Ambiente Insediativo Locale Z - Capri (documento pdf)

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Ambiente Insediativo Locale Z - Capri (documento pdf)
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
1
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
S u b -a m b i t i c o m p r e s i n e l l ’ A I L
AIL
Z CAPRI
AIR n° Sub-ambito
2
trame
APR
Ha
(*)
82 Anacapri
CR
25
634
61,2%
83 Capri
CRT
25
401
38,8%
1035
100,0%
(*) Percentuale di superficie totale dell’AIL relativa al singolo sub-ambito
C o m u n i r i c a d e n t i , i n t u t t o o i n p a r t e , n e l s u b- a m b i t o
n° Sub-ambito
N° Comuni (**)
82 Anacapri
83 Capri
1
1
Anacapri 100%
Capri 100%
(**) Percentuale di superficie totale del sub-ambito relativa al singolo comune
2
Ha
634
401
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
Parte I
Descrizione Ambiente Insediativo
1. C a r a t t e r i s t i c h e d e l t e r r i t o r i o
Capri è geograficamente un’isola staccata dalla terra ferma, ma geologicamente rappresenta la
naturale prosecuzione strutturale della penisola Sorrentina. Il territorio si articola dal punto di vista
geomorf o l o g i c o s u d u e a l t u r e p r i n c i p a l i c o l l e g a t e d a u n a s e l l a s u c u i s i e s t e n d e l ’ i n s e d i a m e n t o
principale. Le coste sono frastagliate e fortemente caratterizzate da ripidi versanti rocciosi. L’isola
p r e s e n t a u n a c o n f i g u r a z i o n e p a e s i s t i c a c o m p l e s s a d o t a t a d i f or t e s p e c i f i c i t à e d e c c e z i o n a l i t à
interpretabili come esito del rapporto continuo e coerente tra fattori di eccezionale valore
naturalistico e insediativo.
Dal punto di vista geomorfologico, l’isola di Capri nell’insieme rappresenta un’unica unità di
paes a g g i o c o s t i t u i t a d a t r e m a c r o z o n e :
a) la prima macrozona, individuata nel settore occidentale e nord_orientale dell’Isola di Capri, è
costituita da calcari e calcareniti della Penisola Sorrentina e dei Monti di Avella compresi in un
i n t e r v a l l o a l t i m e t r i c o d i 0- 600 m s.l.m. Tale area è segnata da una permeabilità in genere alta per
fessurazione e carsismo ed è contraddistinta dagli elementi morfologici delle falesie, dei versanti ad
elevata pendenza, talora a picco, lungo la linea di costa e dai terrazzi di abrasione marina e dai
versanti strutturali di Monte Cappello e Monte Solaro. La vulnerabilità di tale macrozona è connessa
prevalentemente ai fenomeni di crolli in roccia e secondariamente a fenomeni di scorrimento-colata
nonché all’alta vulnerabilità del la falda.
b) la seconda macrozona è costituita dalle coperture di prodotti piroclastici eterometrici, a luoghi
r i m a n e g g i a t i e d a m a t r i c e p r e v a l e n t e , c o m p r e s i i n u n i n t e r v a l l o a l t i m e t r i c o d i 0- 6 0 0 m s . l . m . e
caratterizzati da una permeabilità che varia in f unzione della granulometria prevalente.
T a l e m a c r o z o n a è c o n t r a d d i s t i n t a d a u n a z o n a s u b- p i a n e g g i a n t e , u b i c a t a a l l e s p a l l e d e l p o r t o d i
Marina Grande, delimitata sia ad occidente che ad oriente da versanti strutturali che permettono il
suo riconoscimento anche da distanze notevoli dall’Isola, e da terrazzi di abrasione marina che in
parte ospitano l’abitato di Anacapri.
La vulnerabilità di tale macrozona è connessa prevalentemente ai fenomeni di scorrimento-colata
nelle coltri piroclastiche.
c ) l a t e r z a ma c r o z o n a , s i t u a t a a l l a b a s e d e i v e r s a n t i c a r b o n a t i c i d e l l ’ I s o l a d i C a p r i ( v e r s a n t e o r i e n t a l e
di Monte Cappello), è costituita da depositi detritici da elementi carbonatici sciolti o poco cementati a
c u i s o n o a s s o c i a t i d e p o s i t i p i r o c l a s t i c i s c i o l t i t a l o r a pr e s e n t i i n l i v e l l i ( a ) p a s s a n t i v e r s o i l b a s s o a
d e p o s i t i g h i a i o s o - s a b b i o s o - l i m o s i e b r e c c e d i c o n o i d e ( b ) c o m p r e s i i n u n i n t e r v a l l o a l t i m e t r i c o d i 0600 m s.l.m. La permeabilità varia da media a bassa in (a) a più elevata in (b).
La vulnerabilità di tale macrozona è connessa prevalentemente ai crolli lungo gli impluvi in
a p p r o f o n d i m e n t o e d a l l a v u l n e r a b i l i t à d e l l a f a l d a m e d i o - alta.
Il PTCP articola l’AIL nelle seguenti aree di specifico interesse:
AIL Z - Capri
Ha
%
Aree e componenti d'interesse naturalistico
515
49,7%
83
8,1%
Aree e componenti d'interesse rurale
302
29,1%
Aree e componenti d'interesse urbano
132
12,7%
Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico
Nodi e reti per la connettività territoriale
Aree complessive***
4
0,3%
1035
100,0%
(***) L e
aree calcolate sono indicative e rappresentano i luoghi che sicuramente hanno i caratteri identitari dell’AIL tralasciando
le aree a margine dove i caratter identitarii si fondano con quelli degli AIL vicini
2.
Aree di interesse naturalistico e rurale
L’isola presenta prevalentemente suoli ad alta sensibilità ambientale (49,7%), a basso sviluppo
pedogenetico caratterizzati da una permeabilità molto elevata: le falde idriche poste sotto questi suoli
non beneficiano del normale effetto filtrante delle coperture pedologiche.
I n q u e s t a u ni t à t r o v i a m o a n c h e s u o l i s o t t i l i a i p r i m i s t a d i d i p e d o g e n e s i ( 1 3 % ) , c h e h a n n o l i m i t a t e
capacità di tamponare effetti di degrado fisico e chimico.
Il corpo centrale dell’isola di Capri è caratterizzato da suoli in precario equilibrio con l’ambiente,
dove u n e v e n t u a l e p r o c e s s o d i d e g r a d o p u ò p o r t a r e a p r o c e s s i d i d e s e r t i f i c a z i o n e e d i p e r d i t a
permanente della fertilità.
Agronomicamente trattasi di suoli a bassa produttività ma dove si possono ottenere produzioni di alta
qualità (es. vini di pregio) per le s pecifiche condizioni pedoclimatiche.
Per quanto riguarda le caratteristiche delle superfici agricole e naturali, in quest’isola prevalgono
nettamente gli usi del suolo ad alta ed altissima biodiversità (74% della superficie territoriale),
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
rappresentati principalmente da superfici naturali, oliveti e sistemi colturali complessi. I vigneti in
particolare rientrano nell’area di produzione del DOC Capri, gli oliveti nell’area di produzione del
DOP Olio Penisola Sorrentina. Una discreta percentuale della SAU è investita ad agricoltura
b i o l o g i c a.
FATTORI STRUTTURANTI
AREE DI INTERESSE NATURALISTICO
Boschi 30 ha pari al 3 % della superficie
ALTRE AREE DI INTERESSE
Altre aree naturali (pascoli, vegetazione rada e sclerofilla), 324 ha
pari al 31% della superficie
Rappresentano aree di criticità e di degrado, le rocce nude ed
affioranti (134 ha pari al 13% della superficie)
FATTORI STRUTTURANTI
AREE DI INTERESSE RURALE
Oliveti (38 ha pari al 4% della superficie)
Vigneti (36 ha pari al 4% della superficie)
Sistemi colturali complessi (117 ha pari all'11% della superficie)
Terrazzamenti (75 ha pari al 7% della superficie)
ALTRE AREE DI INTERESSE
Sono stati considerati strutturanti del paesaggio di Capri, tutte le forme di vegetazione naturale
composta da pinete, macchia e prateria mediterranea che ne connotano il paesaggio, e vigneti, oliveti
e frutteti consociati, spesso terrazzati, che da sempre rappresentano l’uso agricolo del suolo
prevalente. Sono stati considerati strutturanti anche gli usi agricoli del suolo caratterizzati da elevata
biodiversità della flora, quali gli orti arborati ed in genere gli arboreti promiscui, che rappresentano
una peculiarità dell’agricoltura Campana.
