.
Mino
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Il Redone
CORSO I.C.F.R.
Una esperienza importante
e costruttiva
Lo scorso settembre, accogliendo l’invito di
don Luca, da poco inserito nella nostra comunità, io e mia moglie Angela, abbiamo accettato di essere i Catechisti per i corsi di
formazione ICFR (Iniziazione Cristiana Fanciulli e Ragazzi): corsi di formazione non per
i ragazzi (Gruppo Bethlem: 30 ragazzi di 1°
elementare), ma per i loro genitori (circa 60).
Io ed Angela abbiamo accettato con entusiasmo la richiesta di Don Luca: forti anche
dell’esperienza del Corso fatto a
Leno qualche anno fà ci siamo
dedicati con entusiasmo ed
impegno alla preparazione dei vari incontri, seguendo le indicazioni
della Diocesi bresciana.
Altre coppie di genitori Catechisti
hanno ‘preso in
carico’ altre classi
di genitori, quelle
dei ragazzi di 2°3°-4° elementare
(Gruppi Cafarnao
– Nazareth - Gerusalemme).
Da qualche anno, la Diocesi ha intrapreso questa
operazione: accompagnare i
genitori nella crescita della propria
fede, insieme ai propri figli.
Gli incontri di catechesi erano distinti e proposti a 2 livelli: specifici per i genitori, tenuti
da noi due e dalle altre coppie (con Don Luca
e Don Saverio), mentre i ragazzi, affidati alle
cure ed attenzioni delle catechiste per i ragazzi, avevano incontri a loro dedicati.
Tornando alla nostra esperienza, dopo qualche incertezza iniziale, sia nostra che dei genitori, abbiamo raggiunto con loro un buon
feeling: al fine di facilitare la partecipazione
dei genitori stessi già dalla prima giornata,
dopo la catechesi iniziale, abbiamo impostato
gli incontri in lavoro di gruppo, dividendo i
genitori in 2 gruppi.
Alcuni genitori, non avvezzi a questo tipo di
lavoro e confronto, avevano qualche difficoltà ad esprimersi.
Ma, incontro dopo incontro, approfondendo
sempre di più la reciproca conoscenza e fiducia, abbiamo riscontrato un sempre maggiore impegno, un crescente interesse e attenta partecipazione:
ed è stato un vero piacere
riscontrare un desiderio sempre maggiore
dei genitori di approfondire l’argomento
dell’incontro.
Dopo ogni incontro, abbiamo preso
l’abitudine di rilasciare ai genitori
un “segno”, un oggetto semplice od
uno scritto che ricordasse il tema della giornata: un aiuto
per i genitori per ripensare a quanto ci eravamo
detti nella catechesi della
domenica.
Dopo la S. Pasqua, c’incontreremo per l’ultima giornata di corso, a cui seguirà un incontro di spiritualità: poi, senz’alcun esame, “tutti promossi”, pronti a ripartire, il prossimo
settembre per un’altra serie di catechesi, per
i genitori di 2° elementare…
Che dire?? Per me ed Angela è stata un’esperienza impegnativa, ma soddisfacente e, soprattutto costruttiva per la nostra stessa crescita, sia personale che di fede.
- 21 -
Angela e Mino
Il Redone
CORSO PER FIDANZATI
Anche quest’anno, su invito di don Saverio, io
e mia moglie Angela abbiamo accettato di collaborare con la parrocchia per la Pastorale del
matrimonio: insieme a don Saverio, don Luca,
la famiglia del Diacono Dr. Colosini,la famiglia
di Lodigiani Franco, la famiglia dell’Avv. Romano Manfredi, siamo stati i “professori” per il
Corso ai Fidanzati (il 1° corso del 2010, in gennaio e febbraio: il successivo partirà a maggio).
Una preparazione importante per i giovani “futuri coniugi”: un corso per far loro prendere coscienza (laddove non fosse presente ancora od
ad uno stadio ancora ‘lieve’ nei loro pensieri)
che sposarsi “in chiesa” non è solo formalizzare
un legame davanti a Dio (oltre che alla comunità), ma, soprattutto, un rinnovare un patto
con Dio stesso, è un ringraziare Dio del loro incontro, del loro amore, del loro essere pronti a
diventare una “cellula viva” della Chiesa, oltre
che della società.
Alla riunione preparatoria, una sorpresa poco
piacevole, poiché abbiamo riscontrato che si
erano iscritte “solo” 4 coppie e, per di più, non
di Gottolengo (chissà perché): successivamente, grazie al cielo, alla prima giornata di corso, ce ne siamo trovate davanti il doppio, cioè
ben 8 (iscritte successivamente), però, sempre
composte in maggioranza da ragazzi di altri paesi (solo 3 - una coppia e ½ !!!! erano nostri
compaesani).
Comunque, facce giovani, serene, sguardi franchi e sinceri, in attesa delle nostre parole.
Dopo i primi tre incontri tenuti da Don Saverio e dalla famiglia Colosini, abbiamo avuto un
pomeriggio per la cerimonia “penitenziale”,
all’Incidella e, in quella occasione, è stato giustamente esaltato il ruolo e l’importanza del Sacramento della Riconciliazione (Confessione):
la necessità, per una coppia cristiana, di essere
sempre in armonia con il Creatore (e, per ciò,
con tutto il Creato), riconoscersi peccatori ed
impegnarsi ad eliminare dal proprio cuore ogni
ostacolo e lontananza da Lui, cercar di ritornare sempre nelle braccia del Padre.
Il pomeriggio si è concluso con un momento di
serena convivialità.
Il corso è proseguito con altri interventi (sem-
pre Don Saverio, la famiglia Colosini, l’Avv.
Manfredi) fino all’ultima domenica d’incontri,
la giornata riservata alla nostra “lezione” sul
tema de “LA FAMIGLIA COME CHIESA DOMESTICA”: insieme a noi, ha contribuito, per
la prima parte dell’incontro, un intervento di
Don Luca.
Forti dell’esperienza maturata con i genitori
dell’ICFR (Iniziazione Cristiana Fanciulli Ragazzi), dopo la nostra esposizione, abbiamo
impostato parte dell’incontro con un lavoro di
gruppo: in questo modo, i fidanzati, ancora un
po’ restii a parlare in assemblea (hanno parlato quasi sempre i soliti 2 o 3), hanno avuto la
possibilità (e più coraggio) di esprimersi ed intervenire.
Un metodo di lavoro ben accetto da parte dei fidanzati: in effetti, il risultato è stato raggiunto,
con una maggiore e costruttiva partecipazione
di tutti.
Dopo il nostro incontro (l’8° - l’ultimo del corso), ci siamo ritrovati per l’incontro finale,
sempre all’Incidella, per la recita delle lodi, la
celebrazione della S. Messa ed ulteriore approfondimento dei temi relativi al sacramento del
matrimonio: una sorta di “esame” (ovviamente
senza voti), per un riassunto ‘spirituale’ (oltre
che concreto) di quanto detto e sentito nelle
lezioni.
La parte più importante, oltre alla celebrazione
della S. Messa ovviamente, è stato il momento lasciato ai fidanzati, per costruire insieme,
coppia per coppia, il proprio impegno futuro,
il proprio percorso di “famiglia cristiana”: le
preghiere dei fedeli, affidate proprio alla loro
personale invocazione, hanno rispecchiato proprio la sana e santa intenzione di proseguire,
insieme, nel percorso di fede, di coniugi cristiani, di “chiesa domestica”, pronti ad una testimonianza concreta e serena della propria vita
di coppia che guarda a Dio e si sente da Lui
protetta ogni giorno.
