Para - SIBM

Transcript

Para - SIBM
Biol. Mar. Medit. (2006), 13 (1): 326-333
M. Baroli, G. De Falco, C. Antonini, S. Coppa, C. Facheris*
IMC – International Marine Centre, Loc. Sa Mardini - 09072 Torregrande-Oristano, Italia.
[email protected]
*Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Venezia, Italia.
ANALISI DELLA DISTRIBUZIONE E STRUTTURA DELLA
POPOLAZIONE DI PARACENTROTUS LIVIDUS FINALIZZATA
ALLA GESTIONE DELLA PESCA DEL RICCIO DI MARE
NELL’AREA MARINA PROTETTA PENISOLA DEL SINIS - ISOLA
DI MAL DI VENTRE (SARDEGNA OCCIDENTALE)
DISTRIBUTION AND POPULATION STRUCTURE OF SEA URCHIN
PARACENTROTUS LIVIDUS IN THE PENISOLA DEL SINIS - ISOLA
DI MAL DI VENTRE MARINE PROTECTED AREA
(WESTERN SARDINIA) FINALISED TO FISHERY MANAGEMENT
Abstract
The population of Paracentrotus lividus (Echinidae Echinodermata) was studied along the coast of the
Marine Protected Area Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre (western Sardinia, western Mediterranean
sea) in order to evaluate the sustainability of the sea urchin fishery in the MPA and to support fishery
management. Density and population structure were analysed at 43 stations located at three depth zones
(–2, –5 and –10 m) in 10 sites on rocky and Posidonia oceanica seabed. The surfaces of rocky, sandy and
seagrass were measured from geo-referenced digital maps of the seabed obtained by image processing of
aerial photos. The abundance of P. lividus in the MPA amounts to 52×106 (C.I 36-72×106) individuals, the
abundance of harvestable individuals (size >5 cm) is 14×106(C.I 9-21×106). The potential yearly catches,
estimated form the number of licenses, day at sea, and individual quotas, were 13×106 for the season 20032004, and represent almost the entire stock. The catches from harvest logbook data, were estimated in ca.
106 individuals, 7% of the individuals with size >5 cm.
Key-words: Paracentrotus lividus, echinoderm fishery, MPA, seafloor mapping.
Introduzione
In Mediterraneo Paracentrotus lividus è l’echinoide più abbondante dell’infralitorale, la sua attività di pascolo è uno degli aspetti chiave nella dinamica e nel
funzionamento delle comunità bentoniche dominate da macroalghe (Kempf, 1962;
Benedetti-Cecchi et al., 1998).
In Sardegna la pesca del riccio di mare è praticata stagionalmente e contribuisce al mantenimento della piccola pesca locale. Sebbene il prodotto sia destinato
al solo mercato locale, la crescente richiesta ha portato ad intensificare lo sforzo
di pesca. Come conseguenza, la popolazione di Paracentrotus lividus risulta in
continuo declino, soprattutto lungo le coste del sud della Sardegna, come dimostrato dalla necessità dei pescatori di trovare sempre nuove aree di pesca.
Per evitare un eccessivo sfruttamento della popolazione di Paracentrotus lividus,
è necessario un piano gestionale che regolamenti questa pesca, particolarmente
all’interno delle aree marine protette che costituiscono, al momento, uno dei più
concreti approcci ecosistemici gestionali della pesca (Bohnsack, 1998; Murray et
al., 1999; Pinnegard et al., 2000).
Gestione della pesca del riccio di mare nell’area marina protetta del Sinis
327
Scopo del lavoro è valutare la sostenibilità della pesca di P. lividus nell’Area
Marina Protetta Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre comparando l’abbondanza della popolazione con le potenziali catture, calcolate come massimo prelievo annuo consentito dall’attuale regolamentazione, e con le catture stimate sulla
base delle dichiarazioni dei pescatori nella stagione di pesca 2003-2004.
Materiali e metodi
L’AMP Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre si estende, tra la parte
Nord del Golfo di Oristano e Capo Sturaggia, e include l’isola di Mal di Ventre
e lo scoglio del Catalano (39° 55’ lat N; 8° 25’ long E) con uno sviluppo di linea
di costa di 25 Km (Fig. 1).
