Eventi 2005 Disneyworld Quali caricatori per la serie Colt

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Eventi 2005 Disneyworld Quali caricatori per la serie Colt
n 2 aprile-maggio web.qxp
17/08/2005
12.36
Pagina 1
ASNWG
Press
Reportage:
Eventi 2005
Disneyworld
In prova:
Quali caricatori
per la serie Colt?
Approfondimenti:
Speciale Molle
1 parte
n 2 aprile-maggio web.qxp
17/08/2005
12.36
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Sommario
In questo numero:
ASNWG Press
2
L’editoriale del Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
I comitati regionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 - 9
A caccia di news . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 - 13
Multicam il nuovo pattern della Cry . . . . . . . . . . . 14 - 15
Speciale Fiere 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 - 19
Una corretta manutenzione allunga la
vita della vostra AEG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 - 24
Tappo rosso si, tappo rosso no . . . . . . . . . . . . . . 25 - 27
Quale caricatore per il tuo Colt? . . . . . . . . . . . . . 28 - 33
Spetsnaz per passione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 - 38
Il Modular Lightweight Load-carring Equipment . . 39 - 45
Disneyworld III - Operazione Enigma . . . . . . . . . 46 - 57
Conus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 - 67
Alfieri di Lunezia - Avenza/Carrara . . . . . . . . . . . 68 - 70
La libreria del softgunner . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
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L’editoriale del Presidente
ASNWG a Novegro
L
'associazione ha deciso di essere presente per la terza volta consecutiva all'importante appuntamento di Militalia a Novegro. Dopo le precedenti esperienze
completamente a carico della segreteria e del Presidente ho deciso di "appaltare"
l'organizzazione dello stand a un comitato regionale. Ritengo infatti che la responsabilità organizzativa e di presenza debbano avere il supporto pieno della segreteria nazionale ma una presenza fisica dei comitati.
L'Asnwg è costituita da comitati regionali e non deve snaturare la propria origine federativa e per questo ho chiamato in causa il Co.re.li.
Il presidente Paolo Crivellari ha subito accettato fornendo la massima disponibilità si è
sincronizzato con la redazione della rivista per materiali e orari d'incontro, per i due giorni ha mobilitato ben 10 persone e ha portato gran parte del materiale per l'allestimento
fieristico e in più fornendo anche uno sponsor dello stand "Softairstore".
anche se la fiera non era certo carente di punti di ristoro e ben riforniti, il coreli non certo
sprovveduto ha pensato di portarsi al seguito una quantità di bevande e alimenti conservati a fresca temperatura in ben due frigo portatili, pronti a rifocillare oltre gli standisti i
numerosi ospiti, tra cui i ragazzi del CRER capitanati dal presidente Ferrante
L'attività di Crivellari non si è certo fermata alla gestione dello stand, che lasciava ai suoi
ragazzi sempre gentili e disponibili a rilasciare informazioni dettagliate sull'attività
dell'associazione e della rivista, ma si prodigava in una proficua attività di pubbliche relazioni insieme al presidente del Crer Ferrante. Voglio ringraziare pubblicamente uno per
uno tutti coloro che si sono prodigati per il successo Asnwg a Militalia:
Paolo Crivellari, Mario Novaro, Andrea Ingranata, Sergio Iovino, Paolo Rossetto, Laura
Marchi, Gloria Strata, Rossi Roberto, Francesca Motteran, Sodaro Alessandro, Filippo
Esposito, Peruzzi Omar, Manuel Giordano e Stefano Simoni.
Mauro Candiani, Presidente A.S.N.W.G.
Mauro Candiani
Presidente Asnwg
Benvenuto CO.RE.SA.
U
n caloroso benvenuto a tutti i componenti del nuovo comitato Sardegna Co.re.sa.,
un ulteriore importante tassello nella costituzione di un movimento sportivo unito
da regole e valori comuni, e sono convinto che l'entusiasmo dimostrato dai nuovi
iscritti sarà determinante per il prosieguo del rinnovamento intrapreso nel 2004.
Ringrazio per il lavoro svolto tutti i componenti Co.re.sa, il loro presidente…. la sempre indispensabile Elisabetta Salvucci (che tutti c'invidiano) e il vice presidente Giuseppe Longo.
Il Consiglio Direttivo
Mauro Candiani
Presidente Asnwg
IL NOSTRO PIÙ SENTITO CORDOGLIO
L
a redazione, il Consiglio Direttivo, il Presidente Candiani, gli amici del Co.re.to, del
Co.re.li e Asaf si uniscono in un abbraccio per esprimere le più profonde condoglianze per la grave perdita familiare a Jumpy degli Alfieri di Lunezia, una delle figure più nobili del nostro sport.
www.asnwg.it
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Comitato Regionale Marche
I
l CRM nasce nel 1998 come primo esperimento di Comitato per portare avanti il disegno di
decentramento amministrativo dell'Associazione presentato dall'allora marchigiano Vice
Presidente Nazionale Dezi Roberto che ha poi
seguito la nascita e lo sviluppo di quasi tutti gli
altri comitati fino al 2004. Il lavoro del comitato fu
improntato, come da direttive, in maniera da avere
sempre come destinatario finale le società sportive, nei cui confronti doveva essere indirizzata in
modo efficace l'azione di tutti gli organi e le strutture federali, al fine di incrementarne la qualità e
la competitività. Non è stato mai tralasciato
l'aspetto propagandistico che, come dimostrato
negli anni dall'incremento di iscrizioni, ha dato
moltissimi frutti.
Sin dall'inizio, cosa unica per i vari comitati, esso
ha svolto la sua funzione burocratico-amministrativa al 100% con piena autonomia economica, ricevendo le affiliazioni dei club, curando il rilascio
delle tessere, lo smistamento della corrispondenza ecc.
Non da meno è stato lo sforzo profuso per lo svolgimento della sua funzione programmatico-operativa nel settore tecnico a cui hanno seguito eccellenti risultati sui campi di gioco: alla finale nazionale di Pontedera 1998/1999 la squadra
Maceratese dei M.A.T. vinceva il Campionato
Italiano e la Prima Classificata del Torneo
Regionale i Black Eagle di Ancona arriva quarta ad
un soffio dal terzo posto. Da allora le Finali
Nazionali hanno visto sempre la presenza di squadre marchigiane, nel 2001 i Pitbull (San Severino
Marche - MC), Black Eagle (Ancona), Il Branco
(Osimo - AN), Blitzkommando (Senigallia - AN) e
nel 2003 ancora i Blitzkommando.
Il Comitato è la prova pratica di quello che vuol
dire essere espressione dell'Associazione
Nazionale nella regione.
Da evidenziare quindi che dalle esperienze di
questo comitato sono poi scaturite le varie edizioni dei regolamenti che a tutt'oggi gestiscono il
funzionamento dei CR.
Dal 2003 sono state inserite nell'ambito del
Comitato anche le squadre dell'Abruzzo e quindi il
comitato è arrivato all'attuale denominazione di
Marche Abruzzo.
L'attività del Comitato Regionale non si è limitata
soltanto all'organizzazione e gestione del campio-
Top
nato. Nel 2004 è stato proposto alle associazioni
iscritte un corso sulle "Simulazioni/tornei a lungo
raggio" che si riproponeva di riportare in ambito
regionale quanto appreso dai partecipanti allo
stage organizzato dall'ASNWG in collaborazione
con il GTT. Le associazioni hanno risposto in modo
molto positivo tanto che si è discusso in sede di
riunione regionale di riproporre il predetto corso
affiancandolo ad un altro su "Cartografia ed
Orientamento" .
Il mese di maggio ha visto la conclusione del
campionato regionale 2004-2005 che ha designato l'A. S. D. Grim Reapers di Montorio (TE) quale
vincitrice, al secondo posto si sono classificati gli
Indians Ascoli di Folignano (AP), al terzo posto i
Black Eagle di Ancona ed al quarto posto i Corvi di
Fermo (AP).
Il campionato regionale 2004-2005 ha visto l'introduzione di molte novità nella gestione ed organizzazione delle varie tappe. E' stata abbandonata
la formula del torneo a finestre pre-assegnate e
percorso fisso dando una impostazione molto
simile alle manifestazioni 24H con infiltrazione
libera, navigazione libera e senza finestre fisse.
Questa scelta ha destato l'interesse di tutti le
associazioni iscritte che hanno apprezzato molto
la nuova formula di gioco che lascia spazio alla
pianificazione della missione assegnata aumentandone realismo e divertimento. Di contro c'è da
segnalare che per l'organizzazione di tornei con
questa tipologia di gioco sono necessari campi di
dimensioni adeguate non sempre facilmente reperibili.
Negli ultimi mesi si sono aggiunte molte nuove
Associazioni Sportive a quelle che "storicamente"
costituivano la spina dorsale del comitato regionale, segno che il soft air marchigiano è in fermento
e l'ASNWG sta raccogliendo molti consensi.
Contatti
Giulio "Giulk" De Carolis
Eternal Assault S.A.C. Giulianova (TE)
Tel.: 320.4475085
[email protected] - www.eternalassault.com
Comitato Regionale Marche: [email protected]
Giulio De Carolis
Via Gorizia, 9 - Folignano 63040 (AP)
Tel: 338/2883063
BARRACUDA 7.62 San Benedetto del Tronto (AP)
Tel: 0735.781118
[email protected] - www.barracudasoftair.com
Black Eagle Ancona (AN)
Tel: 338.3205656
[email protected] - www.black-eagle.it
Branco Soft Air Ancona Ancona (AN)
Tel: 348.3842609
[email protected] - www.topannunci.com/branco
Corvi Fermo (AP)
Tel: 339.7269646
[email protected] - www.corvi.itgo.com
Fantasmi Soft Air Club Jesi (AN)
Tel: 338.9660868
[email protected] - www.clubfantasmi.it
Grey Wolves Civitanova Marche (MC)
Tel: 320.4431297
[email protected] - www.conspiracy.at/grey-wolves-hq
Il Cassero B.S.B. Castelraimondo (MC)
Tel: 0737.640424
[email protected] - www.ilcassero-bsb.it
Indians Ascoli Softair Club Folignano (AP)
Tel: 338.2883063
[email protected] - www.indiansascoli.com
Nucleo Veleno Montoro (AN)
Tel: 347.7223339
Pitbull SAC San Severino Marche (MC)
Tel: 347.0412976
[email protected]
S.A.S. Cartoceto (PU)
Tel: 071.7980322
[email protected]
WARRIORS Soft Air Team Civitanova Marche (MC)
Tel: 333.8580702
[email protected] - www.warriorsteam.tk
Grim Reapers SAC Montorio al Vomano (TE)
Tel: 0861.592242
[email protected] - www.grimreapers.it
Mercenari Softair Pescara Spoltore (PE)
Tel: 340.2659599
[email protected] - www.mercenari.net
Orsi Bruni d’Abruzzo Chieti (CH)
Tel: 328.0709849
[email protected] - www.orsibruni.org
10 campionato
Squadra
1
2
3
4
5
6
7
8
Org
Totale
Indian Ascoli
18,00 25,00 25,00
-
-
-
-
-
22,67
90,67
Grim Reapers SAC
25,00 30,00 13,00
-
-
-
-
-
22,67
90,67
Black Eagle
30,00 18,00 11,00
-
-
-
-
-
19,67
78,67
Corvi
21,00
11,00 30,00 15,00
-
-
-
-
-
77,00
Grey Wolves
15,00
21,00 15,00 18,00
-
-
-
-
-
69,00
Fantasmi Soft Air Club
-
9,00
21,00 21,00
-
-
-
-
17,00
68,00
Nucleo Veleno
-
15,00
9,00
25,00
-
-
-
-
16,33
65,33
Il Cassero B.S.B.
-
-
11,00 30,00
-
-
-
-
-
41,00
Branco Softair Ancona
-
5,00
-
13,00
-
-
-
-
6,00
24,00
Eternal Assault S.A.C.
-
7,00
5,00
9,00
-
-
-
-
-
21,00
www.asnwg.it
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Comitato Regionale Puglia
S
abato 23 e Domenica 24 Aprile 2005 si è
svolto a Cassano Murge il torneo 24 ore
denominato "JAK-661", organizzato dai
club N.A.O.S. di Francavilla F.na e Go Devils di Bari.
La gara era valida come 4° tappa del campionato
regionale del CRP-ASNWG.
La gara svoltasi nei bellissimi boschi delle Murge
baresi vedeva la partecipazione di ben nove club
appartenenti alla migliore compagine del Soft Air
pugliese, tutte iscritte di diritto al campionato
ASNWG in corso.
L'ambientazione scenografica della nostra storia
si svolge nella gelida Svezia (visto che anche il
clima piuttosto rigido di quella zona faceva la sua
parte). L'agenzia investigativa europea DSE
Defence Security Enterprice, viene ingaggiata dal
Governo svedese per indagare sulla scomparsa di
un aereo ipersonico di altissima concezione tecnologica che al suo primo volo di prova scompare dai
radar della società parastatale svedese: l'AirfolkJak. L'avionica del caccia è stata sviluppata sulla
base della funzionalità di un microchip il JAK-661
appunto, che risulta essere di altissimo valore.
Dalle prime indagini svolte dagli agenti della DSE
si è scoperto che l'aereo è stato abbattuto nelle
sperdute regioni del Norrland da un missile
antiaereo di fabbricazione russa, un SA-16 Gimlet.
Ulteriori indagini indicano che a sparare quel
missile sono stati degli agenti dei servizi segreti
russi infiltrati sul territorio svedese. I russi infatti
vogliono impossessarsi del microchip per produrre dei nuovi sistemi di bordo per la costruzione di
aerei militari di nuova generazione. Ai nostri Recon
Teams viene dato il compito di indagare sull'accaduto e di recuperare il microprocessore prima che
i russi lascino l'area. Il loro compito durante la
fase notturna era quello di svolgere una ricognizione investigativa fotografica dell'area, per identificare l'ubicazione della valigetta che custodiva il
microprocessore. Inoltre dovevano scoprire la
dislocazione di alcuni siti adibiti a centro di comunicazione radio, a magazzino di armi leggere e a
batterie di missili terra aria che dovevano identificare, quantificare e fotografare. In base alle informazioni raccolte durante la fase notturna si sarebbe elaborato un piano d'azione per la seconda
fase: quella diurna.
La gara che si è effettuata su un percorso esteso
su di un'area di diecimila metri quadrati e preve-
Top
deva una serie di prove speciali da svolgere su 8
WPs.
Bisogna dire che tutti i Recon Teams hanno svolto
un ottimo lavoro. La maggior parte di loro ha svolto la ricognizione dividendosi in più sezioni recon.
Bravi soprattutto quei club come i Mercenari d. G.,
i Mistral e le Aquile d'Arg. che hanno ricognito
tutta l'area con soli cinque operatori evitando la
divisione del gruppo in più aliquote.
La fase diurna che si è svolta con la formula standard di acquisizione obiettivi prevista dal regolamento ASNWG, prevedendo l'acquisizione di 5
obiettivi che dovevano essere attaccati e conquistati fino all'esfiltrazione.
Il torneo al quale non sono mancati i soliti contrattempi organizzativi ha avuto il successo che speravamo. L'inedita formula (già sperimentata nella
finale nazionale) ha dato i suoi buoni frutti. I
complimenti ricevuti da tutti i club partecipanti
hanno coronato l'evento, pensato e realizzato in
poche settimane di lavoro. Complimenti anche ai
ragazzi dei Cheyenne di Gioia del Colle (Team agli
esordi) per la loro buona volontà ed impegno nel
cimentarsi in una competizione non facile. Un
grazie in particolare va a Beppe Gentile dei GO
DEVILS (mio alter ego) e a tutti i soci dei due club
organizzatori che in questo periodo hanno sacrificato tempo e famiglia. Grazie anche a tutte le
associazioni per la loro partecipazione e un arrivederci alla prossima gara.
Contatti
Comitato Regionale Puglia: [email protected]
Longo Giuseppe
Francavilla (BR)
Via S. Cesarea, 34
22° S.A.T. Francavilla Fontana (BR)
Tel. 338.6339292
[email protected]
AQUILE D'ARGENTO Aradeo (LE)
Tel. 328.5926593
CHEYENNE Gioia del Colle (BA)
Tel. 333.9478781
[email protected]
COMBAT SOFT AIR BRINDISI Brindisi (BR)
Tel. 0831.528058
[email protected]
EXCALIBUR Bari (BA)
Tel. 349.4442631
[email protected] - www.clubexcalibur.ipfox.com
FOGGIA DEFCON 1 Foggia (FG)
Tel. 0881.723336
[email protected] - web.tiscali.it/defcon1/
GO DEVILS CLUB Noicattaro (BA)
Tel. 080.5430207
[email protected] - www.godevils.it
HIGHLANDERS Lecce (LE)
Tel. 349.5643026
[email protected] - www.softairlecce.it
LEGIO TARENTI Taranto (TA)
Tel. 393.3320728
[email protected]
MERCENARI DEL GARGANO Manfredonia (FG)
Tel. 088.4587175
[email protected]
La classifica:
1) MERCENARI del GARGANO 4810
2) 22°SAT 4806
3) HIGHLANDERS 4556
4) MISTRAL 4546
5) RAIDERS 3919
6) SWAT 3790
7) EXCALIBUR 3556
8) AQUILE D'ARGENTO 3421
9) CHEYENNE 1720
MISTRAL Trani (BA)
Tel.: 088.3480002
[email protected]
N.A.O.S. Francavilla Fontana (BR)
Tel. 333.7976879
[email protected]
RAIDERS - TACTICAL SIMULATIONS TEAM Bari (BA)
Tel. 348.3317375
[email protected]
Riccardo "Rix" Salerno
S.W.A.T. Nardò (LE)
Tel. 083.3572066
[email protected]
10 campionato
Squadra
Swat
1
2
36,00 30,00
3
4
-
5
6
7
8
Org
Totale
15,60
-
-
-
-
25,00 106,60
Highlanders
-
18,00 30,00 25,20
-
-
-
-
25,20
98,40
22° SAT
-
12,00 30,00 30,00
-
-
-
-
25,20
97,20
Mercenari del Gargano
-
30,00 15,00 36,00
-
-
-
-
-
81,00
15,00 11,00
18,00
-
-
-
-
-
65,60
-
-
-
-
-
-
63,00
-
-
-
-
-
62,40
13,20
-
-
-
-
18,00
56,40
Raiders TST
21,60
Defcon 1
30,00
Excalibur
-
Aquile d’Argento
25,00
-
12,00
30,00 18,00 14,40
-
-
NAOS
-
11,00 21,00
-
-
-
-
-
18,00
50,00
Go Devils
-
13,00 13,00
-
-
-
-
-
15,60
41,60
www.asnwg.it
5
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Comitato interregionale Sicilia-Calabria
L
Contatti
o staff arbitrale del C.I.S.C. nasce dopo
attenta analisi sulle necessità di regolamentare e dare affidabilità e serenità allo svolgimento delle gare A.S.N.W.G. quindi la necessità di
formare uno staff è servita a migliorare notevolmente la qualità del gioco e a dare un corretto
controllo ai partecipanti.
Vengono organizzati dei corsi per Direttori di Gara,
le lezioni vertono sul regolamento di gara e sul
regolamento dei giudici di gara, per questa
"Professione" (la chiamerei così), non esiste una
scelta precisa, perché tutti siamo potenzialmente
preparati, ma bisogna avere molta fermezza,
professionalità, serietà, e bisogna avere il buon
senso del padre di famiglia, queste sono le caratteristiche principali.
Lo Staff è organizzato in quattro elementi fissi
appartenenti al Club GRIFONI, e due elementi per
ogni Club Affiliato, ad ogni tappa vengono scelti
dal Comitato nove elementi (due per ogni postazione) ed uno come responsabile di Gara, la scelta
viene fatta escludendo chi a già arbitrato nella
tappa precedente, fatto ciò utilizziamo ed applichiamo il regolamento di gara alla lettera prendendo i provvedimenti per chi non rispetta le regole.
La mia conclusione? bisogna creare uno staff per
ogni comitato perché solo così si può dare serietà
e affidabilità ad una federazione come l'
A.S.N.W.G., non vedo aspetti negativi in uno staff
fatto di persone SERIE e di buona volontà.
Ad oggi il C.I.S.C. vanta ben 15 direttori di Gara ed
è in notevole crescita con i continui corsi di aggiornamento e per nuovi Direttori di Gara.
Comitato interregionale Sicilia-Calabria
Miano Ernesto
Via Cesare Battisti, Isol. 226/C - Messina (ME)
Telefono: 320.8382902 - Fax: 090.696830
[email protected]
3° INCURSORI SALSO Caltanissetta (CL)
Tel. 0934.584546
[email protected]
BLACK HAWKS Palermo (PA)
Tel. 091.581490
[email protected] - www.blackhawks.it
BLACK LOTUS S.A.C. Catania (CT)
Tel. 338.2023526
[email protected] - web.tiscali.it/blacklotus
BLACK WOLVES Messina (ME)
Tel. 349.2688450
[email protected] - www.blackwolves.net
DEATHVIPERS Santa Ninfa (TP)
Tel. 092.462389
[email protected] - www.deathvipers.net
DELTA FORCE Augusta (SR)
Tel. 328.9368373
[email protected] - www.deltaforcesoftair.com
DRAGONI DI BISCARI Acate (RG)
[email protected]
GRIFONI STAFF ARBITRALE messina (ME)
Tel. 320.8382902
[email protected]
JACKALS Vizzini (CT)
Tel. 338.7783512
[email protected]
LEGIONE IBLEA MOTUKA Modica (RG)
Tel. 338.9278713
[email protected] - www.legioneiblea.it
Michele Trifiletti e Ernesto Miano
PANTERE PELORITANE Messina (ME)
Tel. 3287171464
PITBULLS SOFT AIR TEAM PALERMO Palermo (Pa)
Tel. 091.6110063
[email protected] - www.pitbulls-softair.net
S.A.T. AGRIGENTO RANGER agrigento (AG)
Tel. 0922605430
[email protected]
S.N.A.S. - SPORT NATURA AIR SOFT Borgetto (Pa)
Tel. 091.8914240
[email protected] - xoomer.virgilio.it/snas
THE BIG RED ONE Barcellona P.G. (ME)
Tel. 340.0567777
[email protected] - www.thebigredone.it
VEDOVE NERE SOFT AIR TEAM Messina (ME)
Tel. 090.6415491
[email protected] - www.vedovenere.it
Top
10 campionato
Squadra
X° COUGARS Catania (CT)
Tel. 347.1161225
[email protected]
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Totale
Delta Force
13,00
Pantere Paloritane
18,00 30,00 25,00
Dragoni di Biscari
30,00 18,00 13,00 15,00
21,00
-
-
-
-
97,00
S.A.T. Agrigento Ranger
10,00 25,00 15,00 18,00
18,00
-
-
-
-
86,00
Legione Iblea Motuka
25,00
-
3° Incursori Salso
12,00
21,00
Vedove Nere Soft Air Team
21,00
13,00 21,00 13,00
I Dragoni
9,00
Briganti
-
Jackals
15,00
6
15,00 30,00 25,00
-
-
12,00 30,00
11,00
21,00
10,00
10,00 18,00 12,00
-
10,00
www.asnwg.it
11,00
25,00
-
-
-
-
108,00
30,00
-
-
-
-
103,00
13,00
-
-
-
-
80,00
15,00
-
-
-
-
69,00
68,00
-
-
-
-
-
12,00
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-
42,00
-
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40,00
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36,00
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Comitato Regionale Liguria
Operazione "Inferno di spine"
24-04-2005
Località Gazzo (Imperia)
Tipologia: Pattuglia
Numero squadre partecipanti: 8
Armata Fantasma, Black Devil, Ares, Legionari, Big
One, Templari, Pretoriani, 21° Tiger
Organico ribelli: circa 30 operatori
Organico pattuglia: max 8 operatori
Associazione ludica sportiva dilettantistica Red Ants
S.A.T. presenta:
Questa iniziativa promozionale, volta a far conoscere
il comitato regionale ligure dell'Asnwg, nasce in una
riunione svoltasi ad Imperia tra le squadre componenti il Co.Re.Li. e rappresenta la prima tappa di un
circuito destinato allo sviluppo coordinamento e alla
crescita delle sue squadre e di quelle ospiti.