L ’ o l ivo. L a c o l t i v a z i o n e d e l l ' o l i v o i n P e n i s o l a S o r r e n t i n a e n e l l ' i s o l a d i C a p r i r i s a l e a t e m p i
antichissimi. La Punta Campanella, che è l’estremo promontorio del Golfo di Napoli e fronteggia
l’isola di Capri, era dominato da un Tempio, sacro alla dea Atena (Minerva) Capo Minerva, eretto dai
F o c e s i , c o l o n i g r eci.
Gli agrumi. D i o r i g i n i a n t i c h e , s e è v e r o c h e l a p r e s e n z a d i l i m o n i n e l l ’ a r e a s o r r e n t i n a e d e l l ' i s o l a d i
Capri, è certificata da documenti storici del 1500, il “Limone di Sorrento” IGP ha in effetti antenati
genetici che risalgono addirittura all’epoca romana. Anche se dobbiamo attendere il 1600 per avere la
certezza della coltivazione in forma specializzata, come risulta dagli atti dei Padri Gesuiti.
S i d e v e c o m u n q u e a l l a t e n a c i a e a l l e c a p a c i t à d e i p r o d u t t o r i l o c a l i , c h e s o n o a n d a t e s v i l u p p a n d o s i n el
corso dei secoli, se oggi disponiamo di un prodotto altamente selezionato e di assoluta qualità. E’
soprattutto grazie al loro impegno che lo stesso paesaggio è andato a conformarsi alle loro esigenze:
i famosi terrazzamenti e le mitiche “coperture” dei limoneti, qui denominati a giusta ragione “giardini
di limone”.
L a v i t e . Da questo incantevole scoglio dolomitico circondato dal mare si ottiene un vino DOC (D.P.R.
07.09.197) apprezzato in tutto il mondo per i suoi gusti e i suoi profumi. Vino antichissimo, lodato
dall'Imperatore Tiberio, che aveva scelto Capri come sua dimora. Oggi le viti sono allevate, nel
rispetto delle tecniche di coltivazione tradizionali, su assolati ripiani a picco sul mare. È prodotto, in
limitate quantità, nei tipi bianco e rosso. Si ottiene dalla vinificazione di uve locali di grande pregio,
come la Falanghina, il Greco e la Biancolella, per il tipo bianco, e il Piedirosso, per il tipo rosso.
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
I terrazzamenti sono sistemazioni del terreno che seguono lo sviluppo della collina e realizzano il più
antico ed efficace dei sistemi per il contenimento dell’erosione dei terreni, riducendo la pendenza dei
versanti e rallentando così la velocità dei flussi delle acque di scorrimento superficiale. Si tratta di
u n ’ o p e r a m o n u m e n t a l e l a c u i re a l i z z a z i o n e r i s a l e s i c u r a m e n t e a d e p o c h e a n t e r i o r i a l X I X s e c o l o .
Tradizionalmente le scarpate dei terrazzi erano consolidate da siepi di arbusti antierosivi, come la
g i n e s t r a e v a r i e s p e c i e d i c a n n u c c e ( A r u n d o , s p p . ) , c h e s p e s s o v e n i v a n o u t i l i z z a t i p e r la p r o d u z i o n e
artigianale di piccoli manufatti (ceste, stuoie, recipienti in vimini,…).
I terrazzamenti ancora oggi rivestono questo fondamentale ruolo di difesa del suolo e sono in parte
utilizzati per colture arboree quali vite, orti erborati, frutteti, oliveti. La coltivazione del terrazzo
risulta fondamentale per la sua conservazione, sia come testimonianza storica, sia come sistema di
difesa del suolo.
Le colture consociate (orti e frutteti consociati). Grazie alle straordinarie condizioni di fertili tà del
suolo, alle favorevoli condizioni climatiche ed alla storica penuria di terre coltivate, nel territorio della
Provincia di Napoli, si è molto diffuso l’uso del suolo con più colture nel tempo (rotazioni ed
a v v i c e n d a m e n t i c l a s s i c i ) , m a a n c h e n e l l o s pa z i o , c o n p r e s e n z a d i c o l t u r e a r b o r e e c o n s o c i a t e
temporaneamente a colture generalmente ortive.
E’ l’unica parte del mondo in cui è possibile ottenere 3 raccolti in un anno (es. pomodoro da aprile a
agosto, cavolfiore da agosto a dicembre, patata novella o finocchio da dicembre a aprile). Molto nota
è anche l’agricoltura “a 3 piani” costituita da fruttiferi alti (ciliegio o noce), consociati a fruttiferi
bassi (agrumi o vite) ed a ortive invernali (cavoli, insalate,….).
Questo uso promiscuo presenta nume r o s i a s p e t t i p o s i t i v i s u l l ’ a m b i e n t e e s u l l e c o n d i z i o n i s o c i oeconomiche:
•
l’elevata redditività consente di ottenere redditi soddisfacenti per il sostentamento di
una famiglia contadina con soli 3000 m2 (un moggio);
•
a u m e n t a i l i v e l l i d i b i o d i v e r s i t à d e l l ’ a gr o - e c o s i s t e m a e q u i n d i l a s u a s t a b i l i t à , g r a z i e
alle maggiore presenza di uccelli e insetti utili con conseguente riduzione della
necessità di fitofarmaci;
•
conferisce al paesaggio agrario una maggiore naturalità e di variabilità, in contrasto
con gli appez z a m e n t i c o l t i v a t i c o n u n ' u n i c a s p e c i e ( m o n o c o l t u r a ) c h e d e t e r m i n a u n a
maggiore monotonia del paesaggio.
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
3.
Fattori storici e caratteri recenti dell’insediamento rurale
I l p a e s a g g i o d i C a p r i è p r e v a l e n t e m e n t e e f o r t e m e n t e c o n n o t a t o d a l l e v a r i e f o r m e d i v e g et a z i o n e
naturale (pinete, macchia e prateria mediterranea); le aree agricole, anche per la particolare
caratterizzazione geomorfologica dell’isola, non sono molto estese e interessano prevalentemente il
territorio di Anacapri, i versanti orientali del mont e Cappello, le aree ad est del nucleo di Capri in
località Moneta. Queste aree, coltivate prevalentemente a vigneti, oliveti e frutteti consociati, spesso
terrazzati, hanno consolidato nel tempo uno specifico paesaggio agrario, ma negli ultimi trent’anni
un a d i f f u s a u r b a n i z z a z i o n e h a d e t e r m i n a t o u n a s i g n i f i c a t i v a d i m i n u z i o n e d e l l e s u p e r f i c i a g r i c o l e e h a ,
in alcuni casi, compromesso i caratteri ambientali e paesaggistici di alcune aree (edificazione recente
a d A n a c a p r i i n l o c a l i t à P o z z o , T u o r o e M i g l i a r a ; a Capri in località Moneta; tipologie edilizie non
congruenti e non legate alla coltura agricola).
4.
Fattori storici e caratteri recenti dello sviluppo urbanizzativo e delle
centralità
Il paesaggio si presenta significativamente condizionato dall’attività an tropica che nel tempo ha
utilizzato le risorse naturali, ha sviluppato forme di insediamento diversificate e variamente adattate
ai luoghi. L’area, dal punto di vista insediativo, è caratterizzata da una struttura complessa e varia
per la presenza di diverse morfologie insediative: da un impianto articolato e una edificazione
compatta corrispondente ai tessuti storici stratificati del nucleo di Capri; dai tessuti storici strutturati
p e r a g g r e g a t i d i p i c c o l a d i m e n s i o n e d e i n u c l e i s t o r i c i d i A n a c a p r i e C a p r i le ; d a l l a p r e s e n z a d i
addensamenti di più recente edificazione variamente articolati lungo la viabilità che si dirama dai
nuclei centrali; da case isolate, prevalentemente ville, diffuse nelle aree agricole e boscate nelle
zone a nord- o v e s t e a s u d ; d a g l i in s e d i a m e n t i v e r s o l e a r e e d i c o s t a p r e v a l e n t e m e n t e c a r a t t e r i z z a t i d a
e d i f i c a z i o n e d i f f u s a i n c o n t e s t o a g r i c o l o ; d a a l c u n e e m e r g e n z e d i i n t e r e s s e s t o r i c o- a r c h i t e t t o n i c o e
ambientale che si configurano come elementi di riferimento per l’intero territorio.
