Programma di sala - Teatro Comunale di ferrara

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Programma di sala - Teatro Comunale di ferrara
F. Listz - 2 Lieder per contralto e pianoforte
Die Loreley
Mignons Lied
C. Debussy - La cathédrale engloutie per pianoforte
J. Brahms - 2 Lieder Op. 91 per contralto, viola e pianoforte
Gestillte Sehnsucht
Geistliches Wiegenlied
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C. Debussy – La puerta del Vino per pianoforte
M. de Falla - 7 Canciones populares españolas per contralto e pianoforte
1. El paño moruno
2. Seguidilla murciana
3. Asturiana
4. Jota
5. Nana
6. Canción
7. Polo
La produzione liederistica di Franz Liszt rappresenta un'importante tappa per l'evoluzione del genere in seno al
Romanticismo tedesco: semplicità del disegno melodico e osservato equilibrio formale lasciano spazio a una nuova libertà
strutturale ed espressiva, soggetta unicamente alle ragioni poetiche e alle suggestioni emotive derivanti dal testo. Die Loreley
(Ich weiss nicht) fu composto nel 1841 e dedicato alla Contessa Marie d'Agoult, allora compagna di Liszt. L'ode strofica di
Heinrich Heine narra la leggenda di Loreley, bellissima ninfa del fiume Reno che ammaliava i naviganti con il suo soave canto,
causando naufragi e sciagure. La linea vocale è sottoposta a frequenti modulazioni e virate emotive, l'accompagnamento
impreziosito da una particolare ricerca timbrica, a tratti imitativa, nell'intento di ricreare il clima psicologico, l'aura
sentimentale che circonda una delle più celebri leggende del folklore germanico. In Mignons Lied (Kennst du das Land),
composto nel 1842 su una celebre ballata di Wolfgang von Goethe, il rimpianto della protagonista per il Paese natale, l'Italia, è
elevato a simbolo dell'interesse dei letterati tedeschi verso il Bel Paese, una sorta di terra promessa, emblema del richiamo
dell'arte poetica. L'assetto strofico accoglie l'approfondimento di una nutrita serie di stati d'animo, pur sempre velati da un
sentore di nostalgica malinconia.
Gli Zwei geistliche Lieder per contralto e pianoforte con viola obbligata op. 91 appartengono alla maturità produttiva di
Johannes Brahms; furono completati nel 1884, sebbene Geistliches Wiegenlied risalisse al settembre 1864. Lo stile liederistico
di Brahms prende le mosse dal Volkslied tedesco, in linea con la riscoperta e l'elaborazione del canto popolare tipica
dell'estetica Romantica, votata a rivalutare le tradizioni del folclore locale. Il costante equilibro strutturale lascia ampio spazio
a un'accorata e profonda espressione del sentimento, in linea con la costante oscillazione della personalità artistica di Brahms
tra ordine classico e sentimento Romantico. Gestille Sehnsucht è un dolce e malinconico Adagio espressivo su versi di
Friedrich Rückert. Viola e pianoforte introducono il tema, ripreso dal canto e intrecciato in un fitto dialogo con la viola; la linea
melodica del canto è impreziosita da numerose fioriture, sostenuta da un discreto accompagnamento arpeggiato del
pianoforte. Geistliches Wiegenlied, composto in occasione del battesimo del primo figlio del violinista Joseph Joachim,
fraterno amico di Brahms, è una tenera ninna nanna per Gesù bambino, su testo di Emanuel Geiber da Lope de Vega. La viola
contrappunta il canto con l'esposizione di una tradizionale melodia natalizia del Cinquecento.
L'ispirazione popolare alla base delle Siete canciones populares españolas, composte da Manuel de Falla nel 1915, al
rientro in patria dopo un lungo soggiorno a Parigi: un manifesto della poetica del compositore, profondamente legata alla
tradizione musicale iberica, raccolta nella molteplicità delle sue espressioni e rielaborata alla luce delle esperienze parigine in
ambito Impressionista (a fianco di Debussy, Ravel, Faurè). La raccolta, basata su testi di tradizione orale, accoglie un'ampia
gamma di emozioni e stati d'animo, tratteggiati da una ricerca armonica e melodica sempre fedele al colore locale, alla
caleidoscopica brillantezza del paesaggio iberico: dall'angoscia nata dal disonore, concretizzata dal frequente ricorso alla
dissonanza, in El paño moruno alla pungente satira di Seguidilla murciana; dalla tenera malinconia di Nana allo slancio
coreutico di Asturiana, Jota e Polo, ispirate a celebri danze del folclore gitano.
Completano il programma due celebri pagine pianistiche tratte dai Préludes di Claude Debussy, due raccolte composte
tra il 1909 e il 1913. La suggestione naturalistica è assai evidente in La Cathédrale engloutie, rappresentazione della leggenda
celtica della città di Ys, inghiottita dall'Oceano per le colpe dei suoi abitanti; la nebbia del mattino, il movimento delle onde, il
suono delle campane e dell'organo della cattedrale sono rese da procedimenti imitativi di grande efficacia, nell'ambito di uno
sviluppo perfettamente in linea con il procedere della narrazione. La Puerta del Vino è una suggestiva evocazione della
Spagna moresca, attraverso l'incalzante ritmo di habanera (al basso) a sostegno di una melodia ritmicamente assai varia, ricca
di melismi e ornamentazioni tipiche del cante jondo andaluso.
Annalisa Lo Piccolo