Progetto di istituzione di un CENTRO NAZIONALE DI STUDI E

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Progetto di istituzione di un CENTRO NAZIONALE DI STUDI E
 Progetto di istituzione di un CENTRO NAZIONALE DI STUDI E RICERCHE SULLE POLITICHE URBANE presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna 1 L’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e il Politecnico di Milano, con il contributo di Laboratorio Urbano, intendono farsi promotori della costituzione di un “Centro nazionale di studi e ricerche sulle politiche urbane” (d’ora in poi “Centro”), con le finalità e i contenuti descritti nel seguito di questo documento. Questa iniziativa nasce in sintonia con la rinnovata attenzione verso i temi urbani che si registra in ambito internazionale. Il Centro si propone di valorizzare la molteplicità di competenze presenti su questi temi all’interno del mondo della ricerca universitaria italiana e di altri centri studi di riconosciuto valore, e di mettere tale expertise a disposizione delle istituzioni, del mondo produttivo e dei cittadini, al fine di contribuire alla ideazione e implementazione di un nuovo ciclo di programmazione di politiche urbane. 1. INQUADRAMENTO Nelle aree urbane si addensa la maggioranza della popolazione mondiale, la pressione antropica sulle risorse ambientali si manifesta con estrema intensità, le dinamiche sociali e insediative accelerate generano di continuo nuove situazioni, esigenze e conflitti, che rendono rapidamente inadeguati anche i più efficaci strumenti di governo sviluppati per affrontarle. Le città tuttavia si confermano come l’habitat più ricco di opportunità, il modello insediativo più favorevole alla generazione di valore e il luogo che meglio può riuscire a sviluppare un utilizzo efficiente, equo e non discriminante delle risorse del pianeta. Il governo delle dinamiche di trasformazione (sociale, economica e insediativa) di questi ambiti è estremamente complesso: le forti specificità di ogni situazione locale convivono con la significativa ricorrenza di problemi e criticità in contesti anche molto diversi. Aprire un dialogo permanente tra esperienze e riflessioni maturate nel campo della ricerca e delle pratiche, sviluppando azioni congiunte di analisi e progettazione relative ai processi di trasformazione spaziale, sociale, ambientale, economica, istituzionale e politica della città contemporanea, può arricchire di efficacia le politiche e le azioni degli attori urbani e aumentarne il successo. 2. STRATEGIA EUROPA 2020 Nei documenti per la politica di coesione 2014‐2020 l’Unione Europea ha stabilito che almeno il 5% dei fondi comunitari debbano essere destinati ad azioni delegate alle città e ha rivolto l’invito a ciascun Stato membro a dotarsi di “un’ambiziosa agenda urbana”. L’Italia ha istituito il Comitato interministeriale per le 1
(*) Questo documento è stato predisposto da un gruppo di lavoro formato da: Ernesto Antonini, Vando Borghi, Giovanni Leoni, Valentina Orioli, Francesco Ubertini (Unibo); Alessandro Balducci, Valeria Fedeli (Polimi); Francesca Gelli (IUAV); Walter Vitali (Laboratorio Urbano) politiche urbane (CIPU) il quale, nel documento approvato nella prima riunione che si è svolta il 23 marzo scorso, si è dato l’obiettivo di elaborare una Agenda urbana nazionale intesa come “una nuova politica a carattere ordinario per le città”. Questa nuova stagione nelle politiche urbane europee è accompagnata da una forte sollecitazione a sviluppare gli studi e le ricerche sulle città. Nella riflessione della Commissione “Cities of Tomorrow” del 2011 è scritto: “Prima di elaborare qualsivoglia visione del futuro è assolutamente necessaria una solida base di conoscenze a sostegno di una comprensione condivisa delle potenzialità di sviluppo”. La proposta di regolamento del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) 2014‐2020 prevede il sostegno a “studi e progetti pilota diretti a identificare o sperimentare nuove soluzioni a problemi relativi allo sviluppo urbano sostenibile che abbiano rilevanza a livello di Unione”. Al tempo stesso appare prioritario rilanciare la riflessione su alcuni principi d’azione sui quali la precedente stagione di politiche urbane promosse dalla Unione Europea è stata impostata: sussidiarietà, integrazione, partecipazione, coesione sociale e territoriale, azione locale, ecc. costituiscono ancora oggi sfide spesso aperte e problematiche. 