4. Invito ad Amman
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4. Invito ad Amman
CAPITOLO 4 invito ad Amman 2014, “L’Eredità dell’Arte. Mimmo Paladino - Mohanna Durra” alla Jordan National Gallery of Fine Arts di Amman L’invito che nel 2014 l’IGAV ricevette dall’ambasciatore d’Italia ad Amman, S.E. Patrizio Fondi, e dalla principessa H.R.H. Wijdan Al Hashemi, sorella di re Hussein di Giordania, per organizzare una mostra ad Amman giunse assai gradito per due ordini di motivi: non soltanto corrispondeva alla missione dell’IGAV di far conoscere gli artisti italiani all’estero, ma anche offriva l’opportunità di contribuire ad un dialogo culturale con un Paese che si pone come un’oasi di equilibrio e di tolleranza in un’area perturbata e martoriata. La mostra, aperta dal 25 novembre 2014 al 19 gennaio 2015, fu ideata e realizzata dall’IGAV su richiesta dell’Ambasciata Italiana in Giordania, in concomitanza con il semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Di parte giordana, la collaborazione venne dalla Jordan National Gallery of Fine Arts, creata e sorretta dalla principessa Al Hashemi. La moderna ed efficiente galleria sede della mostra 56 Due erano gli obiettivi della manifestazione. Il primo era quello di presentare uno spaccato significativo dell’arte italiana e giordana contemporanee associando due figure di grande rilievo, che sin dagli anni Sessanta hanno segnato passaggi fondamentali nel sistema dell’arte internazionale, a generazioni di artisti emergenti che stanno disegnando una nuova costellazione, consona ai trend più recenti a livello mondiale. Il secondo intento è stato quello di individuare le linee linguistiche e di pensiero comuni ai maestri e alle nuove generazioni, per riconoscere quali testimonianze intellettuali sono state trasmesse da due forti “figure dell’arte” e come sono state raccolte, interiorizzate e rielaborate dalle generazioni successive. La principessa W. Al Hashemi e l’ambasciatore P. Fondi (a sin.) si intrattengono con i due curatori della mostra, K. Khreis e A. Tecce (di spalle) Il celebre maestro Mohanna Durra, che fu il primo artista giordano a studiare all’estero, laureandosi a Roma nel 1958 Due immagini della conferenza stampa. Al tavolo, da sin.: M. Mazzeddu, Mohanna Durra, K. Kreis, R. Garuzzo, A. Tecce In linea con gli obiettivi, la mostra avvicinò un grande artista italiano, Mimmo Paladino, e un grande artista giordano, Mohanna Durra, ciascuno affiancato da tre artisti emergenti, 57 direttamente scelti da loro: per la sezione italiana Pasquale Palmieri, Lucio Perone, Peppe Perone e per la sezione giordana Tawfiq Al Sayed, Nabil Shehadeh, Omar Hamdan. La curatela fu di Angela Tecce, direttore del Museo di Castel Sant’Elmo a Napoli, per la sezione italiana e di Khalid Khreis, direttore della Jordan National Gallery, per quella giordana. Lo staff dell’Ambasciata Italiana diede un prezioso supporto alle riuscita dell’evento, sotto la guida del Consigliere culturale Marco Mazzeddu. Concessero il patrocinio H. R. H. Princess Wijdan Al Hashemi, il Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e il Ministero italiano dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. La perfezione platonica del dodecaedro stellato di Mimmo Paladino è turbata dall’irrazionalità inquietante apportata dalla testa mozzata. La visionaria opera è del 2001. Sullo sfondo, due opere di Mohanna Durra 58 Sopra: una visitatrice tra l’ironica opera di Peppe Perone e quella più astratta di Nabil Shehadeh; a lato e sotto: le uova di Peppe Perone e il lavoro di Omar Hamdan 59 In concomitanza con la mostra, su invito di Mohammad Nassar, dean del College of Arts and Design dell’Università di Amman, la curatrice Angela Tecce tenne una lezione agli studenti dedicata alla visione artistica ed all’opera di Mimmo Paladino, nell’ambito del corso tenuto dalla professoressa residente Beatrice Biasini (foto nella pagina). 60