Il Pastorello... Jacovitti!

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Il Pastorello... Jacovitti!
PICCOLI MISTERI EDITORIALI
Il Pastorello...
Jacovitti!
di Luciano Tamagnini
C’è stato un tempo ormai lontano in cui, all’interno della guerra
fredda/calda tra la DC e il PCI anche il fumetto aveva la sua parte,
perché serviva come strumento
di catechizzazione delle giovani
generazioni. Le vignette a nuvolette erano un mezzo importante,
vista la diffusione che avevano,
che raggiungeva masse di lettori
in profondità, ma piuttosto contestato sia a destra che a sinistra,
però una cosa si era capita con
certezza: che ci voleva una sorta
di centrale che producesse scrittori, disegnatori e storie in linea
con le ideologie che ne erano alla
base dei partiti di allora. Così dal
lato sinistro era Il Pioniere con le
strutture dell’A.P.I. a fornire (in
accordo anche con le testate che
in Francia facevano capo a Vaillant
prima e a Pif Gadget poi) uomini
e storie alle varie testate (anche
per adulti) pubblicate dalla sinistra italiana: si pensi alle storie
romantiche a mezza tinta che apparvero sulle pagine di Noi Donne,
alle illustrazioni di Vie Nuove e così
via. Dal lato destro era l’A.V.E.
con il suo strumento principale,
Il Vittorioso, a rifornire di materiali
gli editori “paralleli”: pensiamo
alla S.E.I. o alle pubblicazioni di
La Scuola che erano dirette sia al
mondo dell’infanzia sia a quello
degli insegnanti per fornire loro
strumenti didattici che andavano
dalle storie di carta alle filmine da
proiettare come immagini fisse sui muri
delle classi. Molti degli autori provenienti
dalle pagine del Vitt e
dei suoi albi sono rintracciabili come illustratori delle testate o
delle collane di volumi che erano editi da
marchi collaterali rispetto alle pubblicazioni ufficiali dell’A.
V.E. L’ed. La Scuola
utilizzò spesso disegnatori umoristici
come Lino Landolfi
o Benito Jacovitti ed
almeno in un caso
con quest’ultimo autore abbiamo fra le
mani una curiosità
che non riusciamo a
spiegarci. Jac realiz-
zò diverse cose per l’ed. La Scuola
come, ad esempio, una deliziosa
versione delle gesta
del Barone di Munchausen sulle pagine
di Esploriamo, sul
quale trovò a lungo spazio anche il
disegnatore Tosi.
Nel 1952 il grande
Jac illustrò un volumetto inserito nella
collana Gli Scoiattoli
che aveva due settori: uno dedicato ai
ragazzi di 6-7 anni
e l’altro che partiva
dai 7 e raggiungeva
i 9. Per i più piccoli
Jac illustrò il quarto
volumetto (erano
quadernetti di 48
pag.
brossurate)
che metteva insieme alcune fiabe dei
f.lli Grimm oppor44
tunamente rese più semplici per
permettere una lettura più sciolta ai giovanissimi a cui si riferiva; nel sommario erano presenti
storie come Il pastorello (che dava
il titolo al volumetto), Il Paradiso,
L’eremita, I sette corvi, Il fuso, la spola
e l’ago e la classicissima I quattro
suonatori di Brema. Per illustrare
queste pagine furono chieste a Jac
4 tavole a piena pagina a colori,
accanto ad alcuni altri disegnini
più piccoli da piazzare qua e là nei
testi raccontati. Ebbene se le tavole, pur prive di quella “pazzia”
di fondo che rendeva così simpatici e personali i segni del grande
termolese, erano molto gradevoli,
ma tradizionali come voleva l’editrice di Brescia, i disegni interni,
più piccoli e privi del colore, danno quasi l’impressione di essere
nati in un momento successivo
rispetto alla prima edizione; noi
abbiamo visto solo la seconda
edizione del 1967 e qualcuno ci
ha detto che tali disegnini nella
prima versione (del 1952?) non
c’erano; e particolarmente non
c’è un disegno a tutta pagina inserito verso la fine del volumetto
che chiaramente non appartiene
al nostro grande autore. Il perché
di tali interventi proprio non lo
conosciamo e se qualcuno ne sapesse qualcosa…