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EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO SU STRADA RIUNIONE STRAORDINARIA Firenze, 7 febbraio 2006 LE NUOVE TECNOLOGIE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINANTI DEGLI AUTOVEICOLI FRANCESCO AVELLA Stazione Sperimentale per i Combustibili PROBLEMATICHE ATTUALI NELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DEGLI AUTOVEICOLI ¾ Il principale obiettivo che il costruttore si propone per porre sul mercato autoveicoli conformi agli standard Euro 4 (dal 2006) ed Euro 5 (dal 2008) riguarda la riduzione degli NOx emessi dai motori a benzina G-DI leanburn e del particolato e degli NOx emessi dai motori diesel ¾ Particolarmente difficile sarà la riduzione contemporanea delle emissioni di queste due specie inquinanti dei motori diesel perché ostacolata dalla ben nota relazione di trade-off NOx - PM ¾ Un altro ambizioso obiettivo riguarda il contenimento dei consumi di combustibile al fine di limitare l’emissione dell’anidride carbonica, in ottemperanza al Protocollo di Kyoto, al valore auspicato di 140 g/km entro il 2008 e 120 g/km entro il 2012 ¾ Entrambi questi obiettivi non possono essere raggiunti soltanto attraverso l’applicazione delle nuove tecnologie motoristiche, ma occorre ricorrere anche all’introduzione di dispositivi catalitici di post-trattamento dei gas di scarico, sensibili alla qualità dei combustibili (World-Wide Fuel Charter) STRATEGIE PER RIDURRE LE EMISSIONI INQUINANTI Riduzione delle emissioni attraverso il perfezionamento del propulsore Applicazione di dispositivi di posttrattamento dei gas di scarico nuovo disegno della camera di combustione (motori ID e lean-burn) impiego di sistemi di iniezione a elevata pressione (common rail, pompa iniettore) elettronica per il controllo di: EGR, fasatura di accensione e di iniezione, fasatura valvole catalizzatori TWC di nuova generazione per auto a benzina e a gas catalizzatori ossidanti per motori diesel catalizzatori de-NOx ¼ filtri per particolato ¼ C-DPF e CR-DPF SCR e NSC SCHEMA DI UN CONDOTTO DI SCARICO AVANZATO PER MOTORE DIESEL A BASSO IMPATTO AMBIENTALE condizioni operative del motore sensore di temperatura catalizzatore ossidante CPU EDC sensore di ∆p sensore di NOx filtro del particolato (CR-DPF) catalizzatore di NO2 catalizzatore selettivo de-NOx (SCR) CONVERTITORE CATALITICO TRIFUNZIONALE (Three-Way Catalyst - TWC) Metalli attivi: Pt / Pd / Rh ¾ Il processo di avvelenamento (accumulo di solfati) è solo parzialmente reversibile: il recupero di efficienza non è mai completo con benzina ULS VW Jetta a benzina con motore 2.0 l e TWC - US-FTP '75 0,6 6,0 0,5 5,0 0,4 4,0 0,3 RIGENERAZIONE 3,0 0,2 2,0 0,1 1,0 0,0 0,0 0 100 200 300 400 500 600 tenore di zolfo [mg/kg] NMHC NOx CO 700 CO [g/mi] ¾ A differenza del Pt, il Pd è più sensibile all’avvelenamento da parte dello zolfo nella benzina monolito a nido d’ape isolante termico involucro collettore ingresso gas NMHC, NOx [g/mi] ¾ Nei sistemi più avanzati il Pd sostituisce il Pt per aumentare la stabilità termica e permettere di avvicinare il TWC al collettore di scarico del motore per ridurre il tempo (temperatura) di light-off 1. 2. 3. 