Il Giornalino - Liceo Scientifico

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Il Giornalino - Liceo Scientifico
Anno 1, numero 5
28 aprile 2015
Caporedattore:
Angela Forti
CAFFÈ PACINOTTI
“… E in altro il cielo, il nostro bel cielo con le nuvole quasi a portata
di mano…”
di Lorenzo Frau, V^D
Ciao a tutti, oggi scrivo per raccontarvi una storia
tragica e sorprendente, una storia che forse per la
prima volta esce dai libri per entrare proprio qui nel
nostro Liceo. Immaginate la nostra scuola, il Liceo
Scientifico Antonio Pacinotti di esattamente 71
anni fa, certamente un po’ più in stile retrò che
quello odierno, avente sede presso Via Venezia,
non distante da quello attuale (più o meno tra il
complesso del “2 Giugno” e Piazza Brin).
Ecco, forse molti di voi non sapranno che la nostra
scuola fu inaugurata nell’Agosto del ’40 proprio
sotto il regime fascista, durante la seconda guerra
mondiale; e, proprio in quegli anni, precisamente
dal ‘41 al ‘44, tra i pochi ragazzi (circa un centinaio) che frequentavano la scuola
allora, c’era Paolo Faggioni, un
fezzanese, allora diciottenne, che
abitava a Marola.
Ora immaginate la scuola di allora,
con le alte cattedre e i banchi in
legno che magari non vi saranno
sfuggiti nel corridoio del secondo
piano, e osservate una classe terza,
più precisamente la 3°B dell’epoca
e tra loro un giovane ‘dalla folta
chioma
scura’.
Così la sorella di Paolo ci racconta
di quello che normalmente in quegli anni succedeva davanti al liceo:
la sede dove oggi sorge la scuola del ‘2 Giugno’ era
la sede della divisione decima M.A.S, dalla quale i
militanti fascisti si muovevano verso il liceo e, per
intimidirne gli studenti, sceglievano i giovani con
più fluenti capelli e li rasavano completamente.
Più di una volta l’episodio si ripeté e Paolo fu una
delle loro numerose ‘vittime’.
Così, durante la primavera del 44, quando la guerra
stava giungendo alla fine e l’Italia si trovava scossa
dalla guerra civile che noi tutti abbiamo studiato sul
libro di storia, Paolo decise di prender parte alla
Resistenza armata, per andare a combattere sui
monti della Lunigiana.
Un partigiano al Pacinotti?! Ebbene sì abbiamo
anche quello! E se voi cercate bene nella stanzetta
adiacente alla nostra palestra potrete trovare il suo
registro di classe, con voti e compagni!
Fu così che il padre lo accompagnò ai monti in
compagnia di un amico coetaneo.
Ma ai monti Paolo resistette veramente poco: solo
dopo quindici giorni, tra i partigiani della brigata
Leone Borrini, il ragazzo fu ucciso nel rastrellamento tedesco del 4 Luglio 1944. Circondato, in
una baracca sul monte Barca, visto dal vicino campanile di Lusana, il gruppo di partigiani fu sterminato.
La cosa più incredibile di questa
storia non ancora raccontata, è che
Paolo non ci ha lasciato solo la
testimonianza della sorella: subito
dopo la Liberazione, il corpo frettolosamente sepolto fu riconosciuto dalla famiglia grazie a una giacca a quadretti; dalla tasca della
giacca uscirono quattro piccoli
fogli, quattro pagine di un diario
appena iniziato, bruscamente concluso.Ecco cosa scrive Paolo in
quelle quattro ultime pagine della
sua vita:
“Siamo in una capanna a 1800 m.
d’altezza. I compagni sono sdraiati e si scambiano le loro confidenze. Sono discorsi di guerra, episodi di un tempo passato, pericolosi eppure raccontati con nostalgia.
Siamo qui perché mandati a sorvegliare l’estrema
punta del monte. Partiti subito dopo il rancio, abbiamo attraversato tutti i passi, passi pericolosissimi da camosci. Camminare sopra a cigli e creste,
dove basta sbagliare un passo per cadere a strapiombo in burroni senza fine.”
