Velaterapia oggi

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NAVALE
Velaterapia
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Carla Galastri
Una cura vincente
per i disabili
Voglio raccontare una storia. La storia di Paola, nata
con microlesioni da parto al
cervello, e amorevolmente
curata da sua madre Anna
per quarant’anni Paola sarebbe stata una donna quasi
“normale”, nonostante le inevitabili difficoltà, se la cecità
e l’ottusità dei nostri sistemi assistenziale e scolastico,
non avessero provocato in lei una chiusura totale al mondo. Da questa all’autismo il passo è stato breve.
Oggi Paola vive in un mondo tutto suo dal quale riemerge
per prendersi cura dei cinque gatti e tre cani di casa. Ha
problemi di equilibrio. Ho consigliato mamma Anna di portarla in mare, e farle provare la velaterapia presso una delle numerose Sezioni della Lega Navale attrezzate da tempo sia per portare in barca disabili fisici che per sperimentare questa tecnica a favore di chi è mentalmente disturbato o ha problemi di tossicodipendenza o di emarginazione sociale.
Anna ha approvato l’idea e mi ha raccontato che in Sardegna Paola ha sperimentato la vela, ne è rimasta pienamente soddisfatta ed il risultato è stato del tutto positivo.
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Un’esperienza
unica
Del resto come poteva essere altrimenti? In mare,
sei tu e il vento, tu e il
cielo, tu e il sole. Sei tu che decidi la rotta, l’andatura
in navigazione, che fai gonfiare le vele al vento o manovri il timone per cambiare mure. Ogni velista sa che la
conduzione di un’imbarcazione è faticosa a livello fisico, ma è straordinariamente stimolante dal punto di vista sensoriale, il corpo e tutte le facoltà intellettive sono infatti coinvolti durante la navigazione: un’esperienza unica specialmente per chi è costretto a vivere in
istituti psichiatrici o di lunga degenza dove l’attività fisica e sociale non è davvero paragonabile a quella della
vela.
Poi a bordo si sperimenta lo spirito di gruppo, si acquisisce
un ruolo e quindi la coscienza di essere necessari, ci si deve relazionare per forza con caratteri diversi e così si impara a limare il proprio ed a considerare le ragioni degli altri.
Ci si confronta con le ansie e le paure che ognuno si porta
dentro e che in queste persone sono spesso ingigantite dal
male. La barca rappresenta,in altri termini, una miniera di
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La priorità della
stimoli non solo
motivazionali,
citazione spetta
preziosi in partidi diritto alla Secolare per i portazione di Milano
tori di handicap.
che, unica in ItaStefano, ragazzo
lia, nel luglio del
minorenne in te2001 ha inaugurarapia alternativa
to a Dervio (sul
al carcere, scrive
lago di Como) la
nel suo diario, duScuola di vela per
rante un turno di
disabili “Pier CarSopra - Primadonna dell’Associazione Mediterraneo è impiegata nei corsi di velaterapia organizzati dalla
guardia notturno
lo Bianchi AlbriSezione di Talamone; in apertura, una madre accompagna il figlio durante una fase della terapia
in barca: “Ho fatci”dotata di un
to un’infinità di
particolare tipo di
cavolate, ma per la prima volta sono fiero di me. Il pensiebarche, appartenenti alla classe 2.4mR, realizzate in maro che per quest’ora di guardia tutti si fidino di me, comniera tale da poter essere impiegate in tutta sicurezza anpletamente, mi riempie d’orgoglio”.
che dai diversamente abili, i quali sono così in grado di misurarsi “ad armi pari” con i normodotati.
La vela come terapia
L’iniziativa ha ottenuto risultati di grande rilievo, collegati
La vela come terapia ha salpato l’ancora in Svezia, dove
anche alla diffusione dei 2.4 mR, ormai adottati da numetrenta anni fa si è realizzato un progetto di recupero di
rosi Circoli velici: basti pensare che nell’ultima edizione
ragazzi “difficili” sottoponendoli ad una “prolungata” sedel “Trofeo Accademia Navale Città di Livorno” erano preduta psicologica durante un viaggio in barca a vela ai
senti in notevole numero; da notare che il campione di
Caraibi. Esperienze simili sono state replicate in Germaclasse, il nostro socio Carlo Annoni, è stato designato
nia e in Inghilterra in ambiti aziendali, per rafforzare i
come accompagnatore e capo delegazione italiana alle
rapporti tra gruppi di lavoro. Nel nostro Paese corsi e reParalimpiadi di Quingdao.
