Gli hotel si rifanno il «look»

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Gli hotel si rifanno il «look»
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Impresa & territori
Il Sole 24 Ore
Venerdì 27 Marzo 2015 - N. 85
DORSO ESTRAIBILE
TURISMO
In breve
ESORDIRÀ IN ESTATE
Asse tra Th Resorts
e Marcegaglia
Esordirà questa estate la
partnership commerciale
stretta tra Th Resorts e il
gruppo Marcegaglia
Tourism, Al portafoglio
alberghiero presente nel
nuovo catalogo mare di Th
Resorts si aggiungono
quest'anno anche tre
strutture del gruppo
Marcegaglia: l'isola di
Albarella, situata nel Parco
del Delta del Po;
Pugnochiuso Resort, nei
pressi di Vieste sul
promontorio del Gargano, e
il Villaggio Le Tonnare in
Sardegna, a Stintino.
«L'accordo tra le due realtà
turistiche – spiega una nota
stampa di Th Resorts - si
pone come punto di
partenza per lo sviluppo di
nuove partnership di più
ampio respiro».
A PARTIRE DA NOVEMBRE
EasyJet cancella
il Linate-Fiumicino
EasyJet non opererà più il
collegamento Milano
Linate-Roma Fiumicino a
partire dal mese di
novembre. Lo annuncia la
stessa compagnia,
spiegando che la tratta verrà
rimossa dai sistemi di
vendita. Intanto il vettore
low cost ha illustrato la
prima parte del piano
autunnale sull'aeroporto di
Linate. Due le nuove
destinazioni: Parigi Charles
de Gaulle e Amsterdam
Schipol, oltre a più voli
giornalieri per Londra
Gatwick. I voli giornalieri
per Parigi Charles de Gaulle
saranno due, uno al mattino
e uno alla sera, che vanno ad
aggiungersi al volo di metà
giornata verso Parigi Orly.
Per Amsterdam un solo volo
giornaliero, a fine giornata.
Alberghi. Diventa operativo il credito d’imposta per le ristrutturazioni: benefici per circa 2mila strutture
Gli hotel si rifanno il «look»
Agevolazioni fiscali anche per gli investimenti in siti e portali web
Il settore. Si riducono gli esercizi a una e due stelle
Aumenta la qualità
dell’offerta ricettiva
Laura Dominici
pIn Italia prosegue il procesMarzio Bartoloni
pPer gli alberghi e le imprese
del turismo arriva una doppia
boccata d’ossigeno. Dopo quasi
un anno di attesa diventa operativo il credito d’impota per la ristrutturazione degli alberghi di
cui dovrebbe beneficiare - grazie a un budget di 220 milioni in 5
anni - una platea di almeno
2mila strutture ricettive. Mercoledì scorso la Conferenza
unificata ha infatti dato il via libera definitivo al provvedimento a firma del ministero dei Beni
culturali e del turismo che attua
LA NORMA
Negli aiuti alle riqualificazioni
ricadono sia l’eliminazione
di barriere architettoniche
sia l’acquisto di mobili
e componenti d’arredo
con notevole ritardo quanto
previsto dal decreto «Art bonus» del maggio 2014 che ha introdotto appunto un credito
d’imposta del 30% (per un massimale di 200mila euro) sulle
spese sostenute dal 1 gennaio
2014 al 31 dicembre 2016 per gli
interventi di riqualificazione
delle strutture alberghiere. Ma i
benefici per il settore del turismo non finiscono qui. Nei giorni scorsi è infatti approdato in
Gazzetta l’altro credito d’imposta (sempre del 30%) previsto
da un altro decreto attuativo del
Mibact questa volta rivolto alle
spese sostenute dalle imprese
del settore per la digitalizzazione dell’offerta (per un tetto di
spesa massimo di 12.500 euro).
Un’agevolazione, questa, destinata non solo agli alberghi, che
mette sul piatto 75 milioni in 5
anni e a cui potrebbero ricorer-
re più di 6mila operatori.
In realtà per rendere davvero
operativi i due bonus fiscali
manca però ancora un’ultima
tappa che dovrebbe concludersi in un paio di mesi. Il ministero
dovrà infatti attivare le procedure telematiche con le modalità per presentare la domanda
per acedere alle due tipologie di
credito d’imposta.
Il beneficio fiscale per la riqualificazione delle strutture
alberghiere potrà riguardare in
particolare sia ristrutturazioni
edilizie vere e proprie che l’eliminazione di barriere architettoniche, ma anche l’acquisto di
mobili e componenti d'arredo.
Questo bonus come detto sarà
riconosciuto fino a un massimale di 200mila euro e sarà ripartito in tre quote annuali di
pari importo.
Sul fronte degli incentivi al
turismo digital il decreto pubblicato lo scorso 23 marzo in
Gazzetta prevede dal 2015 al
2019 il riconoscimento alle imprese di un credito di imposta
del 30% dei costi sostenuti per
investimenti nella digitalizzazione dell’offerta. Potranno essere dedotte spese (con un tetto di 12500 euro in 3 anni di imposta) per l’acquisto di siti e
portali web e la loro ottimizzazione per i sistemi di comunicazione mobile. Ma anche spese per programmi di prenotazione e vendita on line di servizi e pernottamenti, oppure
servizi di comunicazione e
marketing digitale, spazi pubblicitari su piattaforme web
specializzate, progettazione,
realizzazione e promozione digitale di proposte di offerta innovativa in tema di inclusione
e di ospitalità per persone con
disabilità e di impianti wi-fi.