4. CATALIZZATORE OSSIDANTE PER MOTORI DIESEL (Oxy Cat) ¾ Struttura a nido d’ape simile a quella del TWC ¾ Particolarmente sensibile alla presenza di zolfo nel gasolio: si riduce col tempo l’efficienza di conversione ¾ Recupero di funzionalità mai completo, anche dopo lungo esercizio dell’autoveicolo con gasolio ULS 120 conversione di CO [%] ¾ In grado di ridurre con elevata efficienza soltanto le emissioni di CO e di HC e, in parte, del particolato (SOF) Metalli attivi: Pt / Pd motore VW 1.9 TDi carico parziale 100 80 60 40 20 0 80 120 160 200 240 temperatura dei gas di scarico prima del catalizzatore [°C] gasolio (S = 350 mg/kg) catalizzatore nuovo gasolio svedese (S < 10 mg/kg) TRAPPOLA PER GLI OSSIDI DI AZOTO (NOx Storage Catalyst - NSC) ¾ Dispositivo ceramico a nido d’ape molto efficace nel cui wash-coat è presente BaO per “intrappolare” gli NOx. ¾ Idoneo per i motori G-DI lean-burn e i propulsori diesel leggeri Assorbimento (Ossidazione) Rigenerazione (Riduzione) Metalli attivi: Pt / Pd - BaO Processo di “assorbimento” ossidazione dell’NO a NO2 formazione di Ba(NO3)2 Processo di “rigenerazione” innalzamento della temperatura dei gas di scarico attraverso l’arricchimento momentaneo (pochi secondi) della miscela combustibile /aria decomposizione del Ba(NO3)2 in N2 e BaO/BaCO3 1/2 TRAPPOLA PER GLI OSSIDI DI AZOTO (NOx Storage Catalyst - NSC) ¾ Perdita di efficienza molto rapida autovettura a benzina Euro 3 - avviamento a regime termico 100 90 conversione di NOx [%] ¾ Fortemente sensibile all’avvelenamento da zolfo presente nei combustibili: formazione di BaSO4, sostanza più stabile del Ba(NO3)2, è competitiva con quella del nitrato 2/2 80 70 60 50 40 30 20 10 0 5,0 800 4,0 600 3,0 400 2,0 200 1,0 0 0,0 0 20 40 60 80 100 120 140 contenuto di zolfo nella benzina [mg/kg] Dati BMW distanza consumo 160 0 incremento di consumo [%] intervallo di desolfatazione [km] 1000 2000 4000 6000 8000 10000 distanza [km] Dati VW 8 mg/kg S 30 mg/kg S 50 mg/kg S ¾ Accumulo di BaSO4: maggiore frequenza di rigenerazione della trappola e durata del processo più elevata ¾ Effetto: incremento del consumo di combustibile e dell’emissione della CO2 CATALIZZATORE SELETTIVO DI RIDUZIONE DEGLI NOx (Selective Catalyst Reduction System - SCR) ¾ Principio di funzionamento basato sulle proprietà riducenti dell’ammoniaca (generata da urea in soluzione acquosa) per formare azoto e acqua INIEZIONE DI UREA GAS ESAUSTI oxycat idrolisi di urea UREA catalizzatore SCR clean up Metalli attivi: V / W / Ti ¾ Sistema costruttivamente complesso: tre sezioni catalitiche per idrolisi, riduzione SCR e sorveglianza per controllo di emissione in atmosfera di ammoniaca non reagita ¾ Iniezione della soluzione controllata tramite OBD e sensore di NOx ¾ Bassa sensibilità allo zolfo nel gasolio: deattivazione (reversibile) causata dalla formazione di bisolfato di ammonio FILTRO CATALITICO PER IL PARTICOLATO (Catalytic Diesel Particulate Filter - C-DPF) Costituito da un monolito a nido d’ape di SiC, in cui le celle sono chiuse in modo alternativo da un lato per potere filtrare in continuo i gas di scarico trattenendo il particolato diffusione normale e turbolenta (Dp < 200 nm) intercettazione e impatto inerziale (Dp > 200 nm) 1/2 Uscita gas di scarico Monolito in SiC a nido d’ape Ingresso gas di scarico dinamica della deposizione del particolato sul filtro contropressione, kPa 16 flusso 14 12 10 8 flusso 6 4 2 0 0 20 40 