QUI - ASPT ASTRA

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CONFETRA FRIULI VENEZIA GIULIA
A S P T - A S T R A F.V.G.
Associazione degli Spedizionieri del Porto di Trieste
Alleanza della Spedizione, del Trasporto e della Logistica nel Friuli V. Giulia
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
SULL' ESERCIZIO SOCIALE
2015
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Assemblea Generale Ordinaria del 20 maggio 2016
34122 TRIESTE - Via Valdirivo, 40
tel. 040 365209 - fax. 040 361053 –  e-mail <[email protected]>
Desidero ringraziare il sig. Sindaco Roberto Cosolini per averci onorato con la sua presenza oggi, ma
soprattutto per aver invitato l’Associazione al Tavolo Economico istituito presso il Comune di Trieste e per il
sostegno dato alle nostre iniziative di incoming durante questi ultimi due anni.
Un sentito ringraziamento va anche al Commissario dell’Autorità Portuale di Trieste Zeno D’Agostino, che
oggi è a Roma, ma che ha inviato un messaggio di saluto e ha comunque confermato la sua volontà di
ritornare presto a trovarci, dopo la sua prima visita del marzo scorso
Un benvenuto ai signori Robert Sever e Cedomir Bojanic che rappresentano l’associazione degli
spedizionieri sloveni, con i quali quest’anno abbiamo avviato un percorso di conoscenza reciproca, per
arrivare ad una più chiara collaborazione su temi specifici
Ringrazio inoltre Paolo Salvaro, presidente di Confetra Nord-Est, con la quale condividiamo una fase di
rinnovamento e di rilancio dell’attività della confederazione nazionale sotto la guida del presidente Nereo
Marcucci.
Nell’affrontare i numerosi problemi che giornalmente si presentano, la collaborazione con le altre
Associazioni di categoria è fondamentale e particolarmente intensa è quella con gli Agenti Marittimi, che
sono qui rappresentati dal segretario Sergio Beltramini, e con i quali nel corso dell’ultimo anno è stato
possibile organizzare varie iniziative, culminate nella cena natalizia comune.
Se il primo anno del mio mandato è stato l’anno dei cambiamenti, il secondo anno è stato quello della
ripartenza. Possiamo dire con franchezza e con riconoscenza che il commissario dell’Autorità Portuale di
Trieste, indicato dal Sindaco Cosolini, ha impresso un nuovo ritmo nell’azione dell’ente. Pur nella necessaria
differenza di interessi fra noi e il vertice dell’ente, possiamo affermare che la visione è uguale: è la visione
di un porto polifunzionale, in cui le attività terminalistiche e logistiche sono armonizzate e non in conflitto,
al fine di generare i risultati che nel corso dell’Assemblea dell’anno scorso avevo definito come pilastri del
successo: più lavoro, più valore aggiunto e più reddito. Ribadisco che il raggiungimento di uno solo dei tre
obiettivi è già di per sé auspicabile, ma solo se li raggiungeremo tutti e tre avremo realmente avuto
successo.
Un porto che basa la sua capacità di attrazione delle merci e delle linee di navigazione su terminal moderni,
gestiti da soggetti privati solidi e protesi all’investimento, che sfruttano i fondali naturali per dare
immediatamente banchina alle navi più grandi. Un porto internazionale, l’unico porto italiano che
attualmente può dimostrare con i numeri di essere proteso nel mercato centro-europeo. Un porto
ferroviario, in armonia ed anticipo rispetto agli obiettivi ambiziosi fissati dall’Unione Europea. Un porto
franco, in cui i peculiari benefici doganali siano valorizzati e non nascosti o disconosciuti. Un porto unito alla
città, dalla quale un lungo periodo di artificiosa scissione è stato tenuto separato e nascosto e della quale
ritorna ad essere il motore economico e culturale.
Nel preparare questa relazione sono andato a rileggere le cose che avevamo scritto assieme l’anno scorso e
ho visto come nei fatti siano state raggiunte, non tanto e non solo per l’azione dell’Associazione, ma
sicuramente anche grazie alla nostra opera di persuasione:
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Approvazione del Piano Regolatore Portuale e contrarietà al progetto di rigassificatore a terra
nell’area ex Esso
Il Piano Regolatore Portuale è approvato. Gli investimenti privati dei terminalisti possono
finalmente partire.
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Rimane ancora lo spettro dell’impianto di rigassificazione, sul quale tutte le forze politiche e quasi
tutte quelle economiche e sociali si sono espresse negativamente, ma che rimane incombente sulla
possibilità effettiva dello sviluppo dell’area del Canale Navigabile.