Ci siamo lasciati con il nostro caloroso e sincero augurio a tutti i fidanzati per la loro vita
insieme, non più da fidanzati, ma da marito e
moglie.
Angela e Mino
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Il Redone
Testimonianza
sul corso dei fidanzati
Non senza una certa trepidazione il 10 gennaio
ci siamo presentati al primo incontro del corso
dei fidanzati. Più di altre cose, ci ha portati lì la
speranza che questo corso potesse essere un aiuto
concreto per capire più profondamente cosa sia il
matrimonio cristiano e ricevere, così, un aiuto nel
cammino di discernimento verso il matrimonio.
Subito il primo incontro ci ha sorpresi, ponendoci
di fronte a due domande molto serie e fondamentali: Chi è Dio per te? Perché volete sposarvi
in Chiesa?
Essendo posti di fronte a una scelta così radicale e
impegnativa come è quella di sposarsi, si è già naturalmente portati a interrogarsi su certe questioni che, nella quotidianità, rischiano di perdersi tra
gli impegni e le apparenti sicurezze che la vita ci
offre. Anche per questa ragione, le domande e gli
spunti sollevati dall’incontro ci hanno poi accompagnati durante i giorni seguenti, lasciando in noi
un desiderio vivo di trovare risposte convincenti
e di conoscere più da vicino questo Dio di cui si
parlava.
Il corso è poi proseguito tutte le domeniche successive, fino a concludersi con un ritiro nella chiesetta dell’Incidella domenica 7 marzo.
Ci sono state poste
altre domande e abbiamo avuto la bella
occasione di incontrare le altre sette coppie
che hanno seguito il
corso, di confrontarci
con loro e conoscere
un po’ le loro esperienze, ma soprattutto abbiamo ricevuto
una parola ferma e
sicura sulla realtà del
matrimonio cristiano,
che molto spesso ci
ha stupiti. Per molti
aspetti, infatti, siamo
stati sorpresi nel conoscere la profondità
e la bellezza della vo-
cazione al matrimonio nella Chiesa.
Nel nostro cuore è rimasta l’urgente consapevolezza che un progetto così alto, una chiamata così
straordinaria a donare la propria vita per amore, è
possibile solo con la Grazia che viene da Dio e che
Lui è pronto a donarci nonostante tutte le nostre
incapacità.
Questo è stato il messaggio che più di ogni altro ci
ha impressionati: il matrimonio cristiano è molto,
molto di più di quello che si potrebbe immaginare
e non dobbiamo spaventarci di fronte all’apparente impossibilità, per noi, di conformarci a questo
progetto, di essere fedeli a questa chiamata, perché è Dio l’unico garante del successo dell’impresa... ed è a Lui che chiediamo di aiutarci nel cammino che abbiamo di fronte.
Infine vogliamo esprimere la nostra viva riconoscenza a Don Saverio, Don Luca e a tutti i
catechisti che, con amore e zelo, hanno speso
tempo ed energie per aiutarci a capire la bellezza della vita cristiana e in particolare del matrimonio: grazie!
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Stefano e Elisabetta
Il Redone
VITA ORATORIANA
Con la risurrezione nel cuore
Guardiamo all’estate
Siamo a Pasqua, la Pasqua di resurrezione.
Dopo il cammino di Quaresima stiamo per
essere illuminati dalla luce radiosa di Cristo
che vince la morte e dona a tutti noi la Vita.
Vita che deve essere vissuta nel suo amore e
nella sua Volontà; Vita che deve essere messa
al servizio generoso dei nostri ragazzi e giovani che durante il periodo estivo ci vengono
affidati.
Con la Risurrezione nel cuore, incominciamo a guardare all’estate, periodo di intensa
attività; cercheremo di venire incontro alle
diverse aspettative di ragazzi, adolescenti e
giovani che, liberi dalla scuola e da numerosi
altri impegni, desiderano vivere esperienze
di gioco, di ritrovo, di gruppo, di preghiera,
di divertimento….
Non potrà mancare il tradizionale GREST,
che coinvolge bambini, adolescenti e giovani, la festa dell’Oratorio da venerdì 18 giugno
a domenica 20 giugno, il FOLLEST, il campo scuola in montagna e il campo vacanze al
mare. Per i giovani e meno giovani viene proposto il Cammino di Santiago, non perdiamo
questa opportunità, camminiamo insieme
verso una meta.
In vista di tutto questo si rende necessario attivare la preparazione, non solo delle attività,
ma soprattutto delle persone che andranno a
sostenere le diverse proposte.
Penso sia chiaro per tutti che l’Oratorio intende partire da una prospettiva educativa,
facendo di ogni proposta un’opportunità di
crescita umana e cristiana per chi la vive.
Sarebbe bello, in questo periodo prima
dell’estate, attivare per adolescenti e giovani corsi di formazione e preparazione perché
sappiano donare al meglio le loro energie.
Fin da ora si chiede quella generosa disponibilità che mi pare non sia mai mancata nel
nostro oratorio. Questa bella disponibilità e
generosità ha permesso e permetterà ai nostri ragazzi di vivere esperienze indimenticabili.
Faccio appello alla generosità di tutti perché
si rinnovi la disponibilità al servizio e prima
ancora alla preparazione.
Grazie di tutto e di quello che in questi mesi
avete dimostrato di essere.
Don Luca
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Il Redone
Quaresima 2010
Questa quaresima, oltre ad aver impegnato
bambini e ragazzi personalmente nella preghiera e nella fedeltà ai loro piccoli, grandi propositi,
è stata ricca anche di momenti da condividere
con gli amici e con la famiglia.
Tutte le mattine, infatti, don Luca ha
invitato bambini e ragazzi nella chiesetta dell’oratorio, dove, accompagnati anche da alcuni genitori, si
sono incontrati per dare insieme
il buon giorno a Gesù
prima di andare a
scuola, e cominciare,
insieme
con la preghiera,
la giornata.
L’altro appuntamento settimanale, che in questa
quaresima li ha visti
protagonisti, è stata la
preghiera della sera in diretta TV.
Tutti i mercoledì alle 19.30, sintonizzandosi sulle frequenze della televisione parrocchiale, è stato possibile seguire in diretta la preghiera
guidata da don Luca, e, di seguito,
partecipare al gioco telefonando da
casa.
Nel fare questa proposta il desiderio
è stato quello di creare uno spazio, un
momento molto semplice in cui tutta la
famiglia si ferma per pregare insieme, in
comunione con le altre famiglie della parrocchia.
E’ stato bello pensare a questi bambini, animati
dal desiderio di vedere il don in televisione e di
partecipare al gioco, di sentire la propria voce
“uscire”, dalla tv, impegnati a coinvolgere tutta
la famiglia nel loro cammino quaresimale, sollecitare il papà a cambiare canale, la mamma ad
interrompere per un momento la preparazione
della cena, chiamare sorelle e fratelli…e, quando finalmente arrivava il segnale della diretta,
immaginarli in silenzio davanti alla TV con il
libretto in mano, pronti per pregare insieme,
ognuno nella propria casa, ognuno circondato
dalla propria famiglia.
Il momento più divertente è stato sicuramente
il gioco. Superato l’imbarazzo iniziale i bambini, anche molto piccoli, hanno partecipato con entusiasmo, hanno telefonato, chiacchierato, risposto alle
domande, e anche quando la riposta non era corretta, non si sono
scoraggiati, ma hanno
continuato a chiamare.
I bambini sono
stati davvero
molto bravi, alcune domande
non erano facili
e, per rispondere, è stato necessario chiedere aiuto ai
genitori o ai fratelli più grandi:
si sentivano, in sottofondo, i suggerimenti, i dubbi, le pagine dei
libri che venivano fatte scorrere.
