2013: Il cammino della fede in Africa - VIS

Transcript

2013: Il cammino della fede in Africa - VIS
Giornata
Missionaria
Salesiana
2013
Il cammino della fede in Africa
sarete miei testimoni
LA FEDE ... che cosa è?
1. Alcuni suoi significati...
- è un atteggiamento dell’uomo che aderisce e si consegna al Signore
- è la guida in un mondo difficile
- è la presa di coscienza della verità annunciata da Cristo
- è avere pazienza e affidarsi alla Provvidenza
- ............................................
- ............................................
Come continueresti
la lista sul significato
della fede per te?
2. Che cosa significa per Gesù avere o non avere fede??
«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate
fede in Dio e abbiate fede anche in me.
Nella casa del Padre mio vi sono molti
posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a
prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò
e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io
vado, voi conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono
la via, la verità e la vita. Nessuno viene
al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre:
fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù:
2
«Da tanto tempo sono con voi e tu non mi
hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha
visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il
Padre? Non credi che io sono nel Padre e
il Padre è in me? Le parole che io vi dico,
non le dico da me; ma il Padre che è con
me compie le sue opere. Credetemi: io sono
nel Padre e il Padre è in me; se non altro,
credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità vi dico: anche chi crede
in me, compirà le opere che io compio e ne
farà di più grandi, perché io vado al Padre.
Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la
farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio
nome, io la farò. Se mi amate, osserverete
i miei comandamenti. Io pregherò il Padre
ed egli vi darà un altro Consolatore perché
rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché
non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà
in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà
più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io
sono nel Padre e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva,
questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
(Gv 14, 1-21)
Per meglio comprendere queste
parole di Gesù, leggiamo come la
fede ha trasformato la vita di due
persone:
Mentre diceva loro queste cose, giunse
uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli
disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma
vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed
essa vivrà». Alzatosi, Gesù lo seguiva con
i suoi discepoli.
Ed ecco una donna, che soffriva d’emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle
e toccò il lembo del suo mantello. Pensava
infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il
suo mantello, sarò guarita». Gesù, volta-
tosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la
tua fede ti ha guarita». E in quell’istante la
donna guarì.
Arrivato poi Gesù nella casa del capo e
veduti i flautisti e la gente in agitazione,
disse: «Ritiratevi, perché la fanciulla non è
morta, ma dorme». Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente
egli entrò, le prese la mano e la fanciulla
si alzò.
(Mt 9, 18-25)
Hai visto, come può cambiare la vita di una persona se ha
fede in Gesù?
Che cosa pensi che realmente
Gesù potrebbe fare per la tua
vita? Quali cambiamenti vorresti se la tua fede fosse forte
quanto quella delle persone
che hanno incontrato Gesù?
1. ______________________
2. ______________________
3. ______________________
3
3. Che cosa ci insegna Don Bosco sulla fede?
La fede deve essere INTERA. Non
posso gettare via quelle verità che “non
sono comode”.
Chi ama Dio ma tratta gli altri come
fossero non suoi fratelli ma i suoi schiavi, non ha una fede intera. Scrive l’apostolo Giovanni: “Se uno dice: “Io amo
Dio” e poi odia suo fratello, è bugiardo.
Infatti se uno non ama il prossimo che
si vede, certo non può amare Dio che
non si vede”. (1 Gv 4, 20)
La nostra fede deve essere inoltre
OPERATIVA.
Deve cioè produrre buone opere nella nostra vita.
Dobbiamo tradurre in realtà ciò che crediamo. Gesù parla chiaro nel Vangelo:
“Non tutti quelli che dicono – Signore,
Signore! entreranno nel regno di Dio.
Vi entreranno soltanto quelli che fanno
la volontà del Padre mio… I buoni si
riconoscono dalle loro azioni. Se un albero è buono, fa frutti buoni; ma se un
albero è cattivo, fa frutti cattivi!
E l’apostolo Giacomo, nella sua Lettera ai Cristiani, scrive: “Fratelli, a che
serve se uno dice – Io ho la fede! – e
poi non lo dimostra nei fatti? Forse che
quella fede può salvarlo? Supponiamo
che qualcuno dei vostri, un uomo o una
donna, non abbia vestiti e non abbia da
mangiare a sufficienza. Se voi gli dite:
“Arrivederci, stammi bene. Scaldati e
mangia quanto vuoi”, ma poi non gli
date quel che gli serve per vivere, a
che valgono le vostre parole? Così è
anche della vostra fede: deve manifestarsi nei fatti”.
La nostra fede deve essere VIVA e
non morta.
