Ambiente Insediativo Locale Z - Capri (documento pdf)
Transcript
Ambiente Insediativo Locale Z - Capri (documento pdf)
PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A 1 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A S u b -a m b i t i c o m p r e s i n e l l ’ A I L AIL Z CAPRI AIR n° Sub-ambito 2 trame APR Ha (*) 82 Anacapri CR 25 634 61,2% 83 Capri CRT 25 401 38,8% 1035 100,0% (*) Percentuale di superficie totale dell’AIL relativa al singolo sub-ambito C o m u n i r i c a d e n t i , i n t u t t o o i n p a r t e , n e l s u b- a m b i t o n° Sub-ambito N° Comuni (**) 82 Anacapri 83 Capri 1 1 Anacapri 100% Capri 100% (**) Percentuale di superficie totale del sub-ambito relativa al singolo comune 2 Ha 634 401 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A Parte I Descrizione Ambiente Insediativo 1. C a r a t t e r i s t i c h e d e l t e r r i t o r i o Capri è geograficamente un’isola staccata dalla terra ferma, ma geologicamente rappresenta la naturale prosecuzione strutturale della penisola Sorrentina. Il territorio si articola dal punto di vista geomorf o l o g i c o s u d u e a l t u r e p r i n c i p a l i c o l l e g a t e d a u n a s e l l a s u c u i s i e s t e n d e l ’ i n s e d i a m e n t o principale. Le coste sono frastagliate e fortemente caratterizzate da ripidi versanti rocciosi. L’isola p r e s e n t a u n a c o n f i g u r a z i o n e p a e s i s t i c a c o m p l e s s a d o t a t a d i f or t e s p e c i f i c i t à e d e c c e z i o n a l i t à interpretabili come esito del rapporto continuo e coerente tra fattori di eccezionale valore naturalistico e insediativo. Dal punto di vista geomorfologico, l’isola di Capri nell’insieme rappresenta un’unica unità di paes a g g i o c o s t i t u i t a d a t r e m a c r o z o n e : a) la prima macrozona, individuata nel settore occidentale e nord_orientale dell’Isola di Capri, è costituita da calcari e calcareniti della Penisola Sorrentina e dei Monti di Avella compresi in un i n t e r v a l l o a l t i m e t r i c o d i 0- 600 m s.l.m. Tale area è segnata da una permeabilità in genere alta per fessurazione e carsismo ed è contraddistinta dagli elementi morfologici delle falesie, dei versanti ad elevata pendenza, talora a picco, lungo la linea di costa e dai terrazzi di abrasione marina e dai versanti strutturali di Monte Cappello e Monte Solaro. La vulnerabilità di tale macrozona è connessa prevalentemente ai fenomeni di crolli in roccia e secondariamente a fenomeni di scorrimento-colata nonché all’alta vulnerabilità del la falda. b) la seconda macrozona è costituita dalle coperture di prodotti piroclastici eterometrici, a luoghi r i m a n e g g i a t i e d a m a t r i c e p r e v a l e n t e , c o m p r e s i i n u n i n t e r v a l l o a l t i m e t r i c o d i 0- 6 0 0 m s . l . m . e caratterizzati da una permeabilità che varia in f unzione della granulometria prevalente. T a l e m a c r o z o n a è c o n t r a d d i s t i n t a d a u n a z o n a s u b- p i a n e g g i a n t e , u b i c a t a a l l e s p a l l e d e l p o r t o d i Marina Grande, delimitata sia ad occidente che ad oriente da versanti strutturali che permettono il suo riconoscimento anche da distanze notevoli dall’Isola, e da terrazzi di abrasione marina che in parte ospitano l’abitato di Anacapri. La vulnerabilità di tale macrozona è connessa prevalentemente ai fenomeni di scorrimento-colata nelle coltri piroclastiche. c ) l a t e r z a ma c r o z o n a , s i t u a t a a l l a b a s e d e i v e r s a n t i c a r b o n a t i c i d e l l ’ I s o l a d i C a p r i ( v e r s a n t e o r i e n t a l e di Monte Cappello), è costituita da depositi detritici da elementi carbonatici sciolti o poco cementati a c u i s o n o a s s o c i a t i d e p o s i t i p i r o c l a s t i c i s c i o l t i t a l o r a pr e s e n t i i n l i v e l l i ( a ) p a s s a n t i v e r s o i l b a s s o a d e p o s i t i g h i a i o s o - s a b b i o s o - l i m o s i e b r e c c e d i c o n o i d e ( b ) c o m p r e s i i n u n i n t e r v a l l o a l t i m e t r i c o d i 0600 m s.l.m. La permeabilità varia da media a bassa in (a) a più elevata in (b). La vulnerabilità di tale macrozona è connessa prevalentemente ai crolli lungo gli impluvi in a p p r o f o n d i m e n t o e d a l l a v u l n e r a b i l i t à d e l l a f a l d a m e d i o - alta. Il PTCP articola l’AIL nelle seguenti aree di specifico interesse: AIL Z - Capri Ha % Aree e componenti d'interesse naturalistico 515 49,7% 83 8,1% Aree e componenti d'interesse rurale 302 29,1% Aree e componenti d'interesse urbano 132 12,7% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico Nodi e reti per la connettività territoriale Aree complessive*** 4 0,3% 1035 100,0% (***) L e aree calcolate sono indicative e rappresentano i luoghi che sicuramente hanno i caratteri identitari dell’AIL tralasciando le aree a margine dove i caratter identitarii si fondano con quelli degli AIL vicini 2. Aree di interesse naturalistico e rurale L’isola presenta prevalentemente suoli ad alta sensibilità ambientale (49,7%), a basso sviluppo pedogenetico caratterizzati da una permeabilità molto elevata: le falde idriche poste sotto questi suoli non beneficiano del normale effetto filtrante delle coperture pedologiche. I n q u e s t a u ni t à t r o v i a m o a n c h e s u o l i s o t t i l i a i p r i m i s t a d i d i p e d o g e n e s i ( 1 3 % ) , c h e h a n n o l i m i t a t e capacità di tamponare effetti di degrado fisico e chimico. Il corpo centrale dell’isola di Capri è caratterizzato da suoli in precario equilibrio con l’ambiente, dove u n e v e n t u a l e p r o c e s s o d i d e g r a d o p u ò p o r t a r e a p r o c e s s i d i d e s e r t i f i c a z i o n e e d i p e r d i t a permanente della fertilità. Agronomicamente trattasi di suoli a bassa produttività ma dove si possono ottenere produzioni di alta qualità (es. vini di pregio) per le s pecifiche condizioni pedoclimatiche. Per quanto riguarda le caratteristiche delle superfici agricole e naturali, in quest’isola prevalgono nettamente gli usi del suolo ad alta ed altissima biodiversità (74% della superficie territoriale), 3 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A rappresentati principalmente da superfici naturali, oliveti e sistemi colturali complessi. I vigneti in particolare rientrano nell’area di produzione del DOC Capri, gli oliveti nell’area di produzione del DOP Olio Penisola Sorrentina. Una discreta percentuale della SAU è investita ad agricoltura b i o l o g i c a. FATTORI STRUTTURANTI AREE DI INTERESSE NATURALISTICO Boschi 30 ha pari al 3 % della superficie ALTRE AREE DI INTERESSE Altre aree naturali (pascoli, vegetazione rada e sclerofilla), 324 ha pari al 31% della superficie Rappresentano aree di criticità e di degrado, le rocce nude ed affioranti (134 ha pari al 13% della superficie) FATTORI STRUTTURANTI AREE DI INTERESSE RURALE Oliveti (38 ha pari al 4% della superficie) Vigneti (36 ha pari al 4% della superficie) Sistemi colturali complessi (117 ha pari all'11% della superficie) Terrazzamenti (75 ha pari al 7% della superficie) ALTRE AREE DI INTERESSE Sono stati considerati strutturanti del paesaggio di Capri, tutte le forme di vegetazione naturale composta da pinete, macchia e prateria mediterranea che ne connotano il paesaggio, e vigneti, oliveti e frutteti consociati, spesso terrazzati, che da sempre rappresentano l’uso agricolo del suolo prevalente. Sono stati considerati strutturanti anche gli usi agricoli del suolo caratterizzati da elevata