Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione IRI III Privatization

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Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione IRI III Privatization
Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione IRI
III Privatization Barometer Workshop
IL GOVERNO LOCALE AZIONISTA: PROPRIETA’, CONTROLLO,
EFFICIENZA NEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI
Roma 10 Luglio 2007
Rassegna Stampa
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Il Sole 24 ORE – Domenica 8 Luglio 2007
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Il Sole 24 ORE – Martedì 10 Luglio 2007
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La Voce – Martedì 10 Luglio 2007
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Libero Mercato – Mercoledì 11 Luglio 2007
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Finanza Mercati – Mercoledì 11 Luglio 2007
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Finanza Mercati – Mercoledì 11 Luglio 2007
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Italia Oggi – Mercoledì 11 Luglio 2007
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Il Mattino – Mercoledì 11 Luglio 2007
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Gruppo L’Espresso – Mercoledì 11 Luglio 2007
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ANSA – Martedì 10 Luglio 2007
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AGI – Martedì 10 Luglio 2007
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Adnkronos – Martedì 10 Luglio 2007
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Apcom – Martedì 10 Luglio 2007
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Finanza.com – Martedì 10 Luglio 2007
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Il Sole 24 Ore – Radiocor – Martedì 10 Luglio 2007
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MF – Dow Jones Newswires – Martedì 10 Luglio 2007
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ITALPRESS – Martedì 10 Luglio 2007
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e-gazzette.it – Lunedì 16 Luglio 2007
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ANSA -- Lunedì 16 Luglio 2007
Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione IRI:
III Privatization Barometer Workshop – Roma 10 Luglio 2007, Via Veneto 89.
Lanci di Agenzia 10/07/2007
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SERVIZI PUBBLICI: CON PRIVATI MIGLIORANO PERFORMANCE
(Roma 10 Luglio 2007)
ROMA (ANSA) -- Nelle società pubbliche locali prevalgono "forme estreme" di controllo pubblico: il 60% è controllato al 100% dagli enti locali, mentre il
coinvolgimento dei privati è ancora limitato e concentrato nel settore delle infrastrutture di trasporto. Eppure proprio la privatizzazione, seppur parziale, migliora la
performance delle imprese. E' quanto emerge dalla ricerca “Il governo locale azionista” presentato oggi a Roma nell'ambito del terzo workshop del “Barometro delle
privatizzazioni” della Fondazione Eni Enrico Mattei e della Fondazione Iri. Il rapporto, che definisce il capitalismo municipale "una realtà di assoluto rilievo" in Italia,
evidenzia che gli enti locali detengono partecipazioni importanti in 369 società quotate e non, con un attivo complessivo di 86 miliardi di euro, un fatturato di 37
miliardi e 203 mila dipendenti. Secondo lo studio, le societàа partecipate dagli enti locali italiani valgono l'1% del Pil e lo 0,9% dell'occupazione nazionale e si
concentrano soprattutto nel centro-nord: i tre enti locali piщ ricchi in termini di partecipazioni sono i comuni di Milano, Roma e Torino. Il coinvolgimento dei privati è
invece "ancora limitato", osserva il rapporto, che aggiunge come proprio la privatizzazione migliori la performance delle società: le società miste aperte al capitale
privato presentano infatti "una redditività e un'efficienza gestionale superiori rispetto a quelle in cui la partecipazione pubblica è totalitaria". "Questo significa che una
parziale apertura e’ benefica", ha spiegato uno degli autori della ricerca, Bernardo Bortolotti, professore dell'Università di Torino e della Fondazione Mattei,
aggiungendo: "Si tratta in generale di un problema delicato su cui noi abbiamo voluto accendere un faro".
(ANSA).