gate a favore delle persone con patologie psichiche più
La Sezione di Castelfranco Veneto, dal canto suo, ha reao meno gravi si sono diffusi dai primi anni 2000 grazie a
lizzato nel 2007 un progetto denominato “Diversamente
numerose Associazioni (individuabili in Internet sotto la
Vela”. Ideatore e promotore il dr. Guido Cappellaro, fisiatra
voce “Velaterapia”) che hanno spalancato le porte delle
con una lunga esperienza di disabilità e handicap. Si è così
loro sedi per accogliere ed assistere le persone diversaorganizzato un vero e proprio corso di vela, conforme agli
mente abili.
standard LNI, al quale hanno partecipato portatori di hanIn un tale contesto spicca l’operato della Lega Navale
dicap psichici. L’obiettivo era migliorare, in persone con
Italiana con le iniziative adottate nel settore della velatedisabilità mentale, il processo di autostima, attraverso la
rapia da numerose tra le sue 235 Sezioni e Delegazioni.
consapevolezza di poter essere in determinate situazioni,
Ne ricordiamo qualcuna, senza voler far torto a nessuno,
autonomi e in grado di prendere decisioni.
non potendo, ovviamente, segnalarle tutte.
Coprotagonista, insieme agli allievi “speciali” del corso,
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Andrea Mura, uno degli organizzatori della IV edizione di “Vela Solidale Sardegna”, consistente in una minicrociera (14 miglia tra Poetto, Quartu e Villasimius) alla quale
hanno preso parte bambini con gravi patologie
Josefine, un Bavaria 44 che non ha richiesto particolari adeguamenti poiché si è creata subito una meravigliosa confidenza tra i suoi membri dell’equipaggio e le normali attrezzature di bordo. Dopo una giornata di lezione teorica, il corso è proseguito con sei uscite nelle acque antistanti Lignano. Pino Massa (tel. 347248736), presidente della Sezione
di Castelfranco Veneto e skipper-istruttore, con la sua esperienza è riuscito a trasmettere tranquillità ai ragazzi, tanto
da permettere loro di partecipare alla Barcolana classificandosi, nonostante la bora a 35 nodi e la particolarità dell’equipaggio, al 923° posto assoluto su quasi 2.000 partecipanti. Un risultato davvero da non sottovalutare.
Il corso proseguirà anche quest’anno e si ripeterà la partecipazione alla Barcolana 2008 sperando di migliorare il
piazzamento dello scorso anno. Il gruppo è stato integrato
con altri tre ragazzi, e sarà seguito da una équipe medica
che sta preparando una relazione finale da trasmettere e
discutere a livello nazionale con gli enti interessati a queste particolari patologie.
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La scoperta delle proprie capacità, la certezza di avere avuto un ruolo e la collaborazione con i compagni sono stati
fondamentali per la crescita della consapevolezza di sé che
ha avuto ricadute positive anche nell’ambiente familiare,
sociale e lavorativo, confermate dai familiari e dai datori di
lavoro in un incontro conclusivo di verifica. “Diversamente
Vela” quest’anno prevede anche una mini crociera lungo le
coste istriane, la partecipazione a due regate d’altura e ad
una a triangolo, “La Graesana”, organizzata dalla Sezione
LNI di Grado.
Facendo rotta verso sud approdiamo ad Ischia, dove la locale Sezione (tel. 081.982048), grazie al contributo di 181
soci e al finanziamento dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania, ha acquistato Matteo F un
veliero con due alberi e bompresso utilizzato per il progetto “Marethon”, e destinato a consentire la fruibilità del
mare alle persone con disabilità e alle loro famiglie.
Già nel 2004 era stato avviato il progetto “Velabile” in occasione del quale la dott.ssa Margherita Grossi, neuropsichiatra
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infantile che seguiva la sperimentazione, rilevò come: “Il mare è un setting ambientale eccezionale e la possibilità di viverlo da protagonista in barca a vela costituisce un efficace
mezzo di riabilitazione e di formazione oltre che di potenziamento del proprio carattere… oggi sempre di più si crede
con entusiasmo al valore riabilitativo e risocializzante del mare ed è una bellissima realtà italiana quella in cui persone
disabili e normodotati mettono insieme e integrano le loro
forze per raggiungere i porti della solidarietà della velaterapia. L’incontro con il mare, l’esperienza della conduzione e del
comando, lo spazio ristretto, l’apprendere strategie, il sapere
che si è una pedina indispensabile per la navigazione sono
stimoli formidabili per la crescita psicologica e sociale.”
