PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA PRIMA PROVA DI

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PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA PRIMA PROVA DI
PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA PRIMA PROVA DI MATURITÀ 2016
TRACCIA: Saggio tecnico-scientifico
ARGOMENTO: L’uomo e l’avventura dello spazio
a cura di Elvira Anna Tenaglia
Era il 1969 quando avvenne il primo sbarco dell’uomo sulla Luna. Da quella data
memorabile, milioni di bambini e qualche bambina crebbero con il sogno di diventare a
loro volta astronauti per poter viaggiare ed esplorare non il mondo ma l’intero cosmo.
Sognare, dopotutto, non costava nulla.
Questa visione fantastica, lascia il posto alla realtà dei fatti: le missioni nello spazio non
sono sempre avventurose ed adrenaliniche, bensì occorrono studi e tanta pazienza per
arrivare ad avere dei risultati. La scoperta della presenza di acqua sul pianeta Marte,
come sottolinea E. Battifoglia, non è che la punta dell’iceberg, la prossima sfida è quella
di scoprire se vi siano forme di vita che sono riuscite a sopravvivere o che avranno la
possibilità di farlo in futuro in un Pianeta che definire rigido è forse troppo riduttivo.
A tal proposito, la spedizione robotica “ExoMars”, composta da due missioni, una
attualmente in corso, e l’altra che avrà luogo nel 2020, con l’obiettivo di studiare la
superficie e migliorare la conoscenza del Pianeta in vista di nuove missioni stavolta non
più con droni ma composte da equipaggi veri e propri.
L’evoluzione scientifico-tecnologica di questi robot e vari mandati nello spazio a studiare e
raccogliere informazioni, se non raggiunge lo stesso appeal di una spedizione di
astronauti su un suolo extraterrestre, ha un’importanza che non deve essere
sottovalutata. Grazie ai continui miglioramenti in quest’ambito si è riusciti a scoprire
dell’esistenza dell’acqua su cinque pianeti differenti, con un’analisi spettroscopica, grazie
ad una speciale macchina fotografica (Wide Field Camera) impiantata sul telescopio
spaziale Hubble.
U. Guidoni, astronauta italiano, pone l’accento su come queste scoperte siano piccoli
tasselli che porteranno a grandi scoperte in futuro. Il mondo del cinema, contribuisce a
conferire al ruolo dell’astronauta, una figura un po' distorta, che parla essenzialmente di
catastrofi e di eroi nel senso avventuroso del termine, con grandi sacrifici per il bene
supremo. Se è vero che lo spazio non perdona e non è per tutti, basti pensare a quanto
tempo si impieghi per preparare anche fisicamente un’astronauta alle missioni nello
spazio, non bisogna certo sottovalutare l’importanza delle scoperte e degli studi che essi
portano a termine. Anche se questi eroi non rispondono al nome di Tom Hanks.
Nell’immaginario collettivo è ancora fresco il ricordo della Missione Futura, della quale ha
fatto parte Samantha Cristofaretti, prima donna italiana nello spazio. L’impresa della
Cristofaretti si è svolta in tempi diversi rispetto, ad esempio alle imprese di Guidoni ( la sua
ultima avventura nello spazio risale al 2001). La Cristofaretti, grazie ai social network, ha
potuto tenerci costantemente aggiornata, attraverso tweet e foto. Ed è qui che
impietosamente è emersa tutta, permettetemi, l’ignoranza dell’italiano medio. Lo sottolineo
perché per ignoranza intendo il non comprendere appieno l’importanza fondamentale delle
ricerche svolte dalla Cristofaretti e dal suo team. C’è un post che mi è rimasto
particolarmente scolpito nella memoria, chi accusava che i soldi spesi per permettere
questa missione, sarebbero stati meglio spesi per il futuro sulla terra. Come se gli
astronauti impegnati in queste missioni, si recassero lì in villeggiatura anziché per
importanti scoperte scientifiche, il cui scopo è studiare per migliorare il futuro del nostro
pianeta. Ma la colpa maggiore per il dilagare di questi opinionisti gratuiti, che sparlano
senza conoscere, forse è dei grandi mezzi di comunicazione che non gli dedicano le giuste
attenzioni. Non metto in dubbio che una partita di calcio attiri di più l’italiano medio, ma ciò
non toglie che questo italiano medio debba essere informato di ciò che accade intorno a
lui, e di cose importanti che si fanno per preservare e migliorare l’ambiente in cui vive.
Le missioni spaziali, permettono di studiare i materiali in assenza di gravità, cosa che sulla
Terra non è possibile. Permettono di studiare come le forme di vita si comportino in queste
situazioni e ciò permette di preparare a stare periodi sempre più lunghi lontani dalla Terra.
In questo caso gli astronauti sono essi stessi sperimentatori e cavie. Se le spedizioni di
robot non hanno la stessa portata dell’uomo sulla luna a livello mediatico, provate ad
immaginare quando si raccoglieranno abbastanza informazioni per permettere all’uomo di
sbarcare su Marte.
Nel 1492 Cristoforo Colombo si è avventurato in mare e ha scoperto l’America. Chissà chi
sarà il futuro eroe moderno che per primo calpesterà il suolo del Pianeta rosso. Chissà
quante e quali incredibili scoperte ci riserverà il futuro. Magari noi non vivremo abbastanza
per vederle, ma i nostri eredi invece di studiare i vari pianeti dallo schermo di un pc,
avranno la possibilità di vederli più da vicino, che so, magari con un “ tour itinerante nello
spazio”. Potrebbe essere una buona idea come regalo per i 18 anni, ma chissà quanto
faranno pagare un biglietto.