Dato lo scopo è stato deciso di organizzare una
pattuglia non troppo difficile, in modo che chiunque
potesse partecipare, dal club esperto a quello che ha
appena iniziato a giocare. Di seguito, il book della
gara e la cartina, entrambi identici a quelli consegnati ai partecipanti. Da notare che nella cartina erano
segnati solo due objs come da presentazione, ma i
partecipanti, come hanno avuto modo di scoprire
durante il briefing, ne dovranno conseguire invece
ben 6. L'imprevisto non solo rende più interessante
la pattuglia ma risulta molto istruttivo, in quanto le
gare più impegnative rivelano sempre imprevisti di
questo tipo e quindi sarà un ottimo allenamento sia
per i teams più esperti che per quelli novizi.
Book
Dopo l'abbattimento di un nostro elicottero il comando generale ha autorizzato la perlustrazione terrestre
della foresta di Sumatra. La zona quasi disabitata
non ha mai "Interessato" il comando generale; sulla
zona non esistono rapporti del servizio segreto, quindi è da considerarsi "Vergine" e di scarso interesse,
questo fino all'abbattimento del nostro elicottero
(codice: Tango Foxtrot Robert 731).
Qui di seguito le ultime fasi della comunicazione tra
TFR 731 e CG avvenuta via satellite il 23-04-05.
CG: TFR 731 qui comando generale riferire la situazione passo.
TFR 731: Roger CG, procediamo a bassa quota, visibilità ottima, i sensori sono a posto e il satellite non
rivela nulla d'insolito, passo.
CG: Roger TFR 731 prossimo contatto tra 15 minuti,
buon lavoro, passo.
TFR 731: Roger CG, chiudo………un momento siamo
sotto tiro, hanno colpito il rotore di coda, stiamo
perdendo il controllo, mayday mayday!!!!!!!!!!
(Rumori disturbati e pezzi di frasi incomprensibili).
8
www.asnwg.it
CG: TFR 731 TFR 731 rispondete passo!!! TFR TFR se
mi sentite mandate un segnale qualsiasi.
Dalle ultime foto del satellite il pilota risulta sganciato in posizione gps 32T 417145E 4879729N.
La vostra missione è esclusivamente di salvataggio,
disattivare o distruggere la batteria missilistica situata in coordinate 32T 417071E 4879700N e recuperare il maggior numero d'informazioni; la zona è da
considerarsi fortemente ostile. La squadra dovrà
varcare la frontiera nel punto 32T 417257E 4878729N
e procedere alla ricognizione della zona tracciata dal
percorso dell'elicottero. Eventuali materiali pesanti e
armamenti che vi potranno servire per la vostra
missione, vi saranno forniti sul campo.
Informazioni di gioco:
- Ogni giocatore che viene colpito dovrà recarsi
immediatamente alle spalle dell'arbitro di zona,
tornerà in vita quando finirà l'obiettivo; se cadrà in
una mina, e la mina si trova al di fuori dell'obiettivo
e non è in una zona dove vi sono ingaggi, il giocatore tornerà immediatamente in gioco.
- Quando tutta la squadra attaccante viene colpita su
un obiettivo, tale obiettivo è da considerarsi perso.
- Le regole di gioco sono quelle specificate nel regolamento del Co.Re.Li..
- Su tutto il percorso sarà possibile imbattersi nelle
micidiali mine lasciate dai ribelli, ogni volta che ne
farete saltare 1 il giocatore che l'avrà innescata sarà
considerato colpito.
- Il pilota sarà un fantoccio (mimetica a corpo unico
riempita di carta) dove al posto della testa vi sarà un
palloncino; se il palloncino scoppierà durante il
salvataggio dell'ostaggio sarà considerato morto.
- Ogni squadra alla fine della gara riceverà un premio,
ci sarà un premio extra x la squadra che farà il
miglior servizio fotografico con una macchina digitale; alla fine del torneo tutte le foto saranno scaricate su un PC e la squadra che avrà realizzato le foto
più belle riceverà un premio.
Punteggi:
La gara si svolgerà a tempo, ovvero verrà preso il
tempo all'inizio e alla fine del torneo, il tempo che ne
verrà fuori sarà convertito in secondi che verranno
sottratti dal punteggio finale.
Op force eliminato: 200 secondi
Giocatore colpito: 350 secondi
Obiettivo conquistato: 1500 secondi
Obiettivo non conquistato: 1000 secondi
Help del giudice: 350 secondi
Caso di highlander: 600 secondi
Dopo il 2° caso di highlander (che può essere giudicato solo dall'arbitro) sarà comunicato al capo squadra; finito il torneo, il direttore generale del torneo
sentirà il giudice/i che hanno assegnato il caso/i di
highlander ed il caposquadra per decidere l'eventuale squalifica del team.
Contatti
Comitato Regionale Liguria: [email protected]
Paolo Crivellari
Via G. Oberdan 56/9 - Genova 16133 (GE)
Telefono: 010.3728663
17^ RANGERS Badalucco (IM)
Tel. 347.8150123
[email protected]
A.S. BLACK DEVIL Albenga (SV)
Tel. 0182.548420
[email protected] - www.theblackdevil.it
C.I.B.M. THE BIG ONE SAT Genova (GE)
Tel. 347.3174504
[email protected] - www.thebigonesat.com
GRUPPO A.R.E.S. Alassio (SV)
Tel. 0182.644914
[email protected]
L' ARMATA FANTASMA SOFT AIR Ventimiglia (IM)
Tel. 0184.288114
[email protected]
LEGIONARI Sanremo (IM)
Tel. 393.2611965
[email protected]
RED ANTS Imperia (IM)
Tel. 348.0339316
[email protected]
SAN LORENZO RANGERS Santa Margherita Ligure (GE)
Tel. 347.7623111
[email protected]
Classifica finale:
1° Legionari
1° Pretoriani
2° Big one
3° Black devil
3° 21 tiger
4° Templari
5° Armata Fantasma
6° Ares
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Comitato Regionale Emilia-Romagna
Contatti
RIUNIONE STRAORDINARIA DEL
CRER
Comitato Regionale Emilia Romagna
Ferrante Giovanni
Rimini (RN)
Via Bianchelli, 31
Telefono: 347.5703879
[email protected]
I
n data 1 aprile 2005, in località Faenza
(RA), si è svolta una riunione straordinaria
del CRER; presenti il Presidente Ferro, il
vicepresidente Rudy, il segretario Lombardi e i
rappresentanti di 15 dei 20 clubs iscritti.
La riunione è stata indetta su richiesta di 2
squadre, Diavoli Verdi e Opforce, a seguito di
fatti accaduti durante la gara del campionato
regionale, svoltasi in data 20 marzo ed organizzata dal II° incursori.
Ad onore della verità, oltre alle due lamentele
ufficiali, vi erano state durante la giornata
varie lamentele da parte di diversi gruppi in
merito a diversi aspetti gestionali-organizzativi
della gara stessa.
Gli argomenti dibattuti, hanno riguardato
soprattutto gli aspetti personali delle accuse
rivolte all'organizzazione e alle risposte di
quest'ultima.
Le polemiche personali, tra squadre in campo
agonistico, sono vecchie come lo sport e ci
saranno sempre, l'importante come sottolineato dal Presidente Ferro e da alcuni altri interventi è esprimere critiche (con spirito positivo)
e non giudizi di condanna ed esporre le proprie
istanze in maniera proporzionata e rispettosa.
Di converso, è necessario che i gunners si
dimostrino persone mature e riescano ad
accettare critiche al proprio operato. E' possibile che in molti casi le critiche non siano
fondate ma è ammissibile che in qualche caso
siano centrate e il rifiutarsi di ammetterlo non
migliora la propria crescita sportiva.
Nessuno mette in dubbio la buona fede e l'impegno del II° incursori nell'organizzare la
propria tappa e hanno diverse attenuanti per
certe "pecche".
Ma ciò che è successo ha fornito l'occasione di
un confronto per migliorare il prossimo campionato. Il CRER conterà ben 400 iscritti nel 2005
per una ventina di squadre, affermandosi come
il comitato regionale più numeroso d'Italia, un
bel traguardo di cui essere fieri.
Ma proprio questa crescita numerica, c'impone
anche una crescita qualitativa nella gestione del
comitato stesso e del campionato. Ci spiace
Top
A.S.A. GUERRIERI PER GIOCO Vergiano di Rimini (RN)
Tel. 360.335431
[email protected] - www.guerrieripergioco.it
NEXUS FERRARA Occhiobello (Fe)
Tel. 347.3592647
[email protected] - www.nexusairsoft.com
ASSOCIAZIONE SOFT-AIR REGGIO EMILIA
Reggio Emilia (RE)
Tel. 349.1426352
[email protected] - www.hellfish.it
OPFOR (OPPOSITE FORCE) Forlì (FC)
Tel. 338.1435058
[email protected]
www.arcoefrecce.it/softair/gruppi/oppositforce/opfor&.htm
BANDIDOS Reggio Emilia (RE)
Tel. 0522.302892
[email protected]
RAINBOW RIMINI CORP RIMINI (RN)
Tel. 328.0545039
[email protected] - rainbow-riminicorp.tk
BLACK JACK SOFTAIR Ferrara (Fe)
Tel. 339.8462847
[email protected] - www.blackjacksoftair.it
S.A.M. Montecchio (RE)
Tel. 0522.866013
[email protected] - www.sam-montecchio.it
C.R.M. ROS Misano Adriatico (RN)
Tel. 0541.692514
[email protected]
SEZIONE 8 Formigine (MO)
Tel. 335.5770779
[email protected] - www.sezione8.com
C.S.C. CENTAURI SOFTAIR CLUB Bologna (BO)
Tel. 347.7473004
[email protected]
SEZIONE OMBRA MARANELLO (MO)
Tel. 333.5346501
[email protected]
DAINO FORCE Mondaino (RN)
Tel. 335.6304617
[email protected] - www.dainoforce.it
TAGLIAPIETRE Reggio Emilia (RE)
Tel. 052.2282793
[email protected] - www.tagliapietre.it
DIAVOLI VERDI Castelbolognese (RA)
Tel. 338.3557169
[email protected]
The Untouchables Rimini (RN)
Tel. 347.5703879
[email protected] - www.untouchables.it
EASY TRIGGER Reggio Emilia (RE)
Tel. 348.2543430
[email protected] - www.easytrigger.org
IENA KORPS Castello d'Argile (BO)
Tel. 338.5707764
[email protected] - www.ienakorps.itgo.com
aver notato posizioni disinteressate a qualunque soluzione degli aspetti più controversi:
ospitalità, regole di gioco, arbitraggio, puntualità sui campi e cornice di sicurezza.
In particolare, diverse squadre si sono dimostrate disponibili alla proposta di emulare i
riusciti esperimenti di sviluppo e gestione di un
gruppo arbitrale nel CSIR e nel COTRIVE. Una
classe arbitrale di 30 - 40 elementi potrebbe
aiutare a risolvere, insieme ad un concerto di
regole più chiare e restrittive, i problemi naturali ma mai risolti delle gare di pattuglia e soprattutto di combat.
Un ringraziamento a tutti gli intervenuti dal
consiglio regionale CRER.
Ferro
Untouchables
Bagi
Asaf
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Totale
OPFOR (Opposite Force)
22,00 25,00 30,00
-
-
-
-
-
-
77,00
S.A.M.
30,00
-
-
-
-
-
-
55,00
Mamba
25,00 14,00 16,00
Nexus Ferrara
MAMBA Ravenna (RA)
Tel. 0544.471225
[email protected] - www.cervia.com/mamba
A.S.A.F. Faenza (RA)
Tel. 338.8420577
[email protected] - www.asaf-faenza.com
10 campionato
Squadra
II° COMPAGNIA INCURSORI Bazzano (B0)
Tel. 3472521862
[email protected] - www.incursoribologna.org
LEGIONARI MALATESTIANI rimini (RN)
Tel. 335/5618223
[email protected] - www.legionarimalatestiani.it
-
25,00
-
30,00 13,00
Predatori Modena
16,00
16,00 11,00
A.S.A.F.
20,00 18,00
EasyTrigger
18,00
-
-
-
-
-
-
55,00
-
-
-
-
-
-
43,00
-
-
-
-
-
-
43,00
-
-
-
-
-
-
-
38,00
20,00
-
-
-
-
-
-
38,00
22,00 15,00
-
-
-
-
-
-
37,00
-
Black Jack Softair
-
The Untouchables
15,00
-
22,00
-
-
-
-
-
-
37,00
Unuci SAT Modena
12,00
-
18,00
-
-
-
-
-
-
30,00
www.asnwg.it
9
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Comitato Regionale Sardegna
E' NATO IL CORESA
N
ell'ambito dell'insieme dei vari comitati regionali affiliati all'ASNWG,
annunciamo con gioia la nascita del
CORESA
(Coordinamento
Regionale
Sardegna). Un raggruppamento di associazioni sportive dilettantistiche presenti in
Sardegna, che hanno deciso, di portare il
gioco del soft air ad un il livello di maggiore
progresso organizzativo nella regione..
Attualmente fanno parte di questo coordinamento 6 club, alcuni presenti da anni altri di
recente costituzione, ma tutti legati dalla
volontà di lavorare con entusiasmo ad una
maggiore diffusione di questo sport-Hobby in
un'ottica di sano divertimento, ma con un
occhio anche all'agonismo e alla competizione sportiva.
Vogliamo qui citarne i nomi: S.A.T. Orchi,
Beta Snipe, Diavoli Rossi SAT, Tigri Bianche
wargames, Carbonia SAT, Wild Boars SAT,
Platoon, Seal Team Six, . A questi gruppi se
ne stanno aggiungendo via via altri che
apporteranno il loro contributo a questa
nuova realtà.
Perché questo coordinamento?
Da anni il soft air in Sardegna si è diffuso, e
ha dato origine a numerosi gruppi di giocatori, che si aggregano in associazioni e che
cercano di coordinarsi in maniera più o meno
coerente, tuttavia per quanto le associazioni
si sono sforzate, il bisogno rimaneva sempre
quello di una realtà solida e diciamo così
"istituzionale" che desse delle regole standard e delle possibilità di sinergia con le
altre realtà regionali d'Italia nell'organizzazione e nello svolgimento di eventi ed attività ludico agonistiche allo scopo di non far
sentire la Sardegna un'isola anche in questo
versante.
Esistevano ed esistono forti amcizie e
rapporti di stima tra i vari gruppi che
compongono la realtà sarda, e volevamo che
questi rapporti si evolvessero verso una
organizzazione comune che desse la possibilità a tutti i gruppi, giovani e vecchi, di divertirsi, organizzare e partecipare allo stesso
modo senza tener conto di "anzianità" o di
esperienza sul campo, permettendo ai gruppi
più giovani di crescere, e a quelli più "anziani" di confrontarsi con realtà nuove.
Da qui la volontà di questi gruppi, che hanno
deciso di lavorare per un fine comune aldilà
delle differenze e dei livelli di esperienza, per
alzare il livello qualitativo del SA sardo, organizzando competizioni a livello regionale, e
partecipando con proprie rappresentative
agli eventi nazionali ASNWG.
Ci auguriamo che questo coordinamento
cresca ancor di più accogliendo altri atleti e
10
www.asnwg.it
associazioni, siamo aperti alle proposte ed
alle adesioni, fiduciosi che il nostro modo di
vedere il soft air non sia da imporre ma da
condividere con entusiasmo con chiunque
voglia entrare a far parte del CO.RE.
Sardegna.
Quindi auguri e buon Divertimento.
Gabriele Carta
SAT-ORCHI
Contatti
Comitato Regionale Sardegna: [email protected]
A.S.D. BETA SNIPE Cagliari (CA)
Tel. 070.493331
[email protected] - www.beta-snipe.too.it
CARBONIA S.A.T. Carbonia (CA)
Tel. 078.1670736
[email protected]
DIAVOLI ROSSI S.A.T. VILLACIDRO Villacidro (CA)
Tel. 070.9314649
[email protected]
LE TIGRI BIANCHE WARGAMES Monserrato (CA)
Tel. 338.2258080
[email protected]
ORCHI S.A.T. Quartucciu (CA)
Tel. 347.6755232
[email protected] - www.sat-orchi.it
WILD BOARS SAT Carbonia (CA)
Tel. 320.0285185
[email protected]
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Campionato ASNWG 2004-2005
Co.Tri.Ve.
Girone A
1° APACHE
2° 1S1K
Girone B
1° LUPI DEL CARSO
2° DECIMA REGIO
C.R.E.R.
1° SAM Montecchio
2° OPFOR Forlì
3° ASAF Faenza
4° MAMBA Ravenna
C.R.M.A.
1° GREAM REAPERS
2° INDIANS ASCOLI
3° BLACK EAGLE
4° CORVI
Co.Re.To.
C.R.P.B.
1° INCURSORI e LEGIONE VALDARNO
2° COMPAGNIA OMBRA
3° ARGONAUTI
4° MINERVA API DI MARE
1° 22° SAT
2° SWAT
3° MERCENARI DEL GARGANO
C.I.L.U.C.
1° LEGIONARI ROMANI
2° ESKANAS
C.I.S.C.
1° PANTERE PELORITANE
2° DELTA FORCE
3° LEGIONE IBLEA MOTUKA
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C
ome promesso sul primo numero, abbiamo nuovamente messo
a soqquadro il web alla ricerca di
novità interessanti da proporvi. Ecco i
risultati:
SERIE COLT
Kit SR-25 G&P
La dinamica azienda cinese, da tempo
sul mercato come produttore sia di
accessori after market sia di ASG
Pagina 12
to nella versione real steel dalla Knights
Armament di Vero Beach FL). Si tratta di
un kit "semplificato" e meno costoso
del precedente; nella confezione si
trovano: GB lungo appositamente realizzato; ingranaggi high torque; cilindro e
pistone dedicati (lunghi); teste cilindro/pistone; boccole da 7mm.; spingipallino; tutte le minuterie; T hop up in
metallo con gommino e pressore.
Al momento è disponibile presso i
migliori retailer di Hong Kong ad un
prezzo, non certo popolare, di circa
$ 570,00.
M4 MRP
Sarà tra poco disponibile in esclusiva
presso il reatiler statunitense Evike, la
replica del Lewis Machine & Tools MRP;
l'acronimo sta per Monolithic Rail
solido. Infatti con l'utilizzo dell'MRP
ogni rischio di "canna ballerina" viene
eliminato dal momento che la hand
guard comprensiva di RIS e l'upper reciver (paramani e parte superiore dei
gusci) sono un pezzo unico!!
Dalle foto disponibili si nota che il reciver è dotato delle famigerate alette
(responsabili di tanti inconvenienti), ma
essendo il tutto costruito in metallo il
problema dovrebbe essere marginale.
Il produttore garantisce la totale compatibilità dell'MRP con i lower recivers
della serie Colt Marui, saranno proposte
due versioni, che differiranno tra loro
esclusivamente per quanto riguarda la
lunghezza. Ancora "misterioso" il prezzo, sebbene l'uscita sul mercato del kit
sia prevista (e pubblicizzata) per il mese
di Giugno.
SERIE AK
Sempre dalla G&P, novità anche per
quel che riguarda la serie AK. Al prezzo
decisamente interessante di $.115,00 è
disponibile un nuovo kit in legno (garantiscono legno vero) composto da calcio
in grado di contenere batterie large fino
"complete", ha da poco lanciato un
nuovo kit per trasformare i nostri
M16/M4 in splendidi SR-25 (il fucile di
precisione in calibro 7,62 NATO, prodot-
12
www.asnwg.it
Platform (piattaforma portaslitte monolitica). Si tratta di un accessorio estremamente intelligente che consente di
rendere il proprio M4 davvero molto
a 10,8V 3600mAh, impugnatura anteriore (sempre in legno) e frontale in metallo.
Particolarità interessante è rappresen-
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tata dalla possibilità di alloggiare batterie, al massimo delle 8,4V 1700mAh,
anche nel paramani.
Per accedere al vano batterie situato nel
calcio è, però, necessario utilizzare un
cacciavite per aprire il "tappo" di chiusura. Complessivamente il kit sembra
molto ben realizzato.
Pagina 13
ca dell'XM8, il nuovo fucile d'assalto dal
look "futuristico" della Heckler & Koch
che figura tra i principali candidati destinati a rimpiazzare la serie Colt nell'arse-
TACTICAL GEAR
Sono, da poco, in vendita i nuovi occhiali Peltor Maxim 2x2 Military goggles.
Dalle informazioni in nostro possesso
risulta che questi occhiali abbiano una
notevole resistenza balistica (almeno
per i nostri scopi), avendo superato i
test EN116 (Europa), ANSI (USA) e CSA
Z94 (Canada). I test consistono sostanzialmente in prove di impatto effettuate
utilizzando proiettili di 6mm. di diametro, sparati sia frontalmente che lateralmente sulle lenti. Il Maxim 2x2 ha resi-
stito ad impatti da 45m/s fino a 130 m/s
(non dichiarato il peso dei proiettili!),
tutto ciò abbinato ad un look accattivante e ad una dotazione completa. Il kit
comprende: 2 paia di lenti di ricambio
(gialle e fumè); stanghette di ricambio,
custodia rigida con zip e panno in microfibra. Disponibili presso American
Magazines.
SERIE H&K G36
È già disponibile per la vendita presso i
principali retailers asiatici (a circa 270$,
escluse le spese di spedizione) un kit di
conversione che permette di trasformare un G36C della Tokyo Marui nella repli-
la calciatura (realizzata in ABS) di colore
nero e il receiver in metallo. I suoi numeri sono di tutto rispetto: 112cm di
lunghezza e circa 3,8kg di peso, con una
canna interna lunga ben 515mm. Di
serie viene fornito anche un caricatore
maggiorato da 470bb e sono già disponibili, sempre dalla G&G, alcuni accessori tra cui la cinghia e il supporto per
ottica dotato di slitta Picatinny da
20mm.
nale dell'U.S. Army. Il kit è realizzato
dalla Gun Work Shop di Hong Kong e
include, oltre al receiver (superiore e
inferiore), anche il maniglione dotato di
finta ottica, il calciolo allungabile, l'outer barrel e il rompifiamma. Fuorchè
queste ultime due parti, il kit è interamente realizzato in ABS, esattamente
come nella sua controparte reale, ed è
disponibile in tre colorazioni diverse:
nero, verde oliva e sabbia. Il kit è di facile installazione e si potranno continuare
a utilizzare i caricatori del G36C.
NUOVE USCITE - G&G M14
Tra le novità del 2005, spicca senza
dubbio la replica dello Sprinfield Armory
M-14 realizzata dalla Guay&Guay e ora
finalmente disponibile anche in Italia.
L'azienda di Taiwan è la prima in assoulto a proporre questa ASG in versione
"commerciale", dopo aver battuto sul
tempo la principale concorrente: la giapponese Tokyo Marui. L'M14 della G&G
viene proposto in un'unica versione, con
Nome: Minardi Vincenzo
Nickname: “Paco”
Anno di inizio: 1992
Club: A.S.A.F. - Faenza (Ra)
ASG preferita: M4
Nome: Binarelli Paolo
Nickname: “Rebel Yell”
Anno di inizio: 1998
Club: 82nd Airbone Division
ASG preferita: Colt M933 (custom)
www.asnwg.it
13
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w
vie
e
r
P
ss
e
r
P
wg
n
s
A
MULTICAM
il nuovo pattern della Cry
Nome: Minardi Vincenzo
Nickname: “Paco”
Anno di inizio: 1992
Club: A.S.A.F. - Faenza (Ra)
ASG preferita: M4
I
n rete se ne parla parecchio, a
molti piace, altri restano più scettici. Sicuramente il MULTICAM è
un pattern interessante, ma come tutti
i nuovi prodotti da poco usciti sul
mercato, è relativamente difficile
Multicam porta caricatori da 3
14
www.asnwg.it
reperire "tactical gear" in questo
mimetismo.