Fig. 1 - Mappa dell’area di studio con il perimetro e la zonazione dell’Area Marina protetta, i
transetti di campionamento e la mappa delle diverse tipologie di fondale.
Map of the Marine Protected Area showing MPA boundary and zoning, sampling transects and
seabed typology mapping.
L’area è caratterizzata da fondali sabbiosi, rocciosi e praterie di Posidonia oceanica. L’isobata dei 10 m si attesta a circa 500 m di distanza dalla linea di riva. I
fondali rocciosi sono costituiti da arenarie e calcari, con l’eccezione di Capo San
Marco, formato da basalto e l’isola di Mal di Ventre con rocce granitiche. La
prateria di P. oceanica è continua fra l’Isola di Mal di Ventre e la costa, impiantata su rocce o biocostruzioni su cui si sviluppa la matte. All’interno del Golfo la
328
M. Baroli, G. De Falco, C. Antonini, S. Coppa, C. Facheris
prateria di Posidonia cresce su substrato mobile sabbioso (Cancemi et al., 2000;
Baroli et al., 2004; De Falco et al., 2000, 2003, 2004).
Nel presente studio è stata presa in esame la zona che va dalla linea di costa
fino alla profondità di circa –12.5 m, che corrisponde alla zona sfruttata per la
raccolta del riccio di mare, con l’eccezione dalle Zone A e della Zona B dell’isola
di Mal di Ventre (Fig. 1) dove la pesca non è permessa.
Le superfici dei fondali rocciosi, delle praterie di Posidonia e delle aree sabbiose sono state misurate da mappe digitali del fondale ottenute mediante analisi
di immagine (risoluzione 2 m) di foto aeree (scala 1:20.000, altitudine 3000 m)
geo-referenziate con adattamento polinomiale alla Carta Nautica dell’Istituto
Idrografico della Marina (scala 1:40.000). L’analisi di immagine è stata effettuata
mediante la comparazione statistica dei vettori che definiscono il livello dei colori
primari per ogni pixel attraverso l’Analisi dei Componenti Principali con software
MULTISCOPE (Matra Cap Systems®) (Pasqualini et al., 1998).
La superficie totale occupata dalle diverse tipologie di fondale è stata calcolata
attraverso il numero dei corrispondenti pixel (pixel=4 m2). Le superfici del fondale sono state calcolate anche in funzione di tre fasce di profondità, una fascia
superficiale compresa fra la linea di costa e –3.5 m di profondità (valore medio
–2 m), una intermedia compresa fra –3.5 e –7.5 m (valore medio –5.5 m) e una
profonda compresa fra –7.5 e –12.5 m (valore medio –10 m). I limiti tra le tre
fasce di profondità sono stati tracciati sulle mappe approssimativamente paralleli
alla linea di costa e centrati sulle isobate dei 2 m, 5 m, e 10 m della base cartografica di riferimento.
I campionamenti sono stati effettuati lungo 10 transetti, normali alla linea di
costa distanziati di circa 2 km, in tre stazioni per transetto alle profondità di 2,
5 e 10 metri su roccia e su Posidonia oceanica. Entro la superficie di campionamento (5 m2 per due repliche), sono stati raccolti tutti gli individui. Per comparare
le superfici campionate con quelle misurate dalla mappatura dei fondali è stata
adottata come unità di campionamento la proiezione ortogonale di un quadrato
di 50×50 cm (Bianchi et al., 2003) indipendentemente dalla rugosità del fondale,
ciò è stato reso possibile dall’omogeneità del fondale e dall’assenza di alte pareti
verticali.
I valori medi di densità sono stati raggruppati per tipologia di fondale, secondo
le tre fasce batimetriche e, inoltre, per ciascuna tipologia di fondale alle diverse
batimetrie.
Sono state ottenute due variabili: densità totale (numero di individui >1 cm
per m2) e densità dello stock (numero di individui >5 cm per m2).
