Analisi del jitter tramite un metodo di analisi spettrale
Transcript
Analisi del jitter tramite un metodo di analisi spettrale
Nota applicativa Analisi del jitter tramite un metodo di analisi spettrale Software di analisi del jitter TDSJIT3 Utilizzo degli strumenti di analisi del jitter in tempo reale con separazione tra Rj e Dj per la previsione del tasso di errore degli apparati. Introduzione I margini di temporizzazione sempre più stretti e le frequenze di clock sempre più alte, che caratterizzano gli odierni progetti ad alta velocità, fanno sì che il jitter sia sempre più spesso il responsabile di errori di sistema. L’identificazione delle componenti di jitter e la loro misura facilitano la verifica dei circuiti ad alta frequenza di cifra, oltretutto questo tipo di analisi è richiesta da numerosi standard di trasmissione dati seriali ad alta velocità, quali ad esempio Fibre Channel, SONET, SDH e Gigabit Ethernet. La presente nota applicativa descrive un nuovo metodo di analisi e misura delle componenti del jitter utilizzando un approccio di analisi spettrale. I risultati ottenuti attraverso questo metodo consentono di stimare il tasso di errore (BER) in pochi secondi rispetto ai minuti o anche alle ore necessari con le apparecchiature di BER convenzionali. Questo metodo è stato sviluppato attraverso il software di Analisi della temporizzazione e del jitter Tektronix TDSJIT3, utilizzabile con gli oscilloscopi TDS6000 e TDS7000. In questo documento viene descritto l’impiego del TDSJIT3 con il modello TDS6604. Di seguito si spiegherà quanto segue. Il jitter e le sue componenti La separazione delle componenti del jitter con il metodo dell’analisi spettrale La stima del tasso di errore. Analisi del jitter Nota applicativa Posizione del campione dei dati 0 1 2 e2 e0 Dati reali t0 t2 3 4 5 e3 e4 t3 t4 6 e6 t6 Dati ideali t’0 t’2 t’3 t’4 t’6 Figura 1. Definizione del jitter. Il jitter e le sue componenti Il jitter è la deviazione dei fronti significativi, transizioni, in una sequenza di bit dalla loro posizione ideale. Come illustrato nella figura 1, il jitter (ei ) è la differenza tra l’istante (t’i ) in cui si prevede che si verifichi un evento e l’istante (t i ) in cui esso si verifica. Nel caso dei collegamenti per comunicazioni digitali, il jitter è lo scarto tra la posizione prevista e quella effettiva della transizione del segnale. Quando si trasmettono dati seriali, il jitter può essere un problema chiave, in quanto il clock dei dati in genere non viene trasmesso con i dati. Un jitter eccessivo nel segnale dei dati provenienti da un trasmettitore causa errori sui dati rigenerati al nodo di ricezione. Per prevenire tassi di errore eccessivi, gli standard specificano un margine di jitter, in modo che si possano progettare circuiti di trasmissione e ricezione tali da funzionare entro la tolleranza specificata. Per assicurare che i dispositivi funzionino senza eccedere tale tolleranza, occorre misurare il jitter con precisione. Le misure devono non solo quantificare il jitter, ma devono anche aiutare i progettisti a individuarne le cause e i punti di origine, per facilitarne la riduzione o l’eliminazione. Il jitter viene diviso in due categorie generali: il jitter deterministico (Dj) e quello casuale (Rj), che si accumulano in modo diverso durante le comunicazioni di dati seriali. Rj è considerato una componente che non presenta limiti, che normalmente ha una distribuzione gaussiana e quindi segue certe regole statistiche, mentre Dj è considerato una componente con valori limitati, a sua volta costituita dalle componenti ISI, DCD e Pj. 2 www.tektronix.com/oscilloscopes Dj indica il jitter deterministico. Si tratta di un jitter prevedibile e con caratteristiche uniformi, che ha cause specifiche. È composto da tre grandezze: ISI, DCD e Pj, e presenta una distribuzione di ampiezza