Questo pattern è stato messo a punto
dalla Crye Associates, una azienda di
New York specializzata in design
applicato. Nel 2001 la Crye ha ottenuto un contratto per partecipare al
cd "Progetto Scorpion" dello US
ARMY (il primo passo del più
ampio programma FCS - Future
Combat Systems). La partecipazione della Crye al programma
includeva anche la progettazione ex
novo di tutto l'equipaggiamento
indossato dalle truppe combattenti, compresa l'uniforme. L'idea più
innovativa ed interessante è
appunto rappresentata dalla
messa a punto di un nuovo tipo di
mimetismo per sostituire il
pattern delle vecchie BDUs
(Battle Dress Uniform-Uniforme
da combattimento).
Il prodotto è il risultato di circa 2
anni di studi e test condotti
congiuntamente dala Crye e dal
US ARMY; sebbene abbia
primeggiato in tutti i test cui è
stato sottoposto, risultando
ben oltre gli standard richiesti, l'esercito ha preferito
(probabilmente per ragioni
di spesa) adottare il nuovo
pattern ACU, una sorta di
evoluzione del Marpat dei
Marines.
Conosciuto dagli addetti ai
lavori come "Scorpion Pattern", dal
2004 la Crye, attraverso l'apposita
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struttura Crye Precision, ha deciso di commercializzare il suo innovativo pattern con il nome "ufficiale" di Multicam.
Questo mimetismo si contraddistingue per la
possibilità di adattarsi egregiamente ad un buon
numero di "scenari operativi", ufficialmente
woodland-desert-urban. Nel nostro piccolo,
anche noi lo stiamo provando sul campo da
qualche tempo e non funziona male.
Sicuramente sarebbe interessante poter
provare una BDU completa, ma, ad oggi, la
Crye non effettua spedizioni nel nostro
Paese. In futuro approfondiremo maggiormente l'argomento (non appena riusciremo
a mettere le nostre rapaci zamp..mani su
qualche mimetica) con una recensione
completa e accurata.
Un'ultima cosa, i toni del marrone e del beige
sembrano prevalere sul verde, in realtà osservando pezzi di dimensioni maggiori rispetto
alle buffetterie delle foto, il verde non manca
affatto. Tutti i colori si sfumano fra loro allo
scopo di confondere la percezione delle forme
e dei contorni agli eventuali osservatori.
Tasca multipurpose
Set di tasche multicam sul retro
Tasca porta caricatori chiusa
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Speciale Fiere 2005
EXA 2005
Nome: Ivan Bazzocchi
Club: OpForce (FC)
Nickname: Omaccio
Anno di inizio: 1985
ASG preferita: Colt M4
D
omenica 17 aprile un manipolo
di collaboratori di Asnwg Press,
hanno visitato l'Exa, la fiera
delle armi leggere e dell'equipaggiamento tattico più importante d'Italia. La
manifestazione, attira migliaia di visitatori ogni anno anche se per quanto
riguarda il nostro sport, la presenza si è
ridotta notevolmente rispetto agli anni
passati.
La fiera è dedicata in particolar modo
alle armi leggere, soprattutto da caccia
o per il tiro sportivo.
È sicuramente molto interessante nel
suo insieme ma solo pochi stand offrono
materiale per i giocatori di soft air.
Il nostro gruppo li ha visitati tutti e vi
proponiamo qui di seguito alcune significative novità che ci sono state presentate.
Presso Mad Max Co. abbiamo potuto
visionare l'innovativa tasca porta caricatori cosciale della BlackHawk, in cui
tramite una fessura nell'estremità supe-
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riore è possibile inserire i caricatori
svuotati senza perdere tempo a reinserirli nei porta caricatori singoli o doppi,
con notevole risparmio di tempo prezioso soprattutto se ingaggiati. Finita
l'azione sarà possibile recuperare i caricatori vuoti da una tasca a zip che
permette l'apertura della tasca principale. In più il nuovo porta caricatori della
serie STRIKE con apertura rovesciata
per estrarre i caricatori da sotto. Inoltre,
come da foto, abbiamo visionato la
barella tattica ripiegabile BlakHawk.
Come potete notare si piega come un
sacco a pelo, grazie alla concezione
senza supporti rigidi ma per intenderci a
"lenzuolo" ed ha ridotte dimensioni una
volta piegato. Disponibile in due versioni sarà utile sia come pronto soccorso, e
come telo per stendersi sul terreno, che
come elemento coreografico per gli
organizzatori di gare, inoltre è stata
presentata la pila della ditta Hight-Ops
denominata Gladius, paragonabile alla
analoga Surefire, con la diversità che
con il proprio interruttore si potrà
convertire il fascio di luce in tre modalità fascio normale, allargato, e strobo,
oltre al resto i nuovi taccuini tattici
impermeabili in diverse misure.
Presso la Cte international invece ci
siamo intrattenuti per le radio Midland e
i gps Alan che si confermano entrambi al
vertice del settore.
Presso lo stand di Mercatino Americano
invece oltre agli ultimi modelli di calzature della Diner (non e Danner?) ,
Bates,e Altama su cui ci soffermeremo
nei prossimi numeri; abbiamo focalizzato l'attenzione sui nuovi copri slitte, un
particolare porta caricatori gemellati
per vest Molle e un gemellatore regolabile e flessibile (vedere foto).
I copri slitte, disponibili in OD, Desert
Tan e nero, hanno due novità essenziali:
il grip per assicurare un presa più salda
e una fessura che al centro del copri slitta che permette il passaggio dei cavi
elettrici o dei remoti, a tutto vantaggio
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diversi modelli di AEG non sarà più
obbligato a comperare diversi modelli
dei classici gemellatori rigidi. Inoltre
una volta smontato si può facilmente
inserirlo in qualunque tasca e senza
disagio, qualora vi ci si dovesse poggiare sopra.
Infine, la tasca porta caricatori gemellati, ben 2 per un totale di 4 caricatori, con
il vantaggio di poter estrarre caricatori
gemellati e non dover più smontare il
gemellatore per unire una nuova coppia
di magazines. Anche qui risparmio di
tempo e vantaggio operativo, assicuriamo che la tasca offre una comoda e rapidell'estetica e della operatività delle
AEG dotate di Ris, è prevista anche una
maniglia con porta swich,
Il gemellatore flessibile, di materiale
resistente, consente di gemellare caricatori di qualunque foggia, quindi chi ha
da estrazione.
Da apprezzare la presenza del Signor
Gerber, per presentare in maniera veramente approfondita i coltelli e pinze
multiuso e le novità di questo famoso
produttore, di lame, verrà in oltre importata sempre della Gerber, la nuova
lampada per uso tattico, a led che
girando l'interruttore cambiano colore e
frequenze di lampeggio, possiede cavetto retrattile in acciaio per agganciarla a
pali alberi ecc, e una calamita per l'aggancio a veicoli. Una pila che si presta a
innumerevoli usi, sia militari che civili, e
sarà importato anche l'ultimo coltello
nato della famiglia Gerber dedicato ai
militari, e ai servizi di soccorso, e chi
pratica la sopravvivenza. La nuova
produzione della Eagle, dedicata in
parte al sistema Molle, in oltre la nuova
colorazione della mimetica Digital denominata all terrain, la versione sei con
collo alla coreana e con tasche anche al
polpaccio dei pantaloni.
Presso American Magazines, erano in
esposizione e già disponibili alla vendita i nuovi occhiali balistici della Maxim.
Disponibili in 4 versioni: lente chiara
(trasmissione luce visibile 92%), lente
indoor/outdoor (trasmissione luce visibile 55%), lente bronzo (trasmissione
luce visibile 20%) e lente gialla (trasmissione luce visibile 94%). Tutti i modelli
hanno montatura nera e astine regolabili, anti appannamento-graffio-statico e
agenti chimici. Il peso è di 29 grammi e
sono testati per impatti ad alta velocità.
Infine abbiamo visitato lo stand di
American Store dove era presente la
ampia e consueta gamma di prodotti.
Inperdibile una visita per i collezionisti
di lame allo stend della Extrema Ratio,
che a presentato il nuovo machete in
stile kukry con angolo squadrato e
punta in lama Tanto. Una gita che ci
sentiamo di consigliare, soprattutto a
chi desidera vedere anteprime di materiali e chiedere informazioni dettagliate,
la disponibilità degli standisti è assicurata.
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Militalia 2005
N
ei giorni 28 e 29 maggio si è
svolta presso il parco esposizioni di Novegro la 37a
Militalia, la più importante manifestazione del collezionismo militare nazionale ed ora anche del soft air.
L'asnwg era presente in forze con uno
stand situato in posizione strategica di
fronte allo stand Visele, che presentava
in anteprima il nuovo CQB e le tre versioni della minimi.
Lo stand è stato presidiato interamente
dal Co.re.li. per entrambi i due giorni con
un'attrezzatura per lo stand invidiabile.
Il Co.re.li oltre l'organizzazione scenica,
che potete osservare nelle foto, era
fornito di "cucina da campo" che ha
fornito ottimo cibo e bevande non solo
agli standisti e alla pattuglia del Crer ma
anche a numerosi visitatori dei comitati
autonomi che ci erano venuti a trovare.
Il presidente regionale Crivellari e il
presidente Ferrante si sono prodigati
per ore in pubbliche relazioni che porteranno ottimi frutti. Per non parlare dei
ragazzi liguri sempre sorridenti e pronti
a rispondere alle domande dei visitatori
sia sull'organizzazione Asnwg sia sulla
rivista Asnwg Press.
A tal proposito siamo felici di avere
esaurito le centinaia di copie omaggio
portate in fiera a riprova del buon lavoro
svolto dai componenti di redazione e
collaboratori.
In fiera abbiamo visitato tutti gli espositori a partire dagli amici Montani e Expo
Army con stand colmi di materiali per gli
appassionati e non poche novità sia
d'importazione che di produzione
propria. Siamo stati felici di aver potuto
apprezzare da vicino le novità Classic
Army e siamo contenti che tanta parte
Dall’alto, lo stand ASNWG, la nuova Minimi Para della Classicarmy e il nuovo M15 CBQ sempre della Classicarmy
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dell'evoluzione dei nuovi modelli sia
dovuto all'impegno di tecnici italiani,
non mancheremo di testarli a fondo
appena disponibili.
Questa edizione ha presentato una bella
novità, il campo rievocazioni storiche, in
cui erano allestiti ben 8 accampamenti:
quello americano della seconda guerra
mondiale, quello ambientato nel Viet
Nam e quello Irakeno con ben due
Hammer, un accampamento tedesco e
uno inglese della seconda guerra
mondiale e gli accampamenti dell'esercito romano, di quello napoleonico, il
medievale e il villaggio gallico. Tutti
curati nei minimi dettagli e con personale gentile e pronto a divulgare informazioni sugli equipaggiamenti in mostra.
Particolarmente visitato, lo stand
dell'esercito, rappresentato da uno dei
suoi reparti più celebri: il 9° Col Moschin
con in esposizione un rover attrezzata di
tutto punto, la canoa biposto e in anteprima la nuova mimetica vegetale scelta
per equipaggiare i soldati italiani nel
prossimo futuro.
Gli operatori del 9° erano letteralmente
presi d'assalto con domande praticamente su tutto e rispondevano in maniera completa e gentile, ovviamente
mantenendo il giusto riserbo sulle
proprie tecniche ed esperienze.
Il soft air era posizionato nel tradizionale padiglione e forse per il primo anno
completamente occupato da stands è
stato bello vedere riuniti così tanti
giocatori di diverse realtà confrontarsi e
notare come a volte certe polemiche tra
di loro siano più il frutto d'incomprensioni montate ad arte che di reali rivalità. Sarà un bel passo avanti il giorno in
cui tutti sponsorizzeranno la concordia
abbandonando i propri interessi di parte
e a Novegro l'Asnwg ha fatto la sua
parte.
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L'unico appunto è il caldo eccessivo del
padiglione e consigliamo di prendere
provvedimenti in quanto ad un certo
punto ci è sembrato che molti visitatori
non rimanessero appositamente a
causa di questo problema, per il resto
organizzazione ottima che si migliora
con personale e servizi ad ogni edizione.
Nota di colore: arrivati a notte fonda al
campo allestito per i camper ci siamo
svegliati la mattina presto per prepararci e usciti per dirigerci verso i bagni
siamo stati sorpresi da un Hummer con
annessa calibro 50 che girava nel piazzale a pochi metri da noi. Non vi dico la
sorpresa e la gioia. Presa d'assalto!
www-akkett.it/softair
L'innovativo calcio di fabbricazione israeliano per i modelli Glock in vendita presso Softair Store.
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Una corretta
manutenzione
allunga la vita
della vostra AEG
Nome: Novelli Luciano
Nickname: “Luky”
Anno di inizio: 1994
ASG preferita: AK47
N
el numero precedente abbiamo
visto cosa c'è dentro il gearbox di un nostro fucile ed il
funzionamento di ogni suo singolo
componente. Inoltre abbiamo analizzato
il comportamento di altre parti del fucile
(come l'hop-up, per esempio) che ricoprono un ruolo non certamente meno
importante di quello del gear-box.
Oggi vediamo come si può cercare di tenere efficiente il tutto il più a lungo possibile
e con una minima manutenzione.
Indipendentemente dal materiale che
compone ogni singolo pezzo, il gear-box
è indubbiamente la parte più sollecitata
meccanicamente del fucile e, pertanto,
ha bisogno di essere lubrificata periodi-
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camente, proprio per evitare che attriti e
piccole scorie (anche della limatura
proveniente dagli ingranaggi stessi)
possano far peggiorare le prestazioni
dell'arma.
I fucili, appena tirati fuori dalla loro
scatola, sono ovviamente già ingrassati
e lubrificati e pronti all'uso, ma dopo
quanto tempo bisognerà fare manutenzione? Beh, indubbiamente dipende da
come e quanto si usa l'arma, dalla casa
costruttrice e dalla qualità dei materiali
impiegati. Una revisione e una lubrificata ogni 4-6 mesi direi che è un intervallo
ottimale.
Per dovere di cronaca devo dire che più
di una volta mi è capitato di aprire fucili
con alle spalle circa 8 mesi di onorata
carriera e non c'era da farci nulla.
I fucili Marui, per esempio, sono quelli
meglio lubrificati. Probabilmente il
motivo di questa corretta lubrificazione
va cercata nella scarsa resistenza del
materiale che compone gli ingranaggi.
Non eccellendo in robustezza, si cerca di
favorire al massimo la rotazione degli
stessi e la fluidità di movimento di tutte
le parti mobili.
Altre case costruttrici, sebbene utilizzino
gear-box ed ingranaggi rinforzati, presentano a volte lubrificazioni eccessive che,
in alcuni casi, hanno agito negativamente
sul funzionamento del fucile.
Inutile dire che, per una corretta manutenzione, si deve tirare fuori il gear-box
dal fucile ed aprirlo.
Per chi non lo ha mai fatto, sarebbe
opportuno farsi assistere, almeno per la
prima volta, da una persona magari del
proprio club con esperienza nell'operazione. Questo non tanto per evitare la
possibilità di fare danni, ma perchè
potrebbero sorgere dei problemi quando si dovrà assemblare nuovamente il
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tutto.
Dando per scontato che noi siamo bravi e
che ora abbiamo aperto il gear-box,
cominciamo a darci sotto.
Qui di seguito troverete due modi per fare
manutenzione: la prima comporta il
completo smantellamento del gear-box
mentre la seconda è meno invasiva ma,
non per questo, meno efficiente della
prima.
PRIMO METODO.
Togliere tutto ciò che si trova dentro e
fuori il gear-box: cilindro, pistone, asta
spingipallino, ingranaggi, boccole,
selector plate…..tutto, insomma. Fare
attenzione agli spessori quando si
tolgono gli ingranaggi. Il grasso funge
da collante e gli spessori tendono a
rimanere attaccati sugli ingranaggi e
sulle boccole e, se non rimontati correttamente, potrebbero modificare radicalmente il funzionamento del gear-box. Vi
consiglio di mettere da parte gli spessori esattamente come si trovano montati.
Non mischiate nemmeno gli spessori
dello stesso ingranaggio. Quelli che si
trovano sotto devono rimanere separati
da quelli che si trovano sopra. E questo
vale per ogni ingranaggio. Ricordatevi
che tutti i pezzi hanno avuto modo di
"rodarsi" nei mesi precedenti e che si
sono già creati degli equilibri all'interno
del gear-box. Se ancora non siete molto
esperti nel "rispessorare" il tutto, cercate di evitare di mischiare i pezzi fra di
loro, boccole comprese. Non avete idea
di quanti softgunners hanno avuto
problemi di funzionamento soltanto
perché avevano rimontato male gli
spessori e le boccole durante il riassemblaggio.
Una volta tolto tutto, prendere un panno
imbevuto di solvente (il petrolio va
benissimo) e pulire accuratamente i due
semi-gusci. Se si ha la possibilità di
lasciarli "a mollo" nella sostanza sgrassante per una mezz'oretta, sarebbe una
cosa ottimale. Fare la stessa cosa per gli
ingranaggi.
Per le eventuali parti in materiale plastico o che comunque abbiano una componente plastica (boccole, asta spingipallino, testa pistone con il suo o-ring…..) si
consiglia comunque di pulirle semplicemente con un panno asciutto.
Alcuni tipi di solventi sono a base di
componenti particolarmente distruttivi
per la plastica (la nitro, per esempio) e,
se non si sa che tipo di solvente si sta
utilizzando, è preferibile non rischiare.
Asciugare il tutto e prepararsi per il
rimontaggio. Preparare il grasso.
Nella foto sopra sono visibili 3 tipi di
grasso: quello Systema (nel piccolo
barattolo), quello rosso "per ingranaggi" della Marui e quello blù (sempre
della Marui) per la testa del pistone.
Qualora non si disponesse di un grasso
appositamente dedicato alle repliche
soft-air, si può ripiegare su un comunis-
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simo grasso al litio in vendita in qualsiasi ferramenta. Il risultato sarà lo stesso.
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Rimontare per primo il selector-plate ed
il gruppo del grilletto. Sullo stesso semiguscio rimontare le boccole e metterci
sopra un leggero strato di grasso "per
ingranaggi". Mettere gli spessori e posizionare sopra l'ingranaggio centrale.
mettere, con un pennello o con una
punta di un giravite, un po di grasso
sulle dentature e sulla superfice dell'in-
Ingranaggio conico
Ingranaggio settoriale
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granaggio (foto 1)
A questo punto mettere del grasso sulle
dentature dell'ingranaggio settoriale e
del conico, mettere gli spessori e rimontarli (foto 2).
Utilizzando sempre un pennellino o un
giravite, mettere del grasso sui binari
dell'asta spingipallino e sui binari del
pistone (foto 3).
Ora possiamo rimontare il gruppo del
cilindro (comprensivo di testa cilindro)
con relativa asta spingipallino (foto 4).
Prendiamo il pistone e mettiamo un
leggero strato di grasso all'interno delle
scanalature che dovranno scorrere sui
binari del gear-box. Aggiungiamo inoltre
un po' di grasso "per pistoni" sull'o-ring
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della testa pistone. Se ci accorgiamo
che l'o-ring ha perso di adesione con le
pareti del cilindro (prova "siringa"), è
opportuno sostituirlo con un altro
nuovo (foto 5).
Gli o-ring sono facilmente reperibili nei
grandi negozi di ferramenta o in quei
negozi che vendono apparecchiature
elettro-medicali.
Abbiamo finito. Non ci resta che rimontare la molla e richiudere il gear-box
(foto 6).
Se non sono stati commessi errori nella
distribuzione degli spessori sotto gli
ingranaggi, il fucile sparerà esattamente
come prima, se non meglio (la sostituzione dell'o-ring ridarà più compressione).
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questo punto, è la stessa del primo metodo relativa ai pezzi interessati. Se si
considera che gli ingranaggi hanno avuto
tutto il tempo di assestarsi fra di loro
(l'uso è il migliore lubrificante che esista),
il solo lubrificarli non può che migliorare
comunque il loro funzionamento.
Ovviamente i tempi richiesti da questo
tipo di manutenzione sono minori di
quelli richiesti dalla manutenzione
SECONDO METODO.
Il secondo metodo, decisamente meno
invasivo del primo, non richiede lo smantellamento totale del gear-box, ma
semplicemente l'asportazione dei soli
ingranaggi (con relativi spessori), del
pistone e la parziale pulizia dell'area
ingranaggi. La procedura da seguire, a
precedentemente descritta ma, come ho
detto all'inizio, non vuol dire che sia
meno efficiente. Ognuno può scegliere,
in base alle sue conoscenze e al tempo a
disposizione, quale utilizzare. Il risultato sarà sempre e comunque ottimo.
L'importante è non esagerare mai con il
grasso. Si, è vero che gli ingranaggi ben
ingrassati girano meglio ma è anche
vero che il grasso, grazie alla forza
centrifuga dovuta alla rotazione, finisce
inevitabilmente ovunque, anche in posti
dove sarebbe preferibile che non andasse (dentro al cilindro, nel gruppo elettri-
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co del grilletto).
Per quanto riguarda invece la manutenzione della canna, è sufficiente utilizzare
l'asta di pulizia presente nella scatola del
fucile. Prima di tutto, ricordarsi di azzerare l'hop-up. A questo punto infilare uno
straccetto di cotone nell'asola posta ad
una sua estremità, avvolgerlo su se stesso e, seguendo sempre lo stesso senso di
rotazione, infilarlo nella canna. Sempre
girando nello stesso senso, arrivare fino
all'hop-up e tornare indietro. Non cambiare mai il senso di rotazione, nemmeno
quando si torna indietro. Fare questa
operazione due-tre volte.
A seconda del grado di sporcizia presente nella canna, si può prendere in considerazione il fatto di spruzzare un pò di
lubrificante siliconico sul pezzetto di
cotone.
Basta ricordarsi di fare l'ultimo passaggio con un pezzo di cotone asciutto, in
modo da togliere i residui di lubrificante
all'interno della canna.
A questo punto basta dare una spruzzata di lubrificante alla "T" del gruppo
hop-up (quella dove entrano i pallini
provenienti dal caricatore) e abbiamo
finito.
Spariamo una trentina di pallini per
togliere l'eccesso di lubrificante all'interno dell'hop-up, regoliamolo nuovamente e siamo pronti all'azione!!
Come avrete già capito, la manutenzione del gear-box è una buona occasione
per fare una "radiografia" a tutti i suoi
componenti e verificare lo stato di salute degli stessi. Se si hanno dei dubbi
sull'integrità o sul corretto funzionamento di uno di essi, è preferibile sostituirlo immediatamente piuttosto che
riaprire il tutto dopo qualche giorno e
per più ben gravi motivi.
Alla prossima lezione!
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U
Nome: Longo Giuseppe
Nickname: Cowboy
Club: 22° s.a.t.
Anno di inizio: 1996
ASG preferita: Steyr AUG Military
Nome: Minardi Vincenzo
Nickname: “Paco”
Anno di inizio: 1992
Club: A.S.A.F. - Faenza (Ra)
ASG preferita: M4
na delle problematiche che più
spesso si pongono ai softgunners, soprattutto ai neofiti del
nostro gioco, è sicuramente quella relativa all'obbligatorietà o meno della
presenza del "tappo" rosso sulla volata
delle ASG.
Si sono infatti spesso verificati dei casi
in cui giocatori di soft air si sono visti
sequestrare le ASG a causa dell'assenza
del tappo rosso alla volata delle stesse, è opportuno, pertanto, fare chiarezza sull'argomento.
La disciplina riguardante le nostre
Tappo rosso SI
Tappo rosso NO
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amate repliche è dettata dalla legge
18/04/1975 n° 110 art. 5 (il c.d.TULPS,
ovvero Testo Unico sulle leggi di
Pubblica Sicurezza)che, testualmente,
recita al comma n°4 : "I giocattoli riproducenti armi non possono essere
fabbricati con l'impiego di tecniche e di
materiali che ne consentano la trasformazione in armi da guerra o comuni da
sparo o che consentano l'utilizzo del
relativo munizionamento o il lancio di
oggetti idonei all'offesa della persona.
Devono inoltre avere l'estremità della
canna parzialmente o totalmente occlusa da un visibile tappo rosso incorporato."
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Tale norma è stata "integrata", in merito all'applicazione del "tappo rosso",
dalla Legge n.36 del 1990 art.2 e dalla
circolare ministeriale 31 ottobre 1996
n° 559/C-50.824-E-93(96).