Interventi strutturali e organizzativi all’interno del Punto Franco Nuovo
Come abbiamo appreso nel corso del convegno organizzato martedì scorso dal Propeller Club,
l’Autorità Portuale di Trieste si appresta ad adottare un progetto di riconfigurazione del layout
ferroviario del Punto Franco Nuovo, che va nella direzione da noi indicata da un porto ideato come
unitario ad un porto dove operano più terminalisti in maniera indipendente o comunque con
interferenze ridotte al minimo
Rimane invece ancora molto da fare per l’eliminazione dei vincoli architettonici sui manufatti del
Punto Franco Nuovo, per evitare che si ripresenti nei prossimi anni la stessa situazione creatasi al
Punto Franco Vecchio; a partire dall’abbattimento dei magazzini multipiano inutilizzati ed
abbandonati. Un intervento che dovrebbe essere immediatamente esecutivo riguarda l’afflusso ed
il deflusso dei mezzi commerciali e privati dai varchi e la pulizia e l’ordine delle parti comuni del
Punto Franco Nuovo, il cui degrado rende attualmente pericoloso e indecoroso lo scalo.
Unificazione del piazzale di manovra di Trieste Campo Marzio Smistamento
Anche su questo punto direi che le idee da noi proposte sono sostanzialmente state recepite, anche
se evidentemente dalla fase progettuale si deve passare alla fase realizzativa. Ma le nostre
osservazioni sia in merito all’unificazione del piazzale di manovra, che in merito ai collegamenti
ferroviari con gli altri punti franchi sembrano essere completamente accolte dall’Autorità Portuale
di Trieste, che le supporta nel confronto con RFI. Nel nostro programma non avevamo nemmeno
inserito l’obiettivo dell’eliminazione della doppia manovra ferroviaria, perché lo davamo come
obiettivo sottointeso: possiamo dire anche qui che l’obiettivo è stato raggiunto, a seguito di una
normalizzazione dei rapporti fra Autorità Portuale di Trieste ed RFI, con un disimpegno di
quest’ultima dalla manovra e con l’unificazione della medesima in capo ad Adriafer. L’effetto sui
costi si sta facendo progressivamente sentire, anche se ancora non è quello desiderato. Ma
contiamo che, con l’evidente e prorompente incremento del traffico ferroviario, Adriafer troverà il
modo di creare quelle necessarie economie di scala che porteranno ad una riduzione più netta del
costo di manovra.
Supporto e valorizzazione delle attività portuali insediate al Punto Franco Vecchio
Nelle dichiarazioni dell’Autorità Portuale stessa sta la difesa delle attività terminalistiche ancora
esistenti presso l’Adriaterminal. Progressivamente vediamo come vengono meno nei fatti, non
nelle parole, quei presunti ostacoli che negli anni passati sono stati presentati come insormontabili
per lo sviluppo portuale dell’area. Non credo che all’Associazione spetti sottolinearli, ma l’opinione
pubblica giudicherà da sola se la mancanza di fondali, l’assenza di collegamento ferroviario o il
regime di porto franco erano ostacoli reali allo sviluppo oppure erano una cortina fumogena alzata
da qualcuno che aveva ben specifici interessi in altre parti del porto o in altri porti.
In coerenza alle nostre idee, continueremo a sostenere i progetti, anche non portuali commerciali,
che prevedano un uso portuale delle banchine e/o l’utilizzazione del regime di porto franco, in
primis l’eventuale creazione di un nuovo terminal croceristico, sul quale l’Autorità Portuale ha già in
corso uno studio.
Promozione di una zona economica speciale
Ritorniamo a richiedere l’istituzione di una Zona Economica Speciale in considerazione della
particolare posizione di svantaggio per il porto di Trieste, derivante dalla vicinanza con la Slovenia e
con l’Austria, dove i livelli di imposizione fiscale sono significativamente più bassi, che integri i
benefici doganali già derivanti dal regime di porto franco.
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Valorizzazione del regime di porto franco
Sul punto rivendichiamo un successo pieno dal punto di vista della coscienza collettiva che si tratti
di un asset strategico e non di un impedimento. Strenui sostenitori del contrario si affannano ora in
salti mortali con avvitamento per rivendicarne la rilevanza addirittura per la trasformazione
industriale e noi ne siamo autenticamente felici.
