Qui - Gruppo dello Zuccherificio

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Qui - Gruppo dello Zuccherificio
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TRA DEMOCRAZIA E INFORMAZIONE
Nuova edizione
per il festival dedicato al
giornalismo
del Gruppo
dello Zuccherificio:
incontri, seminari,
buone pratiche, spettacoli
Nel pubblicare l'immagine del bimbo siriano
morto sulle rive turche Mario Calabresi, direttore de
La Stampa, spiega perché è necessario talvolta cambiare visione sui limiti dell'informazione, in bilico tra
etica, funzione democratica e sensazionalismo. Nello
stesso quotidiano on line, lo stesso giorno di quell'immagine, svariati link a video virali di gaffe televisive, situazioni amatoriali prive di contenuto giornalistico.
Oggi, nell'era della comunicazione, l'informazione
vive questa contraddizione: direttori che si interrogano pubblicamente sulle responsabilità collegate a raccontare i fatti dell'attualità mentre, poco lontano, ma
non meno importanti per lo stesso direttore, compaiono miriadi di contenuti frivoli, procacciatori di
click per ottenere visualizzazioni di pagine web.
Possiamo immaginare il direttore, davanti a quel-
la foto sul suo desktop, fermarsi a riflettere, ricacciando orrore, rabbia e senso di impotenza, che di
rado un direttore di lungo corso prova. Quello scatto
tragico su un monitor, come un banale video virale,
ma che non scorre e resta. Ci immaginiamo anche i
collaboratori del direttore che nel frattempo fabbricano le colonne per il web dove scorrono i video dell'ultimo minuto che hanno raggiunto il milione di visualizzazioni e il direttore che approva distrattamente,
concentrato alla ricerca delle parole più giuste da
scrivere perchè un'immagine come quella non arrivi
più nella sua redazione, su carta, tablet o qualsiasi
altro nuovo visualizzatore del futuro.
Riproponiamo il Grido della Farfalla ogni anno
per dire ai direttori (ma anche giornalisti di ogni
mansione, conduttori televisivi, radiofonici e curatori di blog) che si fermano e riflettono sull'utilità
democratica dell'informazione che siamo al loro
fianco, più in basso, ma schierati contro l'impoverimento e l'asservimento di questo straordinario potere per la democrazia. E insieme a loro ci aspettiamo
che l'indignazione popolare non sia sempre contro
quei pochi che ci governano, esseri umani imperfetti
come noi, o contro gli ultimi di turno vittime sull'altare del consenso, ma anche un po’ contro noi stessi:
c'è un esercizio utile per chi oggi, nell'era della comunicazione istantanea, riceve le notizie praticamente
da ogni supporto, in ogni momento della giornata:
fermarsi (che oggi si dice disconnettersi), riflettere
(cosa che la Tv ci ha insegnato a non fare) e provare
a immedesimarsi in altre vite prima di esprimere
giudizi privi di responsabilità e darli in eredità al
mondo intero.
Andrea Mignozzi
RINGRAZIAMENTI
Il Gruppo dello Zuccherificio ringrazia in ordine
sparso l'Assessorato alle Politiche Giovanili e
l'Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna,
Settimana del Buon Vivere, Scimmie di Mare,
Caracò editore, Altreconomia, Scuola di
Altramministrazione, Articolo 21, Confesercenti
Ravenna, Chimica Ravenna, Ravenna2015,
Libreria Dante di Angela Longo, Euro&Promos,
Silla Srl, MAR, Caffè Letterario, Fondazione Del
Monte, Damassa, Legambiente, coop Passi, tutti
gli ospiti di questa edizione, i nostri media partner
Ravenna&Dintorni e Left, Giovanni Capponi e
Studio Pagina.
