aggressioni - Osservatorio per la legalità e la sicurezza
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aggressioni - Osservatorio per la legalità e la sicurezza
AGGRESSIONI BAT 12 giugno DEGENERA LA RISSA, CINQUE IN MANETTE Una lite per futili motivi tra cinque romeni ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Un diverbio sfociato in una rissa e solo il tempestivo intervento dei carabinieri ha evitato il peggio. Protagonisti del movimentato pomeriggio, come detto, sono stati cinque individui che nel corso di una discussione scaturita da futili motivi, sono passati alle vie di fatto. Sono volati pugni, schiaffi, spintoni: la zuffa è avvenuta alla periferia di Canosa. 18 giugno BOTTE DOPO TENTATO FURTO Solito confine, molto labile, fra la legittima difesa e la giustizia “fai da te”. L’episodio accaduto a Trani si è risolto con una violenta colluttazione ed un seguito sia in ospedale, per un protagonista, sia in caserma dei carabinieri, per entrambi. Il primo, un 40enne romeno, entrava in un negozio di articoli per la casa e nascondeva qualche prodotto in una borsa pensando di farla franca. Il secondo, il proprietario, lo fermava prima che uscisse. Da lì nasceva la colluttazione, in cui il ladro aveva decisamente la peggio riportando ferite che ne hanno reso necessario il soccorso da parte del 118. 1 luglio BOTTE AL PRESUNTO LADRO Per tutta la notte, sino all’alba, lo hanno sequestrato e malmenato, ritenendolo responsabile del furto di alcuni motori nautici. Non contenti, si sono accaniti sul presunto ladro picchiandolo anche nelle vicinanze della caserma dei carabinieri di Barletta. Ma, alla fine, lo sventurato è riuscito a sottrarsi ai suoi «carcerieri» e, con uno stratagemma, ha avvicinato i militari di una gazzella ed ha raccontato la sua odissea. Conclusione: tre tranesi sono finiti in manette con le pesanti accuse di sequestro di persona in concorso e lesioni. Il presunto ladro (quello che loro reputavano fosse stato l’autore del furto di tre motori fuoribordo di altrettanti natanti ancorati nel porto di Trani), invece, ha rimediato un lieve trauma cranico e contusioni varie. Protagonista di questa disavventura, un 32enne anche lui tranese e già conosciuto alle forze dell’ordine. 9 agosto PICCHIO’ UN ANZIANO Picchiato brutalmente e maltrattato solo perché era particolarmente irrequieto e, pare, si era permesso di chiedere insistentemente una sigaretta. Accadde a Trani sul finire del 2011,all’interno di una casa di riposo. La vittima, un 73enne originario di Barletta affetto da patologia psichiatrica (nel frattempo l’anziano è purtroppo morto per cause comunque non riconducibili alla violenza patita), ospite da tempo di «Villa Dragonetti» di Trani, sarebbe stato picchiato da un operatore socio- sanitario. Blog: osserbari.wordpress.com e-mail: [email protected] Cell. : 3392922301 - 3476839372 11 agosto MALTRATTA L’ANZIANA MADRE E AGGREDISCE I CC Squallida la storia maturata tra le mura di un appartamento e conclusasi con l’arresto di un 35enne tranese, accusato maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. Forse al rifiuto della donna di dargli i soldi, è andato su tutte le furie. Un’ira sproporzionata. Accorsi i carabinieri di una gazzella che si sono precipitati in quell’appartamento, in pieno centro cittadino. Il violento figlio, nel corso delle operazioni di identificazione, ha aggredito anche i militari. 13 agosto LITE TRA PESCATORI PER BARCA AFFONDATA Per un’imbarcazione, colata a picco nelle acque del porto di Trani, l’armatore accusa il proprietario di un altro motopesca in fase di ormeggio di averlo urtato più volte durante le manovre di attracco. Il motopeschereccio affonda e scoppia l’inferno. Un pescatore finisce in ospedale, un altro in carcere accusato di tentato omicidio. 