Nuovo trattamento anticellulite - In
Transcript
Nuovo trattamento anticellulite - In
ARTICOLI Nuovo trattamento anticellulite Un approccio cosmetico multicomponente Adele Sparavigna Parole chiave Anticellulite Escina Visnadina Fitosoma dimeri Ginkgo biloba Termografia Microcircolo [email protected] DermIng, Monza (MB) Giancarlo Guglielmini Sinerga, Pero (MI) Stefano Togni, Aldo Cristoni, Giada Maramaldi Indena, Milano RIASSUNTO Si stima che la cellulite colpisca tra l’80 ed il 90% delle donne dopo la pubertà e che sia considerata dalla larga maggioranza come un grave problema estetico. In questo studio, l’obiettivo è stato di verificare l’efficacia anticellulite di una formulazione topica contenente diversi attivi di origine botanica in volontarie con depositi adiposi ed un grado di cellulite lieve-moderato negli arti inferiori. La valutazione è stata condotta tramite diversi parametri oggettivi, tra cui termografia a contatto, misure morfometriche della circonferenza della coscia e valutazione del microcircolo. Alla fine dello studio della durata di 4 settimane, la formulazione provata si è dimostrata efficace nell’81% dei casi, mentre il placebo non ha mostrato alcuna attività benefica nel 78% dei casi. INTRODUZIONE L’insorgenza della cellulite ed il suo riconoscimento come una vera patologia sono ancora oggetto di discussione, come pure le esatte cause: da un lato la cellulite è stata recentemente descritta come uno stato fisiologico finalizzato a massimizzare la ritenzione delle riserve adipose e garantire un’adeguata disponibilità calorica durante la gravidanza e l’allattamento (1). Tuttavia, la cellulite è anche un problema complesso, che coinvolge differenti fattori e meccanismi, tra cui uno squilibrio metabolico, alterazioni del tessuto connettivo, pattern genetici, situazioni infiammatorie, una ridotta microcircolazione e fattori ormonali. Sebbene la cellulite sia stata chiara- mente correlata ad un particolare polimorfismo di alcuni geni (2), la dieta e lo stile di vita giocano un ruolo importante nel miglioramento o nell’aggravamento delle aree colpite dalla cellulite stessa. Da un punto di vista metabolico, durante l’insorgenza della cellulite, gli adipociti accumulano lipidi al loro interno e si aggregano, mentre un eccesso di liquidi viene trattenuto nel sottocute. In parallelo, si assiste alla degradazione delle fibre del connettivo ed allo sviluppo di fenomeni infiammatori. Lo strato adiposo sottocutaneo diventa molto più spesso nelle donne colpite da cellulite (3). Inoltre, si evidenzia una particolare architettura dei setti fibrosi che dividono il tessuto adiposo, essendo questi ultimi particolarmente abbondanti nelle donne colpite da cellulite, differenza molto evidente anche in comparazione con soggetti di sesso maschile, che tipicamente non sono colpiti da tale disordine. Malgrado l’elevato numero di donne colpite dalla cellulite, sono relativamente limitati gli studi clinici pubblicati finora in letteratura. I derivati botanici sono tra gli attivi maggiormente valutati per il trattamento della cellulite. Di recente, tra gli approcci più efficaci alla cellulite, è stata riconosciuta l’importanza di un trattamento multi-fattoriale (4). Il regno botanico offre numerosi principi attivi che, nella forma di estratti standardizzati, possono operare in modo sinergico su diversi bersagli biologici e migliorare segni e sintomi della cellulite. Altri aspetti importanti da ricordare nel trattamento della cellulite riguardano il microcircolo e il sistema venoso e linfatico. Scopo dello studio Lo scopo dello studio è stato, quindi, quello di valutare l’efficacia cosmetica di un prodotto to- www.ceceditore.com • Cosmetic Technology ® 2011 • 14(1) 13-18 Nuovo trattamento anticellulite Adele Sparavigna, Giancarlo Guglielmini, Stefano Togni, Aldo Cristoni, Giada Maramaldi vello vascolare (6). Sul circolo periferico, la Visnadina esercita una forte e persistente attività vasocinetica, con un effetto inotropo positivo (7). Il meccanismo d’azione, quindi, non è correlato ad una semplice vasodilatazione, ma la Visnadina è in grado di indurre un aumento del circolo locale e degli scambi trofici con i tessuti. In alcune precedenti esperienze, l’attività vasomotoria della Visnadina è stata valutata tramite la termografia a contatto e la Flowmetria Laser Doppler (LDF, Laser Doppler Flowmetry) (8). La documentata attività anti-fosfodiesterasica della Visnadina, associata con gli evidenti effetti sul microcircolo, suggerisce la potenziale utilità della Visnadina nel trattamento delle panniculopatie degli arti inferiori. pico su numerosi segni e sintomi della cellulite. Il formulato (identificato con la sigla LIND738B - crema anticellulite) conteneva un’associazione di principi attivi botanici concepita per contrastare la cellulite a diversi livelli e tramite differenti meccanismi d’azione. MATERIALI E METODI Formulazione Il prodotto (LIND738B) è stato sviluppato in collaborazione con il centro ricerche di Sinerga (Pero, Milano). Lo sviluppo ha considerato non solamente l’efficacia dei singoli principi attivi utilizzati, ma anche la piacevolezza e la tollerabilità della formulazione finale, al fine di ottenere la migliore compliance da parte delle volontarie. Gli attivi utilizzati nella formulazione sono la Visnadina (allo 0.25%), il Fitosoma® dei Dimeri del Ginkgo biloba (GBDF Phytosome® allo 0.5%) e l’Escina (all’1%). Tale associazione (descritta nel brevetto WO2005/004858 di Indena) è stata selezionata sulla base dei profili biologici dei singoli attivi, come di seguito descritto. - 14 La Visnadina è una molecola pura estratta dai semi e dalle parti aeree dell’Ammi visnaga, una pianta ampiamente utilizzata nella medicina egizia tradizionale come antispastico e vasodilatatore. E’ in grado di migliorare l’attività ritmica contrattile dei vasi, tramite un aumento del rilascio di prostaciclina. La Visnadina mostra anche attività anti-fosfodiesterasiche, con un conseguente aumento dei livelli di cAMP ed un aumento dell’attività delle lipasi (5). Gli effetti multipli della Visnadina suggeriscono la sua applicazione cosmetica nel trattamento di depositi locali di grasso e della cellulite. Inoltre, indagini morfoistochimiche hanno mostrato un’evidente correlazione tra le microangiopatie ed i cambiamenti nel pannicolo adiposo sottocutaneo, tra cui la rottura della struttura di supporto del tessuto adiposo e la formazione di nuovo collagene, con conseguente sclerosi nodulare. Un’attività preventiva a livello microcircolatorio ed interstiziale può, quindi, migliorare lo stato dei tessuti sottocutanei. Evidenze farmacologiche, coerenti con l’uso tradizionale della pianta, hanno sottolineato una forte attività della Visnadina a li- 2011 Vol 14(1) www.ceceditore.com - Il Fitosoma® dei Dimeri di Ginkgo biloba (GBDF Phytosome®) è un prodotto ottenuto complessando la frazione dimerica del Ginkgo biloba con la fosfatidilcolina secondo una tecnologia brevettata. La frazione dimerica del Ginkgo biloba è in grado di ridurre l’attività della cAMP-fosfodiesterasi e di aumentare il microcircolo (9). In precedenti esperienze, l’effetto lipolitico è stato valutato in vitro, mentre l’aumento di circolo è stato documentato in soggetti affetti da cellulite, con riscontri oggettivi che includevano anche la densità capillare (10). La complessazione con la fosfatidilcolina, secondo la tecnologia dei Fitosomi®, è in grado di aumentare l’efficacia e la biodisponibilità locale degli estratti botanici altrimenti poco ossidanti (11). - L’Escina è una miscela di saponine triterpeniche ottenute dai semi dell’ippocastano (Aesculus hippocastanum). I semi e le foglie di ippocastano sono tradizionalmente utilizzati per il trattamento di vene varicose, emorroidi e flebiti, proprio per l’attività dell’escina, in grado di modulare gli scambi vascolari a livello periferico. L’Escina, infatti, normalizza la permeabilità vascolare e riduce la filtrazione di fluidi verso la matrice