2014-05 - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù

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2014-05 - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù
Novembre/Dicembre 2014
n. 5
CIRCOLARE PER LE FAMIGLIE DELLA PARROCCHIA DEL SACRO CUORE - MONDOVÌ ALTIPIANO - TEL. 0174.42187 - www.sacrocuoremondovi.it - E-mail: [email protected]
Tipo-Lito MARTINI - Mondovì
Forza
laici!
Aprendo allo Studio Teologico Interdiocesano di Fossano il corso sull’ottocento e il
novecento, ho parlato del grande slancio missionario che ha caratterizzato la vita della
Chiesa nei due secoli, forse l’aspetto fondamentale dell’epoca, che ha reso la Chiesa
stessa quello che è: cattolica, cioè universale.
Fra i territori missionari menzionati ho citato
anche la Corea, nazione recentemente visitata, almeno nella parte sud, da papa Francesco. A proposito della presenza della Chiesa
in quel paese, una presenza segnata dal martirio di numerosi credenti, ho riportato le parole di Bernward H. Willeke, studioso delle
missioni in estremo oriente, il quale scrive:
“Gli inizi dell’attività missionaria furono faticosi e difficili… Come si faceva abitualmente nella missione cinese, in tutte le comunità
(i missionari) designarono dei laici, spesso
semplici contadini, come responsabili, i quali
dovevano convocare i fedeli nei giorni di domenica e nelle altre festività , per la preghiera comunitaria. I missionari riuscivano a visitare personalmente le comunità, sparse e
lontane solo saltuariamente”. Pochi giorni
dopo abbiamo avuto la fortuna di poter
ascoltare la testimonianza di don Piermario
Brignone relativamente alla sua duplice esperienza di missionario in Camerum. Fra le altre
cose don Piermario ci ha parlato del centro di
Avvento:
“Un germoglio spunterà
dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà
dalle sue radici.
Su di lui si poserà
lo spirito del Signore,
spirito di sapienza
e d’intelligenza,
spirito di consiglio
e di fortezza,
spirito di conoscenza
e di timore del Signore”
una bussola
per orientarsi
Il significato dell’Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da
una parte con il termine "adventus"
(= venuta, arrivo) si è inteso indicare
il ricordo della prima venuta del Signore Gesù, quella storica; dall’altra
parte essa designa la sua seconda venuta, quella gloriosa, alla fine dei tempi. Il Tempo di Avvento ha quindi una
doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale,
quando si rivive la prima venuta del
Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente rappresenta il tempo
in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito
viene guidato all’attesa della seconda
venuta del Cristo, evento verso il quale tende tutta la vita del cristiano, sospesa fra il “già” e il “non ancora”.
(Isaia 11,1-2)
L’attuale celebrazione
Il Tempo di Avvento comincia dai
primi Vespri della prima domenica,
che quest’anno cade il 30 novembre,
e termina prima dei primi Vespri di
Natale. Esso è caratterizzato da un
duplice itinerario, domenicale e
continua a pag. 2
Il diacono:
chi è mai costui?
Il ministero ecclesiale, che è il ministero degli uomini dediti al servizio
di Dio e dei fratelli, comprende tre
gradi differenti del sacramento dell’ordine: il diaconato, il presbiterato, l’episcopato. Due di questi gradi partecipano al sacerdozio di Cristo: l’ordine
episcopale, che corrisponde ai vescovi, e l’ordine del presbiterato, corrispondente ai sacerdoti. L’ordine del
diaconato, secondo quanto affermato
dal catechismo della Chiesa Cattolica
(n. 1554), è destinato ad aiutare e a
servire i vescovi e i presbiteri. Per
questo, il termine “sacerdote” designa
vescovi e presbiteri, ma non i diaconi.
La dottrina cattolica stabilisce che il
ministero del diaconato è un ministero di servizio, istituito fin dall’antichità.
Diakonia, infatti, è la parola greca che
definisce la loro funzione e significa
continua a pag. 3
continua a pag. 2
Gli occhi delle fede aiutino tutti
a vedere ed accogliere con gioia
il germoglio che spunta.
Auguri sinceri di buon Avvento
e buon Natale!