Ma per raggiungere l’obiettivo sono necessari questi ulteriori passi:
- arrivare al più presto al decreto ministeriale attuativo della legge di ordinamento portuale, che
individui il soggetto concessionario e garante del regime di porto franco
- la definizione di un disciplinare doganale coerente con i nuovi obiettivi fissati dall’Autorità
Portuale
- la realizzazione del cosiddetto ”trasferimento” del regime di porto franco dalle aree del Punto
Franco Vecchio, che renda effettiva la sua istituzione nelle aree definite dal provvedimento del
Commissario di Governo, nella prospettiva mostrataci dal commissario D’Agostino nel nostro
incontro di marzo.
L’importante è che non camminiamo più soli e che al nostro fianco ci sono praticamente tutti, in
testa i vertici dell’Autorità Portuale.
Per poter raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti abbiamo assolutamente bisogno che l’azione
dell’Agenzia delle Dogane sia conseguente e coerente con gli obiettivi governativi di un sistema portuale e
interportuale al servizio dell’Europa. Purtroppo ho avuto modo già di dichiarare e lo ribadisco che per le
nostre imprese poco o niente è cambiato rispetto al 1992. Certamente apprezziamo che l’Agenzia delle
Dogane abbia fissato delle linee di innovazione che potrebbero portarci ad uno standard di servizio
paragonabile a quello degli altri Paesi dell’Unione. Purtroppo non bastano linee di innovazione, ma serve
che l’innovazione venga fatta passare anche nella mentalità dei funzionari che le attuano. I dati contenuti
nel Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane sono impietosi in questo senso e non serve nemmeno commentarli:
importazioni
definitive
mentre in tutte le regioni si nota un trend positivo nel numero delle bollette doganali di importazione
emesse e la media nazionale segna un timido + 0,57%, la Direzione Interregionale del Veneto e F.V.G.
riscontra una flessione pari a - 5,74% (solamente la Direzione Interregionale Marche ed Emilia Romagna
segna un risultato negativo, ma comunque più contenuto rispetto alla nostra, - 2,1%)
controlli
a
posteriori
sulle
bollette
d'
importazione
Lombardia - importazioni effettuate n. 3.298.850 - controlli a posteriori n. 8.839 (0,27%) - maggiori
diritti accertati
€
2.637.438
Veneto e F.V.G. - importazioni effettuate n. 678.822 - controlli a posteriori n. 5.298 (0,78%) - maggiori diritti
accertati
€ 1.650.634
Liguria, Piemonte e V. Aosta - importazioni effettuate n. 364.048 - controlli a posteriori n. 1.828 (0,50%) maggiori diritti accertati € 176.844.142
A questo si accompagnano tutti gli ostacoli che sono stati posti sull’utilizzazione delle procedure 4200 e
4500, che tutti Voi ben conoscete e che ci ha visti coinvolti in un’azione legale presso il TAR regionale che
sembra aver prodotto i risultati sperati.
Le armi a disposizione dell’Associazione per raggiungere i propri obiettivi sono sempre quelle dell’anno
scorso, alla quale desidero aggiungerne due nuove:
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promozione presso i mercati nazionale ed estero
attività di incoming
creazione di reti logistiche portuali/ retroportuali con i centri di logistica nei mercati di riferimento
partecipazione attiva nelle associazioni datoriali nazionali
creazione di un centro di formazione e promozione culturale marittimo-portuale
Le attività di promozione sui mercati nazionali ed esteri continua, pur nelle evidenti ristrettezze del nostro
bilancio:
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05-08/05/2015 : Logistik Messe 2015 a Monaco di Baviera
04-05/11/2015: Speedchain 2015 a Praga
22/03/2016: “Il porto incontra la imprese” presso CCIAA a Udine
01/04/2016: “Trieste, un porto per l’industria del Nord Est. Servizi intermodali e regime di punto
franco: quali opportunità per le imprese” Vicenza
19/04/2016: “Il porto di Trieste ed il nuovo punto franco, opportunità per le imprese del Friuli
Venezia Giulia” presso CONFAPI di Udine
Il lavoro di incoming ci ha visti coinvolti sia in visite di operatori esteri organizzate direttamente da noi che
in iniziative promosse da altri enti ed istituzioni:
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15/05/2015: visita delegazione del senato di Berlino – organizzata da Autorità Portuale di Trieste
25/05/2015: Visita delegazione albanese – organizzata da Associazione Industriali
26-29/09/2015: Visita delegazione della SVG, Germania - organizzata da ASPT-ASTRA e Associazione
Agenti Marittimi
28-29/10/2015: Visita delegazione di Burghausen, Baviera – organizzata da ASPT-ASTRA e
Associazione Agenti Marittimi
24/02/2016: Italian Business Relations, Trieste port of opportunities (IRAN) – organizzata da MDS
International
Nella creazione di reti con i centri logistici dei mercati di riferimento abbiamo avuti al momento pochi
sviluppi, anche se la visita della delegazione di Burghausen è stata in realtà un momento di celebrazione
dell’avvio del servizio intermodale con quel terminal. Nel corso di quest’anno, su propulsione fondamentale
di Fabrizio Zerbini in qualità di chairman di Trieste Marine Terminal, abbiamo incontrato presso la Camera
di Commercio Italo-tedesca di Monaco di Baviera i rappresentanti della Camera di Commercio Bavarese,
delle associazioni degli spedizionieri e degli autotrasportatori bavaresi, del terminal intermodale di Monaco
Riem .