“Armi: due bombe a mano, un moschetto con i rispettivi caricatori, lo zaino e un paio di binocoli da
alta montagna, sotto una nebbia che si potrebbe
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tagliare con un coltello. Infatti a circa 5 m. l’uno
dall’altro in fila indiana non ci si vede e bisogna
chiamare ogni 5 minuti.”
“Abbiamo lasciato l’accampamento ove altri 6 uomini ci hanno raggiunti. Sono 4 marinai vestiti che
hanno raggiunto i patriotti.”
“Voglio ricordare le prime impressioni appena
giunti. Dopo aver lasciato mio padre, io e l’amico
trovammo un carro con su 3 contadini. Fattici
salire e capite le nostre intenzioni di raggiungere i
partigiani………
Lo indomani raggiungemmo la prima destinazione. E’ un colpo di moschetto
che avverte le sentinelle del nostro avvicinarsi. Appena giunti osserviamo con curiosità questi guerriglieri che tanto hanno fatto e faranno parlare di sé.
Sono gente quasi tutta giovane, dallo sguardo ferreo, ove si legge una decisione ferma, acquistata
dopo tanti pericoli e peripezìe. E così comincia la
nostra vita, che tanti avevano sognata. E’ una vita
dura, sempre a contatto con le armi e alle rocce……”
“Intorno monti e monti, in basso burroni e precipizi, e in alto il cielo, il nostro bel cielo con le nuvole
quasi a portata di mano.’’*
Fu così che si concluse la vita del giovane Paolo,
forse adesso più vicino a tutti noi, mentre con il
libro in mano varchiamo l’atrio ripassando un’ultima volta prima dell’interrogazione, guardandoci
attorno per cercare ‘una folta chioma scura’ che si
confonde tra la vociante massa di ogni nuovo giorno.
E se un giorno vi capiterà di passeggiare per le stradine di Marola, guardando in alto l’insegna della
piazza a lui intitolata potrete dire “Sì, lui veniva a
scuola da me…”
*Copia del “diario” partigiano di Paolo Faggioni è stata gentilmente concessa dalla Signora Carla Faggioni all’Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea; la
scheda biografica di Paolo è consultabile nello “stradario partigiano” sul sito web www.isrlaspezia.it mentre le pagelle sono
conservate nell’archivio della scuola nei registri degli anni
scolastici 41-42, 42-43, 43-44.
Sjá big fljótlega. Knús
di Linda Veo, III^C
Ascoltare i Sigur Ros due anni fa a Lucca,quando
ancora non li conoscevo , è stato come essere scaraventata nel mezzo dell'aurora boreale,così straordinariamente soffocante che mi sembró di riprendere a
respirare solo al termine del concerto .
Le loro note sono come la stagione che aspetti ,la
loro voce è come il vento che ti sorprende ,quando
di vento non ce n'è ,la loro musica è come il lento
incedere di un mutamento ,come la nostalgia di uno
sguardo,come il confine dove ci perdiamo nel niente
e ci lasciamo cullare .
Li ascolto quando vorrei sbagliare ma non posso.
Quando ho voglia di sapere che posso anche non
sapere. Quando sono felice e quando lo sono un pochino meno .
correrei giù a raccoglierti .
Se fosse una parola a sorprendermi
quando il coraggio si fa diafano
ringrazierei questo silenzio.
E se fosse un inverno lusinghiero
poi
a svegliarmi in questo crogiolo di filigrana
allora senza fretta
colorerei
gli equinozi mancanti
e le mangovie del belcanto.
Sjá big fljótlega. Knús
Se fosse il cielo ad intrattattenermi
quando la memoria si fa più vicina
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Guilty Gear XRD Sign
di Kevin Pastorello, II^C
Guilty Gear Xrd è l’ultimo picchiaduro della serie
Guilty Gear: sviluppato e pubblicato in Giappone
da Arc System Works,è uscito nelle sale giochi
giapponesi il 20 Febbraio 2014. Successivamente è
stato portato su PS3 e PS4 il 4 Dicembre 2014 in
Giappone e distribuito da Aksys Games in NordAmerica il 16 Dicembre 2014, tuttavia attende ancora una data di uscita europea.