RAVENNA
&DINTORNI
17/9 2015
II
ALTRA AMMINISTRAZIONE
L’INTERVISTA
Profughi: il modello «Mi interessa la grandezza
della microaccoglienza Cavalli con il nuovo spettacolo su Dell’Utri e il romanzo su Michele
L’estate 2015 sarà ricordata per l’inarrestabile sbarco di migranti in Italia e in Europa. Spesso ritornano le intramontabili ricette populiste, ma timidamente iniziano a fare ingresso nel
panorama dell’informazione anche esperienze virtuose e molte di queste vengono dall’Italia.
Disseminati lungo il nostro paese vi sono progetti di accoglienza altamente funzionanti e persone entusiaste di potergli dare vita. La cosa interessante è che in molti casi, questi modelli riducono la criminalità – anche in terre di mafia, come dimostra il caso di Riace (Calabria) - generano
occupazione, indotto economico e anche consenso
sociale. Uno di questi esempi è l’esperienza del comune di Malegno, in provincia di Brescia. Il Sindaco,
Paolo Erba, sarà ospite a Ravenna durante la seconda edizione della Scuola di Altra Amministrazione.
Sindaco, come nasce il vostro impegno nell’accoglienza di rifugiati?
«Nasce nel 2011, con la prima emergenza “NordAfrica”. All'epoca vennero inviati 120 richeidenti asilo a Montecampione, bellissima località
turistica ma posta a 1800 metri. Era ottobre e faceva freddo… allora i 41 sindaci della valle Camonica proposero l'idea: perché non “diluiamo” queste 120 persone in piccoli gruppi, e ne portiamo uno per comunità? Da qui nacque la micro accoglienza».
Cosa si intende per microaccoglienza?
«Si tratta di un sistema di accoglienza basato su moduli di piccoli gruppi (4 o 5 persone), in
rete tra loro per la gestione pratica e economica, ma che si autogestiscono per la vita di tutti i
giorni, supportati dalla rete territoriale di volontari e dalla cooperativa sociale di riferimento.
L'accoglienza è gestita dalla cooperativa sociale “K-pax”, che ha stipulato una convenzione direttamente con la prefettura».
Come viene scelta e finanziata questa cooperativa?
«La prefettura ha stipulato una convenzione diretta con k-pax. Riceve i 35 €/giorno/richiedente asilo, con la quale è in grado di pagare tutte le spese di gestione (affitto, utenze, vitto, vestiario...) ed anche di dotare ogni appartamento di una persona di riferimento che supporta
l'integrazione».
Come hanno reagito gli abitanti della valle?
Hanno reagito bene: sono stati create molte attività di volontariato (ex insegnanti per la lingua, momenti di aggregazione, coltivazione di un campo di patate come modalità di piccolo
guadagno economico). L'ondata comunicativa del 2015 ha reso più complessa la situazione e
creato qualche resistenza, che pare si stia affievolendo dopo la modifica delle linee comunicative mass-mediatiche».
Un timore di molte persone nell’offrire un alloggio sfitto è che le proprie case vengano rovinate o “colonizzate” da chi riceve ospitalità. Cosa si sente di rispondere?
«Il modello di microaccoglienza risponde anche a questo problema perché il contratto di affitto con il privato proprietario dell'apppartamento lo stipula la cooperativa sociale, che quindi
ha tutto l'interesse (ne risponde!) a fare in modo che la casa venga tenuta nel modo migliore
possibile. In questi 4 anni non abbiamo avuto problemi».
Crede che il vostro modello di accoglienza sia replicabile in comuni di dimensioni
maggiori?
«Il vantaggio di questo modello è la modularità: un appartamento di 4/5 richiedenti asilo si
autosostiene economicamente, è governabile per eventuali difficoltà di comportamenti errati
degli ospiti, ha un supporto diretto di una struttura più grande che è competente nel settore. In
pratica, si configura come una sorta di servizio sociale, e come tale può essere codificato (potrebbe e dovrebbe diventarlo, anche per superare la logica emergenziale che è anche quella più
pericolosa, sia per l'ordine pubblico sia per eventuali gestioni non trasparenti). Vista sotto questa ottica, mi pare decisamente replicabile anche in città».