Vuoi sapere, amico mio, se la tua fede
è viva o morta? Te lo spiego subito.
Se uno crede che offendendo gravemente Dio merita l’inferno, e intanto
continua a offenderlo con indifferenza, ha una fede morta.
Chi crede che dobbiamo amare Dio
sopra ogni cosa, e intanto ama i piaceri
disonesti, o è tutto occupato nell’ammassare denaro e ricchezze, ha una
fede morta.
Chi sa che deve amare e rispettare Dio
e intanto bestemmia, chi sa di dover
amare e rispettare gli altri e intanto li
insulta e fa loro del male, ha una fede
morta.
Colui che sa che gli altri sono suoi fratelli, e vede i poveri tormentati dalla
fame, oppressi dal freddo, e non dà
loro nessun aiuto, ha una fede morta.
E la tua fede come è, oggi?
Puoi considerarla una fede intera, operativa e
viva? Perché?
4
4. Quali sono i dubbi dei ragazzi di oggi sulla fede?
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Ultimamente ho molti dubbi sulla mia fede.
Mi pesa andare a messa e soprattutto pregare con le solite preghiere. Preferisco parlare a
Gesù con parole mie. Amo la vita e Gesù ma
non amo i formalismi.
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E i tuoi dubbi quali sono?
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5
RIEPILOGHIAMO: fede è...
- rivelazione
- dono di Dio
- affidarsi
- confidare nella Provvidenza
- incontro con il Dio vivente
- amore verso Dio e verso gli altri
- esperienza di amore ricevuto
- testimonianza con la propria vita
dell’amore di Cristo
- servizio
- accostarsi a tutti
- ascoltare
- preghiera personale e comunitaria
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L’origine dell’umanità
Il mondo intero è stato creato da Wang’Ilonga. Dalla parte del sorgere del sole, a
nord-est del fiume Tsuapa, a Bayo (ivyo significa acqua nera e fredda) in uno stagno, non lontano dal limitare della foresta, vi era un termitaio, coronato da un albero
boamba. Al comando di Wang’Ilonga, l’albero si aprì e apparve il primo uomo,
Lianja. Dopo aver gettato uno sguardo attorno a sé, esclamò: “Sono uscito, ma sono
solo! Dov’è la compagna che vivrà con me?”. Allora si sentì la voce di Wang’Ilonga:
“Scendi nell’acqua e la incontrerai!”. Lianja saltò nello stagno. Wang’Ilonga riprese: “Guarda dietro di te”. Volgendosi, Lianja vide una donna, Nsongo, in piedi, alla
base del termitaio. “Ho trovato una compagna - disse - ma che cosa faremo?”. La
voce rispose: “Va a costruire una capanna sulla terra ferma”. Non appena Lianja ebbe
terminato la sua capanna, la voce di Wang’Ilonga risuonò di nuovo: “Voi siete uomo e
donna. Quando abiterete la vostra capanna, comportatevi come sposa e sposa, generate
dei figli... Ma ecco i comandamenti che voi e i vostri discendenti osserverete: non rubate
le cose altrui, non litigate, non abbandonatevi alla lussuria, non attentate alla salute
e alla vita del prossimo. Se voi maltrattate i vostri compagni, io vi caccerò; se voi
disprezzate i miei comandamenti, la morte vi prenderà”. Lianja e Nsongo generarono
tre coppie di gemelli che sono gli antenati mitici dei batwa, nkundo e ekonda.
(mito dal Camerun)
- Secondo te ci sono delle similitudini con il racconto della
Genesi?
- Perchè credi che gli uomini, pur appartenendo a religioni differenti, riconoscano un Dio creatore?
- Come scriveresti tu la creazione dell’umanità?
9
DESMOND TUTU: una vita contro l’apartheid
Alcuni testimoni della fede:
Nel 1993, ho iniziato il mio impegno nel gruppo catechesi-ragazzi. Questo gruppo di laici
s’impegna, nella testimonianza della propria
fede, a diffondere la Buona Novella di Gesù
in particolare tra i bambini. Già da ragazza
non ho voluto tenere per me il Gesù che mi
avevano fatto conoscere, quindi ho cercato di
educare i bambini in questa fede, facendo loro
scoprire la gioia che si prova quando si incontra il Cristo.
Cerco di offrire loro una catechesi che non sia
solo un insegnamento bensì una catechesivita,
catechesi vissuta nel quotidiano. La motivazione del mio impegno: aiutare i ragazzi a trovare una vita di fede. All’Oratorio Don Bosco,
viviamo questa catechesi nello stile salesiano
con gioia e ottimismo. Cerchiamo di educare
i nostri oratoriani a scoprire Dio tramite le
“buone notti”, la Parola di Dio e diverse attività gradite dai ragazzi…
Amici, viviamo la nostra fede!