extracellulare. Questo effetto può essere spiegato con la capacità dell’Escina di inibire l’elastasi e la jaluronidasi, enzimi coinvolti nella degradazione dei proteoglicani, costituenti importanti della matrice extracellulare. Modulando il bilancio verso la sintesi dei proteoglicani, l’Escina è in grado di migliorare la resistenza della parete capillare e di ridurre la filtrazione di fluidi (12), determinando, quindi, una riduzione degli edemi. L’Escina presenta, inoltre, un’attività antinfiammatoria, che difficilmente può essere separata dall’attività antiedemigena su modelli farmacologici. La combinazione dei meccanismi d’azione finora identificati posiziona l’Escina come un principio attivo prominente nel trattamento della cellulite. Disegno sperimentale Scopo dello studio è stata la valutazione dell’efficacia cosmetica di un formulato topico anticellulite, da applicare sulle cosce per un periodo di 4 settimane, con l’esecuzione di un’analisi morfometrica e valutazioni strumentali. 25 volontarie (di età compresa tra i 30 ed i 55 anni), con accumuli adiposi e/o panniculopatia edemato-fibrosclerotica di grado da lieve a moderato agli arti inferiori, sono state selezionate per lo studio. Il trattamento multifunzionale con LIND 738B, contenente come principi attivi botanici la Visnadina (0,25%), il Fitosoma® dei Dimeri di Ginkgo biloba (GBDF Phytosome® 0.5%) e l’Escina (1%) prodotti da Indena, è stato confrontato con il placebo corrispondente LIND 738BP. Tutte le volontarie hanno fornito il consenso informato prima dell’inizio dello studio. Lo studio è stato condotto in singolo cieco verso placebo, con una comparazione entro soggetti (ogni soggetto ha operato come controllo di se stesso e ha applicato due volte al giorno per 4 settimane ciascun prodotto monolateralmente secondo una lista di randomizzazione precedentemente definita). Tutte le volontarie hanno ricevuto due visite mediche, una all’inizio dello studio (T0) ed una alla fine del trattamento (T4). Nel caso si fossero verificate sostanziali variazioni di peso durante il periodo di studio, i soggetti sarebbero stati esclusi dall’analisi dei risultati finali. L’efficacia del trattamento è stata valutata sia clinicamente che strumentalmente. In aggiunta, alla fine dello studio è stata valutata anche la tollerabilità globale. Valutazione clinica La valutazione clinica è stata eseguita sul terzo superiore, medio ed inferiore della coscia, secondo le seguenti valutazioni: a aspetto visivo della cellulite in condizione di riposo e tramite pizzicamento, sulla base di una scala di riferimento fotografico (0: nessun segno di cellulite; 1: nessun pannicolo, alcune depressioni poco profonde; 2: alcuni pannicoli separati da depressioni mediamente profonde; 3: numerosi pannicoli, separati da depressioni mediamente profonde; 4: grossi pannicoli in rilievo, separati da profonde depressioni; i valori 0 e 4 erano considerati criteri di esclusione); b sodezza all’interno delle cosce (0: molto ridotta; 1: ridotta; 2: moderata; 3: buona; 4: ottima); c levigatezza cutanea (0: molto ridotta; 1: ridotta; 2: moderata; 3: buona; 4: ottima) d grado di dolorabilità al pizzicamento (0: dolore assente; 1: lieve; 2: moderato; 3: intenso; 4: molto intenso) Valutazioni strumentali Sono state eseguite le seguenti valutazioni strumentali: a termografia a contatto per la valutazione dello stadio termografico della cellulite. Ad ogni controllo è stata eseguita una termografia a contatto mediante fogli termografici a cristalli liquidi, in grado di evidenziare un campo di temperatura tra 28 e 34°C, con la seguente sequenza di colori (a partire dalla temperatura più bassa): nero/marrone /giallo/verde chiaro/azzurro/rosa /verde scuro/blu. La temperatura sulla superficie cutanea è, in pratica, espressione del microcircolo cutaneo, essendo di norma la componente di calore proveniente dagli organi interni, così come quella metabolica locale, irrilevanti. La termografia a cristalli liquidi consente di