5.
Situazione socioeconomica e dinamica delle attività produttive
Nell'Ottocento Capri cominciò ad essere conosciuta nel mondo in quanto punto strategico per il
controllo del sud Italia e quindi sede d'aspre lotte tra i Francesi del regno di Napoleone, succedut i a i
Borboni, e gli Inglesi. In seguito la fama di Capri crebbe grazie all'interesse romantico per i viaggi,
che portò sull'isola i primi di una lunga serie di stranieri. Nella prima metà dell'Ottocento arrivarono a
Capri i paesaggisti della Scuola di Pos i l l i p o e v e n n e a p e r t o i l p r i m o a l b e r g o m a è s o l o a l l a f i n e
dell'Ottocento, con l'apertura del Quisisana, che approdò a Capri un turismo fatto di nobili, reali, e
personalità della politica e dell'industria.
A n c o r a o g g i C a p r i r e s t a u n a m e t a d e s i d e r a t a e s og n a t a , v i s i t a t a d a t u r i s t i p r o v e n i e n t i d a o g n i p a r t e
del mondo, anche se il turismo caprese si sta sempre più rivolgendo verso clienti appartenenti a
fasce di reddito alte come dimostrano il forte aumento verificato negli ultimi anni della domanda di
alberghi a quattro e cinque stelle, a sfavore di quelli con un numero di stelle inferiore, e la
progressiva trasformazione, da parte degli stessi albergatori, degli alberghi esistenti in esercizi di
categoria superiore.
6.
S i t u a z i o n e d e l l a m o b i l i t à e d e l l e i n f r a st r u t t u r e
Nell’attuale sistema della mobilità, viene evidenziata la carenza del trasporto pubblico di interesse
locale e l’assenza di integrazione tra i diversi tipi di infrastrutture e di servizi.
La rete stradale si articola in una serie di arterie princ i p a l i d i c o l l e g a m e n t o t r a i c e n t r i m a g g i o r i ,
connesse ad una rete di strade minori di interesse locale. Molto articolato e condizionato
dall’orografia del territorio è il sistema di percorsi pedonali.
7.
Risorse paesistiche e ambientali
La complessità morf o l o g i c a , l a v a r i e t à d e l p a e s a g g i o , l ’ i n s c i n d i b i l i t à t r a s t r u t t u r a n a t u r a l e e s t r u t t u r a
insediativa, i caratteri dei tessuti storici e delle emergenze architettoniche, il valore dei resti
archeologici, conferiscono al territorio nel suo complesso una forte identità paesaggistica.
Con il D e c r e t o M i n i s t e r i a l e 2 0 m a r z o 1 9 5 1 è s t a t a d i c h i a r a t a d i n o t e v o l e i n t e r e s s e p u b b l i c o l ’ i n t e r o
territorio di Anacapri e Capri.
G l i e l e m e n t i c o n i n c i d e n z a p a e s a g g i s t i c a d i s e g u i t o e l e n c a t i r a p p r e s e n t a n o v a l o r e e s i g n i f i c a t o di
elementi costitutivi e connotativi del paesaggio storico.
La loro individuazione discende dalla lettura incrociata dei seguenti dati:
§
Valutazione della valenza paesaggistica posseduta da quei beni culturali per i quali è già
r i c o n o s c i u t o l ’ i n t e r e s s e s t o r ico – a r c h i t e t t o n i c o d i c h i a r a t o n e i d e c r e t i m i n i s t e r i a l i d i v i n c o l o ;
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
§
Individuazione tra i beni culturali appartenenti a quelli di cui all’art. 12 comma 1 del D.LGS.
22/01/2004 n. 42, di quelli significativi ai fini della conformazione del paesaggio, della
connotazione della città storica ovvero della scena urbana.
Elenco dei Beni Vincolati
DENOMINAZIONE
COMUNE
Villa Gradola
Anacapri
Villa di Damecuta – T o r r e
Damecuta, località omonima
DECRETO
di Anacapri
Fortino di Orrico, Punta del Miglio
Anacapri
Fortino di Mesalno al Campetiello A n a c a p r i
sul promontorio omonimo
Fortino di
omonimo
Pino
sul
promontorio Anacapri
Faro alla Punta Carena
Anacapri
Fortino di Bruto al Monte Solaro
Anacapri
Decreto
Ministero
13/01/1951
Chies a d i S a n t a M a r i a C e t r e l l a a l A n a c a p r i
Monte Solaro
Castello di
omonimo
Barbarossa
al
Pubblica
Istruzione
del
Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1
monte A n a c a p r i
Scala Fenicia
Anacapri
Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1
Villa San Michele, via San Michele
Anacapri
Chiesa di San Michele, piazza San
Nicola
Anacapri
Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1
Casa Rossa, via Orlandi
Anacapri
Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali
del 28/07/1987
Chiesa di Santa Sofia, via Orlandi
Anacapri
Decreto legis l a t i v o 4 2 / 2 0 0 4 – a r t . 1 0 c o m m a 1
Ruderi Palazzo a Mare ai Bagni di
Tiberio
Capri
Villa Bismarck, via Palazzo a Mare
Capri
Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali
del 4/04/1987
Chiesa di san Costanzo in località
omonima
Capri
Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1
Faro a Punta del Capo
Capri
Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1
Villa Fersen a via Lo Capo
Capri
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
Villa Jovis al Monte Tiberio
Capri
Villa Malaparte a Punta Masullo
Capri
Forte di Tragara, Punta Tragara
Capri
Ruderi Fortino, località Monte San
Michele
Capri
Palazzo Canale, via Marina Grande
Capri
Decreto
Ministero
17/08/1981
Torre dell’Orologio – Cattedrale di
S a n t o S t e f a n o a l l a Piazzetta
Capri
Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1
Torre Saracena di Marina Piccola
Capri
Castello
del
Castiglione
Castiglione,
Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali
de l 1 9 / 0 4 / 1 9 9 4
via Capri
Villa Krupp
Decreto
Ministero
20/02/1919
Pubblica
Pubblica
Istruzione
Istruzione
Capri
D e c r e t o l e g i s l a t i v o 4 2 / 2 0 0 4 – art. 10 comma 1
Certosa di San Giacomo, località Capri
Certosa
Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1
del
del
L’Ail risulta, inoltre, interessato dalle seguenti aree di interesse naturalistico istituzionalmente
tutelate:
Tipo
Sito
Comuni interessati
ZPS IT8030 0 1 1
Fondali Marini di Punta Campanella e Capri.
Anacapri e Capri
SIC IT8030011
Fondali Marini di Punta Campanella e Capri.
Anacapri e Capri
SIC IT8030038
Corpo Centrale e
dell’Isola di Capri
Anacapri e Capri
SIC IT8030039
Sett o r e e R u p i C o s t i e r e O r i e n t a l i d e l l ’ I s o l a d i C a p r i
8.
Rupi
Costiere
Occidentali
Capri
Criticità ambientali e funzionali
La situazione complessiva dell’area è caratterizzata da elementi di criticità connessi all’eccessivo
c a r i c o a n t r o p i c o d e t e r m i n a t o d a l l a p r e s e n z a d i t u r i s t i ( c o n s u mo d i r i s o r s e e n e r g e t i c h e , i d r i c h e ; r i f i u t i ;
inquinamento acustico; aumento della domanda di mobilità) e concentrato prevalentemente nel
territorio di Capri e lungo le fasce costiere.
Molti elementi di criticità possono essere rilevati ai margini degli ins ediamenti maggiori dove la
qualità e l’equilibrio delle diverse componenti ambientali sono state in parte compromesse da una
diffusa edificazione, prevalentemente di tipo turistico (seconde case e attività ricettive).
