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CLUB ALPINO ITALIANO
SEZIONE DI PORDENONE
Piazzetta del Cristo 5/A - tel. 0434/522823
www.cai.pordenone.it - [email protected]
Sabato 1, domenica 2 e lunedì 3 agosto 2015
Mini-trekking nel Parco Nazionale
del Gran Sasso e Monti della Laga
Corno Grande (cima occidentale 2.912 m)
Pizzo Cefalone (2.533 m)
Appennino Centrale
Il Parco Nazionale del Gran Sasso si estende per 160.000 ettari di cui 135.000 in Abruzzo. Comprende 44
comuni. Al suo interno ricadono completamente le catene montuose del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Orientato da nord-ovest e a ovest a sud-est, come la grande maggioranza dei gruppi montuosi appenninici e
preappenninici, ma con caratteristiche ben più aspre di alta montagna, consta di due sottocatene principali
parallele: la prima, più settentrionale e più aspra, si estende dal Monte Corvo (2.623 m nord-ovest) al Vado
di Sole (sud-est).
La sottocatena meridionale, meno elevata e aspra, si estende dal Passo delle Capannelle e dal Monte S.
Franco (2.132 m nord-ovest) al Monte Capo di Serre (1.771 m sud-est). Al di là di questa zona centrale vi è
un'ampia zona sud-orientale, chiamata dei "contrafforti meridionali". Questi sono caratterizzati da
numerosi rilievi meno elevati: Monte Ruzza (1.643 m), Monte Bolza (1.904 m), Monte Camarda (1.384 m),
Monte Cappucciata (1.802 m), Monte Picca (1.405 m) e molti altri, fino alle Gole di Popoli.
Le cime maggiori si trovano nella sottocatena settentrionale: il Corno Grande - che consta di tre vette
principali: quella orientale (2.903 m), la centrale (2.893 m) e la maggiore, quella occidentale (2.912 m che è
anche la vetta più alta di tutti gli Appennini continentali) - e il Corno Piccolo (2.655 m). Incastonato dentro
una conca e protetto dalle tre vette che costituiscono il Corno Grande si trova il Ghiacciaio del Calderone,
il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Nel cuore del massiccio, tra le due sottocatene, è presente il vasto
altopiano di Campo Imperatore posto a 1.600 metri di altitudine e tra le cime maggiori la conca di Campo
Pericoli, oltre che profonde valli che ridiscendono tra le suddette cime (es. Val Maone, Valle del
Venacquaro, Valle dell'Inferno).
ITINERARIO
Sabato 1 - Da Prati di Tivo (1.465 m) al Rifugio Franchetti (2.433 m)
Dal piazzale dei Prati di Tivo (1.465 m) si seguono
le tracce di sentiero (alla destra della seggiovia –
segn. 200A) fino ad arrivare alla Fonte Cristiana
(1.564 m). Si prosegue quindi liberamente fino ad
incontrare più in alto un comodo sentiero che, in
diagonale verso sinistra, passa sotto la seggiovia
sbucando sulla cresta dell'Arapietra (1.980 m). Si
prosegue sul largo sentiero segnato che passa
accanto alla Madonnina e poi sale a svolte verso il
Corno Piccolo, lasciando a destra una scorciatoia
recuperata dal Parco e i segnavia bianco-rossi del
Sentiero Ventricini. Un tratto a mezza costa
porta ad affacciarsi sul Vallone delle Cornacchie,
nel quale si entra scavalcando l'aereo Passo delle Scalette (2.100 m), che può essere delicato e pericoloso
in presenza di neve. Il sentiero passa tra i colossali massi che occupano il fondo del Vallone, transita in un
arco naturale, poi raggiunge per una rampa con gradini artificiali l'ampio crinale che divide in due rami il
vallone. Lo si risale con dei tornanti tra i prati, poi ci si alza a strette svolte sulle rocce e si torna tra i
massi della parte alta del Vallone. Una rampa porta al rifugio Franchetti (2.433 m), straordinario belvedere
verso il Corno Piccolo.
Domenica 2 - Dal Rifugio Franchetti (2.433 m) al Rifugio Duca degli Abruzzi (2.385 m)
Dal rifugio si parte prendendo il sentiero segnato verso la
Sella dei Due Corni (2.523 m); poco sotto questa ad un
bivio si svolta a sinistra verso il Corno Grande (2.912 m).
La traccia sale ripida attraverso le ghiaie fino ad un
successivo bivio: qui sempre a sinistra verso il Ghiacciaio
(a destra va invece il sentiero che attraverso il Passo del
Cannone conduce alla vetta occidentale del Corno Grande);
superato questo tratto si entra nello spettacolare
anfiteatro che, formato dalle tre vette del Corno Grande,
racchiude il piccolo Ghiacciaio del Calderone.
