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Trascrizione della video testimonianza di Giorgia Benusiglio
Giorgia Benusiglio: Viene spesso da dire che ormai uno mi vede che sto bene, sono solare, sorrido.
Però sono passati anche nove anni e in nove anni ho passate tante situazioni brutte, sia fisiche sia
psicologiche. Io comunque devo prendere costantemente dei farmaci. Tutti i giorni. Sono il mio
salvavita, che comunque sia mi procurano…insomma sono più debole delle persone normali e
quindi mi possono portare ad avere più facilmente tumori, malattie. Insomma diciamo che per una
cavolata di una sera mi sono rovinata la vita.
Gioventu.it: Giorgia Benusiglio ha avuto una seconda possibilità a 26 anni. Ma a 17 la sua vita e i
suoi sogni potevano essere spezzati. Cosa è successo quella sera?
Giorgia Benusiglio: Eravamo un gruppo di compagni di classe, abbiamo deciso di prendere questa
pastiglia. Sapevamo che era una droga, però fuori di scuola ci hanno portato un opuscolo e
incuriositi abbiamo voluto provare. Abbiamo diviso la pastiglia e il giorno dopo ho cominciato a
non stare tanto bene. Però il fegato è l’unico organo che si rigenera e quindi passavo da momenti in
cui stavo bene a momenti in cui non stavo per niente bene. Sono svenuta più volte anche a scuola,
ho avuto un dimagrimento brusco, facevo fatica a mangiare, ogni tanto rimettevo, insomma non
stavo proprio bene.
Gioventu.it: Quanto è durato questo periodo di malessere?
Giorgia Benusiglio: Una settimana giusto in tempo per andare in ospedale al Niguarda dove
Luciano de Carlis ha eseguito un trapianto durato diciassette ore per il quale appunto sono riuscita
ad essere qui.
Gioventu.it: Oggi andate nelle scuole con tuo padre. Cosa insegnate ai ragazzi, cosa raccontate?
Giorgia Benusiglio: Preferiamo parlare prima con i ragazzi in modo tale che non arrivino mai ad
utilizzare determinate droghe. Magari alle superiori è più probabile che ci siano ragazzi che ne
hanno già fatto uso, quindi più spavaldi, meno recettivi, meno sensibili all’ascolto.
Gioventu.it: I ragazzi di quarta elementare invece? Sono curiosi o no? Cosa ti chiedono del mondo
della droga, cosa vogliono sapere?
Giorgia Benusiglio: A volte fanno domande proprio specifiche sulla droga: che cos’è, che
componenti ha, insomma domande più specifiche e quindi lì passo la palla a mio padre che va più
nello specifico. Altre invece vogliono conoscere la mia storia e mi chiedono più dettagli, delle cose
in più che io racconto volentieri.
Gioventu.it: Ci sono mi dicevi anche giovani spavaldi, cosa vuol dire, che assumono droghe e non
se ne fanno un problema?
Giorgia Benusiglio: Si, non se ne fanno un problema. Pensano che io - come tante altre ragazze che
sono anche recentemente scomparse - siamo state semplicemente “sfigate”e che a loro comunque
non capita, che a loro non succederà mai nulla e che possono stare tranquilli perché non sono
allergici o altre cose che s’inventano.
Gioventu.it: Anche i genitori devono essere coinvolti nella lotta contro la droga. Oggi cosa pensano
i genitori dei propri figli? Li reputano tutti innocenti, sottovalutano il problema?
Giorgia Benusiglio: Alcuni genitori fanno finta di nulla. Pensano sempre che il proprio figlio non si
droghi, che il drogato sia sempre l’amico o comunque un altro ragazzo e cercano di non vedere. Io
credo che l’informazione non debba mai cessare, credo che i ragazzi d’oggi siano più informati di
ieri, ma credo che ci debba essere sempre informazione, quindi non basta mai secondo me, bisogna
sempre continuare a sensibilizzare sul fatto e continuare a parlarne. Magari continuando a parlarne
alcuni possono arrivare a pensare in un’altra maniera.