non gaussiana, sempre limitata, caratterizzato da un valore di picco-picco limitato. ISI indica l’interferenza intersimbolica. Si tratta di un jitter deterministico, dipendente dai dati stessi, che in genere è causato dal filtraggio o dalla dispersione del canale. Si verifica quando il segnale che raggiunge la soglia del ricevitore è il risultato dell’interferenza fra sequenze di bit (simboli) generati in punti diversi e che raggiungono il ricevitore in istanti diversi (ritardo di gruppo).Viene detto anche “jitter dipendente dai dati” (DDj). DCD indica la distorsione del duty cycle, ovvero la differenza tra la durata media degli impulsi positivi e di quelli negativi in una sequenza di bit assimilabile al clock. Può essere causata da errori di offset dell’ampiezza, da ritardi di accensione o di saturazione. Pj indica il jitter periodico, che si ripete ciclicamente con un periodo non correlato alla frequenza dei dati. Una causa tipica di Pj è il segnale proveniente da un alimentatore switching. Pj è modellabile con una o più onde sinusoidali e le relative armoniche. Rj indica il jitter casuale. Esso presenta una distribuzione gaussiana, teoricamente illimitata in ampiezza. La distribuzione gaussiana è caratterizzata dal suo valore quadratico medio (o valore efficace, RMS) o dalla deviazione standard. Si può dimostrare facilmente che in media una qualsiasi variabile casuale gaussiana può superare un livello pari a 14 volte la sua deviazione standard solo una volta ogni 1012. Se il superamento di tale livello causa un errore dei bit in un sistema di comunicazione dati, esso corrisponde a un tasso di errore (BER) pari a 10-12. Rj è causato principalmente dal rumore termico nei componenti elettrici. Tj è il jitter totale, composto da Dj e Rj. Nel caso di un BER pari a 10-12, il suo valore picco-picco si calcola come segue: TJ = DJ + RJ x 14 Analisi del jitter Nota applicativa Golden PLL Quando un ricevitore dati elabora un flusso di dati seriali, innanzitutto recupera il riferimento di temporizzazione, in genere mediante un anello ad aggancio di fase (PLL). Le componenti del jitter all’interno della larghezza di banda dell’anello vengono rilevate dal PLL e quindi eliminate. Spesso i tecnici hanno bisogno di misurare solo il jitter che non sarebbe eliminato da un tale PLL. Le specifiche Fiber Channel forniscono una configurazione del PLL di riferimento, nota come Golden PLL, per consentire la standardizzazione di questo tipo di recupero del clock. Nel TDSJIT3, il clock recuperato viene considerato il clock di riferimento e adoperato per il calcolo dell’errore relativo all’intervallo temporale (TIE). Figura 2. Segnale con pattern ripetitivo. Analisi del jitter con il metodo dell’analisi spettrale Seguendo questo approccio, si presume che il segnale di dati seriali da misurare sia composto da un pattern che si ripete periodicamente e che la lunghezza di ciascun pattern ripetitivo sia nota. Ad esempio, il segnale illustrato nella Figura 2 contiene ripetizioni della sequenza Fibre Channel IDLE di K28.5-D21.4-D21.5-D21.5. La lunghezza del pattern è pari a 40. Impiegando il metodo dell’analisi spettrale, si misura il jitter come segue. Un oscilloscopio acquisisce un evento singolo o esegue un’acquisizione in tempo reale del segnale. Per acquisire il jitter con la massima precisione possibile, è essenziale che il sistema di acquisizione abbia le migliori caratteristiche possibili per quanto riguarda la precisione di temporizzazione, il rapporto segnale/rumore, i bit efficaci e la rappresentazione fedele del segnale. Il Tektronix TDS6604 con le sonde TekConnect™ assicura la più alta fedeltà al segnale oggi disponibile. Successivamente si applica ai risultati di TIE ottenuti la trasformata rapida di Fourier (FFT) per calcolarne lo spettro. Il risultato è lo spettro del jitter del segnale