Il Ghiacciaio del Calderone, posto in una conca esposta
direttamente a nord, chiusa e relativamente ombreggiata
da due linee di cresta del Corno Grande, ad una quota compresa tra i 2.630 e i 2.830 metri s.l.m. è, con la
sua latitudine di circa 42° N, il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Esso ha conquistato questo primato solo
nel XX secolo, dopo l'estinzione del Ghiacciaio del Corral del Veleta, nella Sierra Nevada, in Spagna
(latitudine di circa 38° N), ma a causa dei cambiamenti climatici in atto rischia anch'esso di scomparire
Si torna sui nostri passi fino al bivio, si continua seguendo i segnavia che si alzano per delle rocce levigate
dai passaggi. Superato un canalino attrezzato con una corda fissa metallica (è il passaggio più difficile) si
traversa con dei brevi saliscendi su terreno esposto e roccioso fino al Passo del Cannone (2.679 m), che
prende il nome da un foro circolare che si apre sulle rocce sovrastanti. Un sentiero più comodo permette di
continuare a mezza costa fino ad affacciarsi sulle ghiaie della Conca degli Invalidi (2.690 m) dove arriva la
via normale da Campo Imperatore. Dal bivio si piega a sinistra e si inizia a salire direttamente, seguendo i
segnavia per placche rocciose e ghiaioni percorsi da tracce
di sentiero a zig zag. I nuovi segnavia bianco-rossi si
tengono a sinistra del vecchio tracciato, evitando una zona
esposta alla caduta di pietre. Dove il percorso diventa più
comodo si segue brevemente un crinale, si torna a destra su
terreno ripido ma facile e si raggiunge la cresta oltre la
quale appaiono il Corno Grande e i pendii del Calderone.
Si continua verso destra fino a una forcella raggiunta
dall'altro lato dai pendii nevosi del Ghiacciaio, si raggiunge
a mezza costa il sentiero della cresta Ovest e si sale a
pochi metri dal crinale fino alla vetta (2.912 m) (2,00/2,30
ore), dov'è una grande croce metallica.
Il magnifico panorama abbraccia le altre vette del Corno Grande, il Corno Piccolo, la conca di Campo
Imperatore e gran parte dell'Appennino. Nelle giornate migliori appare il Mare Adriatico.Si discende
tornando sui propri passi fino al bivio in prossimità della Conca degli Invalidi: si va sinistra traversando la
conca quasi in piano. Più avanti si torna a scendere giungendo prima alla sella del Brecciaio e poi, con
maggior ripidità si arriva ad un bivio dove si scende a destra dentro la vasta conca di Campo Pericoli,
raggiungendo più in basso il rifugio Garibaldi (2.230 m)
Da qui si prende un sentiero che in circa 40’ minuti ci porta alla
Sella di Monte Aquila (2.335 m). Da qui al bivio si prende il
sentiero che ci porta sulla vetta del Monte Aquila (2.494 m), dalla
cui cima si gode una bella vista sul versante sud del Corno Grande,
della sottostante Valle dell'Inferno con il mare Adriatico
all'orizzonte. Dopo una sosta ristoratrice si torna sui nostri passi
fino alla Sella di Monte Aquila, dove solo un breve sentiero (circa
35’ minuti) ci separa dalle mura del Rifugio Duca degli Abruzzi, che
domina Campo Imperatore dall'alto dei suoi (2.388 m).
Lunedì 3 - Dal Rif. Duca degli Abruzzi (2.385 m) a Prati di Tivo (1.465 m)
Dal Rifugio si parte prendendo a sinistra sul sentierino di cresta, ora sul lato meridionale, ora su quello
settentrionale oppure sul filo raggiungendo il Monte Portella (2.385 m) dal
quale, con vari sali scendi (attenzione al brecciaio) si raggiunge l'intaglio del
Passo Portella (2.260 m). Da qui si prosegue seguendo il segn. 111 fino ad un
bivio: si tralascia a sx il sentiero che prosegue sulla
cresta delle Malecoste per salire a dx verso la vetta
del Pizzo Cefalone (2.533 m).
Dopo una breve sosta ad ammirare lo stupendo
panorama, scenderemo verso nord, per facili e
divertenti roccette, seguendo il segn. 147 fino a
giungere alla Sella dei Grilli (2.220 m); da qui scenderemo verso est sul ghiaione che ci
condurrà verso la Val Maone che percorreremo in tutta la su lunghezza passando in
prossimità della Grotta dell'Oro, per poi arrivare alle Sorgenti Del Rio Arno poco dopo
le quali si prende a destra in salita il sentiero segn. 100D che conduce a Prati di Tivo
dove avrà termine il nostro Trekking.
Orari e Tempi approssimativi
DISLIVELLO:
Sabato: 980 metri in salita
Domenica: 480 metri in salita, 630 metri in discesa;
Lunedì: 494 metri in salita, 1.083 metri in discesa;
DIFFICOLTÀ: “EE” per tutti e 3 i giorni;
EQUIPAGGIAMENTO: normale da escursionismo; sacco lenzuolo, tessera CAI; 2 moschettoni e 1 cordino;
ORARI: partenza Sabato1 dal parcheggio della Piscina Comunale in viale Treviso alle ore 6.00; arrivo
previsto a Prati di Tivo ore 14,00-14,30 inizio escursione ore 15,00;
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 175,00 (trattamento di mezza pensione, noleggio e viaggio). Il socio
che si iscrive alla gita sarà tenuto al versamento della quota di € 80,00 quale caparra per l’iscrizione;
inoltre i posti disponibili sono solo 24 max., causa la scarsa disponibilità alloggiativa dei rifugi del Parco.
MEZZI DI TRASPORTO: pulmini a noleggio da 9 posti;
CARTOGRAFIA: Carta Gran Sasso d’Italia (ed. straordinaria in collaborazione col C.A.I. sez. dell’Aquila e il
Parco Naz. Del Gran Sasso e Monti della Laga. – scala 1:25.000
Gli accompagnatori A.E. Luca Dell’Agnese & A.S.E. Paola Guerri si riservano la facoltà di apportare
variazioni al programma qualora le condizioni della montagna o meteorologiche lo richiedessero.
LA COMMISSIONE ESCURSIONISMO