Alessandro Spazzoli
di Veronika Rinasti
Giulio Cavalli torna ospite del Grido
2015 sabato 26 settembre con un
doppio appuntamento. Alle 11 (Caffè
Letterario) presenteremo Mio padre in
una scatola da scarpe, romanzo edito da
Rizzoli e in uscita il 17 settembre. Alle
21 sarà la volta dello spettacolo teatrale in anteprima nazionale L'amico
degli eroi, un suo monologo con musiche di Cisco Bellotti su Marcello
Dell'Utri.
La testimonianza
del sindaco
di Malegno
Giulio Cavalli alla scorsa edizione del Grido
IL LIBRO
L’OCCASIONE DI FARE LA COSA GIUSTA
Il libro di Giulio Cavalli racconta la storia di Michele
Landa, una guardia giurata che faceva un lavoro
semplice in un territorio difficile come quello di
Mondragone, in provincia di Caserta. Michele era
il capofamiglia di una famiglia che non voleva
avere nulla a che fare con la criminalità organizzata, ma una notte si è trovato al posto sbagliato nel
momento sbagliato e, paradossalmente, ha avuto
la sua occasione di fare la cosa giusta. Michele
Landa sarà ritrovato carbonizzato nell'auto di servizio qualche giorno dopo la sua scomparsa.
Nell'ultimo anno hai scritto un
romanzo, uno spettacolo teatrale
e hai iniziato a collaborare con
Left. Scrittore, attore, giornalista.
Hai deciso cosa fare da grande?
«In realtà no! Negli ultimi due anni
sono finito a fare il giornalista molto
spesso, rispetto agli altri miei lavori. Il
mio sogno rimane quello di fare lo
scrittore e basta. Non per trasmettere
alti pensieri o filosofie illuminanti,
sono una persona che adora l'ozio e
quindi la scrittura è semplicemente la
forma più compatibile con me stesso.
Mi capita di cambiare metodo a volte,
ma questo dipende dal fatto che a
seconda del tema trattato, mi sembrano più utili forme diverse. La storia di
Michele Landa, ad esempio (il protagonista del romanzo Mio padre in una
scatola da scarpe), è talmente umana
che sento di non avere la cifra stilistica o la bravura per portarla su un
palco. Mi viene più facile raccontarla
in un libro».
Nel romanzo hai lavorato
molto sulle parole, raccontando
nel dettaglio i personaggi e le
ambientazioni. Quanto sei legato
a questo libro?
«Mio padre in una scatola da scarpe è
il libro che mi rappresenta di più.
Negli ultimi anni ho avuto la sensazione di dovermi sempre difendere.
Con questo romanzo ho voluto scrollarmi di dosso l'etichetta
di quello che si “merita”
le minacce. Il processo di
delegittimazione ti porta
l’ansia di dare un certo
tipo di risposta anche
quando la delegittimazione in realtà non esiste.
Il mio habitat è quello del
racconto che non ha
bisogno di fatti eclatanti,
ma è legato alle piccole
cose e forse questo
romanzo è il mio lavoro
più libero».
Quella di Michele
CORSI PER TUTTE LE ETÀ
Direzione artistica: Laura Ruocco
Recitazione: Paola Baldini Canto: Elisa Drei
Danza Classica: Serena Mazzotti - Chiara Rambaldi
Modern Jazz: Sara Buratti
Danza Contemporanea: Elena Casadei
Collaborazione artistica: Fabrizio Paganini
Accademia di Teatro Musicale,
Parola, Canto, Musica, Danza
LEZIONI GRATUITE DI PROVA
dal 22 al 28 settembre
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Info e iscrizioni 331.7983986
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MUSICAL È BELLO
RAVENNA
&DINTORNI
17/9 2015
III
FORMAZIONE
“ordinaria”»
Landa: «L’ho scritto pensando ai miei figli»
Landa è una storia di cui si è parlato poco a livello nazionale.
Perché hai scelto di parlare proprio di lui?
