Di Passo in Passo… - Fise Emilia Romagna

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Di Passo in Passo… - Fise Emilia Romagna
Turismo Equestre - Emilia Romagna – Toscana- Liguria
PROGETTO TURISMO EQUESTRE FISE EMILIA ROMAGNA
Di Passo…In Passo
“…ti guiderò tra le meraviglie del mio mondo spegni la mente e ascolta!”
Viaggio a cavallo di sei giorni
Dal Monte Cimone alle 5 Terre
Programma giornaliero *
Ore 09,00
Partenza
Ore 12,30
Pranzo in ristorante
/ baita/ rifugio/ pin-nic
Ore 17,30
RICOVERO CAVALLI- in paddok elettrificati / poste / box
Ore 19,30
Cena e pernottamenti in Hotel, Agriturismo, Foresteria o Rifugio
* Gli orari possono subire delle variazioni.
di Toscana. Tuttavia cadde in disuso dopo breve
tempo. Stesso destino conobbe la Via Vandelli, voluta
dagli Estensi, che attraversava il Frignano e la
Garfagnana, unendo Modena e Massa Carrara,
attraverso il Valico di San Pellegrino. Maggiore
fortuna ha avuto invece la successiva Via Giardini –
Ximenes, così chiamata dal nome dei progettisti, che
congiungeva Modena a Pistoia. Terminata nel 1776, fu
una delle maggiori opere pubbliche del tempo e
sopravvive ancora oggi come Statale dell’Abetone e del
Brennero. Le Vie del Sale, minerale di primaria
importanza per la sopravvivenza e per il quale sono
scaturite diverse guerre, conducevano al mare luogo in
cui poter acquistare il bene prezioso. Al Passo della
Cisa incontriamo La Via Francigena che da
Canterbury portava a Roma è un itinerario della
storia, una via maestra percorsa in epoca medioevale
da migliaia di pellegrini e conduceva verso i luoghi
sacri della religione cristiana, l’itinerario devozionale
portava alla ricerca della perduta patria celeste, Roma
era la
meta sacra.
Le antiche vie del valico
Già in epoca romana le terre dell’Appennino modenese
erano attraversate da alcune strade di valico, dismesse
successivamente a causa delle frequenti invasioni
barbariche. E’ nel medioevo che le strade tornano
lentamente a solcare la montagna, acquistando
importanza nelle rotte militari, religiose, e
commerciali che dall’Emilia conducevano in varie città
della Toscana e a Roma. La più antica è la Via
Bibulca che da Sassuolo portava a Montefiorino e
Frassinoro valicando l’Appennino a San Pellegrino in
Alpe, sul confine toscano. La Via Romea
apparteneva al sistema di viabilità voluto dai monaci
benedettini dell’Abazzia di Nonantola e collegava tra
loro numerose pievi, monasteri e ospitali da cui i nomi
del passo dell’Ospedalaccio.
Nel 1700/1800 le vicende politiche e militari resero
necessaria la creazione di nuove strade. Così per
garantire a Lucca il collegamento con l’Alta Italia
attraverso il Passo di Foce Giovo, fu realizzata la
Strada Ducale o Via della Foce chiamata anche
Via dei Remi, utilizzata per il trasporto del legname
necessario per la fabbricazione dei remi, e collegava
l’Alto Appennino Modenese con le terre del Granducato
.
1° giorno
Polinago
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Sant’Anna Pelago
Polinago – Lama Mocogno – Palagano - Riolunato- Pievepelago – Frassinoro
Polinago ( 914 m) – Pranzo in Baita Piane di Mocogno ( 1031 m) –
Monte Cantiere ( 1617 m) –Bocassuolo - Passo 100 Croci ( 1264 m) - Lagaccione ( 1380 m) – Pernottamento in
albergo Acque Chiare (1250 m)
I Giorno: Km 43.2
Ore in sella:8
Difficoltà: media
Punto sosta: Pranzo campestre
Punto tappa: Albergo
Ricovero cavalli: Paddok elettrificati - o poste
OLTRE il Sentiero 00
In cima, sui crinali dell’Appennino Tosco Emiliano, si snoda un sentiero che viene utilizzato per percorsi pedestri,
inserito in secolari boschi, in brughiere d’alta montagna, costeggiando numerosi laghi d’alta quota o esposto alla luce
del sole, permette di viaggiare sul confine di due regioni: l’Emilia Romagna e la Toscana. Punto di partenza per tutta la
sentieristica della zona viene definito, “Sentiero 00 (zero/zero) ”.
