Leggi il reportage da Bruxelles (da "S" di gennaio 2011)
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Leggi il reportage da Bruxelles (da "S" di gennaio 2011)
Attualità IL REPORTAGE Nella pagina a fianco, la sede della Regione a Bruxelles. Qui sotto alcune immagini scattate all’interno di Accursio Sabella A La sede della Regione a Bruxelles? Esiste (ed è anche costata parecchio) Al civico 12 di Rue Belliard, i nuovi locali del “Dipartimento degli affari extraregionali”. Acquistati per quasi 2,7 milioni di euro . All’interno, marmo di Custonaci. Ma i riscaldamenti non funzionano 38 S - IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA l primo piano c’è la sede di rappresentanza del Kashmir. All’ultimo, quella dell’associazione internazionale lesbiche e gay. In mezzo, sventola la bandiera della Regione siciliana. Quarto piano al civico 12 di una Rue Belliard coperta dalla neve. Come il resto di Bruxelles. “Quest’anno l’inverno è arrivato prima del solito” spiega Gino, titolare della pizzeria-trattoria “Positano”, uno degli improvvisi lampi di sole in una zona troppo “europea”. Già, fa freddo. Anche all’interno della sede della Regione. I riscaldamenti non funzionano. Ed è una (non l’unica) contraddizione degli uffici del Dipartimento di Bruxelles e degli affari extraregionali, del quale molti ignorano persino l’esistenza. E che invece è costato la bellezza di 2,7 milioni di euro. Più un altro mezzo milione per ristrutturarlo. Nonostante quell’investimento, i locali di Rue Belliard sono gelidi. Qualche dipendente gira indossando una specie di colbacco. Mentre la dirigente Maria Cristina Stimolo suggerisce di accendere la luce, che “magari riscalda un po’”. Paradosso di una sede costata per la precisione 2 milioni e 660 mila euro. E che dovrebbe essere non solo di rappresentanza, ma anche di collegamento con la Sicilia. Un legame che, però, non sembra così forte, visto che l’attuale presidente della Regione Raffaele Lombardo ha visitato soltanto una volta quei locali, durante la ristrutturazione. Perché oltre alla spesa per l’acquisto, c’è stata anche quella per la “messa a nuovo” dell’intero quarto piano. Circa mezzo milione il costo degli interventi. Nei modernissimi locali, lampade di design, vetri al posto delle pareti e pavimenti di marmo. Già, il marmo. Di Custonaci. Perché se la Sicilia è lontana, almeno un “concreto” simbolo dell’Isola doveva esserci. “Se vengo a sapere chi ha deciso di mettere il marmo – sorride amaro la dirigente Stimolo – gliene dico Tra i compiti dell’ufficio, quello di interagire con gli organismi europei, di monitorare le proposte di legge che riguardano la Sicilia, di assistere il Presidente della Regione. Ma Lombardo qui non viene quasi mai quattro. Forse chi ha fatto il progetto non è mai venuto a vedere gli uffici e gli appartamenti di Bruxelles. Una città fredda, a volte freddissima. E il marmo la rende ancora più gelida. Qui va usata la moquette o il parquet”. Marmo o parquet, comunque, come detto, il presidente qui non è quasi mai venuto. Nonostante per lui sia stata allestita un’elegantissima stanza. Con tanto di bandiere di Sicilia, Italia ed Europa alle spalle di una poltrona bianca e intatta. Che profuma di nuovo, come gli interni delle automobili appena immatricolate. “E, per la verità, nemmeno gli europarlamentari – racconta la dirigente Stimolo - vengono mai. A parte qualche eccezione, tutti snobbano questi uffici e vanno solo in Commissione europea”. Insomma, il presidente non viene, gli europarlamentari girano al largo. Ma si è sentito ugualmente il bisogno di acquistare questa sede. “Una scelta saggia, in fondo – spiega la Stimolo – visto i soldi che spendevamo prima per pagare l’affitto”. Vale a dire, 21 mila euro, esclusa la T.v.a. (l’Iva belga). Insomma, circa 26 mila euro al mese. Oltre 300 mila euro l’anno. “Ma nella vecchia sede (Place du Champ de Mars 5, ndr) in quella cifra erano compresi tutti i servizi”. In quella nuova, invece, c’è evidentemente qualcosa che non va. I riscaldamenti, tanto per cominciare. E la stanza che sarebbe dovuta diventare la buvette, presenta un tavolo sgangherato, quattro sedie e un boccione per l’acqua. Il fatto che la sede di Bruxelles esista davvero, comunque, è già una notizia. Per molti e per tanto tempo, in effetti, è stato quasi un luogo immaginario. Da cartolina, o da favola. E invece, non solo c’è la sede, ma anche le persone. Undici dipendenti “abitano” l’ufficio IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA - S 39 Attualità IL REPORTAGE La sala conferenze voluta da Bob Leonardi, la newsletter del dipartimento di Bruxelles e il dirigente generale Francesco Attaguile Il governatore ha deciso di risparmiare, “tagliando” tre dei quattro dirigenti. Adesso ce n’è soltanto uno. L’assessore Armao ha anche ridotto del 25% le indennità dei dipendenti (11 in tutto) (quattro interni e sette “esterni”). A questi si aggiungono il dirigente generale Francesco Attaguile e la dirigente responsabile della sede Maria Cristina Stimolo. Oltre all’indirizzo, con l’avvento di Lombardo, questi uffici hanno anche mutato identità. Fino a due anni fa, infatti, erano degli uffici di diretta collaborazione con la presidenza della Regione. Adesso quei locali ospitano un vero e proprio dipartimento. In realtà, il dipartimento di Bruxelles e degli affari extraregionali può contare su tre sedi. Oltre a quella belga, infatti, c’è quella di via Marghera a Roma e quella di via Generale Magliocco a Palermo (una ventina di dipendenti in tutto). Ma a Bruxelles sono undici, come detto. E fino a poco tempo fa erano anche di più. Perché il dipartimento è andato incontro a un ridimensionamento. Tre dirigenti sono stati richiamati a Palermo. Un giornalista è stato “trasferito” a Bruxelles. Mentre una collaboratrice dell’assessore Armao “frequenta” quegli uffici, grazie a un incarico di membro della “segreteria particolare” col compito di seguire i progetti europei. Insomma, gente che va e che viene. E tra quelli che vanno, nei prossimi giorni, potrebbero essere anche alcuni degli “esterni” che lavorano a Bruxelles. Esperti, voluti dalla politica e forse per la politica (che intanto ha cambiato facce e colori) non più necessari. Cosa si fa a Bruxelles “L’attività di questo dipartimento – spiega la dirigente Stimolo – è simile a quella di un’antenna. Noi cerchiamo di venire a conoscenza di tutte le notizie riguardanti le politiche comunitarie 40 S - IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA A Bruxelles, però, nelle ultime settimane sono arrivati due nuovi “inquilini”. L’ex coordinatore dell’ufficio stampa della Regione Gregorio Arena e la sua compagna Maria Garcia, collaboratrice di Armao che possano interessare la Sicilia, e le trasmettiamo ai dipartimenti della Regione. Sono loro, poi, che devono fare qualcosa. Il nostro compito, insomma, è quello di ‘fare rete’”. Rete, antenna, collegamenti. “L’Europa – prova a chiarire il dirigente generale Francesco Attaguile – ha una ‘governance multilivello’. E le Regioni, soprattutto negli ultimi anni, hanno un ruolo importante nella gestione dei fondi comunitari, e spesso devono scontrarsi con le resistenze dei poteri centrali”. Nonostante le spiegazioni, il senso di questi uffici resta un po’ fumoso, sfuggente. Così, può