biodiversità della flora, quali gli orti arborati ed in genere gli arboreti promiscui, che rappresentano una peculiarità dell’agricoltura Campana. L ’ o l ivo. L a c o l t i v a z i o n e d e l l ' o l i v o i n P e n i s o l a S o r r e n t i n a e n e l l ' i s o l a d i C a p r i r i s a l e a t e m p i antichissimi. La Punta Campanella, che è l’estremo promontorio del Golfo di Napoli e fronteggia l’isola di Capri, era dominato da un Tempio, sacro alla dea Atena (Minerva) Capo Minerva, eretto dai F o c e s i , c o l o n i g r eci. Gli agrumi. D i o r i g i n i a n t i c h e , s e è v e r o c h e l a p r e s e n z a d i l i m o n i n e l l ’ a r e a s o r r e n t i n a e d e l l ' i s o l a d i Capri, è certificata da documenti storici del 1500, il “Limone di Sorrento” IGP ha in effetti antenati genetici che risalgono addirittura all’epoca romana. Anche se dobbiamo attendere il 1600 per avere la certezza della coltivazione in forma specializzata, come risulta dagli atti dei Padri Gesuiti. S i d e v e c o m u n q u e a l l a t e n a c i a e a l l e c a p a c i t à d e i p r o d u t t o r i l o c a l i , c h e s o n o a n d a t e s v i l u p p a n d o s i n el corso dei secoli, se oggi disponiamo di un prodotto altamente selezionato e di assoluta qualità. E’ soprattutto grazie al loro impegno che lo stesso paesaggio è andato a conformarsi alle loro esigenze: i famosi terrazzamenti e le mitiche “coperture” dei limoneti, qui denominati a giusta ragione “giardini di limone”. L a v i t e . Da questo incantevole scoglio dolomitico circondato dal mare si ottiene un vino DOC (D.P.R. 07.09.197) apprezzato in tutto il mondo per i suoi gusti e i suoi profumi. Vino antichissimo, lodato dall'Imperatore Tiberio, che aveva scelto Capri come sua dimora. Oggi le viti sono allevate, nel rispetto delle tecniche di coltivazione tradizionali, su assolati ripiani a picco sul mare. È prodotto, in limitate quantità, nei tipi bianco e rosso. Si ottiene dalla vinificazione di uve locali di grande pregio, come la Falanghina, il Greco e la Biancolella, per il tipo bianco, e il Piedirosso, per il tipo rosso. 4 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A I terrazzamenti sono sistemazioni del terreno che seguono lo sviluppo della collina e realizzano il più antico ed efficace dei sistemi per il contenimento dell’erosione dei terreni, riducendo la pendenza dei versanti e rallentando così la velocità dei flussi delle acque di scorrimento superficiale. Si tratta di u n ’ o p e r a m o n u m e n t a l e l a c u i re a l i z z a z i o n e r i s a l e s i c u r a m e n t e a d e p o c h e a n t e r i o r i a l X I X s e c o l o . Tradizionalmente le scarpate dei terrazzi erano consolidate da siepi di arbusti antierosivi, come la g i n e s t r a e v a r i e s p e c i e d i c a n n u c c e ( A r u n d o , s p p . ) , c h e s p e s s o v e n i v a n o u t i l i z z a t i p e r la p r o d u z i o n e artigianale di piccoli manufatti (ceste, stuoie, recipienti in vimini,…). I terrazzamenti ancora oggi rivestono questo fondamentale ruolo di difesa del suolo e sono in parte utilizzati per colture arboree quali vite, orti erborati, frutteti, oliveti. La coltivazione del terrazzo risulta fondamentale per la sua conservazione, sia come testimonianza storica, sia come sistema di difesa del suolo. Le colture consociate (orti e frutteti consociati). Grazie alle straordinarie condizioni di fertili tà del suolo, alle favorevoli condizioni climatiche ed alla storica penuria di terre coltivate, nel territorio della Provincia di Napoli, si è molto diffuso l’uso del suolo con più colture nel tempo (rotazioni ed a v v i c e n d a m e n t i c l a s s i c i ) , m a a n c h e n e l l o s pa z i o , c o n p r e s e n z a d i c o l t u r e a r b o r e e c o n s o c i a t e temporaneamente a colture generalmente ortive. E’ l’unica parte del mondo in cui è possibile ottenere 3 raccolti in un anno (es. pomodoro da aprile a agosto, cavolfiore da agosto a dicembre, patata novella o finocchio da dicembre a aprile). Molto nota è anche l’agricoltura “a 3 piani” costituita da fruttiferi alti (ciliegio o noce), consociati a fruttiferi bassi (agrumi o vite) ed a ortive invernali (cavoli, insalate,….). Questo uso promiscuo presenta nume r o s i a s p e t t i p o s i t i v i s u l l ’ a m b i e n t e e s u l l e c o n d i z i o n i s o c i oeconomiche: • l’elevata redditività consente di ottenere redditi soddisfacenti per il sostentamento di una famiglia contadina con soli 3000 m2 (un moggio); • a u m e n t a i l i v e l l i d i b i o d i v e r s i t à d e l l ’ a gr o - e c o s i s t e m a e q u i n d i l a s u a s t a b i l i t à , g r a z i e alle maggiore presenza di uccelli e insetti utili con conseguente riduzione della necessità di fitofarmaci; • conferisce al paesaggio agrario una maggiore naturalità e di variabilità, in contrasto con gli appez z a m e n t i c o l t i v a t i c o n u n ' u n i c a s p e c i e ( m o n o c o l t u r a ) c h e d e t e r m i n a u n a maggiore monotonia del paesaggio. 5 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A 3. Fattori storici e caratteri recenti dell’insediamento rurale I l p a e s a g g i o d i C a p r i è p r e v a l e n t e m e n t e e f o r t e m e n t e c o n n o t a t o d a l l e v a r i e f o r m e d i v e g et a z i o n e naturale (pinete, macchia e prateria mediterranea); le aree agricole, anche per la particolare caratterizzazione geomorfologica dell’isola, non sono molto estese e interessano prevalentemente il territorio di Anacapri, i versanti orientali del mont e Cappello, le aree ad est del nucleo di Capri in località Moneta. Queste aree, coltivate prevalentemente a vigneti, oliveti e frutteti consociati, spesso terrazzati, hanno consolidato nel tempo uno specifico paesaggio agrario, ma negli ultimi trent’anni un a d i f f u s a u r b a n i z z a z i o n e h a d e t e r m i n a t o u n a s i g n i f i c a t i v a d i m i n u z i o n e d e l l e s u p e r f i c i a g r i c o l e e h a , in alcuni casi, compromesso i caratteri ambientali e paesaggistici di alcune aree (edificazione recente a d A n a c a p r i i n l o c a l i t à P o z z o , T u o r o e M i g l i a r a ; a Capri in località Moneta; tipologie edilizie non congruenti e non legate alla coltura agricola). 4. Fattori storici e caratteri recenti dello sviluppo urbanizzativo e delle centralità Il paesaggio si presenta significativamente condizionato dall’attività an tropica che nel tempo ha utilizzato le risorse naturali, ha sviluppato forme di insediamento diversificate e variamente adattate ai luoghi. L’area, dal punto di vista insediativo, è caratterizzata da una struttura complessa e varia per la presenza di diverse morfologie insediative: da un impianto articolato e una edificazione compatta corrispondente ai tessuti storici stratificati del nucleo di Capri; dai tessuti storici strutturati p e r a g g r e g a t i d i p i c c o l a d i m e n s i o n e d e i n u c l e i s t o r i c i d i A n a c a p r i e C a p r i le ; d a l l a p r e s e n z a d i addensamenti di più recente edificazione variamente articolati lungo la viabilità che si dirama dai nuclei centrali; da case isolate, prevalentemente ville, diffuse nelle aree agricole e boscate nelle zone a nord- o v e s t e a s u d ; d a g l i in s e d i a m e n t i v e r s o l e a r e e d i c o s t a p r e v a l e n t e m e n t e c a r a t t e r i z z a t i d a e d i f i c a z i o n e d i f f u s a i n c o n t e s t o a g r i c o l o ; d a a l c u n e e m e r g e n z e d i i n t e r e s s e s t o r i c o- a r c h i t e t t o n i c o e ambientale che si configurano come elementi di riferimento per l’intero territorio. 