L UNEDÌ 8
DICEMBRE ,
S OLENNITÀ
DELL’I MMACOLATA
Cinque ordinazioni diaconali
nella nostra chiesa
Due coincidenze, la cattedrale ancora priva del riscaldamento e la chiesa della Missione
di capienza troppo limitata, hanno fatto sì che la prevista ordinazione diaconale di quattro diaconi permanenti e del futuro sacerdote Federico Boetti si svolga nella nostra chiesa. Due di queste ordinazioni ci riguardano in modo particolare. Sono quelle del già citato Federico Boetti chiamato a sostituire don “Pucci” e di Alberto Veglia, nostro carissimo parrocchiano, marito di Daniela Barale e papà di Tobia e Susanna. Gli atri tre
diaconi permanenti sono Gianfranco Perano del Cuore Immacolato di Maria, Massimiliano Cassetta di Magliano Alpi e Emilio Caritè, di Mondovì san Michele. Nelle pagine interne trovate interviste e servizi sulla circostanza. La celebrazione dell’ordinazione è
programmata alle ore 15 dell’8 dicembre. Quel giorno non verrà celebrata la Messa delle ore 18.30.
Immigrati:
un discorso serio,
oltre le bugie e i
pregiudizi
Sabato 23 agosto il signor Roberto Calderoli, con la sua solita elegante raffinatezza, ha
detto, davanti a qualche centinaio di fans,
che gli immigrati che sbarcano sulle nostre
coste meridionali, in specie a Lampedusa,
non sono rifugiati in fuga da situazioni drammatiche e che se proprio devono essere accolti dovrebbero essere ospitati dallo Stato
del Vaticano. Nemmeno, come aveva detto
tempo addietro Papa Francesco, nei conventi
e nelle case religiose a volte semivuote, perché queste sono state costruite, sostiene
sempre Calderoli, con i soldi degli italiani,
prima le lire e adesso gli euro, e quindi sono
una loro proprietà, ovviamente vietata agli
stranieri. Conclusione: “Se li prenda il Papa,
noi qui nel bergamasco non li vogliamo”.
Proprio a poche ore di distanza, nel mar Mecontinua a pag. 6
2
C ONTINUA
l’amico
DALLA PRIMA PAGINA
Forza laici!
formazione per laici di cui è stato responsabile per alcuni anni. Un centro nel quale arrivavano, inviate dalle diocesi, e si fermavano per
due anni gruppi di famiglie al completo. Vita
condivisa in tutto e per gli adulti serrata formazione teologica e pastorale. Dopo due anni queste famiglie tornavano ai villaggi di appartenenza assumendo la responsabilità della
comunità, svolgendo “quasi” la funzione di
parroci.
È del tutto evidente che esperienze del
genere, assai simili pur nella distanza geografica e di tempo, non sono fotocopiabili e trasportabili tali e quali da noi. Devono però farci riflettere, noi che siamo eredi di una chiesa
a forte impronta clericale. Intanto di tali esperienze evidenzio una consonanza: in entrambi i casi i protagonisti sono persone semplici,
perlopiù contadini dediti abitualmente più alla coltivazione della terra che alla cura delle
scienze teologiche. Nel caso del Camerum,
C ONTINUA
poi, protagoniste sono intere famiglie. Pur
nella loro semplicità gli uni e gli altri di questi
laici hanno saputo e sanno assumersi delle
importanti responsabilità, operando in autonomia, senza la costante assistenza del sacerdote. Sono loro ad assumersi la responsabilità della crescita nella fede dei loro fratelli e
sorelle.
La storia del secolo XIX e in particolare l’esperienza del Concilio Vaticano II, ci ha consegnato proprio la riscoperta del ruolo dei laici nella vita della Chiesa. Una responsabilità
che si fonda sul battesimo che rende tutti
quanti sacerdoti, profeti e re. Don Piermario
ci ha ricordato che è proprio il battesimo che
regala “la patente” della missionarietà, qui o
altrove. Di per sé non ci vuole altro. Certo,
come ricorda assai bene il Concilio, il primo
ambito di azione missionaria dei laici è il
mondo, con i suoi vari ambienti: famiglia,
scuola, mondo del lavoro, della politica… È lì
che il semplice laico è chiamato ad essere
missionario del Vangelo, prima di tutto con la
testimonianza di vita e poi, quando è necessario, anche con le parole. E di questa particolare e fondamentale missionarietà c’è assoluto bisogno sempre e soprattutto oggi. Le
istituzioni ecclesiali, in primis la parrocchia,
devono sostenere e aiutare i laici a rendere
questo servizio al mondo.