Pensare a queste semplici scene
di vita famigliare, è stato un po’
come immaginare tante piccole
Nazareth, in cui, ad un certo
punto della giornata, il lavoro,
i compiti, lo svago, i giochi lasciano il posto alla preghiera, per
stare insieme alla Presenza del Signore.
La speranza è che anche dopo la quaresima, dopo l’impegno dei bambini a seguire la diretta in tv, rimanga nelle nostre
famiglie il desiderio di pregare insieme.
Non c’è bisogno di tanto tempo, di lunghe e complicate preghiere, bastano pochi minuti e parole
semplici e sincere, proprio come quelle dei bambini, per fare delle nostre famiglie delle piccole
chiese domestiche in cui i nostri ragazzi possano
crescere, come Gesù nella Santa Casa di Nazareth, in età, sapienza e grazia.
Paola
- 25 -
Il Redone
È NATA L’ASSOCIAZIONE DEI GENITORI
Nel Dicembre del 2009 si è tenuta, presso il
Teatro Zanardelli, la prima assemblea plenaria della nascente Associazione dei genitori
della Scuola Primaria.
Le finalità sulle quali si basa sono molto semplici e riassumibili in tre punti essenziali:
1) COLLABORARE CON LA SCUOLA, intesa
come elemento fondamentale all’interno
di quella medesima comunità educativa
nella quale opera la famiglia e, più in genere, la società civile.
2) DARE INFORMAZIONI E RACCOGLIERE
PROPOSTE, con lo scopo di migliorare il
rapporto fra istituzione scolastica e nuclei
famigliari, proponendosi obiettivi credibili e rispettosi delle singole peculiarità e
competenze.
3) TROVARE SOLUZIONI CONDIVISE,
che sappiano portare un reale beneficio
nell’attività, già di per sé molto complessa, dell’insegnamento e dell’istruzione in
senso lato.
Fortunatamente, la scuola primaria del nostro paese non presenta situazioni di estrema
gravità. Aver dato vita ad un’associazione di
questo tipo, può essere, in ogni caso, utile a
migliorare il rapporto fra scuola e famiglia,
con lo scopo di formare un ambiente educativo efficace per i nostri figli. E’ evidente che
nessuno può sostituirsi al compito dello Stato
o dell’Ente Locale (il Comune) nel mantenere efficiente un servizio delicato come quello
della scuola dell’obbligo.
Non per questo, noi genitori possiamo chiamarci fuori dall’altrettanto delicato ruolo di
primi e più importanti educatori dei nostri
figli, affidati sì alle cure degli insegnanti, ma
influenzati in maniera ben più significativa
dai nostri comportamenti.
Associarsi, significa cercare soluzioni e non
solo individuare problemi (una continua polemica, qualora non sia seguita da una concreta volontà di collaborazione, non porta
frutto).
Associarsi, significa condividere le comuni
difficoltà che ogni genitore affronta nel complesso cammino di crescita dei figli.
L’Associazione è costituita da una Giunta Esecutiva, composta dai rappresentanti di classe
delle elementari, da un presidente e da…tanta buona volontà!
Sono circa 110 gli attuali iscritti (per un’ottantina di nuclei famigliari rappresentati).
Varie attività sono già state svolte ed altre
si stanno studiando per cercare di rendersi
maggiormente presenti e fruibili. Abbiate
pazienza: sarà il tempo a stabilire la bontà o
meno della nostra iniziativa.
Come già promesso a molti di voi, è obiettivo
primario il coinvolgimento, fin dal prossimo
anno scolastico, anche della componente genitori della Scuola Media.
Quanti avessero idee, proposte, tempo e disponibilità al dialogo, diano il proprio contributo: rivolgetevi ai vostri rappresentanti di
classe o al presidente. Si farà quanto possibile
e quanto di nostra competenza per ascoltare
e portare avanti esigenze prioritarie e condivisibili.
Pur collaborando non sarà possibile far tutto…questo è vero.
E’ altrettanto vero che, senza comunione
d’intenti, nulla si ottiene.
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Il presidente dell’Associazione
Andrea Milzani
Il Redone
VIA CRUCIS VIVENTE
La comunità di Gottolengo
rivive la passione di Cristo
Martedì 30 marzo alle ore 20.30, si terrà nel
nostro paese la tradizionale Via Crucis vivente lungo le vie del paese. Un appuntamento
che ogni anno vede molti bambini, giovani,
adulti e famiglie impegnati ad interpretare e
rievocare gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù.
Per molti, la Via Crucis vivente potrebbe apparire un modo un po’ banale o un semplicistico rievocare gli avvenimenti di cui facciamo memoria durante la Settimana Santa.
In realtà, la Via Crucis vivente vuole essere
un’occasione grazie alla quale la comunità
tutta si ritrova unita per assistere, attraverso la rappresentazione degli eventi della Passione, allo spettacolo (theoria) della croce (Lc
23,48), uno spettacolo da vivere e da guardare
non da soli, bensì insieme, dentro la Chiesa.
La Via Crucis avrà inizio dietro la chiesa parrocchiale, con l’episodio dell’ingresso di Gesù
a Gerusalemme. Un’entrata solenne, acclamazioni degne di un re, da cui però emerge
subito in cosa consista il messianismo regale
di Gesù: un Messia umile e pacifico, proprio
come quell’asino sul quale entra nella città
e come quei bambini e quella gente che lo
acclamano con esultanza.
Dopo questo momento di gioia e di festa, la
scena si sposta sul lato della Parrocchiale,
proprio in linea con l’altare, ed è in questo
punto che avrà luogo la rievocazione dell’Ultima Cena di Gesù con i dodici apostoli : Gesù
compie il suo gesto di donarsi agli altri fra la
constatazione del tradimento di Giuda e la
profezia dell’abbandono dei discepoli.
La celebrazione eucaristica mette in luce,
contemporaneamente, l’ostinato amore del
Cristo e il peccato, le divisioni della comunità ed il messaggio dell’Ultima Cena è chiaro :
nonostante le divisioni, Cristo ci salva, nonostante il peccato, siamo la Chiesa di Dio.
Nel piccolo giardino accanto al sagrato viene
rivissuto l’episodio del Getzemani.
Gesù chiede ai discepoli di pregare e di vegliare con Lui, ma è un desiderio che non
viene accolto. I discepoli dormono e poi fuggiranno impauriti.
Nella prova Gesù ha timore, è lasciato solo di
fronte al Padre a cui si rivolge, ma la sua preghiera sembra incontrare l’assoluto silenzio.
È in questo silenzio che il Padre svela il suo
volto paterno, un volto però con tratti a volte
sconcertanti.
Ed è qui che Gesù manifesta la sua certezza
di essere Figlio di Dio : una consapevolezza
che neppure la più grande angoscia riesce a
scalfire.
Segue la scena dell’arrivo di Giuda con i
soldati e l’arresto di Gesù, il quale si consegna “perché le Scritture siano adempiute” (Mc
14,49).
In una cornice di tradimento e di abbandono
Gesù si consegna alle Scritture. Se mancasse
questa cornice, non comprenderemmo che il
dono di Gesù non è semplicemente un dono,
bensì un perdono.
Sul sagrato della Chiesa si celebra il processo
e la condanna di Gesù da parte di Pilato.
È significativo come questo episodio venga
proposto proprio all’ingresso della Chiesa.
Anche noi condanniamo Gesù nella vita di
tutti i giorni con le nostre azioni, con i nostri egoismi e presunzioni, ma Egli ci attende
ugualmente all’incontro con Lui nella celebrazione eucaristica: le porte della Chiesa
sono sempre aperte a tutti, nessuno è escluso!