acquisito. Prima di calcolare lo spettro, si esegue un’operazione importante per assicurare la precisione del risultato ottenuto con la FFT. Nel caso dei punti in cui non c’è alcun fronte di transizione tra due o più simboli – come per i dati NRZ, i cui livelli possono rimanere uguali per più simboli – il gruppo di simboli può essere stimato mediante interpolazione. L’insieme dei valori del jitter viene contrassegnato “interpolato” in corrispondenza dei punti relativi a tali simboli, in modo da poter essere distinto dal jitter corrispondente alle transizioni. Il metodo dell’analisi spettrale fornisce le varie componenti del jitter totale in due fasi. Nella prima fase, Rj e Dj vengono separate; nella seconda, vengono separate le componenti di Dj. Una volta completata l’acquisizione, i dati registrati vengono analizzati dal software per determinare l’errore relativo all’intervallo temporale (TIE) per ciascuno dei fronti del clock. A seconda delle proprie esigenze, si può applicare il metodo dei minimi quadrati o il metodo Golden PLL per recuperare il clock di riferimento allo scopo di determinare il TIE, che rappresenta il jitter sui fronti dei dati acquisiti. www.tektronix.com/oscilloscopes 3 Analisi del jitter Nota applicativa Figura 3. Spettro complessivo del jitter. Analisi di Rj e Dj Il metodo dello spettro separa il jitter totale nelle due categorie Dj e Rj, in base ai seguenti assunti. Si presume che Rj sia gaussiano; il suo spettro è largo e piatto. Dj è periodico nel dominio del tempo, dato che si presume che il segnale di dati seriali sia composto da un pattern che si ripete periodicamente; ha uno spettro ad impulsi. La Figura 3 illustra lo spettro del jitter complessivo del segnale riportato nella Figura 2. Le differenti proprietà di Dj e Rj sono evidenti. Si possono seguire vari approcci per separare gli impulsi dal rumore di base, ma occorre tenere conto delle variazioni nella FFT risultanti dalla sua risoluzione, dalla distribuzione in frequenza, dalla finestratura, ecc. Si può calcolare la deviazione standard di Rj calcolando il valore efficace del rumore di base nel dominio della frequenza. Lo spettro della sola componente Dj viene recuperato impostando a zero tutti gli intervalli dello spettro di Tj attribuibili a Rj. Si ottiene una registrazione di Dj nel dominio del tempo eseguendo una FFT inversa su tale spettro di Dj. Il valore del tempo di picco-picco, ossia il parametro di Dj che interessa, viene determinato direttamente in base a questa forma d’onda nel dominio del tempo. Si noti che le posizioni contrassegnate in precedenza “interpolate” non vengono utilizzate quando si determina il valore picco-picco. 4 www.tektronix.com/oscilloscopes Analisi del jitter Nota applicativa Figura 4. Misure delle componenti del jitter. Analisi delle componenti di Dj Una volta ottenuto lo spettro di Dj come spiegato nella sezione precedente, si possono determinare le tre componenti di Dj, ossia ISI, DCD e Pj. Come già detto, Dj è composto unicamente da impulsi. Le componenti ISI+DCD possono essere separate da Pj in base alle seguenti osservazioni. Tutti gli impulsi derivanti dalle componenti ISI+DCD devono comparire come multipli di bitrate/N, dove N è la lunghezza del pattern ripetitivo della sequenza di dati, ossia il numero di simboli contenuti in esso. Eventuali impulsi rimasti sono dovuti a Pj (vedi Figura 3). Una volta isolato Pj in questo modo, vene effettuata una IFFT per recuperarne la sua componente nel dominio del tempo. Il valore di Pj che interessa è picco-picco dei valori nel dominio del tempo ottenuti dalla IFFT. Successivamente, utilizzando solo le parti dello spettro di Dj attribuibili alle componenti ISI+DCD, si recuperano queste ultime nel dominio del tempo con una FFT inversa. A questo punto si possono separare i dati ottenuti nel dominio del tempo in due gruppi, uno