Ciò non toglie, e anche questo è richiamato con chiarezza e con forza nei documenti conciliari e post-conciliari, che ai laici
sia chiesto di assumersi delle precise responsabilità all’interno della comunità cristiana.
Impegno, questo, reso ancora più necessario
dalla carenza di sacerdoti e dalla complessità
della situazione attuale. Non ho parlato genericamente di “collaborazione” ma di “assunzione di responsabilità” e non casualmente.
La collaborazione ha una storia lunga alle
spalle, già se ne parlava per la vecchia Azione
Cattolica. Ora, senza tralasciare l’importanza
e il valore della collaborazione, c’è da fare un
bel passo in avanti verso la corresponsabilità.
È sempre più necessario che i laici, come singoli o come coppia, si facciano carico direttamente di alcuni ambiti della vita di una parrocchia. L’attività con le famiglie, ad esempio.
Con i ragazzi, i giovani. Non è più un’eccezione, ad esempio, vedere figure laicali che guidano autonomamente un campeggio o un’estate ragazzi. Quest’estate abbiamo ospitato
pe un giorno un gruppo di una parrocchia torinese in gita a Mondovì dove non c’era nemmeno l’ombra di un prete o di una suora. Bisogna mettersi poco per volta, ma con decisione, su questa strada, Ci vogliono sempre
più laici coraggiosi e di buona volontà che accettino di buttarsi. Ci vuole una comunità che
sappia capire, accettare con fiducia, sostenere
tali laici, senza pensare che vogliano “mettersi in mostra” o chissà che cosa. A dire il vero
in questi anni abbiamo già fatto dei passi in
avanti in questa direzione, e per questo dico
grazie a chi si è lasciato coinvolgere. Ma i
passi da fare sono ancora tanti. Dobbiamo
preparare il futuro perché il futuro non ci travolga. Davvero, allora, forza laici!
don Giampaolo
DALLA PRIMA PAGINA
Avvento: una bussola per orientarsi
feriale, scandito soprattutto dalla proclamazione della parola di Dio. Quella
stessa Parola che a Natale si è fatta
carne in Gesù di Nazareth.
1. Le domeniche
Le letture del Vangelo hanno nelle
singole domeniche una loro caratteristica propria e particolare: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine
dei tempi (I domenica), a Giovanni
Battista, il precursore (Il e III domenica), agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le
letture dell’Antico Testamento sono
profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di
Isaia. Le letture dell’Apostolo Paolo
contengono invece esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo.
2. I giorni feriali
Nei giorni feriali dell’Avvento si ha
una duplice serie di letture: una dall’i-
nizio fino al 16 dicembre, l’altra dal
17 al 24. Nella prima parte dell’Avvento si legge il libro di Isaia, secondo
l’ordine del libro stesso, non esclusi i
testi di maggior rilievo, che ricorrono
anche di domenica. La scelta dei Vangeli di questi giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura, che dunque risulta particolarmente importante. Dal giovedì della seconda settimana cominciano le letture del Vangelo
su Giovanni Battista; la prima lettura è
invece o continuazione del libro di
Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo. Nell’ultima settimana prima del Natale, si leggono i testi
del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di
Luca (cap. 1) che propongono il racconto degli eventi che hanno preceduto immediatamente la nascita di
Gesù. Per la prima lettura sono stati
scelti, in riferimento al Vangelo, testi
vari dell’Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza.
3. La novena di Natale
Dal 16 dicembre ogni anno compare la novena di Natale che, pur
non essendo "preghiera ufficiale"
della Chiesa, rappresenta però un
momento molto significativo nella vita delle comunità cristiane. Molti vi
partecipano perché "attratti" dal fascino particolare e suggestivo che la novena emana, nel desiderio di condividere un momento di approfondimento della propria fede. È bene se
si può partecipare a questo cammino
di avvicinamento al Natale, prendendo coscienza che ci si raduna per
una celebrazione che ha lo scopo di
preparare il cuore del cristiano a vivere degnamente le celebrazioni natalizie. La novena di Natale è una vera e
propria "antologia biblica", ricca di
nutrimento per lo spirito. È quindi
una buona occasione per lasciarsi
edificare da una Parola di Dio particolarmente ricca. Si ha sempre bisogno di questo nutrimento.