5. Situazione socioeconomica e dinamica delle attività produttive Nell'Ottocento Capri cominciò ad essere conosciuta nel mondo in quanto punto strategico per il controllo del sud Italia e quindi sede d'aspre lotte tra i Francesi del regno di Napoleone, succedut i a i Borboni, e gli Inglesi. In seguito la fama di Capri crebbe grazie all'interesse romantico per i viaggi, che portò sull'isola i primi di una lunga serie di stranieri. Nella prima metà dell'Ottocento arrivarono a Capri i paesaggisti della Scuola di Pos i l l i p o e v e n n e a p e r t o i l p r i m o a l b e r g o m a è s o l o a l l a f i n e dell'Ottocento, con l'apertura del Quisisana, che approdò a Capri un turismo fatto di nobili, reali, e personalità della politica e dell'industria. A n c o r a o g g i C a p r i r e s t a u n a m e t a d e s i d e r a t a e s og n a t a , v i s i t a t a d a t u r i s t i p r o v e n i e n t i d a o g n i p a r t e del mondo, anche se il turismo caprese si sta sempre più rivolgendo verso clienti appartenenti a fasce di reddito alte come dimostrano il forte aumento verificato negli ultimi anni della domanda di alberghi a quattro e cinque stelle, a sfavore di quelli con un numero di stelle inferiore, e la progressiva trasformazione, da parte degli stessi albergatori, degli alberghi esistenti in esercizi di categoria superiore. 6. S i t u a z i o n e d e l l a m o b i l i t à e d e l l e i n f r a st r u t t u r e Nell’attuale sistema della mobilità, viene evidenziata la carenza del trasporto pubblico di interesse locale e l’assenza di integrazione tra i diversi tipi di infrastrutture e di servizi. La rete stradale si articola in una serie di arterie princ i p a l i d i c o l l e g a m e n t o t r a i c e n t r i m a g g i o r i , connesse ad una rete di strade minori di interesse locale. Molto articolato e condizionato dall’orografia del territorio è il sistema di percorsi pedonali. 7. Risorse paesistiche e ambientali La complessità morf o l o g i c a , l a v a r i e t à d e l p a e s a g g i o , l ’ i n s c i n d i b i l i t à t r a s t r u t t u r a n a t u r a l e e s t r u t t u r a insediativa, i caratteri dei tessuti storici e delle emergenze architettoniche, il valore dei resti archeologici, conferiscono al territorio nel suo complesso una forte identità paesaggistica. Con il D e c r e t o M i n i s t e r i a l e 2 0 m a r z o 1 9 5 1 è s t a t a d i c h i a r a t a d i n o t e v o l e i n t e r e s s e p u b b l i c o l ’ i n t e r o territorio di Anacapri e Capri. G l i e l e m e n t i c o n i n c i d e n z a p a e s a g g i s t i c a d i s e g u i t o e l e n c a t i r a p p r e s e n t a n o v a l o r e e s i g n i f i c a t o di elementi costitutivi e connotativi del paesaggio storico. La loro individuazione discende dalla lettura incrociata dei seguenti dati: § Valutazione della valenza paesaggistica posseduta da quei beni culturali per i quali è già r i c o n o s c i u t o l ’ i n t e r e s s e s t o r ico – a r c h i t e t t o n i c o d i c h i a r a t o n e i d e c r e t i m i n i s t e r i a l i d i v i n c o l o ; 6 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A § Individuazione tra i beni culturali appartenenti a quelli di cui all’art. 12 comma 1 del D.LGS. 22/01/2004 n. 42, di quelli significativi ai fini della conformazione del paesaggio, della connotazione della città storica ovvero della scena urbana. Elenco dei Beni Vincolati DENOMINAZIONE COMUNE Villa Gradola Anacapri Villa di Damecuta – T o r r e Damecuta, località omonima DECRETO di Anacapri Fortino di Orrico, Punta del Miglio Anacapri Fortino di Mesalno al Campetiello A n a c a p r i sul promontorio omonimo Fortino di omonimo Pino sul promontorio Anacapri Faro alla Punta Carena Anacapri Fortino di Bruto al Monte Solaro Anacapri Decreto Ministero 13/01/1951 Chies a d i S a n t a M a r i a C e t r e l l a a l A n a c a p r i Monte Solaro Castello di omonimo Barbarossa al Pubblica Istruzione del Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 monte A n a c a p r i Scala Fenicia Anacapri Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Villa San Michele, via San Michele Anacapri Chiesa di San Michele, piazza San Nicola Anacapri Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Casa Rossa, via Orlandi Anacapri Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali del 28/07/1987 Chiesa di Santa Sofia, via Orlandi Anacapri Decreto legis l a t i v o 4 2 / 2 0 0 4 – a r t . 1 0 c o m m a 1 Ruderi Palazzo a Mare ai Bagni di Tiberio Capri Villa Bismarck, via Palazzo a Mare Capri Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali del 4/04/1987 Chiesa di san Costanzo in località omonima Capri Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Faro a Punta del Capo Capri Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Villa Fersen a via Lo Capo Capri 7 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A Villa Jovis al Monte Tiberio Capri Villa Malaparte a Punta Masullo Capri Forte di Tragara, Punta Tragara Capri Ruderi Fortino, località Monte San Michele Capri Palazzo Canale, via Marina Grande Capri Decreto Ministero 17/08/1981 Torre dell’Orologio – Cattedrale di S a n t o S t e f a n o a l l a Piazzetta Capri Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Torre Saracena di Marina Piccola Capri Castello del Castiglione Castiglione, Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali de l 1 9 / 0 4 / 1 9 9 4 via Capri Villa Krupp Decreto Ministero 20/02/1919 Pubblica Pubblica Istruzione Istruzione Capri D e c r e t o l e g i s l a t i v o 4 2 / 2 0 0 4 – art. 10 comma 1 Certosa di San Giacomo, località Capri Certosa Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 del del L’Ail risulta, inoltre, interessato dalle seguenti aree di interesse naturalistico istituzionalmente tutelate: Tipo Sito Comuni interessati ZPS IT8030 0 1 1 Fondali Marini di Punta Campanella e Capri. Anacapri e Capri SIC IT8030011 Fondali Marini di Punta Campanella e Capri. Anacapri e Capri SIC IT8030038 Corpo Centrale e dell’Isola di Capri Anacapri e Capri SIC IT8030039 Sett o r e e R u p i C o s t i e r e O r i e n t a l i d e l l ’ I s o l a d i C a p r i 8. Rupi Costiere Occidentali Capri Criticità ambientali e funzionali La situazione complessiva dell’area è caratterizzata da elementi di criticità connessi all’eccessivo c a r i c o a n t r o p i c o d e t e r m i n a t o d a l l a p r e s e n z a d i t u r i s t i ( c o n s u mo d i r i s o r s e e n e r g e t i c h e , i d r i c h e ; r i f i u t i ; inquinamento acustico; aumento della domanda di mobilità) e concentrato prevalentemente nel territorio di Capri e lungo le fasce costiere. Molti elementi di criticità possono essere rilevati ai margini degli ins ediamenti maggiori dove la qualità e l’equilibrio delle diverse componenti ambientali sono state in parte compromesse da una diffusa edificazione, prevalentemente di tipo turistico (seconde case e attività ricettive). C r i t i c i t à s p e c i f i c h e s o n o l e g a t e a i d is s e s t i i d r o g e o l o g i c i e a l r i s c h i o f r a n e , p r e v a l e n t e m e n t e l u n g o l a costa. 