contenente solo i fronti ascendenti e l’altro solo i fronti discendenti; per ciascun gruppo di dati si calcola un istogramma. Questi due istogrammi possono avere andamento simile, se il segnale di dati presenta disparità alternanti. Il metodo adoperato per distinguere tra di loro le componenti DCD e ISI si basa sulle seguenti proprietà: La differenza tra i valori medi dei due istogrammi è la componente DCD. La media dei valori di picco-picco degli istogrammi è la componente ISI. La Figura 4 illustra i valori delle componenti del jitter misurati dal TDSJIT3 con questo metodo di analisi spettrale. www.tektronix.com/oscilloscopes 5 Analisi del jitter Nota applicativa Figura 5. Curva di BER. Stima del tasso di errore Una volta caratterizzati separatamente il jitter deterministico e quello casuale, si può stimare il BER. Dalla separazione tra Dj e Rj si ottiene l’andamento nel tempo della componente Dj, della quale a questo punto si calcola l’istogramma nel dominio del tempo, senza tenere conto dei punti contrassegnati “interpolati”. L’istogramma di Rj nel dominio del tempo si determina in base al suo modello gaussiano, utilizzando la deviazione standard ottenuta durante la separazione tra Dj e Rj. Successivamente, mediante una convoluzione sugli istogrammi di Dj e Rj si recupera l’istogramma del jitter complessivo, Tj, che una volta normalizzato correttamente è interpretabile come la funzione di distribuzione probabilistica (PDF) di Tj stesso. 6 www.tektronix.com/oscilloscopes Infine, da questa PDF si ottiene la curva di BER, illustrata nella Figura 5. Ulteriori informazioni, si possono ottenere consultando il documento Fibre Channel MJS. Si noti che la curva di BER convenzionalmente è tracciata in scala verticale logaritmica, in quanto il BER che interessa corrisponde a un livello molto vicino a zero. Il tasso di errore di decisione sarà sempre minore del tasso di errore di bit specificato, purché si scelga l’istante di decisione all’interno dell’intervallo delimitato dai tratti a pendenza elevata delle curve di BER. Ciò è analogo ad assicurarsi che il punto di campionamento dei dati sia centrato sul diagramma ad occhio di un oscilloscopio. In base alla curva di BER, si può stimare l’apertura dell’occhio per un dato tasso di errore di bit. Analisi del jitter Nota applicativa Conclusione Con l’aumentare delle frequenze di clock ed il diminuire dei margini di temporizzazione, la caratterizzazione di quest’ultima diventa sempre più importante. Negli odierni progetti non ci si può limitare a caratterizzare il jitter, ma occorre anche essere in grado sia di studiarne le cause, misurandolo con precisione, sia di adoperarlo come uno strumento per prevedere il comportamento del sistema nell’arco del tempo pur utilizzando strumenti che comportino costi minimi per la propria azienda. Ciò significa poter analizzare il jitter con il metodo dell’analisi spettrale su uno strumento multiuso come un oscilloscopio. Risulta così possibile trasformare più velocemente i progetti in prodotti pronti per il mercato e renderli più robusti affinché funzionino al meglio nelle attuali applicazioni ad alta velocità di trasmissione, al tempo stesso riducendo al minimo gli investimenti necessari per gli strumenti di ricerca e sviluppo. Il valore di Rj e Dj in un oscilloscopio in tempo reale Oltre alle normali funzioni generali e multiuso degli oscilloscopi in tempo reale basati su una piattaforma Windows aperta, Tektronix offre strumenti di analisi, come il TDSJIT3, che permettono ai tecnici di eseguire sui segnali analisi complesse e dettagliate che rendono illimitate le funzionalità dell’oscilloscopio. Fin dalla sua fondazione, Tektronix è leader nel settore dell’analisi e della rappresentazione fedele dei segnali grazie ai suoi oscilloscopi. L’azienda è stata la prima a introdurre le misure integrate