CONTINUANO LE
PROIEZIONI MENSILI
Ecco la programmazione dei nostri appuntamenti mensili con film belli e ricchi di contenuto. Venerdì 21 novembre: ci godremo: Storia di una ladra di
libri. Racconta l’amore per la lettura
contro la Shoah: un film delicato, intimo e poetico con una straordinaria
esordiente. Venerdì 12 dicembre sarà
la volta di: Joyeux Noël. Una verità dimenticata dalla storia. Un Natale al
fronte, durante la guerra ’14-’18. A gennaio e febbraio ci dedicheremo al sempre sorprendente mondo dei bambini:
Venerdì 16 gennaio proietteremo il recentissimo Io vado a scuola, sulla fatica
di recarsi a scuola per i bambini di diverse parti del mondo. Venerdì 27 febbraio invece un poetico film cinese. La
guerra dei fiori rossi.
Come sempre duplice proiezione
nella sala “don Bellisio”: ore 16.30 e
ore 20.45 (inizio puntualissimo!!!).
Facciamo un passo avanti…
...nell’adorazione Eucaristica
Nel nostro impegno di “fare un passo avanti” anche nella preghiera vogliamo migliorare la proposta e la partecipazione
alla bella esperienza dell’adorazione eucaristica. Ecco come essa è articolata a partire da novembre 2014:
Primo venerdì del mese: Adorazione continuata dalle 8.30 alle 22 nella cappella feriale.
Un sussidio sarà disponibile per aiutare la preghiera personale. Si può anche passare per pochi minuti.
Primo giovedì successivo al primo venerdì: Adorazione per le famiglie
Secondo giovedì successivo al primo venerdì: Adorazione per le vocazioni
Terzo giovedì successivo al primo venerdì: Adorazione per le missioni
Le adorazioni del giovedì avranno il seguente svolgimento: inizio ore 17.15 - Un quarto d’ora di adorazione
personale silenziosa - Dalle 17.30 animazione secondo le varie intenzioni sopra menzionate.
Vieni e impara ad adorare il Signore!!!
l’amico
C ONTINUA
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DALLA PRIMA PAGINA
Il diacono: chi è mai costui? Buon compleanno
“servizio”. Il diaconato è di tale importanza per la Chiesa che viene conferito con un atto sacramentale definito
“ordinazione”. Sant’Ignazio di Antiochia, uno dei padri della Chiesa, ha
sottolineato l’importanza dei diaconi
scrivendo: “Tutti siano riverenti nei
confronti dei diaconi … come anche
il vescovo, che è immagine del Padre,
e i presbiteri, come il senato di Dio e
come l’assemblea degli apostoli: senza di loro, non si può parlare di Chiesa” (Ai cristiani di Tralle 3,1). L’ordinazione diaconale è un passaggio necessario per accedere all’ordinazione sacerdotale, ma esiste anche il diaconato permanente, che non prevede tale
passaggio. Anche per questo i diaconi
si differenziano dai sacerdoti.
Ma qual è il servizio che i diaconi
prestano alla Chiesa?
Ancora il catechismo della Chiesa
cattolica scrive, al numero 1570: “I
diaconi partecipano in una maniera
particolare alla missione e alla grazia
di Cristo. Il sacramento dell’Ordine
imprime in loro un sigillo (‘carattere’)
che nulla può cancellare e che li con-
figura a Cristo, il quale si è fatto ‘diacono’, cioè servo di tutti. Compete ai
diaconi, tra l’altro, assistere il Vescovo
e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell’Eucaristia,
distribuirla, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità”. Inteso
in questo modo, il diaconato offre alla
Chiesa la possibilità di contare su una
persona di grande aiuto per i compiti
pastorali e ministeriali. Contrariamente al sacerdote, però, un diacono non
può celebrare il sacramento dell’Eucaristia (la Messa), confessare o amministrare l’unzione dei malati.
I Diaconi possono essere sposati
Come nel caso dei presbiteri, attualmente solo gli uomini possono
essere ordinati diaconi. C’è però una
differenza di grande rilievo tra i diaconi e i sacerdoti. Mentre i sacerdoti ordinati della Chiesa latina sono scelti
tra uomini disposti ad impegnarsi nel
celibato, nel caso dei diaconi permanenti possono essere ordinati anche
uomini già sposati.