Molto spesso il sentiero si discosta dalle cime, ma i nostri cavalli riescono a percorrerlo oltre mantenendo, quasi
sempre, una posizione dominante che permette di godere panorami mozzafiato.
2° giorno
Passo Radici

Passo Pradarena
Frassinoro – Castelnuovo Garfagnana – Villaminozzo – Sillano – Ligonchio – Collagna
Acque Chiare ( 1250 m) - San Pellegrino in Alpe ( 1700 m) - Passo Radici ( 1527 m)
Pranzo in Campestre Passo del Giovarello (1669 m) - Passo delle Forbici ( 1646m) - Monte Prado (2050m) Pernottamento in albergo Passo Padarena ( 1579 m)
II Giorno: Km 41.8
Ore il sella: 9
Difficoltà: alta
Punto sosta: Pranzo campestre
Punto Tappa: Albergo
Ricovero cavalli: box
Equitazione di Montagna - Attrezzatura equestre
Dislivelli, guadi, variabilità climatica,terreno vario (roccia, fango, prateria, ecc.) sono alcune delle caratteristiche proprie
dell’equitazione di montagna. Numerose ore di viaggio al giorno richiedono di dosare le energie del nostro cavallo,
quindi, in alcuni casi è opportuno fare “piede a terra”, occasione per abbeverare il nostro compagno di viaggio ai
numerosi ruscelli o fontanili che si trovano lungo il percorso. Il fondo, in prevalenza di buona consistenza, non richiede
ferrature particolari, è opportuno comunque prima di affrontare un lungo viaggio, dotarsi di una nuova ferratura.
Un mezzo di servizio provvederà al trasporto da tappa a tappa di bagagli, profende e del materiale necessario alla
logistica, pertanto, è preferibile non appesantire la cavalcatura con superflui accessori.
Al cavaliere si consiglia un abbigliamento a “cipolla” come per le passeggiate a piedi, è opportuno avere con se giacca o
mantella parapioggia, calzature o stivali da equitazione con suola zigrinata, guanti e copricapo.
Equitazione di montagna significa riscoprire la natura con i suoi ritmi.
3° giorno
Passo del Cerreto
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Passo del Lagastrello
Collagna – Sassalbo - Rigoso – Comano - Monchio delle Corti – Corniglio
Passo Pradarena ( 1579 m) - Lago Pranda ( 1257 m) - Pranzo Campestre Passo del Cerreto ( 1281 m) – Sassalbo
(743m) - Camporaghena ( 861 m) - Passo Giogo (1262 m) - Lago Paduli (1157) - Pernottamento in B&B Passo del
Lagastrello (1200 m)
III Giorno: Km 37.7
Ore in sella: 8
Difficoltà: media
Punto Tappa: pranzo campestre
Punto Tappa: B&B
Ricovero cavalli: Paddok elettrificati
DATI TECNICI
3 Regioni: Emilia Romagna, Toscana, Liguria
5 Provincie: Modena - Reggio Emilia – Parma – Lucca - Massa Carrara – La Spezia
23 Comuni: Polinago - Palagano ( Bocassuolo) – Riolunato - Pievepelago – Frassinoro - Castelnuovo Garfagnana –
Villaminozzo – Castelnuovo nei Monti -Sillano – Ligonchio – Collagna – Sassalbo - Rigoso – Comano - Monchio delle
Corti – Corniglio - Pontremoli – Berceto – Zeri - Sesta Godano – Carrodano - Levanto
Km 229,80
Parchi: Parco dell’Alto Appennino Modenese e del Frignano - Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano - Parco
del Gigante - Parco dei 100 Laghi - Alpi Apuane - Parco Nazionale delle 5 Terre
4° giorno
Passo del Cirone
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Passo della Cisa
Corniglio – Pontremoli –Berceto
Passo del Lagastrello (1200m) - Prato Spilla (1320m) - Passo della Quaglia (1130m) – Colle Valditacco (.1490m)
