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TENIAMO VIVA LA PAROLA
26 dicembre: Gesù
con i pensieri di Luciano Monari Vescovo
L’ Angelo nell’annunciare a Giuseppe la nascita del Bambino gli attribuisce due nomi:
Emmanuele che vuole dire Dio con noi, Gesù che vuole dire Salvatore.
A La nascita di Gesù secondo Matteo 1
---------------------------------------------------------------------------------------------------------Introduzione: Matteo riduce il Vangelo della nascita e dell’infanzia di Gesù a quattro episodi: la
genealogia – l’annuncio a Giuseppe – l’arrivo dei magi – la fuga in Egitto e il rientro a Nazareth
24 dicembre: La profezia di Isaia
L’Evangelista Matteo per spiegare la nascita straordinaria di Gesù, racconta di Maria
incinta per opera dello Spirito Santo e di Giuseppe che, istruito dall’angelo, decide di
prenderla con sé come sua moglie.
Poi aggiunge: “Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la Vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a
lui sarà dato il nome di Emmanuele” (Mt 1, 22-23).
Il nome di Emmanuele è una rivelazione di Isaia (Is 7,14). A quei tempi Gerusalemme
era minacciata dagli eserciti di Samaria e di Damasco. Il re impaurito stava cercando
alleanze nei grandi imperi e si preparava a fare la guerra mettendo la sua fiducia
nell’esercito. Il profeta, ispirato dal Signore, gli va a dire di non aver paura e gli
annuncia una grande promessa divina capace di suscitare una forte speranza: la
nascita di un bambino al quale verrà dato il nome di “Emmanuele”.
Preghiamo: Canterò per sempre l’ amore del Signore
Questo Bambino è il Figlio di Dio, è il padrone del mondo e ha bisogno di essere
salvato. È Giuseppe che, avvertito in sogno, prende la famiglia e va in Egitto, e salva
così il Salvatore … il suo Salvatore.
È un paradosso, ma indica una cosa fondamentale: il Figlio di Dio si fa davvero uomo,
assume veramente la condizione umana. Noi nasciamo deboli; anche il Figlio di Dio si
fa piccolo e fragile: abbiamo la vita ma non da noi stessi; l’abbiamo ricevuta. Gesù a
Nazareth cresce in sapienza e bontà; anche noi diventiamo grandi: non per essere
autonomi, ma per avere la forza di sostenere gli altri.
Preghiamo: Il Verbo, la luce vera, venne tra i suoi e i suoi non lo hanno accolto.
27 dicembre: La genealogia di Gesù 1 – I suoi significati
La genealogia di Gesù, da Abramo fino a Giuseppe, sembra una lista di nomi che non
dice niente di particolare; in realtà ha un grande significato.
Anzitutto vuole dire che Gesù Cristo è innestato dentro la storia umana.
Gesù è Figlio di Dio, viene dalla grazia di Dio, ma facendosi uomo, partecipa alla nostra
esperienza terrena, con tutto quello che c’è di creativo e di fragilità.
Inoltre questa storia ricordata da Matteo è la storia di una Promessa.
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo: inizia con Davide e Abramo
perché sono loro che hanno ricevuto da Dio la Promessa.
Infine per Matteo è la Parola di Dio che dà origine alla storia.
La Parola di Dio è una parola efficace, crea un cammino e fissa il traguardo.
25 dicembre: L’Emmanuele
Preghiamo: Oggi la luce splende su di noi.
“L’Angelo dice a Giuseppe: “A Lui sarà dato il nome di Emmanuele”.
Emmanuele è una parola ebraica; significa: con noi c’è Dio; è il segno di una presenza
forte che spazza via le minacce elevate contro di noi. Quando a un bambino si dà
questo nome, si vuole dire che le cose vanno bene, che ci sentiamo protetti e salvati.
Matteo con il racconto del suo Vangelo afferma che la nascita di Gesù avviene in modo
straordinario perché esprime la vicinanza di Dio e la salvezza che Dio offre agli uomini.
Se Gesù perdona i peccati, è perché Dio è con noi; se guarisce i malati, è perché Dio è
con noi; se risuscita una bambina morta, è perché Dio è con noi; se dà da mangiare
alle folle affamate, è perché Dio è con noi; cioè tutte le opere di Gesù, tutta la sua
esistenza terrena, non fanno altro che esprimere la presenza di consolazione e di
salvezza di Dio.
Nel Bambino di Betlemme, fattosi poi uomo adulto a Nazareth, nella sua vita fino al
dono estremo di se stesso sulla croce, c’è “Dio con noi”.
Preghiamo: Oggi è nato per noi il Salvatore.
28 dicembre: La genealogia di Gesù 2 – La promessa di Dio
Abramo vive circa 1500 anni, Davide circa 1000 anni prima di Gesù Cristo: fare una
promessa che si realizza in un tempo così lontano, vuole dire chiedere agli uomini una
fede e una speranza grande. È la fede che domina nella successione di personaggi.
“Abramo generò Isacco”
Sono solo tre parole, ma contengono tutta l’attesa di Abramo, tutta la sua delusione
perché il tempo passa e il figlio non si vede, fino a quando umanamente non c’è più
nessuna speranza e Dio realizza la sua promessa.
“Isacco generò Giacobbe”
Non è vero: Isacco genera Esaù e Giacobbe, e dei due è Esaù il primogenito. Ma la
promessa di Dio non passa per i diritti umanamente stabiliti. Infatti passa attraverso il
secondogenito: davanti a Dio non ci sono diritti.