La detta circolare dà delle
precise direttive, specificando che le repliche da
Soft Air debbono sottostare alla disciplina
delle armi giocattolo
dettata dal 4° comma
dell'art. 5 della legge
n°110/75
precisando,
inoltre, che il termine
"incorporato" riportato
dalla detta norma a
proposito del tappo rosso
deve essere inteso nel
senso di "intimamente
connesso" e pertanto non
asportabile senza danno
alla volata dell'ASG.
La normativa, comunque, fà
riferimento esclusivamente
alla produzione ed alla
commercializzazione
dei
giocattoli riproducenti armi,
ai quali sono assimilate le
ASG, e nulla dice in merito alla
mera detenzione ed al porto
degli stessi privi del famigerato tappo rosso.
Da qui la facile interpretazione che ci porta, tante volte, a
rimuovere la verniciatura rossa alla volata delle ASG o a trasportarle senza il
tappino rosso di gomma che, normalmente, fa parte della dotazione di serie
della replica.
L'idea dell'interpretazione che detenere
e trasportare le ASG senza tappo rosso
alla volata sia esatta è supportata
anche da una copiosa giurisprudenza
della Corte di Cassazione, che in più
riprese ha statuito come il porto e la
detenzione di giocattoli riproducenti
armi da fuoco non configuri più una
responsabilità penale; infatti la Cass.
Pen, sez. II,05/05/1993, n°4594 ha così
statuito: "Il semplice uso o porto fuori
dalla propria abitazione di un giocattolo
riproducente un'arma privo del tappo
rosso assume rilevanza penale solo se
mediante esso si realizzi un reato del
quale l'uso o il porto di un'arma rappresenti elemento costitutivo o circostanza aggravante, dovendosi in tali casi
ritenere la sussistenza del reato o
dell'aggravante, ancorché si tratti di
arma giocattolo. A carico, invece, di
coloro che portino fuori dalla loro
abitazione giocattoli riproducenti armi
sprovvisti di tappo rosso non è più
configurabile, per il semplice uso o
porto, responsabilità penale, neppure
in relazione agli artt. 4 e 7 legge 895
del 1967, modificati dagli artt. 12 e 14
legge 497 del 1974, o allo art. 4 legge n.
110 del 1975".
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Inoltre in Cass. Pen., sez. I, 04/12/1992,
n° 11640: "A seguito dell'entrata in vigore della legge 21 febbraio 1990 n°36,
non è più configurabile, a carico di coloro che portino fuori della propria abitazione armi giocattolo sprovviste di
tappo rosso, responsabilità penale per
semplice uso e porto, neppure in relazione agli artt. 4 e 7 legge 2 ottobre
1967, modificati dagli artt. 12 e 14 legge
14 ottobre 1974 n. 497, o all'art. 4 legge
18 aprile 1975 n.110".
Ed ancora Cass. pen., sez. I,
05/05/1992, n° 1141: "La disposizione
del comma sesto dell'art. 5 della legge
n. 110/75, come sostituito dall 'art. 2
della legge n° 36 del 1990, individua,
attraverso le condotte tipiche, i destinatari del precetto penalmente sanzionato nei soli fabbricanti e in coloro che
pongono in commercio le armi giocattolo non rispondenti ai requisiti richiesti
dalla legge. Ne consegue che l' inosservanza delle prescrizioni imposte integra reato proprio, non applicabile a
persone diverse da quelle indicate,
mentre non configura ipotesi di reato il
semplice porto di arma giocattolo, a
norma del settimo comma dello stesso
art. 5".
L'art 2 L. N.36 del 1990 è estremamente
importante ed oggettivamente dettato
dal buon senso. Mantenendo il tappo
rosso che occlude la volata sarebbe
impossibile la fuoriuscita dei BB e quindi le repliche risulterebbero, di fatto,
inutilizzabili; pur rispettando i limiti di
potenza previsti (il famigerato 1 Joule).
Viceversa detto "obbligo di occlusione"
è rivolto esclusivamente a fabbricanti,
importatori e rivenditori. Al momento
dell'acquisto si deve, quindi, esigere la
presenza del tappo rosso.
Ma allora, direte voi, siamo a cavallo;
possiamo tranquillamente togliere
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quegli orrendi tappi di plastica e rimuovere quell'antiestetica colorazione
rossa alla volata delle nostre repliche!
Purtroppo non è così semplice.
Mentre la costante e mai riformata giurisprudenza di cui sopra ci garantisce una
piena assoluzione innanzi al Giudice e la
restituzione delle ASG in caso di sequestro delle stesse, purtroppo non ci
garantisce dal fatto di non finire davanti al Giudice o che le nostre repliche non
ci vengano sequestrate o, ad ogni modo,
dal passare una brutta Domenica discutendo con le forze dell'ordine invece che
giocare.
Infatti chi effettua i controlli, cioè gli
agenti di P.S., i Carabinieri, la Guardia
di Finanza ecc. ecc., è solo relativamente condizionato dalla presenza di una
certa giurisprudenza in materia e spesso non ne è a conoscenza. Quello che
conta, per le forze dell' ordine, è la
norma in sé e la sua interpretazione
pedissequa. Possiamo quindi trovarci
innanzi a casi in cui l'assenza del tappo
rosso non viene presa in considerazione
(infatti, per fortuna, nella maggioranza
dei casi prevale il buonsenso); come
possiamo trovarci innanzi a casi diametralmente opposti, in cui l'agente si
impunti sull'assenza di tale dispositivo
e proceda al sequestro delle ASG ed
alla denuncia dello sfortunato softgunner.
Come fare, quindi, per evitare di correre
il rischio del sequestro dell'ASG e della
denuncia per porto abusivo d'arma?
Si aprono due prospettive:
la prima è rappresentata dal cercare di
spiegare all'agente cosa in effetti la
Legge prescrive; naturalmente con la
dovuta pacatezza ed educazione ed a
patto di conoscere effettivamente la
normativa e la giurisprudenza cui accennavamo poco fa. Portarsi in macchina
anche la fotocopia di questo articolo
potrebbe aiutarvi a mostrare gli articoli
che disciplinano la materia e risolvere la
situazione.
La seconda alternativa, molto più sicura
e praticabile da chiunque rispetto alla
prima,consiste nel trasportare le ASG
inserendo il tappo rosso ed utilizzarle
con la volata dipinta del medesimo colore rosso. Questi semplici accorgimenti,
sebbene non imposti per legge, mettono al riparo il softgunner anche
dall'agente più intransigente.
Dobbiamo tenerci le volate dipinte di
rosso quindi?
Teoricamente sì ma, inpratica, è sicuramente sufficiente trasportare le ASG con
il relativo tappino rosso amovibile e
dato in dotazione all'acquisto della
replica. In tal modo, infatti, difficilmente potranno sorgere problemi, dato
che avremo l'estremità della canna
parzialmente o totalmente occlusa da
un visibile tappo rosso incorporato.
In conclusione, sebbene la Legge sia
formalmente "dalla nostra parte" e
perciò in caso di eventuali rinvii a giudizio nessun softgunner possa correre
reali rischi di condanna per aver trasportato o utilizzato la propria replica sprovvista del tappo rosso, la prudenza e la
"saggezza" (specialmente durante il
trasporto in auto delle ASG) devono
avere il sopravvento. Pochi semplici
accorgimenti mettono al riparo da spiacevoli conseguenze.
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Quale caricatore
per il tuo Colt?
Un’intesivo ed esaustivo test
Nome: Rudy Lombardini
Nickname: Rudy
Anno di inizio: 1998
Club: Mamba S.A.C.
ASG preferita: J4-System
N
egli ultimi anni le case produttrici di ASG sono aumentate
presentando le loro ultime
versioni di modelli Colt, facendo sì che
questo tipo di replica sia diventata la più
venduta al mondo. In base a questo
orientamento di mercato si è verificato
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un adeguamento generale che
ha portato ad un
aumento
delle
varietà disponibili.
Per questo motivo ci
siamo fatti carico di testare i modelli di
caricatori più diffusi. Per eseguire i test
abbiamo utilizzato sempre lo stesso tipo
di pallini 0,25 della Guarder e li abbiamo
provati con repliche Marui, Classic Army
e ICS con meccanica originale, inoltre li
abbiamo testati anche con repliche
Marui con cassa in metallo della
Sistema e G&G. Il test è durato 3 mesi,
per ogni modello sono stati provati 3
caricatori in ogni condizione meteo
durante gare e partite amichevoli, sono
stati utilizzati circa 5000 pallini per ogni
modello di caricatore tranne per i tipi a
bassa capacità dove sono stati utilizzati
circa 1000 colpi. Per il test ha collaborato il gruppo Mamba S.A.C. di Ravenna.
I test eseguiti sono stati: resistenza
della meccanica nel tempo, capienza
del caricatore (per effettuare la capienza
effettiva abbiamo riempito il caricatore,
caricata la molla, quindi rabboccato
nuovamente e successivamente svuotato in una bilancia di precisione), rumorosità nel movimento, ingombro, materiale di costruzione (non necessariamente
in questo ordine).
Per cominciare partiremo con i modelli
della Marui, quelli da 70 - 190 - 300
colpi, passando a quelli della Classic
Army da 190 - 300, seguiti da quelli della
G&G da 450 classico e 450 modello
canadese, il modello dello Star da 30
colpi e infine abbiamo provato i modelli
ad alta capacità della Top da 1000, della
Guarder da 5000 e della G - Mac da
3000.
MARUI DA 70 COLPI
Nei nostri test di tiro abbiamo notato
che la meccanica della molla funziona
bene, non richiede manutenzione,
ingombro nei movimenti molto basso,
rumorosità inesistente. Va detto che
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l'unica nota negativa riguardi la reperibilità presso i negozianti in quanto il
prezzo si avvicina di molto a quello dei
modelli di maggior capienza della stessa marca).
Peso a vuoto:
195 gr.
Peso pieno:
213 gr.
Ingombro:
Altezza
160 mm.
Larghezza
64 mm.
Profondità
63 mm.
Materiale di costruzione metallo e lega
plastica.
MARUI DA 190 COLPI
Capienza effettiva: 180 colpi. Nei test di
tiro dopo alcuni mesi la molla funziona
ancora molto bene. Nello smontaggio
abbiamo notato che la ghiera di caricamento presenta usura da sfregamento e
all'interno abbiamo trovato molta sporcizia, quindi consigliamo una pulizia
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periodica.
Ingombro nei movimenti quasi inesistente, rumorosità quasi inesistente.
Peso vuoto:
147 gr.
Peso pieno:
188 gr.
Ingombro:
Altezza
104 mm.
Larghezza
64 mm.
Profondità
24.5 mm.
Materiale di costruzione metallo e lega
plastica.
MARUI DA 300 COLPI
Nei test di tiro la molla funziona ancora
molto bene, caricandola per due volte si
svuota completamente. La capienza
effettiva con molla carica e rabbocco è
di 330 colpi. Nello smontaggio come per
il modello da 190 colpi la ghiera di carica presenta usura da sfregamento,
rumorosità molto bassa, l'ingombro
accettabile. Ci teniamo a mettere in
evidenza che l'interno del caricatore
rimane pulito, comunque, consigliamo
una pulizia periodica per mantenere il
pezzo in efficienza nel tempo.
Peso a vuoto:
Peso pieno:
Ingombro:
Altezza
Larghezza
Profondità
30
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Materiale di costruzione metallo e lega
plastica.
In conclusione tutti i modelli della Marui
si sono presentati all'altezza delle
aspettative come del resto ci ha abituato la marca nipponica.
CLASSIC ARMY DA 190 COLPI
La capienza effettiva è di 180 colpi come
per i modelli Marui, la rumorosità è quasi
inesistente.
Nello smontaggio abbiamo appurato che
come per i modelli Marui, la ghiera di caricamento presentava usura da sfregamento. Per quanto riguarda la meccanica della
molla abbiamo notato un dato dissonante, infatti, un caricatore ci ha dato dei
problemi in fase caricamento mentre gli
altri due no. Complessivamente la meccanica è buona anche se a nostro parere
meno robusta dei modelli Marui. Come
sempre consigliamo la manutenzione
periodica.
200 gr.
285 gr.
Peso a vuoto:
145 gr.
Peso pieno:
187 gr.
Ingombro:
Altezza
104 mm.
Larghezza
64 mm.
Profondità
23 mm.
Materiale di costruzione metallo e lega
plastica.
160 mm.
64 mm.
23.5 mm.
CLASSIC ARMY DA 300 COLPI
Portata effettiva: 320 colpi. Per tutti i
caricatori utilizzati abbiamo notato che
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bisogna caricare più volte la molla in
confronto ai modelli della Marui.
Anche in questo modello, si nota la classica usura nella ghiera di ricarica. In fase di
smontaggio abbiamo verificato la solita
dissonanza, un caricatore presentava la
compromissione della nervatura della
molla, mentre la meccanica degli altri due
è rimasta in ottimo stato.
Peso vuoto:
198 gr.
Peso pieno:
275 gr.
Ingombro:
Altezza
160 mm.
Larghezza
64 mm.
Profondità
23 mm.
Materiale di costruzione metallo e lega
plastica.
In conclusione abbiamo avuto con i
modelli Classic Army alcuni problemi in
più rispetto ai modelli precedenti, tutti
riguardanti la nervatura della molla di
ricarica.
G&G DA 450 COLPI
Capienza effettiva: 420 colpi. Durante il
test abbiamo notato che la rumorosità è
di poco più alta rispetto ai caricatori
classici da 300 colpi, l'ingombro è
maggiore ma non provoca difficoltà nei
movimenti, mentre crea qualche difficoltà in più nel posizionamento dello stes-
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so nelle buffetterie, soprattutto se
munito di mag-pull. Dopo lo smontaggio
abbiamo rilevato il solito inconveniente.
Uno dei tre caricatori presenta la classi-
ca snervatura della molla mentre negli
altri due la meccanica rimane in buone
condizioni,
Peso a vuoto:
222 gr.
Peso pieno:
330 gr.
Ingombro:
Altezza 180 mm.
Larghezza 64 mm.
Profondità 23.5 mm.
Materiale di costruzione metallo e lega
plastica.
Sul mercato è disponibile un modello da
130 colpi, un modello elettrico da 1000
colpi ricavato da due caricatori gemellati, e c'è anche un caricatore da 180 colpi,
da noi non ancora provato. A fine test
possiamo dire che i modelli della G&G si
sono comportati in maniera eccellente e
non ci hanno dato dei grandi problemi.
Solito problema presente anche in altri
modelli di altre case produttrici, la relativa facilità con cui si verifica la perdita
di carico della molla. Inoltre in alcuni
modelli CA non si riesce ad inserire.
G&P DA 450 COLPI VERSIONE CANADESE
Portata effettiva: 420 colpi. Come per il
modello classico la rumorosità è di poco
superiore ai modelli da 300 colpi e l'in-
gombro è accettabile. Nello smontaggio
abbiamo trovato la meccanica in ottimo
stato e l'interno rimane pulito.
Consigliamo sempre e comunque come
per tutti i modelli, pulizia e manutenzio-
ne periodica.
Dopo tre mesi non abbiamo avuto
problemi con nessuno dei tre caricatori,
se non la difficoltà di inserimento nei
modelli con cassa in metallo della
Sistema.
Peso a vuoto:
130 gr.
Peso pieno:
236 gr.
Ingombro:
Altezza
180 mm.
Larghezza
69 mm.
Profondità
31 mm.
Materiale di costruzione lega plastica.
STAR DA 30 COLPI
Questi caricatori della Star ci sono stati
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consegnati da poco tempo e quindi non
siamo riusciti ancora a testarli in maniera efficace, comunque alcuni problemi li
abbiamo rilevati, uno di questi è che
non si innestano correttamente nei fucili con carcasse in metallo prodotti sia
dalla Sistema che dalla Ics.
A favore di questo modello c'è sia il basso
prezzo sia la caratteristica costruttiva di
essere capienti come gli originali (30
colpi). Commercialmente sono venduti in
scatole da 10 caricatori. Tutto sommato
un modello interessante.
Peso a vuoto:
92 gr.
Peso pieno:
97 gr.
Ingombro:
Altezza
160 mm.
Larghezza
64 mm.
Profondità
23 mm.
Materiale di costruzione lega plastica.
Di questa ditta è presente sul mercato
un caricatore da 550 colpi totalmente
costruito in materiale plastico.
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Peso a vuoto:
173 gr.
Peso pieno:
179 gr.
Ingombro:
Altezza
160 mm.
Larghezza
64 mm.
Profondità
23,5 mm.
Materiale di costruzione metallo e lega
plastica.
Mentre svolgevamo i test, sono usciti sul
mercato altre marche con i loro prodotti
come la Guarder con un modello da 300
colpi costruito in metallo e materiale
plastico, e la Sistema con 2 modelli uno da
120 colpi e l'altro da 80.
Ed ora prima di continuare con i modelli ad
alta capacità diamo il nostro personalissimo giudizio sui test realizzati. La Marui
risulta essere il migliore produttore di
questo articolo, le altre marche sia come
qualità che durata nel tempo sono di poco
inferiori. Siamo rimasti delusi dai modelli
Classic Army che sono risultati inferiori
alle nostre aspettative.
su 2 esemplari. Entrambi i caricatori ci
hanno
dato
molti
problemi.
Particolarmente gravi sono: uno la meccanica che si inceppa continuamente, due la
carcassa del caricatore non è ben sigillata,
ha fessure di oltre 1 millimetro dalla quale
entrano impurità che potrebbero fare
bloccare il pallino nella replica. Questa
mancanza rende inderogabile un'accurata
manutenzione ogni volta che lo si usa.
Particolarmente fastidioso è il rumore che
aumenta progressivamente mentre si sta
svuotando, tenuto conto della caratteristica di avere il tamburo in metallo. Nota
positiva è l'ingombro che non è eccessivo
se paragonato agli altri modelli ad alta
capacità.
Peso a vuoto:
370 gr.
Peso pieno:
710 gr.
Ingombro:
Altezza
198 mm.
Larghezza
64 mm.
Profondità
121 mm.
Materiale di costruzione metallo
TOP DA 1000 COLPI
Portata effettiva: 1350 colpi. Il test su
questo modello della Top è stato eseguito
FIRST FATTORI DA 5000 COLPI
Il test è stato eseguito su un solo modello
visto che la meccanica interna è della
Marui. Il pezzo va acquistato a parte
smontandola da un caricatore. È importante nel montaggio assicurarsi di applicare le due linguette di gomma adesiva nel
punto esatto indicato nel manuale di istruzione (purtroppo tutto in lingua giapponese) per evitare inceppamenti della meccanica.
Il modello viene venduto come caricatore
da 5000 colpi, in realtà ne porta 3000 più
2000 di riserva la quale va utilizzata
ruotando una leva all'esterno del caricatore e capovolgerla. Nel test non abbiamo
mai avuto problemi di inceppamento.
Nello smontaggio abbiamo notato che la
carcassa si chiude in maniera perfetta
evitando l'ingresso di sporcizia all'interno,
TOP DA 70 COLPI
Di questo modello ne abbiamo avuto a
disposizione 1 solo esemplare, nel test
abbiamo notato che dopo i 3 mesi di
prova la molla che spinge i pallini ha
perso potenza e non svuota interamente il caricatore.
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cosa che fa ridurre il tempo impiegato per
la manutenzione.
L'ingombro non è eccessivo considerando
la quantità di colpi che riesce a contenere.
Unico problema riscontrato è la rumorosità quando il caricatore è parzialmente
vuoto. A nostro parere è il miglior caricatore ad alta capacita da noi provato.
Peso a vuoto:
545 gr.
Peso a pieno:
1800 gr.
Ingombro:
Altezza
Profondità
Larghezza
Materiale di costruzione lega plastico
HERO ARMS
GI MAG ELETTRICO VERSIONE 1
La capacità è di circa 2200 colpi. Questo
modello elettrico è fornito di interruttore
remoto per il caricamento. Durante il test
la meccanica non si è mai inceppata al
contrario dei pallini che si incastrano
all'interno del caricatore costringendoci
spesso a scuoterlo con forza.
Un altro difetto lo abbiamo riscontrato
nelle raffiche lunghe, in quanto non riesce
a mantenere il caricamento dei pallini
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rischiando di sparare a vuoto. Abbiamo
notato che per cambiare la batteria bisogna smontare tutto il caricatore.
L'ingombro è eccessivo però la rumorosità è minore rispetto ai modelli ad alta
capacità testati.
Peso a vuoto:
460 gr.
Peso a pieno:
920 gr.
Ingombro:
Larghezza
68 mm.
Altezza
98 mm.
Profondità
230 mm.
Alimentazione:
batteria 9 volt
Materiale di costruzione lega plastica e
staffe di rinforzo in metallo
HERO ARMS
GI MAG ELETTRICO VERSIONE 2
A differenza della versione 1 in questo
modello notiamo subito una maggiore
cura nei particolari. L'alimentazione è
stata ridotta dai 9 a 6 volt tramite 4 batterie mini stilo, la capienza del caricatore è
aumentata da 2500 a 3000 colpi, il
problema del bloccaggio dei pallini è
stato risolto con una paratia a molla che li
comprime verso la meccanica, cosa che
ha fatto ulteriormente calare la rumorosità. Il problema di alimentazione dei pallini nelle raffiche lunghe è stato risolto
montando un motorino più veloce.
L'ingombro è ancora elevato ma è normale visto che le misure sono le stesse della
versione 1. È stato modificato anche il
remoto al quale ci si può scollegare tramite un jack.
In conclusione la nuova versione è miglio-
rata moltissimo riuscendo a risolvere tutti
i problemi presenti nel primo modello.
Secondo noi l'unica nota negativa è dovuto al fatto che per sostituire le batterie
bisogna smontare il caricatore.
Peso a vuoto:
480 gr.
Peso a pieno:
1080 gr.
Ingombro:
Larghezza
68 mm.
Altezza
98 mm.
Profondità
230 mm.
Alimentazione: 4 batt. ministilo da 1,5
volt
Materiale di costruzione lega plastica e
staffe di rinforzo in metallo.
Della Hero Arms è presente sul mercato il
modello w mag costruito gemellando
due caricatori originali con meccanica
elettrica ad attivazione sonora, la quale si
può disattivare e utilizzare manualmente.
La capacità di carica è di circa 850 colpi.
Altri tipi disponibili sul mercato Italiano
sono quelli della Mosquito che ci accingeremo presto a provare. I modelli sono
entrambi manuali dei quali uno è la replica del drum, l'altro del box. Entrambi i
caricatori hanno una capienza di 3000
colpi e la meccanica, ci è stato assicurato,
è quella della Marui.
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Autore: Filippo Canini
Nickname: “Bulgaro”
Anno di inizio: 1996
Club: A.s.a.f. Faenza (RA)
ASG preferita: Serie AK
Spetsnaz
per passione
L
a mia passione per il materiale
russo è nata intorno all'anno
1999 quando stufo delle solite
mimetiche
ed
equipaggiamenti
woodland e Flectar usate e strausate,
decisi di cambiare e adottare qualcosa
di nuovo, ma cosa??????
Dopo aver letto alcuni libri di Tom Clancy
come Uragano Rosso, Caccia a Ottobre
Rosso e giocato ad alcuni video game
come Operation Flashpoint (dove
giocando on-line con miei amici impersonifico sempre l'esercito russo) ho finito con l'appassionarmi alla sfera militare russa; incuriosito ed anche affascinato da quel mondo sempre rappresentato
come una sorta di lato oscuro militare
della storia contemporanea.
E finalmente mi accorsi di aver trovato
quel che andavo cercando e da quel
momento ho traslato la mia passione
dal livello storico a quello di gioco. Fin
da subito ho cominciato ad equipaggiarmi con materiale russo, ho comperato
l'ak47; e mi sono ritrovato almeno i
primi tempi isolato in mezzo agli equipaggiamenti di marchio occidentale.
Oggi con mia soddisfazione di veterano
del genere, noto che gli appassionati
della militaria russa sono cresciuti più
del previsto considerando l'abbondanza
del materiale occidentale e la sua facilità di reperimento.