C r i t i c i t à s p e c i f i c h e s o n o l e g a t e a i d is s e s t i i d r o g e o l o g i c i e a l r i s c h i o f r a n e , p r e v a l e n t e m e n t e l u n g o l a
costa.
9.
Specificazione delle linee strategiche generali per ambiente e paesaggio,
insediamenti,attività, mobilità
La tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale sono gli elementi fondamentali
della strategia di sviluppo proposta dal Piano per Capri.
In particolare, il Piano è orientato:
•
alla tutela delle componenti dotate di forte specificità e visibilità dal punto di vista
p a e s a g g i s t i c o- a m b i e n t a l e , n e l l e q u a l i è a n c o r a po s s i b i l e r i c o n o s c e r e u n e l e v a t o g r a d o d i
8
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
•
•
•
•
•
•
•
naturalità e per le quali è necessario assicurare la conservazione degli equilibri naturali e
avere massima attenzione per qualsiasi azione di modifica o trasformazione;
alla tutela e valorizzazione delle aree agric ole e naturali di particolare rilevanza agronomica
e paesaggistica per le quali il Piano è orientato ad evitare alterazioni e trasformazioni non
congruenti e a valorizzare le relazioni intercorrenti tra le diverse componenti presenti ;
a l l a t u t e l a d e l l e s tr u t t u r e i n s e d i a t i v e c h e p r e s e n t a n o u n i n t e r e s s e c u l t u r a l e e a m b i e n t a l e i n
relazione ai processi storici che le hanno prodotte o un valore documentario o un particolare
v a l o r e p a e s a g g i s t i c o p e r l e r e l a z i o n i c h e i n t e r c o r r o n o c o n a l t r e c o m p o n e n t i t e r r i t o r i a l i;
alla riqualificazione degli insediamenti di recente edificazione;
alla tutela dei beni culturali presenti all’esterno degli agglomerati;
alla qualificazione delle attività turistiche;
al recupero e riuso, anche a fini turistici, del patrimonio abitativo esistente;
al potenziamento delle dotazioni di attrezzature pubbliche sia per residenti che per turisti.
In particolare il Piano nei comuni di Capri e Anacapri al fine della tutela dei valori paesaggistici, non
rende ammissibile l’edificazione di nuovi v olumi di edilizia privata fatta eccezione di quella
n e c e s s a r i a a d a d e g u a r e l e s t r u t t u r e t u r i s t i c o- r i c e t t i v e e s i s t e n t i c o n a t t r e z z a t u r e d i s e r v i z i o e
attrezzature sportive nel limite del 10% della volumetria esistente, purché compatibile con le
condizioni ur b a n i s t i c h e e p a e s a g g i s t i c h e .
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
Parte II
Descrizione Sub-ambiti
82 CR Centri urbani o minori in contesto rurale consolidato o poco alterato
10
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
1. D e s c r i z i o n e d e l s u b-a m b i t o
Paesaggio complesso ad alta riconoscibilità fortemente caratterizzato per l’intreccio tra componenti
naturalistiche e componenti antropiche. Il sub-ambito si articola su alcune principali emergenze dal
punto di vista strutturale: i fondali costituiti dai versanti prevalentemente boscati del monte Solaro, la
f a s c i a d e g l i i n s e d i a m e n t i ai piedi del monte, le aree agricole che in quest’area svolgono il ruolo di
mediazione tra i segni della natura e i segni dell’urbano, la costa frastagliata con il margine segnato
da alcuni sentieri fortemente caratterizzanti il paesaggio.
Dal punto di vista geomorfologico e vegetazionale, nelle aree a quote più elevate, il sub-ambito è
caratterizzato dalla presenza delle aree ad elevata naturalità di monte Solaro e monte Cappello con
vegetazione rada prevalente (macchia bassa, gariga, ginestre, euforbie, er iche) e morfologia
complessa con vette isolate, valli di dimensione ridotta (conca dell’Alginola), ripidi versanti che
individuano forti margini caratterizzati dall’alternarsi di rocce calcaree e cespugliato, presenza di
a r e e b o s c a t e ( p i n i d i A l e p p o , l e c c io , r o v e r e l l a ) v e r s o l e p a r t i t e r m i n a l i a l m a r g i n e d e l l e a r e e a g r i c o l e
e degli insediamenti.
Di particolare interesse ambientale è il monte Barbarossa (409 m) una delle vette minori del
m a s s i c c i o d e l m o n t e S o l a r o ( 5 8 9 m ) , c o n p a r e t i a s t r a p i o m b o s u l l a t o s et t e n t r i o n a l e v e r s o C a p r i e
versanti meno scoscesi ad ovest, verso l’abitato di Anacapri; la vegetazione prevalente è quella
spontanea a macchia mediterranea ricca di cespugli. L’ambito è fortemente caratterizzato dalla
presenza dei ruderi del castello e de lla cinta di fortificazione (risalente al XI sec.) che si articola a
tratti lungo il versante orientale. L’area naturale del monte Barbarossa più prossima alle rovine e alla
villa S.Michele è oasi protetta ed è sede di una stazione ornitologica.
L u n g o i s en t i e r i c h e d a l c e n t r o d i A n a c a p r i p o r t a n o a l m o n t e S o l a r o , a l m o n t e S . M a r i a e a l m o n t e
Cappello (via monte Solaro, sentiero del Passetiello) sono ubicate la casa Mackenzie, l’osservatorio
solare e l’eremo di S.Maria a Cetrella.
La chiesa di S.Maria a Cetre l l a , u b i c a t a s u l c i g l i o d i u n a a l t a p a r e t e r o c c i o s a , h a u n p a r t i c o l a r e
interesse ambientale, architettonico e simbolico: l’eremo, risalente al XIV secolo, costituito dalla
chiesa e dal campanile, ha una struttura estremamente semplice, perfettamente inte grata nel contesto
circostante e per la particolare ubicazione è visibile dal mare; la chiesa era anticamente oggetto di
devozione dei pescatori capresi e meta di pellegrinaggio.
Sulla vetta del monte Solaro sono presenti ruderi di un fortino costruito nel l’Ottocento su fondazioni
medioevali.
La costa meridionale del sub- a m b i t o s i c a r a t t e r i z z a f o r t e m e n t e p e r l e c o n d i z i o n i d i p r e v a l e n t e
naturalità con ripidi e scoscesi versanti su cui si alternano aree di vegetazione rada con più estese
a r e e d i r o c c i a . L u n g o la costa, da cala Ventroso a punta Carena, si susseguono numerose grotte
(grotta Verde, grotta Rossa, grotta Brillante, grotta Vela); alcune di queste sono antiche cavità
c a r s i c h e , t r a s f o r m a t e n e l t e m p o d a c r o l l i i n t e r n i . T r a c a l a V e n t r o s o e l a g r o t t a V e r de si trovano le
rocce sedimentarie più antiche dell’isola (dolomie) composte di carbonato di calce e magnesio
La costa occidentale si presenta ripida e frastagliata, caratterizzata da baie profonde e promontori
estesi (punta dell’Arcera, punta del Miglio , punta Campetiello, punta Carena); a differenza della costa
meridionale non sono presenti cavità sotterranee (ad eccezione della grotta del Rio nella cala del
Lupinaro, prodotta dall’erosione marina), ma la costa presenta delle profonde insenature simili a
fiordi derivanti dalla erosione delle rocce ad opera dei torrenti provenienti dall’altopiano.
Fortemente caratterizzante l’area è il sentiero dei Fortini, un percorso che si articola lungo l’intera
c o s t a o c c i d e n t a l e e c h e c o l l e g a i r e s t i d e i f o r t i n i c o s truiti al tempo delle incursioni saracene e
trasformati durante le guerre napoleoniche.
I resti dei fortini, recentemente restaurati insieme al percorso di collegamento (1998), si trovano
r i s p e t t i v a m e n t e a l l a p u n t a d e l M i g l i o ( f o r t i n o d ’ O r r i c o ) , a l l a p u n t a Campetiello (fortino di Mesola), alla
punta del Pino (fortino del Pino e del Tombosiello).