SERVIZI PUBBLICI:LAZZARO, SOCIETA'CREATE PER SFUGGIRE REGOLE
(Roma 10 Luglio 2007 - 18:27)
ROMA (ANSA) -- Esistono casi di società pubbliche locali a capitale interamente pubblico create per sfuggire alle regole dell'indebitamento. Lo sostiene il
presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, che a margine di un convegno ha spiegato che dalle indagini della magistratura contabile risulta che "purtroppo
qualche volta determinate società in house (a capitale interamente pubblico, ndr) vengano fatte quasi esclusivamente per sfuggire alle regole dell'indebitamento
complessivo". Parlando a margine del convegno 'Il governo locale azionista', Lazzaro ha precisato che in questi casi "i debiti delle società non compaiono nei debiti
dell'Ente e quindi sfuggono a quella che è la massima debitoria complessiva". Un atteggiamento che, dal punto di vista della Corte dei Conti, "non è ortodosso", ha
detto Lazzaro, precisando tuttavia che si tratta di indagini complesse anche per la Corte dei Conti, dal momento che ci sono "realtà molto diverse da regione a
regione e da comune a comune". Ma la magistratura contabile, ha aggiunto il presidente, "cerca di monitorare il tutto".
(ANSA).
MULTIUTILITY: BORTOLOTTI (FEEM), GENERANO L’1% DEL PIL
(Roma 10 Luglio 2007)
ROMA (AGI) -- Sono 369 imprese medio-grandi le multiutility e generano l’1 del Pil e quasi l’1% dell’occupazione nazionale. Lo ha sottolineato Bernardo Bortolotti,
dell’Università’ di Torino e della Fondazione Eni Enrico Mattei, illustrando la ricerca sul capitalismo municipale “Le partecipazioni dei governi locali in Italia”,
nell’ambito del terzo workshop del “Barometro delle privatizzazioni”, un progetto della FEEM e della Fondazione IRI. “E’ il primo studio completo sull’universo delle
partecipazioni nelle società - ha evidenziato Bortolotti - abbiamo voluto accendere un faro su questo tema”. Il capitalismo municipale “e’ concentrato soprattutto nel
nord Italia in termini di valore - ha spiegato - ciò vuol dire che quelle del sud sono meno redditizie”. Le forme di controllo, soprattutto dei Comuni, “sono bulgare: il
60% delle aziende sono controllate al 100% dagli enti locali - ha proseguito Bortolotti - si tratta di forme di controllo estreme”. In alcuni settori, come i trasporti,
esclusi quelli locali, cioè a dire porti, aeroporti, ferrovie, “l’apertura al capitale privato e’ maggiore. Di queste aziende analizzate il 40% ha un coinvolgimento privato”.
E la superiorità reddituale delle società miste e’ schiacciante. “Ciò significa - ha concluso - che la parziale apertura al mercato e’ benefica. Le più redditizie sono le
utility. E’ un problema delicato su cui abbiamo voluto puntare l’attenzione per creare un punto di partenza e di riflessione”.
(AGI)
MULTIUTILITY: MILANO IL COMUNE PIU’ RICCO GRAZIE A RENDIMENTI
(Roma 10 Luglio 2007)
ROMA (AGI) -- E’ Milano il Comune più ricco, con un attivo di 11 miliardi di euro, grazie ai dividendi economici assicurati dalle utility più profittevoli e cioè soprattutto
dalle aziende locali di energia: gas ed elettricità. Emerge dalla fotografia sul capitalismo municipale scattata nell’ambito del terzo workshop del “Barometro delle
privatizzazioni”, un progetto della Fondazione ENI Enrico Mattei e della Fondazione IRI con la ricerca “Le partecipazioni dei governi locali in Italia”. Il “Barometro
delle privatizzazioni” e’ stato lanciato nel 2004 per creare una fonte unica e indipendente sulle scelte strategiche, i metodi e le conseguenze delle privatizzazioni in
Italia, in Europa e nel mondo. Il secondo ente locale piu’ ricco in termini di partecipazioni e’ il Comune di Roma con 5,3 miliardi di attivo, seguito da quello di Torino,
con 3,8 miliardi. Complessivamente, il capitalismo municipale emerge come una realtà di assoluto rilievo nell’economia italiana, con gli enti locali che detengono
partecipazioni importanti in 369 società quotate e non, con un attivo complessivo di 86 miliardi di euro, un fatturato di 37 miliardi e 203 dipendenti. Le società
partecipate dagli enti locali valgono l’1% del Pil e lo 0,9% dell’occupazione nazionale, e si concentrano in particolare nel centro-nord. Queste imprese operano
soprattutto nei settori delle utility e dei trasporti pubblici locali, ma anche in settori aperti alla concorrenza come il commercio, il manifatturiero e le costruzioni. “Il
coinvolgimento dei privati - si evince dallo studio - e’ ancora limitato e concentrato nel settore delle infrastrutture di trasporto. La privatizzazione però, seppure
parziale, migliora la performance: le società miste aperte al capitale privato, presentano infatti una reddititività ed una efficienza superiori rispetto alle società in
house, spesso affidatarie dirette della gestione dei servizi pubblici locali.