nello strumento, i trigger complessi, le applicazioni interne e le piattaforme aperte, e adesso la prima a presentare un metodo di valutazione di Rj e Dj. Tektronix, una compagnia leader nell’analisi dei segnali basata sull’impiego degli oscilloscopi, continua la sua funzione di guida nel progresso dell’industria. www.tektronix.com/oscilloscopes 7 Analisi del jitter Nota applicativa Contattare Tektronix: Software di analisi del jitter TDSJIT3 Il TDSJIT3 è il principale pacchetto software di analisi del jitter. Permette di eseguire con la massima precisione possibile l’analisi delle componenti Rj e Dj del jitter sui segnali di clock e dei dati. Grazie a una serie completa di algoritmi, il TDSJIT3 semplifica l’individuazione del jitter e delle sue cause durante le fasi di progettazione degli odierni sistemi e dispositivi di ASEAN / Australasia (65) 6356 3900 Austria +41 52 675 3777 Area balcanica, Israele, Belgio 07 81 60166 Brasile e Sud America 55 (11) 3741-8360 Canada 1 (800) 661-5625 comunicazione digitali ad alta velocità. Danimarca +45 80 88 1401 Europa centrorientale, Ucraina e Paesi Baltici +41 52 675 3777 Europa Centrale e Grecia +41 52 675 3777 Finlandia +41 52 675 3777 Francia +33 (0) 1 69 86 81 81 Germania +49 (221) 94 77 400 Giappone 81 (3) 6714-3010 Hong Kong (852) 2585-6688 DSO TDS6604 Il primo oscilloscopio da 6 GHz al mondo a offrire le prestazioni indispensabili per i vostri segnali più complessi, il TDS6604 porta a un livello superiore la verifica dell’integrità del segnale per i progetti digitali di prossima generazione, con funzioni apposite e una serie completa di strumenti che semplificano e sveltiscono le fasi di progettazione. Con larghezza di banda pari a 6 GHz e frequenza di campionamento pari a 20 GS/s su due canali, il TDS6604 consente di eseguire misure di integrità del segnale di efficacia ineguagliata. Tektronix (India) Private Limited (91) 80-22275577 Italia +39 02 25086 1 Lussemburgo +44 (0) 1344 392400 Messico, America Centrale e Caraibi 52 (55) 5424700 Medio oriente, Asia e Nordafrica +41 52 675 3777 Norvegia 800 16098 Paesi Bassi 090 02 021797 Polonia +41 52 675 3777 Portogallo 80 08 12370 Regno Unito ed Eire +44 (0) 1344 392400 Repubblica della Corea 82 (2) 528-5299 Repubblica Popolare Cinese 86 (10) 6235 1230 Russia, CIS e Paesi Baltici +7 (495) 7484900 Spagna (+34) 901 988 054 Sonde dalle prestazioni elevate Le sonde Tektronix, di classe mondiale, offrono prestazioni e fedeltà del segnale superiori. La P7260 è la sonda attiva a FET più veloce del mondo. Sia le sonde attive P7260 e P7240 che la sonda differenziale P7330 offrono basso carico sul circuito, basso rumore e grande precisione, presentandosi come la soluzione giusta per i progettisti di circuiti ad alta velocità. Sud Africa +27 11 254 8360 Sudafrica e altri paesi ISE +41 52 675 3777 Svezia 020 08 80371 Svizzera +41 52 675 3777 Stati Uniti 1 (800) 426-2200 Taiwan 886 (2) 2722-9622 Per altre aree, contattare Tektronix, Inc. al numero: 1 (503) 627-7111 Ultimo aggiornamento 12 maggio 2006 Per ulteriori informazioni Tektronix offre una biblioteca vasta e in continua espansione di note applicative e altre risorse per aiutare i tecnici a operare alle frontiere della tecnologia. Visitate il nostro sito web: www.tektronix.com Copyright © 2006, Tektronix, Inc. Tutti i diritti sono riservati. I prodotti Tektronix sono protetti da brevetti USA e di altre nazioni, registrati e in corso di registrazione. Le informazioni del presente documento annullano quelle di tutti i documenti pubblicati in precedenza. I dati tecnici e i prezzi sono soggetti a modifiche senza preavviso. TEKTRONIX e TEK sono marchi registrati di Tektronix, Inc. Tutti gli altri nomi commerciali a cui si fa riferimento sono marchi di servizio, marchi di fabbrica o marchi registrati delle rispettive aziende. 7/06 MOR/WOW 55I-15631-1