Il primo pezzo comperato è stato il chest
rig (il pioneer per precisione) per poi
abbinargli la mimetica "Flora" più la
cintura, le boracce, il cappello a tesa
larga e con punta accentuata, un elmetto da carrista proveniente da un reduce
dell'Afghanistan, la bandana, la maglietta a righe tipica degli spetsnaz e una
baionetta originale per ak47. Infine l'ultimo acquisto riguarda una radio militare HF frequenze di trasmissione FM dai
30Mhz ai 69.95MHz a passi di 50kHz di
fabbricazione sovietica ma prodotta
nella ex Jugoslavia, anno 1970, con
caratteri cirillici sull'apparecchiatura e
completa di antenna componibile alta
circa 4 metri montata, l'unico problema
è che può essere utilizzata solo su certe
frequenze sulla banda dei 50Mhz (uso
radioamatoriale), tensione di alimentazione 12Vdc potenza in uscita da 0,9 a
1,8W dipendentemente dalla frequenza
utilizzata.
Siccome le altre sia sopra che sotto i
50Mhz sono utilizzate dall'esercito mi
raccomando, per chi ne possedesse una
analoga, che questo tipo di radio per
legge può essere utilizzata e detenuta
solo da un radioamatore in possesso di
patente e licenza che io possiedo regolarmente.
I prezzi, considerando che acquisto solo
materiale originale direttamente da un
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sito russo, sono molto competitivi e a
volte costano addirittura meno di equipaggiamenti equivalenti di altre nazionalità.
I materiali sia dell'abbigliamento che
delle buffetteria sono ottimi per rifinitura e grado di resistenza ed è da un anno
circa che li utilizzo in ogni condizione
ambientale e non mi hanno mai dato
problemi.
Una volta completato l'equipaggiamento, ho deciso di ampliare l'armeria e
oltre all'ak47 marui ho acquistato l'ak
corto Spetsnaz Limited Edition della
stessa casa e per finire ho comperato il
kit Dragunov per montarlo su un secondo ak47, ci tengo a precisare che su
quest'ultimo modello monto la sua ottica originale POSP 8x42 che a mio parere
è troppo per il soft air, infatti ora cerco di
procurami la 4x24, è agganciata sulla
piastrina montata lateralmente della
guarder ma purtroppo ha un pò di gioco
e bisogna mettergli un piccolo spessore
come nastro adesivo all'interno della
sede in cui viene inserita l'ottica.
EQUIPAGGIAMENTO IN DETTAGLIO
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Chest rig Pioneer M23
tato per le unità mobili della fanteria
dell'esercito russo, di FSB (KGB) e degli
operatori interni delle forze di polizia
(MVD).
Caratteristiche principali:
- Regolabile a qualsiasi formato di torace (fino a una taglia 36 e oltre)
- Materiale di costruzione: Kodra1000
- Compatibile con alpine climbing
system
- Il sistema fornisce lo scarico dell'acqua
con fori in fondo alle tasche ed è idrorepellente.
- I putch supplementari possono essere
Pioneer M23
Il chest rig pioneer M23 è stato proget-
fissati per mezzo delle clip della ALICE
Il chest può essere equipaggiato con:
- 8 caricatori di AK o 4 per RPK
- 10 granate VOG-25
- tre granate di RGN o di RGO, i sacchetti della granata sono dotati del carabine per il fissaggio del fusibile e la
estrazione rapida delle munizioni
- IDP (corredo di pronto soccorso specifico)
- una tasca per la baionetta
- tre tasche per flares di segnalazione
- una tasca centrale che può essere
utilizzata come porta documenti o
come body armour con la lastra addizionale.
- Può supportare un peso di gr. 1000
(2.2 libbre).
- Colore LES che corrisponde circa al
woodland e disponibile anche olive
drab (verde oliva).
Sniper Belt System
Lo sniper belt system è stato progettato
per gli snipers dell'esercito russo, di
FSB (KGB) e degli operatori interni delle
forze di polizia (MVD).
- È compatibile con il chest rig pioneer M23.
- Le clip dello sniper belt system possono essere utilizzate per unirlo al pioneer m23 oppure ad un Rps webbing (i
classici spallacci).
- Materiale di costruzione: Kodra1000
Apparato radio di fabbricazione sovietica ma prodotta nella ex Jugoslavia
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- Clip per Baionetta attacco ALICE
- due tasche piccole per IDP (corredo di
pronto soccorso specifico) o per due
caricatori SVD dragunov ciascuna
- due grandi tasche che possono contenere due borracce standard o altro
materiale come giacca e pantaloni in
gorotex
- una tasca voluminosa sul retro come
tascapane
- Colore Les che corrisponde al
woodland di stile russo
- Totale del peso supportato 8.8 libbre.
Buttpack Model 2
Colore LES che corrisponde circa al
woodland.
Pioneer M23 + Sniper Belt System e
Zainetto tattico
Pregi:
- Molte tasche per varie tipologie di
materiali
- C'è il posto per una radio lpd o vhf di
piccole dimensioni in alto a sinistra del
chest rig (vedere foto).
- Molto comodo il porta documenti
costituito dalla tasca centrale del
pioneer m23
- Alcune tasche piccole hanno un gancino di sicurezza con cordicella, per
attaccarci oggetti di piccole dimensioni
per non rischiare di perderli, ad esempio ci si può attaccare la bussola.
- Si possono aggiungere giberne con
attacco alice di vario genere alla cintura.
- Se si aggiunge lo sniper belt system si
aumenta la quantità di materiale
trasportabile in maniera considerevole.
- Comoda la possibilità di portare zaino
in abbinamento al chest righ come nei
modelli Molle.
- Spalle e schiena scoperte, se non si
utilizza lo zaino permettendo una
maggiore areazione durante la stagione estiva
- Idrorepellente all'acqua
Pioneer M23 con cinturone e zainetto tattico
Sniper Belt System
Equipaggiamento Sniper: Sniper Belt System + zainetto tattico
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12.43
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Pioneer M23 + Sniper Belt System
- Per chi utilizza la serie Ak è possibile
trasportare fino a 8 caricatori da 600bb
e 4 caricatori piccoli da 250bb e con
l'aggiunta dello sniper belt che che
porta 4 piccoli a sua volta si può arrivare fino ad 8 car da 250bb , perfetto per
gare come la Disneyworld.
- Grande quantità d'acqua trasportabile,
oltre alle tasche per le due borracce se
ne può mettere anche una da 2 o 3 litri
nel butt pack posteriore.
- Zainetto tattico molto capiente per
gorotex e altri materiali.
Difetti:
- Scomodità nello strisciare se le tasche
dei caricatori frontali sono piene
- Indossare tutto l'equipaggiamento,
soprattutto a pieno carico, e svestirsi
con le cinghie incrociate che si allacciano sul retro non è sempre agevole
- L'aggancio per lo zainetto tattico
manca e quindi è necessario agganciarlo al chest rig con due moschettoni
per evitare le scomode bretelle dello
zaino.
Mimetica Flora
La mimetica flora è in dotazione alla
maggior parte dei reggimenti russi
dell'esercito contemporaneo.
Maglietta Talnyashka
La versione leggera (per l'estate) della
camicia famosa di Telnyashka che originalmente era in uso nella fanteria di
marina sovietica.
Poi in seguito è stata adottata dagli
spetsnaz, dal KGB/FSB, dell'esercito e
dagli operatori di MVD (forze interne).
Colori disponibili: blu e bianca o nera e
bianca.
Bandana Spetsnaz
Bandana standard come usata dal
Russian Army, da FSB (KGB) e dagli
operatori interni delle forze di polizia
(MVD).
Kodra 1000:
Zainetto tattico
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Maglietta Talnyashka
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- 1 contenitore con pile di ricambio
Nello zainetto tattico: (vedi foto 3)
- 1 scatola con kit cacciaviti, chiavi a
brugola e fusibile in una tasca laterale
- 1 pacco fazzoletti + flacone acqua ossigenata in una tasca laterale
- 1 termos per caffè
- sacco con vettovaglie varie.
nylon 100%. Peso: 310 gr/sq.m.
Tessuto impermeabile 100% estremamente hard-wearing
In dettaglio il mio equipaggiamento
settato:
Nello sniper belt inserisco: (vedi foto 1)
- Due borracce nelle due tasche posteriori
- 2 caricatori da 250bb in una una tasca
frontale
- 1 sacco pallini nell’altra tasca frontale
- nel butt pack posteriore la cerata e un
berretto per la pioggia
Con questo articolo diamo inizio ad una
rubrica che vuole presentare al nostro
pubblico i migliori abbinamenti di equipaggiamenti per affrontare tutte le tipologie di gara, siano essi fedeli riproduzioni di reparti contemporanei o siano
originali assemblaggi di materiali provenienti da differenti modelli.
1
2
Aspettiamo i vostri contributi.
3
Nel Pioneer M23 inserisco: (vedi foto 2)
- 2 caricatori da 150bb della star che a
mio parere vanno molto bene in una
tasca frontale
- 4 caricatori da 60bb nelle due tasche frontali
- 1 finto caricatore che uso come contenitore per pallini in una tasca frontale
- 1 bb loader
- 1 Leederman
- 1 Binocolo piccolo
- 1 Bussola
- 2 caricatori da 250bb
- 1 Torcia a L
- 1 Macchina fotografica
- 1 Radio
- 1 pacco fazzoletti
- 1 Cartina, blocco appunti e penna - nel
portadocumenti
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Il Modular
Lightweight
Load-carrying
Equipment
Storia e sviluppo del sistema che ha
rivoluzionato gli eserciti moderni - Prima parte
I
l presente articolo rappresenta la
prima parte di un'analisi approfondita ad uno degli equipaggiamenti
più rivoluzionari per gli operatori militari e di conseguenza anche per noi giocatori di war games.
Nome: Binarelli Paolo
Nickname: “Rebel Yell”
Anno di inizio: 1998
Club: MAS 1
ASG preferita: Colt M933 (custom)
Il sistema M.O.L.L.E. (Modular
Lightweight Load-carrying Equipment) è
stato sviluppato nella prima metà degli
anni '90 dal Natick (U.S. Army Soldier
Systems Center) come rimpiazzo dei
sistemi
A.L.I.C.E.
(All-purpose,
Lightweight,
Individual
Carrying
Equipment) e I.I.F.S. (Integrated
Individual Fighting System, introdotto
sul finire degli anni '80). Questi sistemi
di buffetteria non erano più in grado di
soddisfare le esigenze del soldato
moderno, chiamato a operare in scenari
operativi che richiedevano la più ampia
flessibilità anche in termini di equipaggiamento individuale.
Il punto di forza del nuovo sistema di
buffetteria risiedeva infatti proprio nella
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MOLLE II: il set completo in distribuzione alle forze armate U.S.A.
"modularità", ovvero la possibilità di
essere configurato in base alla situazione che il soldato era chiamato ad affrontare e/o al ruolo che il soldato era chiamato a svolgere all'interno dell'unità. La
base del nuovo sistema era costituita
dal vest o F.L.C. (Fighting Load Carrier) e
dallo zaino da combattimento (rucksack); al contrario dei sistemi di buffetteria usati in precedenza, il nuovo FLC
MOLLE non aveva tasche "fisse" (come
per esempio, nel T.L.B.V. "Tactical LoadBearing Vest", dotato di quattro tasche
porta-caricatori e di due tasche portagranata): le tasche potevano essere
agganciate/sganciate e spostate grazie
all'impiego di una robusta "ragnatela"
(webbing) costituita da strisce di cordura alte un pollice. Ogni tasca era dotata,
nella parte posteriore, di apposite
"clips" con bottoni a pressione, specifiIn alto: particolari del cinturone, integrato nel vest a
partire dal MOD II, da notare le tre file di “pals” a cui si
possono applicare le varie tipologie di tasche
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catamente disegnate per massimizzarne
la durabilità e la messa in sicurezza.
Il soldato poteva quindi scegliere volta
per volta la configurazione del proprio
FLC scegliendo le tasche dal proprio
"set" in dotazione (porta-caricatori,
porta-munizioni per l'arma automatica
di squadra, porta-granata, porta-medikit, etc.) per adattarlo alle esigenze
operative. Questo sistema avrebbe inoltre semplificato le procedure di pezzi
danneggiati, dato che in caso di rottura
di una tasca, non era più necessario
sostituire l'intero FLC.
Oltre a questo, anche i materiali erano
cambiati: al posto della tela, infatti, il
nuovo sistema faceva largo impiego di
Cordura e Nylon, molto più resistenti, e
gran parte delle chiusure a fibbia metal-
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A sinistra il MOLLE MOD II, a destra la prima versione MOD I
lica erano state rimpiazzate da "fibbie a
sgancio rapido" in materiale plastico,
prodotte dalla Fastex.
esempio, il "recon-pack") utilizzabili
singolarmente qualora fosse richiesta
una capacità di carico inferiore.
Per quanto riguardava lo zaino da
combattimento, il nuovo rucksack era
stato concepito quale parte integrante
del sistema di buffetteria MOLLE.
L'intelaiatura interna era ora costituita
da uno scheletro anatomico in materiale
plastico, molto più comodo della
vecchia struttura tubolare che sosteneva gli zaini del sistema ALICE. Anche lo
zaino era interamente scomponibile in
più parti che potevano essere impiegate
singolarmente: la parte principale, o
"main pack", era quella di maggiore
capienza, e a questa vi si potevano
agganciare elementi addizionali (per
Il complesso sistema FLC-rucksack era
stato disegnato per distribuire in modo
efficiente il peso dell'equipaggiamento
sul corpo del soldato. Al contrario del
vecchio sistema ALICE, dove il peso
veniva essenzialmente scaricato sulle
spalle per mezzo dei "suspenders", con
il MOLLE si passava a una maggiore
applicazione del peso sui fianchi: in base ai test effettuati dall'U.S. Army, questo
sistema riduceva notevolmente lo sforzo fisico
necessario al trasporto
dell'equipaggiamento
a
pieno carico (circa 60kg, in
media, solo nello zaino).
La prima versione dell'FLC
MOLLE, a cui si
accompagnava l'acro-
Il Butt Pack della serie MOLLE
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nimo M.O.D. (Modular Operation Duty),
era divisa in due parti: la parte superiore (vest/gilet) e la cintura (waist belt). La
cintura, imbottita e anch'essa ricoperta
di webbing MOLLE, veniva assicurata
alla parte superiore per mezzo di alcune
cinghie regolabili. All'occorrenza, si
poteva sostituire il waist belt originale
con uno specificatamente disegnato per
l'utilizzo in combinazione con il rucksack: in questo caso, il cinturone ospitava nella parte posteriore una sorta di
"rostro" che si agganciava all'intelaiatura del rucksack in modo solidale.
La parte superiore del vest era realizzata con una trama a "rete", in modo tale
da massimizzare la traspirazione e ridurre il peso del vest. La parte degli spallacci era molto larga e, sebbene non fossero imbottiti, permetteva una buona
distribuzione del peso senza "segare"
le spalle del soldato. Sullo spallaccio
destro campeggiava la scritta "U.S."
(che identifica tutti i prodotti "governativi" dell'U.S. Army) e la parte posteriore era stata volutamente lasciata
scoperta.
Dall’alto:
Portacaricatore doppio per M4
Portagranata
Portacaricatore da 100 colpi/tasca multiuso
Portacaricatore da 200 colpi/tasca multiuso
(fonte Specialty Defense Systems)
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L'introduzione del sistema MOLLE ha
richiesto anche una completa rivisitazione delle protezioni balistiche. In particolare, il giubbotto anti-schegge (flakvest), che veniva in genere indossato
sotto il resto della buffetteria, era
rimpiazzato dalle nuove "body armor"
dotate di webbing MOLLE: faceva così la
sua comparsa l'Interceptor O.T.V. (Outer
Tactical Vest), completamente integrabile nel nuovo sistema di buffetteria.
L'ingombro della nuova protezione balistica era ridotto grazie all'impiego di
materiali leggeri ad alta resistenza
(kevlar) ai quali era comunque possibile
associare protezioni aggiuntive interne
Dall’alto:
Interno dell’FLC MOLLE MOD II
Particolare della tasca interna sinistra
Tasce modulari montate: 4 doppi caricatori, 1 porta
granate, tasca portacaricatore della serie R.A.C.K.
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Atleti del club MAS1 di Roma
(le cosiddette piastre S.A.P.I. "Small
Arms Protection Inserts") ed esterne
(protezioni per il collo, la gola e l'inguine). Le tasche con clips MOLLE potevano
inoltre essere agganciate direttamente
sull'OTV, con la configurazione prescelta
dal singolo soldato, riducendo notevolmente peso e ingombri dell'intero equi-
paggiamento.
Dopo i primi test effettuati dalla 25ma
Divisione di Fanteria dell'U.S. Army
(demandata a valutare le capacità del
nuovo sistema di buffetteria), la gara
per la fornitura di oltre 210mila kit
MOLLE è stata vinta dalla S.D.S.
(Specialty Defense Systems) e ancora
oggi è il principale fornitore di buffetteria dell'U.S. Army. Negli ultimi anni, la
SDS ha affiancato alla produzione "militare" (identificata dalle cosiddette
"specifiche", riportate su apposte
targhette cucite sulla buffetteria) anche
una produzione "commerciale" di libera
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Interceptor O.T.V.
da sinistra: vista frontale, retro, un esempio di settaggio
vendita.
I kit MOLLE consegnati all'U.S. Army
venivano identificati e differenziati in
base alle varie specialità a cui erano
destinati. La base per ciascun kit era
comune ed era rappresentata dal vest o
FLC, dal buttpack e dal rucksack (e
successivamente anche dal sistema di
idratazione), a questi si accompagnava
un diverso assortimento di tasche e
accessori a seconda del soldato a cui
era destinato: fante, granatiere, medico,
operatore d'arma di squadra, medico,
etc.
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Dopo i primi anni di impiego operativo,
sono state apportate alcune migliorie al
sistema, sulla base dei feedback forniti
dai soldati. La prima versione del FLC
(MOD I), scomponibile nelle due parti
(vest e waist belt) è stata infatti rimpiazzata dalla MOD II, dove il cinturone
diventava parte integrante del FLC senza
possibilità di essere rimossa. Molti
soldati, infatti, avevano ravvisato una
certa scomodità nell'avere le due parti
separate.
Il MOD II aveva una maggiore capacità di
carico, essendo dotato nella parte
bassa di tre file di webbing MOLLE,
mentre il MOD I ne aveva solamente
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due. All'interno del nuovo vest, erano
state aggiunte due piccole tasche con
chiusura a velcro, molto utili per riporre
mappe o altri oggetti poco ingombranti.
Infine, la cinghia di regolazione dietro al
collo presente nel MOD I, era stata
rimpiazzata da un robusto "maniglione"
in cordura, che all'occorrenza poteva
essere utilizzato per trasportare il soldato ferito in combattimento.
Negli ultimi anni, per far fronte alle
richieste dei vari corpi militari di cui si
compone l'U.S. Army, sono state progettate e realizzate differenti versioni del
sistema MOLLE (tutte compatibili con il
medesimo sistema di buffetteria).
Alcuni classificati (o classificabili) come
"governativi", altri prodotti da fornitori
(almeno ufficialmente) non governativi.
Tra questi, vale la pena di ricordare il
R.A.C.K. (Ranger Assault Carrying Kit), il
F.S.B.E.
(Full
Spectrum
Battle
Equipment), lo S.P.E.A.R. (Special
Operations
Force
Advanced
Requirements) e l' E.L.C.S. (Equipment
Loading Carrying Subsystem). Molti altri
produttori hanno fatto la loro comparsa
sul mercato, in concorrenza con la SDS,
come la Blackhawk Industries, la Eagle e
la Tactical Tailor, tanto per citare alcune
delle più rinomate, aprendo la strada a
una continua evoluzione del prodotto.
Iraq: unità dello United States Marines Corps in addestramento: si noti l’FLC Vest indossato sopra il body armour
(fonte: archivio fotografico U.S.M.C.)
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E
Nome: Giancarlo De Paolis
Nickname: Leon
Club: TNT FORCE Roma
Anno di inizio: 1995
ASG preferita: Colt M4 CQB
sistono gare, buone gare ed
eventi. La Disneyworld appartiene a quest'ultima specie.
Abbiamo voluto portare una serie di
contributi approfonditi su questa gara e
permettere ai lettori di conoscere come
è nata e si è sviluppata una delle manifestazioni più importanti del nostro
sport. Infine vi presenteremo i racconti
di due squadre che vi hanno conseguito
la valutazione più alta. Per la crescita
dei giovani organizzatori è di esempio la
stesura del book pre-gara di ben 20
pagine e corredato in maniera chiara di
tutte le informazioni utili dal punto di
vista operativo, logistico e del regolamento. Il book è una parte fondamentale della gara in quanto è su tale documento che si basa tutta la pianificazione
dei teams partecipanti e commettere
errori nella sua stesura pregiudica il
successo della manifestazione.
La manifestazione che oggi il S.A. italiano conosce come "DISNEYWORLD", ed
ormai giunta alla sua 3° edizione, nasce
DISNEYWORLD III
Operazione Enigma
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nel 2001.
Già qualche anno prima, il gruppo dei
TNT FORCE insieme al club dei Legionari
Romani, avevano cominciato a riflettere
e a confrontarsi sulla strada "particolare" e fino a poco tempo prima mai
immaginata, che stava imboccando una
(all'epoca non molto grande…) fetta del
Soft Air Nazionale.
Già allora, quando ancora la formazione
dei Gruppi Tattici era lontana e nonostante la sana e amichevole rivalità
sportiva che divide ancora oggi i due
club, il rispetto e la stima reciproci
dettati anche dai risultati ottenuti in
tanti anni di gioco, fece nascere tra i 2
club un feeling particolare, una sinergia
di intenti e di vedute che poi è sfociata
dopo tre anni di attiva e fattiva collaborazione, nella formazione del Gruppo
Tattico Lazio.
Dalle molte gare/manifestazioni a cui
avevamo partecipato e ad altre che
avevamo organizzato in prima persona,
avevamo acquisito una discreta esperienza, e quindi cominciammo a prende-
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re in esami quelli che a nostro parere
erano gli "errori" tecnici di organizzazione più frequenti e che dovevano essere
corretti per realizzare una simulazione
di azione tattica il più realistica possibile.
Col tempo sono nate missioni 24h e
36h, non ne perdemmo una, ma immancabilmente al termine, tutti quanti ci
chiedevano: "Ma quando organizzate
qualcosa di simile anche voi nel Lazio?".
Alla fine, anche se con un po' di timore,
abbiamo realizzato l'impresa.
Il primo scoglio, quello di trovare un
campo adatto, fu risolto brillantemente
utilizzando quello dei Legionari, presso
Malagrotta alla periferia di Roma, rivelatosi in seguito, alla prova dei fatti, veramente ottimo.
Poi passammo all'analisi "tecnica"
della gara.
Dal punto di vista tecnico/amministrativo cercammo di risolvere alcuni "infortuni" in cui noi stessi eravamo incappati in gare passate.
Il primo fu quello dei Way Point fanta-
sma.
Inizialmente sui WP venivano infisse sul
terreno delle paline che portavano scritto sopra dei codici alfa numerici.
Ogni squadra che passava annotava il
codice di ogni wp per dimostrare il
proprio passaggio presso lo stesso e
proseguiva.
Poi venne il tempo dei " furbi " che, con
grande sportività, dopo aver annotato il
codice, facevano sparire la palina, con
grande giubilo delle squadre che seguivano, che non trovavano nulla e quindi
perdevano punti (e tempo) preziosi.
Noi adottammo quindi un sistema diverso.
Sui WP piazzammo dei paletti a cui era
appesa una busta impermeabile. Dentro
la busta erano presenti delle carte da
gioco.
Ad ogni squadra, durante i briefing premissione veniva assegnata una carta da
ritirare su tutti i WP, diversa per ogni
squadra.
Per una squadra erano tutti gli Assi, per
un'altra i Re, per un'altra le donne, e
I Landwarrior
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I S.A.S.
così via.
Al termine non si contavano tanto le
carte riportate dalle squadre, quanto
quelle che mancavano dai WP, quindi se
qualcuno prendeva la carta di un'altra
squadra, o le prendeva tutte, o addirittura faceva sparire il paletto, non faceva
altro che regalare punti alle altre squadre.