(AGI).
ENTI LOCALI: FONDAZIONE MATTEI E IRI, PARTECIPANO IN 369 SOCIETA'
(Roma 10 Luglio 2007 – 16:29)
ROMA (Adnkronos) -- Il capitalismo municipale si conferma come una realta' di assoluto rilievo nell'economia italiana, con gli enti locali che detengono
partecipazioni importanti in 369 società quotate e non, con un attivo complessivo di 86 miliardi di euro, un fatturato di 37 miliardi e 203mila dipendenti. E' quanto
emerge dai risultati dello studio “Il Governo Locale Azionista: proprietà, controllo, efficienza nei servizi pubblici locali”, presentato oggi a Roma dalla Fondazione Eni
Enrico Mattei e dalla Fondazione Iri nell'ambito del terzo Privatization Barometer Workshop.
Secondo lo studio, le società partecipate dagli enti locali italiani valgono l'1% del Pil e il 0,9% dell'occupazione nazionale, e si concentrano in particolare nel CentroNord. Queste imprese operano in prevalenza nei settori delle utilities e dei trasporti pubblici locali, ma anche in settori aperti alla concorrenza quali il commercio, il
manifatturiero e le costruzioni. I tre enti locali più ricchi in termini di partecipazioni sono il Comune di Milano (11 miliardi di euro di attivo), seguito dal Comune di
Roma (5,3 miliardi) e dal Comune di Torino (3,8 miliardi).
Il coinvolgimento dei privati, si evince dallo studio, e' ancora limitato e concentrato nel settore delle infrastrutture di trasporto. La privatizzazione però, seppur
parziale, migliora la performance: le società miste aperte al capitale privato presentano, infatti, una redditività e un'efficienza superiori rispetto alle società in house,
spesso affidatarie dirette della gestione dei servizi pubblici locali. (Adnkronos).
UTILITIES/ LAZZARO: CERTE SOCIETA' FATTE PER SFUGGIRE REGOLE DEBITO
(Roma 10 Luglio 2007)
ROMA (Apcom) -- Alcune società nel settore delle utilities sono create per "sfuggire alle regole sull'indebitamento complessivo degli Enti locali". Lo ha detto il
presidente della Corte dei conti Tullio Lazzaro a margine di un convegno organizzato dalla Fondazione Iri e dalla Fondazione Eni Enrico Mattei sui servizi pubblici
locali.
"Dal punto di vista della Corte - ha detto Lazzaro riferendosi alla questione delle partecipazioni degli Enti locali nelle società di servizi pubblici - l'aspetto focale è
cercare di vedere fino a che punto queste cose non vanno ad impattare negativamente su quella che è la massa del debito complessivo. Chiaramente per noi il
punto cruciale è badare che non si sfondino i parametri. Purtroppo - ha osservato - qualche volta dalle nostre indagini risulta che determinate società 'in house' (le
società dei servizi pubblici locali controllate al 100% dai Comuni, ndr) a volte vengono fatte quasi esclusivamente per sfuggire alle regole sull'indebitamento
complessivo. Chiaramente - ha spiegato - i debiti della società non compaiono poi nei debiti dell'ente e quindi sfuggono a quella che è la massa debitoria
complessiva".