Gesù resta in silenzio di fronte a Pilato, così
come davanti i soldati che lo flagellano e lo
percuotono e che gli chiedono di indovinare
chi lo colpisce.
Ecco la novità di Gesù: un Messia che sta al
gioco e indovina è un’assoluta ovvietà.
Un Messia che, invece, non indovina chi lo
- 27 -
Il Redone
percuote, svela tutta la sua differenza : la differenza che corre tra il modo con cui l’uomo
immagina Dio e il modo in cui Dio è veramente.
Lungo la strada che porta dalla chiesa parrocchiale all’oratorio, si rievoca la vera e propria
via della croce.
È qui che Gesù incontrerà Simone di Cirene, la Veronica e le donne. Saranno proprio
queste donne che, a differenza dei discepoli, avranno il coraggio di rimanere accanto
a Gesù fino alla croce : saranno loro, infatti, che faranno da collegamento fra l’avvenimento della croce e l’avvenimento della risurrezione.
All’interno del cortile dell’oratorio si rivivono, con grande intensità ed emozione, i momenti cardine della Via Crucis, ovvero le basi
della nostra fede : la morte e la risurrezione
di Cristo.
La scelta dell’oratorio, come sfondo per questi eventi, non è casuale : vuole essere un
messaggio forte per noi giovani e per coloro
che operano nella realtà oratoriana.
È necessario che lo spettacolo della croce sia
sempre al centro della nostra comunità. La
carità è il cuore della croce e dell’identità cri-
stiana: bisogna imitare l’amore del crocifisso.
Talvolta nel nostro operare nella parrocchia
e nell’oratorio rischiamo di offuscare lo spettacolo della croce, quando crediamo che il
nostro spettacolo sia capace di ridisegnare
completamente quello di Gesù.
L’importante è annunciare Gesù Cristo, non
noi stessi. L’importante è invitare a guardare
il suo spettacolo, non il nostro : così, possiamo annunciare, anche se peccatori.
Il momento finale della Via Crucis è rappresentato dalla risurrezione, la verità del crocifisso, ciò da cui ha origine il nostro essere cristiani: “Se Cristo non è risorto vana è la vostra
fede” (1 Cor 15,14).
La rievocazione della Passione di Cristo vuole, dunque, essere uno stimolo per aprirci alla
fede nella risurrezione, per vivere la gioia di
un’esistenza che ha trovato finalmente il suo
fondamento e la sua ragione: un’esistenza
che continua ad essere faticosa, ma che nel
contempo è consapevole di essere vittoriosa
sulla morte e sul peccato, perché fondata sulla fedeltà dell’amore di Dio.
Matteo Manfredi
Donaci Signore un cuore nuovo
Apri i nostri occhi. Signore, perché possiamo vedere te
nei nostri fratelli e sorelle.
Apri le nostre orecchie. Signore. perché possiamo udire
le invocazioni di chi ha fame, freddo, paura e di chi è
oppresso.
Apri il nostro cuore. Signore, perché impariamo ad
amarci gli uni gli altri come tu ci ami.
Donaci di nuovo il tuo Spirito Signore, perché diventiamo un cuor solo ed un’anima solo, nel tuo nome.
Amen.
MADRE TERESA DI CALCUTTA
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Il Redone
Giovani
“in cammino”
sulla via di Gesú
Quanti impegni abbiamo sempre? Tanti, forse
troppi: scuola, lavoro, sport, musica, oratorio,
amici...
La nostra agenda è piena: sembriamo tutti manager. Ci lamentiamo perché non abbiamo abbastanza tempo per tutto e per tutti. Riconosciamo
di non avere tempo neanche per noi stessi: siamo sempre “fuori”, fisicamente e spiritualmente,
pensiamo sempre ad altro.
Eppure, noi giovani abbiamo trovato il tempo di
incontrare Gesù e di camminare sulla Sua strada:
ci siamo messi in cammino dietro la Croce, per
trovare in Lui un sostegno per affrontare le difficoltà e un compagno con il quale gustare le piccole e grandi gioie di ogni giorno.
Il 5 marzo, accostandoci alla via crucis, ci siamo messi in cammino insieme ad altri
giovani di altre parrocchie lungo quella strada di croce, di attesa, di speranza, di ricerca
che conduce alla risurrezione.
Bisogna che diamo un senso, un significato alle nostre strade, al nostro essere nel mondo come giovani.
E’ importante che nel nostro cammino ci assumiamo il compito di “portare” e prendere
quella parte di noi stessi che viviamo come croce.
Una via crucis non è vera se non rimette un po’ di ordine dentro di noi... se non ci rimanda nella vita con la voglia di migliorarci.
In quella sera abbiamo chiesto a Gesù, di farci vivere pienamente ogni giorno, di mandarci a camminare per le strade del mondo sapendo che in ogni strada c’è sempre lui
che ci accompagna.
E allora…
….“Per vedere Gesù, bisogna salire sul Calvario. Per sentire Gesù, bisogna sopportare
il suo urlo sulla croce. Per capire Gesù, bisogna smettere di ragionare e commuoversi
con Lui per coloro che sciupano la vita, e fare di tutto per impedire questa follia.
Per vivere come Gesù, ogni posto è giusto; ogni momento è adatto, ogni occasione è
buona. Si tratta solo di cominciare. Da dove? DA TE!! ”
Due giovani
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Il Redone
CORSO ZONALE CATECHISTI
Martedì 13 Aprile, dopo una breve pausa, riprende il corso biennale di formazione dei
catechisti per adolescenti e adulti che si concluderà martedì 4 maggio 2010.
Il corso è durato due anni. Il primo, in comune a tutti, ha avuto il compito di dare agli
iscritti nozioni primarie di ordine teologico,
biblico e pastorale, mentre il secondo anno si
sta svolgendo distinto tra catechisti dei ragazzi e catechisti degli adulti ed è mirato a dare
competenze di tipo metodologico - didattico.
Gli argomenti dello scorso anno sono state
le sacre scritture e le quattro costituzioni del
Concilio Vaticano II.
Il percorso è stato diviso in quattro tappe, la
prima ha avuto come formatore don Renato
Tononi, direttore dell’ufficio catechistico diocesano e si è lavorato sulla Dei Verbum , costituzione dogmatica sulla divina rivelazione
che ricollocò al centro della vita della Chiesa
e dei singoli cristiani la Bibbia, che dall’epoca
del Concilio di Trento, a causa della Riforma
Protestante, era stata vincolata al testo latino
e dunque di fatto riservata al clero.
La seconda, tenuta da don Marco Busca, è
stata dedicata alla Lumen Gentium, costituzione dogmatica sulla Chiesa e la sua organizzazione. Questo documento riesaminò la
struttura gerarchica della Chiesa pensando
decisamente al ruolo dei laici.
La terza, ha visto come relatore don Ovidio
Vezzoli che ha preso in esame
la celebrazione dei Sacramenti, primo fra tutti la Messa.
L’ultima tappa, curata da don Carlo Bresciani, rettore del seminario bresciano, sulla
Gaudium et Spes, costituzione pastorale sulla
Chiesa nel mondo contemporaneo, dove i padri conciliari posero l’attenzione della Chiesa
sulla necessità di aprire un proficuo confronto con la cultura e con il mondo.
Il corso si è concluso con l’intervento di don
Mario Benedini, direttore dell’Ufficio diocesano della pastorale sociale, con la lezione dal titolo: ‹‹Essere per gli altri, situazione dell’umano, la dimensione comunitaria
dell’uomo e del suo “destino”››.
Riguardo al corso di quest’anno, mi limito
a quello dei catechisti per ragazzi, poiché è
quello che ho frequentato.
