I percorsi dell`amore
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I percorsi dell`amore
I percorsi dell'amore: dall'amore personale all'amore transpersonale Intervista a Laura Boggio Gilot 1) “Amore” è una delle parole più usate da sempre dall'uomo, e, nell'era di internet, è quella in testa alle classifiche nei motori di ricerca, in paesi come l'Australia e gli Stati Uniti. Potrebbe darci una breve definizione che possa esprimere il significato di questa bellissima parola? L'amore è uno stato affettivo di appagamento e felicità del proprio essere nel mondo, una esperienza esistenziale legata a qualunque percezione positiva di sé nel mondo. Esso si rivela in ogni tipo di atteggiamento unitivo: è creativo in quanto, a diversi livelli, rappresenta la sintesi del Logos e dell'Eros contro la separatività e la distruttività del non amore e può essere collegato ad altre persone o indipendente da esse e del tutto soggettivo. 2) Una definizione davvero sintetica e nello stesso tempo estensiva. Quali sono i suoi “oggetti”, cioè a quali esperienze umane si rivolge l'amore? L'amore va dagli appagamenti più sensoriali a quelli più raffinati: intellettuali, estetici, etici, sino all'amore incondizionato, legato a uno stato di coscienza transpersonale. Nell'arco dell'amore, l'individuo agisce spinto dalla forza universale dell'Eros, che va dalla passione sessuale all'amore cosmico. Permette l'appagamento di tutti i bisogni umani, da quelli istintuali, a quelli mentali, a quelli spirituali. Tra di essi: l'amore della verità, della conoscenza, della bellezza, del sacro, ecc. 3) Questa esperienza come si radica nell'esistenza umana e nel suo sviluppo? In una accezione psicologico-autorealizzativa, legando il tema dell'amore a quello dello sviluppo, si può sostenere che il grado dell'amore è proporzionale alla integrazione delle potenzialità umane. In modo generico, possiamo delineare un amore legato all'io personale e uno legato al Sé transpersonale. Il primo amore, di tipo egocentrato, è tipico di una personalità che ha integrato solo le sue dimensioni fisiche e mentali più elementari ed è ancora separato dalle dimensioni intuitivo-spirituali. Il secondo amore, di tipo altruistico e spirituale, è tipico della personalità più sana e più matura che ha integrato le Pagina 1 di 5 componenti superiori del Sé, realizzando anche una conoscenza translogica intuitiva che dà accesso alla comprensione del senso universale della vita. 4) L'amore di tipo personale egocentrato, che probabilmente riguarda la maggior parte delle persone per la maggior parte del loro tempo, su quali motivazioni e conoscenze si basa? L'amore personale si basa su una conoscenza parziale della realtà e del Sé, è motivato dalla necessità di “avere” ed ha come obiettivo la gratificazione di una carenza, legata a un bisogno dell'io da cui è determinato. L'intensità dello stato carenziale, infatti, stabilisce il grado delle aspettative e l'intensità dell'investimento energetico canalizzato sull'oggetto desiderato: tale amore dipende dal prossimo o comunque dall'altro da sé, non conosce per questo libertà ed ha come unico fine il possesso. L'espressione dell'amore personale è legata alla corporeità e alla istintualità: esso fa perciò parte del livello di coscienza e di conoscenza ancora immatura rispetto all'arco integrale del cammino umano. La sua forma è quella dell'estetica formale e dell'edonismo, le sue funzioni sono legate all'impulso, all'emozione e alla sensazione, maggioritarie rispetto alle funzioni volitive e intuitive e a un sentimento di tipo superiore. Lo stato psicologico globale di chi vive la dimensione personale dell'amore è di paura, di insicurezza, di precarietà, di insoddisfazione, di paura e di difesa nei riguardi del mondo esterno da cui si dipende e da cui si può essere minacciati. 5) Invece, quali sono le caratteristiche dell'altro tipo di amore, quello transpersonale? L'amore transpersonale nasce dalla evoluzione della conoscenza e della coscienza e dalla corrispondente trasformazione delle componenti egoistiche legate all'avere, al potere e al successo personale. Segna il passaggio dallo stato di coscienza dualistico al non dualistico: il suo punto massimo è nella realizzazione del “Sé”, uno stato di coscienza unitivo e felice. L'amore transpersonale, essendo una espressione di conoscenza transegoica, deriva, nei suoi diversi gradi, dalla attualizzazione del patrimonio inconscio superiore che ogni essere umano possiede come miniera non esplorata della interiorità. Le sue funzioni preferenziali sono: intuizioni archetipiche, sentimento altruistico e volontà di bene, maggioritarie rispetto all'impulso, alla emozione e al pensiero appropriativo. Lo stato psicologico è di armonia, perché l'individuo realizza le sue più alte potenzialità e si libera gradualmente dei bisogni dell'io e della problematica della sua coscienza dipendente. In altre parole, non esistono più carenze che determinano compensazioni né bisogni che determinano appropriazioni. L'amore transpersonale è non dualistico, nel senso che non si contrappone più a nulla, avendo superato la dualità del piacere e del dolore, in una sintesi armonica unificante le motivazioni alla attrazione e alla repulsione. 