"Questo chiaramente - ha aggiunto - dal nostro punto di vista non è ortodosso. Queste sono indagini complesse perché ci sono realtà diverse da comune a comune
e da regione a regione. Noi - ha concluso - cerchiamo di monitorare tutto".
(Apcom).
ECONOMIA: RICERCA, ENTI LOCALI GRANDI AZIONISTI DELLE IMPRESE ITALIANE
(Milano 10 Luglio 2007 - 16:15)
MILANO (Finanza.com) -- La mano pubblica non molla la presa nelle aziende del Belpaese. Il capitalismo municipale si conferma come una realtà di assoluto
rilievo nell'economia italiana, con gli enti locali che detengono partecipazioni importanti in 369 società quotate e non, con un attivo complessivo di 86 miliardi di euro,
un fatturato di 37 miliardi e 203.000 dipendenti. E' quanto emerge dai risultati dello studio "Il Governo Locale Azionista: proprietà, controllo, efficienza nei servizi
pubblici locali", presentato oggi a Roma dalla Fondazione Eni Enrico Mattei e dalla Fondazione IRI nell'ambito del terzo Privatization Barometer Workshop. Secondo
lo studio, le società partecipate dagli enti locali italiani valgono l'1% del Pil e il 0,9% dell'occupazione nazionale, e si concentrano in particolare nel Centro-Nord.
Queste imprese operano in prevalenza nei settori delle utilities e dei trasporti pubblici locali, ma anche in settori aperti alla concorrenza quali il commercio, il
manifatturiero e le costruzioni. I tre enti locali più ricchi in termini di partecipazioni sono il Comune di Milano con 11 miliardi di euro di attivo, seguito dal Comune di
Roma con 5,3 miliardi e dal Comune di Torino con 3,8 miliardi.
(Finanza.com)
ECONOMIA: RICERCA, SOCIETÀ APERTE AL CAPITALE PRIVATO REDDITIVITÀ SUPERIORE
(Milano 10 Luglio 2007 - 16:25)
MILANO (Finanza.com) -- La gara Alitalia sta mettendo in luce la difficoltà dei privati di farsi largo nella compagnia di bandiera italiana. Questo è però solo l'ultimo
lampante caso italiano delle difficoltà che gli imprenditori, i fondi di private equity, le società, incontrano nel farsi largo nelle compagnie "statali" del Belpaese. Eppure
quando i ponti levatoi vengono abbassati tutti ci guadagnano. "Il coinvolgimento dei privati è ancora limitato e concentrato nel settore delle infrastrutture di trasporto.
La privatizzazione però, seppur parziale, migliora la performance". E' quanto emerge dai risultati dello studio Il Governo Locale Azionista: proprietà, controllo,
efficienza nei servizi pubblici locali, presentato oggi a Roma dalla Fondazione Eni Enrico Mattei e dalla Fondazione IRI nell'ambito del terzo Privatization Barometer
Workshop. Secondo gli analisti che hanno redatto la ricerca le società "miste", ossia aperte al capitale privato presentano, infatti, una redditività e un'efficienza
superiori rispetto alle società in house, spesso affidatarie dirette della gestione dei servizi pubblici locali.