60 massa di particolato raccolta sul filtro, g 80 100 PROCESSO DI RIGENERAZIONE DEL FILTRO (Catalytic Diesel Particulate Filter - C-DPF) Processo di “rigenerazione” innalzamento della temperatura dei gas di scarico a valori > 600 °C attraverso l’arricchimento momentaneo (pochi secondi) della miscela combustibile /aria l’arricchimento della miscela è realizzato attraverso la gestione pilotata elettronicamente di alcuni organi del motore che intervengono sul processo di combustione: attuazione di iniezioni multiple, regolazioni di: fasatura di iniezione, flusso d’aria aspirata, sovralimentazione 2/2 alcuni sistemi impiegano anche un catalizzatore a base di cerio disperso nel combustibile (fuelborn catalyst) per favorire la combustione della coltre di fuliggine principio di rigenerazione del CDPF (FAP) temperatura, °C 600 500 400 300 200 100 0 effetto del catalizzatore al cerio post combustione catalitica degli HC effetto dell'iniezione secondaria ∆T = 100 °C ∆T = 100 °C ∆T = 200 °C TRAPPOLA A RIGENERAZIONE CONTINUA (Continuous Regenerating Diesel Particulate Filter - CR-DPF) ¾ Dispositivo filtrante, noto anche come CRT©, in grado di ossidare in continuo il particolato trattenuto sulla sua superficie impiegando come comburente NO2 in sostituzione dell’O2 ingresso gas sezione catalitica sezione filtrante meccanismo di funzionamento NO + ½ O2 → NO2 2NO2 + 2C → N2 + 2CO2 catalizzatore ossidante ossidante al Pt CRT® (Johnson Matthey) uscita gas depurati ¾ NO2 generato dall’ossidazione di una parte di NO presente nei gas di scarico, mediante un catalizzatore ossidante a base di Pt posto prima del filtro filtro a nido d’ape ¾ Sistema applicabile anche come retrofit per autoveicoli diesel pesanti (bus, veicoli commerciali) CAUSE DI PERDITA DI EFFICIENZA DEI FILTRI ¾ zolfo nel combustibile: porta a una perdita di efficienza di rigenerazione determinata dalla reazione competitiva dell’ossidazione dell’SO2 a SO3 rispetto a quella dell’NO a NO2 con incremento del consumo ¾ accumulo progressivo di ceneri che tendono a intasare i pori del filtro e ad aumentare la contropressione allo scarico del motore emisisone particolato [g/kWh] Deterioramento nel tempo (accumulo chilometraggio) del DPF causato da: 0,035 emissione di particolato dopo il CRT (prova ESC) 0,030 0,025 limite Euro 4 - Euro 5 0,020 0,015 JM = Johnson Matthey 0,010 IMF = Iveco Motorenforschung Arborn 0,005 0,000 0 10 20 30 tenore di zolfo [mg/kg] 40 50 Origine delle ceneri zolfo nel combustibile additivi a base metallica nel lubrificante materiali metallici da usura materiali minerali dispersi nell’aria di combustione aspirata dal motore ESPERIENZE SULL’APPLICAZIONE PRATICA DEI FILTRI 1/2 Progetti sperimentali dimostrativi su autoveicoli diesel pesanti Programma MTA 2000/2001 in New York City [SAE technical paper 2001-01-0511, SAE 2002-01-0430] 25 autobus urbani dello stesso modello in servizio a New York City Programma CARB 2000/2001 in Sud California [SAE technical paper 2001-01-0512] 32 autoveicoli di varia tipologia (bus, scuola bus, autocarri, furgoni) ¾ Tutti gli autoveicoli erano equipaggiati con CRTTM (retrofit) e alimentati con gasolio ULS (S < 30 mg/kg) ¾ Eseguito il controllo in esercizio dei parametri di funzionamento del CRT e delle emissioni a intervalli regolari con differenti cicli di