rilevare dati morfologici relativi alle condizioni di flusso a livello del microcircolo cutaneo, in situazioni di base, dopo stimoli funzionali ed in risposta a trattamenti vasoattivi. La temperatura cutanea aumenta in seguito a vasodilatazione, aumentato numero di vasi sanguigni, aumentato metabolismo locale e diminuisce in seguito a vasocostrizione, diminuzione patologica del numero di vasi sanguigni, diminuzione del metabolismo locale, edema, aumento del tessuto adiposo. Aspetti termografici caratteristici della panniculopatia edemato-fibrosclerotica degli arti inferiori sono le distermie con ampie zone ipotermiche ed un aspetto a pelle di leopardo caratteristico di ectasie venulo-venose. La valutazione dello stadio della panniculopatia si basa sulla seguente classificazione: 0 - quadro termografico omogeneo ‘caldo’; 1 - distermie zonali; 2 - laghi venosi; 3 - gavoccioli e laghi venosi e/o ampie aree ‘fredde’; 4 - quadro termografico ‘freddo’; b valutazione morfometrica delle circonferenze (terzo superiore, medio ed inferiore della coscia). Tutte le circonferenze sono state misurate in situazioni standardizzate, tramite l’utilizzo di un sistema elettro-ottico in grado di definire l’esatta posizione delle volontarie. Le misure sono state replicate tre volte per ogni lato, registrando i singoli valori ed il valore medio. Il sistema elettro-ottico è costituito da uno stativo per la regolazione in altezza del sistema stesso rispetto al pavimento, un’asta orizzontale fissa, 2 fasci laser puntiformi montati sull’asta orizzontale fissa mediante un sistema di scorrimento che ne permette il movimento in orizzontale in maniera indipendente l’uno dall’altro e da un pannello graduato (con scala in mm) disposto frontalmente rispetto allo stativo. L’utilizzo del sistema elettroottico sopra descritto permette di fissare in maniera precisa (con un’approssimazione al mm) e riproducibile la posizione del soggetto rispetto al pannello graduato posto dietro alla schiena dello stesso. Per determinare le coordinate di misura, ciascun volontario è stato posizionato con la schiena contro il pannello graduato; dopo aver individuato sulle cosce i corrispondenti 3 livelli di misura (terzo superiore, terzo medio e terzo inferiore), è stato disegnato su un cartoncino il contorno dei piedi del soggetto in modo da poter riprendere la stessa posizione durante la visita successiva. Ciascun fascio laser è stato, quindi, posizionato in modo che il corrispondente raggio luminoso, toccando tangenzialmente la pelle (lato destro e sinistro) del soggetto nel punto desiderato, determinasse una proiezione puntiforme sul pannello graduato, ottenendo così le coordinate di posizionamento del soggetto rispetto al pannello graduato. Dopo aver riportato sulla pelle del soggetto i punti di tangenza dei raggi laser per ciascun lato e per ciascuno dei 3 livelli di misura tramite matita dermografica, sono state eseguite le misurazioni delle circonferenze; c torsiometria (plastoelasticità cutanea). La valutazione del grado di elasticità cutanea è stato eseguito a livello del terzo superiore della coscia (interno coscia), mediante l’apparecchiatura Dermal Torque Meter (Dia-Stron Ltd, Andover, UK). Tale apparecchiatura utilizza il principio della torsione operata in vivo su di un determinato tratto di cute, da parte di una sonda costituita da due cerchi concentrici che aderiscono alla cute tramite nastri biadesivi presagomati. La distanza tra i due cerchi delimita l’area di cute sottoposta alla sollecitazione meccanica, cioè alla torsione. In particolare, per le misurazioni riguardanti lo studio, tale distanza era fissata a 3 mm. Il cerchio interno, ruotando rispetto all’anello esterno, esercita una costante torsione della pelle. La rotazione si arresta non appena lo sforzo antagonista della cute equilibra il momento torcente applicato, corrispondente a 9mNm. La durata del tempo di torsione è di un secondo. L’apparecchiatura misura l’angolo di torsione θ risultante