utilizzo di ketorolac in associazione a morfina in infusione

Transcript

utilizzo di ketorolac in associazione a morfina in infusione
UTILIZZO DI KETOROLAC IN ASSOCIAZIONE A MORFINA IN INFUSIONE SOTTOCUTANEA
CONTINUA PER IL CONTROLLO DEL DOLORE IN PAZIENTI ONCOLOGICI IN FASE AVANZATA DI
MALATTIA
S. BOZZONI, E. LO BELLO, R. LOVATI, M. CERESA, L. PIVA
UNITÀ DIPARTIMENTALE DI CURE PALLIATIVE - A.O. SAN PAOLO, MILANO, ITALY
Introduzione:
Ketorolac trometamina (KT) è un farmaco antinfiammatorio non-steroideo (FANS) usato frequentemente
come analgesico. Inibisce la sintesi di prostaglandine, interferendo con l'isoforma 2 della cicloossigenasi.
L'impiego preferito è quello della riduzione del dolore post-chirurgico, è in generale utilizzato nella gestione
del dolore da moderato a grave. A causa dell’alta incidenza di effetti indesiderati (prevalentemente eventi
emorragici, ulcere gastrointestinali, alterazione della funzionalità renale fino all'insufficienza renale e reazioni
di ipersensibilità), KT è indicato esclusivamente per l’utilizzo a breve termine (durata massima del
trattamento non superiore a 5 giorni per le compresse o 2 giorni per la somministrazione continua giornaliera
per via endovenosa o intramuscolare), e con restrizioni nel dosaggio utilizzabile.
Pazienti e metodi:
Lo studio si riferisce a 4 pazienti oncologici consecutivi seguiti dall’equipe di Cure Palliative, di cui 3 in
regime di ospedalizzazione domiciliare e 1 di ricovero presso la struttura ospedaliera.
Paziente 1, uomo di 65 anni, affetto da neoplasia del cavo orale con infiltrazione sottocutanea a livello
laterocervicale destro, con dolore di forte intensità (8/10, VNS), in terapia con morfina cloridrato (MC) 30 mg
in infusione sottocutanea (s.c.) continua mediante pompa elastomerica.
Paziente 2, uomo di 75 anni, affetto da recidiva di neoplasia della vescica con metastasi epatiche,
polmonari, linfonodali addominali e vertebrali (D12-L3) con dolore di fortissima intensità (10/10, VNS) a
livello sovrapubico e lombare, in terapia con MC 100 mg in infusione s.c. continua mediante pompa siringa.
Paziente 3, donna di 52 anni, affetta da recidiva di carcinoma anale con fistola retro-cutanea con dolore in
sede anale di fortissima intensità (10/10, VNS), esacerbato dalla posizione seduta, in terapia con MC 70 mg
in infusione s.c. continua mediante pompa elastomerica.
Paziente 4, uomo di 78 anni, affetto da voluminosa lesione addominale di natura da determinare , con
carcinosi peritoneale e quadro di subocclusione intestinale con dolore di forte intensità (Painad 3), in terapia
con MC 20 mg in infusione s.c. continua in pompa elastomerica.
Per ogni paziente, è stato introdotto KT 30 mg/2 ml in 1 fiala in terapia infusionale s.c. continua, al dosaggio
di 1 fiala nei pazienti 1, 3 e 4, e di 2 fiale nel paziente 2. Nei pazienti 2, 3 e 4 alla terapia MC + KT è stato
associato Buscopan a scopo antisecretivo.
Risultati e conclusioni:
La somministrazione di KT ha portato ad un completo controllo del dolore entro 24 ore dall'introduzione della
terapia. Tale controllo risulta essere ancora in corso, a distanza di una media di 22 giorni dall'inizio della
terapia in 3 pazienti; nel quarto paziente il controllo del dolore si è mantenuto fino al decesso, avvenuto 35
giorni dopo l'inizio della terapia con KT. Nessuno dei quattro pazienti ha richiesto un aumento del dosaggio
di MC in corso.
In seguito al trattamento in infusione s.c. continua di KT, in nessuno dei quattro casi e per tutta la durata del
trattamento sono stati riscontrati disturbi nella funzionalità renale né della coagulazione, né segni di
sanguinamento del tratto gastroenterico o segni emorragici in altre sedi. Non sono stati inoltre riscontrati
segni di irritazione nella sede di infusione sottocutanea.
In conclusione, nei quattro pazienti soggetti dello studio il trattamento in infusione s.c. continua con KT ha
consentito un efficace controllo del dolore senza ulteriore aumento dell'oppioide (MC) in corso e in assenza
di complicanze emorragiche, suggerendone il possibile impiego routinario in questa modalità nella pratica
clinica della terapia del dolore.