«Mi piace molto raccontare la
grandezza “ordinaria” delle persone
normali. Sono assolutamente contrario alla mitizzazione della mafia e dell'antimafia. Molto spesso l’incontro
con la criminalità organizzata si verifica per cause banali, come trovarsi al
posto sbagliato nel momento sbagliato, come è successo a Michele Landa.
Secondo me c’è un insegnamento
molto più umano nella sua vicenda,
che nelle storie ormai famose e abusate. La sua storia mi è stata raccontata
durante un pranzo, quello di cui parlo
alla fine del libro. Mentre scrivevo non
mi sono sentito un giornalista, volevo
soltanto raccontare la profonda umanità di questa famiglia che si era sempre tenuta fuori dalla criminalità
organizzata, dichiarandosi anche
ignorante su questo argomento».
Hai pensato a un lettore ideale
mentre scrivevi il romanzo?
«Mi piacerebbe riuscire a creare
una cultura dell'etica e della legalità
che si appassionasse anche alle storie
minori. Mi capita spesso di incontrare
studenti nelle scuole e cerco sempre di
contrastare questa bolsa retorica dell'antimafia, come se Falcone e
Borsellino fossero il sussidiario della
criminalità organizzata, quando nella
realtà esistono infinite sfumature di
persone. Ho pensato ai miei figli e a
quando, da grandi, mi chiederanno il
perché di una vita così movimentata.
Ecco, questo libro sarà la risposta».
Dopo la presentazione del
libro, avremo in anteprima nazionale, anche “L'amico degli eroi”,
spettacolo teatrale realizzato con
il crowdfounding. In questo caso
il progetto sociale è stato un
obbligo o una scelta?
«Innanzitutto, trovo deliranti i
bandi per ottenere fondi pubblici.
Quindi abbandono per principio tutto
quello che mi sembra illogico. E poi
non mi avrebbero permesso di farlo.
Gli unici spettacoli che ho realizzato
con piccoli contributi pubblici sono
L'innocenza di Giulio e Bambini a dondolo, in cui parlo di turismo sessuale. Ma
l'aiuto si limita alla fase di produzione.
Gli spettacoli vengono scritti ma non
venduti, e in questo modo l’ente compra il “perdono” attraverso il finanziamento. Per il resto, io mi ritengo fortunato. Ho molte persone che mi seguono, che sono miei lettori e sostenitori... e molto spesso sono anche le mie
fonti. Ho pensato perché non provare
a metterle insieme, cercando di creare anche un rapporto diretto. Tutto
questo mi permette di esprimere
anche giudizi etici sul dell'utrismo,
cosa che probabilmente con un produttore privato non avrei potuto fare.
L'amico degli eroi non è lo spettacolo
che ti spiega solo perchè Dell'Utri è
mafioso,
andiamo
oltre.
Raccontiamo che Dell'Utri, ovvero il
siciliano che sogna di essere borgherse, incontra il milanese che sogna di
poter essere prepotente nelle modalità siciliane. Il mix che si crea è talmente forte da arrivare a governare il
paese».
Se dovessi descrivere Dell'Utri
in due parole?
«Mah...io lo trovo molto simile ad
Andreotti. Dell'Utri è il sottovuoto
spinto travestito da eroicità, a volte
anche da intellettuale. Dell'Utri rimane l'opera d'arte di Silvio Berlusconi
che, dopo aver imparato a vendere
qualsiasi prodotto, ha venduto alla
Lombardia leghista e antiterrona un
nuovo modello di siciliano buono e
potabile».
Come si articola lo spettacolo?
«La prima parte è una narrazione
di fatti realmente accaduti della vita
di Marcello Dell’Utri. È il “Cavalli che
non ti aspetti” perchè non ci sono
scoop. La seconda parte è in video. È
uno spettacolo teatrale con una sorta
di cinegiornale all'interno».