guida reali di alcuni autoveicoli campione ESPERIENZE SULL’APPLICAZIONE PRATICA DEI FILTRI 2/2 Progetti sperimentali dimostrativi nazionali Programma di prove (EniTecnologie – ATM Milano) [Forum Mobilità e Territorio, Milano, 19 febbraio 2003] Prove su uno dei 30 autobus Euro 2 di ATM equipaggiati con CRTTM in servizio a Milano e alimentati con gasolio ULS (S < 10 mg/kg) Controllo delle emissioni impiegando il ciclo di guida reale ATM 61 Prove su autovettura Peugeot FAP (QuattroRuote - SSC) [La Rivista dei Combustibili, 56, 4-5, 2002] Peugeot 307 FAP a confronto con un’autovettura diesel convenzionale Euro 3, entrambe alimentate con gasolio convenzionale e con gasolio ULS Controllo delle emissioni con il ciclo di guida standard europeo (NEDC) EFFETTO DEL FILTRO ANTIPARTICOLATO SULLE EMISSIONI INQUINANTI riduzione delle emissioni con l'applicazione del CRT® e del FAP NYC CARB EniTecnologie/ATM 20,0 4,0 2,0 0,4 0,0 variazione % Quattroruote/SSC -20,0 -19,3 -40,0 -60,0 -80,0 -100,0 -66,6 -73,8 -90,0-88,1 -94,0 -86,2 -88,0 -94,0-95,7 -93,0 -94,9 -100,0 -120,0 CO THC NOx PM ULTERIORI RISULTATI DEL PROGRAMMA DI NEW YORK CITY TM riduzione delle emissioni con l'applicazione del CRT 20,0 variazione % 0,0 -20,0 -40,0 -60,0 -80,0 -100,0 -80,0 -90,0 -90,0 -93,0 N-IPA numero particelle -120,0 aldeidi IPA 30 nm - 1 µ m EFFETTO DEL FAP SULL’EMISSIONE DEL PM10 Ciclo di guida NEDC DETERMINATO DALLA APPLICAZIONE DI UN FILTRO CDPF (FAP) SUL CONDOTTO DI SCARICO DI UNA AUTOVETTURA DIESEL DI NUOVA GENERAZIONE 80 40 0 GASOLIO ULSD 1,0E+13 PM 10 [N/s] EFFETTO SULL’EMISSIONE DI PARTICOLATO FINE (< 10 µm) Velocità [km/h] 120 1,0E+12 1,0E+11 MISURE DI EMISSIONE ISTANTANEA DEL NUMERO DI PARTICELLE ESEGUITE ALLA STAZIONE SPERIMENTALE PER I COMBUSTIBILI (SSC) PER CONTO DELLA RIVISTA “QUATTRORUOTE” SU UNA AUTOVETTURA PEUGEOT 307 FAP NUOVA E DOPO 100.000 KM PERCORSI SU STRADA, A CONFRONTO CON QUELLE DI UNA AUTOVETTURA PEUGEOT 406 CONVENZIONALE 1,0E+10 x 10000 Peugeot 406 Peugeot 307 FAP nuova Peugeot 307 FAP dopo 100.000 km 1,0E+09 1,0E+08 1,0E+07 1,0E+06 0 780 Tempo [s] DISTRIBUZIONE DIMENSIONALE DEL PM10 PROVE QUATTRORUOTE / SSC 1/2 Distribuzione dimensionale del particolato in numero - gasolio ULS 1,5E+12 6,0E+07 Numero [N/s] 8,0E+07 1,0E+12 5,0E+11 4,0E+07 2,0E+07 0,1 Dp [µm] 1 0,0E+00 0,01 10 2,0E+12 2,0E+07 1,5E+12 1,5E+07 Numero [N/s] Numero [N/s] PEUGEOT 307 FAP 2,0E+12 0,0E+00 0,01 Numero [N/s] ciclo di guida extraurbano ciclo di guida urbano PEUGEOT 406 1,0E+12 5,0E+11 0,0E+00 0,01 0,1 1 Dp [µm] 10 0,1 Dp [µm] 1 10 1 10 1,0E+07 5,0E+06 0,0E+00 0,01 0,1 Dp [µm] DISTRIBUZIONE DIMENSIONALE DEL PM10 PROVE QUATTRORUOTE / SSC 2/2 ciclo di guida UDC Dopo 100.000 km percorsi è stata osservata una perdita di efficienza del filtro antiparticolato in tutta la gamma dimensionale delle particelle soltanto nel ciclo extraurbano 1,00E+13 1,00E+11 1,00E+09 1,00E+07 1,00E+05 1,00E+03 0,010 Peugeot 406 Peugeot 307 FAP nuova Peugeot 307 FAP dopo 100.000 km 0,100 1,000 10,000 diametro aerodinamico medio [µm] ciclo di guida EUDC 1,00E+15 SI PUÓ GENERALIZZARE QUESTO RISULTATO? dN/dLogDp [N/km] dN/dLogDp [N/km] 1,00E+15 1,00E+13 1,00E+11 1,00E+09 1,00E+07 1,00E+05 1,00E+03 0,010 Peugeot 406 Peugeot 307 FAP nuova Peugeot 307 FAP dopo 100.000 km 0,100 1,000 diametro aerodinamico medio [µm] 10,000