(Finanza.com)
MILANO IL COMUNE PIU' RICCO CON 11 MILIARDI, SEGUE ROMA
(Roma 10 Luglio 2007 – 16:48)
ROMA (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Partecipazioni in 369 società per un attivo di 86 miliardi, un fatturato di 37 miliardi e 203 mila dipendenti. E' la fotografia degli
enti locali azionisti scattata dallo studio della Fondazione Eni Enrico Mattei e della Fondazione Iri. Tra tutti i tre enti più ricchi sono il Comune di Milano con 11
miliardi di attivo, seguito da Roma (5,3 miliardi) e da Torino (3,8 miliardi). Secondo lo studio, le società partecipate dagli enti locali italiani valgono l'1% del pil e lo
0,9% dell'occupazione nazionale, e si concentrano in particolare nel Centro-Nord. Si tratta di imprese che operano soprattutto nei settori delle utilities e dei trasporti
pubblici locali, ma anche in comparti aperti alla concorrenza come il commercio, il manifatturiero e le costruzioni. Il coinvolgimento dei privati, secondo quanto
emerge infine dallo studio, e' tuttavia ancora limitato e concentrato nel settore delle infrastrutture di trasporto. La privatizzazione però, seppur parziale, migliora la
performance: le società miste aperte al capitale privato presentano una redditività e un'efficienza superiori rispetto alle società in house, spesso affidatarie dirette
della gestione dei servizi pubblici locali.
(RADIOCOR).
ENTI LOCALI: PARTECIPANO 369 SOCIETA', ATTIVO DI 86 MLD
(10 July 2007 16:25 CEDT)
ROMA (MF- Dow Jones) -- ll capitalismo municipale si conferma come una realtà di assoluto rilievo nell'economia italiana, con gli enti locali che detengono
partecipazioni importanti in 369 società quotate e non, con un attivo complessivo di 86 mld di euro, un fatturato di 37 mld e 203.000 dipendenti. E' quanto emerge
dai risultati dello studio "Il Governo Locale Azionista: proprietà, controllo, efficienza nei servizi pubblici locali", presentato oggi dalla Fondazione Eni Enrico Mattei e
dalla Fondazione Iri nell'ambito del terzo Privatization Barometer Workshop; si tratta, informa una nota, di un progetto congiunto che le due Fondazioni hanno
lanciato nel 2004 per creare una fonte unica e indipendente sulle scelte strategiche, i metodi e le conseguenze delle privatizzazioni in ambito italiano, europeo e
globale.
(Dow Jones Newswires)
ENTI LOCALI: PARTECIPANO 369 SOCIETA', ATTIVO DI 86 MLD-2(10 July 2007 16:27 CEDT)
ROMA (MF- Dow Jones) -- Secondo lo studio, prosegue la nota, le società partecipate dagli enti locali italiani valgono l'1% del Pil e lo 0,9% dell'occupazione
nazionale e si concentrano in particolare nel Centro-Nord. Queste imprese operano in prevalenza nei settori delle utilities e dei trasporti pubblici locali ma anche in
settori aperti alla concorrenza quali: il commercio, il manifatturiero e le costruzioni. I tre enti locali più ricchi in termini di partecipazioni sono il Comune di Milano (11
mld di attivo), seguito dal Comune di Roma (5,3 mld) e dal Comune di Torino (3,8 mld). Il coinvolgimento dei privati - si evince dallo studio - e' ancora limitato e
concentrato nel settore delle infrastrutture di trasporto. La privatizzazione però, seppur parziale, migliora la performance: le società miste aperte al capitale privato
presentano, infatti, una redditività e un'efficienza superiori rispetto alle società in house, spesso affidatarie dirette della gestione dei servizi pubblici locali.