Se la notizia sta nei numeri:
parla il data journalist Mauro
«I numeri mentono sempre e vanno sempre presi con per l’amarezza, ma credo che metodologie come quelle
le pinze, ma sono l’unico strumento che abbiamo per del data journalism possano arricchire la produzione
dare una dimensione alle cose e misurarle in un mondo giornalistica». Ma attenzione a non fare confusione con
in cui tutto è diventato misurabile». A parlare è Andrea il Precision journalism «non vogliamo certo far passare
Nelson Mauro, esperto di data journalism che sarà a l’idea che tutto ciò che non sia basato sui dati non sia
Ravenna per un workshop pensato anche per i giornali- preciso». Altra confusione che viene spesso fatta è quelsti (vale 6 crediti per l’Ordine professionale) e per chiun- la con il giornalismo digitale, quello che realizza per
que voglia imparare a maneggiare la miriade di dati che esempio le app. Ma qual è la situazione in Italia? «La
forma forse più diffusa di data journasono oggi a nostra disposizione.
lism - dice Mauro - è l’analisi del voto
«Lavoreremo – spiega – partendo dal
per quartiere che si fa nei giornali
caso concreto dei beni confiscati alla
locali. In generale siamo ancora piutmafia del quale non esiste una stima
tosto indietro ma qualcosa si sta muoesatta. Non si sa quanti sono. Il sito è
vendo penso al blog del Sole24ore, a
in aggiornamento. Contare e misurare
La Stampa, a Wired». Vero è che in un
le cose può essere utile per capire di
paese a vocazione umanistica, forse si
cosa stiamo parlando e cercherò di forpone in modo decisivo la leggibilità di
nire qualche strumento informatico
questo tipo di giornalismo. «In realtà
così come qualche consiglio sul reperila si pone dappertutto, ma certo è vero
mento dei dati e il fact checking per
Andrea Nelson Mauro
che in Italia è considerato un errore
fare il quale bisogna avere qualche
gravissimo scrivere un’uomo con l’acompetenza tecnologica». Non a caso
postrofo mentre è perdonabile non
alla richiesta di una definizione alla
portata di tutti di “data journalism” Mauro cita un sapere il teoremo di Pitagora. Ma non sarà un caso se
esempio: «Non è mai stato calcolato il numero dei Obama negli Usa ha consigliato agli americani di far
migranti morti nel tentativo di attraversare il studiare la statistica 2.0 ai propri figli». Ma il problema
Mediterraneo. Noi partendo dal lavoro di Daniele Del secondo Mauro si pone anche sul fronte delle fonti e dei
Grande e allargando il numero delle fonti abbiamo cal- cosiddetti Open Data. «In Italia non abbiamo ancora
colato che tra il 2000 e il 2015 siano circa 30mila, una legge Foia (Freedom of information act) e molti dati
numero che abbiamo ragione di credere in difetto. che dovrebbero essere a nostra disposizione in realtà
Sapere queste cose può essere importante anche per chi non lo sono. Per quanto nelle pubbliche amministraziodeve decidere delle policy”. Non fosse che questi dati ni ci siano molte persone che si impegnano, manca la
sono noti almeno dal 2014 (dalla prima pubblicazione vera volontà politica, forse per la storia di corrutela che
della loro ricerca) e a spostare le politiche dell’Euorpa caratterizza l’Italia e che fa sì che la trasparenza non sia
sembra essere stata più una foto che un numero. «L’idea considerata una priorità». Il workshop di Andrea
che una decisione politica possa essere basata su una Nelson Mauro si tiene venerdì 25 settembre dalle 9.30
foto che magari gira su facebook mi fa ridere, anche se alle 17.30 in via D’Azeglio 2. (fe. an.)
LA COLLABORAZIONE
LUCA MERCALLI A PARLARE DI CLIMA
CON LA SETTIMANA DEL BUON VIVERE
Grazie alla collaborazione con La settimana del Buon
Vivere, il Gdf ospita quest’anno anche il metereologo
Luca Mercalli, volto noto della tv per la sua
partecipazione in passato a Che tempo che fa e per la
trasmissione Scala Mercalli andata in onda lo scorso
inverno il sabato sera sui rischi e i pericoli dei
mutamenti climatici dovuti all’inquinamento provocato
dall’uomo. In piazza Unità d’Italia, 25 settembre alle 21.