9. Specificazione delle linee strategiche generali per ambiente e paesaggio, insediamenti,attività, mobilità La tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale sono gli elementi fondamentali della strategia di sviluppo proposta dal Piano per Capri. In particolare, il Piano è orientato: • alla tutela delle componenti dotate di forte specificità e visibilità dal punto di vista p a e s a g g i s t i c o- a m b i e n t a l e , n e l l e q u a l i è a n c o r a po s s i b i l e r i c o n o s c e r e u n e l e v a t o g r a d o d i 8 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A • • • • • • • naturalità e per le quali è necessario assicurare la conservazione degli equilibri naturali e avere massima attenzione per qualsiasi azione di modifica o trasformazione; alla tutela e valorizzazione delle aree agric ole e naturali di particolare rilevanza agronomica e paesaggistica per le quali il Piano è orientato ad evitare alterazioni e trasformazioni non congruenti e a valorizzare le relazioni intercorrenti tra le diverse componenti presenti ; a l l a t u t e l a d e l l e s tr u t t u r e i n s e d i a t i v e c h e p r e s e n t a n o u n i n t e r e s s e c u l t u r a l e e a m b i e n t a l e i n relazione ai processi storici che le hanno prodotte o un valore documentario o un particolare v a l o r e p a e s a g g i s t i c o p e r l e r e l a z i o n i c h e i n t e r c o r r o n o c o n a l t r e c o m p o n e n t i t e r r i t o r i a l i; alla riqualificazione degli insediamenti di recente edificazione; alla tutela dei beni culturali presenti all’esterno degli agglomerati; alla qualificazione delle attività turistiche; al recupero e riuso, anche a fini turistici, del patrimonio abitativo esistente; al potenziamento delle dotazioni di attrezzature pubbliche sia per residenti che per turisti. In particolare il Piano nei comuni di Capri e Anacapri al fine della tutela dei valori paesaggistici, non rende ammissibile l’edificazione di nuovi v olumi di edilizia privata fatta eccezione di quella n e c e s s a r i a a d a d e g u a r e l e s t r u t t u r e t u r i s t i c o- r i c e t t i v e e s i s t e n t i c o n a t t r e z z a t u r e d i s e r v i z i o e attrezzature sportive nel limite del 10% della volumetria esistente, purché compatibile con le condizioni ur b a n i s t i c h e e p a e s a g g i s t i c h e . 9 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A Parte II Descrizione Sub-ambiti 82 CR Centri urbani o minori in contesto rurale consolidato o poco alterato 10 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A 1. D e s c r i z i o n e d e l s u b-a m b i t o Paesaggio complesso ad alta riconoscibilità fortemente caratterizzato per l’intreccio tra componenti naturalistiche e componenti antropiche. Il sub-ambito si articola su alcune principali emergenze dal punto di vista strutturale: i fondali costituiti dai versanti prevalentemente boscati del monte Solaro, la f a s c i a d e g l i i n s e d i a m e n t i ai piedi del monte, le aree agricole che in quest’area svolgono il ruolo di mediazione tra i segni della natura e i segni dell’urbano, la costa frastagliata con il margine segnato da alcuni sentieri fortemente caratterizzanti il paesaggio. Dal punto di vista geomorfologico e vegetazionale, nelle aree a quote più elevate, il sub-ambito è caratterizzato dalla presenza delle aree ad elevata naturalità di monte Solaro e monte Cappello con vegetazione rada prevalente (macchia bassa, gariga, ginestre, euforbie, er iche) e morfologia complessa con vette isolate, valli di dimensione ridotta (conca dell’Alginola), ripidi versanti che individuano forti margini caratterizzati dall’alternarsi di rocce calcaree e cespugliato, presenza di a r e e b o s c a t e ( p i n i d i A l e p p o , l e c c io , r o v e r e l l a ) v e r s o l e p a r t i t e r m i n a l i a l m a r g i n e d e l l e a r e e a g r i c o l e e degli insediamenti. Di particolare interesse ambientale è il monte Barbarossa (409 m) una delle vette minori del m a s s i c c i o d e l m o n t e S o l a r o ( 5 8 9 m ) , c o n p a r e t i a s t r a p i o m b o s u l l a t o s et t e n t r i o n a l e v e r s o C a p r i e versanti meno scoscesi ad ovest, verso l’abitato di Anacapri; la vegetazione prevalente è quella spontanea a macchia mediterranea ricca di cespugli. L’ambito è fortemente caratterizzato dalla presenza dei ruderi del castello e de lla cinta di fortificazione (risalente al XI sec.) che si articola a tratti lungo il versante orientale. L’area naturale del monte Barbarossa più prossima alle rovine e alla villa S.Michele è oasi protetta ed è sede di una stazione ornitologica. L u n g o i s en t i e r i c h e d a l c e n t r o d i A n a c a p r i p o r t a n o a l m o n t e S o l a r o , a l m o n t e S . M a r i a e a l m o n t e Cappello (via monte Solaro, sentiero del Passetiello) sono ubicate la casa Mackenzie, l’osservatorio solare e l’eremo di S.Maria a Cetrella. La chiesa di S.Maria a Cetre l l a , u b i c a t a s u l c i g l i o d i u n a a l t a p a r e t e r o c c i o s a , h a u n p a r t i c o l a r e interesse ambientale, architettonico e simbolico: l’eremo, risalente al XIV secolo, costituito dalla chiesa e dal campanile, ha una struttura estremamente semplice, perfettamente inte grata nel contesto circostante e per la particolare ubicazione è visibile dal mare; la chiesa era anticamente oggetto di devozione dei pescatori capresi e meta di pellegrinaggio. Sulla vetta del monte Solaro sono presenti ruderi di un fortino costruito nel l’Ottocento su fondazioni medioevali. La costa meridionale del sub- a m b i t o s i c a r a t t e r i z z a f o r t e m e n t e p e r l e c o n d i z i o n i d i p r e v a l e n t e naturalità con ripidi e scoscesi versanti su cui si alternano aree di vegetazione rada con più estese a r e e d i r o c c i a . L u n g o la costa, da cala Ventroso a punta Carena, si susseguono numerose grotte (grotta Verde, grotta Rossa, grotta Brillante, grotta Vela); alcune di queste sono antiche cavità c a r s i c h e , t r a s f o r m a t e n e l t e m p o d a c r o l l i i n t e r n i . T r a c a l a V e n t r o s o e l a g r o t t a V e r de si trovano le rocce sedimentarie più antiche dell’isola (dolomie) composte di carbonato di calce e magnesio La costa occidentale si presenta ripida e frastagliata, caratterizzata da baie profonde e promontori estesi (punta dell’Arcera, punta del Miglio , punta Campetiello, punta Carena); a differenza della costa meridionale non sono presenti cavità sotterranee (ad eccezione della grotta del Rio nella cala del Lupinaro, prodotta dall’erosione marina), ma la costa presenta delle profonde insenature simili a fiordi derivanti dalla erosione delle rocce ad opera dei torrenti provenienti dall’altopiano. Fortemente caratterizzante l’area è il sentiero dei Fortini, un percorso che si articola lungo l’intera c o s t a o c c i d e n t a l e e c h e c o l l e g a i r e s t i d e i f o r t i n i c o s truiti al tempo delle incursioni saracene e trasformati durante le guerre napoleoniche. I resti dei fortini, recentemente restaurati insieme al percorso di collegamento (1998), si trovano r i s p e t t i v a m e n t e a l l a p u n t a d e l M i g l i o ( f o r t i n o d ’ O r r i c o ) , a l l a p u n t a Campetiello (fortino di Mesola), alla punta del Pino (fortino del Pino e del Tombosiello). A sud lungo la scogliera di punta Carena sorge il faro ed un complesso balneare. Dal punto di vista vegetazionale e agrario, il sub- a m b i t o s i a r t i c o l a i n z o n e d i v e r s e: più o meno parallela alla linea di costa si estende la fascia di macchia mediterranea (ginestra, mosto, lentisco); nelle zone più interne prevalgono le aree coltivate (presenza caratterizzante di vigneti a nord, nelle aree lungo via della grotta Azzurra, di oliveti a sud, nell’area di Migliara e del Pino ) alternate a stretti lembi di bosco (lecci). Dal punto di vista insediativo l’ambito si caratterizza fortemente per la presenza di aggregati morfologicamente differenti: nell’area centrale, ai piedi del versante occidentale del monte Solaro, emergono gli addensamenti dei nuclei storici di Anacapri e Caprile; da queste aree più compatte si articola, attraverso maglie più larghe, una edificazione a tratti anche di consistente spessore che si relaziona prev a l e n t e m e n t e a l l a v i a b i l i t à p r i n c i p a l e . I n q u e s t e a r e e l ’ i n t e n s o s v i l u p p o a v v e n u t o n e g l i ultimi decenni ha alterato il rapporto degli insediamenti con il contesto introducendo elementi critici sia di tipo funzionale che morfologico. G l i i n s e d i a m e n t i v e r s o le a r e e d i c o s t a s o n o p r e v a l e n t e m e n t e c a r a t t e r i z z a t i d a e d i f i c a z i o n e d i f f u s a i n contesto agricolo: l’edificato caratterizzato prevalentemente da tipologie di case isolate su lotto segue l’andamento dei rilievi e le curve di livello e si relaziona solo a trat t i a i t r a c c i a t i v i a r i d i t i p o locale. In queste aree, le zone agricole, prevalentemente coltivate a vigneti e frutteti, connotano fortemente il paesaggio e si configurano come elementi di raccordo tra gli insediamenti e le aree di c o s t a n e l l e q u a l i p r e v a lg o n o i c a r a t t e r i d i n a t u r a l i t à . Sono presenti nell’ambito aree di rilevante interesse archeologico: verso la costa occidentale si articola, su un altopiano a mezza costa tra il monte Solaro e il mare, l’area di villa Damecuta complesso residenziale di epoca tiberiana probabilmente collegata con la villa imperiale di Gradola e con il ninfeo marittimo (grotta Azzurra) sulla costa settentrionale. 11 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse: Sub-ambito n° 82 - Anacapri Ha % 306 48,3% 33 5,2% 0 0,0% 339 53,5% 3 0,4% Centri e nuclei storici 33 5,2% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico 35 5,6% 0 0,0% 210 33,1% Aree agricole periurbane 0 0,0% Aree agricole ordinarie 0 0,0% 210 33,1% 50 7,8% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Aree ad elevata naturalità Aree boscate Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela Aree e componenti d'interesse naturalistico Aree ed emergenze archeologiche Aree agricole di particolare rilevanza agronomica Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica Aree e componenti d'interesse rurale Insediamenti urbani prevalentemente compatti Impianti tecnologici Aree e componenti d'interesse urbano Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica Aree di criticità e degrado Reti infrastrutturali per la mobilità Nodi e reti per la connettività territoriale Aree complessive* (****) 0 0,0% 50 7,8% 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0% 634 100,0% L e a r e e c a l c o l a t e s o n o i n d i c a t i v e e r a p p r e s e n t a n o i l u o g h i c h e s i c u r a m e n t e h a n n o i c a r a t t e r i i d e n t i t a r i d e l s u b- a m b i t o tralasciando le aree a margine dove i caratteri identitari si fondono con quelli dei sub- ambiti vicini 2. S i t u a z i o n i d i s p e c i f i c o i n t e r e s s e I l s u b- a m b i t o è c a r a t t e r i z z a t o d a i s e g u e n t i f a t t o r i : di s t r u t t u r a z i o n e n a t u r a l e N2 Rilievi carbonatici N3 Fascia costiera N5 Incisioni torrentizie N8 Boschi non coltivati Vette grotte, pareti nude Falesie, spiagge, approdi naturali, isolotti, fasce sottomarine a bassa profondità, grotte, sistema dunale e retrodunale Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico Endemismi, habitat di specie rare (sic, zps o fondali marini), sistemi colturali ad alta biodiversità, aree poco antropizzate in tessuto urbano, N9 Suoli ad alta fertilità di s t r u t t u r a z i o n e s t o r i c a S1 Centri storici S2 Viabilità storica Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S3 Aree archeologiche Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici, S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, religiosi, militari, turistici sistemazioni storiche per fruizione turistica, S6 Terrazzamenti, assetti colturali tradizionali dei frutteti dei vigneti degli agrumeti e degli oliveti S7 Panorami identitari rappresentativ i della Paesaggi naturali colturali o edificati ad alta identità locale, belvedere o punti regione panoramici locali 12 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A 3. I n d i r i z z i L’orientamento progettuale fondamentale si basa sul riconoscimento dell’eccezionale valore p a e s a g g i s t i c o d e l s u b - a m b i t o , s u l la n e c e s s i t à d i t u t e l a r e c o m p l e s s i v a m e n t e l e c o m p o n e n t i i n s e d i a t i v e e quelle naturali. Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dalla normativa paesaggistica vigente per gli s p e c i f i c i e l e m e n t i e z o n e r i c a d e n t i n e l l a d e l i m i t a z i o n e d e l l ’ a m b i t o c on s i d e r a t o , i n p a r t i c o l a r e i l p i a n o definisce i seguenti indirizzi: • recuperare, valorizzare e qualificare la struttura insediativa storica dei centri (nucleo maggiore e frazioni) rafforzando l’offerta di strutture ricettive e di servizi compatibili con il contesto e orientati alla fruizione delle risorse paesistiche dell’ambito; • riqualificare le espansioni edificate recenti in modo da conferire connotazioni compatibili con i caratteri paesaggistici del contesto; • riqualificare gli insediamenti periurbani del centro di Anacapri, privilegiando interventi che consolidino le relazioni con il paesaggio agricolo e le aree boscate; • recuperare le tipologie architettoniche locali; • tutelare e valorizzare i beni culturali interni ed esterni agli agglomerati (edilizia rurale, sentieri, cappelle, fortini,..) e attivare relazioni significative tra beni culturali e beni ambientali (reti di fruizione interconnesse); • conservare il paesaggio agrario e il sistema agro- a m b i e n t a l e d e l l e c o l t u r e a r b o r e e t i p i c h e ( o l i v e t i , v i g n e t i , s is t e m i c o l t u r a l i c o m p l e s s i ) a t t r a v e r s o i l d i v i e t o d i m o d i f i c a d e l l ’ o r d i n a m e n t o colturale e di abbattimento di piante di piante da frutto, ad esclusione dei casi di sostituzione per reimpianti; • tutelare e valorizzare il sistema di baie attraverso interventi integrati di riorganizzazione degli spazi di sosta e di riqualificazione dei servizi di supporto alla balneazione; • recuperare la rete sentieristica esistente intervenendo con tecniche adeguate di recupero e riqualificazione; • p r o m u o v e r e u n ’ a t t i v i t à r u r a l e co m p l e s s a o r i e n t a t a n o n s o l o a l l a p r o d u z i o n e a g r i c o l a , m a anche ad attività legate a servizi turistici, culturali ed educativi, anche attraverso il riuso delle costruzioni rurali isolate (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali della aree, c e n t r i i n f o r m a z i o n e t u r i s t i c a , c e n t r i e d u c a z i o n e a m b i e n t a l e , … ) ; • agevolare l’accessibilità sostenibile e la fruizione delle risorse paesaggistiche attraverso la r e a l i z z a z i o n e d i u n a r e t e i n t e g r a t a d i s e r v i z i e d i a r e e a t t r e z z a t e ( a r e e p e r l a s o s t a , c e n t r i di informazione turistica, percorsi pedonali e aree per la fruizione del paesaggio); • promuovere attività turistiche orientate all’integrazione tra turismo, pesca e agricoltura. 