venire in aiuto una presentazione offerta dalla stessa dirigente Stimolo. Ecco, in sintesi, le funzioni dell’ufficio di Rue Belliard, racchiudibili in alcune parole-chiave. Intanto, “interazione” (con la Commissione Europea, il Consiglio dei Ministri Ue, il Comitato delle Regioni, il comitato economico e sociale, il Parlamento Europeo). Altro termine fondamentale: “assistenza” (al Presidente della Regione e alla Giunta, agli Uffici regionali siciliani, ai rappresentanti degli Enti locali, delle Università, delle associazioni di categoria). E poi, “relazioni” (con l’Ars e con le altre Regioni italiane ed europee), “monitoraggio” (della Corte di Giustizia), “divulgazione” (delle opportunità a livello europeo). Già, divulgazione. Per la verità, uno dei dati maggiormente divulgati è proprio quello dello scarso utilizzo dei finanziamenti europei in Sicilia. Solo il 2,26 per cento per i fondi dal 2007-2013. L’ultima regione d’Italia. Forse, anche questo dato ha suggerito qualche doloroso... taglio. I tagli di Lombardo e Armao In effetti, gli uffici che furono a Place du Champ du Mars erano ancora più popolati di quelli attuali di Rue Billiard. E soprattutto, la spesa per il personale era più “pesante”. Se adesso, infatti, l’unico dirigente (escluso il direttore Attaguile) è Maria Cristina Stimolo, fino al 26 settembre 2009 i dirigenti erano quattro. Tre di loro sono stati richiamati in Sicilia. Un bel risparmio, quantificabile nell’indennità di residenza all’estero (stiamo parlando di cifre tra i seimila euro mensili dei dirigenti e i 3.200 dei funzionari). La scelta di riportare a casa tre dirigenti è di Raffaele Lombardo in persona, che ha intrapreso la via dell’austerity, seguita dall’allora suo assessore alla Presidenza Gaetano Armao, ora all’Economia. Fu di quest’ultimo, infatti, la decisione di ridurre del 25% le indennità del personale di Bruxelles. E non sono mancati i mugugni. In effetti, prima della delibera di Armao, e dopo uno studio commissionato alla dottoressa Marisa Finocchiaro, si era deciso di tagliare sì, ma solo del 10 percento. Equiparando, in questo modo, le indennità dei siciliani a quelle dei colleghi toscani. Accordo trovato. Ma per Armao non basta. E con una delibera di pochi giorni dopo, si decide che la decurtazione sarà maggiore: 25 per cento in meno. Insomma, adesso a Bruxelles c’è un solo dirigente. E sulla permanenza belga di Maria Cristina Stimolo alcuni maligni hanno ventilato l’intercessione dell’ex marito Lillo Speziale, deputato regionale e presidente della commissione antimafia all’Ars. “Questo è il mio curriculum – risponde la dirigente – ed è l’unico motivo per cui sono rimasta qui. Sono l’unica che avesse i requisiti per rimanere in questo ufficio”. Un ufficio dove persino il direttore Attaguile è costretto a girare in cappotto e berretto. Ma per lui, costretto a fare da “pendolare” tra gli uffici di Bruxelles, Roma e Palermo, le “puntate” belghe non sono così frequenti. Una o due volte al mese, in occasioni importanti. Siamo fortunati e becchiamo proprio uno di quei giorni. “Il dimagrimento degli uffici – spiega Attaguile – non influisce sull’efficienza. Io credo che l’ufficio non abbia bisogno di più dipendenti regionali, ma, semmai, più rappresentanti del ‘Sistema Sicilia’. Ad esempio, a breve ospiteremo i rappresentanti delle Università siciliane, ci auguriamo anche di poter accogliere i rappresentanti delle categorie produttive, come quelle degli industriali”. Non servono più persone, dice Attaguile. Ma qualcuno, proprio nel mese scorso, a Bruxelles è arrivato. I due nuovi inquilini di Rue Billiard Insomma, tagli. Risparmio. Austerity. Questo