Il percorso è stato diviso in tre parti: il conoscere, l’essere, il fare ed ha avuto come formatori Don Marco Mori, direttore dell’Ufficio Oratori e Pastorale Giovanile e Claudio
Franzoni collaboratore dello stesso ufficio.
“Dal dono alla responsabilità” è il titolo di
uno dei documenti utilizzati, curato dagli uffici Catechesi, Liturgia, Oratori e P.G., Vocazioni e Tempo dello Spirito, Famiglia e scuola. Il testo, presentato dal vescovo Luciano
Monari, il 4 luglio 2009, nella solennità della dedicazione della cattedrale, è una linea
diocesana per un progetto di pastorale dei
pre-adolescenti e degli adolescenti proposto
a tutte le parrocchie, per garantire una linea
diocesana unitaria, senza per questo cancellare la soggettività e la creatività pastorale
delle diverse comunità.
Per aiutarci a consolidare i momenti teorici,
le lezioni si sono alternate a dei momenti di
laboratorio.
Don Marco Busca, ha guidato due serate di
preghiera seguite da una lezione su come
si prepara e si conduce un incontro di preghiera, ricordandoci che la preghiera non é
un esercizio di auto-riflessione, un monologo
interiore, una degustazione di pensieri alti
e sentimenti devoti di emozioni su Dio, ma
una relazione - trinitaria - con Dio: nello Spirito, uniti a Gesù, verso il Padre. ‹‹Padre, nel
nome di Gesù, donami lo Spirito››.
Siamo giunti quasi alla conclusione del corso
e viene spontanea la domanda: ma chi è il catechista? Una nota enciclopedia riporta: il Catechista è una figura che annuncia il vangelo
e guida in un percorso di fede coloro che gli
sono affidati. Il termine deriva da Catechesi,
che significa ascolto. “Il catechista è un annunciatore”, dicono i documenti. Ed è vero,
in teoria. Nella realtà non è scontato che sia
vero. Che cosa significa, infatti, annunciare il
Vangelo? Se si intende far conoscere, spiega-
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Il Redone
re, insegnare i fatti e le parole di Gesù allora
non c’è dubbio: il catechista è un annunciatore del Vangelo. I suoi incontri con i bambini, i ragazzi, gli adulti sono, direttamente o
indirettamente, una presentazione dei brani
dei Vangeli. Annunciare il Vangelo significa
far conoscere, spiegare, far imparare i brani
dei Vangeli? Qualche dubbio dovremmo co-
minciare ad averlo. L’annuncio del Vangelo è
un avvenimento che semina speranza e gioia
in chi ascolta, perché quelle parole svelano
gioia in chi ascolta, perché quelle parole svelano un modo nuovo di vedere ed affrontare
la vita e invitano a cambiare la vita, a convertirsi.
Prevenzione
delle dipendenze
patologiche
fra i giovani
- Legge 45/99 -
Mercoledi 14 Aprile 2010 ore 20,30
Alcool e droghe. Cosa dicono i ragazzi?
Significati e motivazioni dei consumi giovanili
Presso Oratorio S. Luigi Gonzaga Gottolengo
Conducono: Dott.ssa Paola Colombo - Dott.ssa Elena Martinelli
Lunedi 19 Aprile 2010 ore 20,30
Come parlare di droga a mio figlio?
Quali strategie, quali modalità relazionali?
Presso Oratorio S. Luigi Gonzaga Gottolengo
Conducono: Dott.ssa Paola Colombo - Dott.ssa Elena Martinelli
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Il Redone
TORNEO di CALCIO
all’ORATORIO
‘ANDREA REDANA’
Torna puntuale, anche quest’anno, il torneo di calcio
all’Oratorio; è una tradizione, dà sapore alle vacanze
e alla Festa dell’Oratorio.
Come sappiamo, è dedicato all’indimenticato e carissimo nostro compagno Andrea Redana. Si svolgerà
dal Lunedì 7 Giugno al Sabato 26 Giugno. Vi parteciperanno i calciatori della categoria PULCINI e
cioè i nati 1999-2000-2001 e i calciatori categoria
ESORDIENTI e cioè i nati ’97-’98. Per i calciatori
adulti, dai 16 anni in su e cioè dai nati ’94 in giù, ci sarà un girone a
quattro squadre, con giocatori solo ed esclusivamente di Gottolengo.
Per i calciatori di categoria GIOVANISSIMI, nati ’95 e ’96, qualora ci
sia un numero sufficiente di iscrizioni, sarà riservata una serata per due
squadre a sette. Stesso discorso per le donne alle quali è riservata una
serata, ad iscrizioni giuste raggiunte.
In seguito verranno date indicazioni più precise; intanto, per saperne di più, rivolgersi a
don Luca e a Paolo Facchetti (333.6839390).
Un invito agli sportivi di Gottolengo: basta tifare Juve, Inter e Milan!
Venite a sostenere i nostro giocatori, meno classe, forse, ma più divertimento, certamente!
ROGO DELLA VECCHIA
Sabato sera si è svolto all’Oratorio Il tradizionale falò di metà Quaresima, più conosciuto come “Rogo della Vecchia”, nel quale si brucia
un fantoccio dalle sembianze di vecchia strega, simbolo dell’inverno,
del male, della miseria. Il rogo è stato preceduto da un “processo”,
durante il quale le vecchie hanno fatto da capro espiatorio per tutti i
mali subiti dalla comunità: tasse, cattiva
amministrazione, calamità naturali, etc.
Il rogo della vecchia si lascia definitivamente alle spalle l’inverno e opera la
magia che affretta l’arrivo della primavera. Dopo un giro per il paese le vecchie
hanno preso posto una accanto all’altra
in attesa del loro destino, quello di essere bruciate e di portarsi con loro l’inverno e lasciar spazio alla primavera.
Ringraziando tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della serata
cogliamo l’occasione per darci appuntamento al prossimo anno.
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Il Redone
COMMEDIA RAGAZZI ORATORIO
La Divina
Schedina
24 - 25 aprile 2010
Ore 20.30
Teatro Comunale Gottolengo
DAL GRUPPO CHIERICHETTI
La figura del ministrante trae origine da S. Tarcisio, un giovane fanciullo cristiano
che protesse, a costo della vita, l’Eucarestia che portava con sé per i cristiani in
carcere, ad alcuni suoi vecchi amici, ma molti sono gli esempi a cui tale incarico fa
riferimento, come Samuele, S. Domenico Savio e Herman Wijns . Da allora, protetti
da tali patroni, i chierichetti continuano ogni domenica e in ogni celebrazione a
prestare il loro servizio a fianco del sacerdote. Tanti sono i compiti da svolgere,
dall'offertorio al messale, dalle "tovagliette" al turibolo, ai riti finali. Ma l’attenzione
deve essere rivolta ad una cosa e una sola: la loro vicinanza a Gesù, che richiama la
vicinanza dei fedeli riuniti nell'assemblea eucaristica a Dio. I ministranti diventano
dunque segno vivo e presente della comunione a Cristo: essi ne devono dunque
essere consapevoli e promotori attivi.
Con la fiducia che ciò si realizzi, auguriamo alla comunità un buona Pasqua nel
segno della resurrezione di Cristo nostro Signore.
Il gruppo ministranti "S. Domenico Savio'
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Il Redone
Dalla nostra scuola materna
Stanno per chiudersi le iscrizioni alla Scuola dell’Infanzia P. Caprettini. Tutti i bambini
nati nel 2007 e i bambini nati entro il 30 Aprile 2008 possono iscriversi presso la Direzione
della scuola. Ricordiamo i nostri servizi:
• I bambini possono trattenersi presso la nostra struttura dalle ore 7:45 alle ore 16:00
• La scuola può fornire, a richiesta, un servizio di pre-scuola e doposcuola
• In corso d’anno oltre alla normale progettazione la scuola prevede laboratori teatrali e motori, progetti interculturali e avviamento alla scuola primaria (per i bambini
grandi)
• Per l’anno scolastico 2010-2011, in collaborazione con il Comune di Gottolengo – Assessorato all’ambiente e all’ecologia – verrà
sviluppato un PROGETTO SICUREZZA ,
per sensibilizzare bambini e genitori sul
tema della sicurezza stradale.
