I bronzi di Spoerri all`ex museo civico

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I bronzi di Spoerri all`ex museo civico
I bronzi di Spoerri all'ex museo civico
Già primo ballerino dell'Opera di Berna, l'artista poliedrico
al Due Mondi con la mostra curata da Achille Bonito Oliva
di CARLO ROBERTO PETRINI
Spoleto
l Festival dei Due Mondi apre le
porte con una bellissima mostra all'ex museo civico ad uno
degli artisti più rivoluzionari del
Novecento, a colui che ha portato
la quotidianità nell'arte mettendo
in discussione i canoni tradizionali: Daniel Spoerri, scultore svizzero
di origine romena, approdato negli
anni Quaranta dello scorso secolo a
Zurigo presso uno zio dal
quale prese il nome. Ha
studiato danza ed è stato
primo ballerino dell'Opera
di Berna dal 1954 al 1957.
Spoerri, artista poliedrico e di grandissimo talento
si è poi dedicato alla scenografia alla poesia concreta,
curando la pubblicazione
del periodico Matérial
(1955-61). AParigi, dove si
stabilì, dal 1959, ha creato
multipli cinetici (MAT:
Multiplication, art, transformation). Legato al gruppo dei
I
Nouveaux réalistes, ha realizzato
deitableaux-pièges (quadri-trappola), assemblages di oggetti di
uso quotidiano, incollati a supporti
e ribaltati nell'orientamento, che
tendono a fissare momenti e situazioni specifiche (La colazione
di Kichka I, i960, New York, Museum of modem art). Nei primi
anni Novanta ha avviato una serie
di installazioni nei dintorni di
Seggiano, in Toscana, gettando le
basi di un progetto culminato con
la creazione del Giardino di Daniel
Spoerri (1997), parco di sculture
cui hanno contribuito più di 40 artisti.
Nella mostra spoletina, curata
da Achille Bonito Oliva, possiamo
vedere una decina di bronzi di
grandi dimensioni e sculture più
piccole, offrendoci l'attività di uno
dei massimi artisti contemporanei.
La scelta presenza di notevole
ìselezione delle più importanti e
recenti opere scultoree di Daniel
Spoerri risponde inoltre al desiderio di ricollegarsi alla tradizione
espositiva del Festival di Spoleto
MEDIA
che, sotto la direzione di Giovanni
Carandente, aveva mostrato in
Italia le ricerche di artisti attivi internazionalmente e profondamente innovatori rispetto al linguaggio della scultura classica e
tradizionale. Insomma quasi un
omaggio a Carandente, eminente
studioso di Calder e grande storico
dell'arte.
Le sculture dialogano con naturalezza in uno spazio espositivo
austero e ricco di riferimenti storici, delineando così "una sorta di
ricostruzione archeologica e antropologica del nostro tempo, rivissuta attraverso la pratica millenaria della scultura e dell'arte".
Uno dei massimi
artisti contemporanei
Nella storica location
esposte della città ducale
una decina di opere
di grandi dimensioni
e sculture più piccole
Lunedì 4 luglio 2016
20
Spoleto Festival
www.nuovocorrierenazionale.it
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I bronzi di Spoerri all'ex museo civico
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Già primo ballerino dell'Opera di Berna, l'artista poliedrico
l Due Mondi con la mostra curata da Achille Bonito Oliva
a
di CARLO ROBERTO PETRINI
Spoleto
1 Festival dei Due Mondi apre le
porte con una bellissima mostra all'ex museo civico ad uno
degli artisti più rivoluzionari del
Novecento, a colui che ha portato
la quotidianità nell'arte mettendo
in discussione i canoni tradizionali: Daniel Spoerri, scultore svizzero
di origine romena, approdato negli
anni Quaranta dello scorso secolo a
Zurigo presso uno zio dal
quale prese il nome. Ha
studiato danza ed è stato
primo ballerino dell 'Opera
di Berna dal 1954 a] 1957.
Spoerri, artista poliedrico e di grandissimo talento,
si è poi dedicato alla scenografia alla poesia concreta,
curando la pubblicazione
del periodico Matérial
(1955-61). A Parigi, dove si
stabilì, dal 1959, ha creato
multipli cinetici (MAT:
Multiplication.art, tran-
I
Il Teatro Romano stasera ospita
il concerto della banda del Primo
reggimento dei Granatieri di Sardegna
SPOLETO - 11 Festival dei 2 Mondi
continua a rendere omaggio alle forze dell'ordine e soprattutto renderle
protagoniste di importanti momenti
musicali. Dopo i concerti della banda
della polizia di Stato e della Guardia
di finanza nelle passate edizioni della manifestazione e dopo quello della
Fanfara dei carabinieri dello scorso
fine settimana neh 'ambito di Spoleto59, questa sera, alle 1930, il Teatro
Romano ospita la Banda del primo
reggimento Granatieri di Sardegna.
Un'ora e mezza di musica, ad ingresso gratuito (biglietti in distribuzione
al box office di piazza della Libertà),
con l'ensemble diretto dal primo
maresciallo luogotenente Domenico
Morlungo.
Sarà un concerto che spazierà dalla
musica d'ordinanza alle colonne sonore, passando per gli Inni, quello
italiano e quello inglese. Si aprirà infatti con "Fascination" di F.D. Marchetti, per proseguire con i "Canti del
fante", canti della Prima Guerra
Mondiale. Quindi G. Orsomando,
"Alla Czardas", pezzo da concerto
per clarinetto in Sib e banda. Si proseguirà con A. Vivaldi, "Concerto per
due trombe e banda". Seguirà l'inno
inglese, " God save the Queen ",
quindi "Concerto d'amore" di J. De
Haan. Spazio anche a EnnioMorricone, con vari brani tratti dalle sue co lonne sonore. La conclusione è affidata alla marcia d'ordinanza del 1
Reggimento Granatieri, a cui seguirà
l'Inno di Mameli.