L’abbondanza di P. lividus è stata stimata utilizzando i valori medi e gli intervalli di confidenza ottenuti raggruppando i dati di densità per i seguenti settori
di fondale:
• fascia –10 m;
• fascia –2 e –5 m;
• roccia (–2 e –5 m);
• Posidonia (–2 e –5 m).
L’abbondanza di individui per ogni settore di fondale è stata ottenuta dai
valori medi della densità della popolazione totale e delle densità dello stock di
ogni raggruppamento moltiplicati per le rispettive superfici occupate.
Le taglie sono state misurate con un calibro di precisione. L’età degli individui
e stata ricavata dalla misura delle bande di accrescimento secondo le metodologie
Gestione della pesca del riccio di mare nell’area marina protetta del Sinis
329
di Jensen (1969) e Azzolina (1988). Il modello utilizzato per stimare la curva di
crescita che mette in relazione età e taglia è l’equazione di Gompertz nella formulazione proposta da Cellario e Fénaux (1990) e Turon et al. (1995). Le curve
di cattura sono state calcolate utilizzando distribuzioni di frequenza di classi di
taglia (convertite in età) secondo la relazione [Nt/No=e-zt].
Nell’AMP la raccolta dei ricci di mare è regolamentata dall’Ente Gestore dell’AMP. La raccolta è permessa solo in apnea o con un asta dalla barca, la taglia
minima è 5 cm di diametro, il numero massimo delle catture per giorno è 1000
individui per pescatore, il periodo di pesca va da novembre a marzo.
Le potenziali catture annuali sono state calcolate in base al numero di licenze
rilasciate dall’AMP, le quote massime di cattura consentite e le giornate utili di
pesca ricavate da analisi di banche dati meteorologiche e aggiornamento giornaliero per il periodo della stagione di pesca. Le catture effettive sono state ricavate
dai dati riportati su tesserini di prelievo compilati dai pescatori.
Risultati
La zona indagata ha una superficie totale di 15.41 km2 (Tab. 1) e le tre fasce
batimetriche individuate, –2 m, –5 m e –10 m, contribuiscono rispettivamente per
il 24%, 37% and 39%. Per la stima dell’abbondanza di P. lividus è stata considerata la superficie occupata dalla prateria di P. oceanica 8.92 km2 (58%) e dai fondali rocciosi 4.37 km2 (28%) per un totale di 13.29 km2 (86%) sono state escluse le
zone sabbiose in quanto non colonizzate da P. lividus. Le superfici delle tipologie
di fondale in funzione della profondità sono riportate in Tab. 1.
Tab. 1 - Superficie della fascia costiera dell’Area Marina Protetta suddivisa per fasce batimetriche e tipologie di fondale risultati dall’analisi d’immagine delle foro aeree.
Le percentuali sono riferite all’intera area d’indagine.
Surface of the coastal zone of the Marine Protected Area subdivided for depth and seabed typology as result of image analysis of aerial photography.
The percentage are computed in comparison to the total investigated area.
Posidonia
oceanica
% del
Profondità Km2
totale
0,63
4%
2m
Roccia
P. oceanica +
Roccia
% del
2
Km
totale
2,99
19%
Totale
Sabbia
2,36
% del
totale
15%
0,69
% del
totale
4%
5m
3,24
21%
1,58
10%
4,82
31%
0,86
6%
5,69
37%
10 m
5,05
33%
0,43
3%
5,48
36%
0,57
4%
6,05
39%
Totale
8,92
58%
4,37
28%
13,29
86%
2,12
14%
15,41
100%
Km2
Km2
Km2
3,68
% del
totale
24%
I dati medi di densità, raggruppati per tipologia di fondale e per profondità,
mostrano i valori più elevati su roccia, e nelle fascia batimetrica superficiale (Fig. 2).
L’abbondanza calcolata secondo le due opzioni (profondità e combinazione
profondità/tipologia di fondale) mostra risultati simili (Tab. 2). Il 95% degli individui si trova nel settore compreso dalle fasce batimetriche –2 e –5 m, in questo
settore il 62% di individui si trova su roccia e il 33% su Posidonia. Gli individui
di taglia commerciabile ammontano al 30% dell’abbondanza totale.