alla fase di sollecitazione meccanica (curva tempo/angolo di ‘andata’) e alla cessazione della sollecitazione (curva tempo/angolo di ‘ritorno’). Per ciascuna curva (Fig 1), la rotazione cutanea può essere misurata, consentendo la definizione dei seguenti parametri: - Ue: estensibilità immediata (misurata a 0.02 sec sulla curva di ‘andata’), - Uf: estensibilità massima (misurata a 0.9 sec sulla curva di ‘andata’), - Uv: viscoelasticità, - Ur: recupero elastico immediato (misurata a 0.02 sec sulla curva di ‘ritorno’). Tra i numerosi metodi che sono stati studiati per misurare il grado di elasticità della pelle, il metodo della torsione appare uno dei più efficaci, in quanto molto sensibile alle variazioni delle proprietà meccaniche dello strato corneo; d ultrasonografia sul terzo superiore dell’esterno coscia per la valutazione del pannicolo adiposo (in mm) www.ceceditore.com 2011 Vol 14(1) 15 Nuovo trattamento anticellulite Adele Sparavigna, Giancarlo Guglielmini, Stefano Togni, Aldo Cristoni, Giada Maramaldi giungimento della stabilità di emissione. L’inclinazione della sonda a stilo rispetto alla superficie da esaminare è di 90° gradi, per un’area di misura corrispondente a circa 2 mm2. L’intervallo di lunghezza d’onda considerato va da 380 a 780 nm e corrisponde all’intervallo di lunghezza d’onda dello spettro del visibile. Fase di ritorno Deformazione della cute UV UR UA UF UE Tollerabilità R Tempo t=0 Ue: estensibilità immediata (misurata a 0.02 sec sulla curva di ‘andata’) Uf: estensibilità massima (misurata a 0.9 sec sulla curva di ‘andata’) Uv: viscoelasticità Ur: recupero elastico immediato (misurata a 0.02 sec sulla curva di ‘ritorno’) Ua: recupero completo dalla deformazione alla fine della tensione Nelle pelli giovani Ur e Ua coincidono; Ur è più corto nelle pelli mature Tipica curva torsiometrica Questa indagine è stata eseguita mediante l’utilizzo dell’apparecchio Body Metrix™ BX2000 (IntelametrixTM, Livermore, Ca, USA). Nel sistema una sonda viene utilizzata per generare onde sonore ad alta frequenza e trasmetterle all’interno del corpo umano. Le onde sonore passano attraverso il corpo e vengono riflesse all’interfaccia tra i diversi tipi di tessuti (ad esempio tra tessuto adiposo e muscolare o tra tessuto muscolare e tessuto osseo). Ad ogni interfaccia una frazione di onda sonora viene riflessa mentre la restante prosegue il suo percorso; in questo modo, registrando gli echi delle onde sonore riflesse, lo strumento è in grado di calcolare lo spessore di un determinato tessuto. Ciò è possibile misurando il tempo che il segnale impiega per raggiungere un’interfaccia e moltiplicandolo per la velocità delle onde sonore in quel determinato tessuto (per il tessuto adiposo tale velocità è approssimativamente di 1400 m/s). Un gel a base acquosa viene applicato sulla sonda al fine di permetterne una perfetta aderenza alla pelle evitando che le onde sonore si disperdano nello strato d’aria presente tra la sonda e la cute; e analisi spettrofotometrica per la valutazione del microcircolo superficiale. La zona interna del ginocchio rappresenta l’area cutanea più sensibile alle variazioni del microcircolo di superficie, dove la presenza della 16 2011 Vol 14(1) www.ceceditore.com cellulite meglio evidenzia la stasi circolatoria. Per questo motivo l’efficacia del prodotto in studio sul microcircolo cutaneo è stata valutata mediante misurazione spettrofotometrica del colore cutaneo a livello della parte interna del ginocchio. Le valutazioni spettrofotometriche sono state effettuate mediante uno spettrofotometro per visibile, ultravioletto e infrarosso (λ da 300 a 900 nm) che utilizza una lampada alogena al tungsteno ed una lampada al deuterio in conformità con la Commission Internationale de l’Eclairage (CIE), la principale organizzazione internazionale per la misura del colore. La fonte luminosa viene accesa 30 minuti prima dell’utilizzo dello strumento, per consentire il rag- RISULTATI 23 volontarie hanno completato