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Tel. 0544 32603
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RAVENNA
&DINTORNI
17/9 2015
IV
IL PROGRAMMA
L’OPINIONE
Una generazione di giovani
sospesi tra doveri e diritti
Noi giovani abbiamo il bisogno, il diritto e il dovere di sognare un
futuro dignitoso. E siccome la dignità, alcuni dicono, coincide col
lavoro, cioè con un posto fisso che ci permette di avere una certezza
economica, bisogna impedire che la dignità riduca l'ambizione
della persona alla sola necessità. Come non ricordare quei bambini
nel mondo che, per miseri salari, lavorano in condizioni di semischiavitù? Come non ricordare le numerose aziende con i dipendenti ridotti alla cassa integrazione, a causa della crisi e dell'egoismo
imprenditoriale? Come non ricordare tutti quei giovani che, privi di
entusiasmo, si arrendono al primo posto di lavoro che trovano? In
questo modo l'adulescens, colui che sta maturando, non ha la possibilità di coltivare e sfruttare le potenzialità della propria persona. E
la personalità è ciò che ci renderà le idee chiare, che ci condurrà
sulla buona strada, e magari, nutrendo piacere per le piccole cose,
troveremo il lavoro che ci soddisfa e che garantisce la nostra
dignità. D'altronde, la persona soddisfatta è quella più innovativa,
propositiva ed efficiente. Ecco perché tra gli appuntamenti a cui più
teniamo come Gruppo dello Zuccherificio di questa edizione del Gdf
2015 c’è l’incontro dedicato proprio alla “generazione sospesa”
con Elisa Lello domenica 27 settembre come evento conclusivo del
festival.
Carlo Garavini
L’INCONTRO
GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE
Scuola di Altra Amministrazione - Sala Multimediale del Museo MAR, via di Roma 13 ore 10-18
“L’accoglienza possibile”. Giornata formativa dedicata alle politiche di accoglienza e integrazione. In collaborazione con Ass. Nazionale Comuni Virtuosi.
Salvo imprevisti, sarà presente anche il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. Costo giornata formativa e pranzo 50€. Prenotazione necessaria. Durata 8
h. Limite 84 posti.
VENERDÌ 25
SETTEMBRE
Datajournalism Workshop: Palazzo Comunale, via d’Azeglio 2, Corso e laboratorio giornalistico sul tema Datajournalism tenuto da Andrea Nelson Mauro,
fondatore di Datamedia Hub e Dataninja, tra i massimi esperti della materia a livello nazionale. Il corso è patrocinato dall’ordine dei giornalisti e rilascia
crediti per la formazione continua. Gratuito e aperto a tutti, previa registrazione (9.30-17.30). 50 posti.
Ravenna come Calcutta ? - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
Dopo l’estate bollente del 2003, nel 2015 un’ondata di calore africano ha messo di nuovo sulla graticola mezza Europa. Scenari climatici poco desiderabili e come fare per evitarli. Con Luca Mercalli – da Scala Mercalli , “Che tempo che fa” RAI3. Climatologo della società Meteorologica Italiana. Ore 21.
Panarama Swing Duo - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
Canzoni swinganti dai ‘30 ai ’60 con contrasto di sonorità dall’est al sud. Swing e Jazz manouche in piazza con il Maestro Valentin Florea alla fisarmonica
e Raffaello Dileo alla voce e alla chitarra. Ore 22.45.
SABATO 26
SETTEMBRE
La scuola in piazza - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
Lectio magistralis. Un tuffo dentro mondi diversi attraverso le lezioni di tre protagonisti del proprio campo. Per i ragazzi delle scuole superiori e aperto al
pubblico. Con: Cristiano Cavina - scrittore; Roberto Magnani - attore, Teatro delle Albe; Serena Fagnocchi - fisica, ex ricercatrice. Ore 9.