3. OBIETTIVI In Italia mancano istituzioni come EURICUR, l’Istituto europeo per le ricerche urbane comparate presso l’Università Erasmus di Rotterdam, o l’Urban Institute di Washington, un centro di studi indipendente fondato nel 1968. Oppure, pur con caratteristiche diverse dai precedenti, L’Observatoire national de la politique de la ville in Francia. Si ritiene necessaria la costituzione di un Centro che sostenga e promuova la messa a punto di politiche e linee di azione efficaci per il governo delle città, considerate come ambiti cruciali e come attori fondamentali dello sviluppo di condizioni insediative, economiche e sociali sostenibili rispetto alle risorse ambientali del pianeta e capaci di generare benessere, di favorire l’inclusione e di aumentare le opportunità di miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini. In particolare il Centro si candida a costruire e consolidare un rapporto forte e di reciproca alimentazione tra il mondo della ricerca e il mondo delle istituzioni attorno al tema delle politiche urbane. Esso aspira a qualificarsi come think tank a servizio della pubblica amministrazione, spazio in cui la ricerca universitaria, e non universitaria, si propone di alimentare programmaticamente l’innovazione nelle politiche pubbliche. Rispetto ad altre iniziative già attive, è la dimensione di servizio dell‘Università e del mondo della ricerca, a rendere unica e qualificante questa iniziativa. 4. FINALITÀ OPERATIVE Diverse sono le finalità operative della fondazione del Centro: 1. raccogliere, interpretare, diffondere dati significativi sulle nuove questioni che emergono nell’Italia urbana e metterle a confronto con la realtà internazionale; 2. documentare buone pratiche e alimentarne la circolazione; 3. svolgere attività di formazione e di aggiornamento, capaci di sviluppare le competenze progettuali della pubblica amministrazione; 4. offrire assistenza specialistica alla elaborazione di studi e indagini interpretative, ma anche di policy design; 5. sviluppare e alimentare occasioni di dibattito e confronto sul tema delle politiche urbane; 6. sviluppare confronto e interazione tra gli attori interessati: autorità legislative, istituzioni governative, amministrazioni locali, università, operatori economici e sociali, cittadini. Ciò richiede un punto di vista interdisciplinare che combini teorie e concetti provenienti da diversi campi del sapere come, ad esempio, l’urbanistica, le scienze sociali, l’economia, il diritto, le politiche pubbliche, i trasporti, l’ambiente e l’energia, le scienze dell’informazione e della comunicazione. La tradizione degli studi di politiche urbane costituisce l’alveo all’interno del quale si coltiva la transdisciplinarietà necessaria per l’elaborazione di politiche e progetti adeguati al trattamento della complessità della città contemporanea. 5. STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE Alma Mater Studiorum Università di Bologna e Politecnico di Milano promuovono l’istituzione del Centro, attraverso la costituzione di un “Comitato promotore” costituito da Università e altre realtà nazionali di alto valore scientifico e culturale, caratterizzate da consolidate competenze e interesse nel campo delle politiche urbane. La forma giuridica proposta è quella dell’associazione. Il Comitato promotore avrà il compito di stabilire le modalità di funzionamento del Centro; si prefigura in questo senso il seguente modello di lavoro: I.
Le attività e il funzionamento del Centro saranno coordinati da un “Comitato direttivo” nominato dai soggetti promotori: il Comitato direttivo rappresenterà il Centro e lo amministrerà per conto dei promotori. II.
Le attività del Centro potranno essere organizzate per Gruppi di lavoro interdisciplinari, coordinati da appositi responsabili. III.
I Responsabili dei Gruppi di lavoro formeranno il Comitato scientifico del Centro, che potrà essere integrato da altri esperti nominati dal Comitato Direttivo, in modo da assicurare la presenza delle più qualificate competenze in tutti gli ambiti di attività del Centro. IV.