Lo stile grafico del gioco utilizza l’Unreal Engine 3
e i modelli dei personaggi, a differenza dei suoi
predecessori (dove erano disegnati e animati a mano), sono poligonali in cel shading; stessa cosa vale
per gli scenari. Le musiche, composte da Daisuke
Ishiwatari e Norichika Sato, sono per la maggior
parte brani rock e metal di ottima fattura e il doppiaggio, sia giapponese che inglese, è molto ben
fatto (anche se quest’ultimo è leggermente inferiore.)
Il roster è composto da 17 personaggi, di cui 2 disponibili come dlc a pagamento. I personaggi stessi
sono volutamente “tamarri” e stereotipati, resi, così, ancora più unici e caratterizzati. Ogni personaggio ha il proprio stile di combattimento molto differenziato rispetto agli altri, anche se ovviamente per
tutti valgono le stesse meccaniche di gioco; queste
ultime sono molto complesse ed estremamente difficili da spiegare a parole. Fortunatamente, però,il
gioco provvede ad insegnarcene le basi nel tutorial,
anche se starà al giocatore padroneggiarle. Ci sono
anche un discreto numero di modalità di gioco: oltre alle classiche arcade, versus, allenamento e onli-
ne (il quale è condiviso fra le due versioni PS3 e
PS4), ci sono anche le modalità sfida, dove il gioco
ci propone una serie di combo, sempre più difficili
da effettuare con i vari personaggi, la modalità missione, dove ci verranno presentate varie situazioni
che potranno capitare mentre giochiamo e ci viene
insegnato come risolverle, e infine la modalità storia, che è praticamente un intero film di 6 ore in cui
ci viene esposta la storia del gioco. A proposito,
non parlerò della trama semplicemente perché…è
un “picchiaduro”, a nessuno importa della trama di
un “picchiaduro.” Dirò soltanto che è caruccia e
lascia spazio a un sequel.
Per concludere consiglio questo gioco a qualsiasi
amante dei “picchiaduro” 2D,i n quanto è sicuramente uno dei punti più alti del genere, anche se
per adesso chiunque sia interessato all’acquisto è
costretto a ordinarlo importato dagli Stati Uniti,i n
quanto, come già detto, non è ancora prevista una
data di uscita europea. Inoltre, appunto per questi
motivi, il gioco è totalmente in inglese.
I sensi dell’uomo
di Davide Paturzo, I^F
La maggioranza delle persone crede che l'uomo
possieda 5 sensi, i quali sarebbero regolati dagli
organi sensoriali presenti nel nostro corpo. Ma alcuni studiosi hanno scoperto che in realtà il nostro
corpo percepisce molte più sensazioni rispetto a
quelle che conosciamo tutti, ovvero vista, udito,
tatto,olfatto e gusto. In tutto i sensi umani principali
conosciuti dagli studiosi sono, oltre a quelli citati in
precedenza:
Termocezione: la capacità del nostro corpo di per-
cepire la temperatura esterna e i suoi cambiamenti.
Questa funzione è regolata dai termocettori, recettori sensoriali che si attivano sopra i 30° ma che
smettono di funzionare ad una temperatura superiore ai 45°.
Propriocezione: è il senso che ci permette di
riconoscere la posizione di tutte le parti del
nostro corpo senza l'utilizzo degli occhi. E' comunemente definito “sesto senso” e i recettori che
ne permettono il funzionamento sono detti recettori
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propriocettivi.
Nocicezione: è il processo sensoriale che percepisce e trasmette al nostro cervello la sensazione di
dolore. E' regolato dai nocicettori, recettori che si
differenziano di caratteristiche a seconda del dolore
che percepiamo ( i nocicettori chimici, per esempio, reagiscono solo in caso di una lesione provocata da sostanza chimiche.
Equilibrio: è il senso che consente agli uomini di
rimanere stabilmente su due piedi senza cadere per
terra. La parte del corpo che gestisce l'equilibrio del
nostro corpo è chiamata organo dell'equilibrio, ed è
situata nel nostro orecchio.
Lo studio dei sensi è stato trattato non solo da alcuni scienziati specializzati, ma anche da alcuni filosofi, tra cui il maggior esponente è Rudolf Steiner,
un pedagogista e filosofo austriaco vissuto tra la
fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Steiner
è riuscito a identificare dodici sensi umani tra cui il
senso della vita, il senso del pensiero ( o dei concetti ), il senso dell'Io e il senso della parola. Si
tratta quindi di sensi che non riguardano più l'ambito puramente scientifico, bensì trattano argomenti
che si avvicinano all'ambito umanistico.