Cari giovani di tutto il mondo, impegnatevi
nei Movimenti affinché siate sale, luce e lievito per continuare a costruire la Chiesa e il
nostro mondo nella pace, la riconciliazione e
la giustizia.
Non abbiate paura di testimoniare che siete
discepoli di Cristo.
Cari genitori, siamo lo specchio dei nostri figli. Essi riflettono in qualche modo ciò che noi
siamo, ciò che è la nostra famiglia. Non temiamo di educare i nostri figli secondo la nostra
fede!
Cari catechisti, la nostra missione è di creare la relazione dei ragazzi, dei giovani con il
Cristo: è una grande responsabilità. Non abbiamo paura di comunicare la nostra fede ai
nostri catecumeni.
(Léa Marie KABORÉ è catechista e animatrice alla
parrocchia Madonna degli Apostoli e all’oratorio
Don Bosco di Ouagadougou, Burkina Faso).
10
Il mio cammino nella catechesi è
stato iniziato dalla mamma, radicato nella pratica cristiana della
mia famiglia fino all’età di sei
anni quando poi ho frequentato
la catechesi in parrocchia, ogni
giovedì e sabato, meravigliando
la catechista con le mie risposte
quasi sempre giuste. Quando ho
ricevuto il corpo di Cristo per la
prima volta ho sentito come un
fremito nel mio essere. Conquistato da Cristo, sono stato cambiato da ciò che ho vissuto. Mi rivolgo a tutti i giovani del mondo,
in particolare a quelli del Burkina
Faso: siano pronti ad annunciare
la Parola di Dio ora e sempre, ad
abbandonare ogni atto che non ci
aiuta a testimoniare la presenza
di Dio. Su! siamo il lievito del
nostro mondo. La mia esperienza con Gesù fa risuonare nel mio
cuore questa sua parola: tutto
quello che avete fatto a uno solo
di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me. (Mt 25,40)
(Steve Jonas, un giovane catecumeno)
Desmond Mpilo Tutu è un arcivescovo anglicano e attivista sudafricano, grande oppositore dell’apartheid. Tutu è stato il primo arcivescovo anglicano nero di Città del
Capo, in Sudafrica, e primate della Chiesa anglicana dell’Africa meridionale. Ha vinto
il premio Nobel per la pace nel 1984.
Viene solitamente accreditato per aver coniato l’espressione Rainbow Nation (“nazione arcobaleno”) per descrivere il Sudafrica. Questa denominazione, che si riferisce
all’ideale della convivenza pacifica e armoniosa fra
le diverse etnie del paese, fu in seguito ripresa da
Nelson Mandela e divenne parte della cultura nazionale del paese.
Tutu ha sostenuto risolutamente la riconciliazione
tra tutte le parti coinvolte nell’apartheid attraverso i
suoi scritti e le sue lezioni, in patria e all’estero.
Dopo la fine dell’apartheid, Tutu ha guidato la
Commissione per la verità e la riconciliazione, incarico per il quale fu insignito del Sydney Peace
Prize nel 1999.
La filosofia di azione di Tutu si è sempre ispirata al
concetto africano di ubuntu, che indica una visione della società senza divisioni e nella quale ogni
persona è chiamata a svolgere un ruolo importante.
Da qui nasce l’attenzione all’altro e una naturale
tensione verso la pace.
“Opponendosi all’idea di una giustizia punitiva dice “noi sosteniamo che esiste un
altro tipo di giustizia, la giustizia restitutiva... Nello spirito dell’ubuntu, fare giustizia
significa innanzitutto risanare le ferite, correggere gli squilibri, ricucire le fratture dei
rapporti, cercare di riabilitare le vittime quanto i criminali, ai quali va data la possibilità di reintegrarsi nella comunità che il loro crimine ha offeso”.
“Fai la tua piccola parte di bene dove ti trovi, sono queste piccole parti di bene messe
insieme che riempiono il mondo”.
“Perdonare e riconciliarsi non significa far finta che le cose sono diverse da quelle che
sono. Non significa battersi reciprocamente la mano sulla spalla e chiudere gli occhi
di fronte a quello che non va. Una vera riconciliazione può avvenire soltanto mettendo
allo scoperto i propri sentimenti: la meschinità, la violenza, il dolore, la degradazione…la verità”.
“Una persona è tale perchè riconosce gli altri coome suoi simili”.
Trova alcune informazioni su Desmond Tutu e sull’apartheid.
Scopri quale è la situazione in Sud Africa oggi.
11
DON BOSCO in AFRICA:
La presenza salesiana in
Africa ha radici lontane.
