patchworks - Musicheria.net

Transcript

patchworks - Musicheria.net
1
Enrico Strobino
PATCHWORKS
Una tattica popolare
Il Patchwork è un tessuto fatto di pezze di varia forma che possono essere disposte in maniere
differenti.
La tattica del Patchwork è un modo di fare popolare: cucire insieme pezzi e ritagli, combinare
motivi preesistenti, comporre per formule. È la logica dell’assemblaggio, della ri-composizione,
utilizzata in moltissimi generi musicali.
Molti sono gli esempi nella
musica contemporanea, basti
pensare a varie composizioni di
Stockhausen (Zyklus, Stimmung,
Hymnen), o a In C di Terry Riley,
brano manifesto della Minimal
Music, o ancora a Music in twelve
parts di Steve Reich.
Ma
si
pensi
anche
all’
improvvisazione jazzistica, in cui
si lavora assemblando in modo
estemporaneo
vari
patterns
melodici, a moltissime pratiche
della musica popolare, al sistema
dei modelli ritmici tradizionali
indiani (Tala), e così via. In
ultimo pensiamo a tutte le tattiche
musicali che nell’ambito della composizione assistita dal computer sono legate all’utilizzo di loops.
Negli ultimi anni la pratica del patchwork ha influenzato anche i musicisti dediti al Beatboxing, la
pratica di mouthmusic in cui si imitano i vari timbri della batteria. Spesso questi musicisti utilizzano
una loop machine con cui sovrappongono in tempo reale un timbro sull’altro, fino a comporre un
groove completo. In questo caso spesso si tratta di comporre con elementi brevissimi, limitati anche
ad un singolo suono, che andranno a sovrapporsi progressivamente fino a realizzare la poliritmia
complessiva.
Con il termine patchwork possiamo quindi indicare tutte quelle tattiche costruttive - e gli oggetti
frutto di tali tattiche - che consistono nella possibilità di unire a piacere gli elementi di una serie.
Un gioco delle costruzioni in cui ogni elemento può essere collegato a ciascuno degli altri, per
libera associazione o seguendo un sistema di regole predefinite.
2
Azioni sonore
Il percorso che segue riprende le idee precedenti cercando di applicarle ad un progetto da realizzare
con tecnologie informatiche: sarà necessario quindi avere a disposizione un programma per la
registrazione multi traccia audio, come per esempio Audacity, o per il montaggio video, come per
esempio Pinnacle.
Il primo passo consiste nel definire una serie di azioni sonore che dovranno essere registrate
separatamente. Ad esempio un elenco di azioni da eseguire con vari tipi di carta:
-
Scuotere
- Accartocciare
- Percuotere
- Soffiare
- Scoppiare
- Strappare
- Strattonare
- Stropicciare
- Accarezzare
- Oscillare
Ogni partecipante potrà scegliere un’azione fra quelle elencate e sperimentarla utilizzando vari tipi
di carta. Sarà quindi invitato a produrre un gesto sonoro molto breve che verrà registrato in audio o
in video.
Dopo questa fase avremo quindi a nostra disposizione un piccolo repertorio di azioni sonore
consistenti in brevi files audio o clips video.
Nel caso si lavori per un progetto video si consiglia di riprendere ogni azione su uno sfondo nero in
modo da evidenziare in modo nitido il gesto e ottenere una certa omogeneità nelle immagini. Ciò
faciliterà le successive operazioni di montaggio.
Montaggi: tempo liscio e tempo striato
A questo punto si apriranno due strade:
1. Realizzare un prodotto in tempo liscio, non legato quindi ad una scansione ritmica. In questo
caso ogni elemento (audio o video) potrà collegarsi ad altri occupando il tempo in modo
libero, seguendo la logica dell’associazione di idee, senza alcun condizionamento dato da
strutture ritmiche.