Sin dal lontano 1786, anno in cui
vennero costituite le prime bande
musicali, la Banda dei Granatieri ha
sempre ricoperto un ruolo di primissimo piano. È proprio grazie a questa
secolare tradizione che la musica
d'ordinanza ha saputo adattarsi alla
moderna scena musicale, senza aver
perso lo stile e la formalità che ha
sempre caratterizzato la specialità
Granatieri. Il tutto si racchiude in
un'atmosfera che riesce ad amalgamare l'aspetto artistico con quello
militare, grazie a cerimoniali e comportamenti formali. La musica d'ordinanza dei "Granatieri di Sardegna"
è costituita da sottufficiali, da volontari in servizio permanente, volontari in ferma prefissata, che si dedicano
con passione allo studio della musica
e svolge compiti come visite ufficiali
di Capi di Stato, incontri sportivi internazionali, oltre che molteplici
manifestazioni militari e civili.
5A. FRA.
MEDIA
Nouveaux réalistes, ha realizzato
dei tableaux-pièges (quadri-trappola), assemblages di oggetti di
uso quotidiano, incollati a supporti
e ribaltati nell'orientamento, che
tendono a fissare momenti e situazioni specifiche (La colazione
di Kichka I, i960, New York, Museum of modera art). Nei primi
anni Novanta ha avviato una serie
di installazioni nei dintorni di
Seggiano, in Toscana, gettando le
basi di un progetto culminato con
la creazione del Giardino di Daniel
Spoerri (1997), parco di sculture
cui hanno contribuito più di 40 artisti.
Nella mostra spoletina, curata
da Achille Bonito Oliva, possiamo
vedere una decina di bronzi di
grandi dimensioni e sculture più
piccole, offrendoci l'attività di uno
dei massimi artisti contemporanei.
Lascelta presenza di notevole
ìselezione delle più importanti e
recenti opere scultoree di Daniel
Spoerri risponde inoltre al desiderio di ricollegarsi alla tradizione
espositiva del Festival di Spoleto
che, sotto la direzione di Giovanni
Carandente, aveva mostrato in
Italia le ricerche di artisti attivi internazionalmente e profonda-
Uno dei massimi
artisti contemporanei
Nella storica location
esposte della città ducale
una decina di opere
di grandi dimensioni
e sculture più piccole
mente innovatori rispetto al linguaggio della scultura classica e
tradizionale. Insomma quasi un
omaggio a Carandente, eminente
studioso di Calder e grande storico
dell'arte.
Le sculture dialogano con naturalezza in uno spazio espositivo
austero e ricco di riferimenti storici, delineando così " una sorta di
ricostruzione archeologica e antropologica del nostro tempo, rivissuta attraverso la pratica millenaria della scultura e dell'arte".
SPOLETO 1958
Cronache rosa e volantini proto-omofobi,
la faccia polemica della cultura
SPOLETO - Quarant'anni dopo "il Volo su Vienna" di D'Annunzio, la sera di
sabato 7 giugno 1958, anche Spoleto fu "bombardata" di volantini. Da un acreo di piccole dimensioni. Dai finestrini dell ' apparecchio, reggendo con una
mano la cloche, lo spericolato aviatore cominciò a gettare migliaia di volantini sulla città. Inondò i festivaliers, inondò i Due Mondi. Era proprio un asso
dell'aviazione: Maner Lualdi (1912-1968). Nel 1935, a 23 anni, come ufficiale
pilota, aveva fatto parte della celebre " Disperata", la squadriglia da bombardamento di Galezzo Ciano, durante la Guerra d'Etiopia. Poiera stato giornalista della Stampa e del Corriere della Sera e aveva effettuato varie trasvolate e
raid, scrivendo servizi e libri sui viaggi compiuti. Cosa c'era scritto su quei
manifestini? In un articolo datato 7 giugno 1958, Nino Longobardi, inviato
speciale de "Il Messaggero" al Festival, registrò così il fatto: "All'alba, quando i miliardari americani ospiti di Spoleto hanno lasciato il palazzotto medioevale in cui si era svolta la festa, hanno trovato ancora le strette viuzze
della cittadina costellatedi curiosi manifestini. E' un episodio davvero singolare: nel tardo pomeriggio un aereo si abbassato sulla cittadina, lasciando cadere questi manifestini di incerto significato, aventi per simbolo un robusto
toro". Questo il testo: "VIR, singolare Associazione creata daManer Lualdie
Pietro Zuffi, saluta con il suo simbolo il Festival dei Due Mondi". Il fatto fu ripreso anche dall'inviato de L'Unità, con un articolo datato 9 giugno e pubblicato l'u: "Oltre a quel famigerato manifestino di cattivo gusto lanciato sabato
sera da un misterioso aeroplano..." Tanto misterioso l'aeroplano noncra, se
Longobardi riportava il testo con tanto di firma, ma, al di là del testo, era
esplicito il significato del simbolo. Il toro raffigurato era dotato di attributi
enormi, appunto "taurini". Ed il nome dell'associazione VIR malignava
sull'orientamento sessuale degli uomini del Festival, con ogni probabilità
dello stesso fondatore. Lualdi, oltre alla professione giornalistica, aveva
esperienza nel mondo teatrale, lirico e del cinema, aveva diretto e organizzato
compagnie teatrali, realizzando film e prosa per la Rai. L'esclusione dal Festival l'aveva mosso a quel goliardico, più che dannunziano raid sul Festival.
VINCENZO CEMENTI