Giuseppe Fantasia - Gallucci editore
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Giuseppe Fantasia - Gallucci editore
12 ottobre 2016 BLOG I commenti originali e le analisi in tempo reale a cura delle firme dell'HuffPost Giuseppe Fantasia Giornalista Per sopravvivere a Fondo Gesù serve un'ala di farfalla (La copertina del nuovo romanzo di Maurizio Fiorino, 'Fondo Gesù', pubblicato da Gallucci) È complicato crescere in un posto come Fondo Gesù, uno dei quartieri più difficili e malfamati di Crotone, uno di quelli dove i bambini diventano adulti troppo presto e dove, con grande facilità, più che le gioie provano i dolori di quel crescere con tutte le conseguenze che ne derivano. "Quanta fame in quella gente, quanta rabbia, quanto degrado", nota Angelo, giovane protagonista del nuovo libro di Maurizio Fiorino, intitolato "Fondo Gesù" (Gallucci editore) proprio come quel posto dimenticato e lasciato in balia di se stesso. Nonostante questo, però, il ragazzo ha sempre voluto immaginare la sua città diversa da quella che è realmente e ha sempre voluto credere al racconto che il medico di famiglia gli aveva detto in proposito, fantasticando su una Crotone fondata dai coloni greci lungo il fiume Esaro su ordine di Eracle che a sua volta, dopo aver ucciso per sbaglio il suo amico Kroton, aveva pagato gli déi per far sorgere il posto più bello della Magna Grecia proprio sulla tomba dell'amico, vicino al fiume. Immaginare, in certi casi, è fondamentale per andare avanti, ma nonostante questo, in un posto del genere, lui e tanti come lui, ne hanno sempre pagato le conseguenze. Silenzioso e sottile "come un'ala di farfalla", Angelo vive in un appartamento che cade a pezzi assieme a sua madre e all'orrendo patrigno Michele, un vizioso alcolizzato agli arresti domiciliari che passa le sue giornate bevendo Tavernello e guardando televendite alla tivù. Meno male che c'è il suo "amico fraterno" Coccolino a tenergli compagnia e che in tutta quella disperazione sembra essere l'unico a comprenderlo, assecondandolo con il suo silenzio. È il suo inseparabile orsacchiotto, più importante di una persona "perché gli orsacchiotti hanno l'anima di chi li ha cuciti" e la sua "è un'anima allegra che sorride sempre", farà dire Fiorino al suo protagonista, proprio lui che viaggia per il mondo, cambiando paesi, città e case senza mai abbandonare il suo adorato orsacchiotto di nome James, a cui il libro è dedicato e che tra l'altro, tra mille spostamenti resta sempre bianco e pulito (come diavolo fa? Ci piacerebbe conoscere il suo segreto). In un posto del genere, dove la gioventù è bruciata prima ancora di perdersi e dove i deboli rischiano di diventare con grande facilità delle "vittime da scorticare", una protezione è fondamentale, e Angelo la trova in Mario, un altro ragazzo difficile e sfortunato che a differenza degli altri, non lo offende, perché nota in lui "un'anomala forma di anarchia" che finisce con l'invidiargli senza però poterlo (e volerlo) mai ammettere. Non può sbilanciarsi più di tanto, perché Mario è un "maschio vero", uno di quelli che conosce come massimo del divertimento l'andare "a fare le vasche" in centro, da piazza della Resistenza alla rotonda di piazza Pitagora, sperando di essere notato da qualche ragazza. Uno di quelli che quando ne trova una, "è solo per fotterla " e "per vantarsene con gli amici". Tra i due, però, nonostante tutto, inizierà un'amicizia vera e intensa circondata da mille difficoltà economiche, culturali e sentimentali e da problemi che diventeranno sempre più grandi a mano a mano che il racconto prosegue. Dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuto con "Amodio" (qui la mia recensione: http://www.huffingtonpost.it/giuseppe-fantasia/difficile-essere-gay-crotone-libro-mauriziofiorino_b_7829420.html ), Maurizio Fiorino, scrittore e fotografo crotonese con un passato/presente americano (vive a New York), torna con questa storia ambientata in quella città che conosce molto bene che ci descrive con un linguaggio crudo e feroce che la riflette e avvolge. Le sue parole pesano come macigni, le sue frasi sono delle mazze che colpiscono per ferire chi non fa nulla affinché tutto questo cambi fino a trasformarsi anche in lame che tagliano, annientano ed eliminano i pensieri più futili e scontati, perché c'è davvero poco da scherzare e non c'è più tempo da perdere. Sono il riflesso di quel luogo in cui i giovani sono costretti ad andare veloci nonostante la calma apparente e senza tempo che li circonda. Hanno voglia di farsi valere, ma nessuno li ascolta, perché gli adulti - che a ben guardare, possono essere degli orchi tremendi (vedi il patrigno di Angelo o il parroco "tuttofare") - sono troppo impegnati a combattere con il quotidiano, che non è un vivere, ma un sopravvivere: non conoscono l'affetto e il calore che può darti una parola dolce, una carezza o un qualsiasi altro gesto di affetto e la normalità è sbeffeggiare i diversi, punire i deboli, rubare quando possibile e vendere il proprio corpo se necessario. "Restare" è un verbo che nelle loro menti lascia spazio a un altro come "partire", che non è "viaggiare", ma è "fuggire", per 'rinascere' e 'ricominciare' senza mai "dimenticare". Per stomaci forti, spietato, non vi lascerà indifferenti.