75 yrs of Robin
di Laura Bellettini, III^E
Il 2015 è un anno speciale per gli amanti di Batman, il Cavaliere Oscuro. Se l'anno scorso, il 2014,
è stato il settantacinquesimo anniversario dalla nascita dell'uomo pipistrello, a cura di Bob Kane e
Bill Fingers, questo è l'anno della nascita del suo
aiutante, Robin.
Robin, letteralmente Pettirosso, è un personaggio
nato dalla matita di Bob Kane e Bill Fingers, autori
del suo mentore, Batman. Ha debuttato ufficialmente nell'Aprile del 1940, quando il giovane Richard “Dick” Grayson, figlio dei noti trapezisti del
circo Haly, perde i genitori in un “incidente” sul
trapezio; in realtà, i coniugi Grayson sono stati assassinati dal boss mafioso Tony Zucco, che aveva
precedentemente ricattato il direttore, Jack Haly. Il
ragazzo, traumatizzato, vuole rivolgersi alla polizia,
ma ecco che fa la sua comparsa Batman, alias Bruce Wayne, che, presente all'omicidio, avendo a cuore la vicenda del ragazzo, così simile alla sua, decide di adottarlo e addestrarlo nella lotta. Il giovane,
entusiasta, accetta e così nasce il ragazzo meraviglia, ovvero Robin.
Crescendo, Richard prende ovviamente la sua strada, fondando il gruppo di giovani eroi conosciuto
come i Teen Titans, di cui, nel 2006, Cartoon Network ha creato una serie animata composta da cinque stagioni e un film. Dopo la breve avventura
come leader dei Titans, il ragazzo sveste i panni di
Robin per “rinascere” come Nightwing ( identità
attuale). Il suo successore, Jason Todd, è completamente diverso dal suo predecessore: quando Batman lo incontra per la prima volta, il giovane è un
ladruncolo di strada. Purtroppo la sua carriera di
Pettirosso finisce con il suo assassinio da parte del
terribile criminale Joker. Jason ritornerà in vita,
intenzionato ad uccidere il Joker, vestendo i panni
dell'assassino Red Hood. Il mantello di Robin passa
allora a Tim Drake, ma solo dopo aver fatto capire
a Batman, ancora traumatizzato dalla morte di Jason, di aver bisogno di un aiutante. Il ragazzo prende il posto di Nightwing come leader dei New Teen
Titans, non prima di aver fatto parte della Young
Justice insieme a Impulse e Superboy. Tim probabilmente è uno dei Robin che è stato di più al fianco di Batman, insieme a Dick, ma ovviamente ha
meno esperienza del ragazzo meraviglia originale
che, infatti, vestirà, in varie occasioni, le vesti del
Cavaliere Oscuro, sotto ordine di Batman stesso.
Tornando a Tim Drake, smetterà per un breve periodo di essere Robin, per lasciare spazio all'unica
ragazza meraviglia della storia di Batman ( anche
se in realtà esistono altre ragazze meraviglia, quali
Carrie Kelly, la sesta Robin, Helena Wayne, figlia
di Batman in Earth 2 e altre) che però morirà dopo
poco, incoraggiando Tim a tornare ad essere Robin.
Stephanie Brown, quarta Robin e prima ragazza
meraviglia, tornerà in vita come Jason, nei panni
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dell'eroina Spoiler e,in seguito, come Batgirl III.
Uno dei Robin più recenti, e forse uno dei più importanti della storia del ragazzo meraviglia, è Damian
Wayne, figlio di Bruce Wayne e della figlia di Ra's
Al Ghul, Talia. Il ragazzino, addestrato ad essere uno
spietato assassino dalla Lega delle Ombre, di cui il
nonno è il leader ( è uno dei più pericolosi nemici di
Batman), viene spedito dal padre,
che non lo vede di buon occhio,
così come tutti gli altri membri
della Bat famiglia, specialmente
Tim, che verrà quasi ucciso da
Damian. Inoltre, il giovane Wayne, con la scusa di essere il figlio
biologico di Bruce, sfiderà e giurerà di sconfiggere tutti e tre i suoi
predecessori nel ruolo di Robin.