Mio padre in una scatola da scarpe - Caffè Letterario, via Diaz
“Michele Landa non è un eroe, e neppure un criminale. Tutto ciò che desidera è coltivare il suo orto e godersi la famiglia, vuole guardarsi allo specchio
e vederci dentro una persona pulita”. una storia vera. Presentazione dell’ultimo romanzo di Giulio Cavalli. Alle 11
La tradizione dei burattini - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
Le Maschere e i lazzi della Commedia dell’Arte. Per adulti e bambini, uno spettacolo inedito di burattini di Massimiliano Venturi. Alle 16.30
Lobby Italia - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
L’Italia è da sempre stretta nella morsa delle lobby. Come influiscono realmente mafie, lobby e poteri economici sulla stampa e sulla salute del nostro
paese? Con Corradino Mineo - Comm. nazionale antimafia ed ex RAI News 24, Ilaria Bonaccorsi – direttrice di LEFT, settimanale nazionale
Modera Ilaria Bonaccorsi – giornalista di LEFT. Alle 18.30
L’amico degli eroi - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
In anteprima nazionale, lo spettacolo teatrale di Giulio Cavalli che con una nuova chiave di lettura indaga i rapporti tra mafia e politica attraverso le figure di Marcello Dell’Utri e di Vittorio Mangano. Musiche di Cisco (Modena City Ramblers). Alle 21.
MINEO E BONACCORSI
SU LOBBY E LIBERA INFORMAZIONE
Viviamo in un Paese in cui ai Casamonica è concessa la
passerella a “Porta a Porta” mentre giornalisti come Lirio
Abbate, Giovanni Tizian, Nello Trocchia di rado trovano
spazio nella tv pubblica per le loro inchieste su mafia e
corruzione. In uno Stato in cui l’economia sommersa è
oltre il 20% del Pil, gli scandali di corruzione sulle grandi
opere sono diventati quotidiani e grosse lobby
gestiscono interri settori di mercato, solo testate libere
possono informare correttamente i cittadini. Cercheremo
di fare il punto su queste questioni sabato 26 settembre
dalle 18.30 assieme a Corradino Mineo (Commissione
nazionale antimafia ed ex direttore di RAI News 24), Ilaria
Bonaccorsi (direttrice di Left). Modera l’incontro Ilaria
Giupponi, di Left.
Giacomo Toni in “Piano punk Cabaret” - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
Fa tappa a Ravenna il nuovo progetto artistico del cantautore Giacomo Toni, che ritorna a “distruggere” il suo pianoforte accompagnato da una batteria. Alle 22.45.
DOMENICA 27
SETTEMBRE
Dare vita al giornalismo d'inchiesta. Premiazione - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
Premiazione del quarto “Premio per il giornalismo d’inchiesta Gruppo dello Zuccherificio”. Con un contributo speciale del Teatro delle Albe. I giurati,
dopo aver proclamato il vincitori, discuteranno dello stato attuale del giornalismo d’inchiesta in Italia e nel Mondo. Con: Loris Mazzetti - Capostruttura
RAI3, autore di “Che tempo che fa”, Giorgio Santelli - RaiNews e Articolo21.it, Pietro Raitano - Direttore AltrEconomia, Amalia De Simone - Giornalista
Corriere Della Sera, direttrice Radio Siani, Carla Baroncelli - Giornalista TG2 - RAI2; Maurizio Torrealta - Dir. scuola di giornalismo “Lelio e Lisli Basso” di
Roma, Gaetano Alessi - Fondatore AdEst e vincitore del Premio Fava 2011. Alle 18.30
La triste gioventù - Piazza Unità d’Italia (in caso di maltempo a Palazzo Rasponi delle Teste)
Ritratto politico di una generazione. “E’ il ritratto suggestivo di una generazione sospesa. Nelle scelte politiche e di valore. I giovani: incerti come il futuro. Costretti alla precarietà e all’improvvisazione. Ma abili a recitare questa parte. Per rassicurare gli adulti”. Elisa Lello - Prof.ssa di sociologia presso
Università degli Studi di Urbino - presenta il suo nuovo libro. Alle 21.
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