(Dow Jones Newswires)
ENTI LOCALI: MILANO, ROMA E TORINO COMUNI CON PIU' PARTECIPAZIONI
(Roma 10 Luglio 2007 -- 17:10)
ROMA (ITALPRESS) - Il capitalismo "municipale" si conferma come una realtà di assoluto rilievo nell'economia italiana, con gli enti locali che detengono
partecipazioni importanti in 369 società quotate e non, con un attivo complessivo di 86 miliardi di euro, un fatturato di 37 miliardi di euro e 203.000 dipendenti. E'
quanto emerge dai risultati dello studio "Il Governo Locale Azionista: proprietà, controllo, efficienza nei servizi pubblici locali", presentato oggi a Roma dalla
Fondazione Eni Enrico Mattei e dalla Fondazione IRI nell'ambito del terzo Privatization Barometer Workshop. Il Privatization Barometer e' un progetto congiunto di
Fondazione IRI e Fondazione Eni Enrico Mattei lanciato nel 2004 per creare una fonte unica e indipendente sulle scelte strategiche, i metodi e le conseguenze delle
privatizzazioni in ambito italiano, europeo e globale. Secondo lo studio, le società partecipate dagli enti locali italiani valgono l'1 per cento del PIL e lo 0.9 per cento
dell'occupazione nazionale, e si concentrano in particolare nel Centro-Nord. Queste imprese operano in prevalenza nei settori delle utilities e dei trasporti pubblici
locali, ma anche in settori aperti alla concorrenza quali il commercio, il manifatturiero e le costruzioni. I tre enti locali più ricchi in termini di partecipazioni sono il
Comune di Milano (11 miliardi di euro di attivo), seguito dal Comune di Roma (5.3 miliardi) e dal Comune di Torino (3.8 miliardi).
(ITALPRESS).
IL PUBBLICO CHE CONTA - LE UTILITIES DEI COMUNI HANNO UN GIRO D’AFFARI DI 37 MILIARDI
(Roma, 16 Luglio -- e-gattezze.it) – Il capitalismo municipale si conferma come una realtà di assoluto rilievo nell'economia italiana, con gli enti locali che detengono
partecipazioni importanti in 369 società quotate e non, con un attivo complessivo di 86 miliardi di euro, un fatturato di 37 miliardi e 203.000 dipendenti. E' quanto
emerge dai risultati dello studio “Il Governo Locale Azionista: proprietà, controllo, efficienza nei servizi pubblici locali”, presentato la scorsa settimana a Roma dalla
Fondazione Eni Enrico Mattei e dalla Fondazione IRI nell'ambito del terzo Privatization Barometer Workshop.
Secondo lo studio, le società partecipate dagli enti locali italiani valgono l'1 per cento del PIL e lo 0.9 percento dell'occupazione nazionale, e si concentrano in
particolare nel Centro-Nord. Queste imprese operano in prevalenza nei settori delle utilities e dei trasporti pubblici locali, ma anche in settori aperti alla concorrenza
quali il commercio, il manifatturiero e le costruzioni. I tre enti locali più ricchi in termini di partecipazioni sono il Comune di Milano (11 miliardi di euro di attivo),
seguito dal Comune di Roma (5.3 miliardi) e dal Comune di Torino (3.8 miliardi).
Il coinvolgimento dei privati - si evince dallo studio - è ancora limitato e concentrato nel settore delle infrastrutture di trasporto. La privatizzazione però, seppur
parziale, migliora la performance: le società miste aperte al capitale privato presentano, infatti, una redditività e un'efficienza superiori rispetto alle società in house,
spesso affidatarie dirette della gestione dei servizi pubblici locali.
Alla presentazione della ricerca, da parte di Bernardo Bortolotti, docente dell'Università di Torino e direttore del Privatization Barometer, è seguita una discussione in
due sessioni: la prima, dal titolo "Politica, imprese, finanza locale", con relatori Massimo Bordignon, Marco Causi, Renzo Mora, Marco Nicolai, Giulio Sapelli,
moderata da Alfredo Macchiati, ha affrontato il tema dell'indirizzo politico delle società partecipate dagli enti locali, le relazioni complesse fra i bilanci degli enti e
quelli delle società, la questione dei trasferimenti dello Stato centrale, l'effetto sul credit rating, le idoneità dell'impresa mista nelle politiche di investimento.
La seconda, dal titolo "La frontiera locale dei processi di liberalizzazione" con relatori Flavio Delbono, Tullio Lazzaro, Giulio Napolitano, Federico Sassoli de Bianchi
e Carlo Scarpa, moderata da Franco Locatelli, ha invece discusso le prospettive di valorizzazione e di apertura al settore privato e i meccanismi volti a migliorare
l'efficienza gestionale e l'accountability delle imprese partecipate dagli enti locali.
