L`accompagnamento alla morte: la morte nella società

Transcript

L`accompagnamento alla morte: la morte nella società
L’accompagnamento alla morte:
la morte nella società moderna
Agenzia Formativa del Comune di Gorgonzola
“CORSO A.S.A. 2009”
Prof.ssa Chiara Bertonati
Gorgonzola, 2009
1
La morte nella società moderna
Poche persone amano parlare seriamente
di morte, si dice che porti male o che è un
argomento che intristisce. Anche la Chiesa o
la famiglia che ci insegnano i valore della
vita non si riconoscono il compito di
insegnarci a vivere la morte,
l’accompagnamento e la gestione dell’ultima
fase di vita. La morte sembra arrivare
sempre quando nessuno è pronto ad
accoglierla.
2
Che cos’è la
morte?
3
LA MORTE
“Non si può vivere senza morire”
MORTE
-Attesa,
-ingiustizia,
-Sollievo dal dolore,
- un castigo
-Passaggio alla vita
- una sconfitta
migliore
“Davanti alla morte non si può rimanere
indifferenti”
4
La morte nella società moderna
Oggi morire è più spaventoso di un tempo
è più solitario e disumanizzato: il malato è
spesso allontanato dal’ambiente familiare e
portato in ospedale.
Si assiste ad un passaggio dalla morte
accolta fra le pareti domestiche come
elemento previsto, anche se doloroso e
traumatico, che fa parte della vita, alla morte
espulsa dalle pareti domestiche.
5
La morte nella società moderna
I luoghi della morte
Nel nostro mondo occidentale, fino al secolo
scorso, morire in casa era normale e logico, oggi
spesso il luogo in cui morire diventa l’ospedale. Si
crea in questo modo una contrapposizione fra
questi due luoghi (casa e ospedale):
- da un parte il calore della casa, l’affetto dei
propri cari, fra le pareti domestiche in cui hanno
vissuto tutte le fasi della loro vita;
- dall’altra la freddezza di una struttura anonima,
che riesce magari a prolungare la vita di una
malato di qualche giorno, ma in compenso
rischia di morire da solo, o di notte, o fra
persone che non hanno alcun rapporto affettivo.6
La morte nella società moderna
Questo cambiamento ha a che fare con l’idea che
la morte sia un evento personale legato alla sfera
privata del singolo individuo.
 indiscrezione – privacy (la morte non è prevista)
In passato la morte era un evento certamente
personale, ma anche pubblico: le campane,
l’estrema unzione, la veglia funebre chiamavano a
raccolta la comunità attorno al morente e la casa
apriva tutte le sue porte, diventando un luogo di
preghiera.
7
La morte nella società moderna
La morte viene considerata come un evento
che non ci tocca, viene messo a distanza, ma
in realtà come descrive Pessoa:
“Una sola cosa mi spaventa
in quest’ora, in ogni ora:
che vedrò la morte faccia a faccia
inevitabilmente”
La morte è parte della vita: il morire è una
componente ineliminabile della vita umana.
8
IL MALATO TERMINALE
Il malato terminale è un paziente che si trova in
una situazione patologica per cui ha una prognosi
che non dà adito ad ulteriori interventi terapeutici e
viene dimesso dalle strutture sanitarie, poiché non
è più possibile alcun intervento.
Tutto questo comporta:
- Malessere fisico che raggiunge un livello
di intensità non più controllabile con i
farmaci;
- Il paziente è angosciato per la sua morte
più o meno imminente
9
Atteggiamento verso il malato
terminale
Quando un paziente è seriamente ammalato,
spesso è trattato come una persona che non abbia
alcun diritto di avere un’opinione. Spesso qualcun
altro decide per lui. Ci vorrebbe così poco a
ricordare che la persona malata ha dei sentimenti,
dei desideri e delle opinioni e soprattutto ha il
diritto di essere ascoltato.
Il rischio è quello di trattarlo come una cosa e non
più come una persona.
10
Atteggiamento verso il malato
terminale
Comunicazione di prognosi infausta
“Dire o non dire, questo è il problema”.
Il malato sarà in grado di tollerare la verità?
E’ meglio dirlo solo ai parenti e tacere con i
pazienti per evitargli una reazione emotiva ?
E’ possibile dirlo anche ai pazienti senza
uccidere la speranza?
11
Atteggiamento verso il malato
terminale
La questione non dovrebbe essere:
”Dovremmo parlare …?, ma piuttosto:”Come
posso condividere questo con il paziente malato?”
E’ importante:
- parlare francamente, in modo chiaro al
paziente sulla diagnosi della propria malattia;
- Far sapere al paziente che non sarà abbandonato
perché si è fatta una certa diagnosi (es. tumore
maligno,..)
- Far sapere che è una battaglia che combatteranno
insieme: il malato, la famiglia, il medico, gli ausiliari, gli
infermieri, qualunque sia il risultato finale.
12
Atteggiamento verso il malato
terminale
In questo modo il paziente non temerà
l’isolamento, l’inganno, il rifiuto, ma
continuerà ad avere fiducia nell’onestà
del suo medico, sapendo che si può
fare qualcosa lo faranno insieme.
Anche se non si potrà prolungare la
vita, si potrà almeno diminuire la
sofferenza.
13