PRODOTTI COSMETICI: LE NUOVE REGOLE ALLE QUALI KYLUA
Transcript
PRODOTTI COSMETICI: LE NUOVE REGOLE ALLE QUALI KYLUA
NORMATIVA PRODOTTI COSMETICI: LE NUOVE REGOLE ALLE QUALI KYLUA È GIÀ CONFORME. IN PRIMO PIANO LA TUTELA DEL CONSUMATORE IN PRIMO PIANO LA TUTELA DEL CONSUMATORE Il nuovo Regolamento europeo sui prodotti cosmetici è entrato in vigore l’11 luglio 2013. Cosa c’è da sapere. L’11 luglio 2013 è entrato ufficialmente in vigore in Italia il Regolamento n. 1223/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che prevede nuove disposizioni sui prodotti cosmetici immessi in commercio, e finalmente comprende anche quelli usati nel settore della ricostruzione e decorazione unghie. Prima dell’11 luglio scorso, i prodotti utilizzati nel settore nail non erano mai stati ufficialmente considerati cosmetici. Il Regolamento quindi sancisce per la prima volta questa appartenenza. Obiettivo del nuovo apparato normativo è garantire una maggiore tutela della salute deiconsumatori, vigilando attentamente sulla composizione e l’etichettatura dei prodotti e vietando, tra le altre cose, anche gli esperimenti sugli animali. La normativa offre tre tipi di strumenti: le disposizioni di legge, i test da eseguire sui prodotti (di due tipi: obbligatori e su base volontaria), e le operazioni di sorveglianza, ipotizzando una sorta di cosmetovigilanza da approntare addirittura a livello europeo. Cosa significa, nella pratica, l’applicazione di questo Regolamento? Significa che da ora in poi tutti i prodotti cosmetici devono essere fabbricati nel rispetto delle cosiddette Norme di Buona Fabbricazione (o GMP, Good Manufacturing Practices), regole che descrivono i metodi, le attrezzature, i mezzi e la gestione delle produzioni per assicurare standard di qualità appropriati. Sviluppate inizialmente per i prodotti farmaceutici, le GMP sono poi state estese anche ai cosmetici. Documentare e registrare ogni passaggio del processo di produzione,formare adeguatamente il personale, occuparsi attivamente di pulizia e sanitizzazione sono solo alcuni esempi di questo insieme di norme, raccolte all’interno della norma UNI EN ISO 22716. La legge italiana già prescrive l’adozione di liste negative e positive, vale a dire elenchi di sostanze che non possono essere impiegate nella produzione di cosmetici o possono essere utilizzare solo in parte ed entro certi limiti, o viceversa, elenchi di prodotti che possono essere utilizzabili in questo campo. La nuova normativa regolamenta in maniera più accurata e rigorosa tali ingredienti già presenti nelle liste suddette. A tal proposito sorge l’obbligo, tra gli altri, di etichettatura della confezione in maniera puntuale e con l’aggiunta di informazioni fondamentali per la scelta (libera) dell’acquirente. 38 Se la confezione risultasse essere troppo piccola, gli ingredienti andranno comunque menzionati sul foglietto illustrativo o su una fascetta allegata a parte sulla confezione. Al riguardo, sull’etichetta deve essere presente nominativo del produttore, al quale sono attribuite, pertanto, tutte le responsabilità e gli oneri. I recipienti o l’imballaggio devono infatti riportare, in caratteri indelebili e facilmente leggibili, indicazionisull’origine del prodotto, il contenuto, la scadenza, le precauzioni per l’uso, l’elenco degli ingredienti, il numero di lotto di fabbricazione, il nome e l’indirizzo del produttore. E ancora deve essere ben chiara la funzione del prodotto, senza equivoci, come anche le avvertenze e le modalità d’uso. Per di più il produttore o il responsabile dell’immissione in commercio del cosmetico, deve disporre, per eventuali controlli da parte delle autorità competenti, un dossier del prodotto (ovvero tutte le informazioni inerenti al prodotto: vale a dire la formula qualitativa e quantitativa, il metodo di fabbricazione che deve essere regolare, basato pertanto sugli standard GMP - Good Manufacturing Practice; inoltre devono essere messe in evidenza le specifiche chimico-fisiche e microbiologiche di tutti gli ingredienti impiegati; oltre al resto è d’obbligo indicare la valutazione di sicurezza del prodotto cosmetico finito). E’ importante ai fini della trasparenza