A sud lungo la scogliera di punta Carena sorge il faro ed un complesso balneare.
Dal punto di vista vegetazionale e agrario, il sub- a m b i t o s i a r t i c o l a i n z o n e d i v e r s e: più o meno
parallela alla linea di costa si estende la fascia di macchia mediterranea (ginestra, mosto, lentisco);
nelle zone più interne prevalgono le aree coltivate (presenza caratterizzante di vigneti a nord, nelle
aree lungo via della grotta Azzurra, di oliveti a sud, nell’area di Migliara e del Pino ) alternate a
stretti lembi di bosco (lecci).
Dal punto di vista insediativo l’ambito si caratterizza fortemente per la presenza di aggregati
morfologicamente differenti: nell’area centrale, ai piedi del versante occidentale del monte Solaro,
emergono gli addensamenti dei nuclei storici di Anacapri e Caprile; da queste aree più compatte si
articola, attraverso maglie più larghe, una edificazione a tratti anche di consistente spessore che si
relaziona prev a l e n t e m e n t e a l l a v i a b i l i t à p r i n c i p a l e . I n q u e s t e a r e e l ’ i n t e n s o s v i l u p p o a v v e n u t o n e g l i
ultimi decenni ha alterato il rapporto degli insediamenti con il contesto introducendo elementi critici
sia di tipo funzionale che morfologico.
G l i i n s e d i a m e n t i v e r s o le a r e e d i c o s t a s o n o p r e v a l e n t e m e n t e c a r a t t e r i z z a t i d a e d i f i c a z i o n e d i f f u s a i n
contesto agricolo: l’edificato caratterizzato prevalentemente da tipologie di case isolate su lotto
segue l’andamento dei rilievi e le curve di livello e si relaziona solo a trat t i a i t r a c c i a t i v i a r i d i t i p o
locale. In queste aree, le zone agricole, prevalentemente coltivate a vigneti e frutteti, connotano
fortemente il paesaggio e si configurano come elementi di raccordo tra gli insediamenti e le aree di
c o s t a n e l l e q u a l i p r e v a lg o n o i c a r a t t e r i d i n a t u r a l i t à .
Sono presenti nell’ambito aree di rilevante interesse archeologico: verso la costa occidentale si
articola, su un altopiano a mezza costa tra il monte Solaro e il mare, l’area di villa Damecuta
complesso residenziale di epoca tiberiana probabilmente collegata con la villa imperiale di Gradola e
con il ninfeo marittimo (grotta Azzurra) sulla costa settentrionale.
11
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse:
Sub-ambito n° 82 - Anacapri
Ha
%
306
48,3%
33
5,2%
0
0,0%
339
53,5%
3
0,4%
Centri e nuclei storici
33
5,2%
Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico
35
5,6%
0
0,0%
210
33,1%
Aree agricole periurbane
0
0,0%
Aree agricole ordinarie
0
0,0%
210
33,1%
50
7,8%
Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale
0
0,0%
Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale
0
0,0%
Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali
0
0,0%
Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali
0
0,0%
Aree ad elevata naturalità
Aree boscate
Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela
Aree e componenti d'interesse naturalistico
Aree ed emergenze archeologiche
Aree agricole di particolare rilevanza agronomica
Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica
Aree e componenti d'interesse rurale
Insediamenti urbani prevalentemente compatti
Impianti tecnologici
Aree e componenti d'interesse urbano
Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica
Aree di criticità e degrado
Reti infrastrutturali per la mobilità
Nodi e reti per la connettività territoriale
Aree complessive*
(****)
0
0,0%
50
7,8%
0
0,0%
0
0,0%
0
0,0%
0
0,0%
634
100,0%
L e a r e e c a l c o l a t e s o n o i n d i c a t i v e e r a p p r e s e n t a n o i l u o g h i c h e s i c u r a m e n t e h a n n o i c a r a t t e r i i d e n t i t a r i d e l s u b- a m b i t o
tralasciando le aree a margine dove i caratteri identitari si fondono con quelli dei sub- ambiti vicini
2. S i t u a z i o n i d i s p e c i f i c o i n t e r e s s e
I l s u b- a m b i t o è c a r a t t e r i z z a t o d a i s e g u e n t i f a t t o r i :
di s t r u t t u r a z i o n e n a t u r a l e
N2 Rilievi carbonatici
N3 Fascia costiera
N5 Incisioni torrentizie
N8 Boschi non coltivati
Vette grotte, pareti nude
Falesie, spiagge, approdi naturali, isolotti, fasce sottomarine a bassa profondità,
grotte, sistema dunale e retrodunale
Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico
Endemismi, habitat di specie rare (sic, zps o fondali marini), sistemi colturali ad alta
biodiversità, aree poco antropizzate in tessuto urbano,
N9 Suoli ad alta fertilità
di s t r u t t u r a z i o n e s t o r i c a
S1 Centri storici
S2 Viabilità storica
Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio
Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture,
percorsi pedonali storici
S3 Aree archeologiche
Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce
centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici,
S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare,
religiosi, militari, turistici
sistemazioni storiche per fruizione turistica,
S6 Terrazzamenti, assetti colturali tradizionali dei
frutteti dei vigneti degli agrumeti e degli
oliveti
S7
Panorami identitari rappresentativ i della Paesaggi naturali colturali o edificati ad alta identità locale, belvedere o punti
regione
panoramici locali
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
3. I n d i r i z z i
L’orientamento progettuale fondamentale si basa sul riconoscimento dell’eccezionale valore
p a e s a g g i s t i c o d e l s u b - a m b i t o , s u l la n e c e s s i t à d i t u t e l a r e c o m p l e s s i v a m e n t e l e c o m p o n e n t i i n s e d i a t i v e
e quelle naturali.
Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dalla normativa paesaggistica vigente per gli
s p e c i f i c i e l e m e n t i e z o n e r i c a d e n t i n e l l a d e l i m i t a z i o n e d e l l ’ a m b i t o c on s i d e r a t o , i n p a r t i c o l a r e i l p i a n o
definisce i seguenti indirizzi:
•
recuperare, valorizzare e qualificare la struttura insediativa storica dei centri (nucleo
maggiore e frazioni) rafforzando l’offerta di strutture ricettive e di servizi compatibili con il
contesto e orientati alla fruizione delle risorse paesistiche dell’ambito;
•
riqualificare le espansioni edificate recenti in modo da conferire connotazioni compatibili con
i caratteri paesaggistici del contesto;
•
riqualificare gli insediamenti periurbani del centro di Anacapri, privilegiando interventi che
consolidino le relazioni con il paesaggio agricolo e le aree boscate;
•
recuperare le tipologie architettoniche locali;
•
tutelare e valorizzare i beni culturali interni ed esterni agli agglomerati (edilizia rurale,
sentieri, cappelle, fortini,..) e attivare relazioni significative tra beni culturali e beni
ambientali (reti di fruizione interconnesse);
•
conservare il paesaggio agrario e il sistema agro- a m b i e n t a l e d e l l e c o l t u r e a r b o r e e t i p i c h e
( o l i v e t i , v i g n e t i , s is t e m i c o l t u r a l i c o m p l e s s i ) a t t r a v e r s o i l d i v i e t o d i m o d i f i c a d e l l ’ o r d i n a m e n t o
colturale e di abbattimento di piante di piante da frutto, ad esclusione dei casi di sostituzione
per reimpianti;
•
tutelare e valorizzare il sistema di baie attraverso interventi integrati di riorganizzazione degli
spazi di sosta e di riqualificazione dei servizi di supporto alla balneazione;
•
recuperare la rete sentieristica esistente intervenendo con tecniche adeguate di recupero e
riqualificazione;
•
p r o m u o v e r e u n ’ a t t i v i t à r u r a l e co m p l e s s a o r i e n t a t a n o n s o l o a l l a p r o d u z i o n e a g r i c o l a , m a
anche ad attività legate a servizi turistici, culturali ed educativi, anche attraverso il riuso
delle costruzioni rurali isolate (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali della
aree, c e n t r i i n f o r m a z i o n e t u r i s t i c a , c e n t r i e d u c a z i o n e a m b i e n t a l e , … ) ;
•
agevolare l’accessibilità sostenibile e la fruizione delle risorse paesaggistiche attraverso la
r e a l i z z a z i o n e d i u n a r e t e i n t e g r a t a d i s e r v i z i e d i a r e e a t t r e z z a t e ( a r e e p e r l a s o s t a , c e n t r i di
informazione turistica, percorsi pedonali e aree per la fruizione del paesaggio);
•
promuovere attività turistiche orientate all’integrazione tra turismo, pesca e agricoltura.