L'unico ex ragazzo meraviglia a
cui si “affezionerà” e per cui proverà una “distorta” ammirazione è
Dick, che, dopo aver vestito i panni di Batman a seguito della morte
dello stesso, lo sceglierà, anche se
all'inizio a malincuore, come Robin. Purtroppo ogni
tanto si troverà a sopportare il carattere arrogante e
presuntuoso del piccolo Wayne, ma alla fine lo considererà a tutti gli effetti come un fratello minore.
Nella saga “remake” del New 52 di Batman, “Notte
dei Gufi” si fa una scoperta sconcertante riguardo al
primo Robin: in realtà il ragazzo era stato scelto
dall'organizzazione criminale della “Corte dei Gufi”
come loro membro, ma, a “causa” di Batman, Ri-
chard si è rivelato per loro un traditore diventando
Robin.
Inoltre, nella saga New 52 “Morte della Famiglia”
tutti gli alleati di Batman si troveranno a fronteggiare un Joker più pazzo del solito. Durante questa saga,
perderà la vita Damian, ma, come è uso nella DC e
nella Marvel, il giovane tornerà in vita con degli “
upgrades”, ovvero con dei superpoteri
molto simili a quelli di Superman.
Ci sono state diverse versioni
“cartoonate” del ragazzo meraviglia e
quello più “gettonato” è sicuramente
Dick: essendo il Robin originale, gli
autori tendono a infilarlo un po' dappertutto, sia come Robin che come
Nightwing, seguito da Tim, Jason e
Damian, protagonista del film “Son of
Batman”.
Bruce, come già detto, considera
all'altezza del ruolo di Cavaliere
Oscuro solo Dick, che eccelle in agilità, deduzione e lotta corpo a corpo,
oltre che ad essere stato il suo primo
pupillo e quindi, primo figlio.
Batman ha voltato pagina quando ha adottato Robin.
Se prima era freddo e terribile, il ragazzo meraviglia
ha saputo aprire il suo cuore a forti sentimenti paterni, come solo un figlio sa fare. Perciò non dobbiamo
celebrare 75 anni di un giovane eroe, ma anche 75
anni di cinque ragazzi che hanno dissolto l'oscurità
presente nel cuore dell'uomo pipistrello. Tantissimi
Auguri, Pettirosso, sei libero di volare.
Gli scacchi, uno sport per la mente
di Steven Salamone, I^ F
Quest' anno la scuola ha promosso un corso base
sugli scacchi. Questo progetto è stato organizzato
dal Comune di La Spezia in collaborazione con l'associazione Scacchi per La Spezia, e aveva lo scopo
di far conoscere questo gioco ai ragazzi.
Io fin da bimbo ci giocavo con mio nonno ma senza
conoscere veramente le regole e quando ho saputo
di questo corso ho deciso di frequentarlo per imparare a giocare seriamente. Le lezioni si dividevano
in due parti: il corso base e il perfezionamento. Nel
primo ci hanno insegnato, appunto, le regole base
del gioco: il nome dei pezzi - ovvero pedoni, torri,
cavalli, alfieri, regina e re - , come si spostano sulla
scacchiera, le aperture - ovvero le tattiche per incominciare una partita avendo già dei vantaggi - lo
scopo unico, cioè quello di dare scacco matto al re,
e il valore dei pezzi che varia a seconda di quante
caselle "controllano" e dalla posizione che occupano sulla scacchiera (naturalmente un pezzo che è
bloccato dai suoi alleati non sarà molto utile e di
conseguenza non avrà valore). Al termine del corso
base è stato organizzato un torneo dall'associazione
per farci vivere l'esperienza sul campo. Alle premiazioni abbiamo conosciuto la più volte campionessa
italiana di scacchi ( che ho avuto, tra l’altro, la
sfrontatezza di sfidare, conscio della mia imminente
sconfitta).
Nel corso di perfezionamento invece ci stanno insegnando ( il corso si sta ancora svolgendo) delle
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regole più specifiche che permettono di contrastare
attacchi dell'avversario o di non creare punti deboli
nella scacchiera che possono essere sfruttati dall'avversario per "indebolirci”; trucchi per dare scacco
matto in poche mosse o perfinire il gioco con solo un
pezzo e il re a disposizione. In breve ci insegnano le
aperture, il medio gioco, come dare matto, gli svantaggi e vantaggi che crea lo spostamento di un pezzo.