lo studio, mentre due soggetti lo hanno abbandonato per ragioni indipendenti dallo studio stesso. T0 (basale) 4 score visivo (valore medio) Figura 1 La tollerabilità degli attivi Visnadina (0.25%), Fitosoma® dei Dimeri del Ginkgo biloba (0.5%) ed Escina (1%), prodotti da Indena e formulati da Sinerga nel preparato cosmetico identificato dal codice LIND 738B, è stata valutata mediante patch test occlusivo sull’avambraccio volare delle 23 volontarie dopo che avevano utilizzato il prodotto per un periodo di 4 settimane (delle 25 volontorie originariamente arruolate, infatti, ci sono stati due dropouts per motivi indipendenti dallo studio). Nel patch test occlusivo eseguito con IQ Ultra™ Patch Test Chambers (Chemotechnique Diagnostics, Vellinge, Sweden), il prodotto è stato applicato in occlusione nel quantitativo standardizzato di 20 µl, utilizzando un ulteriore cerotto poroso non occlusivo per assicurare la perfetta adesione del patch (Fixomull stretch (BSN Medical, Hamburg, Germany), per un periodo di 48 ore. 3 1.91 T4 (dopo 4 settimane di trattamento) * * 1.65 2 1.30 ** * 1.00 1 0 Terzo superiore coscia Terzo medio/ inferiore coscia *p < 0.05 T4 * p< 0.05 vs To ** p < 0.01 vs To active vs T4 placebo Figura 2 Effetti del trattamento con LIND738B per 4 settimane sulle cosce di 23 volontarie con accumuli adiposi e/o panniculopatie edemato-fibrosclerotiche di grado da lieve a moderato Valutazione clinica score visivo (valore medio) T0 (basale) 4 T4 (dopo 4 settimane di trattamento) 3 2 0.22 1 * 0.17 0.13 * 0.13 0 Terzo medio/ inferiore coscia Terzo superiore coscia *p<0.05, Wilcoxon test Figura 3 Effetti del trattamento con LIND738B per 4 settimane sulle dolorabilità al pizzicamento della coscia di 23 volontarie con accumuli adiposi e/o panniculopatie edemato-fibrosclerotiche di grado da lieve a moderato Valutazioni strumentali Le valutazioni strumentali hanno dimostrato che la formulazione attiva è efficace nel contrastare i segni ed i sintomi della cellulite, ed in particolare: • termografia a contatto: il prodotto testato ha indotto una riduzione significativa (p<0.01; Wilcoxon) di almeno 1 punto nella scala termografica della cellulite nel 39% dei soggetti. La riduzione globale del 17% del punteggio si è dimostrata vicina alla significatività statistica rispetto a placebo (p=0.0564, test di Wilcoxon) • misure morfometriche della circonferenza della coscia: si è evidenziata una riduzione significativa in particolare: 0.9 cm in media per il terzo superiore, (p<0.001 versus baseline e p<0.05 vs placebo, test di Student per misure appaiate), 1.2 cm in media per il terzo medio (p<0.001 vs baseline e placebo, test di Student per misure appaiate) e 0.6 cm per il terzo inferiore (p<0.001 vs baseline e p<0.01 vs placebo, test di Student per misure appaiate) (Fig 4). • torsiometria cutanea: le misure (Ue: estensibilità immediata; Uf: estensibilità massima; Uv: viscoelasticità; Ur: recupero elastico immediato) sono state eseguite sul terzo superiore interno coscia al T0 e T4. Il prodotto attivo ha indotto una importante e significativa riduzione di Ur (-20%, p<0.001 vs T0 e p<0.05 vs placebo; test di Student per misure appaiate) indicando un aumento del tono cutaneo. Questo dato è confermato anche dai risultati visivi di aumento della sodezza dell’interno coscia; • ultrasonografia sull’esterno coscia: il prodotto LIND738B ha portato ad una riduzione significativa del pannicolo adiposo rispetto al valore iniziale (-9.4%, circa 1 mm, p<0.01 test di Student per misure appaia- T0 (basale) 65 58.1 *** * 57.2 60 centimetri La valutazione clinica (aspetto visivo della cellulite in condizione di riposo e tramite pizzicamento, sodezza all’interno delle cosce, levigatezza cutanea, grado di dolorabilità al pizzicamento) ha confermato una riduzione statisticamente significativa dell’aspetto visivo della cellulite in condizione di riposo e tramite pizzicamento rispetto alla situazione iniziale, indicando quindi che l’aspetto ‘a buccia