...i mobili da assemblare? Le ragazze bionde? I

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...i mobili da assemblare? Le ragazze bionde? I
Coppie pericolose
eugenetica alla scandinava
Coppie pericolose
eugenetica alla scandinava
Sapete qual è la vera
specialità degli svedesi?
...i mobili da assemblare? Le ragazze bionde?
I porno degli anni Settanta? I gialli alla Larsson?
I film intellettuali alla Bergman? Gli Abba? Certo.
Ma non solo: per completare l’elenco bisogna
aggiungere l’eugenetica. Prima teorizzata negli
anni Trenta da due futuri premi Nobel, i coniugi
Myrdal, e poi praticata da una folta schiera
di politici a cominciare dal premier Hansson.
Risultato: per decenni (come anche in Norvegia
e Danimarca) decine di migliaia di persone sono
state sterilizzate in nome dei principi del progresso
sociale interpretato in senso progressista dal
Partito Socialdemocratico dei Lavoratori, al
governo ininterrottamente dal 1932 al 1976
Alva Myrdal
(1902-1986) a
un seminario di
sociopedagogia
negli anni Trenta
di Marco Marsilio
L
a vicenda dei coniugi
svedesi Gunnar e Alva
Myrdal costituisce un
esempio perfetto di come
si costruisca un mito occultando la realtà dei fatti. L’immagine pubblica della coppia, la loro rispettabilità nobilitata
da due Premi Nobel (a lui nel 1974
per l’Economia, a lei nel 1982 per la
Pace), il prestigio che la Svezia ne ha
ricavato di fronte al mondo intero,
impediscono da decenni di affrontare in maniera ampia e diffusa il lato
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oscuro della loro vicenda politica e
intellettuale. Lato oscuro illuminato solo da studi specialistici pubblicati in riviste di settore, siti internet
o case editrici minori. La ricchezza
della documentazione disponibile e
l’inoppugnabilità delle conclusioni
che se ne possono trarre fa a pugni
con l’imperturbabilità con la quale
la cultura ufficiale presenta ancora
oggi i campioni di quella socialdemocrazia svedese che, dal secondo dopoguerra fino alla caduta del
Muro di Berlino, era stata il faro che
illuminava la strada dei progressisti
e degli economisti anticapitalisti di
tutto il mondo, altrimenti orfani di
un modello concreto da offrire al
dibattito dopo la constatazione dei
limiti del Socialismo reale di marca
sovietica o maoista.
Rileggendo le biografie di Gunnar
e Alva Myrdal nelle più autorevoli
pubblicazioni, dalla Treccani (nelle
varie edizioni) all’Accademia di Svezia, dalla Britannica fino all’odierno
santuario enciclopedico di Wiki-
Gennaio 2015
pedia, l’immagine dei Myrdal non
viene nemmeno scalfita da alcuna
ombra critica; entrambi vengono
complessivamente presentati come
protagonisti di un impegno riformatore attento ai bisogni dei più deboli,
proteso ad ampliare gli spazi di democrazia, uguaglianza e giustizia sociale, autori di studi e iniziative politiche che restano pilastri sulla via della
lotta al razzismo, alla disuguaglianza,
alla povertà, portatori di un impegno
per il disarmo e la pace nel mondo
premiato con il Nobel per la Pace ad
Gennaio 2015
Alva (Gunnar venne premiato per
l’Economia «in condominio» con il
liberale Von Hajek, un accostamento
che lo spocchioso e poco tollerante
campione socialdemocratico gradì
così poco da proporre l’abolizione del
premio se potevano vincerlo soggetti
come Von Hajek e Friedman). Una
vita così immacolata e votata a cause
tanto elevate da trasformarli in una
coppia di santoni laici.
Solo alla voce dedicata ad Alva
pubblicata su Wikipedia, compare
un riferimento esplicito al testo più
controverso pubblicato dalla coppia
nel 1934: «Negli anni trenta, fu coautrice, insieme al marito, di un libro intitolato “Kris i befolkningsfrågan” (La crisi nella questione
demografica). L’opera si prefiggeva
di individuare le riforme sociali necessarie a garantire la libertà individuale, specialmente per le donne,
sostenendone la gravidanza. Al di
là delle questioni sociali (la Myrdal
fu una forte sostenitrice della necessità di un sistema di stato sociale
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