Gli scacchi sono considerati uno sport e capisco che,
per chi legge, considerare questo uno sport è difficile
visto che l'unico movimento che si compie è lo spostamento del braccio; ma in realtà questo è un’attività che non allena il corpo ma l’organo più importante
che abbiamo: il cervello; è stato scoperto che gli
scacchi aiutano moltissimo la capacità di concentrazione e lo sviluppo della memoria, aumentano la
pazienza e la creatività. Per questo un' associazione fondata dal campione russo di scacchi Kasparov
sta proponendo l'inserimento degli scacchi a scuola
come materia didattica. La maggioranza dei parlamenti Europei sono stati convinti dalle affermazioni
del campione russo tanto che il progetto in questo
momento è già attivo in buon parte del nord Europa.
Cavalieri, furfanti ed altri mentitori
di Lorenzo Beretta, V^ B
Soluzioni agli esercizi della precedente edizione:
1. Indichiamo con (A),(B) e (C) rispettivamente
Alberto, Bruno e Carlo. Se (C) fosse un cavaliere
allora sarebbe vero che (B) ha affermato “Non siamo tutti e tre cavalieri” dunque (B) è necessariamente un cavaliere perché se non lo fosse allora ci
sarebbe almeno un furfante e dunque direbbe la verità, contraddizione. A questo punto risulterebbe
che anche (A) dice la verità, falsificando l’affermazione di (B), contraddizione. Dunque è falsa l’ipotesi iniziale e (C) deve essere un furfante.
ma questo implicherebbe che egli abbia mentito nel
giorno precedente essendoci più di un furfante tra
gli interrogati. Dimostrato questo si ha che nessuno
può essere sincero il secondo giorno e se vi fossero
due paggi questi dovrebbero mentire entrambi il
secondo giorno, ed essere entrambi sinceri il primo,
ma questo è assurdo. Può darsi invece il caso in cui
tutti gli interrogati sono furfanti fatta eccezione per
il 2007-esimo che è un paggio, il quale è sincero il
primo giorno e mente il secondo.
Da questo segue che (B) sta mentendo e dunque
anche (A) mente, in conclusione non vi sono cavalieri tra di loro.
3. Sia (F) il numero dei furfanti, si avranno dunque
(F) persone sincere in ciascun giorno, come per l’esercizio precedente vale 2(F)= 2(C)+(P), è inoltre
noto che (C)=1 e che la somma degli abitanti vale
2009 ossia (C)+(P)+(F)=2009, da queste tre semplici equazioni si può dedurre (P)=1338.
2. Si può subito notare che Lorenza ha sentito al
massimo due affermazioni vere in totale in quanto
le affermazioni di ogni giorno sono a due a due contraddittorie tra loro. Inoltre il numero di affermazioni vere è 2(C)+(P) < 3 dove (C) è il numero dei cavalieri (che dicono la verità per due volte) e (P)
quello dei paggi che sono sinceri soltanto un giorno
su due. Dimostriamo ora che non può darsi il caso
che vi sia un solo cavaliere: se ci fosse un solo cavaliere questo dovrebbe essere il primo ad essere
interrogato affinché sia sincero il secondo giorno
4. Si può intuire (dimostrarlo formalmente sarebbe
lungo) che se non vi fosse tra i sospettati una persona che dice sempre il vero il problema sarebbe irrisolvibile, da ciò si può dedurre che bisogna interrogare tutti i sospettati almeno una volta per essere
certi di includere nel gioco anche chi è immune al
siero. Dopo aver interrogato il primo giorno tutti i
2015 sospettati li dividiamo in insiemi a seconda
della persona da ciascuno accusata, detto A l’insieme avente minima cardinalità (significa numero di
elementi, si indica con |A|), dimostriamo che sono
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sempre sufficienti 2015 + |A| interrogatori. Interrogando una seconda volta tutti i componenti di un
insieme potremo trovare colui che dice sempre il
vero (allora sentendo dalla stessa persona 2 volte la
stessa accusa non avremo dubbi sul colpevole) oppure non trovarlo, essendo cosi certi che la prima
dichiarazione di quell’insieme fosse falsa e dunque
necessariamente vera la seconda. In ogni caso
avremmo trovato il colpevole, il caso più sfavorevole si ha per |A|=1007, da cui il minor numero di
interrogatori risulta 2015+1007=3022.