M. Baroli, G. De Falco, C. Antonini, S. Coppa, C. Facheris
330
Densità
12
Taglia > 5 cm
9
Taglia > 5 cm
Ind. m-2
Ind. m-2
9
6
6
3
0
Densità
12
3
roccia
posidonia
Tipologia di fondale
0
2
5
Profondità (m)
10
Fig. 2 - Valori medi di densità della popolazione (individui >1 cm per m2) e densità di individui
di taglia commerciale (individui >5 cm per m2) raggruppati per tipologie di fondale e
fasce batimetriche (–2, –5, –10 m).
Mean values of population density (number of individuals with size >1 cm per m2) and harvestable individual density (number of individuals with size >5 cm per m2) grouped for seabed
typology and depth (–2, –5, –10 m).
Tab. 2 - Abbondanza della popolazione (>1 cm) e degli individui di taglia commerciale (>5
cm) calcolata moltiplicando i dati medi di densità (individui per m2), raggruppati per
profondità e prer combinazione tipologia di fondale-profondità, per le superfici dei
rispettivi settori.
Abundance of whole (>1) and commercial (>5) population estimated by multiplying mean density
values grouped for depth and for seabed typology-depth combination for the respective surface.
Popolazione totale > 1 cm
Densità
Abbondanza
Popolazione > 5 cm
Densità
Abbondanza
ind .m-2
ind. m-2
ind. x10 6
CL
CL
Media
-95% +95%
Media ± sd
ind. x10 6
CL
CL
Media
-95% +95%
Km2
Media ± sd
2e5m
7,81
6,59 ± 0,73
51,49
41,16
64,00
1,74 ± 0,65
13,60
10,15
10 m
5,48
0,47 ± 0,65
2,57
0,00
6,34
0,27 ± 0,41
1,46
0,16
3,56
54,05
41,16
70,34
15,06
10,31
21,28
Profondità
Totale
13,29
17,72
Fondale e profondità
Roccia (2 e 5 m)
3,94
8,12 ± 0,67
31,97
24,69
41,10
2,36 ± 0,51
9,31
7,10
11,96
P. oceanica (2 e 5 m)
3,87
4,43 ± 0,59
17,15
11,78
24,35
0,89 ± 0,57
3,43
1,62
5,84
10 m
Totale
5,48
13,29
0,47 ± 0,65
2,57
51,69
0,00
36,47
6,34
71,80
0,27 ± 0,41
1,46
14,19
0,16
8,88
3,56
21,36
Le curve di cattura calcolate per le diverse profondità evidenziano alla batimetria di 2 m la mortalità è più elevata con un valore (z=1,008) circa il doppio
rispetto ai valori riscontrati nelle fasce di 5 e 10 m (z=0,431; z=0,569) (Fig. 3).
Ciò evidenzia un maggiore prelievo nella fascia più superficiale, facilmente accessibile per la pesca in apnea e con asta permesse dall’attuale legislazione.
Nella stagione 2003-2004 le licenze individuali rilasciate dall’AMP sono state
130, equivalenti approssimativamente a 7 pescatori per km di costa, escludendo
Gestione della pesca del riccio di mare nell’area marina protetta del Sinis
331
le Zone A e B in cui non è consentito il prelievo, e la stagione di pesca è stata
estesa fino al 20 di aprile per un totale di 171 giorni di cui considerati 105 utili
per la pesca.
Le catture potenziali per la stagione sono state quantificate, sulla base delle
quote individuali consentite, in 13.6×106 individui pari alla quasi totalità dello
stock stimato.
Sono stati analizzati inoltre i dati di cattura ricavati da 37 tesserini di prelievo.
Estrapolando il dato per le 130 licenze le catture stimate per la stagione 20032004 ammontano a 106 individui, equivalenti al 7% dello stock.
La differenza fra le catture potenziali e le catture effettive deriva dal fatto che
attualmente la raccolta di ricci viene esercitata dai pescatori autorizzati occasionalmente ad integrazione della principale attività di pesca.