Preghiamo: E’ apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini
29 dicembre: Genealogia di Gesù 3 - La schiavitù in Egitto
1 gennaio: Genealogia di Gesù 6 – Maria, madre e vergine
“Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e
Zara, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb” … e così via.
Viene l’ultima generazione. Ci aspettiamo che Matteo dica: “Giacobbe generò Giuseppe
e Giuseppe generò Gesù”. Invece a questo punto la genealogia ha uno scarto e dice:
Sono generazioni vissute lontano dalla patria: hanno amato, faticato, sofferto, provato
nient’altro che questo. Il Signore si serve anche di loro per realizzare le sue promesse.
“Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù”
“Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab,
Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide” … e così via.
Mt 1, 18: “Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di
Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”.
Finalmente qualcosa della Promessa si realizza: Davide è un grande re, il suo regno è
un impero. Però nella genealogia ci sono due persone inaspettate. La prima è Racab, la
prostituta di Gerico. La seconda è Rut, di una razza che gli Ebrei disprezzano. Davide
ha nelle vene sangue straniero. Ciò che conta non è la razza o il colore, ma la fede.
La concezione verginale di Gesù non è un rifiuto del matrimonio e della sessualità
come se fossero cose negative; rivela piuttosto che Dio realizza le sue promesse in
modo meraviglioso, che quanto avviene in Maria è opera sua, che Gesù ha il nostro
destino umano ma nello stesso tempo è dono di Dio.
Preghiamo: Cantate al Signore un canto nuovo. Alleluia!
Preghiamo: Popoli tutti, lodate il Signore
Dietro a questo scarto c’è l’allusione alla verginità di Maria e alla nascita verginale di Gesù.
30 dicembre: Genealogia di Gesù 4 – I re di Israele
2 gennaio: Genealogia di Gesù 7 - Il misterioso progetto di Dio
Dopo Davide la storia continua con alcuni personaggi significativi e che fanno riflettere.
Con la nascita verginale di Gesù si è compiuto il progetto di Dio, misterioso e
comprensibile solo a posteriori: alla fine, voltandosi indietro, si può notarne l’ordine e
la bellezza. Per questo Matteo conclude la Genealogia di Gesù, riassumendola così:
“Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria”
C’è un adulterio e un omicidio. C’è anche il peccato in questa genealogia. Dio è più
forte e più grande dei peccati degli uomini; può prendere un re peccatore, Davide, e
nello stesso tempo farlo entrare in una linea di speranza.
“Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat”
Sono i re di Israele: hanno comandato sul popolo e seduto sul trono di Giuda in
Gerusalemme. Ce ne sono alcuni sciocchi, come Roboamo; altri giudicati empi, come
Manasse e Amos; altri ritenuti pii e religiosi, come Ezechia e Giosìa. La storia è un
intreccio di bene e di male, di bontà e di cattiveria, di saggezza e di stupidità.
Preghiamo: L’uomo vivente è la Gloria di Dio.
“La somma delle generazioni, da Abramo a Davide, è di quattordici; da Davide fino alla
deportazione in Babilonia è di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è di quattordici”
Sembra un caos, una serie di eventi senza rapporti tra loro, talvolta anche un
fallimento; invece c’è un ordine. Tutto rientra nel misterioso disegno di Dio.
Quando nella nostra vita lasciamo operare Dio, tutto contribuisce alla realizzazione del
suo progetto: le nostre fatiche, i nostri successi, i nostri desideri, i nostri insuccessi;
anche i nostri peccati: nel momento in cui li riconosciamo come tali e li affidiamo alla
misericordia di Dio, in noi continua la sua opera di salvezza.
Preghiamo: Gioite, giusti, nel Signore; nella sua santità celebrate il ricordo
31 dicembre: genealogia di Gesù 5 – L’esilio in Babilonia
3 gennaio: Maria Madre di Dio
Il cammino della Promessa continua attraverso una storia varia.
Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia”
La deportazione è una catastrofe. Il peccato sembra aver distrutto la promessa di Dio.
“Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd” … e così via
E chi sono costoro? Sono degli sconosciuti. Sembra ancora una volta che la Promessa
di Dio si perda nel quotidiano e nel banale. Invece il Signore si serve di tutto per
realizzare la sua volontà. Di generazione in generazione la promessa continua.
Abiud generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim,
Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò
Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe”.
Qui arriviamo a qualcuno che noi cristiani conosciamo molto bene: Giuseppe.
Preghiamo: Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio.
“Maria … si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”
L’incarnazione è opera dell’amore infinito e immeritato di Dio. Eppure Maria ha dato al
Verbo di Dio un volto umano, un sorriso, un corpo, un cuore. Madre di Dio è il titolo
che le è stato riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa nel Concilio Ecumenico di Efeso:
in Gesù Cristo c’è un’unica persona quella del Verbo di Dio; Maria è Madre di Dio
perché Madre del Verbo fatto carne.
Quando onoriamo Maria, contempliamo le opere che Dio ha fatto attraverso di Lei; ma
nello stesso tempo vediamo in Lei il modello della Chiesa. Preghiamo perché la Chiesa,
ad immagine di Maria, possa sempre accogliere il Verbo di Dio, che entra nella storia
degli uomini, la rinnova e la salva con la ricchezza del suo amore.
Preghiamo: Salve, Madre santa: tu hai dato alla luce il Re che governa il cielo e la terra