Alberto Veglia,
dall’8 dicembre diacono permanente
Sono nel mio ufficio con Alberto e Daniela Veglia. In un clima familiare,
scartocciando una caramella, parliamo dell’ordinazione diaconale che ormai si
avvicina a grandi passi. Alberto e Daniela sono genitori di Tobia, specializzando
in psichiatria a Pavia e Susanna, lanciatissima negli studi psicologici in quel di
Torino. L’avventura di Alberto verso il diaconato è cominciata dieci anni or sono, quando ha deciso di iscriversi all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di
Fossano, appassionandosi per la teologia. Cammin facendo, accanto a quello
dello studio, è emerso l’interesse per il diaconato permanente.
Anche su questo versante è allora iniziato un cammino di discernimento e
di chiarificazione fatto di incontri, confronti, ritiri spirituali, conferimento di ministeri, quali il lettorato e l’accolitato. Sempre accompagnato da un padre spirituale, nella figura concreta di don Sergio Borsarelli.
Ora che il traguardo è ormai vicino Alberto mi dice che la preparazione immediata passa soprattutto attraverso la preghiera. Che si intensificherà con un
breve ritiro presso il monastero dei Boschi, prima dell’ordinazione, e con tre
giorni vissuti nella pace e nel silenzio del monastero delle Clarisse di Vicoforte,
a ordinazione avvenuta. Così da far radicare bene nella propria persona il dono
ricevuto attraverso l’ordinazione. Poi la ripresa della vita normale, Alberto lavora
a Torino dove si reca ogni giorno da Mondovì, arricchita dall’impegno nella comunità cristiana come diacono. Con un desiderio in cuore, quello di servire
con umiltà e nell’obbedienza a Dio e alla Chiesa, svolgendo il meglio possibile
i compiti che gli verranno affidati. Ma, soprattutto, testimoniando nei fatti l’Amore di Dio che
ogni sacramento
riversa nei nostri
cuori. Il tutto con
l’aiuto di Daniela,
la moglie, figura
importantissima
nel caso del diaconato uxorato.
Auguri di cuore,
carissimo Alberto,
per un felice e fecondo ministero a
servizio del popolo di Dio.
“SACRA FAMIGLIA”!
Grazie perché ci sei. La tua presenza è un DONO!
Sabato 21 giugno, nella casa di riposo “Sacra Famiglia”, si è svolta l’annuale Festa d’Estate. Quest’anno la casa di riposo ha festeggiato il 20º
compleanno nella sede in Via Ortigara. È stato un intenso pomeriggio festoso, iniziato con la S. Messa (all’aperto, nel giardino) presieduta dal Vescovo monsignor Luciano Pacomio e concelebrata da Don Lelio Sardinopoli e Don Mario Ravotti. Erano presenti alcune Autorità locali ed anche
Rappresentanti di Istituzioni.
Il Presidente della struttura, Bruno Lombardi, ha accolto e ringraziato
tutti i presenti, ha esternato pensieri di riconoscenza a quanti hanno contribuito, in forme diverse, alla realizzazione di questa nuova sede, ricordando
in modo particolare il suo predecessore, il cav. Franco Motta già Presidente
dell’Ente. Ha espresso stima, gratitudine ed affetto per i suoi collaboratori e
per tutto il personale impegnato nei vari servizi, con un grazie particolare
verso Don Lelio “medico spirituale”, capace di chinarsi con tenerezza su
tutti e su ciascuno... Il Sindaco, Stefano Viglione, è poi intervenuto con
espressioni di apprezzamento, di condivisione, di gratitudine, di saluto e di
augurio per tutti. La festa è poi continuata con musica, canti, balli e squisite
ghiottonerie “della Casa” in un giardino colorato, ricco di addobbi sapientemente sistemati. Chi ha partecipato non può non aver ammirato ed apprezzato la raffinatezza e la professionalità di chi tanto ha lavorato per la
riuscita di questo 20º compleanno, preparato da tempo con intelligenza e
generosità. Non può nemmeno non aver fotografato con gli occhi del cuore tanti visi festosi, occhi pieni di gioia, gioia fortemente contagiosa “respirata... gustata... e condivisa” da tutti. Per noi Comunità del Sacro Cuore
questo momento di festa “a porte aperte” ci interpella: donandoci la possibilità di conoscere meglio questa realtà ci invita ad aprire i nostri occhi ed il
nostro cuore con una attenzione e sensibilità maggiore verso chi vive nella
struttura una tappa tanto preziosa quanto faticosa della propria vita, visitata
dalla solitudine e sovente accompagnata dalla sofferenza fisica e interiore.