2 metri - Z=1,008
2 metri - Z=1,008
y = -1,008x
y = -1,008x ++ 11,774
R22 = 0,9501
3,0
5 metri - Z=0,4313
5 metri - Z=0,4313
y = -0,4313x
y = -0,4313x++6,5441
6,5441
2 2
RR
= =0,7935
0,7935
6,0
Ln(N/dt)
Ln(N/dt)
6,0
3,0
0,0
0,0
0
2
4
6
Età assoluta (anni)
10
0
2
4
6
Età assoluta (anni)
8
10
10 metri
metri --Z=0,5693
Z=0,5693
10
yy = -0,5693x
= -0,5693x + 3,6079
RR22 == 0,8181
0,8181
6,0
Ln(N/dt)
8
3,0
0,0
0
2
4
6
Età assoluta (anni)
8
10
Fig. 3 - Curve di cattura per le diverse fasce batimetriche (–2, –5, –10 m).
Catch curves at different depth zones (–2, –5, –10 m).
Conclusioni
I dati di abbondanza suggeriscono che attualmente la pesca di P. lividus nell’AMP ha un impatto limitato sulla popolazione.
La regolamentazione delle tecniche di pesca, più restrittiva rispetto alla normativa regionale che permette il prelievo in immersione ARA, fa si che all’interno
dell’AMP la popolazione che si trova a profondità maggiore di 5 m sia maggiormente preservata. Questa può quindi contribuire al reclutamento nella fascia più
superficiale.
Tuttavia il rilascio di un maggior numero di licenze o un aumento delle catture, in risposta alla crescente richiesta del mercato, fino alle quote massime con-
332
M. Baroli, G. De Falco, C. Antonini, S. Coppa, C. Facheris
sentite dall’attuale regolamentazione, porterebbero ad un depauperamento della
popolazione.
I risultati della ricerca rappresentano una base per il monitoraggio dello stato
della risorsa da parte dell’Ente Gestore della AMP, per regolamentare il numero
delle licenze, le quote di prelievo e il periodo di pesca.
Summary
The aim of this work was to evaluate the total abundance and the stock of harvested sea urchin
Paracentrotus lividus in the Mediterranean Marine Protected Area Penisola del Sinis Isola di Mal di
Ventre, in order to compare abundance data to fish effort and catches. Sea urchin fishery management
is in charge to MPA managers, who establish catch quotas, fishery season, authorised fishermen and
fishery techniques. The results of this study suggest that actually sea urchin fishery has a low impact
on the population. However the increase of market demand can trig the catches, up to the maximum
allowed by actual quotas and licence, and lead to an impoverishment of the resource.
Ringraziamenti
Si ringrazia l’Area Marina Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre per la collaborazione e i dati di
pesca. Si ringraziano inoltre il Dott. Piergallini e il Dott. De Lucia per il supporto logistico sul campo.
Bibliografia
AZZOLINA J.F. (1988) - Contribution a l’étude de la dynamique des populations de l’oursine
comestible Paracentrotus lividus (Lamarck). Croissance, recrutement, mortalité, migrations.
PhD thesis, Un Aix-Marseille II.
BAROLI M., DE FALCO G., PIERGALLINI G. (2004) - Cartografia ad alta risoluzione dei
popolamenti bentonici della fascia costiera dell’Area Marina Protetta del Sinis-Penisola di
Mal di Ventre finalizzata alla gestione del diporto nautico. Biol. Mar. Medit., 10 (2): 644-646.
BENEDETTI-CECCHI L., BULLERI F., CINELLI F. (1998) - Density dependent foraging of
sea urchins in shallow subtidal reefs on the west coast of Italy (western Mediterranean). Mar.
Ecol. Prog. Ser., 163: 203-211.