lo spirito degli interventi sulla sede di Bruxelles della Regione siciliana. Via tre dirigenti. Tagli alle indennità dei presenti e, come vedremo, pronti a lasciare Rue Billiard anche alcuni degli esperti esterni facenti capo al dipartimento. Eppure, in questo clima di strette al cordone, ecco arrivare negli uffici belgi due nuovi “inquilini”. Gregorio Arena è stato a lungo il capo ufficio stampa della Regione (quell’ufficio composto, per intenderci, da una ventina di caporedattori). Maria Garcia de Los Angeles, invece, ha ricoperto il ruolo di consulente dell’assessore Gaetano Armao ai Beni culturali. Per il primo, ecco un incarico da oltre 10 mila euro mensili (compresa l’indennità di residenza all’estero) per la cura della newsletter del dipartimento (e per la successiva trasformazione della stessa in una testata giornalistica). Per la seconda, un incarico di collaborazione di 40 mila euro annui per seguire le politiche europee. Il caso vuo- le, ovviamente, che Arena e la Garcia siano compagni. E sempre il destino ha fatto in modo che le due nomine siano arrivate proprio negli stessi giorni (a distanza di due settimane, più o meno). “Io ancora il dottor Arena non l’ho visto – racconta la dirigente Stimolo – ma è probabilmente dovuto al fatto che, essendo un giornalista, dovrà stare molto in giro. Comunque, lui non ha l’obbligo di firmare le presenze, così come non ha veri e propri orari di ufficio”. Per il direttore Attaguile, invece, l’arrivo di Arena è un “cadeau”, un regalo che accetta ben volentieri: “A me in questo ufficio – precisa – servirà molto. In pochi sanno cosa si fa in questo dipartimento. Finora abbiamo un semplice bollettino che distribuiamo agli interessati. E la creazione di una testata giornalistica servirà a tutti”. Un regalo. Inaspettato, ma utilissimo. Così lo definisce Attaguile. Peccato che, solitamente, i regali non vengano richiesti. È proprio Attaguile, infatti, a ribadire, in una lettera inviata al presidente Lombardo il 12 ottobre scorso come il dipartimento “trarrebbe utilità dalla presenza in loco di un giornalista professionista”. E Attaguile non si ferma qui: “Trattandosi peraltro di sede attrezzata per attività svolte direttamente dall’On.le Presidente – continua nella missiva a Lombardo – si richiede una figura professionale adeguata e con specifica esperienza in rapporti internazionali ed interistituzionali, connesse all’attività residenziale, come quelle maturate nel corso degli anni dal Dott. Gregorio Arena”. Insomma, altro che cadeau. Il meccanismo del regalino, qui, ricorda la “letterina a Babbo Natale”. E Lombardo, ovviamente, dà il suo ok. Arena a Bruxelles per curare la newsletter, che diventerà un mensile. Contratto di tipo giornalistico. Indennità per l’estero. IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA - S 41 Attualità IL REPORTAGE Nel dipartimento dove quattro dirigenti sono troppi, guadagnano troppo e fanno troppo poco. E tra l’altro, la scelta di Arena è fondata su criteri assai “vaghi”. “Credo – dice Attaguile – che all’interno dell’ufficio stampa della Regione esista una specie di gerarchia”. Vai a capire quale sia, in una redazione composta solo da capo-redattori. Ancora più difficile comprendere quali siano le esperienze nei rapporti internazionali. Alcuni dipendenti, infatti, (che preferiscono rimanere anonimi, ovviamente) raccontano della necessità di “supportare” Arena nelle attività di traduzione e comprensione delle lingue straniere. Sulle quali non sarebbe ferratissimo. “Ma credo che un po’ se la cavi” assicura Attaguile. Sarà. Negli stessi giorni, però, ecco concretizzarsi l’altro “trasferimento”. E, visto che la diretta interessata è la compagna di Arena, si può parlare di un vero trasloco. Per la verità, la posizione di Maria Garcia de Los Angeles è assai diversa. Non è stata assunta dalla Regione. Ha un semplice rapporto di collaborazione con l’assessore Armao. L’assessore all’Economia. Eppure, chi lavora a Rue Belliard l’ha vista più volte “prendere posto” negli uffici che fanno capo alla Presidenza. Altro ramo dell’amministrazione regionale. “Mica possiamo buttarla fuori – dice il direttore Attaguile – certo, dobbiamo chiarire la sua posizione. Per me – aggiunge – l’importante è che tutto sia a posto dal punto di vista formale. Poi, l’assessore può nominare come consulente chi vuole”. E ci mancherebbe. Ma anche la dottoressa Stimolo nutre qualche dubbio sulla natura del rapporto tra la Garcia e i “suoi” uffici: “Viene qui, e si siede a lavorare. Ma non so a che titolo e con quali mansioni. Qualcuno mi dovrà spiegare, visto che sono la responsabile della sede”. Insomma, se trasloco deve essere, qualcuno almeno avvisi i coinquilini. All’interno, l’angoscia degli esterni Proprio tra quei coinquilini, c’è un gruppetto che sembra un po’ più “congelato” degli altri. Queste persone stanno lì, in 42 S - IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA La stanza nella quale era prevista la buvette Tra i dipendenti dell’ufficio, però, scoppia il “caso” dei sette esperti esterni. Voluti dalla politica, e nominati per “chiamata diretta” durante la presidenza Cuffaro, ora rischiano di perdere il posto freezer. In attesa di essere, forse, scongelati nuovamente in Sicilia. Perché tempo fa la politica li ha voluti. E oggi, forse, la politica non sa più che farsene di questi (più o meno) giovani dai cognomi, in alcuni casi, molto noti in Sicilia. Maria Grazia Basile, Luigi Lo Piparo, Matilde Modica, Francesca Parlagreco, Jane Torrisi, Pierfrancesco Virlinzi e Sara Merendino sono i cosiddetti “esperti” esterni della sede di Bruxelles. Un “impiego” giunto per chiamata diretta, con Salvatore Cuffaro pre- sidente della Regione, e un contratto equiparato a quello dei componenti gli uffici di gabinetto. Ed è proprio la natura di questo contratto a “sbarrare” la strada verso una loro stabilizzazione. Non sono entrati per concorso, quindi per loro niente assunzioni. Non solo. Da tre anni gli è stata tolta l’indennità per il lavoro all’estero. E per molti di loro il contratto scade il 31 dicembre di quest’anno. “Le prospettive – racconta uno di loro – sono quelle di un ritorno a casa. Ed è avvilente. Alcuni lavorano qui da sette, otto anni. Siamo stati decisivi per la vita di questo ufficio. E ciascuno di noi ha competenze e curricula di altissimo livello”. E invece, sono prossimi ad abbandonare quegli uffici. “In molti pensano che guadagniamo chissà quanto. Tolta l’indennità, adesso il nostro stipendio è di circa 1.800 euro. In una città cara come Bruxelles non sono tanti. Niente a che vedere con quelli dei dirigenti, che si lamentano delle decurtazioni a indennità altissime, o ai contratti fatti recentemente a chi non parla nemmeno le lingue. E a cui noi dobbiamo fare da assistenti”. Non vogliono che si faccia il loro nome, i dipendenti dai nomi “noti”. Voluti dalla politica e dalla politica scaricati. In nome dei “tagli” che riguardano alcuni e non altri. Stanno lì, in attesa, dentro il freezer di Rue Belliard numero 12. Quarto piano . Terzo . Secondo . Primo: c’è la rappresentanza del Kashmir. Fuori nevica . Altro che pullover. Ha ragione Gino, della pizzeria Positano . Oggi, qui a Bruxelles, serve il maglione pesante. n La dirigente Maria Cristina Stimolo