• Verrà inoltre sviluppato un PROGETTO
ECOLOGIA in funzione della raccolta dif-
ferenziata e della difesa del nostro ambiente.
La scuola dell’infanzia di Gottolengo si compone di 5 aule, un salone polifunzionale, due
gruppi di servizi igienici, un laboratorio, una
sala riunioni, un locale direzione e un ampio parco esterno, attrezzato per attività ludica e motoria. Gode di una cucina interna.
Operano all’interno della nostra scuola sei
insegnanti, una Direttrice, due assistenti ad
personam, tre ausiliarie e una cuoca.
La scuola dell’infanzia collabora con le realtà
locali ed in particolare con l’Oratorio. Viene
portato avanti nel corso dell’anno un percorso religioso cristiano, sviluppato da Don
Luca.
Vi aspettiamo a visitarci e a collaborare in
modo positivo perché questa scuola possa
continuare ad essere un punto di riferimento
per le giovani famiglie di Gottolengo.
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Il Redone
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Il Redone
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Il Redone
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Il Redone
Pellegrinaggio pedestre a
SANTIAGO DE COMPOSTELA
4/11 agosto 2010
Programma
4 agosto: Partenza dall’aeroporto di Bergamo e arrivo a Oporto. Trasferimento in
pullman a Tui
5 agosto: 1ª tappa TUI - REDONDELA
6 agosto: 2ª tappa REDONDELA - PONDEVEDRA
7 agosto: 3ª tappa PONDEVEDRA - CALDAS DE REIS
8 agosto: 4ª tappa CALDAS DE REIS - PADRON
9 agosto: 5ª tappa PADRON - SANTIAGO
In totale a piedi si percorreranno poco più di 100 km
10 agosto:dopo la visita a Santiago de Compostela ritorno in pullman a Oporto
11 agosto:volo di rientro a Bergamo
Costo totale 775 € (con un minimo di 20 partecipanti)
I giovani e gli adulti interessati
possono rivolgersi a don Luca.
Possibilità di riduzione del costo
per i giovani
PER IL PELLEGRINAGGIO A SANTIAGO DE COMPOSTELLA
CHIEDETE INFORMAZIONI A DON LUCA O SILVANA
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Il Redone
VITA DEL PAESE
GOTTOLENGO 05/02/2010
COMUNE DI GOTTOLENGO
PROVINCIA DI BRESCIA
Allo scopo di promuovere le condizioni di tutela degli anziani della nostra comunità e come
atto significativo di una politica di sostegno delle fasce sociali più deboli, l’ Amministrazione
Comunale di Gottolengo, con il presente accordo, intende rinnovare l’impegno per agevolazioni e benefici in materia di tariffe, tasse e tributi locali.
L’Amministrazione Comunale, inoltre, rinnova l’impegno e l’attenzione nei confronti delle categorie sociali colpite dalle “nuove emergenze” (cassa integrazione, perdita del posto di lavoro),
aderendo anche all’iniziativa della Provincia di Brescia ”Voucher-cassaintegrati”.
A tal fine
tra
IL COMUNE DI GOTTOLENGO in persona del Sindaco pro-tempore sig.ra Pezzi Giuliana e
dell’Assessore ai Servizi Sociali Dr. Agazzi Alberto
e
I SINDACATI dei PENSIONATI rappresentati dai Sigg. Bettoni Roberto – Capuzzi Giuseppe
(SPI CGIL) e Marini Marino - Viviani Giuliano (FNP-CISL)
si conviene e si stipula per l’anno 2010 quanto segue:
1) DESTINATARI INTERESSATI
Il presente accordo viene stipulato a favore dei cittadini di Gottolengo di età superiore a sessantacinque anni.
2) SERVIZI di ASSISTENZA DOMICILIARE SAD
E’ prevista l’erogazione, da parte di operatori della Cooperativa appaltatrice, a favore di anziani al loro domicilio, di servizi di pulizia personale, piccola segreteria e, in caso di estrema
necessità, piccoli lavori di pulizia domestica.
Gli utenti concorreranno alla spesa con un costo calcolato in base a fasce di reddito stabilite
annualmente dal regolamento socio assistenziale comunale (vedi tabella B pag.18 Regolamento Piano Socio Assistenziale 2010).
3) PASTI a DOMICILIO
E’ prevista l’erogazione, da parte di operatori della Cooperativa appaltatrice a favore di anziani
al loro domicilio, del servizio fornitura pasti a domicilio.
Gli utenti concorreranno alla spesa con un costo calcolato in base a fasce di reddito stabilite
annualmente dal regolamento socio assistenziale comunale (vedi tabella B pag.18 Regolamento Piano Socio Assistenziale 2010).
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Il Redone
4) SPORTELLO AFFITTI
Il Comune di Gottolengo presso l’Ufficio Segreteria ha attivato agli aventi diritto lo Sportello
Affitti per la gestione della pratica relativa alla richiesta del contributo regionale.
5) BONUS ENERGIA e GAS-BONUS VACANZE
Gli Uffici Comunali si occupano della distribuzione della modulistica ai cittadini interessati,
svolgono attività di informazione e fotocopia dei documenti necessari per l’impostazione della
pratica e aiuto nella compilazione degli atti.
6) ESENZIONE TARSU-ICI
Sono esenti le abitazioni con superficie tassabile uguale od inferiore a mq. 70, con istruttoria
d’ufficio. Rimane in essere l’abbattimento del 30% della tassa per la persona sola, indipendentemente dall’età.
Per l’imposta ICI, si sottolinea che, nel Regolamento per l’applicazione ICI, sono esenti le abitazioni date in comodato d’uso a genitori, figli e fratelli.
7) ESENZIONE ADDIZIONALE IRPEF
Sono esenti dal pagamento dell’eventuale addizionale comunale sull’IRPEF i redditi da pensione fino ad € 8.000 annui per ciascun contribuente, con l’impegno a verificare la soglia di
esenzione per l’anno 2011.
8) AGEVOLAZIONI ALLA PERSONA
Per i cittadini anziani che vivono in nuclei familiari aventi un indicatore della situazione economica (valore ISEE) inferiore o pari a € 10.588,00 è costituito un monte contributi per agevolazioni alla persona pari a € 4.000,00 annui.
Gli aventi diritto avranno un rimborso fino ad un massimo del 30% (come da regolamento del
Piano socio-assistenziale) delle spese sostenute per acqua, riscaldamento, telefono e fino ad
un massimo del 70% per spese sanitarie (ticket su accertamenti, visite, terapie riabilitative),
nei limiti del monte contributi annuo. Se il fondo dovesse essere insufficiente, la cifra a disposizione sarà ripartita fra i richiedenti secondo una graduatoria che terrà conto delle spese, del
reddito e della situazione del nucleo familiare.
La condizione patrimoniale e la situazione reddituale del nucleo familiare è riferita all’ISEE di
cui al punto 1); a norma del Piano socio-assistenziale, per coloro che non rientrassero nei parametri sopra indicati, è comunque previsto un intervento straordinario a fronte di documentate situazioni di difficoltà che verranno valutate dalla Giunta Comunale sentito l’Assistente
Sociale.