File 3
File 2
File 1
File 4
File 5
3
2. Realizzare un prodotto in tempo striato, ossia legato alla presenza di una pulsazione, in cui i
vari elementi vadano a sovrapporsi ad una base ritmica di riferimento.
File 3
File 2
File 1
File 4
File 5
Base Ritmica
Distingueremo perciò due categorie del tempo musicale: il tempo pulsato […] e il
tempo amorfo. Nel tempo pulsato le strutture della durata si riferiscono al tempo
cronometrico in funzione di una localizzazione, di una segnalazione di rotta – si
potrebbe dire – regolare o irregolare ma sistematica: essendo la pulsazione l’unità
minima […].
Il tempo amorfo non si riferisce al tempo cronometrico che in un modo globale; le
durate, con proporzioni (non valori) determinate o senza alcuna indicazione di
proporzione, si manifestano in un campo di tempo.
[…] Il tempo amorfo è paragonabile alla superficie liscia, il tempo pulsato alla
superficie striata; appunto per questo, e per analogia, chiamerò le due categorie così
definite: tempo liscio e tempo striato.
[…] Nel tempo liscio, si occupa il tempo senza contarlo; nel tempo striato, si conta il
tempo per occuparlo.1
Nel secondo caso occorrerà quindi definire e registrare preliminarmente un ostinato ritmico che
abbia una durata pari a quella del brano che intendiamo realizzare. Ovviamente si potrà anche
registrarne soltanto una piccola porzione e poi riprodurla in fase di montaggio.
Se decidiamo di lavorare con il video è molto efficace la modalità che imita il montaggio
multicamera: due o più clips video appaiono contemporaneamente sullo schermo; ognuna di esse è
però rimpicciolita e posizionata in coordinate diverse. In questo modo si potrà per esempio
mantenere la clip dell’ostinato ritmico continuamente presente mentre quelle relative agli interventi
singoli appariranno di volta in volta.
1
Pierre Boulez, Pensare la musica oggi, Einaudi, Torino, 1979, pp. 87-88-94.
4
Clip 1
Clip 2
Clip 3
Nel caso si lavori su una base ritmica occorrerà che le clips (o, allo stesso modo, i files audio) che di
volta in volta entrano vengano sincronizzate, messe a passo, come si dice in gergo, con la
pulsazione di base. Sarà necessario quindi un lavoro di fine tuning per ogni file o clip, fino a quando
i due elementi – azione sonora e base ritmica - risultino perfettamente allineati e il risultato
musicale sia soddisfacente.
Rimando qui a due esempi video realizzati con ragazzi di Scuola Media:
1. Carta Canta, realizzato con varie azioni cartacee, in tempo liscio;
http://www.youtube.com/watch?v=V1LqG6QUS1s
2. YouTube Paper Music, per tubi di cartone e altri suoni di carta, realizzato in tempo striato.2
http://www.youtube.com/watch?v=odg622__wBE
Ri-composizione
La composizione elettronica, da realizzare per prove ed errori e per sperimentazioni successive, fino
a definire la forma definitiva, potrà fornire soluzioni, idee e trovate per una successiva realizzazione
live del brano (o di parte di esso). L’ultimo passaggio sarà quindi quello di tentare di ricomporre un
brano eseguibile dal vivo, ricalcando quello elettronico.
Di seguito propongo la partitura desunta dalla ri-composizione di YouTube Paper Music, realizzata
con i ragazzi.
2
Un video realizzato con la tecnica del montaggio di elementi singoli su una base ritmica di Beatbox si trova in:
Stomp: Rhythm of the world, Beatbox, Liberation Entertainment, 2002.
Esempi più complessi sono i brani legati al progetto Playing for change, rintracciabili su YouTube, in cui le varie parti
di una canzone sono eseguite da diversi musicisti in altrettante parti del mondo, per poi essere riunite in fase di
montaggio. Uno dei più belli è la realizzazione di Stand by me (http://www.youtube.com/watch?v=Us-TVg40ExM).
5
YOUTUBE PAPER MUSIC
6
7