Note Tecniche Pre-Mastering

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Note Tecniche Pre-Mastering
Note Tecniche Pre-Mastering
Ecco una serie di suggerimenti per arrivare alla fase d el mastering nella maniera
più efficiente ed evitare problemi.
Cercate di leggere questo breve prontuario per poter chiarire tutti gli step necessari prima di arrivare alla
fase di masterizzazione. Qualora qualcosa non fosse chiaro scrivete senza esitazioni a [email protected]
per ulteriori spiegazioni.
Tipologie di mastering
Nel passato la fase di mastering veniva curata dal tecnico che realizzava il transfert e si trattava di piccole
correzioni mirate alla finalizzazione del prodotto su vinile. I brani erano quindi totalmente mixati e su
bobina master da ¼ o ½ pollice. Per lungo tempo si è rimasti alla masterizzazione sul mix finito ma col
passare del tempo si è passati a tenere separati base musicale e voce per poter cambiare il balance della
voce fino all’ultimo e poi via via un numero sempre maggiore di tracce per poter avere sempre maggiore
libertà di azione. Sempre più spesso il mastering viene effettuato usando gruppi separati di strumenti e voci
(stems) per poter correggere potenziali problemi e bilanciamenti. Questa tecnica ha sicuramente dei
vantaggi ma è potenzialmente pericolosa se non viene preparata nel modo giusto.
Ecco quindi i tipi di mastering che possiamo effettuare:
Mastering di brano mixato completo : singola traccia stereo (o doppia mono .L .R)
Pro: Garanzia di bilanciamento del mix e coesione di suono
Contro: Scarsa possibilità in caso di errori di bilanciamento in mix
Mastering di brano mixato base + voci : due tracce stereo (o doppie mono .L .R)
Pro: Possibilità di intervento separato base/voce, buona coesione
Contro: poca possibilità di intervenire su problemi specifici nella base
Mastering da stems separati (es. 8 files stereo o 16 doppi mono .L .R)
Pro: Grande possibilità di fare interventi mirati, anche in automazione, possibilità di stem mastering
analogico con tipologie di amplificazione colorata o lineare.
Contro: Rischio concreto che il mixaggio risulti “sfaldato”, bilanciamenti che non corrispondono all’intento
originale, maggiore durata di lavorazione.
Siete pronti?
Prima di sottoporre dei mix per la fase del mastering accertatevi che i files siano privi di rumori digitali
causati da editing non “puliti”. Controllate che nei punti dove sono stati fatti dei tagli non siano udibili dei
click, pops, o altri piccoli rumori. Questi verranno MOLTO evidenziati successivamente quindi è
fondamentale accertarsi di avere i crossfades sempre attivi nel vostro software e ogni taglio deve essere
ascoltato attentamente in “solo”. Usate delle cuffie ee eventualmente aumentate gli acuti in ascolto per
evidenziare questi potenziali problemi. Sui singoli files è possibile risolvere quei problemi ma nel caso di un
mix completo può essere difficile.
I Formati, la frequenza di campionamento e la risoluzione
I formati digitali usati sono quelli con estensione .Wav oppure .Aiff . I files Mp3 non vengono MAI usati per
realizzare dei master in quanto hanno già perso informazioni vitali.
La frequenza di campionamento va lasciata identica a quella usata nella vostra sessione, verrà convertita al
formato finale in fase di mastering. Frequenze standard sono 44.1KHz, 48KHz, 88.2KHz e 96KHz.
La risoluzione ideale per il mastering è 32bit float oppure 24bit, è sconsigliato usare 16bit fino all’ultima
fase di finalizzazione del master.
Il volume dei mixaggi prima del mastering
Per prima cosa dovete sempre accertarvi di togliere ogni sorta di limiter , compressore ed equalizzatore dal
canale Master del vostro software prima di effettuare il mixdown. Se non seguite questa regola può
diventare impossibile fare qualunque tipo di intervento. Se avevate usato dei limiter sul canale master,
dopo averlo tolto verificate che il livello della canzone non superi MAI la soglia dello 0Db. E’ comunque
preferibile mantenere un livello più basso (-3Db/ -6Db). Non applicate mai nessuna forma di Normalize sui
brani mixati. Il volume verrà livellato dopo con strumanti adeguati.
I want it L O U D !
La cosidetta “Loudness War” ha creato la tendenza ad un aumento del volume medio e percepito a scapito
della dinamica naturale della musica. Potete documentarvi e leggere migliaia di notizie al riguardo e
decidere la strategia migliore per il vostro tipo di prodotto, noi possiamo aiutarvi a fare la scelta più giusta
in base al genere musicale e alla finalità del progetto. Quando è possibile è MOLTO MEGLIO mantenere una
dinamica adeguata ma se è necessario, possiamo creare un master con un volume adeguato agli standard
commerciali senza sacrificare troppo la qualità.
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