23 settembre GLI AGENTI OGGETTO DI INTEMPERANZE Gli episodi di insofferenza a vario titolo nei confronti degli agenti della Polizia di Trani , oltre che indignare da un lato e preoccupare dall’altro, cominciano a diventare fin troppo numerosi. La frequenza, ripetitività e, in certi casi, anche progressione di intensità delle aggressioni, fisiche o verbali che siano, nei confronti di chi porta una divisa, con particolare riferimento ai vigili urbani, non possono, ormai, passare inosservati. L’ultimo episodio, registratosi sabato sera in piazza Plebiscito nei pressi della villa comunale, sotto gli occhi increduli di decine e decine di persone, è forse la goccia che farà traboccare il vaso e determinerà una presa di coscienza da parte della politica innanzitutto, ma non solo, verso un obiettivo che dovrebbe essere comune: il mantenimento del senso civico ed il rispetto delle regole prima e del prossimo poi. Come già la Gazzetta ha riferito ieri, due agenti della Polizia locale sono stati aggrediti da una coppia di coniugi, nei pressi della villa comunale, dopo che gli operatori avevano contestato una serie di infrazioni per il parcheggio in difetto della loro auto e, soprattutto, la mancata esposizione del contrassegno di assicurazione. La reazione è stata, a dir poco, scomposta nelle parole e violenta nei fatti: l’uomo ha percosso i vigili e la donna ha tirato fuori le unghie nel senso letterale del termine. Per fermarli, è stato necessario l’intervento di un’altra pattuglia, al termine del quale i due agenti sono stati condotti al pronto soccorso, mentre i responsabili al Comando: identificati, dovranno rispondere, fra le altre ipotesi, di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’auto, per la cronaca, è stata rimossa e, oltre i verbali di contestazione, gli agenti si riservano di sporgere denuncia. L’episodio, purtroppo, non è nuovo. Come dicevamo, soltanto nell’ultimo anno se ne sono registrati alcuni, particolarmente inquietanti, a cominciare dalla rissa fra commercianti e vigili urbani, accompagnata da fischi e petardi contro le forze dell’ordine, di domenica 1mo luglio 2012 al porto: da allora è aperto un fascicolo, della Procura della Repubblica, che vede alcuni ristoratori sottoposti a procedimento penale per oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il 19 ottobre dello scorso anno, all’esterno della scuola media Giustina Rocca, la presunta aggressione fu verbale, ma riguardò da una parte un consigliere comunale e, dall’altra, un agente della Polizia locale che, successivamente, avrebbe avuto la mobilità per andare a lavorare a Cerignola. Infine, lo scorso 7 luglio una donna tentò di investire due vigilesse che le avevano contestato il divieto di sosta: soltanto grazie alla prontezza di riflessi di una delle due operatrici il crimine non andò a buon fine e la malcapitata se la cavò solo con qualche contusione e tanto spavento. E tutto questo è solo la punta dell’iceberg di un sentimento che vede troppo spesso (basta leggere alcune deliranti affermazioni sui sociale network) i vigili urbani oggetto di critiche e disprezzo a prescindere. Pare evidente che ci sia qualcosa che non quadra, ma vi è anche un denominatore comune: gli agenti oggetto delle intemperanze dei cittadini sono tutti a tempo determinato, i cosiddetti “precari ”, da anni alla ricerca di una stabilizzazione che tarda ad arrivare e che, intanto, patrocinano cause di lavoro per il riconoscimento dei diritti maturati. I fatti dimostrano che sono sempre in prima linea per la difesa della legalità, ma, oltre ad essere i più esposti, sono anche i più indifesi. Così, nel momento in cui l’illegalità si ribella alle istituzioni, sono loro a soccombere e riportare la peggio in quello che appare un inaccettabile rovesciamento dei piani che fa di chi porta una divisa non un aiuto, ma un fastidio. Sarebbe il momento, oltre la prevedibile ondata di solidarietà in favore degli ultimi due malcapitati, di voltare decisamente pagina operando, tutti, un profondo esame di coscienza. 