Lagoni ( 1339m) - Pranzo in Rifugio Lagdei (.1285m) - Passo Del Cirone (1255m) - Pernottamento Ostello Passo
della Cisa (1039 m)
IV Giorno: Km 35,8
Ore in sella: 7
Difficoltà: alta
Punto sosta: Pranzo in rifugio
Punto tappa: Ostello
Ricovero cavalli: Paddok elettrificati
Parco Nazionale dell’Appennino Tosco emiliano
Profumo di resina
Il Parco si presenta come un complesso mosaico di ambienti cui corrisponde una biodiversità straordinariamente
ricca: foreste selvagge e aree agricole mantenute tali dall’attività dell'uomo, caratterizzano in modo significativo il
paesaggio del Parco. Dalle cime si aprono grandi panorami su praterie di vetta, brughiere, boschi di faggio e conifere, valli
profonde e impetuosi corsi d'acqua, tranquilli laghetti montani e preziose torbiere. La rinnovata presenza di habitat
naturali, la recuperata complessità ecosistemica e la conseguente abbondanza di specie oggi presenti nel territorio, che il
Parco è chiamato a gestire e governare, sono probabilmente da annoverare tra i più importanti successi in termini di
conservazione della natura e di recupero in biodiversità osservati nel nostro Paese. Profumi di resina e di sottobosco
s’intrecciano ai cangianti colori della natura, mentre le orecchie del nostro cavallo possono percepire i suoni della natura,
il gracchiare di un’aquila o il saltellare di un capriolo.
5° giorno
Passo del Bratello
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Passo dei 2 Santi
Berceto – Zeri - Pontremoli – Sesta Godano
Passo della Cisa ( 1039m) – Pranzo in Rifugio Passo del Bretello (.953 m) - Pernottamento in albergo Passo dei 2
Santi (1392m) V giorno: km 36.4
Ore in sella: 8
Difficoltà: media
Punto sosta: pranzo in rifugio
Punto Tappa: Albergo
Ricovero cavalli: Paddok elettrificati
DI Passo… IN Passo
Passo 100 Croci - Passo Radici – Passo del Giovarello - Passo Forbici – Passo Ronecchio – Passo Communella – Passo
Pradarena – Passo Cavorsella – Passo Belfiore – Passo del Gatto – Passo del Cerreto - Passo Ospedalaccio – Passo di
Pietra Tagliata – Passo del Lagastrello – Passo di Badiagna – Passo delle Guadine - Passo Cirone – Passo della Cisa –
Passo Bratello – Passo dei 2 Santi
Un percorso geologico
miriade di laghi vi indica che state percorrendo il “
Parco dei 100 Laghi”.
Ed ecco, piano piano, di fronte a voi si ergono passo
dopo passo pregiati marmi, luogo amato dal genio
artistico di Michelangelo, è famoso in tutto il mondo,
rimaniamo a bocca aperta dall’imponenza e affascinati
alla vista di cosa troviamo nel cuore delle montagne,
stiamo ammirando il complesso orografico delle “ Alpi
Apuane”.
Concludiamo poi con i muri a secco del “Parco delle 5
terre” costituiti da pietra arenaria e qui un’altra
storia, della pietra e dell’uomo, rincomincia…
Quando si parla di geologia si parla di terra, e questo
viaggio, in tutti i suoi passaggi ( passi)
nei suoi orizzonti e nei suoi terreni esprime la storia e il
linguaggio delle rocce. Solo alcuni esempi.
Non si può rimanere indifferenti alla vista delle ripide
pareti bianche, presso il fiume Secchia e scoprire i
“Gessi Triassici” risalenti a 200 milioni d’anni.
Poco distante, si scorge maestosa unica e caratteristica
per la sua forma la “Pietra di Bismantova”.