(e-gattezze.it).
SOCIETA':VDA; DA PARTECIPATE PUBBLICHE IL 6,74 PIL REGIONALE
(Aosta, 16 Luglio 2007 – 9.50)
AOSTA (ANSA)-- Le aziende partecipate pubbliche generano, in Valle d'Aosta il 6,74 del Pil regionale e occupano il 2,34% dei lavoratori. E' quanto emerge dalla
ricerca 'Il governo locale azionista', presentato a Roma nell'ambito del terzo workshop del 'Barometro delle privatizzazioni' della Fondazione Eni Enrico Mattei e della
Fondazione Iri
L'indagine, realizzata da Bernardo Bortolotti, Laura Pellizzoli e Carlo Scarpa elaborando i dati Amadeus Database (Bureau Van Dijk) riferiti all'anno 2005, colloca la
Valle d'Aosta al primo posto danti alla Liguria dove il Pil generato dalle 'municipalizzate' ammonta 1,93% con l'1,92% degli occupati.
Più in generale, l'1% del Pil nazionale è prodotto da 369 società a partecipazione pubblica locale (Sppl). Il contributo, come è ovvio, non risulta uniforme nelle
diverse aree geografiche perché troppo diversi sono i modelli e i parametri industriali di gestione.
La conclusione è netta: laddove il capitale delle imprese si é aperto al mercato e l'azionista pubblico ha rinunciato al controllo totalitario (scendendo sotto la quota
del 29,99 della legge Draghi, nel caso di società quotate, o sotto il 50% del capitale negli altri casi) la performance industriale e finanziaria della società è nettamente
migliorata. Ma questa regola non vale nelle diverse situazioni. La ricerca mette infatti in evidenza il peso spesso decisivo delle storie industriali nella gestione attuale
delle imprese pubbliche.
Così in termini di redditività, il Roa (rapporto tra reddito operativo e totale attivo: è un parametro che misura l'efficienza nella gestione del capitale, quindi la capacità
dell'impresa di trarre profitto dagli investimenti, ndr) il Friuli Venezia Giulia (4,24%) sopravanza le altre Regioni, seguito da Trentino-Alto Adige (3,88%), Sardegna
(3,14%), Piemonte (3,71) e Lombardia (3,06%). Lo stesso parametro è negativo in cinque Regioni quasi tutte del Sud, con l'eccezione della Liguria (-2,36%). Peggio
hanno fatto le società a partecipazione pubblica della Campania (-2,47%) e Puglia (-2,87%).
Se si considera anche la particolare natura delle Sppl e dunque la misurazione in termini "sociali" della loro operatività, emerge con più forza la distanza fra le
diverse aree geografiche in termini di "peso" della Sppl nell'economia regionale e dunque alla crescita del Pil.
Ecco una tabella di sintesi delle 20 Regioni in termini di contributo delle Sppl al Pil regionale e all'occupazione:
REGIONE SPP PIL (%) Occupazione (%) VALLE D'AOSTA 4 6,74 2,34 LIGURIA 15 1,93 1,92 LOMBARDIA 67 1,51 0,91 LAZIO 19 1,50 1,67 TRENTINO-ALTO
ADIGE 17 1,42 1,01 FRIULI VENEZIA-GIULIA 11 1,15 0,86 VENETO 42 1,06 0,77 PIEMONTE 29 1,03 0,71 EMILIA ROMAGNA 35 0,89 0,87 CAMPANIA 24 0,87
0,86 TOSCANA 44 0,75 0,57 UMBRIA 8 0,72 0,66 SICILIA 14 0,56 0,68 ABRUZZO 7 0,49 0,47 PUGLIA 11 0,48 0,40 MARCHE 13 0,46 0,39 BASILICATA 1 0,45
0,32 MOLISE 1 0,17 0,07 SARDEGNA 3 0,15 0,15 CALABRIA 4 0,12 0,13.
(ANSA).