4. V a l o r i s t r u t t u r a l i d a s a l v a g u a r d a r e Fattori di strutturazione naturale Per i crinali principali e secondari: - assenza di interventi edificatori o infrastrutturali Per le vette e le pareti nude e le grotte - integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici nell’immediato intorno, anche colturali (salvo il taglio forestale, gli interventi necessari alla eventuale messa in sicurezza o alla mitigazione del rischio idrogeologico connessi alla difesa del suolo e ad eventuali limitati percorsi di servizio, scientifici o didattici) Per la fascia costiera in generale: N3 Fascia costiera Falesie, spiagge, approdi naturali, divieto di edificazione o modificazione delk suolo e di ogni altro intervento che isolotti, fasce sottomarine a bassa possa generare ulteriori frammnentazioni o perdita degli habitat, alterare o pregiudicare profondità, grotte, sistema dunale e la struttura, la stabilità o la funzionalità ecosistemica retrodunale riduzione (e in assoluto non aumento) delle opere manufatte nella fascia di 50 metri dalla riva (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad eventuali limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto) e degli impatti inquinanti versati a mare naturalizzazione e recupero di fruibilità della battigia con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità al mare e lungo il mare attraverso percorsi pubblici Per falesie, rupi ,grotte, sistema dunale, approdi naturali, isolotti: integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici, anche colturali, per un tratto a monte di almeno 30 metri dal ciglio superiore delle falesie e dal piede delle dune e per almeno 30 metri in acqua (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad eventuali limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto) integrità dell’aspetto naturale e visibilità senza elementi deterrenti o nuovi elementi costruiti impattanti (per l’intorno utile alla fruizione paesistica da luoghi pubblici e da punti panoramici) In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in N5 Incisioni torrentizie Sistemazioni storiche delle aree situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2) N2 Rilievi carbonatici Vette, grotte, pareti nude 13 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A N8 Boschi non coltivati Endemismi, habitat di specie rare (sic, zps o fondali marini), sistemi colturali ad alta biodiversità aree poco antropizzate in tessuto urbano, varchi utili per la rete ecologica. Per i boschi non coltivati: - elevato grado di biodiversità, e di disetaneità, da raggiungere senza introduzione di specie alloctone e diminuzione della superficie boscata; - assenza di manufatti edilizi o infrastrutturali salvo i percorsi ciclopedonali funzionali alla fruizione quelli veicolari di servizio e i manufatti per le attività silvocolturali o per attività compatibili di fruizione naturalistica e di ricerca scientifica. Per le aree di valore naturalistico: - integrità in applicazione dei criteri già adottati per Sic e Zps. Per le aree poco antropizzate in contesto urbano e i varchi utili per la rete ecologica: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti; - rafforzamento (e in assoluto non diminuzione dell’ampiezza) dei varchi non edificati, non recintati e dotati di impianti a verde alberato. N9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti Fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S3 Aree ed emergenze archeologiche Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici, S5 Siti e monumenti isolati religiosi, militari, civili, produttivi turistici Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, sistemazioni storiche per fruizione turistica, Per i centri e nuclei storici - leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; Per la viabilità storica: - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo; Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) Per le aree ed emergenze archeologiche: - precauzione e integrità rispetto agli interventi di qualsiasi natura salvo quelli finalizzati alle prospezioni, al completamento degli scavi e alla riqualificazione e alla fruizione dei beni archeologici , - fruibilità e qualificazione della accessibilità, anche con opere a basso impatto per servizi, rimozione di superfetazioni e di altri interventi deterrenti la leggibilità dei beni; Per i reperti leggibili nel paesaggio: - leggibilità delle tracce del sistema di segni territoriali antichi (lotti, allineamenti, rilevati, relazioni visive tra manufatti ), da potenziare anche con completamento della percorribilità di tracciati viabili in tratti in cui si siano perse le tracce Per le ville e giardini storici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli approdi, gli intorni contestuali ,...) Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto 14 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali tradizionali dei frutteti dei vigneti - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizio nali (strade poderali, degli agrumeti e degli oliveti siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti S7 Panorami identitari rappresentativi Per le strade e i punti panoramici: - fruibilità da mantenere o ripristinare senza ostacoli o elementi deterrenti in primo piano della regione Paesaggi naturali colturali o edificati ad delle visuali panoramiche da luogo pubblico; alta identità locale, belvedere o punti Per i paesaggi ad alta identità: panoramici locali immagine consolidata da mantenere senza elementi alteranti per materiali, colori o dimensioni o ostacolanti la fruizione completa S6 15 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A 83 CRT Centri urbani o minori in contesto in parte rurale poco alterato in parte con diffuse trasformazioni urbanizzative 16 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A 1. D e s c r i z i o n e d e l s u b-a m b i t o Paesaggio complesso ad alta riconoscibilità fortemente caratterizzato per l’intreccio tra componenti naturalistiche e componenti antropiche. L’ambito si articola su alcune principali emergenze dal punto di vista strutturale: la costa fortemente connotata dall’elemento naturale (versanti ad elevata pendenza, roccia alternata ad estes e aree di bosco); le emergenze dei rilievi che si configurano come fondali e circoscrivono gli insediamenti (monte Solaro, monte S.Michele, monte Tuoro, monte Tiberio); gli insediamenti vari e articolati (nucleo di Capri, Marina Grande, Marina Piccola, gli insediamenti diffusi lungo via Tiberio). Le coste sono prevalentemente alte e frastagliate, caratterizzate da baie profonde e promontori estesi (ad ovest, punta Trasete, Bagni di Tiberio, Punta Vivara;, a sud-ovest, Tragara, Arco naturale, Punta del Monac o, Salto di Tiberio, punta Caterola, punta Fucile); lungo i tratti di costa alta si susseguono numerose grotte: alcune di queste sono antiche cavità carsiche, trasformate nel tempo da crolli interni. Lungo la costa meridionale di rilevante interesse paesag gistico sono gli scogli dei Faraglioni e del Monacone. Solo nella parte centrale dell’ambito la costa si presenta bassa ed è occupata dalla spiaggia e dal porto. Dal punto di vista vegetazionale, l’ambito si articola in zone diverse: ad ovest, lungo il versante orientale del monte Cappello si alternano aree boscate e aree agricole; nelle aree ad oriente, ancora caratterizzate da bassa presenza antropica con case isolate in prossimità della costa, prevale la macchia mediterranea; nelle