E se per caso scorgete il profilo di un gigante che dorme
significa che siete entrati nel “Parco del Gigante” il
suo nome è Monte Cusna. Trottando un po’, rimarrete
abbagliati, perché l’era glaciale ha lasciato il segno, una
6° giorno
Passo dei 2 Santi
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Sesta Godano – Carrodano - Levanto
Levanto
Passo dei 2 Santi ( 1392m) - Pranzo in ristorante Sesta Godano (242m ) - Carrodano ( 195m) – Pernottamento in
agriturismo Levanto (vista mare)
VI giorno: Km 34.5
Ore in sella: 8
Difficoltà: media
Punto sosta: ristorante
Punto tappa: Agriturismo
Ricovero cavalli: Poste
Parco Nazionale delle 5 terre
Profumo di mare
Con il nome Cinque Terre è designato quel tratto di
costa dirupata che si estende per una lunghezza di circa
quindici chilometri lungo il litorale dell’estrema Liguria
orientale. Questo territorio è detto delle Cinque Terre
dai luoghi marini di Monterosso, Vernazza, Corniglia,
Manarola e Riomaggiore, i quali si trovano affacciati
sul mare aggrappati alla roccia annidati dentro strette e
ripide valli. Le attività umane hanno contribuito a
creare un paesaggio unico al mondo, espressione di una
cultura profondamente legata alla terra d’appartenenza,
di un’ineguagliabile vicenda a carattere collettivo capace
di piegare le avversità dell’ambiente naturale ai propri
bisogni di vita. Modifiche portate dall’uomo nel corso di
circa mille anni di storia, con il lavoro continuo ed
assiduo di molte generazioni che hanno sostituito il
manto boschivo originario che copriva i fianchi scoscesi
dei monti con la coltivazione della vite in terrazzamenti,
resa possibile dalla frantumazione della roccia, dalla
realizzazione di muri a secco e dalla creazione
dell’humus coltivabile. I muri a secco sono costituiti
esclusivamente con massi d’arenaria sapientemente
Tecnico Guida
sovrapposti e saturati di pietrisco e terra, senza l’uso di
materiali di coesione. Fra i terrazzamenti sono state
costruite, sempre in pietra, lunghissime e ripidissime
scalinate, ricavate a sbalzo sui muri stessi, piani dove
posare e riprendere agevolmente i materiali trasportati
a spalla, canaletti di scorrimento ai lati delle mulattiere.
Il contadino delle Cinque Terre è stato produttore per
secoli oltre che del pregiato vino anche e soprattutto di
stabilità idrogeologica e di un paesaggio che oggi è
stato riconosciuto patrimonio mondiale
dell’umanità. Il mantenimento del territorio e la
difesa della sua peculiarità sono unicamente affidati al
puntuale assolvimento delle certosine operazioni
manutentorie connesse alla coltivazione. La
sistemazione a “terrazze” eseguita dagli abitanti delle
Cinque Terre a partire dall’anno mille per finalità
esclusivamente produttive, ha pertanto determinato
effetti, addirittura superiori per importanza,
all’obiettivo originario quali:
 la stabilità idrogeologica dei versanti e dei centri
abitati sottostanti
 la connotazione di paesaggio
Tiziano Bedostri tecnico di equitazione di campagna III liv FISE
Istruttore II Liv FISE- Guida Fitetrec/ante
Stivali o stivaletti con suola da trekking, abbigliamento da equitazione e da montagna.
Abbigliamento
Note
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INFORMAZIONI
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E’ possibile partecipare con il proprio cavallo.
Amici e parenti possono aggregarsi ai punti tappa.
Per motivi organizzativi è possibile variare il tragitto.
Un van trasporterà i bagagli da una tappa all’altra, le profende per i cavalli e materiale
logistico.
Su richiesta, cavalli e cavalieri potranno rientrare al punto di partenza a cura
dell’organizzazione.
Gruppo Attacchi VDA - Appennino Modenese
Associazione Sportiva Dilettantistica Affiliata FISE
Maneggio:
Via San Martino 12 41040 Polinago (MO)
Tiziano:
348 23 123 90
Piera:
348 81 26 59 5
E- mail:
[email protected]
Sito:
http://www.gruppoattacchivda.it