in fatto che il regolamento del Parlamento europeo preveda una sorta di notifica “online” per tutti gli stati membri ai fini del monitoraggio dei prodotti destinati al mercato della cosmesi prima della loro immissione sul mercato. Per verificare il rispetto di queste norme, dall’11 luglio scorso tutte le aziende che producono cosmetici e i distributori di prodotti importati dall’estero sono formalmente obbligati a registrare ogni nuovo prodotto su un portale online chiamato CPNP (Cosmetic Products Notification Portal). La registrazione riguarda tutti i dati del prodotto: il nome, le sostanze contenute, la categoria del prodotto cosmetico (es. “prodotti per le unghie”), la forma fisica del prodotto e altre informazioni dettagliate. In fase di registrazione viene designata anche una “Persona responsabile”, di cui vanno segnalati nome e indirizzo, e una “Persona di contatto”, ovvero il referente dell’azienda/distributore da reperire in caso di necessità. Questa strategia permetterà alla persona responsabile di inserire i dati sul prodotto elettronicamente ed aggiornarli in maniera tempestiva. I dati dovranno indicare l’elenco delle sostanze presenti nel cosmetico, la categoria, le (varie ed eventuali) definizioni di esso per una precisa individuazione del prodotto, e la formulazione puntuale, anche ai fini di una terapia d’urgenza, indicata nei casi di alterazione della salute umana dopo l’utilizzo del prodotto interessato. Oltre a ribadire alcuni obblighi, le nuove disposizioni comunitarie predispongono nuove e comuni valutazioni di sicurezza del cosmetico, comprendente un ragguaglio in cui devono essere esposte le ragioni per le quali si ritiene un prodotto sicuro (si tratta di test eseguiti a prodotto finito, pertanto precedentemente testato ed esaminato dall’apposito valutatore sulla sicurezza). Alcuni di questi, essenziali, sono: il pach test, effettuato su una ventina circa di volontari con lo scopo di determinare la tollerabilità cutanea, il Challenge test, il PAO e il test microbiologico. 39 Come sappiamo questi test introdotti dalla normativa sono solo finali: in realtà dei test approfonditi vengono eseguiti anche prima di questa fase per verificare le caratteristiche riguardanti la stabilità chimica e microbiologica del prodotto, sottoponendo lo stesso a condizioni particolari di temperatura o di inquinamento artificiale ed esaminando, nelle diverse fasi, come il prodotto reagisce a tali alterazioni. Come stabilito dalle autorità comunitarie e statali, devono esserci dei controlli ad hoc da parte delle autorità competenti prima della immissione in commercio del prodotto cosmetico. Per l’Italia questa operazione è condotta dal Ministero della Salute, tramite i suoi organi, e/o dalle autorità sanitarie locali e regionali (che possono eseguire in qualsiasi momento ispezioni negli stabilimenti di produzione, richiedendo anche ulteriori informazioni sul prodotto). Pertanto è d’obbligo per le aziende tenere costantemente aggiornati la composizione qualitativa e quantitativa dei loro prodotti. Ulteriori informazioni sul sito del Ministero della Salute: www.salute.gov.it I prodotti KyLua sono conformi alle normative esposte e a conclusione delle attività di valutazione per il rilascio della certificazione hanno ottenuto: • la Certificazione di conformità alle norme ISO 9001:2008 e ISO 22716:2008 - I certificati, con il N° 10749 e ACVPR 70 e sono riferiti ai seguenti processi e prodotti/ servizi: - ISO 9001: Progettazione e produzione di resine per il settore estetico ricostruzione unghie - Design and manufacturing of resins for building nail sector; - Commercializzazione di prodotti cosmetici e attrezzature per settore cosmetico Marketing of cosmetic products and equipments for cosmetics industry. • ISO 22716: Progettazione e produzione di resine per il settore estetico ricostruzione unghie - Design and manufacturing of resins for building nail sector L’obiettivo raggiunto valorizza ulteriormente il nostro sistema di gestione e rappresenta per KyLua un impegno, nei confronti del mercato, al mantenimento della conformità ai requisiti della norma di riferimento. La qualità del Made in Italy CERTIFICATA 40