d’arancia’ era meno evidente alla fine dello studio. In particolare, nel terzo coscia superiore, la riduzione è stata del 14% per l’aspetto visivo a riposo e del 21% dopo pizzicamento, con almeno 1 punto di miglioramento nella scala visiva nel 26 e 52% rispettivamente dei soggetti (Fig 2). In particolare le valutazioni dell’aspetto visivo in condizione di riposo e al pizzicamento, la sodezza all’interno delle cosce, la levigatezza cutanea ed il grado di dolorabilità al pizzicamento sono state trovate significative rispetto al placebo (p<0.05, test di Wilcoxon). In parallelo, risultati non statisticamente significativi si sono ottenuti con la formula placebo, paragonato al baseline, eccetto il miglioramento del parametro di levigatezza cutanea, che invece è risultato variare in maniera statisticamente significativa sia nella formula contenente gli attivi sia nella formula placebo (p<0.001, test di Wilcoxon). Questo dato suggerisce che il miglioramento di questo parametro possa essere generato dalla formulazione stessa. Nel terzo medio/inferiore della coscia, la riduzione è stata del 23% per l’aspetto visivo a riposo e del 13% dopo pizzicamento, con almeno 1 punto di miglioramento nella scala visiva nel 30 e 26% rispettivamente dei soggetti; questi risultati sono stati trovati significativi rispetto al placebo (p<0.05, test di Wilcoxon). Per quanto concerne gli altri sintomi della cellulite, sono stati riscontrati: - un miglioramento statisticamente significativo (p<0.001, test di Wilcoxon nella sodezza dell’interno coscia nel terzo superiore (almeno 1 punto di miglioramento nel 30% dei soggetti); - una riduzione statisticamente significativa (p<0.05 test di Wilcoxon) nella dolorabilità al pizzicamento sia nel terzo superiore (-82%) e, con un risultato ancora migliore (-100%) nel terzo medio ed inferiore (Fig 3). Non si sono riscontrate variazioni nelle aree trattate con placebo. T4 (dopo 4 settimane di trattamento) *** 51.3 *** 50.1 55 *** 42.5 ** 41.9 50 45 40 35 Terzo superiore coscia Terzo medio coscia Terzo inferiore coscia ***p<0.001vs To *p < 0.05 T4 active vs T4 placebo **p < 0.01 T4 active vs T4 placebo ***p < 0.001 T1 active vs T4 placebo Figura 4 Effetti del trattamento con LIND738B per 4 settimane sulle valutazioni morfometriche della circonferenza della coscia di 23 volontarie con accumuli adiposi e/o panniculopatie edemato-fibrosclerotiche di grado da lieve a moderato www.ceceditore.com 2011 Vol 14(1) 17 Nuovo trattamento anticellulite Adele Sparavigna, Giancarlo Guglielmini, Stefano Togni, Aldo Cristoni, Giada Maramaldi te). Nessuna variazione significativa nelle aree trattate con placebo; • analisi spettrofotometrica: si è evidenziata una differenza significativa (p<0.001; test di Student per misure appaiate rispetto al T0) nelle condizioni vascolari generali, sia per il prodotto attivo che per il placebo, variazione ascrivibile al massaggio nell’applicazione. E’ tuttavia importante notare che il trattamento ha indotto una variazione significativa (p<0.05; test di Student per misure appaiate) del 3% rispetto al placebo. Questo risultato suggerisce che, oltre all’incremento dovuto al massaggio, il trattamento possiede un’attività intrinseca nel migliorare il microcircolo cutaneo, riducendo la ritenzione di fluidi interstiziali, migliorando l’ossigenazione e la filtrazione/riassorbimento da parte dei capillari. Tollerabilità Sia il trattamento che il placebo sono stati ben tollerati, a parte un singolo caso di follicolite spontaneamente regredito dopo 3-4 giorni di sospensione ed imputato ad una ‘reattività cutanea aspecifica’ non correlata al trattamento. Patch test Alla rimozione del patch occlusivo per 48 ore, l’indice medio di irritazione è risultato 0 in tutti gli intervalli considerati (15 minuti, 24, 48 e 72 ore). Il prodotto LIND738B è stato quindi considerato ben tollerato e non sensibilizzante per la cute umana. CONCLUSIONI L’efficacia del prodotto LIND738B è stata valutata sulla base di dati clinici