Guerra e sviluppo tecnologico

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Guerra e sviluppo tecnologico
Guerra e sviluppo tecnologico
Pensando alla guerra le prime cose che vengono in mente, a prescindere da qualsiasi condizionamento,
sono immagini di violenza, forza bruta e morte. Pensieri forse realistici, per forse migliaia e migliaia di anni
fa.
Com'è noto, da più di cinquant'anni l'uomo è capace di autodistruggere la sua specie, essendo arrivato ad
un livello di "forza bruta" così grande da essere incontrollabile, e allo stesso tempo, inutile.
Andando a guardare a tutte le guerre passate, si nota come due componenti fondamentali affiancano la
mera potenza di fuoco (nonché l'abbondanza di uomini o mezzi): l'informazione e l'organizzazione.
Se al tempo dell'antica Roma un esercito non si poteva definire tale senza un condottiero; oggi una guerra
sarebbe persa in partenza senza la capacità di trasmettere informazioni alle truppe, ai governi e ai cittadini,
nel modo più rapido possibile e con la sicurezza che queste non cadano in mani sbagliate.
Proprio per tale motivo, si cominciarono a diffondere sistemi che sono poi entrati a far parte anche della
vita civile, alcuni ormai famosi a livello mondiale.
Si pensi alla steganografia, usata già ai tempi della Grecia antica: nascondere un informazione, in un altra
che, al contrario, non ha bisogno di alcuna segretezza. Ad esempio, un codice nascosto in un immagine, in
un quadro, in una statua. O, ancora, una frase mischiata all'interno di un libro, dove non ha alcun significato
particolare, se non per chi sa il modo in cui va interpretata. Nell'era moderna, ormai, si sono diffuse
tecniche steganografiche particolarmente avanzate: in un immagine digitale, è possibile modificare alcuni
colori in modo impercettibile. In tal modo l'immagine, detta "di copertura", grazie a questo, è possibile
definire una matrice (ovvero quali sono i bit che sono stati modificati), da comunicare poi a chi deve
ricevere il messaggio (si può paragonare ad una password o una chiave crittografica sui generis), e
modificare l'immagine al fine di nascondere al suo interno l'informazione che si vuol mantenere segreta.
Inoltre, diverse tecniche possono applicarsi anche ai file audio, video, e molto altro.
Di pari passo, si diffuse anche un altra tecnica puramente matematica, la crittografia. Se ai nostri giorni è
ormai diventato un qualcosa di estremamente sofisticato, in tempi più remoti veniva utilizzata in modi più
elementari, come ad esempio dei codici crittografici, o il famoso cifrario di Cesare. Da lì in avanti, lo
sviluppo della crittografia è inarrestabile, arrivando alle odierne firme digitali, crittografia a chiave
asimmetrica, e molto altro.
Un'altra tecnologia, ormai diventata cardine del mondo moderno, nata in ambito puramente militare, è
internet. Qual era il problema centrale che ha portato allo sviluppo della "madre" di internet, ovvero
ARPANet? Semplicemente, trovare un modo per trasmettere dati in modo sicuro e rapido attraverso diversi
istituti di ricerca dislocati in vari punti degli stati uniti. Tutto questo, in piena guerra fredda, quando i mezzi
di comunicazione dovevano essere predisposti a resistere a un attacco nucleare possibile in qualsiasi
momento, e dove era vitale che qualsiasi informazione restasse nell'ambito confidenziale.
Molti anni più tardi, nei primi anni novanta, dalle ceneri di ARPANet si sviluppa una rete a livello civile, allo
scopo di offrire servizi, e non solo canali privati dedicati puramente all'uso militare. Nasce internet, con
all'interno il suo servizio più famoso: il world wide web. Anche da qui, si son poi andati a diffondere
miglioramenti, innovazioni, ad un ritmo sempre più rapido e rivoluzionario.
Sempre nell'era della guerra fredda, altri eventi segnarono un successo straordinario per l'uomo: la
conquista dello spazio. Tecnologie per il lancio a lungo raggio di missili e armamenti derivavano da
necessità puramente belliche, e sono state la base di ogni ulteriore sviluppo volto alla necessità "scientifica"
di esplorazione dello spazio. Di pari passo, ciò ha posto le basi per un altro elemento cardine: lo sviluppo
dei satelliti geostazionari. Non è certo un caso se tutti i primi satelliti da metter in orbita, erano satelliti
spia, per necessità militari. Per quanto non è, ovviamente, possibile spostare in ogni momento un satellite
lungo il nostro pianeta, di sicuro è evidente quanto sia utile poter ottenere, a intervalli regolari, fotografie
anche estremamente dettagliate, di una porzione del pianeta. Di risposta, diventò necessario nascondere
agli occhi dei satelliti nemici basi, armamenti e industrie militari: nascono i bunker totalmente isolati,
scavati nella roccia, etc.
I satelliti, pochi anni più tardi, cominciarono, invece, ad essere progettati anche per svariati altri utilizzi, e
ad oggi sono fondamentali per moltissimi aspetti della guida quotidiana: cellulari, trasmissione di dati a
lunga distanza, GPS, ricezione di immagini da telescopi spaziali.
Si potrebbe continuare la lista di innovazioni, strumenti, scoperte e tecnologie che, nate per fini militari,
hanno contribuito a migliorare la nostra vita. La guerra, non si basa sulla forza bruta, sulla violenza, sul
numero di uomini o di armi; ma nel modo in cui si combatte, nell'organizzazione che si ha, nella precisione
riguardo gli obiettivi da colpire e nella capacità di equilibrare il tutto.
Concludendo, non c'è quindi da stupirsi riguardo il perché, per qualsiasi strumento, tecnologia o servizio, il
"grado militare" è il più alto possibile. Se l'uomo non sfidasse continuamente i suoi limiti, il progresso
sarebbe ben limitato. In questo senso la guerra è trasformazione, progresso, evoluzione.
Carmine Giangregorio
Pubblicato su Nomos numero I - gennaio 2012
www.carminegiangregorio.it