BIANCHI C.N., PRONZATO R., CATTANEO-VIETTI R., BENEDETTI CECCHI L.,
MORRI C., PANSINI M., CHEMELLO R., MILAZZO M., FRASCHETTI S., TERLIZZI
A., PEIRANO A., SALVATI E., BENZONI F., CALCINAI B., CERRANO C., BAVESTRELLO G. (2003) - I fondi duri. Biol. Mar. Medit., 10 (Suppl. 1): 199-232.
BOHNSACK J. (1998) - Application of marine reserves to reef fisheries management. Australian
Journal of Ecology, 23: 298-304.
CANCEMI G., BAROLI M., DE FALCO G., AGOSTINI S., PIERGALLINI G., GUALA I.
(2000) - Cartografia integrata delle praterie marine superficiali come indicatore dell’impatto
antropico sulla fascia costiera. Biol. Mar. Medit., 7 (2): 509-516.
CELLARIO C., FENAUX L. (1990) - P. lividus in culture (Larval and Benthic phases): parameters of growth observed during two years following metamorphosis. Aquaculture, 84: 173-188.
DE FALCO G., MOLINAROLI E., BAROLI M., BELLACICCO S. (2003) - Grain size and
compositional trends of sediments from Posidonia oceanica meadows to beach shore, Sardinia, Western Mediterranean. Estuar. Coast. Shelf S., 58 (2): 299-309.
DE FALCO G., MOLINAROLI E., BAROLI M., BELLACICCO S. (2004) - Influenza delle
praterie di Posidonia oceanica sulla composizione dei sedimenti delle spiagge della penisola
del Sinis (Sardegna occidentale). Biol. Mar. Medit., 10 (2): 671-674.
DE FALCO G., MURRU E., BAROLI M., CANCEMI G., PIERGALLINI G. (2000) - Photoaerial image processing and sediment analysis as indicators of environmental impact on Posidonia oceanica in the Mediterranean sea. In: Pergent G., Pergent-Martini C., Buia M.C.,
Gambi M.C. (eds), Proc. 4th International Seagrass Biology Workshop, Balagne Corsica
(France), 26 Sept.-2 Oct 2000. Biol. Mar. Medit., 7 (2): 349-352.
Gestione della pesca del riccio di mare nell’area marina protetta del Sinis
333
JENSEN M. (1969) - Age determination of echinoids. Sarsia, 37: 41-44.
KEMPF M. (1962) - Recherches d’écologie comparée sur Paracentrotus lividus (Lmk) et Arbacia
lixula (L.). Rec. Trav. St. Mar. End., 25 (39): 47-116.
MURRAY S.N., AMBROSE R.F., BOHNSACK J.A., BOTSFORD L.W., CARR M.H., DAVIS
G.E., DAYTON P.K., GOTSHALL D., GUNDERSON D.R., HIXON M.A, LUBCHENCO
J., MANGEL M., MACCALL A., MCARDLE D.A., OGDEN J.C., ROUGHGARDEN J.,
STARR R.M., TEGNER M.J., YOKLAVICH M.M. (1999) - No-take reservenetworks: sustaining fishery populations and marine ecosystems. Fisheries: 11–25.
PASQUALINI V., PERGENT-MARTINI C., CLABAUT P., PERGENT G. (1998) - Mapping
of Posidonia oceanica using aerial photographs and side scan sonar: application off the island
of Corsica. Estuar. Coast. Shelf S., 47 (3): 359-368.
PINNEGARD J.K., POLUNIN N.V.C., FRANCOUR P., BADALAMENTI F., CHEMMELLO
R., HARMELIN-VIVIEN M.L., HEREU B., MILAZZO M., ZABALA M., D’ANNA G.,
PIPITONE C. (2000) - Trophic cascades in benthic marine ecosystems: lesson for fisheries
and protected-area management. Environ. Cons., 27 (2): 179-200.
TURON X., GIRIBET G., LOPEZ S., PALACIN C. (1995) - Growth and population structure
of Paracentrotus lividus (Echinodermata: Echinoidea) in two contrasting habitats. Mar. Ecol.
Prog. Ser., 122: 193-204.
Lavoro eseguito con contributo del progetto Scienze e Tecnologie Marine – Cluster Acquacoltura, finanziato dal MIUR.