Le domande dovranno pervenire dal 01/04/2010 al 30/07/2010.
9) PRESTITO con IMPEGNO di RESTITUZIONE
Viene riconosciuto a cittadini con momentanee e motivate difficoltà economiche e che viene
rimborsato mediante restituzione, anche rateale, in base ad accordi presi al momento della
richiesta di contributo
10) SERVIZIO TELESOCCORSO
Possono farne richiesta anziani o disabili soli, nel limite degli apparecchi disponibili, in ordine
di priorità secondo la gravità e la necessità del bisogno del richiedente. Sono a carico dell’
utente le spese di abbonamento alla centrale operativa. Attualmente tutti i dispositivi in dotazione sono utilizzati, l’accesso sarà possibile solo in caso di restituzione.
Prosegue l’impegno per la diffusione del servizio di telesoccorso tramite l’associazione volontari di Asola. Il servizio ha un costo “una tantum” per l’istallazione pari ad € 20,77 a carico del
Comune per un massimo di 50 utenti ed un canone a carico del richiedente di € 19,00 mensili,
riducibili secondo la seguente tabella:
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Il Redone
FASCIA 1 fino a indicatore ISEE di Euro 6894
FASCIA 2 fino a indicatore ISEE da 6895 a Euro 10588
-50%
-25%
11) SERVIZIO TRASPORTI
Anche per l’anno 2010 viene garantito il servizio trasporti per gli utenti interessati.
Il servizio è gratuito per i dializzati.
Il servizio è altresì offerto a coloro che devono recarsi presso ospedali o centri specialistici
per necessità legate alla salute e che non possono provvedervi autonomamente, o a mezzo
di familiari.
Avranno priorità di utilizzo i malati cronici ed i disabili.
Il servizio potrà essere utilizzato anche da coloro che necessitano di terapie riabilitative.
Gli utenti concorreranno alla spesa secondo un costo chilometrico convenzionale stabilito
annualmente dal piano di assistenza (vedi Tabella H pag.22 Reg. Servizi Socio Assistenziali).
12) UTILIZZO IMMOBILI COMUNALI
L’utilizzo degli impianti sportivi comunali è dato in uso gratuito per n. 4 ore settimanali per lo
svolgimento di attività ginniche come pure il Teatro, la sede presso la “Casa Torre” e la sala
comunale delle riunioni per rappresentazioni e riunioni organizzate dal gruppo Anziani Cultura
e Sport.
13) TEMPO LIBERO-VIABILITA’ e SICUREZZA
Da quest’anno grazie alla realizzazione dei ponticelli sui torrenti Redone e Guarinello e’ resa
percorribile la pista ciclabile che, lungo gli argini del fiume Gambara, collega Gottolengo a
Volongo (Cr).
Gli anziani avranno perciò la possibilità, nel tempo libero, di fruire di questa nuova opportunità
di contatto con la natura e di effettuare salutari passeggiate in piena sicurezza.
14) CARTA D’ARGENTO
Viene dato mandato all’Assessore ai Servizi Sociali di organizzare, previo accordo con i commercianti locali, una Carta d’Argento, avente il fine di garantire ai cittadini anziani agevolazioni
sull’acquisto di beni e sulla fornitura di servizi.
15) INFORMAZIONE
Tutti i nuclei familiari con un anziano presente, verranno informati, a cura del Comune, tramite il periodico parrocchiale “Il Redone” e tramite volantini informativi con il contributo dei
Sindacati stipulanti l’accordo, su tutti i servizi e le opportunità che l’Amministrazione offre agli
anziani stessi.
16) VERIFICA SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI
Le parti si impegnano fin d’ora ad incontrarsi periodicamente al fine di verificare lo stato degli
interventi socio-assistenziali, nonché l’attuazione del presente accordo.
IL SINDACO
L’ASSESSORE
Giuliana Pezzi
Alberto Agazzi
I SINDACATI
Capuzzi Giuseppe- Bettoni Roberto SPI-CGIL
Marini Marino - Viviani Giuliano FNP-CISL
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Il Redone
Cristina Fezzardi
laureata in Musicologia
Il giovedì 18 febbraio 2010 la nostra parrocchiana Cristina Fezzardi
ha ottenuto la laurea nella facoltà di musicologia di Cremona con
la graduatoria di 106 su 110. Riconoscente a quanti hanno condiviso la sua gioia nel giorno della sua laurea, li ringrazia per mezzo di
questo periodico parrocchiale.
Ringrazia quindi di cuore: mamma Beatrice, papà Luigi, le sorelle
Clotilde Lucia, Linda Rosa con Andrea, nonna Esterina, zii, zie e
cugini.
Anche la redazione de “Il Redone” si complimenta con la neo-laureata, sperando che il frutto dei suoi studi possa esserle utile nel
suo progetto di vita e chissà possa riversarsi come servizio utile
anche nella nostra comunità.
FELICITAZIONI E AUGURI!!!!
Lettere alla Redazione
Gottolengo Febbraio -2010
Spettabile Redazione de “IL REDONE”
Il ricordo o, meglio, la “memoria” di Mons. Francesco Vergine, sul Redone a lui dedicato, è
più che dovuto, sia alla persona, come al Sacerdote che, per trentasei anni, ha esercitato il suo
ministero di Parroco, qui, in mezzo a noi.
Ricordi e memorie evidenziati da autorevoli testimonianze le quali, spaziando nella vita di
Don Francesco come uomo, Sacerdote, Insegnante e, infine, malato e sofferente, lo hanno
fatto conoscere meglio anche a chi, magari, non lo conosceva.
Quanto detto è valso anche a questo. E non è poco !!
A Don Francesco devo anch’io molta riconoscenza. Mi ha permesso di svolgere il mio volontariato, come Addetta Sociale ACLI del Patronato di Brescia – per tanti anni – in locali della
Canonica, in quella che era, allora, la sua casa. Grazie ancora, Don Francesco.
Dopo questi miei pensieri che unisco, umilmente, ad altri espressi in sua memoria, desidererei ricordare, inoltre, due suoi predecessori che, per più di mezzo secolo, hanno riempito con
la loro presenza pastorale la vita cristiana di tanti gottolenghesi: di quelli già “andati avanti”,
come di quelli, ancora viventi ed anziani, come me.
- Don ANDREA BENVENUTI – Era nato a Gambara. Si è trasferito con la famiglia a Gottolengo all’età di otto anni.
Ordinato Sacredote il 2/6/1901, ebbe subito il suo primo incarico qui, come Vicario cooperatore che svolse fino al 3 Maggio 1913 ed Economo spirituale sino al 10 Giugno 1914: data e
giorno di nomina e conseguente ingresso come nostro Prevosto.
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Il Redone
Ministero che è terminato con la sua morte, avvenuta il 10 Aprile 1949: quarantanove anni di
vita sacerdotale e pastorale nel nostro paese che ha sempre considerato suo.
I miei ricordi di Don Andrea ??
Iniziano con la prima confessione e Comunione e, poi, la preparazione per la Cresima con
le sue “adunanze”. Mi sono rimasti in mente i suoi “coroncini” serali, nei mesi Mariani e del
Sacro Cuore. Allora, anche noi ragazzi non avevamo paura ad uscire da soli od in gruppo,
seppure alla fioca luce di qualche pallida lampadina sparsa qua e là lungo le strade, polverose
d’estate e quasi impraticabili d’inverno.
Altri tempi, altre “memorie”!!!!
Voglio ricordare un breve stralcio del suo testamento spirituale:
“Cari parrocchiani, continuiamo ad amarci, voi pregando per me, io pregando per voi.
Oh, la vostra fede e la vostra vita cristiana è ciò che più mi sta a cuore e, statene certi, è
la prima grazia che chiederò al cuore di Gesù, nell’entrare in cielo”.