aree più interne l’amb i t o è c a r a t t e r i z z a t o d a l l a p r e s e n z a d i d i f f u s e a r e e coltivate intercluse nell’edificato. L’ambito, dal punto di vista insediativo, è caratterizzato da una struttura complessa e varia per la presenza di diverse morfologie insediative: da un impianto articol ato e una edificazione compatta nelle aree centrali corrispondenti ai tessuti storici stratificati dei nuclei di Marina Grande, di Marina Piccola e di Capri (“le case basse” lungo via Longano, via Le Botteghe, via Fuorlovado, via Croce; “le case grandi” di piazzetta Cerio, via Roma); dalla presenza di addensamenti di più recente edificazione variamente articolati lungo la viabilità che si dirama dai nuclei centrali; da case isolate, prevalentemente ville (villa Moneta, villa Lysis, villa Astarita,.. ), diffuse nelle aree agricole e boscate n e l l e z o n e a n o r d - o v e s t e a s u d ; d a a l c u n e e m e r g e n z e d i i n t e r e s s e s t o r i c o- a r c h i t e t t o n i c o e a m b i e n t a l e che si configurano come elementi di riferimento per l’intero ambito (Certosa di S.Giacomo, Castello di Castiglione, monte S . M i c h e l e , … ) . Sono presenti nell’ambito aree di rilevante interesse archeologico: l’area di villa Jovis che è sede del più importante insediamento di epoca romana dell’isola (cittadella fortificata e palazzo), sull’altura di monte Tiberio in un contesto isolato e di rilevante valore paesaggistico; l’area di monte S.Michele sede di insediamenti e infrastrutture in epoca romana. Nell’area archeologica di villa Jovis, la cappella di S.Maria del Soccorso ha un particolare interesse ambientale: risalente all’epoca medioevale è stata rimaneggiata negli anni più recenti; è integrata nel contesto circostante e, per la particolare ubicazione, è visibile dal mare. D i g r a n d e v a l o r e p a e s a g g i s t i c o- a m b i e n t a l e è l ’ a r e a d i C a s t i g l i o n e , u n ’ a l t u r a d o m i n a n t e l ’ i n s e d i a m e n t o di Capri caratterizzata dalla presenza di aree di bosco alternate alla roccia, utilizzata come area di difesa nelle diverse epoche storiche, come testimoniano la struttura del castello angioino e i numerosi resti archeologici. Ad ovest del nucleo di Marina Grande si estende l’area di Palazzo a mare, di grande interesse archeologico per la presenza dei resti della villa romana (villa marittima di Augusto) che occupava g r a n p a r t e d e l l ’ a l t u r a ; i r u d e r i p i ù c o n s i s t e n t i s o n o q u e l l i d e i B a g n i d i T i b e r i o ( m u r a i n op u s reticulatum, esedra, vasche, mura di sostegno), ma in tutta l’area sono presenti in modo diffuso numerosi resti di epoca romana (cisterne, muri,…). L’intenso sviluppo dell’area avvenuto negli ultimi decenni (prevalentemente ville e alberghi) ha i m p e d i to u n a s i s t e m a t i c a i n d a g i n e a r c h e o l o g i c a . Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse: Sub-ambito n° 83 - Capri Ha % 176 43,8% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% 176 43,8% Aree ed emergenze archeologiche 16 4,0% Centri e nuclei storici 32 8,0% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico 48 12,0% Aree ad elevata naturalità Aree e componenti d'interesse naturalistico Aree agricole di particolare rilevanza agronomica 0 0,0% 92 22,9% Aree agricole periurbane 0 0,0% Aree agricole ordinarie 0 0,0% 92 22,9% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica Aree e componenti d'interesse rurale Insediamenti urbani prevalentemente compatti 82 20,4% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per attività turistica, sportiva e ricreativa 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% 17 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A Aree e componenti d'interesse urbano Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica Aree di criticità e degrado Reti infrastrutturali per la mobilità Nodi e reti per la connettività territoriale Aree complessive* (****) 82 20,4% 0 0,0% 0 0,0% 4 0,9% 4 0,9% 401 100,0% L e a r e e c a l c o l a t e s o n o i n d i c a t i v e e r a p p r e s e n t a n o i l u o g h i c h e s i c u r a m e n t e h a n n o i c a r a t t e r i i d e n t i t a r i d e l s u b- a m b i t o t r a l a s c i a n d o l e a r e e a m a r g i n e d ov e i c a r a t t e r i i d e n t i t a r i s i f o n d o n o c o n q u e l l i d e i s u b - a m b i t i v i c i n i 2. S i t u a z i o n i d i s p e c i f i c o i n t e r e s s e I l s u b- a m b i t o è c a r a t t e r i z z a t o d a i s e g u e n t i f a t t o r i : di s t r u t t u r a z i o n e n a t u r a l e N2 Rilievi carbonatici N3 Fascia costiera N5 Incisioni torrentizie N8 Boschi non coltivat i Vette grotte, pareti nude Falesie, spiagge, approdi naturali, isolotti, fasce sottomarine a bassa profondità, grotte, sistema dunale e retrodunale Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico Endemismi, habitat di specie rare (sic, zps o fondali marini), sistemi colturali ad alta biodiversità, aree poco antropizzate in tessuto urbano, N9 Suoli ad alta fertilità di s t r u t t u r a z i o n e s t o r i c a S1 Centri storici S2 Viabilità storica Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S3 Aree archeologiche Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici, S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, religiosi, militari, turistici sistemazioni storiche per fruizione turistica, S6 Terrazzamenti, assetti colturali tradizionali dei frutteti dei vigneti degli agrumeti e degli oliveti S7 Panorami identitari rappresentativi della Paesaggi naturali colturali o edificati ad alta identità locale, belvedere o punti regione panoramici locali Infrastrutture e attrezzature dell’insediamento A3 Porti Porti e approdi da diporto 18 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A 3. I n d i r i z z i L’orientamento progettuale fondamentale si basa sul riconoscimento dell’eccezionale valore p a e s a g g i s t i c o d e l l ’ a m b i t o , s u l l a n e c e s s i t à d i tu t e l a r e c o m p l e s s i v a m e n t e l e c o m p o n e n t i i n s e d i a t i v e e quelle naturali. Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dalla normativa paesaggistica vigente per gli specifici elementi e zone ricadenti nella delimitazione dell’ambito considerato, in particolare il piano definisce i seguenti indirizzi: • tutelare la struttura insediativa storica dei centri maggiori di Capri, Marina Grande, Marina Piccola recuperando gli insediamenti storici, limitando l’accessibilità carrabile, potenziando e riqualificando il sistema degli spazi pubblici percorribili, razionalizzando il sistema della sosta, recuperando le aree libere contigue agli insediamenti; • riqualificare le espansioni edificate recenti in modo da conferire connotazioni compatibili con i caratteri paesaggistici del contesto e migliorare la qualità del paesaggio edificato, anche attraverso interventi orientati alla riqualificazione e all’incremento degli spazi pubblici percorribili e delle aree verdi come elementi di raccordo con le altre componenti dotate di maggiore identità e valore paesaggistico (insediamenti storici, beni culturali, aree di rilevanza naturalistica, paesaggio agricolo,..); • tutelare e valorizzare i beni culturali interni ed esterni agli agglomerati; • p o t e n z i a r e l e r e l a z i o n i t r a b e n i c u l t ur a l i e b e n i a m b i e n t a l i ( r e t i d i f r u i z i o n e i n t e r c o n n e s s e ) ; • tutelare e valorizzare il sistema di spiagge