Supponiamo che il primo della fila sia un cavaliere,
dimostriamo ora per induzione che, data questa
supposizione siamo in grado di determinare la natura di tutti gli altri componenti della fila; ovviamente
date due persone la seconda si riferirà alla prima,
della quale conosciamo la natura, dunque possiamo
stabilire se la seconda mente o meno e quindi la sua
natura. Se di N persone conosciamo la natura allora
la N+1-esima si riferirà certamente ad una di loro e
dunque potremo capire se mente o meno e così la
sua natura. A questo punto abbiamo che, cambiando la supposizione iniziale ogni persona cambia la
sua natura (da furfante risulta cavaliere e vice versa) quindi se data la prima supposizione avremo
(C)>(F) allora invertendola ci troveremo d’accordo
con le ipotesi del problema, altrimenti avremmo già
determinato la natura di ognuno in accordo con le
ipotesi e cambiando la supposizione iniziale ricaveremo una contraddizione. Abbiamo appena dimostrato che indipendentemente dall’assunzione iniziale siamo in grado di determinare univocamente
la natura di ognuno date le premesse del problema.
Draghi e prigionieri:
1. Su un’isola ci sono 100 draghi dagli occhi verdi,
essi non possono vedere la propria immagine riflessa ne parlare con gli altri del colore degli occhi, c’è
inoltre una profezia, nota a tutti, che stabilisce che
se un drago dovesse scoprire di avere gli occhi verdi
allora si trasformerebbe in un passero a mezzanotte
in punto. Un turista sconsiderato, non sapendo che i
draghi sono logici provetti, rivela a tutti loro che
almeno uno di loro ha gli occhi verdi (eh sì sembra
non esserci nulla di nuovo per i draghi, dato che
ognuno di loro vede 99 draghi dagli occhi verdi).
Spiegare come evolve la situazione.
2. In un carcere di massima sicurezza il carceriere
decide di fare un gioco: spiega a 100 prigionieri le
regole, dando loro una notte di tempo per ideare una
strategia. Il gioco consiste nel rinchiudere ognuno di
loro in una prigione dove perderà il senso dello spazio e del tempo, chiamando in ordine casuale ogni
tanto un prigioniero verrà portato in una stanza contenente solo una lampadina (che può avere due stati:
accesa o spenta) a quel punto egli può cambiarne lo
stato oppure no. Per vincere al gioco e guadagnarsi
la libertà i prigionieri devono ideare una strategia in
modo che uno di loro sia in grado di dire con certezza, dopo essere stato nella stanza, ad un certo punto
del gioco, che fino a quel momento sono stati chiamati tutti e 100 i prigionieri. Ideare una strategia
supponendo che non si abbiano vincoli di tempo,
tenendo conto che prima o poi tutti verranno chiamati (comunque loro non hanno il senso del tempo)
e che il primo ad essere chiamato non sa di essere il
primo e se un prigioniero viene chiamato due volte
non sa quanti prigionieri sono stati chiamati nel tempo trascorso.
La scienza del TAML
di Angela Forti, III^ A
Molti degli inquinanti versati nei corsi d’acqua, come coloranti e pesticidi, anche se presenti in minime
quantità sono in grado di compromettere le reazioni
biochimiche che nell’uomo determinano il comportamento, l’intelligenza, l’immunità e la riproduzione. Per anni gli scienziati sono stati alla ricerca di
un modo che permettesse di eliminare gli inquinanti
persistenti, cioè quelle sostanze in grado di resistere
alla degradazione e quindi particolarmente nocive
sia per la salute umana che per l’ambiente.
La risposta è arrivata intorno al 2005 quando gli
studiosi dell’Institute for Green Oxidation Chemistry della Carnegie Mellon University sono riusciti a
sintetizzare il primo TAML, una molecola in grado
di in grado di degradare gli inquinanti nei loro costituenti non tossici senza rilasciare ulteriori contaminanti in tempi dell’ordine di qualche minuto o qualche ora.