6) Esiste qualche fattore distintivo tra i due tipi di amore? Diversamente dall'amore personale, l'amore transpersonale ha una tendenza centrifuga, nel senso che tende a canalizzare la propria energia verso gli altri, attraverso un Pagina 2 di 5 atteggiamento compartecipativo ed empatico senza attaccamento. Attraverso tale modalità di essere, l'individuo non si vive più separato dagli altri, nella misura in cui non ha più bisogno di essi, e vede gradatamente sostituire il bisogno del possesso in chiave autoaffermatoria col bisogno di condividere e di comprendere e di aiutare le altrui motivazioni e stati carenziali. 7) Parliamo ora dei frutti di questo amore transpersonale... In tale tipo di amore si sperimenta l'autentico significato della libertà, quella che scaturisce dalla indipendenza nei riguardi della volontà e delle scelte altrui. La libertà “da” conduce alla libertà “per” in cui è possibile un programma individuale, collettivo e cosmico, in cui la vita umana emerge nella sua funzione primaria di compito e di servizio. Possiamo dire che l'amore transpersonale-spirituale è legato al bisogno di “essere” e non a quello di “avere”, indi alla realizzazione delle potenzialità umane archetipiche più alte e sublimi del vero, bello e buono. Dall'amore legato all' “essere” nasce l'equanimità, che è il perfetto senso della giustizia, l'equidistanza, che è la sensazione di essere alla stessa distanza da tutti gli esseri umani, oltre ogni separatività e lontananza, non estranei, ma originanti da una stessa fonte e finalizzati verso la stessa meta. Dall'equidistanza si sviluppa la perdita della paura e dell'avidità, che unifica le dimensioni del dare e del ricevere in una unità di rapporto e in uno scambio motivato non dal possesso, ma dall'interazione disinteressata. 8) In alcuni suoi scritti spirituali parla di “amore del Sé”; cosa indica esattamente tale tipo di amore? L'amore del Sé è quello rivolto alla realizzazione della propria più profonda natura divina. È l'amore volto a integrare l'essenza, il cuore del Sé, e con esso i suoi archetipi dell'armonia, dell'amore e della sapienza. È quell'amore che spinge all'unità sempre più intensa e perfetta con la Fonte universale della vita; ha equivalenti con l'amore mistico e con lo stato di beatitudine del saggio. L'amore del Sé si risveglia con la caduta del desiderio egocentrato, connessa con il definitivo superamento delle motivazioni acquisitive dell'io. Esso è perciò indipendente dalla corporeità e istintualità e dalle componenti emotive-mentali della personalità che sono trascese a un livello spirituale. L'amore del Sé ha le connotazioni dell'eterno e dell'universale, al di là di ogni identificazione materialistica legata all'attaccamento e all'avversione. Più dell'amore transpersonale, che ne rappresenta il momento precedente, esso è una unità di sentimento e di intuizione del sacro quale essenza del Reale. Presente solo in rarissimi casi di rapporti interpersonali (maestro e discepolo): esso è soprattutto rappresentato nell'amore delle più alte personalità della mistica e della sapienza meditativa. La sua forma, trascendente qualunque qualificazione, è quella del distacco totale dalla importanza personale. Pagina 3 di 5 9) Si tratta dunque di una forma altissima di amore, forse difficilmente raggiungibile dalla maggior parte delle persone... a un livello un po' meno alto, possiamo parlare di sviluppo dell'amore transpersonale attraverso lo sviluppo di qualità ad esso correlate, e, in tal caso, quali sono tali qualità? Le qualità dell'amore transpersonale sono: l'umiltà, la pazienza, la comprensione, la compassione, la tolleranza e la generosità. Esse si sviluppano in una persona integrata che ha raggiunto un retto amore di sé e si vanificano in una persona disarmonica il cui campo della coscienza è alterato da problematiche conflittuali: in tal caso l'io è impulsato da energie separative, che sono in antitesi con le energie spirituali e sintetiche dell'amore. Le qualità dell'amore sono perciò in relazione alla salute psicologica e dipendono dal susseguente grado di attualizzazione delle potenzialità umane e di sviluppo. 