Portello 2010, il Centro Congressi più grande d

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Portello 2010, il Centro Congressi più grande d
CONGRESSI • progetti
Portello 2010, il Centro
Congressi più grande d’Europa
Il progetto firmato
da Mario Bellini prevede
la rifunzionalizzazione
dei padiglioni 5 e 6 del “suo”
Portello e la fusione con
l’attuale MIC
Pronto da gennaio 2011 il
nuovo MIC - Milano Convention Center sarà
in grado di ospitare 18.000 persone, diventando
così il più grande Centro Congressi d’Europa.
Un’opera strategica per Expo 2015, che potrà competere sul mercato mondiale del turismo congressuale ospitando convegni internazionali di grandi
dimensioni.
“Il nuovo Centro Congressi non solo rappresenta
la prima infrastruttura pronta, in anticipo sul 2015,
ad ospitare alcuni degli eventi dell’Expo – dichiara
Luigi Roth – ma va ad integrare e completare l’offerta, già importante, del Gruppo Fieramilano, con un
deciso passo verso la piena riqualificazione del
Portello nell’ambito delle funzioni compatibili con la
nostra missione.
La nostra città, capitale del commercio, dell’industria e dell’economia fieristica, perno e pilastro delle
PMI italiane, diventa oggi punto di riferimento a
livello europeo anche per il settore del turismo
congressuale e degli incentive.
Un progetto ambizioso e importante che ci permetterà di accogliere oltre 200 eventi l’anno”.
Vista Scarampo, a destra, una vista notturna
Secondo un recente studio elaborato da Bain&co,
infatti, l’Italia, con gli oltre 100 mila eventi (congressi e convention di piccole e medie dimensioni) annuali, si posiziona all’ottavo posto con quota del 6% nel mercato europeo. Seguendo queste opportunità di
business il nuovo MIC consente di collocare Fiera Milano Congressi al primo posto per dimensioni in
Europa, sede ogni anno di oltre 3 mila congressi internazionali, acquisendo una posizione di leadership,
in particolare nel segmento dei grandi eventi.
“Negli ultimi anni Fiera Milano Congressi è cresciuta significativamente“ osserva Maurizio Lupi, amministratore delegato della società di Fiera Milano che gestirà il nuovo grande centro convegni. “Siamo oggi
operatore leader in Italia e partecipiamo regolarmente, con buoni risultati, alle gare europee per l’assegnazione dei grandi congressi internazionali, in particolare quelli medico-scientifici. L’ampliamento del Milano
Convention Centre, che ci proietta al primo posto assoluto in Europa, ci consentirà di operare ancor più
efficacemente in questo segmento di business, che rappresenta la fascia alta del mercato e che non solo
è dinamico,ma genera ricadute economiche particolarmente rilevanti per il territorio. Saremo in grado, tra
l’altro, di ospitare anche più eventi contemporaneamente”.
Il progetto di riqualificazione del Portello s’inserisce armonicamente nel più ampio processo di trasfor-
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■ In sintesi i numeri del MIC oggi e del MIC nel 2010
Oggi
l’ampliamento
Tempistiche
2001 (con raddoppio
degli spazi nel 2005)
Capienza
5.500 posti
12.500 posti
Auditorium
1 auditorium
da 1.500 posti
Sala Plenaria
1 plenaria da
1 plenaria
2.000 posti
da 4.500 posti
Sale Conferenze
35 sale da 20 a 800 posti
37 sale da 30 a 660
posti
Area espositiva
11.500 mq espositivi
10.290 mq espositivi
nuovo MIC
dicembre 2010
18.000 posti totali
1 auditorium da
1.500 posti
1 plenaria con
4.500 posti totali
73 sale da 20
a 2000 posti
21.790 mq espositivi più
32.300 mq dei
padiglioni 3 e 4
mazione dell’area nord-ovest di Milano, dialogando con i quartieri adiacenti e creando, grazie all’innalzamento del piazzale e alla valorizzazione dei camminamenti laterali alla “stecca”, un nuovo raggio verde fra
il parco di City Life e il Monte Stella. La nuova porta d’accesso al MIC, con l’importante segno architettonico voluto dall’architetto Bellini, farà del Portello la porta di una nuova e straordinaria area di Milano
aperta verso l’Expo e il quartiere espositivo di FieramilanoRho. Del resto lo stesso nome Portello deriverebbe da quello di una vecchia strada che univa Milano a Rho, la “strada Comunale del Portello”.
Questo il contesto urbano e ambientale in cui si inserisce il nuovo MIC: integrazione urbanistica, verde
e grande architettura sono espressione di un progetto che si è mosso nel segno della responsabilità sociale che caratterizza sempre il metodo di Fondazione Fiera Milano. L’innovativo e complesso sistema di
pannelli fotovoltaici renderà il nuovo MIC non solo un esempio di struttura autosostenibile dal punto di
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La vista aerea
vista energetico, ma anche fornitore d’energia elettrica al territorio circostante: se si rivestisse l’intera
“Cometa” di pannelli fotovoltaici, si potrebbe raggiungere una produzione di 800mila Watt.
Come per tutte le opere realizzate in questi anni da Fondazione Fiera Milano, anche in questo caso il
progetto sarà totalmente autofinanziato e verrà realizzato in tempi rapidi e certi. Tutto questo grazie al
coordinamento di Sviluppo Sistema Fiera, la società d’engineering nata in occasione della realizzazione
della Fiera Milano di Rho, che ha consegnato alla città di Milano la Fiera più grande d’Europa in meno
di 30 mesi.