4. V a l o r i s t r u t t u r a l i d a s a l v a g u a r d a r e
Fattori di strutturazione naturale
Per i crinali principali e secondari:
- assenza di interventi edificatori o infrastrutturali
Per le vette e le pareti nude e le grotte
- integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici nell’immediato intorno, anche
colturali (salvo il taglio forestale, gli interventi necessari alla eventuale messa in
sicurezza o alla mitigazione del rischio idrogeologico connessi alla difesa del suolo e ad
eventuali limitati percorsi di servizio, scientifici o didattici)
Per la fascia costiera in generale:
N3 Fascia costiera
Falesie, spiagge, approdi naturali, divieto di edificazione o modificazione delk suolo e di ogni altro intervento che
isolotti, fasce sottomarine a bassa
possa generare ulteriori frammnentazioni o perdita degli habitat, alterare o pregiudicare
profondità, grotte, sistema dunale e
la struttura, la stabilità o la funzionalità ecosistemica
retrodunale
riduzione (e in assoluto non aumento) delle opere manufatte nella fascia di 50
metri dalla riva (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad eventuali
limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto) e degli impatti inquinanti
versati a mare
naturalizzazione e recupero di fruibilità della battigia con aumento (e in assoluto
non riduzione) della accessibilità al mare e lungo il mare attraverso percorsi pubblici
Per falesie, rupi ,grotte, sistema dunale, approdi naturali, isolotti:
integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici, anche colturali, per un
tratto a monte di almeno 30 metri dal ciglio superiore delle falesie e dal piede delle dune
e per almeno 30 metri in acqua (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad
eventuali limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto)
integrità dell’aspetto naturale e visibilità senza elementi deterrenti o nuovi elementi
costruiti impattanti (per l’intorno utile alla fruizione paesistica da luoghi pubblici e da
punti panoramici)
In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in
N5 Incisioni torrentizie
Sistemazioni storiche delle aree
situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti
pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2)
N2 Rilievi carbonatici
Vette, grotte, pareti nude
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
N8 Boschi non coltivati
Endemismi, habitat di specie rare
(sic, zps o fondali marini), sistemi
colturali ad alta biodiversità aree
poco antropizzate in tessuto urbano,
varchi utili per la rete ecologica.
Per i boschi non coltivati:
- elevato grado di biodiversità, e di disetaneità, da raggiungere senza introduzione di specie
alloctone e diminuzione della superficie boscata;
- assenza di manufatti edilizi o infrastrutturali salvo i percorsi ciclopedonali funzionali alla
fruizione quelli veicolari di servizio e i manufatti per le attività silvocolturali o per attività
compatibili di fruizione naturalistica e di ricerca scientifica.
Per le aree di valore naturalistico:
- integrità in applicazione dei criteri già adottati per Sic e Zps.
Per le aree poco antropizzate in contesto urbano e i varchi utili per la rete ecologica:
- usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco
degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti;
- rafforzamento (e in assoluto non diminuzione dell’ampiezza) dei varchi non edificati, non
recintati e dotati di impianti a verde alberato.
N9 Suoli ad alta fertilità
In generale
- caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona
Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici
- riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli,
con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione
Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate:
- usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con
blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti
Fattori di strutturazione storica
S1
Centri storici
Ingressi a centri storici, luoghi centrali
identitari, emergenza nel paesaggio
S2
Viabilità storica
Opere civili storiche per strade o altre
infrastrutture,
percorsi pedonali storici
S3
Aree ed emergenze archeologiche
Pertinenze archeologiche sistemate,
reperti leggibili nel paesaggio (tracce
centuriazione
etc),
sistemi
archeopaesistici, approdi storici,
S5 Siti e monumenti isolati religiosi,
militari, civili, produttivi turistici
Giardini, parchi storici, filari, viali,
ingressi, pertinenze agricole, relazioni
terra-mare, sistemazioni storiche per
fruizione turistica,
Per i centri e nuclei storici
- leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai tracciati, agli
spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o
architetture rilevanti, per l’identità storica;
- articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e
degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai
materiali e alle tecniche costruttive locali
- residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e
artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche
- leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio
circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e
medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo;
Per la viabilità storica:
- leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri storici
(porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di
attraversamento;
- fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi
tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di
scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei
sentieri a forte pendenza;
- completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla
nei tratti in cui essa non è più riconoscibile;
- filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;
Per le opere civili
- integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento
e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con
reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi)
Per le aree ed emergenze archeologiche:
- precauzione e integrità rispetto agli interventi di qualsiasi natura salvo quelli finalizzati
alle prospezioni, al completamento degli scavi e alla riqualificazione e alla fruizione
dei beni archeologici ,
- fruibilità e qualificazione della accessibilità, anche con opere a basso impatto per
servizi, rimozione di superfetazioni e di altri interventi deterrenti la leggibilità dei
beni;
Per i reperti leggibili nel paesaggio:
- leggibilità delle tracce del sistema di segni territoriali antichi (lotti, allineamenti,
rilevati, relazioni visive tra manufatti ), da potenziare anche con completamento della
percorribilità di tracciati viabili in tratti in cui si siano perse le tracce
Per le ville e giardini storici
- assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze nella loro
articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare attenzione agli
aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo vegetale e manufatto,il
rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli approdi, gli intorni
contestuali ,...)
Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e
monumentale,
- articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle
specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare
- integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi,
formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti
prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da
rispristinare
- rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi
di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione
delle attività e di vincolo agli interventi del contesto
14
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali
tradizionali dei frutteti dei vigneti - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle cultivar
locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizio nali (strade poderali,
degli agrumeti e degli oliveti
siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte
masse boschive presenti)
omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni
tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti
S7 Panorami identitari rappresentativi Per le strade e i punti panoramici:
- fruibilità da mantenere o ripristinare senza ostacoli o elementi deterrenti in primo piano
della regione
Paesaggi naturali colturali o edificati ad
delle visuali panoramiche da luogo pubblico;
alta identità locale, belvedere o punti Per i paesaggi ad alta identità:
panoramici locali
immagine consolidata da mantenere senza elementi alteranti per materiali, colori o
dimensioni o ostacolanti la fruizione completa
S6
15
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
83 CRT Centri urbani o minori in contesto in parte rurale poco alterato in parte con diffuse trasformazioni urbanizzative
16
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
1. D e s c r i z i o n e d e l s u b-a m b i t o
Paesaggio complesso ad alta riconoscibilità fortemente caratterizzato per l’intreccio tra componenti
naturalistiche e componenti antropiche. L’ambito si articola su alcune principali emergenze dal punto
di vista strutturale: la costa fortemente connotata dall’elemento naturale (versanti ad elevata
pendenza, roccia alternata ad estes e aree di bosco); le emergenze dei rilievi che si configurano come
fondali e circoscrivono gli insediamenti (monte Solaro, monte S.Michele, monte Tuoro, monte Tiberio);
gli insediamenti vari e articolati (nucleo di Capri, Marina Grande, Marina Piccola, gli insediamenti
diffusi lungo via Tiberio).
Le coste sono prevalentemente alte e frastagliate, caratterizzate da baie profonde e promontori estesi
(ad ovest, punta Trasete, Bagni di Tiberio, Punta Vivara;, a sud-ovest, Tragara, Arco naturale, Punta
del Monac o, Salto di Tiberio, punta Caterola, punta Fucile); lungo i tratti di costa alta si susseguono
numerose grotte: alcune di queste sono antiche cavità carsiche, trasformate nel tempo da crolli
interni. Lungo la costa meridionale di rilevante interesse paesag gistico sono gli scogli dei Faraglioni
e del Monacone. Solo nella parte centrale dell’ambito la costa si presenta bassa ed è occupata dalla
spiaggia e dal porto.