La nostra presenza nelle attività della Fedespedi a livello nazionale sono cresciute in modo esponenziale.
Abbiamo rappresentanti nelle sezioni marittima, doganale, trasporti camionisitici e intermodali. Raffaella
Terpin presiede alla sezione relazioni internazionali e partecipa alle riunioni del Consiglio Direttivo. Io sono
uno dei vice- presidenti e partecipo quindi alle riunioni di Comitato di Presidenza e del Consiglio Direttivo.
Unitamente all’Antep, all’Associazione Agenti Marittimi e alla Confcommercio abbiamo presentato al
Comune di Trieste e all’Autorità Portuale un progetto di rivitalizzazione del Istituto di Formazione
Marittimo – Portuale. E’ un progetto a cui crediamo molto, perché vogliamo essere noi protagonisti della
formazione continua dei nostri dipendenti, che è già finanziata dagli accantonamenti al Fondo FORTE e che
può essere finanziata con gli accantonamenti ad EBILOG. Non è un progetto esclusivo, ma inclusivo a cui far
convergere, per così dire “dal basso”, sia gli istituti scolastici professionali, con i quali desideriamo
convenire i programmi di alternanza scuola-lavoro in modo da renderli effettivi e soddisfacenti per i nostri
ragazzi, che agli istituti di formazione professionale che si dedicano ai programmi di inserimento al primo
impiego o di reimpiego delle persone momentaneamente escluse dal mondo produttivo. E “dall’alto”
abbiamo inteso coinvolgere chi si occupa di alta formazione, per avviare una scuola per l’aggiornamento e
la formazione continua degli imprenditori o alti dirigenti, attualmente ancora non esistente nella nostra
Regione. E’ un progetto che potrà avere successo solo se avremo al nostro fianco sia l’Autorità Portuale che
il Comune di Trieste, ai quali quindi riconfermiamo ancora una volta la nostra volontà.
Non mi resta che ringraziare tutti Voi Soci, in particolare tutti quelli che si sono impegnati nelle attività
promosse dalla nostra Associazione; i componenti del Consiglio Direttivo, che hanno portato il loro fattivo
contributo alla programmazione delle attività; il presidente della sezione doganale Gianfranco Lorenzoni,
che sta svolgendo un’opera insostituibile nel settore che, come avete potuto capire dalle mie parole, risulta
attualmente quello più critico; il presidente della sezione ANTEP Fabrizio Zerbini, con il quale quasi
giornalmente affrontiamo insieme le problematiche grandi e piccole del porto e che negli inevitabili
momenti di scoraggiamento mi sprona e mi sostiene; ai vice presidenti Marino Marini e Raffaella Terpin, sui
quali posso contare sempre nello svolgimento delle funzioni che non sempre sono in grado di adempiere.
Desidero ringraziare il segretario Andrea Carboni, che è rimasto a presidiare la segreteria e al quale spero
presto di affiancare una seconda persona, l’ex segretario generale Ampelio Zanzottera, che continua ad
affiancarmi per le relazioni sindacali e per le attività di formazione; Eligio Verrazzi per la preparazione della
rassegna stampa quotidiana, che risulta seguitissima ed apprezzata; Nevia Ferrari, che con affetto partecipa
alle nostre riunioni ed iniziative.
Let’s move forward
Il 2016 è il 110° anniversario della nostra Associazione, ma è soprattutto il 70° Anniversario della Fedespedi.
Ho il piacere di annunciare che presenteremo la nostra candidatura ad ospitare l’evento principale della
celebrazione, in competizione con altre prestigiose sedi come Genova e Venezia. Con l’aiuto di tutti
possiamo farcela.