10) E dunque, transpersonale? come si espleta un atto d'amore autenticamente I caratteri distintivi dell'amore transpersonale sono: il servizio, la creazione spirituale e la conseguente attitudine alla propria autotrasformazione per dissolvere i fattori egoistici che separano l'io dal Sé, sino alla piena autorealizzazione. Essi sono volti a suscitare in sé e negli altri le energie rivolte alla crescita e al benessere non avido, si esprimono nell'ambito di successivi atti d'amore donativi e si associa alla conoscenza nei suoi aspetti di empatia e di intuizione supercosciente. L'empatia in senso transpersonale è la capacità di comprendere (dal latino cumprehendo) le qualità del vissuto altrui includente la sofferenza e l'errore, oltre le possibilità conoscitive della ragione: implica il cuore più che la mente. L'empatia è un silenzioso entrare in sintonia con quanto avviene sia nella coscienza che nell'inconscio altrui: essa è una qualità creativa che si esprime nel contatto interpersonale al di là del dialogo e della interazione; come tale è una qualità di elezione dello psicoterapeuta di orientamento transpersonale e di qualunque tipo di Maestro. L'empatia è una qualità che si attivizza per motivazioni spirituali e altruistiche, solo in seguito a un avanzato grado di purificazione coscienziale quando i bisogni dell'io sono stati compresi e risolti. Attraverso essa, si entra in contatto con il sentimento altrui, senza subire alcun coinvolgimento emotivo. L'intuizione è strettamente correlata alla empatia, ed è tanto maggiore quanto più è slegata dall'espressione dell'io e quanto più è legata alla realizzazione del “Sé”. Nell'intuizione, l'amore si esprime nel suo aspetto più conoscitivo, quale modalità di contatto e di comprensione attraverso l'unione di soggetto e oggetto senza mediazioni razionali e interlocutorie. Essa è perciò conoscenza immediata e totale dell'altro, in cui l'interazione tra un “io” e un “tu” non è determinata dai bisogni, ma è sostituita da uno stato unitivo dell'essere in cui la manifestazione dialettica e separativa dell'esperienza duale è sintetizzata nell'esperienza unitiva-spirituale. In tale tipo di amore, la compartecipazione umana si può estendere anche alla realtà cosmica di cui ognuno fa parte, dove il significato della vita è agganciato alle categorie universali, e ogni aspetto relativo è riconosciuto solo come una manifestazione di una più totale realtà assoluta. Pagina 4 di 5 11) Che tipo di stati d'animo arreca l'amore transpersonale? Gli stati dell'amore transpersonale sono: la libertà, l'assenza di paura e di ansietà, la calma mentale, il senso di sicurezza, il senso di vivere l'eternità, e con esso la fiducia e la gioia. Da essi scaturisce il coraggio di esistere non più nel senso di lotta per l'affermazione di sé nella vita o per la sopportazione di essa, ma quale vissuto altamente qualificativo di espletamento di un compito a cui nessun altro potrebbe essere preposto. L'attitudine evolutiva, l'impegno sociale e la creatività divengono allora uno stato normale dell'essere, legate allo scorrere della vita e al rapporto felice con essa: esse sono insieme bisogni e motivazioni di una posizione di responsabilità verso la vita nel suo aspetto immanente e trascendente. 12) Come si esplica, infine, un atto d'amore autentico nel rapporto con gli altri? L'atto d'amore verso il prossimo è la sintesi di progressivi momenti coscienziali determinati da bisogni superiori che danno luogo a una azione creativa. Esso si esplica in quattro fasi: a) accettazione, b) comprensione, c) capacità di perdono, d) cura. La prima fase nasce dalla maturazione della accettazione a partire da sé stessi: essa è successiva alla liberazione del senso di colpa legato a un inconscio agito di incomprensione e punitività. Essa non può esistere sinché l'io è determinato da una internalizzazione inconscia negativa, relativa a un genitore interno disfunzionale, il cui messaggio – tu non sei ok – determina un conseguente vissuto di indegnità, paura e rabbia. Il senso di colpa, elemento costante della patologia psiconevrotica ma anche di molte personalità considerate sane, si pone come antinomico e polare rispetto all'amore; infatti, a livello personale frammenta l'unità dell'io in subpersonalità conflittuali (genitore carnefice e bambino vittima); a livello interpersonale, viene proiettato sul prossimo e inconsciamente in esso viene combattuto. Il superamento di tale problematica è affidato alla comprensione delle dinamiche inconsce e alla successiva trasformazione dei contenuti conflittuali. Ciò è attuabile in particolare attraverso diversi sistemi psicoterapici e anche attraverso un itinerario meditativo di consapevolezza. La comprensione, quale secondo momento dell'atto d'amore, è la risultante della accettazione, e si pone come penetrazione consapevole nell'io altrui, non più oggetto dei propri desideri o delle proprie proiezioni e recipiente delle proprie aspettative egoistiche, ma riconosciuto nei suoi limiti e nei suoi bisogni. La volontà di bene diventa il momento espressivo di quel sentimento di unità che è nutrita dalla generosità e dall'altruismo. Da ciò si manifesta la cura come conseguente donazione spontanea di quanto occorre al benessere e alla crescita dell'altro non più visto come un “tu” separato e spesso rivale, ma come una parte della propria stessa esistenza, come un fratello nella vita verso cui si ha responsabilità e fiducia. Pagina 5 di 5