5 ottobre ASSISTENTI SOCIALI AGGREDITI Quattro assistenti sociali sono stati aggrediti negli uffici comunali da un giovane, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. «Il giovane si era presentato al Comune di Canosa per richiedere illegittimamente ed arbitrariamente una sistemazione abitativa – ha riferito il vicecomandante della Polizia municipale, dopo la revoca del beneficio di “messa alla prova” di - sposta dal Tribunale per i Minori di Bari. Ricevuto un ovvio rifiuto da parte degli assistenti, ha reagito dapprima minacciandoli verbalmente e subito dopo, passando per le vie di fatto. In particolare ha tentato di rovesciare la scrivania sui dipendenti e ha lanciato contro gli stessi il monitor di un computer, che fortunatamente non ha colpito nessuno. 31 ottobre DIFENDE L’AUTO DAI LADRI. AGGREDITO COL CRIC Bersagliere difende la sua auto dai ladri e viene aggredito a colpi di cric. È successo a Trani. Arrestati i due presunti responsabili, Vincenzo Di Bisceglie, di 42 anni, e Carmine Fratepietro, di 35 anni, entrambi di Andria. Sono accusati di tentata rapina impropria in concorso, lesioni personali, ricettazione e porto abusivo di arma impropria. 1 novembre SCHIAFFI, PUGNI E CALCI AL POLIZIOTTOLPO MESSO A SE E stato aggredito con calci, schiaffi e pugni. Il grave episodio si è verificato all’interno del carcere di Trani e a pagarne le conseguenze è stato un agente della Polizia penitenziaria che è dovuto. Ad aggredire il poliziotto, pare, sarebbe stato un detenuto barese recluso in una cella sezione nella sezione «comuni» che è stato denunciato per violenza a pubblico ufficiale e lesioni. 13 novembre PER UN CELLULARE ACCOLTELLA L’AMICO E’ successo a Barletta. Aveva prestato il telefonino all’amico connazionale che, forse perché offeso dalla richiesta di restituzione del cellulare da parte del proprietario, non ha capito più nulla. Accecato dall’ira, un 42enne marocchino, già noto alle forze dell’ordine ed in possesso di un permesso di soggiorno per lavoro non ha esitato a colpire il connazionale che gli aveva prestato il telefono cellulare con tre fendenti sferrati con un pugnaletto che deteneva illegalmente. 21 dicembre LEGALE AGGREDITO NEL SUO STUDIO Aggredito da un cliente mentre era nel suo studio a Barletta, offeso con epiteti piuttosto pesanti e anche rapinato di telefono e auto. E' la brutta avventura della quale è rimasto vittima un avvocato barlettano e i cui motivi scatenanti sono ancora tutti da chiarire. Intanto, il cliente «violento» è finito ai domiciliari insieme a un amico intervenuto, a un certo punto, a suo supporto. 22 dicembre IMPRENDITORE SEQUESTRATO E LIBERATO DA COMMANDO Un’azione da vero e proprio commando disposto a tutto. Un imprenditore di Andria, titolare di una nota azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di tovaglie in pvc, è stato affiancato da un’auto di grossa cilindrata con alcuni individui a bordo. L’imprenditore era nella sua macchina e stava rincasando. I malfattori avrebbero anche esploso a scopo intimidatorio alcuni colpi d’arma da fuoco per costringerlo. Dopo aver costretto il malcapitato ad uscire dall’auto, pare, lo avrebbero colpito alla testa. L’imprenditore, ferito e minacciato con le armi, è stato costretto a rimanere immobile, sorvegliato dai malviventi. Sequestrato ed in balìa dei malfattori insomma. Uno di essi si sarebbe messo alla guida dell’auto rapinata. Poco dopo, però, inspiegabilmente, l’imprenditore è stato abbandonato e liberato, potendo così dare l’allarme. Forse i malfattori cercavano soldi ma qualcosa non ha funzionato nel loro piano o, è anche probabile, hanno pagato la loro «inesperienza».