Altra nota dolente erano i " rapporti di
ingaggio " della contro interdizione,
cioè quei foglietti che i Capi Pattuglia e i
Capi Squadra dovevano compilare al
termine dell'ingaggio appunto con una
pattuglia areale o con i difensori degli
obj.
Questi "foglietti" arrivavano chiaramente agli organizzatori solamente al termine della manifestazione, quando cioè
tutte le squadre avevano terminato la
missione e i Capi Pattuglia e i
Comandanti degli obj potevano lasciare
le postazioni, quindi molto in ritardo.
Immaginate poi i ritardi in caso di
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maltempo che è stato una caratteristica
di quasi tutte le DISNEYWORLD.
Anche questi furono quindi sostituiti da
"testimoni".
Praticamente su ogni obj conquistato
alla squadra veniva consegnata una
"prova" (nel nostro caso un CD con su
scritto il nome dell'OBJ) che dimostrava
che detto obj era stato preso, mentre,
per quanto riguarda le contro interdizioni, a ogni team partecipante venivano
consegnati 20 "gettoni vita".
In caso di scontro con uno ptg della
contro, al termine dello stesso il Capo
Squadra consegnava al Capo Pattuglia
avversario un solo gettone se aveva
vinto lo scontro (se aveva cioè eliminato
tutta la ptg avversaria) oppure due se lo
aveva perso (cioè se tutta la sua squadra era stata eliminata dagli avversari).
Questo facilitò molto la stesura dei
punteggi in quanto, a mano a mano che
le squadre rientravano non facevano
altro che consegnare:
1) I rimanenti GETTONI VITA rispetto ai
20 iniziali
2) I testimoni ritirati sugli obj conquistati
3) Le carte ritirate sui WP rilevati
Praticamente due minuti dopo il rientro
dell'ultima squadra, tutti i punteggi
erano pronti.
A parte comunque questi dettagli
"amministrativi", ci rendemmo comunque conto, che la cosa che maggiormente "strideva" con la realtà nelle gare
convenzionali, era comunque l'estrema
prevedibilità delle squadre in gioco.
La sequenzialità obbligata di attacco
degli obj, le ristrette finestre d'ingaggio,
facevano si che le "missioni" di tutte le
squadre fossero sempre molto simili tra
loro, e queste ultime perdevano quindi
quello che nella realtà sarebbe stato il
loro primo, più importante e probabilmente unico vantaggio se si fosse trattato di un'azione reale: La sorpresa!
Inoltre l'impossibilità di mettere in atto
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particolari tattiche, sempre a causa
della mancanza di tempo o di divieti del
regolamento, ad esempio la divisione
della pattuglia in più chalk per coprire
un'area maggiore di terreno o attaccare
un obj contemporaneamente da punti
diversi, impediva alle squadre più
preparate in tal senso, di far "pesare"
questo vantaggio.
Praticamente tutti attaccavano "come
potevano" e non "come avrebbero voluto", e quindi molto spesso la differenza
la facevano le " dichiarazioni", proprio il
punto più aleatorio, incerto e non
controllabile del nostro sport. (Per
questo motivo nelle DISNEYWORLD i
colpiti non danno alcun punteggio. Ne in
negativo i propri colpiti, ne positivo
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quelli dell'avversario).
Di conseguenza cercammo di eliminare,
o quanto meno di limitare al massimo
questo problema non adottando alcuna
finestra di ingaggio e nessuna sequenza
obbligatoria di missione.
Seguendo l'insegnamento dei nostri
amici toscani, secondo cui "meno regole ci sono, meno si rischia di infrangerne", cercammo di realizzare qualcosa
che si avvicinasse il più possibile ad un
vero ordine di missione.
Praticamente fornimmo alle squadre
esclusivamente un punto di infiltrazione, le coordinate di una serie di obj di
varia tipologia e importanza tattica, e di
un punto di esfiltrazione e recupero.
Oltre a questo, l'orario di inizio missione
e quello massimo entro il quale dovevano portarla a termine o comunque esfiltrare anche se a missione non completata.
Naturalmente abbiamo spesso inserito
a sorpresa, quindi a missione iniziata,
anche quegli "elementi imprevisti" che,
proprio perché tali, mettono in difficoltà
le pattuglie durante la loro missione.
Una volta un obj spostato dalla posizione iniziale, in altra occasione alcuni
operatori venivano separati dal resto
della squadra per simulare l'abbattimento di uno dei mezzi di trasporto e
dovevano quindi affrontare una parte
della missione da soli e tentare poi di
riunirsi al resto della pattuglia, la codifica di messaggi cifrati, il disinnesco di
Il punto di ristoro
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Qualche momento di relax a fine gara
ordigni esplosivi (simulati, chiaramente...) con innesco elettronico, hanno
contribuito a rendere la missione ogni
volta più intrigante e complessa.
Il punto cardine rimaneva la libertà di
organizzazione e pianificazione, l'elemento che senza dubbio ha riscosso i
maggiori consensi.
Ognuno era libero di agire in modo autonomo e quindi la fantasia e l'inventiva,
delle squadre partecipanti si accrescevano ad ogni edizione.
Oltre al divertimento delle squadre
impiegate nel ruolo di interdizione,
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aumentava anche il divertimento dei
gunners schierati in contro interdizione
ma che dovevano mantenere sempre
alto e costante il livello di attenzione e
sorveglianza per tutta la durata della
missione, in quanto l'attacco poteva
giungere da qualunque parte, in qualsiasi modo e in qualsiasi momento.
Inoltre stimolava anche noi addetti al
Comando e alla Direzione Operazioni,
che dovevamo mantenere elastica la
vigilanza, apportando eventuali modifiche alla disposizione di base delle forze
di difesa, a seconda delle segnalazioni
che giungevano dai Comandanti di zona.
Per fare ciò abbiamo deciso di dividere il
campo in tre zone, ed assegnare ad
ognuna un Comandante responsabile a
livello tattico del movimento e della
dislocazione delle forze a sua disposizione.
Suo era anche il compito di stabilire
eventuali turni di riposo a rotazione.
Praticamente i comandi di zona mettono
in pratica i compiti affidati dal comando
centrale.
Altra cosa che si era notata e alla quale
si è cercato di portare rimedio, era quell'agonismo "negativo", purtroppo quasi
sempre presente nelle gare a classifica,
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Il personale della tenda comando
per cui la preoccupazione principale dei
teams era di accumulare punti e non
divertirsi.
Per questo si è deciso di abolire, dopo la
prima edizione, la classifica, e di trasformare la DISNEYWORLD da una GARA a
un ESAME, e cioè una missione in cui
ogni squadra doveva mettere alla prova
se stessa, infischiandosene dei risultati
delle altre squadre.
Di conseguenza abbiamo stabilito di
non effettuare appunto una classifica
generale, ma di valutare singolarmente
la prova di ogni squadra come se si trattasse di un compito in classe, di conse-
guenza in base al punteggio ottenuto,
abbiamo assegnato delle valutazioni:
fino a 2000 punti DISCRETO, da 2000 a
3000 punti BUONO, oltre i 3000 punti
OTTIMO.
Dobbiamo dire che anche quest'ultima
scelta si è rivelata di alto gradimento, e
le squadre hanno cominciato ad arrivare
alla DISNEYWORLD con un unico scopo,
che poi dovrebbe essere quello principale: Quello di divertirsi!
Senza l'assillo del risultato a tutti i costi
hanno potuto quindi giocare in scioltezza e senza tensioni, preoccupandosi
esclusivamente di assaporare il gusto
di giocare.
Dobbiamo dire quindi che a tutt'oggi, i
nostri sforzi e i nostri sacrifici sono stati
premiati sia dai giudizi positivi degli
stessi partecipanti, che dal loro costante e copioso aumento.
Infatti, dopo le 12 squadre partecipanti
alla prima edizione, per accontentare le
24 squadre iscrittesi alla seconda
edizione, abbiamo impostato la gara in
due sessioni di 12 squadre l'una, effettuate a distanza di 15 giorni l'una dall'altra.
Quest'anno poi la terza edizione ha
visto l'iscrizione di ben 30 squadre
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Controlli di routine delle forze dell’ordine
complessive alle due sessioni effettuate
a distanza di un mese l'una dall'altra, il
massimo gestibile, oltre il quale, nonostante la vastità del campo a disposizione, la cosa perderebbe di credibilità e
funzionalità.
Per il prossimo anno abbiamo deciso di
apportare ulteriori novità e variazioni,
attualmente allo studio sia teorico che
pratico.
Sperando, anche stavolta, di non deludere tutti gli amici che, con la loro
presenza, ogni anno ci accordano la loro
fiducia.
Leon
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GTL
TNT FORCE Roma
GTER a DISNEYWORLD…
Il 2 e il 3 di aprile una delegazione di
otto elementi del Gruppo Tattico
Emiliano Romagnolo ha partecipato,
alla oramai storica 24h organizzata dai
Legionari Romani e dai TNT Force di
Roma.
Nessuno di noi aveva precedentemente
partecipato ad una DisneyWorld per ciò
le aspettative e l'entusiasmo erano alle
stelle. A completare l'atmosfera stava il
fatto che per il GTER, era la prima uscita
ufficiale, dovevamo mettere a frutto il
lavoro di preparazione svolto in inverno.
La pattuglia mista era formata dai
seguenti operatori:
Esploratori
Davide Monduzzi, Melandri Mirko
Diavoli Verdi Castel Bolognese
Vice comandante e navigatore
Costarella Alessandro, Tedeschini Matteo
ANPd'I SAT Modena
Comandante e appoggio
Rambo, Fabrizio
OpFor Forlì
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Sicurezza
Salgarelli Tiziano, Brugni Christian
ANPd'I SAT Modena
Durante il viaggio si ripassano tattiche e
ruoli, cercando di allentare la tensione
che comincia a crescere man mano che
ci si avvicina.
Sono state approntate tattiche e sistemi
per risolvere ogni situazione, in base al
fatto che, tutto quello che sappiamo
potrebbe essere stravolto sul campo.
Arriviamo con un buon anticipo e cominciamo subito a prepararci, il sole sta già
scomparendo all'orizzonte.
Appena il tempo di fare il briefing che
viene dato il via!
Le tenebre ci hanno avvolto ormai da
tempo, siamo in viaggio all'interno di un
furgone senza vetri e…
…Operazione Enigma ha inizio!
L'infiltrazione comincia subito con un
imprevisto, due uomini vengono infiltrati separatamente in coordinate sconosciute, starà al resto della pattuglia
ritrovarli…
I malcapitati sono i due esploratori
Davide e Melo. Non ci perdiamo d'animo, sappiamo che possono resistere
benissimo anche senza di noi e abbiamo
già fatto fronte ad un problema del
genere, in fase di pianificazione, prendendo le giuste precauzioni.
Nessuno rimarrà indietro!
Con questa consapevolezza partiamo
alla ricerca dei Way Point più vicini,
come da piano.
La ricerca inizia; dopo i primi passaggi,
gli occhi iniziano ad abituarsi al buio,
svelandoci una distesa di colline, con
ampi prati che le separano.
Cominciamo acquisendo il primo way
point, che si trova proprio al limitare di
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una spianata, che si estende a valle.
Data la conformazione del terreno
pensiamo di sondare l'area circostante
con i visori notturni, non abbiamo ancora intenzione di far cantare le armi.
Gli ampi prati che si aprono di volta in
volta sul nostro percorso, ci obbligano a
rallentare, per osservare tramite i visori,
l'eventuale presenza nemica.
Per fortuna, niente scontri e acquisiamo
un altro way point.
Non passa molto, che riusciamo a
contattare i due dispersi grazie alla tattica pianificata e ci informano che a loro
volta hanno acquisito un Way Point.
Ci diamo punto di incontro all' obbiettivo ALPHA, il più vicino ad entrambi.
Prima però, dobbiamo ancora setacciare
altri due way point e continuiamo la
marcia.
Sorpresa! Il terzo way point non c'è!
Dopo una lunga ricerca ci rendiamo
conto che era solo una distrazione
segnataci nel book di missione!
Manca ancora un way point, poi l'obj
alpha! Ma tra noi e il way point c'è un
prato completamente pianeggiante
circondato da due fiumiciattoli, che
seguono fino a valle sotto la ferrovia,
per noi off-limits.
Cerchiamo un guado non troppo profondo e saltiamo dall'altra parte.
Sfruttando la vegetazione cresciuta ai
lati di un fosso, attraversiamo velocemente il prato, dove ci aspetta, un altro
guado nel fango!
Giungiamo in prossimità del way point
ma non lo troviamo… pensiamo ad un
altro scherzo dell'organizzazione quando, un colpo di fortuna ci fa intravedere
tra dei rami, appoggiato per terra,
proprio il suddetto way point!
Rimaniamo allibiti per il fatto, che non
fosse illuminato con i Cyalume, come
per gli altri way point e sperando che
non fosse uno scherzo di pessimo
gusto, organizzato da un'altra squadra
partecipante, ripartiamo alla volta di
Alpha!
E' proprio sul primo OBJ Alpha, che coordinandoci durante l'assalto possiamo
riunirci ai due dispersi, Davide e Melo,
rimasti semi ibernati, in nostra attesa,
dopo aver effettuato una ricognizione di
alpha.
Organizziamo l'assalto e non appena
scatta il via, esplode il putiferio assoluto! Raffiche, sciabolate di "sure fire" che
tagliano il buio, urla e spostamenti
concitati nel sotto bosco. Non siamo i
soli a tentare l'assalto e dopo la confusione iniziale comincia l'assedio alla
postazione nemica, che cadrà nelle
nostre mani solo dopo un violentissimo
scontro.
Giusto il tempo di dare il bentornati a
Davide e Melo, che si ritorna in marcia.
Ci avviciniamo alla ferrovia, che taglia il
campo in due e notiamo un ponte, il
quale potrebbe offrire un passaggio ma
il caposquadra Rambo decide per una
ricognizione, volta ad individuare eventuali imboscate.
Decisione saggia, il passaggio è presidiato… meglio farsi largo tra la boscaglia
che passa al di sopra della ferrovia!
Questo ci rallenta un po'ma ci permette
di passare indenni.
Rambo mi guarda e mi fa notare che
mancano poche ore all'alba, meglio
sfruttare il vantaggio offertoci dall'oscurità.
Inseriamo il pilota automatico e procediamo il più velocemente possibile. La
fatica comincia a sentirsi ma il moto ci fa
scaldare i muscoli, che nonostante non
piova, sono intirizziti dalla fortissima
umidità penetrata fino alle ossa.
Sulla strada acquisiamo un altro way
point ma pochi metri più avanti, una
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pattuglia della contro ci vede e apre il
fuoco!
Reagiamo fulmineamente e abbiamo la
meglio in una manciata di secondi! Si va
avanti…dritti verso l'obbiettivo Delta.
Si trova in mezzo ad un boschetto dove
in pochi attimi, la calma più assoluta, si
trasforma, in un nuovo sciabolare di luci
e pallini!
Lo scontro stavolta si risolve rapidamente e con poche perdite, il che ci permette di guadagnare qualche minuto di buio
in più.
Scivoliamo nelle tenebre che precedono
l'alba, acquisendo un altro way point e
poi ancora dritti verso un nuovo Obj.
Bunker!
La svolta dell'operazione Enigma è qui!
OBJ ECHO!
Fortemente presidiata è la prova più
dura! Sembra impossibile espugnare
quei maledetti bunker, i difensori non
vogliono cedere e continuano a fare
fuoco in ogni direzione. Proviamo diversi assalti, con esiti alterni,
con noi altre squadre martellano i
bunker, che cominciano a cedere sotto il
fuoco incessante!
Solo dopo vari tentativi e diverse perdite riusciamo a mettere le mani sulla
famigerata macchina Enigma!
La quale ci da la possibilità di trovare le
coordinate di un altro OBJ nascosto, nel
quale dovremo impedire il lancio di
missili balistici.
Sulla strada si trova ancora l'obiettivo
Charlie che non è molto lontano e decidiamo di prenderlo rapidamente con un
raid in velocità.
Arrivati sull'obj capiamo che non sarà
impresa facile, vi è un caseggiato che
offre riparo ai nemici.
Scoppia lo scontro e dobbiamo, anche
qui, procedere con brevi sbalzi per evitare ingenti perdite!
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Nonostante i nemici vendano cara la
pelle, riusciamo a prendere anche
questo obj.
Diamo il tempo all'adrenalina di scendere e ci rendiamo conto che il nuovo OBJ,
dove si trovano i missili da disinnescare,
è molto lontano e dovremo raggiungerlo, accompagnati da un timido sole, che
fa capolino ormai da diversi minuti.
A questo punto una nuova divisione
della squadra; Melo e Cristian procedono al recupero di due ulteriori Way point
che mancano all'appello e il grosso
della squadra procede in direzione
dell'ultimo famigerato Obj.
Melo: "La strada da percorre è più o
meno la medesima, qualche centinaio di
metri assieme e poi la divisione.
Procediamo di buon passo cercando di
rimanere nascosti alla base della collina; controlliamo il GPS, una coppia di
controinterditori viene scorta sulla collina alla nostra sinistra scappiamo il più
velocemente possibile ma attraversato
il boschetto una seconda coppia ci
attende e ci fa una imboscata; 2 raffiche
ed entrambi gli operatori cadono.
Ci scambiamo un saluto, consegniamo i
nostri punti vita e procediamo in direzione WP.
Pochi metri e in cima alla collina
raggiungiamo il primo; preleviamo il
testimone e via veloci verso il secondo
mantenendoci sul confine destro del
campo per evitare altri scontri, 2 soste
per riposarci e raggiungiamo l'ultimo
WP, a questo punto il GPS viene settato
su EXFILT e di buon passo ma controllando sempre l'eventuale presenza di
contrinterditori in una decina di minuti
raggiungiamo la zona sicura."
Con il resto della squadra, scegliamo
una via lunga ma presumibilmente più
sicura, il sole è cattivo compagno delle
operazioni stealth e non abbiamo
nessuna voglia di incappare nella contro
interdizione.
La marcia non sembra finire mai, procediamo per zone boschive alternate da
ampi pascoli, dove ogni attraversamento rischia di trasformarsi in una imboscata.
Infine a poche decine di metri dall'obj,
finiamo in una macchia di arbusti fittissimi che rallentano la nostra avanzata.
Sembra tempo sprecato ma serve ed
aggirare il sentiero principale troppo
esposto. Infatti quando arriviamo
sull'obbiettivo, le forze che lo presidiano, non ci aspettano e ci danno tutto il
tempo di circondarli e prenderli alle
spalle.
Non avranno nemmeno il tempo di
reagire! Poche raffiche e possiamo
disinnescare i missili.
Tempo di esfiltrare!
Sempre attenti a non farci scorgere,
pratichiamo una rotta lunga ma sicura,
fino a che non arriviamo a destinazione,
senza aver fatto brutti incontri. Siamo
completamente distrutti ma terribilmente soddisfatti!
Il risultato non ci interessa più di tanto,
anche se ci ripaga appieno, degli sforzi
fatti.
Quello che conta è che il GTER ha
compiuto la missione fino in fondo,
grazie all'apporto fondamentale di tutti i
componenti, alla coesione infusa dal
comandate di pattuglia e alle tattiche
elaborate in fase di addestramento che
si sono rivelate spesso decisive nel
risolvere le situazioni.
Un esempio su tutti, il lancio di cylume
presso le postazioni dei difensori degli
objs di notte. Ottima alternativa all'uso
dei visori e delle sure-fire (il cui utilizzo
scopre al nemico la propria posizione) e
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permette d'illuminare l'avversario e
bersagliarlo mantenendo celata la
propria posizione.
Facciamo un doveroso e sentito ringraziamento a tutti i Legionari Romani e ai
TNT Force, che hanno organizzato una
gara a dir poco entusiasmante e coinvolgente dando prova della loro professionalità.
E' proprio in gare come queste, che il
soft air guadagna significato, richiedendo dedizione e sacrificio a chi lo pratica,
ripagandolo però con la più grande delle
soddisfazioni, al di là di ogni punteggio.
Matteo Tedeschini
ANPd'I SAT Modena - GTER
Divisione Borbonica
a DISNEYWORLD…
Il 2 e 3 aprile si è svolta la seconda
sessione della RECON 24 H. "DISNEY
WORLD III", gara non competitiva organizzata dai TNT FORCE e dai LEGIONARI
ROMANI.
Appena abbiamo ricevuto il Road Book e
la mappa del campo di gara ci siamo
riuniti i componenti del team: Tarallo
Nunzio (Leon), Caputo Luigi (Veleno),
Iacomino Donatello (Murdok), Maiorano
Cristiano(Shark), Esposito Salvatore
(Omni), Esposito Giuseppe (Logic),
Guida Giuseppe (Grigio) ed Esposito
Massimo (Bronta). Definiamo i ruoli e
pianifichiamo la gara cercando di valutare tutte le probabili varianti da approntare in gara.
SVOLGIMENTO OPERATIVO: Sabato 2
aprile 2005
ore 15.00: siamo arrivati nell'area predisposta dall'organizzazione dove lasciare
le auto mentre il resto del team inizia a
mettersi in assetto tattico io e Logic ci
dirigiamo al Comando Operazioni dove
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ci accolgono Angelo dei Legionari
Romani e Leon dei TNT Force. Dopo i
saluti di rito ci viene confermato il
nostro orario di infiltrazione.
ore 18.00: dopo un ultimo controllo agli
zaini e alle ASG ci portiamo al Comando
Operazioni per il briefing. Leon, dopo
averci dato i tagliandi da consegnare in
caso di contatto con la controinterdizione, ci consegna un nuovo messaggio
criptato che annulla quello inviatoci e ci
comunica che due operatori di ogni
team saranno infiltrati in coordinate che
saranno note solo ai due operatori al
momento del loro inserimento. Decido
che si separeranno dal team Logic e
Bronta.
Ore 18.40: veniamo caricati sul furgone
insieme ad altri team mentre Logic e
Bronta salgono su un fuoristrada che si
allontana velocemente.
Ore 19.00: ci infiltriamo in zona operazioni, ci disponiamo in sicurezza e cerco
di contattare Logic sul canale VHF, dopo
15 minuti di tentativi vani, invio un SMS
a Bronta: c'è ancora luce ma non riesco
a tenere congelata la squadra che freme
dalla voglia di giocare. Tentiamo una
sortita confidando che la controinterdizione non sia già piazzata, lo scout
Veleno ci porta velocemente su WP4, ci
disponiamo a 360° e accertata la totale
assenza di forze ostili con un balzo
Veleno recupera il testimone.
Ore 20.00: tentiamo un altro contatto
radio con Logic - questa volta siamo
fortunati - ma con mio rammarico, riportando sulla mappa le coordinate dove
sono stati infiltrati, mi rendo conto che
dovranno operare da soli per un bel po'.
Gli comunico di acquisire WP1, recuperare il testimone e portarsi al punto di
riordino prefissato.
Ore 20.30: si è fatto buio e Veleno,
guidato alla perfezione da Omni che
seppure è la prima volta che usa il GPS,
coadiuvato da Murdok con il riscontro
sulla mappa, acquisiamo in sequenza
WP3, dove recuperiamo il testimone e
WP2 e WP4 che risulteranno entrambi
falsi.
Ore 22.00: Logic ci comunica che ha
acquisito WP1 recuperando il testimone
ed è fermo al punto di riordino. Ci dirigiamo cautamente verso di loro e
dovendo attraversare i binari della ferrovia usiamo il passaggio che avevamo
deciso in fase di pianificazione, essendo
l'unico punto sicuro (sicurezza fisica e
per non incorrere in problematiche
estranee al gioco) c'è un grande movimento di controinterdizione, ma con
uno stratagemma le evitiamo.
Ore 23.15: finalmente ci ricongiungiamo
con Logic e Bronta i quali ci comunicano
che l'Oby Alpha è presidiato da quattro
difensori e che una pattuglia di controinterdizione ci sbarra la strada di accesso
allo stesso mentre decidiamo come
agire si scatena la terza guerra mondiale, udiamo alle nostre spalle un susseguirsi di spari e dichiarazioni di "colpito". Velocemente io, Shark e Murdok
con i nostri visori notturni, montati sulle
ASG scrutiamo la scena a distanza di
sicurezza, notiamo che l'Oby è attaccato
da altri Team e che la strada oramai è
libera perché la controinterdizione è
stata eliminata. Comunico al resto del
team di approfittare del regalo e di unirci all'attacco. Veleno e Murdok sotto un
fuoco massiccio di copertura eliminano
l'ultimo cecchino ancora in gioco, recuperiamo il testimone, salutiamo gli altri
Team e ci dividiamo di nuovo in due
brick. Io, Logic e Bronta andiamo ad
acquisire WP10, gli altri WP7.