Il Centro potrà assumere incarichi e commesse per studi e ricerche sia dai propri associati che da terzi. Con riferimento a ciascun incarico, il Comitato direttivo, sentito il Comitato scientifico, stabilirà le modalità di esecuzione e i criteri di affidamento, ispirandosi a principi di efficacia e competenza e favorendo di preferenza l’attività di giovani ricercatori. V.
Enti, istituzioni, associazioni, aziende che ne condividano la finalità potranno chiedere di associarsi al Centro e di partecipare alle sue attività. In particolare la loro adesione dovrà basarsi sulla disponibilità e interesse a sperimentare approcci innovativi al disegno e alla implementazione delle politiche urbane. VI.
Altre Università che intendano aderire al Centro potranno farlo sulla base di una disponibilità a condividerne l’approccio e il fuoco sulle politiche urbane riferiti anche a propri progetti di ricerca in corso di natura simile a quelli oggetto delle attività del Centro. 6. ATTIVITÀ DEL CENTRO Il Centro potrà svolgere quattro principali tipologie di attività, che investono le diverse aree tematiche in cui esso opera: I.
Documentazione: costruzione ed implementazione di banche dati e fornitura di dati,informazioni, bibliografie, documenti sulle politiche urbane, su esperienze e casi studio, sull’operato di Centri analoghi attivi in ambito internazionale. II.
Studi, ricerche, progettazione: esecuzione di attività di analisi studio e ricerca, per conto di singoli committenti o per autonoma iniziativa del Centro, su tematiche relative alle politiche urbane, nelle loro diverse articolazioni; attività di monitoraggio di programmi o politiche; attività di ideazione, accompagnamento e implementazione di programmi e politiche; costruzione di progetti di ricerca. III.
Comunicazione e disseminazione: organizzazione di iniziative di aggiornamento (convegni, seminari, visite guidate, …) rivolte ai propri associati e/o a terzi; produzione di rassegne di informazioni e dati destinati alla divulgazione al grande pubblico; disseminazione pubblica e discussione dei risultati di ricerca prodotti dalle diverse università coinvolte. IV.
Formazione: promozione ed organizzazione di attività formative inerenti la propria ragione istitutiva e rivolte a tutte le figure coinvolte ai vari livelli nelle politiche pubbliche oggetto d’interesse del Centro, in particolare di corsi di Master post‐laurea rivolte alla alta qualificazione della pubblica amministrazione e altre attività di ambito universitario. 7. COMITATO PROMOTORE Non appena costituito, il Comitato promotore procederà alla elaborazione dello statuto e di un’ipotesi di business plan, nonché di un documento di indirizzo scientifico e di un programma di attività in base ai quali si procederà alla formazione dei Gruppi di lavoro. In relazione alle competenze presenti nei vari atenei e centri studi si intende costituire il Comitato promotore attorno alle competenze maturate da alcuni gruppi di ricerca dei seguenti Atenei: • Alma Mater Studiorum Università di Bologna; • Politecnico di Milano; • Università IUAV di Venezia; • Politecnico di Torino; • Università degli Studi Roma Tre; • Università degli Studi di Napoli Federico II; • Gran Sasso Science Institute (GSSI) ‐ International Doctoral Programme in Urban Studies Tali soggetti sono stati individuati sulla base dei seguenti criteri: 1) forte tradizione di studi nel campo delle politiche urbane; 2) presenza di un ampio gruppo di ricercatori nel campo delle politiche urbane; 3) presenza di un dottorato specializzato; 4) progetti di ricerca strategici sulla città e sulle politiche urbane. 8. SOGGETTI PARTNER Si invitano inoltre ad aderire alla iniziativa in qualità di soggetti partner, le seguenti realtà: • Cittalia; • Rete città strategiche; • Consiglio italiano per le scienze sociali; • Istituto Nazionale di Urbanistica; • Società Italiana degli Urbanisti. L’adesione di tali soggetti si intende a titolo di costituzione di una rete di interazione e scambio con il Centro e le sue attività. Novembre 2013