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Per elaborare un agente chimico efficace si era rivelato necessario l’impiego degli stessi agenti decontaminanti di cui si serve la natura: il perossido di idrogeno
e l’ossigeno, e di conferirgli la struttura di un enzima,
un catalizzatore biochimico che incrementa enormemente la velocità delle reazioni.
Gli enzimi rappresentano, infatti, una componente
fondamentale nello svolgimento di ogni processo chimico: basti pensare alla ptalina enzima della nostra
saliva senza il quale dovremmo impiegare svariate
settimane per riuscire a decomporre la pasta negli
zuccheri
che
la
costituiscono.
In particolare in natura, una classe di enzimi, le perossidasi, catalizzano le reazioni che coinvolgono il perossido di idrogeno, lo stesso composto che si usa per
schiarire o per smacchiare i tappeti, prodotto leader
nelle lavorazioni industriali.
all’atomo di ferro una molecola d’acqua: quando sono
immersi in soluzione acquosa, l’atomo di ferro acquisisce un’altra molecola d’acqua che si va a legare sul
lato opposto alla prima. Le due molecole sono legate
in modo molto debole, e per questo motivo possono
essere sostituite facilmente dal perossido di idrogeno.
Espellendo entrambi i suoi atomi di idrogeno e uno di
ossigeno, lasciando così un solo atomo di ossigeno
legato al ferro, si ottiene una struttura centrale denominata intermedio di reazione. Sfruttando le proprietà
elettronegative dell’ossigeno, si verifica un notevole
incremento della carica positiva del ferro al centro del
TAML, rendendo l’intermedio di reazione sufficientemente reattivo da estrarre gli elettroni dalle molecole ossidabili presenti in soluzione. Le sostanze, infine,
vengono così smaltite tramite la loro riduzione ai
componenti di base.
I TAML in campo industriale
La costruzione dei nuovi catalizzatori
Grazie alle loro ridottissime dimensioni (500 dalton)
i TAML sono più facili e meno costosi da produrre e
sono più versatili rispetto ai catalizzatori naturali.
Permettono, così una vasta gamma di possibili applicazioni in campo produttivo e industriale, che consentirebbero un efficace calo della dispersione di sostanze nocive all’interno dell’ambiente, oltre che l’utilizzo in campo farmaceutico contro batteri e germi patogeni.
Indubbiamente, la loro applicazione rappresenterebbe
Come lavorano i TAML
una vera e propria rivoluzione scientifica e industriaI Fe-TAML allo stato solido hanno come ligando le.
In natura l’ossigeno elementare, così come il perossido di idrogeno, è altamente reattivo come ossidante.
Nella costruzione della nuova molecola, si giunse ad
assemblare quattro atomi di azoto disposti a formare
un quadrilatero e un atomo di ferro (Fe) ancorato al
centro; tra di questi venivano a formarsi legami covalenti molto forti, mentre i gruppi più piccoli esterni,
detti ligandi¸ formavano un anello detto macrociclo.
Nacquero così, i catalizzatori Fe-TAML.
Sezione mostre:
In questa rubrica segnaliamo le principali mostre sul territorio provinciale e nazionale
Potere e Pathos: bronzi del mondo ellenistico
Firenze - Palazzo Strozzi
14 marzo - 21 giugno 2015
Boldini: lo spettacolo della modernità
Forlì - Musei San Domenico
1 febbraio - 14 giugno 2015
Vittore e Benedetto Carpaccio: da
Venezia all’Istria
Conegliano - Palazzo Sarcinelli
7 marzo - 28 giugno 2015
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CAFFÈ PACINOTTI
Giappone: dai Samurai a Mazinga
Treviso - Casa dei Carraresi,
11 ottobre 2014 - 31 maggio 2015;
L’arte lombarda dai Visconti agli Sforza
Milano - Palazzo Reale
12 marzo - 28 giugno 2015
Da Kirchner a Nolde : espressionismo tedesco
1905 - 1913
Genova - Palazzo Ducale
5 marzo - 12 luglio 2015
La redazione:
Angela Forti, Anna Maggi, Claudio Benedetto Maggi, Davide Paturzo, Emma Biglioli,
Kevin Pastorello, Laura Bellettini, Linda Veo, Lorenzo Beretta, Paolo Melillo, Rachele
Cecchi, Steven Salamone.
Art-work in copertina: Emma Biglioli, V A
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