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Gli alberghi italiani
Dati in unità
5 stelle
4 stelle
3 stelle
Rta*
2 stelle
1 stella
393
5.354
15.243
2.791
6.509
3.438
(*) Residenze turistiche alberghiere
Fonte: Federalberghi
Le reazioni. Confindustria: stabilire subito le modalità per presentare le domande
«È un segnale di attenzione»
p«Lo abbiamo atteso a lungo
questo segnale positivo di attenzione del Governo verso il
nostro settore, il primo di questo genere» spiega Giorgio Palmucci presidente di Associazione italiana Confindustria alberghi. Che “festeggia” il via libera al credito d’imposta per le
ristrutturazioni, ma non nasconde ancora diversi timori:
«Spero innanzitutto che non si
perda troppo tempo nello stabilire le modalità con cui presentare le domande - avverte Palmucci - e poi mi auguro che non
si ricorra al metodo del click day
che rischia di creare distorsioni». Il pericolo di una corsa alle
risorse esaurite on line in pochi
minuti (per il 2014 ci sono solo
20 milioni, poi 50 per gli altri 4
anni) è infatti dietro l’angolo, da
qui il suggerimento di Palmucci
di prevedere una finestra di alcuni giorni per presentare le domande e nel caso spalmare pro
quota i fondi disponibili. Fondi
che «non sono sufficienti», aggiunge ancora il presidente appena rieletto all’associazione
italiana Confindustria alberghi,
visto che secondo una stima fatta con Federlegno arredo, il
mercato potenziale delle riqualificazioni del patrimonio alberghierio, «costruito in gran parte
negli anni sessanta», vale in tutto 4 miliardi, di cui 1 miliardosolo per gli arredi. Oggi una ri-
strutturazione per un albergo
da 200-300 stanze a 4 stelle «può
costare anche 20-30mila a camera». Palmucci comunque
giudica positivamente l’impegno del Governo a cui chiede,
nel caso di un probabile boom di
domande, di «trovare altre risorse». E infine lancia l’invito a
trovare i fondi anche per consentire agli albergatori la deducibilità del lavoro stagionale,
come già previsto nell’ultima
legge di stabilità per i contratti a
tempo determinato: «Si tratta di
fondi limitati, ma per gli alberghi che lavorano stagionalmente sarebbe un gran sollievo».
Mar.B.
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so di razionalizzazione del settore alberghiero che ha condotto, negli ultimi dieci anni,
ad una forte riduzione del numero degli esercizi a una e due
stelle e ad un aumento di quelli
a quattro e a cinque stelle. Il risultato è un progressivo innalzamento generale del livello
qualitativo, con la categoria
dei tre stelle che si conferma
l'ossatura dell'offerta ricettiva
italiana, che vanta il numero
più alto di camere (480 mila)
per 963mila posti letto. L'ultimo rapporto stilato da Federalberghi a fine 2014 sul sistema
alberghiero italiano evidenzia
un generale aumento della dimensione media degli esercizi,
«che passano da 25,8 camere ad
esercizio (52,0 letti) nell'anno
2000, a una media di 31,2 camere e 64,3 letti nel 2012».
«Con i nostri quasi 34 mila
alberghi – commenta il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – siamo in grado di
soddisfare ogni tipologia di
clientela, ma per tenere il passo
con una concorrenza internazionale, che si avvantaggia di
costi del lavoro più bassi per fare una politica dei prezzi aggressiva, dobbiamo puntare
sempre di più sulla qualità».
Una qualità che il presidente di
Federalberghi declina in due
modi: «Attraverso i servizi,
con un intenso programma di
formazione, e a livello strutturale. In questo caso i soldi che il
Governo intende stanziare
non saranno sufficienti per riqualificare il nostro sistema
ma si tratta comunque di un
primo passo». Al settore serve
un'accelerata per internazionalizzare le presenze e allungare la stagionalità. «Il tasso di
occupazione netto delle strutture presenta andamenti molto differenziati tra i Paesi Ue –
rileva l'analisi di Federalberghi -. Relativamente all'anno
2011 e 2012 Francia e Spagna,
con tassi di occupazione rispettivamente del 48,3% e
53,0%, si posizionano al di sopra della media europea
(40,1%), mentre l'Italia registra
un tasso del 40,6%». L'attuale
panorama italiano vede una
concentrazione dell'offerta alberghiera nella categoria delle
3 stelle con il 53,5% delle strutture. L'incidenza relativa degli
esercizi alberghieri a 2 e 1 stella
è passata dal 59,6% circa del
1995 al 29,5% attuale. La categoria delle 4 stelle, a fronte di una
incidenza del 15,9% del nume-
RAZIONALIZZAZIONE
L’ossatura del sistema è
costituita dalla categoria dei
tre stelle, ma aumentano
progressivamente anche i
quattro e cinque stelle
ro di strutture, presenta però
una capacità ricettiva più ampia, con 65,3 camere ad esercizio, mentre gli alberghi ad una
e due stelle presentano una dimensione media di 15,5 camere
ad esercizio.
Dal 1990 ad oggi le strutture a 4 e 5 stelle sono più che triplicate; le categorie medie sono quasi raddoppiate, mentre
nello stesso periodo gli alberghi a 1 e 2 stelle sono diminuiti
del -60%. «Lo sforzo maggiore in termini di riqualificazione – dichiara Bocca – andrà affrontato per le strutture a 3 e 4
stelle, mentre gli alberghi più
piccoli avranno più difficoltà
a stare al passo con l'innovazione per una difficoltà di accesso al credito e anche a causa di un abusivismo incontrollato».
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