Dal punto di vista vegetazionale, l’ambito si articola in zone diverse: ad ovest, lungo il versante
orientale del monte Cappello si alternano aree boscate e aree agricole; nelle aree ad oriente, ancora
caratterizzate da bassa presenza antropica con case isolate in prossimità della costa, prevale la
macchia mediterranea; nelle aree più interne l’amb i t o è c a r a t t e r i z z a t o d a l l a p r e s e n z a d i d i f f u s e a r e e
coltivate intercluse nell’edificato.
L’ambito, dal punto di vista insediativo, è caratterizzato da una struttura complessa e varia per la
presenza di diverse morfologie insediative: da un impianto articol ato e una edificazione compatta
nelle aree centrali corrispondenti ai tessuti storici stratificati dei nuclei di Marina Grande, di Marina
Piccola e di Capri (“le case basse” lungo via Longano, via Le Botteghe, via Fuorlovado, via Croce; “le
case grandi” di piazzetta Cerio, via Roma); dalla presenza di addensamenti di più recente
edificazione variamente articolati lungo la viabilità che si dirama dai nuclei centrali; da case isolate,
prevalentemente ville (villa Moneta, villa Lysis, villa Astarita,.. ), diffuse nelle aree agricole e boscate
n e l l e z o n e a n o r d - o v e s t e a s u d ; d a a l c u n e e m e r g e n z e d i i n t e r e s s e s t o r i c o- a r c h i t e t t o n i c o e a m b i e n t a l e
che si configurano come elementi di riferimento per l’intero ambito (Certosa di S.Giacomo, Castello di
Castiglione, monte S . M i c h e l e , … ) .
Sono presenti nell’ambito aree di rilevante interesse archeologico: l’area di villa Jovis che è sede del
più importante insediamento di epoca romana dell’isola (cittadella fortificata e palazzo), sull’altura di
monte Tiberio in un contesto isolato e di rilevante valore paesaggistico; l’area di monte S.Michele
sede di insediamenti e infrastrutture in epoca romana.
Nell’area archeologica di villa Jovis, la cappella di S.Maria del Soccorso ha un particolare interesse
ambientale: risalente all’epoca medioevale è stata rimaneggiata negli anni più recenti; è integrata nel
contesto circostante e, per la particolare ubicazione, è visibile dal mare.
D i g r a n d e v a l o r e p a e s a g g i s t i c o- a m b i e n t a l e è l ’ a r e a d i C a s t i g l i o n e , u n ’ a l t u r a d o m i n a n t e l ’ i n s e d i a m e n t o
di Capri caratterizzata dalla presenza di aree di bosco alternate alla roccia, utilizzata come area di
difesa nelle diverse epoche storiche, come testimoniano la struttura del castello angioino e i
numerosi resti archeologici.
Ad ovest del nucleo di Marina Grande si estende l’area di Palazzo a mare, di grande interesse
archeologico per la presenza dei resti della villa romana (villa marittima di Augusto) che occupava
g r a n p a r t e d e l l ’ a l t u r a ; i r u d e r i p i ù c o n s i s t e n t i s o n o q u e l l i d e i B a g n i d i T i b e r i o ( m u r a i n op u s
reticulatum, esedra, vasche, mura di sostegno), ma in tutta l’area sono presenti in modo diffuso
numerosi resti di epoca romana (cisterne, muri,…).
L’intenso sviluppo dell’area avvenuto negli ultimi decenni (prevalentemente ville e alberghi) ha
i m p e d i to u n a s i s t e m a t i c a i n d a g i n e a r c h e o l o g i c a .
Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse:
Sub-ambito n° 83 - Capri
Ha
%
176
43,8%
Aree boscate
0
0,0%
Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela
0
0,0%
176
43,8%
Aree ed emergenze archeologiche
16
4,0%
Centri e nuclei storici
32
8,0%
Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico
48
12,0%
Aree ad elevata naturalità
Aree e componenti d'interesse naturalistico
Aree agricole di particolare rilevanza agronomica
0
0,0%
92
22,9%
Aree agricole periurbane
0
0,0%
Aree agricole ordinarie
0
0,0%
92
22,9%
Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica
Aree e componenti d'interesse rurale
Insediamenti urbani prevalentemente compatti
82
20,4%
Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale
0
0,0%
Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale
0
0,0%
Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali
0
0,0%
Aree e complessi per attività turistica, sportiva e ricreativa
0
0,0%
Impianti tecnologici
0
0,0%
17
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
Aree e componenti d'interesse urbano
Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica
Aree di criticità e degrado
Reti infrastrutturali per la mobilità
Nodi e reti per la connettività territoriale
Aree complessive*
(****)
82
20,4%
0
0,0%
0
0,0%
4
0,9%
4
0,9%
401
100,0%
L e a r e e c a l c o l a t e s o n o i n d i c a t i v e e r a p p r e s e n t a n o i l u o g h i c h e s i c u r a m e n t e h a n n o i c a r a t t e r i i d e n t i t a r i d e l s u b- a m b i t o
t r a l a s c i a n d o l e a r e e a m a r g i n e d ov e i c a r a t t e r i i d e n t i t a r i s i f o n d o n o c o n q u e l l i d e i s u b - a m b i t i v i c i n i
2. S i t u a z i o n i d i s p e c i f i c o i n t e r e s s e
I l s u b- a m b i t o è c a r a t t e r i z z a t o d a i s e g u e n t i f a t t o r i :
di s t r u t t u r a z i o n e n a t u r a l e
N2 Rilievi carbonatici
N3 Fascia costiera
N5 Incisioni torrentizie
N8 Boschi non coltivat i
Vette grotte, pareti nude
Falesie, spiagge, approdi naturali, isolotti, fasce sottomarine a bassa profondità,
grotte, sistema dunale e retrodunale
Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico
Endemismi, habitat di specie rare (sic, zps o fondali marini), sistemi colturali ad alta
biodiversità, aree poco antropizzate in tessuto urbano,
N9 Suoli ad alta fertilità
di s t r u t t u r a z i o n e s t o r i c a
S1 Centri storici
S2 Viabilità storica
Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio
Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture,
percorsi pedonali storici
S3 Aree archeologiche
Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce
centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici,
S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare,
religiosi, militari, turistici
sistemazioni storiche per fruizione turistica,
S6 Terrazzamenti, assetti colturali tradizionali dei
frutteti dei vigneti degli agrumeti e degli
oliveti
S7
Panorami identitari rappresentativi della Paesaggi naturali colturali o edificati ad alta identità locale, belvedere o punti
regione
panoramici locali
Infrastrutture e attrezzature dell’insediamento
A3 Porti
Porti e approdi da diporto
18
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
3. I n d i r i z z i
L’orientamento progettuale fondamentale si basa sul riconoscimento dell’eccezionale valore
p a e s a g g i s t i c o d e l l ’ a m b i t o , s u l l a n e c e s s i t à d i tu t e l a r e c o m p l e s s i v a m e n t e l e c o m p o n e n t i i n s e d i a t i v e e
quelle naturali.
Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dalla normativa paesaggistica vigente per gli
specifici elementi e zone ricadenti nella delimitazione dell’ambito considerato, in particolare il piano
definisce i seguenti indirizzi:
•
tutelare la struttura insediativa storica dei centri maggiori di Capri, Marina Grande, Marina
Piccola recuperando gli insediamenti storici, limitando l’accessibilità carrabile, potenziando
e riqualificando il sistema degli spazi pubblici percorribili, razionalizzando il sistema della
sosta, recuperando le aree libere contigue agli insediamenti;
•
riqualificare le espansioni edificate recenti in modo da conferire connotazioni compatibili
con i caratteri paesaggistici del contesto e migliorare la qualità del paesaggio edificato,
anche attraverso interventi orientati alla riqualificazione e all’incremento degli spazi pubblici
percorribili e delle aree verdi come elementi di raccordo con le altre componenti dotate di
maggiore identità e valore paesaggistico (insediamenti storici, beni culturali, aree di
rilevanza naturalistica, paesaggio agricolo,..);
•
tutelare e valorizzare i beni culturali interni ed esterni agli agglomerati;
•
p o t e n z i a r e l e r e l a z i o n i t r a b e n i c u l t ur a l i e b e n i a m b i e n t a l i ( r e t i d i f r u i z i o n e i n t e r c o n n e s s e ) ;
•
tutelare e valorizzare il sistema di spiagge e baie attraverso interventi integrati di
riorganizzazione degli spazi di sosta e di riqualificazione dei servizi di supporto alla
balneazione;
•
conservare il paesaggio agrario e il sistema agro-ambientale delle colture arboree tipiche
(oliveti, vigneti, sistemi colturali complessi) attraverso il divieto di modifica dell’ordinamento
colturale e di abbattimento di piante di piante da frutto, ad esclusione dei casi di
sostituzione per reimpianti;
•
valorizzare e riqualificare le interconnessioni tra aree agricole e aree di vegetazione
naturale o di roccia affiorante, con particolare attenzione per la conservazione dei margini
b o s c a t i , i l p o t e n z i a m e n t o d e l l e s i e pi e d e l l e a l b e r a t u r e , l a t u t e l a d e i v a r c h i l i b e r i e s i s t e n t i
tra i diversi insediamenti;
•
recuperare la rete sentieristica esistente intervenendo con tecniche adeguate di recupero e
riqualificazione;
•
a g e v o l a r e l ’ a c c e s s i b i l i t à p e d o n a l e e l a f r u i z i o n e d e l l e r is o r s e p a e s a g g i s t i c h e a t t r a v e r s o l a
realizzazione di una rete integrata di servizi e di aree attrezzate (aree per la sosta, centri di
informazione turistica, percorsi e aree per la fruizione del paesaggio);
•
p r o m u o v e r e l e a t t i v i t à t u r i s t i c h e s o s t e n i b i l i a n c he a t t r a v e r s o i l r i u s o d e l l e c o s t r u z i o n i r u r a l i
isolate a fini turistici (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali della aree,
centri informazione turistica ).
4. V a l o r i s t r u t t u r a l i d a s a l v a g u a r d a r e
Fattori di strutturazione naturale
Per i crinali principali e secondari:
- assenza di interventi edificatori o infrastrutturali
Per le vette e le pareti nude e le grotte
- integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici nell’immediato intorno, anche
colturali (salvo il taglio forestale, gli interventi necessari alla eventuale messa in
sicurezza o alla mitigazione del rischio idrogeologico connessi alla difesa del suolo e ad
eventuali limitati percorsi di servizio, scientifici o didattici)
Per la fascia costiera in generale:
N3 Fascia costiera
Falesie, spiagge, approdi naturali, divieto di edificazione o modificazione delk suolo e di ogni altro intervento che
isolotti, fasce sottomarine a bassa
possa generare ulteriori frammnentazioni o perdita degli habitat, alterare o pregiudicare
profondità, grotte, sistema dunale e
la struttura, la stabilità o la funzionalità ecosistemica
retrodunale
riduzione (e in assoluto non aumento) delle opere manufatte nella fascia di 50
metri dalla riva (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad eventuali
limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto) e degli impatti inquinanti
versati a mare
naturalizzazione e recupero di fruibilità della battigia con aumento (e in assoluto
non riduzione) della accessibilità al mare e lungo il mare attraverso percorsi pubblici
Per falesie, rupi ,grotte, sistema dunale, approdi naturali, isolotti:
integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici, anche colturali, per un
tratto a monte di almeno 30 metri dal ciglio superiore delle falesie e dal piede delle dune
e per almeno 30 metri in acqua (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad
eventuali limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto)
integrità dell’aspetto naturale e visibilità senza elementi deterrenti o nuovi elementi
costruiti impattanti (per l’intorno utile alla fruizione paesistica da luoghi pubblici e da
punti panoramici)
In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in
N5 Incisioni torrentizie
Sistemazioni storiche delle aree
situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti
pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2)
N2 Rilievi carbonatici
Vette, grotte, pareti nude
19
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
N8 Boschi non coltivati
Endemismi, habitat di specie rare
(sic, zps o fondali marini), sistemi
colturali ad alta biodiversità aree
poco antropizzate in tessuto urbano,
varchi utili per la rete ecologica.
Per i boschi non coltivati:
- elevato grado di biodiversità, e di disetaneità, da raggiungere senza introduzione di specie
alloctone e diminuzione della superficie boscata;
- assenza di manufatti edilizi o infrastrutturali salvo i percorsi ciclopedonali funzionali alla
fruizione quelli veicolari di servizio e i manufatti per le attività silvocolturali o per attività
compatibili di fruizione naturalistica e di ricerca scientifica.
Per le aree di valore naturalistico:
- integrità in applicazione dei criteri già adottati per Sic e Zps.
Per le aree poco antropizzate in contesto urbano e i varchi utili per la rete ecologica:
- usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco
degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti;
- rafforzamento (e in assoluto non diminuzione dell’ampiezza) dei varchi non edificati, non
recintati e dotati di impianti a verde alberato.
N9 Suoli ad alta fertilità
In generale
caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di
Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti
chimici
riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non
agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione
Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate:
usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità
con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi
costruiti
Fattori di strutturazione storica
S4
Centri storici
Ingressi a centri storici, luoghi centrali
identitari, emergenza nel paesaggio
S2
Viabilità storica
Opere civili storiche per strade o altre
infrastrutture,
percorsi pedonali storici
S3
Aree ed emergenze archeologiche
Pertinenze archeologiche sistemate,
reperti leggibili nel paesaggio (tracce
centuriazione
etc),
sistemi
archeopaesistici, approdi storici,
S5 Siti e monumenti isolati religiosi,
militari, civili, produttivi turistici
Giardini, parchi storici, filari, viali,
ingressi, pertinenze agricole, relazioni
terra-mare, sistemazioni storiche per
fruizione turistica,
Per i centri e nuclei storici
leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai
tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative
tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica;
articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti
edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai
materiali e alle tecniche costruttive locali
residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella
commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche
leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio
circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e
medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo;
Per la viabilità storica:
leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri
storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di
attraversamento;
fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi
tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di
scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei
sentieri a forte pendenza;
completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a
completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile;
filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;
Per le opere civili
integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di
riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare
pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi)
Per le aree ed emergenze archeologiche:
precauzione e integrità rispetto agli interventi di qualsiasi natura salvo quelli
finalizzati alle prospezioni, al completamento degli scavi e alla riqualificazione e alla
fruizione dei beni archeologici ,
fruibilità e qualificazione della accessibilità, anche con opere a basso impatto
per servizi, rimozione di superfetazioni e di altri interventi deterrenti la leggibilità dei
beni;
Per i reperti leggibili nel paesaggio:
leggibilità delle tracce del sistema di segni territoriali antichi (lotti, allineamenti,
rilevati, relazioni visive tra manufatti ), da potenziare anche con completamento della
percorribilità di tracciati viabili in tratti in cui si siano perse le tracce
Per le ville e giardini storici
assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze
nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare
attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo
vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli
approdi, gli intorni contestuali ,...)
Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e
monumentale,
articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e
delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare
integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai
complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti
prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da
rispristinare
rilevanza urbana e paesist ica storicamente assunta e consolidata e rapporto con
gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di
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PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A
gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di
promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto
S6 Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali
assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle
tradizionali dei frutteti dei vigneti cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade
degli agrumeti e degli oliveti
poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur
ridotte masse boschive presenti)
omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni
tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti
S7 Panorami identitari rappresentativi Per le strade e i punti panoramici:
fruibilità da mantenere o ripristinare senza ostacoli o elementi deterrenti in
della regione
Paesaggi naturali colturali o edificati ad
primo piano delle visuali panoramiche da luogo pubblico;
alta identità locale, belvedere o punti Per i paesaggi ad alta identità:
panoramici locali
immagine consolidata da mantenere senza elementi alteranti per materiali, colori o
dimensioni o ostacolanti la fruizione completa
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