Don Bosco ebbe varie
richieste, ma fu Don
Rua, suo primo
successore,
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inviare i primi salesiani.
Continuando
il programma del fondatore, egli
sostenne e
sviluppò le
attività della nascente
congregazione, includendo
l’Africa nel programma di espansione.
Nel 1891 i primi salesiani di origine francese, guidati da don Charles
Bellamy, giunsero in Algeria per iniziare la fondazione dell’oratorio di
san Luigi. Poi fu la volta della Tunisia, Egitto, Sudafrica, Mozambico,
Repubblica Democratica del Congo, Marocco,…
Ma la svolta si ebbe dopo il Capitolo Generale 21, quando il VII successore di
Don Bosco, Don Egidio Viganò, lanciò in prossimità degli anni ’80 il Progetto
Africa. Alcune Ispettorie furono chiamate ad inviare confratelli e a sostenere
opere in Kenya, Lesotho, Senegal, Tanzania e altre nazioni africane.
Oggi sono quasi 1500 i salesiani in Africa; la maggior parte di loro sono africani e
sono il volto africano di Don Bosco! In questo momento i salesiani sono in 43 paesi
dei 54 che compongono l’unione africana.
Un progetto durato 25 anni: dal 1980 quando fu avviato, al 2005, quando il IX successore di Don Bosco, Don Pascual Chávez Villanueva, nel corso della una visita
d’insieme alla regione Africa Madagascar lo dichiarò concluso.
12
Il catecumenato: cammino di fede
Alcune idee chiave in relazione al tema della GMS:
• L’evangelizzazione dei giovani nella prospettiva dell’impegno educativo salesiano. Don Bosco amava dire, riferendosi
agli inizi della sua attività, che tutto era nato con la catechesi.
• Il catecumenato vissuto come cammino di educazione
alla fede; un percorso di apprendimento, conoscenza
e testimonianza che il cristiano è chiamato vivere in
preparazione ai sacramenti dell’iniziazione Cristiana.
E, infine, la figura del catechista, testimone
ed educatore di vita cristiana; una figura
molto significativa e importante nella
pastorale della chiesa africana.
Il progetto scelto per la
GMS 2013 è dunque questo:
CONTRIBUIRE ALLA FORMAZIONE DEI CATECHISTI E ALLA
PRODUZIONE DI SUSSIDI CATECHETICI IN LINGUE LOCALI
AFRICANE
Per sostenerlo
e per ulteriori informazioni:
www.donbosconelmondo.org
13
Un dramma africano:
I BAMBINI SOLDATO
Preghiera
quando la guerra non è un gioco!
300.000 bambini e
ragazzi soldato tra i 10
e i 18 anni anche se
alcuni inziano anche a
6 anni
rapiti dalle proprie case, dalle
proprie famiglie o dalla strada perchè poveri, di minoranza etniche,
rifugiati, orfani...
conseguenze
fisiche: denutrizione, malattie della
pelle, patologie respiratorie e dell’apparato sessuale,
mutilazioni
conseguenze sociali: difficoltà di
inserimento, difficoltà nel riprendere la scuola, difficoltà a sposarsi
usati come informatori, portatori
di munizioni, spie, messaggeri,
cuochi, veri e propri combattenti,
schiavi sessuali e scudi umani
rapiti perchè i bambini
non chiedono paghe, si
piegano più facilmente
alla disciplina militare,
perchè sono più facili
da controllare
conseguenze psicologiche: senso
di panico, incubi, poco autocontrollo
Gesù, cammina con me
Gesù, resta con me
Gesù, fa risuonare la tua parola di vita in me
Gesù, non lasciarmi mai
La mia bocca pronunci sempre parole di pace
Le mie orecchie siano sempre attente alla tua voce
Il mio cuore non diventi mai insensibile
Mai accada che io allontani da me i piccoli e i poveri
Maria, regina dell’Africa, proteggi i tuoi figli
Maria, Madre della Chiesa, sii nostro aiuto
Rendici solleciti per aiutare chi è nel bisogno
Insegna alle nostre labbra a cantare la grandezza
di Dio
Gesù, cammina con me
Gesù, resta con me
Gesù, fa risuonare la tua parola di vita in me
Gesù, fa di me un tuo testimone.
Amen
Informati sul dramma dei bambini soldato, verifica in quali paesi combattono e prova a conoscere la storia di alcuni di loro. Ti renderai conto
che hanno i tuoi stessi sogni, ma la differenza è che tu potrai realizzarli
e loro no!! Almeno fino a quando non si riuscirà a fermare i signori della
guerra sparsi in tutto il mondo.
14
15