Bonazzi, Con gli occhi della felicità - Atlante digitale del `900 letterario
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Bonazzi, Con gli occhi della felicità - Atlante digitale del `900 letterario
Atlante digitale del '900 letterario www.anovecento.net CON GLI OCCHI DELLA FELICITÀ Attorno a Mauro Bonazzi, Con gli occhi dei Greci Roma, Carocci, 2016 «La felicità consiste in fondo proprio in questo, nella vittoria sull’insignificanza delle cose» afferma Mauro Bonazzi nel capitolo XII, dedicato alla ricerca della felicità. In queste pagine l’autore descrive come si cercava una volta la felicità e di come la nuova generazione in parte si sia dimenticata il metodo che potrebbe aiutare molte persone. Per essere felici nella vita bisogna anche faticare. Infatti, come dice Dante Alighieri, citato nel capitolo, «considerate la vostra semenza, / fatti non foste per viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza». Questa affermazione di Dante spiega che l’uomo per vivere al meglio deve far tesoro di più informazioni possibili, e che il sapere deve essere un vanto per poi confrontare le conoscenze con quelle delle altre persone, per conoscere anche degli interessi. Per sapere cosa ci interessa però bisogna essere ‘curiosi’. La nuova generazione si sta dimenticando questo ragionamento perché cerca sempre di prendere una scorciatoia col minimo sforzo. Però il processo per renderci felici contiene anche la fatica. E forse bisognerebbe fare un passo indietro per una volta e sapere, per l’appunto, come si fa ad andare avanti senza sapere cos’è la natura, perché è solo grazie alla natura che siamo qua e per essere felici bisogna sapere almeno una piccola parte, che varia da persona a persona, di cos’è la natura e cos’è che è successo nel passato. Soddisfare piaceri naturali e necessari è molto importante per la felicità, avere accesso a piaceri naturali ma non necessari può essere positivo se, per procurarceli, non ci votiamo ad un sacrificio eccessivo, mentre i piaceri non naturali e non necessari sono nella stragrande maggioranza dei casi fonte più di infelicità che di felicità. Secondo Epicuro, infatti, l'uomo dovrebbe concentrarsi sul vivere quegli aspetti della vita connessi alla sua natura e coltivare con impegno l'amicizia, elemento assolutamente positivo della nostra esistenza. La filosofia epicurea invita l'uomo a godere senza affanni di ciò che può procurarsi senza sforzo eccessivo e a vivere la vita stringendo salde e durature re l a z i o n i i n t e r p e r s o n a l i . S p e s s o i cosiddetti "falsi idoli" (ovvero i soldi, il benessere corporale, la fama, il successo, www.anovecento.net il potere) sono considerati fonte di felicità, ma secondo talune teorie questo atteggiamento crea solamente più ansia, che è in contrasto con lo stato della felicità. Il raggiungimento di un falso idolo può provocare solo una gioia effimera, poiché più si conquista una cosa, più ne cresce il desiderio. Perché vivere per il sapere aiuta in qualsiasi circostanza e per qualsiasi lavoro? Il motivo per cui ormai bisogna ritornare su questo argomento è perché la parola ‘Felicità’ ha perso in parte il suo valore. Come è scritto nel capitolo in questione, la felicità non è la fama, una bella casa, lunghe vacanze ecc.. Bisogna invece distinguere il godimento dalla felicità. Bisogna essere felici quando si mettono in luce le nostre qualità di apprendimento e il talento nel realizzare i nostri talenti e realizzare le nostre potenzialità massime. bisogna guardare indietro e vedere come adattare il vero concetto di felicità al mondo d’oggi e differenziarci per le diverse cose che sappiamo, per poi sfruttarle nel mondo di tutti i giorni. Contributo: Lorenzo Faranda, Zeno Maltese (classe I N, L. Cl. Virgilio, Roma) Quello che ci vorrebbe, sarebbe proprio un cambiamento di mentalità, un po’ di sforzi e buona volontà per raggiungere ciò che veramente vogliamo ed andare più avanti possibile con le nostre qualità, perché solo in questo modo si possono migliorare. Forse si tratta anche di una mancanza di autostima, quando invece bisogna ricordarsi che gli esseri umani partono tutti dallo stesso livello ed è proprio con l’impegno che si arriva dove si vuole arrivare e dove sono arrivate altre persone, che si credeva fossero superiori in quella circostanza. Ovviamente con l’andare del tempo la qualità di vita è migliorata in molti aspetti ed è giusto seguirli, ma sono d’accordo con Bonazzi, www.anovecento.net