Il progetto “Marethon” è nato dopo tre anni di sperimentazione con i piccoli pazienti del Centro di Riabilitazione Neu-
romotoria DHC. L’obiettivo di fondo è fare sì che i disabili
debbano poter avere la possibilità di prendere decisioni riguardanti la propria vita. Matteo F può permettere a tutti di
vivere pienamente il mare in tutti i suoi aspetti, dalla navigazione a motore a quella a vela, dalla pesca al bagno, dall’avvistamento dei cetacei all’osservazione delle stelle.
Perché, come sottolinea sempre Margherita Grossi “È una
bellissima realtà italiana quella in cui persone disabili e
normodotati mettono insieme ed integrano le loro forze
per raggiungere i porti della solidarietà della velaterapia”.
Rimanendo in ambito isolano, la Sezione di Villasimius, in
provincia di Cagliari (tel. 3491070653) ha ospitato anche
quest’anno nel mese di giugno la quarta edizione di “Vela
Solidale Sardegna”, una minicrociera che ha fatto registrare la partecipazione complessiva, a terra e a bordo, di 600
Rospo V, un Vagabond 35, utilizzato dalla Sezione di Talamone per effettuare brevi crociere con a bordo ragazzi che praticano la velaterapia
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sa, a donare qualpersone tra bamcosa a noi, come
bini, ragazzi, meci conferma Matdici, operatori soteo Miceli, velista
ciali, volontari e
dell’anno 2007 per
rappresentanti
il record di traverdelle istituzioni.
sata oceanica tra
L’iniziativa delLas Palmas di
l’Associazione
Gran Canarias e
Onlus Vela SoliGuadalupe (2.800
dale Sardegna è
miglia in 14 giorni,
fortemente sosteIl Matteo F, un due alberi appartenente alla Sezione di Ischia incluso nel Progetto “Marethon”,
17 ore e 52 minunuta da due anni
finanziato dalla Regione Campania, è utilizzato per i corsi di valaterapia
ti) e costruttore
dalla Sezione che
navale ( Biondina
ha impegnato in
una splendida azione di solidarietà il Direttivo e i soci.
Nera, il catamarano di 20 piedi con 19 metri di albero con il
L’obiettivo è quello di prevenire e curare il disagio psico-fiquale ha conseguito il record, lo ha costruito lui stesso): “Sto
sico e sociale: a bordo delle imbarcazioni sono saliti bamportando avanti un programma di velaterapia con gli amici
bini con gravi patologie: spina bifida, sindrome di Down,
della Darsena Romana a Civitavecchia che non è un vero e
autistici, cardiopatici, paraplegici. Le 14 miglia della regaproprio corso, ma semplicemente un’uscita in mare che, speta (svoltasi durante due giorni tra la spiaggia del Poetto, a
cialmente per i ragazzi tossicodipendenti, rappresenta un’eCagliari, Quartu e Villasimius) hanno permesso ai ragazzi
vasione, un vero momento di svago. Abbiamo a disposizione
di fare esperienza di gruppo e di scoprire che a bordo tutti
quattro barche dai 9 ai 12 metri, una in particolare è stata
sono indispensabili e tutti possono dare una mano.
adattata per le persone disabili,. Usciamo tutto l’anno, due
Il messaggio lanciato dalla manifestazione, sottolineato
volte a settimana. Il martedì con i disabili e il giovedì con radal presidente dell’Associazione, è stato quello di “ribadigazzi che hanno problemi di tossicodipendenza. Facciamo
naturalmente un discorso differenziato: con le persone che
re che velaterapia fa bene, perché è una buona attività rihanno forti patologie psichiche ovviamente non possiamo
abilitante alternativa, anche se non tradizionale”.
avere un riscontro, mentre con i ragazzi del giovedì dopo l’uE infine, la Sicilia. La Sezione di Palermo ha varato lo scorscita ci si ferma a fare “il cerchio”, ci scambiamo le espeso anno Azzurra 600 un’imbarcazione realizzata nei cantierienze. Sono molto contento di aver avuto questa opportuniri della Cooperativa Sociale Azzurra, che annovera tra i sotà, che mi sta dando più di quanto io abbia dato.”
ci ex detenuti in pena alternativa ed ex tossicodipendenti.
L’equipaggio è composto da cinque diversamente abili e
L’obiettivo principale di chi si occupa di velaterapia è, in soda un istruttore. La Sezione ha già ordinato una seconda
stanza, quello di restituire dignità all’essere umano degraimbarcazione.
dato da una malattia psichica o fisica, da una storia di droga o di delinquenza. Offrirgli un’ulteriore possibilità, o almeHo più di quanto ho dato
no provarci. Possiamo contare su un grande alleato: il mare.
A volte, però, sono proprio loro, le persone con abilità diverCarla Galastri
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