Ore 24.30: contatto Grigio sul canale
VHF mi comunica che hanno occultato
gli zaini - come previsto - e si dirigono al
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punto di riordino prima di attaccare
l'Oby Echo. Noi facciamo altrettanto ma
incappiamo in due pattuglie di controinterdizione che ci fanno perdere tempo
prezioso e punti.
Ore 2.00: l'Oby Echo si presenta ostico
da conquistare in quanto il decifratore
"Enigma" è custodito all'interno di un
bunker e forze ostili sono poste a sua
difesa. Mi guardo in giro con il visore
notturno e noto con mio stupore che
tutta la squadra è già schierata a 360°
pronta all'attacco. Al mio via tramite
LPD con un'azione fulminea Logic elimina il cecchino esterno al bunker ed io e
Murdok, sotto una pressante copertura,
irrompiamo nel bunker. Recupero il
testimone e Logic mi fa un sorriso
passandomi il foglio con il messaggio
criptato da decifrare con l'ausilio di
"Enigma". Il messaggio è già tutto decifrato, faccio un veloce riscontro e lasciamo la zona. Logic mi dirà poi che nella
lunga attesa prima che i due brick si
ricongiungessero l'aveva decifrato
usando un suo sistema (ci sarà un motivo per cui il suo nickname è Logic).
Ore 2.40: durante la marcia di avvicinamento all'Oby Delta recuperiamo il testimone da WP5, la pioggia dei giorni scorsi ha reso il sottobosco un acquitrino.
Veleno scorge il cialume che segnala
l'Oby, ci fermiamo e iniziamo a scrutare
nell'oscurità con i visori notturni. C'è
qualcosa che non va - tutto tace e non si
notano presenze ostili - ma non possiamo attendere, mancano poche ore all'alba e abbiamo ancora da fare. Decido
una manovra diversiva, ci muoviamo io e
Grigio, il resto del team pronto ad intervenire, vengo eliminato da un cecchino
che fa l'errore di accendere la sua
Surefire. Grigio subito l'elimina, a quel
punto si materializza dal buio dal lato
opposto il Team Sas di Torino, i difenso-
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ri sono presi in una morsa, abbiamo
facilmente il sopravvento, recuperiamo
il testimone e ci dirigiamo all'Oby Jolly.
Ore 6.15: inizia l'alba e senza tanti
tentennamenti e preamboli conquistiamo l'Oby Jolly situato lungo il greto di un
fiume, per nostra fortuna quasi a secco.
Ore 6.30: siamo stanchi, è giorno e
possiamo essere avvistati più facilmente , chiedo un ultimo sforzo al mio team,
attaccare l'Oby Charlie e poi esfiltrare.
Logic e Omni ci guidano su percorsi sicuri anche se più tortuosi.
Ore 7.30: l'Oby Charlie è una casa dove
è impossibile avvicinarsi senza essere
visti. Usiamo la tattica di copertura e
avanzamento a sbalzo e abbiamo la
meglio anche se subiamo tre perdite.
Ore 7.45: ci dirigiamo nel boschetto per
recuperare gli zaini, ma Veleno e Logic
non sono sazi, mi chiedono di andare da
soli ad acquisire WP6, gli do l'OK e con il
resto della squadra mi dirigo all'esfiltrazione.
Ore 8.15: Logic e Veleno ci raggiungono
e mi consegnano il testimone, hanno
evitato due controinterdizioni: bravi e
grazie. Veleno è inesauribile, si mette in
testa al gruppo e ci trascina fuori dalla
zona operazioni giusto in tempo. Leon
dei TNT Force si apprestava ad entrare in
gioco per ostacolare l'esfiltrazione ai
team.
Ore 10.30: ci siamo ricomposti e rifocillati prima di ripartire alla volta di Napoli
andiamo al comando operazioni dove ci
attende Leon. Gli consegno tutti i testimoni recuperati in gara. Con piacere
apprendo che la nostra prova è stata
giudicata "Ottimo" e ci viene rilasciato
un attestato, ma Shark, legato alle classifiche, chiede il punteggio: siamo primi,
ma ciò non mi importa, ringraziamo
Leon e Angelo e mi dirigo alla mia auto,
ringraziando il mio team per avermi dato
una ulteriore soddisfazione.
Approfitto di questo articolo per invitare
tutti i club campani a formare il G.T.C.
I tempi sono maturi, lasciate vecchi
rancori e inutili corse alla Leadership,
contattatemi, sono aperto a qualsiasi
dialogo.
Leon
Divisione Napoli Borbonica
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CONUS
sistema innovativo per allenare i teams a
partecipare con la dovuta preparazione alle
missioni h24
Nome: Longo Giuseppe
Nickname: Cowboy
Club: 22° s.a.t.
Anno di inizio: 1996
ASG preferita: Steyr AUG Military
N
ell'ambito del Comitato regionale Puglia si iniziava da tempo
a sentire, da parte dei club più
"anziani" e con esperienza maturata
partecipando a gare e manifestazioni in
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giro per l'Italia, la necessità di creare
delle tipologie di gioco che andassero
oltre il normale combat domenicale e gli
usuali allenamenti per le gare di pattuglia classica.
Fu proprio quest'esigenza a spingere gli
Excalibur, i Raiders e il 22° s.a.t. a
sviluppare, i primi in sinergia tra di loro
e l'ultimo per proprio conto, una tipologia di gioco che simulasse delle vere e
proprie missioni con tanto di recon ed
azioni dirette.
Le tipologie di gioco realizzate da questi
gruppi, battezzate CONUS dai club
Baresi e Simulazioni operative da parte
del club Salentino, fondamentalmente
vertevano sulla medesima tipologia di
gioco.
Dato il successo conseguito in regione,
presso tutti i club, di questa nuova tipologia di gioco/allenamento abbiamo
voluto, in collaborazione con la redazione, realizzare uno speciale in due parti
che illustri come sia relativamente
semplice allenare a turno i clubs del
proprio comitato a pianificare di volta in
volta l'organizzazione o la partecipazione ad eventi tipo h24, divertendosi e
testando tecniche di gioco e materiali. a
riprova degli effetti delle Conus, vi è la
crescita del tasso tecnico generale dei
teams partecipanti.
Dopo le prime prove ("Smoking gun"
organizzata nel novembre 2003 per gli
Orsi Bruni d'Abruzzo dai Raiders ed
Excalibur ed "Arciere Impavido" orga-
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nizzata nel gennaio 2004 dal 22° per i
suoi operatori e per gli Highlanders) si
giunse ad uniformare la tipologia della
regolamentazione di tali manifestazioni
sulla base di quanto predisposto dai
club baresi, dato che tale regolamentazione prevedeva regole più specifiche
per quanto riguardava le fasi di gioco
notturne.
Il termine CONUS per identificare tali tipi
di missioni fu adottato in quanto tale
termine, abbreviativo di CONtinetal
United States, indica le esercitazioni
svolte dall'esercito U.S.A. sul continente
nordamericano. Dato che similarmente
a quanto accade nella realtà le missioni
CONUS avrebbero riguardato solo team
pugliesi sul territorio della regione, tale
termine sembrava il più adatto a caratterizzarle.
Il battesimo delle missioni CONUS si
ebbe con la CONUS #01, organizzata
dagli Excalibur e dai Raiders e che vide
la partecipazione del 22° s.a.t. come
team di interdizione, inoltre parteciparono alla missione come controinterdizione gli SWAT di Nardò ed i Mistral di
Trani. La missione riscosse un notevole
gradimento ed il 22° prese l'impegno di
realizzarne le prossime edizioni prima
di passare il testimone ad un altro club.
Da qui ad inquadrare le CONUS nell'ambito del Comitato regionale Puglia
ASNWG il passo fu breve ed ora tali
missioni sono divenute un appuntamento molto atteso dai club del Comitato.
Ma cos'è ed a cosa serve una CONUS?
Innanzi tutto bisogna specificare che le
CONUS non sono delle gare, non vi
sono né vincitori né vinti, sono delle
simulazioni (amichevoli e senza nessuna classifica) con una situazione alquanto fluida che comporta, per chi vi partecipa, sia come interdizione che come
controinterdizione, un certo lavoro di
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adattamento e di flessibilità operativa in
base alle mutevoli condizioni operativoesecutive caratterizzanti il tipo di
missione. Le CONUS servono, inoltre, a
testare gli equipaggiamenti in dotazione, le modalità operativo-esecutive dei
vari gruppi, il loro livello di pianificazione e realizzazione di una missione più o
meno complessa e servono, soprattutto,
a fare esperienza e cementare i rapporti
tra i vari club.
La missione tipo inizia con l'invio, da
parte del team che organizza la missio-
ne, di un OPORD contenente tutte le
indicazioni per il compimento della
missione stessa. Tale invio viene effettuato con notevole anticipo onde
consentire una corretta e completa
pianificazione operativa della missione.
Il team o i teams di interdizione (infatti
non vi è un limite al numero dei partecipanti alla missione dato che è lasciata
libera ogni facoltà nella realizzazione
della stessa) possono sia pianificare
attentamente la missione sia tentare di
realizzarla improvvisando, hanno la
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massima libertà. La Contro interdizione
cercherà, a sua volta, di organizzarsi in
modo tale da impedire, cercando di
prevedere la mosse dell'avversario, il
compimento di qualsiasi missione sul
proprio territorio.
Le regole di gioco sono poche e semplici e, come sempre, si basano sulla lealtà
e correttezza dei partecipanti. Come già
detto prima non ci sono né vincitori né
vinti né bisogna dimostrare niente a
nessuno, se qualcuno commette degli
errori bene, la prossima volta saprà
cos'è che è andato storto e si comporterà di conseguenza facendo tesoro delle
esperienze fatte siano esse positive o
negative.
Le CONUS sono caratterizzate da una
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fase di pianificazione, alla quale seguirà
la fase operativa, sul campo da gioco,
per mettere in pratica quanto si è pianificato. E' chiaro che i Teams incaricati della
missione potranno dedicarsi direttamente
alla fase operativa, dando per scontata la
prima fase, ma ciò potrebbe compromettere il successo della missione.
Dalle 00.00 sino ad un orario X stabilito
da chi organizza è possibile effettuare
delle SR (Special Reconnaisances) in
Area d'Operazioni allo scopo di individuare gli obiettivi, qualora questi non
fossero resi noti. Dopo l'ora X gli obiettivi reali diventano attivi e quindi soggetti a DA (Direct Action).
La missione tipo ha i seguenti requisiti:
OBIETTIVI:
Dovranno essere presenti un numero
massimo di 4 (quattro) obiettivi reali.
Nel caso in cui questi non siano noti,
devono essere resi riconoscibili da
cyalume la notte e da bandiere colorate
il giorno.
Può capitare il caso in cui l'organizzazione decida di non indicare l'esatta ubica-
OPTEMPO:
Durata della missione.
Tutte le CONUS iniziano alle 00.00 della
domenica e terminano alle 14.30 dello
stesso giorno. Il Team incaricato della
missione sceglie le modalità ed i tempi
per effettuare l'infiltrazione.
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zione degli obiettivi, ma circoscrivere
una zona sulla mappa o, ancora, incaricare il team d'interdizione di acquisire
gli obiettivi reali da altri fasulli.
In questo caso, nel book con gli ordini
operativi, deve essere specificato il
colore della bandiera o del cyalume che
caratterizzano gli obiettivi (per es.: una
Stazione Radio avrà un cyalume rosso
per la notte ed una bandiera gialla
durante il giorno). I colori sono a piacere dell'organizzazione.
SENTINELLE E PATTUGLIE DI
CONTROINTERDIZIONE:
Le sentinelle di guardia agli obiettivi
sono in atteggiamento rilassato: possono fumare, giocare a carte, ascoltare
musica, banchettare, ingannare il tempo
come meglio credono, il che non vuol
dire essere ciechi e sordi.
Il numero massimo di elementi presenti
in ciascun obiettivo reale è di quattro e
non potranno inseguire il team d'interdizione una volta stabilito il contatto.
I turni di guardia sono a discrezione
degli organizzatori.
Le pattuglie mobili di controinterdizione
possono essere composte da massimo
sei elementi e controlleranno l'area di
competenza assegnatagli.
FINESTRE D'INGAGGIO:
Salvo particolari circostanze stabilite
dall'organizzazione, nelle CONUS non
sono presenti finestre d'ingaggio.
Gli unici orari da rispettare sono
l'Infiltrazione e l'esfiltrazione, in maniera da lasciare al team d'interdizione
massima libertà di pianificare la missione nei modi che ritiene più opportuni.
LA GESTIONE DEI COLPITI
Il Soft Air si basa sull'onestà dei partecipanti.
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Le CONUS sono organizzate per puro
spirito di aggregazione e divertimento,
senza nessun riconoscimento, non ci
sono nè coppe nè medaglie. Solo la
sana voglia di vivere una bella avventura.
E' auspicabile, quindi, che si svolgano
all'insegna della correttezza e del rispetto, che tutti dichiarino la propria eliminazione una volta colpiti ed osservino
poche e semplici regole.
INTERDIZIONE:
Si possono verificare due distinti
momenti:
1. dalle 00.00 a X: è la fase in cui possono effettuare le SR per acquisire gli
obiettivi che non sono stati resi noti.
Se ingaggiato, il team d'interdizione
può sganciarsi in qualsiasi momento,
ma se sorpreso e completamente
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eliminato, viene trattenuto su un
qualsiasi obiettivo e rilasciato solo
allo scoccare dell'ora X.
2. da X ad Exfil: gli obiettivi reali diventano attivi e quindi è possibile attaccarli. Durante una DA su obiettivo, i
colpiti di entrambe le parti aspettano,
in disparte, la fine dello scontro.
Durante il trasferimento da un obiettivo all'altro, se attivato, il team d'interdizione deve portare a termine l'ingaggio senza potersi disimpegnare,
se lo vince i suoi colpiti rientrano in
gioco e gli sarà permesso di allontanarsi. Se, invece, perde lo scontro,
resta ferma sul posto, assieme alla
pattuglia di controinterdizione per 10
minuti, allo scadere dei quali ognuno
si allontana in direzioni diverse.
CONTROINTERDIZIONE:
Tutte le pattuglie di controinterdizione
hanno sul braccio una fascia di nastro
adesivo da carrozziere. Nel momento in
cui un operatore viene colpito, deve
togliersi la fascia.
E' possibile recuperare le fasce recandosi sull'obiettivo più vicino, ma non è
permesso rientrare sullo scontro in
corso.
Su ogni obiettivo sono presenti dei capo
squadra responsabili della sicurezza
degli obiettivi e del coordinamento delle
sentinelle. Ciascun capo-squadra
possiede un nastro da carrozziere, che
cederà al capo-squadra che gli darà il
cambio.
Sentinelle su obiettivo:
Durante uno scontro sull'obiettivo, le
sentinelle colpite dovranno togliersi la
fascia e mettersi da parte in attesa che
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finisca l'ingaggio.
Pattuglia di controllo territoriale:
Se una pattuglia di controinterdizione
ingaggia si possono verificare due casi:
1. la pattuglia perde lo scontro: in
questo caso, i colpiti si tolgono le
fasce e si recano sull'obiettivo più
vicino per recuperarle.
2. la pattuglia vince lo scontro: in
questo caso, i colpiti rientrano in
gioco, senza togliersi le fasce e si
fermano sul posto con il team eliminato per 10 minuti, dopodichè ognuno si allontana in direzioni diverse.
OPORD No.#01/2004-jul,20.
From: JCS Raiders/Excalibur
To: 22° SAT
GDO:
Prot.no.:OpOrdCONUS#01
Riferimenti:
Cartografia: CTMIGM, 1:25000
Denominazione Aerale: Murgia del
Ceraso
Fuso Orario: Roma (Z+1)
Composizione ed Articolazione delle
Forze: SFT 22°S.A.T.
1. SITUAZIONE
ANTEFATTO:
La rete d'Intelligence alleata ci informa
che Forze Speciali di una nazione ostile
stanno addestrando la locale guerriglia
ribelle nel settore interessato.
Secondo HumInt, i guerriglieri sarebbero in procinto di consegnare alle Forze
Speciali una valigetta contenenti preziose informazioni riguardanti la disposizione delle Forze Alleate e i relativi piani
d'invasione.
FORZE NEMICHE:
Milizia ostile con armi portatili, della
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consistenza di plotone.
Si sospetta la presenza di Forze Speciali
avversarie, in veste di military advisors.
FORZE AMICHE:
Nessuna
INTENTO DEL COMANDO
L'intento del Comando è quello di inserire un Team di Forze Speciali col compito
di recuperare il materiale strategico.
2. MISSIONE
Uno SFT verrà inserito nell'area di
competenza allo scopo di raccogliere
informazioni sul dispositivo nemico,
individuare con precisione il luogo dove
il materiale strategico è custodito, recuperarlo ed esfiltrare con esso.
RIFORNIMENTI:
Lo SFT deve essere autonomo per tutta
la durata della missione, in quanto non
sono previsti aviolanci di rifornimento.
MED-EVAC:
omesso
5. C3 - INTELLIGENCE
COMANDO TEAM:
Il comando del Team sul campo è affidato al responsabile del Team stesso.
CONTROLLO TEAM:
Vedi sopra.
COMUNICAZIONI:
Non sono previste comunicazioni tra lo
SFT ed il Comando Operazioni.
3. ESECUZIONE
CONCETTO D'AZIONE:
Lo SFT ha massima libertà d'azione per
ciò che riguarda la stesura del piano
d'azione e i modi ed i tempi atti al buon
conseguimento della missione.
ORDINI OPERATIVI:
GDO: 0000am z+1/ 12 sett.2004:
Inserimento SFT in AO.
GDO: 0000am - 0800am z+1/12sett.2004:
SR autorizzate per individuare gli obiettivi.
GDO: 0800am - 1400am z+1/12sett.2004:
Recupero valigetta ed esfiltrazione. E'
concessa massima libertà allo SFT circa
i tempi ed i modi di recupero.
EXFIL entro e non oltre le 1430.
4. SOSTEGNO LOGISTICO
MATERIALI & SERVIZI:
Il Team ha a disposizione i materiali in
dotazione, non potrà ususfruire in nessun
modo di alcun supporto logistico.
INTELLIGENCE:
HumInt segnala la presenza di una
Stazione Radio ed un Centro Comando
& Controllo che potrebbero contenere
informazioni utili al buon esito della
missione. Le pessime condizioni meteo
dei giorni scorsi non hanno permesso
una accurata scansione della AO
mediante SIGINT/ELINT. Non si dispone
del tempo necessario per effettuare un
ulteriore passaggio satellitare, per cui lo
SFT dovrà identificare le installazioni
direttamente in AO.
Sulla mappa allegata è evidenziata la
zona dove potrebbero trovarsi le installazioni.
Sempre da HumInt, sappiamo che il
nemico usa caratterizzare gli edifici con
luci colorate:
- Cyalume BLU o ROSSO per Stazione
Radio;
- Cyalume GIALLO o VERDE per Centro C2.
Ancora ignoto il luogo dove i documenti
da recuperare sarebbero custoditi.
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(N.B.: Per quanto riguarda il parcheggio,
anche se il punto di inserzione è libero,
abbiamo ritenuto opportuno segnalarvi
alcuni punti dove lasciare le auto senza
che esse diano fastidio. Tali punti sono
indicati di seguito in coordinate WGS84,
ricordate quindi di convertirle in UTM
Europa 50.
PUNTO 1 - 0626655E, 4536283N;
PUNTO 2 - 0626264E, 4538993N;
PUNTO 3 - 0627180E, 4538460N.
E' ovvio che detti punti sono segreti e
sconosciuti alla Controinterdizione.)
6. ASSOLVIMENTO MISSIONE
La missione è considerata conclusa
quando:
- Lo SFT recupera la valigetta e raggiunge
il punto d'esfiltrazione entro le 14,30.
7. ELENCO ALLEGATI
Allegato A: mappa della AO.
Allegato B: regolamento CONUS.
Pianificazione operativa
CONUS no.01#04sett11-12
Forze di interdizione a disposizione n°13
operatori del 22°;si formano preventivamente n°3 Chalk composti da 4 /5
operatori ciascuno .Da stabilire la
composizione della forza:
CHALK VIPERA
(op: Commando- Fox - Pisolo - Cucciolo - GPS)
CHALK COBRA -comando(op: Cowboy - Goemon - Ariete - Crack)
CHALK ANACONDA
(op: Maresciallo - Brontolo- Punk - Stecca)
Ogni Chalk ha in dotazione n°1 apparato
portatile VHF - n°1 visore notturno.
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04Sett.1122:00ZULU+1
Da opzioni disponibili si localizza il
punto inizio operazione su :
FOB#03(33T0627253/UTM4538649)
I 3 Chalk si muovono in assetto tattico
sino a raggiungere RV# AMELIA
(33T0626361/UTM4538545).
04Sett.1123:15ZULU+1
Su RV i gruppi depositeranno e occulteranno gli zaini tattici, ogni Chalk cambierà la frequenza sui propri LPD,successivamente si muoveranno alla volta del
proprio settore di competenza per allestire POA ed effettuare SR.
04Sett.120:00ZULU+1
- VIPERA alleste POA nelle vicinanze di
OBJ#QUA(33T0626362/UTM4539155)
effettua SR nei pressi di
OBJ#QUO(33T0626010/UTM4539120).
- COBRA_ alleste POA nei pressi di
OBJ#MINNI(33T0626223/UTM453801
5) effettua SR suOBJ#PAPERINO
(33T0625880/UTM4538040).
- ANACONDA alleste POA nelle vicinanze di OBJ#QUI
(33T0625910/UTM4538638)
04Sett.120:40ZULU+1
I capo team accendono i propri ricevitori VHF e trasmettono in proprio rapporto
al capo missione, ricordando di specificare il colore del cyalume:
Es. “Vipera a Cobra… Cobra in ascolto…
Vipera ha letto il fumetto Minni aveva il
vestito rosso, Paperino non era vestito!…….OK poi mi presti il fumetto.”
“Anaconda a Cobra… Cobra in ascolto…
Anaconda ha letto il fumetto QUI non ha
il cappello in testa (OPPURE… QUI porta
il cappello verde)… OK poi mi presti il
fumetto”
A questo punto il capo missione fa il
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punto della situazione:
OBJ# MINNI attivato e identificato come
stazione radio,OBJ QUI non attivato(se
non ha il cappello)Il capo MISSIONE
appartenente a Cobra effettuando recon
su OBJ QUO
vede luca gialla e identifica il centro C2.Entrambi obj sono
identificati. IL capo squadra comunica
con VHF:
“A tutti i serpenti ci vediamo da Amelia e
ci prendiamo un bel caffè!…OK per le
vipere caffe….Per anaconda Cappuccino
tanto paga il capo……!”
I tre Chalk spengono le VHF sintonizzano
LPD su 22 e ritornano su RV, sicuramente Anaconda arriverà prima su RV e lo
comunicherà con LPD… Anaconda al bar
… a intervalli di 3-4 min sino a quando
non avrà conferma…. si le vipere arrivano.Quando Vipera sono vicino RV(2030mt) comunicano …Vipere al bar e
fanno un flash blue. Anaconda risponde
con 3 flash blu.
04Sett1205:45ZULU
tutti gli operatoti svegli si consuma un
pasto fugace si ricondiziona la buffetteria e ci si mette in marcia alla volta
dell'obj sul quale sarà effettuata D.A.
per la raccolta informazioni.(La procedura di attacco sarà a discrezione del capo
operazione) .Si stima di arrivare su OBJ
in 04Sett.06:40 ed effettuare SR per
verificare eventuali tragitti di ptg. di
contro.
INFO CONDI-METEO
Il sole tramonta la sera di 04Sett11 alle
ore 19:54 si leva il 04Sett.12 alle
ore05:45.