“In fase d’elaborazione delle linee guida progettuali del nuovo centro congressi – afferma Leonardo
Carioni, da luglio presidente di Sviluppo Sistema Fiera, controllata di Fondazione Fiera Milano per l’engineering & contracting – abbiamo richiesto non solo un livello qualitativo d’eccellenza sotto il profilo
architettonico ma anche di concepire un organismo aperto in grado di inserirsi nel contesto urbano di
riferimento, per rispettare la vocazione congressuale che definirà sempre più il polo fieristico urbano. Il
rispetto di tempi e budget definiti per i lavori di realizzazione della struttura, ha aggiunto Carioni, costituiranno la prossima tappa della mission di Sviluppo Sistema Fiera nella partita di rifunzionalizzazione del
nuovo MIC.”
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Una cometa su Milano
Con un complesso intervento di
“chirurgia industriale” oggi è
già protagonista dell'Expo 2015
Capita molto raramente ad un
architetto di poter dare una seconda vita ad
una sua creatura. Il complesso espositivo del
Portello, che ho realizzato tra il 1993 e il 1997,
Mario Bellini
rischiava, dopo soli undici anni, di finire come un
pezzo destinato all’archeologia industriale.
E invece no! Il primo traguardo sarà entro il 2011 la realizzazione, nell’edificio più a sud, di un grande
Centro Congressi. Questo edificio, che oggi si affaccia sull’area City Life e sui suoi futuribili e già celebri
grattacieli, gioca dunque d’anticipo e rilancia la sfida.
L’intero complesso esprimerà, finalmente, tutto il suo potenziale originario di grande ponte abitato: 800
metri di pergolato urbano in coincidenza con quel “raggio verde” che collegherà il centro città con l’area
Expo e, più da vicino, l’isola verde di City Life con quella del nuovo quartiere “Portello Nord”.
Un sorprendente percorso pedonale e ciclabile senza interruzioni, un catalizzatore d’attività diverse,
favorito anche dallo stato di grazia di quel rigoglioso pergolato, da me tanto voluto quindici anni fa.
Ma in che modo si rilancia la sfida?
Un innesto di corpi metallici e vetrati, tre affusolati foyer a livelli diversi, con spettacolari viste a 180 gradi
sul cuore di City Life stravolgono e concludono la vecchia testata fino ad ora rimasta incompiuta. Un grande volume squadrato escresce e violenta la copertura attuale, mentre un inatteso asteroide-auditorium
galleggia a fianco su una corona di colonne preesistenti.
L'ingresso
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Mario
Bellini
Mario Bellini si laurea in architettura al Politecnico di
Milano nel 1959. E come alcuni altri architetti milanesi
all’inizio si dedica con grande successo a un’intensa attività internazionale di design (8 Compassi d’oro e numerosi riconoscimenti internazionali). Attività celebrata
con una mostra personale al MoMA di New York nel
1987. All’inizio degli anni Ottanta, inaugura la sua carriera di architetto. Che inizia sempre a Milano (con un complesso di edifici in via
Kuliscioff) e continua oggi con grandi realizzazioni in Italia e in tutto il mondo, in
gran parte frutto di successi in concorsi internazionali. Subito dopo l’esordio realizza
il Centro Congressi a Villa Erba sul lago di Como nel 1986 e il Portello di
Milano nel 1987. E prosegue con quattro grandi complessi in Giappone (Yokohama
Business Park - 1987, Tokyo Design Center - 1988, Risonare Vivre Complex - 1989,
Arsoa Headquarters - 1996). Seguono: Natuzzi Headquarters negli Usa (1996), la
National Gallery of Victoria a Melbourne (1996), la Fiera di Essen in
Germania (1997), il nuovo Centro Culturale e Public Library di Torino
(2001).
Attualmente sono in cantiere il complesso Verona Forum (2004), che comprende
alberghi, uffici e centri commerciali in un’area ex industriale dismessa, il museo delle
Arti Islamiche al Louvre (2005), grande architettura moderna permanente nel prestigioso complesso museale di Parigi e le due torri di Deutsche Bank Headquarters
a Francoforte (2006), che verranno trasformate nella prima banca interamente ecocompatibile. Sempre del 2006 è datato l’incarico, da Genova High Tech SpA, di
disegnare il master plan e gli edifici del nuovo Parco Scientifico-Tecnologico
“Leonardo” sulla collina degli Erzelli, a Genova.
E’ direttore della rivista Domus dal 1986 al 1991. Nel 2004, infine, il Presidente
della Repubblica Italiana, gli conferisce la Medaglia d’Oro per l’attività compiuta in
Italia e all’estero.
Nel 2009 la Triennale di Milano gli dedicherà una grande mostra retrospettiva.
Un vero e proprio terremoto volumetrico che ha richiesto e generato la sintesi risolutiva: l’invenzione di
una cometa aerea e argentea che sormonta e abbraccia la nuova testata, assieme con parte dei fianchi e
della copertura dell’edificio. E lo trasforma in una creatura nuova, insolita eppure ancora coerente con
l’intero complesso.
Sarà un landmark inconfondibile, concepito come uno sciame di raggi luminescenti che si staccano,
ondeggiando dal nucleo più denso della testata fino a formare una coda lunga 200 metri. Una cometa,
appunto, destinata a diventare un simbolo e a dialogare con City Life. Alla pari. Perché la sua estensione
orizzontale gareggia con l’altezza dei grattacieli.
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