- Don PIETRO MERIGO – Dopo le prime esperienze in altri paesi, il 9 Ottobre 1949, Don
Merigo è Parroco a Gottolengo.
Nato a Leno, il 24/4/1897, diventa Sacerdote il 26 Maggio 1923.
Di natura schiva, quasi burbera, mantiene l’austerità che gli è propria.
Ho conosciuto personalmente Don Merigo in Municipio, dove ero impiegata: desiderava dotarsi di un’anagrafe parrocchiale contenente tutte le famiglie del paese.
Ne parlò a me ed ai miei superiori, dai quali ottenni l’autorizzazione: fu così che, nelle ore
libere dal mio lavoro d’ufficio, approntai la sua “anagrafe”.
Voleva avere sott’occhio (diceva) la realtà umana di Gottolengo, Parrocchia che gli era stata
affidata: lui stesso mi fornì le schede ed i raccoglitori, com’era nel suo intento.
Quando gliela consegnai “completata”, mi regalò uno dei suoi rari sorrisi ed un “consiglio”
paterno che non ho mai dimenticato.
Dopo breve malattia, morì il 13 Aprile 1963: era il Sabato Santo.
Il secondo insediamento “LA FAMIGLIA” di Padre Marcolini è ora “Villaggio DON MERIGO”:
l’Amministrazione comunale, della quale era Sindaco il Prof. Giorgio Mattarozzi e, sua vice,
l’Insegnante Giuliana Pezzi, dopo i dovuti espletamenti in materia, con delibera consigliare,
decise questo significativo riconoscimento. Era il 18/11/1975.
Anche qui, voglio ricordare uno stralcio (l’ultimo) del suo testamento spirituale :
“...Gottolengo, che ho tanto amato - anche quando la parola era forte e dettata in forma
rude – e mi ebbe indegno pastore (cita altri paesi), vorranno perdonare i mali esempi dati
loro, mentre avevano tutto il diritto di vedere, in me, l’HOMO DEI.
Per la Chiesa, per il Papa, fino allo spargimento del sangue.
Ricordiamoci vicendevolmente al Signore. A Dio”
Mi auguro che tutto ciò sia compreso e gradito. Grazie
Rosi Caprinetti
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Il Redone
IL PAESE CHE FU
Miei ricordi
Combattente Bacchiocchi Battista
Diario della guerra Italo-Austriaca
Dal 23 maggio 1915 al 28 gennaio del 1919
Memoriale di famiglia
Parte 1° - Capitolo 4°: La visita dei genitori.
Giorni lieti, allegri si passò in questo periodo di tempo; più
non si pensava ai tempi trascorsi, solo si pensava al presente;
il marsala ed i biscotti con i fiaschi di Chianti che il nostro
vecchio cantiniere Romagnolo conteneva nel suo vivandiere, era
il nostro sollievo, la nostra forza.
Il giorno 10 si seppe del viaggio dei nostri genitori che dal
casolare domestico, quieto e melanconico, spinti dal desiderio
di rivedere e riabbracciare i suoi figli, si seppe da un ciclisti
da essi mandato, che avevano raggiunto il ponte di Anversa sopra il fiume Torre a due chilometri dal nostro accampamento e
che non potevano proseguire oltre; il lettore può solo immaginare quale desiderio e quale gioia è nata in noi sapere che essi
si trovavano così vicino dopo aver percorso un così lunghissimo
viaggio.
Si cerca subito il comandante del battaglione per ottenere
il permesso ma in quell’istante, tutto ad un tratto, il nemico riversò sopra l’accampamento una scarica di sdrapnels e granate,
succedendo un fuggi fuggi precipitoso lungo il torrente, riparan-
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Il Redone
dosi nella trincea di difesa : il permesso andò in fumo mancavano poche ore a sera; allora, nascosti senza farsi vedere, uno
alla volta si fugge dalla compagnia marciando in direzione del
ponte dove ansiosamente stavano in attesa i nostri cari.
Appena raggiunto il ponte, si vede i nostri correrci incontro,
abbracciarci, baciarci, i nostri occhi s’inondavano di lacrime,la
commozione, la gioia aveva raggiunto il suo limite, e questa scena è più facile immaginare che descrivere.
Si passa due ore in vera letizia raccontando i nostri episodi di guerra, mostrando ad essi il fronte, i punti principali
dove si aveva combattuto, mostrando le granata che si vedevano scoppiare ogni tanto sul San Michele, che bene si vedevano
essendovi soltanto dieci chilometri di distanza in linea retta.
Ogni tanto si parlava di interessi di famiglia o del paese,
tanto per rompere l’impressione che entrava nel loro cuore, e,
intanto, si mangiava le provvigioni che avevano portato su e che
abbiamo portato noi.
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Il Redone
Le due ore passano e pesano come il vento.
Il sole che va declinandosi sull’orizzonte che col suo rossastro colore va nascondendosi dietro le fronde degli alberi,
sembra che anch’esso voglia darci la buona sera; ma la parola
gli manca e così melanconico si ritira, presagio di una triste
separazione.
Anche noi tocca separarci, l’ora della chiama si avvicina e
bisogna essere presenti; si sapeva anche che il giorno seguente
si doveva di nuovo far partenza per la trincea, e con questo, il
dolore si sentiva più forte, non sapendo quale sorte ci potesse
toccare, e bisognava farsi forte più di quello che si era, mostrare tutta la calma per non recar maggior dolore ai nostri cari;
ci siamo vivamente abbracciati, scoppiando tutti in un dirotto
pianto; noi raccomandavamo ad essi la famiglia ed ogni cosa più
cara che si aveva lasciato e di pregare continuamente Iddio per
noi, ed essi mostrandosi veri padri Italiani col cuore di veri
eroi, raccomandavano a noi di non macchiarsi mai d’infamia, difendere la patria, compiere tutto il nostro dovere, pronunciando
queste maestose parole :”E’ meglio morire con onore che vivere
con vergogna”.
Ci baciammo di nuovo e dandoci l’ultimo saluto ci lasciammo.
Il dolore aveva raggiunto il suo colmo; si camminava ma gli
occhi eran sempre rivolti al ponte; le folte piante a poco a poco
impedivano gli sguardi e di fretta si raggiunse la compagnia.
Col cuore straziante dal dolore per quella dura separazione
entrammo in tenda, fatta notte circondati da tetri pensieri ci
addormentammo.
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Il Redone
Anagrafe Parrocchiale
BATTESIMI 2009
34.RANZENIGO NOEMI
di Roberto e di Volonghi Marilena
nata a Manerbio il 21 settembre 2009
battezzata a Gottolengo il 27 dicembre 2009
MATRIMONI 2010
1.
Sabato 9 gennaio 2010 alle ore 15.00
nella chiesa di San Girolamo in Gottolengo
hanno contratto matrimonio
ZANINI ENZO e REMONDI ELISA
DEFUNTI
8.LAZZARONI
DON GIANFRANCO
nato il 22 agosto 1953
morto a Corti di Costa
Volpino il 22 febbraio 2010
funerale e sepoltura a
Gottolengo il 24 febbraio 2010
9.
PINI PIETRO
morto a Cremona
il 17 marzo 2010
di anni 58.
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10.MORBINI GIUSEPPE
nato il 25 settembre 1929
morto a Gottolengo
il 20 marzo 2010
funerale e sepoltura a
Gottolengo il 22 marzo 2010
Vita parrocchiale in foto
Carnevale 2010 in Oratorio
Rogo della Vecchia
Gruppo Chierichetti
La Primavera dello Spirito
Via Crucis vivente
Corso Fidanzati