Durante la notte la temperatura min.
sarà di 18°c; la pressione Barometrica si
abbasserà provocando la condensa di
acqua in atm. (umidità, e nelle prime ore
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del mattino nebbia). Non ci sono isoipse
di bassa e alta pressione che si incontrano quindi non sono previste precipitazioni. Nella mattinata del 04Sett12 la
temperatura media è di 24°c.
Previsioni soggette a modifiche rispetto
il variare di correnti est Europa; da
aggiornare per maggiore affidabilità 72
H prima dell'ingresso AO
www.meteoprevisioni.com
DEBRIEFING CONUS #01
La pianificazione della missione inizia
ben un mese prima della data prevista
per la stessa, non appena ricevuta la
documentazione
da
Greenberet
(Presidente dei Raiders t.s.t.).
Vengono pianificati diversi piani di
operazione da adottarsi a seconda del
numero di operatori disponibili al
momento di compiere la missione.
Accertato che il numero di operatori del
22° ammonterà a 13 unità e che non
sarà possibile contare sull'aiuto di altri
club, passiamo a studiare attentamente
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la carte topografiche della zona alla
ricerca di tutti gli edifici presenti
nell'A.O.
Individuiamo cinque siti che vengono
ribattezzati Qui, Quo, Qua, Paperino e
Minni.
Stabiliamo di dividerci in tre teams:
Cobra, Vipera ed Anaconda. Ad ogni
team viene assegnato un OBJ da ricognire, ai teams Vipera e Cobra ne vengono
assegnati due, un primario ed un secondario.
Dato che la recon potrà essere effettuata solo dopo le ore 0.00 della domenica,
perché solo dopo quell'orario saranno
accesi i cyalume contrassegnanti gli OBJ
reali , stabiliamo di penetrare in territorio ostile con un certo anticipo, allestire
un campo base (nome in codice
"Amelia") praticamente al centro
dell'A.O., dove il bosco è più fitto. Su
Amelia occulteremo gli zaini e ci divideremo per andare ad allestire dei P.O.A.
innanzi agli obiettivi per poi riconvergere su Amelia dopo avere acquisito le
informazioni che ci servono.
Se riusciremo ad individuare gli obiettivi
potremo attaccarli esattamente allo
scattare dell'orario in cui inizia, per noi,
la possibilità di effettuare le D.A., quando, presumibilmente, il "nemico" meno
se lo aspetta.
Giunti in A.O. iniziamo la penetrazione
in territorio ostile verso le 22.45 ma,
giunti a circa 150 metri dal limitare della
boscaglia, ci accorgiamo della presenza
di un'unità avversaria che si trova
proprio sulla nostra direttrice. Nel
dubbio di essere stati individuati ci
allontaniamo e, dopo un breve briefing
dei capisquadra, decidiamo di modificare il piano originario, i tre teams penetreranno separati in "territorio indiano"
e convergeranno su Amelia solo dopo
aver effettuato la recon dell'OBJ di
competenza ed aver comunicato al
comandante ed agli altri teams il risultato della stessa.
Detto fatto ci separiamo e, da questo
momento, il debriefing riguarda solo
l'esperienza del team "Cobra" fino al
rendez vous su "Amelia".
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Una volta separati dagli altri due teams,
ci allontaniamo ulteriormente prima di
penetrare nella boscaglia. Dopo un
primo ingresso, cui dobbiamo rinunciare
perché sentiamo dei rumori sospetti
nelle vicinanze, entriamo nel bosco e
marciamo per circa 5/600 metri tagliando i filari di alberi. A questo punto decidiamo di occultare gli zaini sotto rami
spezzati ed aghi di pino e ci dirigiamo
verso l'OBJ "Minni" avendo cura di
tenerci sempre al coperto nella boscaglia. Giunti a circa 150 metri da "Minni"
alle ore 23.50 circa, ci fermiamo ed allestiamo il nostro POA mettendoci in
osservazione. Mentre siamo fermi in
attesa udiamo dei rumori sospetti
provenire dalla strada che passa a circa
cinque/sei metri dalla nostra posizione,
ci spalmiamo a terra e vediamo transitare una pattuglia avversaria.
Sono vicinissimi e sento distintamente
Greenberet comunicare per radio con i
suoi confermando i loro codici di identificazione luminosa (utile informazione
che provvediamo a comunicare agli altri
teams non appena la pattuglia si allontana).
Scampato il pericolo e verificato che su
"Minni" alle 0.00 non viene attivata
alcuna luce ci dirigiamo sul nostro OBJ
secondario "Paperino". Ci avviciniamo
cautamente all'OBJ facendo un largo
giro e scorgiamo la luce verde che lo
identifica come centro comando. Ad
ulteriore conferma Goemon si avvicina
ulteriormente ed arriva ad affacciarsi dal
muro di cinta dell'edificio verificando la
presenza del cyalume nonché di un
gruppo di difensori impegnati a frugare
nel buio con le loro torce.
Cautamente e con circospezione ci
allontaniamo e, dopo aver evitato
nuovamente la pattuglia di Greenberet
(lo riconosciamo dalla voce) recuperia-
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mo gli zaini e ci dirigiamo su "Amelia"
dopo aver comunicato agli altri l'acquisizione di "Paperino".
Nel frattempo il team "Vipera" ci comunica di aver visto luce rossa su "Qua"
identificandolo, quindi, come stazione
radio,e che su "Quo" è tutto buio
pertanto, ritenendo di aver localizzato
gli OBJ reali, ordino a tutti i teams di
convergere su "Amelia".
Dopo un lungo ed articolato giro per
evitare le pattuglie di contronterdizione,
arriviamo su "Amelia" dove veniamo
raggiunti poco dopo dal
team
"Anaconda", aspettiamo ancora ma del
team "Vipera" nessuna traccia, né
riusciamo a stabilire alcun tipo di comunicazione .
Iniziamo a stare in pensiero ed alle
03.00 ci convinciamo che "Vipera" deve
essere caduto in un'imboscata e che i
suoi operatori devono essere prigionieri
dato che continuiamo a non riuscire a
metterci in contatto con loro.
Approntiamo il bivacco e ci accingiamo a
passare il resto della nottata.
Sveglia alle 06.00, e, assieme alla
sveglia arrivano anche due notizie, una
buona ed una cattiva. La buona è che
riusciamo finalmente a metterci in
contatto con "Vipera" che ci riferisce di
aver fatto campo a circa 500 metri da
dove ci troviamo a causa della forte attività avversaria che rendeva troppo
rischioso raggiungere "Amelia". La notizia cattiva è un sms di Greenberet della
notte precedente che mi avvisa che uno
dei cyalume era difettato e che era stato
sostituito da due lucette da pesca. Non
sapendo quale dei due cyalume sia
quello "incriminato" tra i due localizzati
né quando abbia smesso di funzionare e
ragionando per esclusione, stabiliamo
che, dato che "Minni" e "Quo" non
sono certamente attivi, solo l'Obj "Qui"
rimane probabile. Decidiamo, comunque, di muoverci ed attaccare alle 08.00
l'Obj "Qua" , identificato come stazione
radio, riunendoci nel contempo a
"Vipera" che si trova tra noi ed il detto
Obj.
Raggiunto senza intoppi il team
"Vipera" facciamo una breve pausa,
occultiamo nuovamente gli zaini e ci
muoviamo in direzione di "Qua" con
congruo anticipo. Nell'avvicinamento
facciamo due soste ed evitiamo un grosso pattuglione della contro (contiamo 9
elementi) in movimento lungo il tratturo
che proviene da "Qua". Dopo una lenta
manovra di aggiramento arriviamo a
circa duecento metri da "Qua". Ci accingiamo ad attaccare. Divido il gruppo in
due squadre d'assalto ed una di sicurezza, alle 08.00 do il segnale di attacco. Ci
muoviamo veloci con una manovra a
tenaglia che ci consente di coprire tutti
gli angoli degli edifici ma con nostra
estrema sorpresa (nonché disappunto)
troviamo l'obiettivo deserto, tra me e
me maledico la sfortuna anche perché,
lungo la strada, si avvicina una pattuglia
di due uomini che, vista la nostra
presenza, pensa bene di allontanarsi
velocemente riuscendo per un pelo a
sfuggire alla nostra sicurezza. Ormai la
frittata è fatta, ci hanno individuato,
data la vicinanza mando una sezione a
controllare "Quo" (più per scrupolo che
per altro) e contatto l'organizzazione
per accertarmi che non vi siano stati
disguidi e di non aver occupato un Obj
prima che i difensori fossero in posizione.
Avuto conferma da MP (presidente degli
Excalibur) che è tutto regolare, ordino
di rientrare nella boscaglia per far
perdere le nostre tracce. Appena
raggiunta la copertura del bosco facciamo il punto della situazione e decidiamo
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di convergere decisamente su "Qui",
anche perché "Paperino" è molto più
lontano e, comunque, riteniamo più
probabile reperire informazioni sulla
stazione radio che sul comando avversario.
TOMBOLA! Questa volta ci siamo., dal
bosco notiamo attività sull'Obj, le mimetiche desert dei Raiders sono inconfondibili. OK, attacchiamo, veloce manovra
a tenaglia di due fire-teams con una
sezione a fare sicurezza nel caso qualche pattuglia si avvicini e cerchi di intervenire sullo scontro.
Il combattimento è feroce e velocissimo,
riusciamo ad eliminare tutti e cinque i
difensori con due sole perdite (tra cui il
sottoscritto che, dopo aver eliminato un
difensore, si fa "plasticamente" colpire
mentre corre a prendere un angolo).
Sull'Obj troviamo il caro Greenberet che
ci consegna la mappa con l'ubicazione
della posizione di stazionamento del
nostro obiettivo principale, la valigetta
dei documenti da recuperare, e del
percorso che seguiranno i guerriglieri
per raggiungere la loro base sicura.
Richiamati tutti gli uomini rientriamo
nella boscaglia e facciamo il punto della
situazione. Sono le 08.50. Ci accertiamo
che il punto di stazionamento della valigetta è ad 850 metri da noi, sul cocuzzolo di una collinetta. Decido di attaccare senza indugio, prima che tutto il
dispositivo della controinterdizione si
metta in moto ed inizi a braccarci.
Copriamo rapidamente la distanza con
una marcia forzata di una quindicina di
minuti, nello spostamento riusciamo ad
evitare un'altra pattuglia avversaria che
ci passa ad una ventina di metri sulla
sinistra non vedendoci perché ci siamo
gettati tutti a terra e siamo al coperto
nella boscaglia. Mentre ci muoviamo
sulle pendici della collina ne avvistiamo
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un'altra ma, anche se ci vede, è troppo
lontana per poterci infastidire.
Arriviamo sull'Obj e lo attacchiamo con
la solita tecnica, avendo sempre cura di
mantenere una sezione in sicurezza,
cosa che si rivela azzeccata perché sul
luogo dello scontro cerca di intervenire
una pattuglia di cinque Mistral, prontamente eliminata assieme a tutti e sette i
difensori della valigetta (erano gli SWAT
del caro Mino "Morpheo" Paglialunga).
Una volta che ci siamo impadroniti della
"mitica" valigetta salutiamo cordialmente i nostri "nemici" e ci muoviamo
per riguadagnare la copertura della
boscaglia.
Durante il movimento "Cobra" fa da
apripista, "Anaconda" custodisce la
valigetta al centro e "Vipera" fa sicurezza alle spalle. Capo Vipera mi riferisce
che alcuni operatori cominciano ad
accusare un po' di stanchezza, pertanto
decido di effettuare una sosta di una
trentina di minuti presso il luogo di
occultamento degli zaini. Raggiunti gli
zaini, mentre i ragazzi tirano il fiato e
mettono qualcosa sotto i denti, valuto il
da farsi.
Abbiamo due alternative, dirigerci verso
"Amelia" fermarci ancora un po' e poi
dirigerci verso l'esfiltrazione o dirigerci
direttamente verso quest'ultima.
Adottiamo la seconda soluzione che,
benché più azzardata è nettamente più
veloce della prima anche se questa è
sicuramente più sicura ed imprevedibile
ma confidiamo nel fatto che il punto di
esfiltrazione sia sconosciuto e di riuscire, ancora una volta, a sfuggire alle
pattuglie avversarie. Prolunghiamo la
nostra sosta di un'altra decina di minuti
dopo di che ci mettiamo in marcia.
Mentre siamo in movimento gli scouts si
accorgono di una presenza ostile sulla
nostra sinistra, verso la cresta della
collina alle cui pendici ci troviamo, silenziosamente ci spostiamo più a valle e ci
infiliamo in una specie di canalone che
non mi piace per niente ma che ci
consente di muoverci molto velocemente.
Quando siamo a circa 130 metri dal
punto di esfiltrazione ( che ci basterà
raggiungere per portare a termine con
successo la nostra missione) scorgiamo
una pattuglia nemica, a circa 250 metri
da noi) scendere lungo un sentiero.
Fatto un rapido calcolo sulle distanze ci
rendiamo conto che non riusciranno mai
a raggiungerci prima del nostro arrivo
sul punto di fine prova pertanto ordino
di mettersi a correre verso il punto di
esfiltrazione.
Giunti praticamente sul punto si scatena
il finimondo, nei pressi troviamo ben
quattro pattuglie avversarie della forza
media di cinque/sei uomini. Si scatena
uno scontro quanto mai violento e
confuso ma riusciamo comunque a
tener duro ed a portare la valigetta sul
punto
preciso
dell'esfiltrazione.
"COBRA LEADER A TUTTI I SERPENTI MISSIONE COMPIUTA CESSARE IL
FUOCO - FINE MISSIONE". Il nostro
scopo è stato raggiunto, la valigetta è in
salvo. Le ASG smettono di sputare pallini , gli abbracci e le pacche sulla spalla
tra ex avversari si scatenano. Salutiamo
i nostri amici degli EXCALIBUR, dei
RAIDERS e degli SWAT con cui abbiamo
condiviso un bel film vivendolo tutti
insieme con la promessa di rincontrarci
quanto prima sul campo.
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Nome: Matteo Nerbi
Club: Alfieri di Lunezia Va.Mas.S
Nickname: Don Matteo Braccini
Anno di inizio: 1999
ASG preferita: Colt M4
realtà del SA italiano.
Il 23 settembre dello stesso anno, con la
firma dello Statuto (che ricalca perfettamente la linea ispiratrice degli Alfieri
nonché già in regola con le vigenti Leggi)
nascono ufficialmente gli Alfieri Lunezia
Va. Ma. S.
I SOCI
All'interno della Associazione Alfieri
Lunezia Va.Ma.S. non viene fatta distinzione tra il socio fondatore ed il socio
ordinario che è entrato nel club in un
secondo tempo. Ed anche le cariche
sociali possono essere ricoperte da ogni
socio in regola e che risulti iscritto in via
continuativa per due anni. La provenienza dei soci è la più varia. Vi sono soci che
provengono da realtà limitrofe esistenti
Una giornata con:
Alfieri di Lunezia Va.Ma.S
Avenza - Carrara (MS)
I
l 9 settembre 2003, durante una
storica riunione in pizzeria, alcuni
appassionati di softgunner uscenti
da altra realtà oramai divenuta "stretta"
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www.asnwg.it
decisero di formare un nuovo gruppo le
cui basilari caratteristica fossero: amicizia, divertimento, organizzazione democratica e socializzazione con le altre
o scomparse, da realtà di regioni
Limitrofe e da regioni molto distanti. Vi
sono soci che hanno avuto "il battessimo del pallino" con gli Alfieri, Vi sono
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L’officina
soci che appartengono tutt'ora ad altre
realtà nazionali ma che hanno voluto
tesserarsi con gli Alfieri perché nel
nostro club hanno trovato una accogliente "seconda casa".
Per rimanere ai soci "locali", la provenienza è per la maggior parte delle due
attigue province di Carrara e di La
Spezia. I soci, che provengono da due
province che sono tradizionalmente
antagoniste , con il SoftAir hanno superato ogni campanilismo formando un
gruppo affiatato all'interno del quale si
condividono passioni e frequentazioni
che vanno al di là del SA.
IL NOME
Nel scegliere il nome avevamo deciso di
sceglierne uno italiano e che non fosse
aggressivo, visto che il nostro è un
gioco, e che ricordasse la nostra zona di
provenienza.
Cosi la scelta ricadde su "Alfieri" che è
italiano e di intuitiva memorizzazione,
Lunezia che è la regione virtuale che
comprende la Val di Magra e Va. Ma.S.
che è l'acronimo di Val di Magra Soft Air.
La Val di Magra viene citata perché, vista
la provenienza dei soci, ci sembrava
giusto scegliere il nome della valle che
divide La Spezia da Carrara e che è, di
fatto, il nostro naturale punto di incontro.
LA SEDE
Provenendo da città, province e regioni
diverse (sia pure in un raggio di 15 kilometri), i soci si sono accordati sulla sede
in Carrara perché i campi attualmente e
disposizioni e regolarmente autorizzati,
si trovano nella provincia di Massa e
Carrara.
Per praticità è stata scelta una seconda
sede in La Spezia al fine di favorire i soci
liguri in occasione delle numerosissime
riunioni che si tengono sia in vista delle
gare e tornei cui si partecipa, sia per il
semplice piacere di vedersi per discutere del gioco domenicale.
I CAMPI
I campi a disposizione degli Alfieri
Lunezia Va. Ma. S. si trovano nella
provincia di Massa e Carra. Più precisamente si trovano nella zona di nome
Lunigiana, nel punto di confine tra i
LaSgabei, Ryche, Jumpy e Blanko al torneo AlìBaba
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Pagina 70
Ryche
comuni di Licciana Nardi, Villafranca
Lunigiana e Bagnone.
La nostra associazione si è premurata di
sottoscrivere un regolare contratto con i
proprietari dei terreni, al fine di meglio
adempiere ad ogni prescrizione di Legge.
I campi sono del tipo boschivo con scenari di differente tipologia.
Si passa da boschivo aspro e brullo, al
boschivo dalla vegetazione florida e
dall'intricato sottobosco, al castagneto, il
bosco con "foresta di felci".
Non manca il "fiume" che, percorrendo
controcorrente la sponda, ci conduce nella
zona denominata "Cambogia" per la sua
intricata vegetazione. Possiamo incontrare canaloni, vallette e radure. Non mancano alcuni vecchi fienili, ideali per un
agguato nonché il luogo denominato "Cà
del Vecchio" in cui le vecchie stalle con la
casa colonica, rappresentano una ottima
occasione di testare la nostra abilità tra
vecchi muri e cantine.
Si possono mettere alla prova le proprie
capacità atletiche con l'assalto a Campo
Orus, o giocare nel più agevole
"Boschetto della Camurria". E' possibile
mettere alla prova la propia abilità strisciando per attaccare il bunker, costruzione in legno dalle cui feritoie si domina a
360° un bosco aspro e fitto.
Alla fine del gioco, nelle immediate vicinanze del campo, si trovano un agriturismo ed una trattoria che hanno già avuto
modo di conoscere i nostri "assalti gastronomici".
mento interno che viene distribuito ad
ogni socio.
In tale documento viene regolamentata
la attività di gioco ed agonistica con
particolare riguardo alla sicurezza e al
rispetto della Legge.
L'OFFICINA
Alla nascita del club, abbiamo subito
affrontato l'esigenza di renderci autonomi
per le riparazioni delle ASG che (vista la
media di 25 iscritti), allo stato attuale sono
oltre 40.
Grazie alla disponibilità del socio Diego
"Ryche" Rolla, un capiente box auto ha
visto sfrattata la sua naturale "inquilina"
per essere occupato da bancone con
morse, trapani ed utensileria varia, capienti scaffali e cassettiere con ricambi nuovi
ed usati. In condizioni normali la nostra
officina permette di effettuare qualsiasi
riparazioni con la garanzia di un magazzino
ricambi capace di soddisfare fino a 6 riparazioni settimanali senza rifornimento.
Il magazzino viene ripristinato una volta al
mese o, comunque, ad ogni ordine effettuato dai singoli soci.
CDA
Il CDA viene eletto tra i soci in regola con
i pagamenti e che siano iscritti in maniera continuativa da almeno due anni.
L'attuale CDA è così composto:
ATTREZZATURA
Fino dalla nascita era ben chiaro che un
club moderno ed efficiente si doveva
dotare di quella attrezzatura oggi indispensabile per la partecipazione ad eventi e gare che coinvolgessero altri club.
Ci siamo pertanto dotati fin da subito di
alcuni Gps (cartografici), di Chrony per
la misurazione delle ASG, tre ASG di
squadra, un caricabatteria "di squadra"
al fine di preparare le batterie suppletive, bandiera di squadra, radio LPD di
riserva, attrezzatura di officina e ricambi
delle diverse marche e tipologie.
Presidente e consigliere Co.Re.To
Matteo Nerbi "MatteoTiger1"
Vice Presidente, Segretario
Giampaolo "Jump" Cavalca
Consiglieri
Lorenzo "Il Vecchio" Marciasini
Diego "Ryche" Rolla
Luca "Smilzo" Giovanelli
RECAPITI
Telefono: 339-5496104
Mail: [email protected]
Sito: www.alfieri-lunezia.it
Gli alfieri erano adusi a portare e difendere la bandiera del reggimento e così
gli alfieri di Lunezia difendono i valori
migliori del nostro sport sui campi e
nella nostra associazione; per questo
motivo sono alfieri nell'animo e non
solo nel nome.
Il Direttore
REGOLAMENTO
Gli Alfieri si sono dotati di un regolaFisher
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www.asnwg.it
n 2 aprile-maggio web.qxp
17/08/2005
12.46
"DENTRO LA GUERRA"
l'avventura di una giornalista
italiana che ha vissuto con i
soldati americani la guerra in Iraq
M
olti dei lettori di questa rivista, hanno sicuramente
divorato libri di racconti sul
campo di battaglia, dai classici della
Seconda Guerra Mondiale ai più
moderni scontri, immortalati in libri
quali "Black Hawk Down", fino alla
saga dei protagonisti di "Bravo Two
Zero". Bene questo libro non rientra
negli schemi classici: non è un racconto asettico di come si svolse una
campagna nella 2da GM, né un racconto dell'epopea di una banda di fratelli
impegnati nella sopravvivenza dietro
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le linee nemiche. Non è niente di ciò a
cui siete abituati a leggere ma credetemi è imperdibile proprio per questo.
Chi ha letto attentamente i libri sopra
menzionati, ritroverà le stesse atmosfere, le stesse difficoltà e gli stessi
intensi momenti di cameratismo.
Non vi sono descritte le battaglie di
Iraqi Freedom ma le storie di giovani
soldati americani e dei loro comandanti con pagine degne dei migliori film
del genere. Scoprirete la vita dei soldati in zona di combattimento e di come
imparano ad indossare le mop, la
maschera antigas al buio e come
conviverci per giorni. Scoprirete la vita
nelle tende da campo presso il fronte,
ove ogni soldato sembra avere un
portatile per giocare nei momenti di
libertà, perfino durante le tempeste di
sabbia.
Scopriremo personaggi come il sergente Fowley, nome di battaglia Sky, ex
ranger in Somalia, ora nelle screaming
eagles, che confessa al soldato Monica
come ha imparato a convivere con l'incubo delle facce di coloro che aveva
ucciso
durante
le
missioni.
Conosceremo il capitano Snedden,
pilota di elicotteri apache, ed il suo
burrascoso rapporto con l'embedded
italiana. Impareremo a conoscere,
come per giorni e giorni si possa vivere in costante movimento, su terreno
accidentato in una stretta cabina di un
camion e in un humvee.
Scopriremo come il soldato Monica e il
suo operatore Silvio hanno abbattuto
la diffidenza iniziale dei loro compagni
e di come questi abbiano alla fine dato
sempre una mano, anche contro gli
ordini ricevuti, per permettere agli
italiani di svolgere al meglio il loro
lavoro.
In questo racconto, dell'unica giornalista italiano embedded con le truppe
USA, troverete il sudore, la fatica, il
pericolo, l'amicizia, la rabbia e la
paura provati da un gruppo di uomini e
donne dentro la guerra.
Buona lettura gunners!
J. Bauer
L'autrice: conduttrice e giornalista del
TG1 e insegnante di Teoria e Tecnica
del linguaggio televisivo presso
l'Università Cattolica di Milano.
shifty dell’82nd Airbone Division di Roma
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