Quante volte, figliolo? | Data Manager Online

Transcript

Quante volte, figliolo? | Data Manager Online
Quante volte, figliolo? | Data Manager Online
LOGIN
10/6/15, 4:52 PM
REGISTRATI
NEWS
EVENTI
WHITE PAPERS
BREAKING NEWS
Inaugurata la “nanofabbrichètta”
RIVISTA DATA MANAGER
TOP100 DEL SOFTWARE
NEWSLETTER
World Quality Report 2015: le aziende non tengono il passo con l’evoluzione tecnologica
PUBBLICITÀ E SERVIZI
CANALE ICT
Apple presenta iPhone 6S e iPhone 6S Plus, iPad Pro e Apple TV
Cisco, la tecnolog
Quante volte, figliolo?
COLLEGATI CON UN CLICK
Login with Facebook
TROVA ARTICOLI
cerca qui
0
16
8
0
di Redazione Data Manager Online ,
CERCA
11 febbraio 2015
UNISCITI ALLA NOSTRA COMMUNITY
Quante volte hai sentito parlare di questa “città intelligente”?
E quante volte ti hanno detto che era smart un’automobile elettrica, un lampione che oltre a fare luce fa da
antenna Wi-Fi, una panchina con il pannello fotovoltaico per alimentare lo smartphone scarico?
Portata alla ribalta dal meticoloso lavoro di Carlo Ratti al MIT di Boston e dal suo Senseable City Lab – e diventata
una moda da qualche anno grazie all’apertura di canali di finanziamento specifici – la smart city è ancora oggi un
concetto dai confini imprecisi, e sfuggenti. Il problema sta nel termine inglese che la definisce, e che intende mille
sfumature di significato. Parliamo di smart city, allora, per parlare di una città intelligente, ma anche di una città
brillante, elegante, sofisticata. Piena di energia. Quindi bella. La città del futuro è una città prima di tutto bella, e in
ultimo intelligente. E noi italiani dovremmo saperne qualcosa, di città belle. Il nostro contributo alla smart city
internazionale dovrebbe essere un modello di sviluppo urbano che unisca l’adozione delle più sofisticate tecnologie
sul mercato, alle pratiche di applicazione di queste in un contesto ricco di bellezza, estetica e di contenuto.
DataManager
4,408 likes
Like Page
Shop Now
Be the first of your friends to like this
#smart city @urbanocreativo Emanuela Donetti: Che cosa
non cambia?
CLICK TO TWEET
http://www.datamanager.it/2015/02/quante-figliolo/
Page 1 of 3
Quante volte, figliolo? | Data Manager Online
10/6/15, 4:52 PM
Come fare?
Una città bella, e intelligente, è una città in cui è bello vivere, in cui muoversi è facile, in cui l’infrastruttura sostiene
la quotidianità, qualsiasi essa sia, come ogni individuo scelga di viverla.
La città dove vivete si sta trasformando. Non tanto grazie a lampioni che non fanno più solo luce, ma si sono
trasformati in antenne di segnale Internet senza fili, o dove il tragitto della spazzatura viene tracciato grazie a chip
rfid, in modo da capire quanta strada fanno i rifiuti dal cestino di casa al luogo di trattamento. Si sta trasformando
perché ognuno di noi è diventato, grazie allo smartphone che tiene in tasca – o in borsetta – un sensore urbano
generatore di dati e ricettore di informazioni in tempo reale.
Affamata di informazioni, la città intelligente è sempre più costellata di sensori. Sensori di ogni genere. La
videocamera di sorveglianza di una banca, il passaggio al telepass, strisciare la carta di credito, si associano a dati
del tutto nuovi, come quelli generati dai nostri devices tecnologici, più o meno wearable. E a quelli generati dai
sensori sparsi sul territorio per tracciare clima e condizioni generali dell’atmosfera, stato del traffico, meteorologia.
Informazioni che per ora non generano al cittadino che pochissime ricadute. Ma immaginate se questa infinità di
dati – che oggi sono rilasciati in diverso modo a disposizione del mondo privato – fossero rielaborati in modo
creativo e utilizzati per cambiare gli intervalli di tempo del rosso ai semafori, in momenti di particolare traffico, o
aumentare il numero di mezzi pubblici in giorni in cui le piazze sono particolarmente affollate, o ancora
“aumentare” l’efficacia di alcuni sportelli al pubblico, migliorando proprio quei servizi nella loro versione online.
ULTIME DAL MONDO STARTUP
BioUpper, l’acceleratore di start up nelle
scienze della vita
2 OTTOBRE 2015
Finanziamento per start up. Se ne parla a
ComoNExT
Energia e bellezza nel cuore della #smart city di
Emanuela Donetti @urbanocreativo
CLICK TO TWEET
1 OTTOBRE 2015
Internet Festival: le 5 start up selezionate
da Cnr di Pisa per la finale di ItCup
30 SETTEMBRE 2015
La città Smart
MORE ARTICLES
Ecco. Questa, a dire il vero, é la città Smart. Una città che usa l’intelligenza collettiva, messa a disposizione da
ciascuno di noi, per migliorare la qualità della vita di tutti.
Una città dove siamo noi a generare il valore, perché i dati sono proprietà di tutti i cittadini, e siamo ancora noi a
godere i benefici del trattamento di questi dati. Pensateci. è un po’ come se fossimo proprietari di una miniera
d’oro, ma fossimo anche l’oro. Per questo la grande forza nell’affermazione della smart city, o in quella che
fondamentalmente è l’interazione tra città e tecnologia, sta nella diffusione di devices mobili: smartphone, tablet, e
tra poco i cosiddetti wearables, e di sensori sul territorio.
Questi oggetti hanno cambiato il nostro modo di interagire con il mondo, e aumentato drasticamente la quantità di
dati realmente disponibili. Non solo. Sono porte aperte su questo patrimonio, accessibile se (e solo se) qualcuno
fornisce applicazioni che ne sfruttano il potere.
Per rendere più fluidi gli scambi, più veloci gli spostamenti, più sicure le interazioni. Anche per strada. Anche solo
per parcheggiare. La tecnologia cambia e si muove a una velocità che non si sarebbe potuta immaginare prima.
#smart city @urbanocreativo Emanuela Donetti: La città
delle relazioni
CLICK TO TWEET
Che cosa non cambia?
La natura dell’uomo resta la stessa: essere animale sociale. Non c’è città smart senza i suoi cittadini. Chi fa la smart
city è l’attore delle piccole azioni quotidiane: si crea con la consapevolezza, l’adesione e l’azione dei singoli cittadini.
La città smart è la città dell’intelligenza condivisa. Allora forse, è più corretto parlare di approccio smart. Ogni tipo di
innovazione deve essere in funzione di un contesto da ottimizzare. Bisogna aver sempre la consapevolezza degli
strumenti che si utilizzano per calibrare il risultato tra efficienza ed efficacia. Con lo scopo di far tornare le strade, le
piazze e tutto il tessuto urbano, ciò che in realtà sono sempre stati: luoghi, nati per favorire le relazioni tra gli esseri
umani.
Emanuela Donetti @urbanocreativo
QUALCHE OFF-TOPIC
Mercato mutui: continua il trend positivo
http://www.datamanager.it/2015/02/quante-figliolo/
Page 2 of 3