e baie attraverso interventi integrati di riorganizzazione degli spazi di sosta e di riqualificazione dei servizi di supporto alla balneazione; • conservare il paesaggio agrario e il sistema agro-ambientale delle colture arboree tipiche (oliveti, vigneti, sistemi colturali complessi) attraverso il divieto di modifica dell’ordinamento colturale e di abbattimento di piante di piante da frutto, ad esclusione dei casi di sostituzione per reimpianti; • valorizzare e riqualificare le interconnessioni tra aree agricole e aree di vegetazione naturale o di roccia affiorante, con particolare attenzione per la conservazione dei margini b o s c a t i , i l p o t e n z i a m e n t o d e l l e s i e pi e d e l l e a l b e r a t u r e , l a t u t e l a d e i v a r c h i l i b e r i e s i s t e n t i tra i diversi insediamenti; • recuperare la rete sentieristica esistente intervenendo con tecniche adeguate di recupero e riqualificazione; • a g e v o l a r e l ’ a c c e s s i b i l i t à p e d o n a l e e l a f r u i z i o n e d e l l e r is o r s e p a e s a g g i s t i c h e a t t r a v e r s o l a realizzazione di una rete integrata di servizi e di aree attrezzate (aree per la sosta, centri di informazione turistica, percorsi e aree per la fruizione del paesaggio); • p r o m u o v e r e l e a t t i v i t à t u r i s t i c h e s o s t e n i b i l i a n c he a t t r a v e r s o i l r i u s o d e l l e c o s t r u z i o n i r u r a l i isolate a fini turistici (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali della aree, centri informazione turistica ). 4. V a l o r i s t r u t t u r a l i d a s a l v a g u a r d a r e Fattori di strutturazione naturale Per i crinali principali e secondari: - assenza di interventi edificatori o infrastrutturali Per le vette e le pareti nude e le grotte - integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici nell’immediato intorno, anche colturali (salvo il taglio forestale, gli interventi necessari alla eventuale messa in sicurezza o alla mitigazione del rischio idrogeologico connessi alla difesa del suolo e ad eventuali limitati percorsi di servizio, scientifici o didattici) Per la fascia costiera in generale: N3 Fascia costiera Falesie, spiagge, approdi naturali, divieto di edificazione o modificazione delk suolo e di ogni altro intervento che isolotti, fasce sottomarine a bassa possa generare ulteriori frammnentazioni o perdita degli habitat, alterare o pregiudicare profondità, grotte, sistema dunale e la struttura, la stabilità o la funzionalità ecosistemica retrodunale riduzione (e in assoluto non aumento) delle opere manufatte nella fascia di 50 metri dalla riva (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad eventuali limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto) e degli impatti inquinanti versati a mare naturalizzazione e recupero di fruibilità della battigia con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità al mare e lungo il mare attraverso percorsi pubblici Per falesie, rupi ,grotte, sistema dunale, approdi naturali, isolotti: integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici, anche colturali, per un tratto a monte di almeno 30 metri dal ciglio superiore delle falesie e dal piede delle dune e per almeno 30 metri in acqua (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad eventuali limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto) integrità dell’aspetto naturale e visibilità senza elementi deterrenti o nuovi elementi costruiti impattanti (per l’intorno utile alla fruizione paesistica da luoghi pubblici e da punti panoramici) In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in N5 Incisioni torrentizie Sistemazioni storiche delle aree situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2) N2 Rilievi carbonatici Vette, grotte, pareti nude 19 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A N8 Boschi non coltivati Endemismi, habitat di specie rare (sic, zps o fondali marini), sistemi colturali ad alta biodiversità aree poco antropizzate in tessuto urbano, varchi utili per la rete ecologica. Per i boschi non coltivati: - elevato grado di biodiversità, e di disetaneità, da raggiungere senza introduzione di specie alloctone e diminuzione della superficie boscata; - assenza di manufatti edilizi o infrastrutturali salvo i percorsi ciclopedonali funzionali alla fruizione quelli veicolari di servizio e i manufatti per le attività silvocolturali o per attività compatibili di fruizione naturalistica e di ricerca scientifica. Per le aree di valore naturalistico: - integrità in applicazione dei criteri già adottati per Sic e Zps. Per le aree poco antropizzate in contesto urbano e i varchi utili per la rete ecologica: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti; - rafforzamento (e in assoluto non diminuzione dell’ampiezza) dei varchi non edificati, non recintati e dotati di impianti a verde alberato. N9 Suoli ad alta fertilità In generale caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti Fattori di strutturazione storica S4 Centri storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S3 Aree ed emergenze archeologiche Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici, S5 Siti e monumenti isolati religiosi, militari, civili, produttivi turistici Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, sistemazioni storiche per fruizione turistica, Per i centri e nuclei storici leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; Per la viabilità storica: leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di attraversamento; fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo; Per le opere civili integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) Per le aree ed emergenze archeologiche: precauzione e integrità rispetto agli interventi di qualsiasi natura salvo quelli finalizzati alle prospezioni, al completamento degli scavi e alla riqualificazione e alla fruizione dei beni archeologici , fruibilità e qualificazione della accessibilità, anche con opere a basso impatto per servizi, rimozione di superfetazioni e di altri interventi deterrenti la leggibilità dei beni; Per i reperti leggibili nel paesaggio: leggibilità delle tracce del sistema di segni territoriali antichi (lotti, allineamenti, rilevati, relazioni visive tra manufatti ), da potenziare anche con completamento della percorribilità di tracciati viabili in tratti in cui si siano perse le tracce Per le ville e giardini storici assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli approdi, gli intorni contestuali ,...) Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare rilevanza urbana e paesist ica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di 20 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale – Allegato A gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto S6 Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle tradizionali dei frutteti dei vigneti cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade degli agrumeti e degli oliveti poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti S7 Panorami identitari rappresentativi Per le strade e i punti panoramici: fruibilità da mantenere o ripristinare senza ostacoli o elementi deterrenti in della regione Paesaggi naturali colturali o edificati ad primo piano delle visuali panoramiche da luogo pubblico; alta identità locale, belvedere o punti Per i paesaggi ad alta identità: panoramici locali immagine consolidata da mantenere senza elementi alteranti per materiali, colori o dimensioni o ostacolanti la fruizione completa 21