e strumentali, dimostrandosi estremamente efficace nel 26%, molto efficace nel 30%, discretamente efficace nel 35% e poco efficace nel 9% dei casi, mentre il placebo si è dimostrato poco o per nulla efficace nel 78% dei casi considerati. L’accettabilità cosmetica, 18 2011 Vol 14(1) www.ceceditore.com valutata in termini di consistenza, spalmabilità, assenza di untuosità, è stata considerata generalmente buona sia per l’attivo che per il placebo. In termini di efficacia i seguenti risultati sono stati dimostrati per il trattamento con LIND738B rispetto al placebo: • una riduzione significativa della cellulite nell’aspetto visivo a riposo e dopo pizzicamento, come anche un aumento della sodezza cutanea; • una riduzione significativa nella scala termografica della cellulite, chiara indicazione di un’attività anti-cellulite; • una riduzione significativa nella circonferenza della coscia, indicazione di un effetto snellente; • un aumento significativo e clinicamente evidente della tonicità dell’interno coscia; • un’importante riduzione del pannicolo adiposo nel terzo superiore dell’esterno coscia, indice di un effetto dimagrante; • un aumento significativo del circolo cutaneo nell’area del ginocchio interno, in cui una stasi venosa può essere meglio valutata, con una chiara indicazione di attività vasocinetica. Tutti i risultati menzionati sono stati ottenuti in assenza di variazioni significative di peso, che avrebbero potuto altrimenti falsare i risultati clinici e strumentali. Alla fine del periodo di valutazione, il prodotto è risultato attivo nell’81% dei soggetti trattati, contro il 78% di inefficacia per il placebo. I risultati presentati indicano che l’utilizzo di principi attivi botanici operanti in sinergia tramite l’utilizzo di differenti meccanismi d’azione e target biologici differenti è in grado di produrre risultati visibili e misurabili nel miglioramento dei segni e dei sintomi della cellulite. Giancarlo Guglielmini lavora presso Sinerga (Pero, Milano), società che si è occupata dello sviluppo formulativo e della produzione dei lotti clinici. BIBLIOGRAFIA 1 Goldman MP (2002) Cellulite: a review of current treatments Cosmet Dermatol 15 17-20 2 Emanuele E, Bertona M, Geroldi D (2010) A multilocus candidate approach identifies ACE and HIF1A as susceptibility genes for cellulite J Eur Acad Dermatol Ve- nereol 24(8) 930-935 3 Querlux B, Cornillon C, Jolivet O, Bittoun J (2002) Anatomy and Phisiology of subcutaneous adipose tissue by in vivo magnetic resonance imaging and spectroscophy: relationship with sex and presence of cellulite Skin Res Technol 8 118-124 4 Rawlings AV (2006) Cellulite and its treatment Int J Cosm Sci 28 175-190 5 Thastrup O, Fjalland B, Lemmich J (1983) Coronary vasodilatory, spasmolitic and cAMPphosphodiesterase inhibitory properties of dihydrocoumarins and dihydrofuranocoumarins Acta Pharmacol Toxicol 52 246 6 Erbring H, Uebel H, Vogel G (1967) Chemistry, pharmacology and toxicology of visnadine Arzneim Forsch 1 283-287 7 Eyraud H, Aurousseau M (1973) Study of the action of visnadine on general and cardiac hemodynamics Arzneim Forsch (Drug Res) 23 201- 207 8 Bombardelli E, Spelta M, Curri SB (1990) Aging skin: activity on the smallest skin blood vessels of an Ammi visnaga purified extract Proceedings 16th IFSCC Con- gress October 8-11, New York City, USA 9 Dell’Agli M, Bosisio E (2002) Biflavones of Ginkgo biloba stimulate lipolysis in 3T3-L1 adipocytes Planta Med 68 76-79 10 Dell’Agli M, Galli GV, Bosisio E (2006) Inhibition of c-GMP-Phosphodiesterase-5 by biflavones of Ginkgo biloba Planta Med 72 468-470 11 Bombardelli E, Cristoni A, Morazzoni P Conflitto di interesse (1994) Phytosome in functional cosmetics Stefano Togni, Aldo Cristoni, Giada Maramaldi lavorano presso Indena, Milano, società che produce gli ingredienti utilizzati nella prova. Fitoterapia 65(5) 387-401 12 Sirtori CR (2001) Aescin: pharmacology, pharmacokinetics and therapeutic profile Pharmacological Res 44(3) 183-193