Trovare un po’ del nostro tempo da dedicare può diventare una preziosa
esperienza di condivisione, un’opportunità di crescita nell’amore che può
soltanto arricchire di serenità il cuore di tutti. Attualmente nella Casa di Riposo è attiva un’Associazione di Volontariato aperta a tutti... Per maggiori
informazioni ci si può rivolgere al nostro Parroco!
Terza età: programma di gennaio e febbraio
VENERDÌ 2 GENNAIO alle ore 15,30 presso il “Baretto”: TOMBOLATA DI BUON ANNO
VENERDÌ 16 GENNAIO alle ore 15,30 nel salone “Don Bellisio: PROIEZIONE FILM
VENERDÌ 30 GENNAIO alle ore 15,30 presso il “Baretto”: TOMBOLATA
VENERDÌ 13 FEBBRAIO - GIORNO DEI “MAGNIN” - alle ore 14,30 nel salone dell’Oratorio:
FESTA DI CARNEVALE CON TOMBOLATA E MERENDA
VENERDÌ 27 FEBBRAIO alle ore 15,30 nel salone “Don Bellisio: PROIEZIONE FILM
Agenzia di Mondovì: Piazza Ellero, 56 - Telefono: 0174 330850
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l’amico
un Federico che va...
Chi ben comincia…
Ogni cammino inizia con un passo. I giovanissimi del Sacro Cuore all’Altipiano hanno mosso il primo Domenica 5 Ottobre. Tutto torna alla sorgente, quindi non c’è
posto migliore da cui partire della meta: sulla piazza della chiesa si sono ritrovati 43
giovani, di mattina presto. Due chiacchere per rompere il ghiaccio e qualche minuto per scaldare i motori: tutti in macchina e rotta verso la “casa alpina” di Serra
Pamparato. Sfidando i primi freddi stagionali, gli intrepidi e numerosi ragazzi hanno
iniziato il momento di riflessione tutti insieme, prima di dividersi nei gruppi con cui
intraprenderanno il cammino lungo tutto l’anno. Prima del pranzo è arrivata Maria
Bergia a testimoniare la sua esperienza in una casa famiglia della comunità Papa
Giovanni XXIII; venuta in compagnia della nonna, della mamma e di 4 fratelli, Maria
ha raccontato la sua scelta di vita, le sue sfide e le sue soddisfazioni. Dopo aver
mosso le mandibole e riempito la pancia, i giovanissimi hanno scaldato l’atmosfera
con un grande gioco tutti insieme. Per concludere la giornata in bellezza, don Pucci
ha celebrato la Messa in cui ha annunciato ai ragazzi la sua nomina a parroco di
Roccaforte e ha presentato Federico Boetti, il seminarista che lo sostituirà.
Gli animatori dei giovanissimi
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ORE 21.15
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SABATO 20 DICEMBRE
ORE 21.00
Dopo tre anni di servizio nella nostra Parrocchia (sì sono già passati ben tre anni dall’Ottobre 2011, volati via come un soffio) il
“nostro” Pucci (al secolo Don Federico Suria) è stato “promosso”
Parroco a Roccaforte Mondovì.
Classe 1981, laureato in ingegneria gestionale, diacono nel 2011
e sacerdote dal 2012, Don Federico si è speso molto per i giovanissimi e i giovani, offrendo loro molte opportunità e facendo vivere molte esperienze significative e originali.
A Don Pucci, l’Amico Giovani strappò un’intervista sul numero di
Novembre 2011, al suo arrivo, ora ne chiede un’altra in occasione della sua partenza .
Carissimo Don Pucci, com’è cambiata la tua vita, in particolare in questi ultimi tre anni?
La mia vita… è molto cambiata. Sono arrivato da diacono, sono diventato prete in questa Parrocchia e poi ho dovuto imparare a fare i primi passi da viceparroco. Ringrazio veramente Don Giampaolo che con il suo esempio (e le sue paterne urla) mi ha aiutato a fare questi piccoli passi e a
tutti jovani/issimi che stando e parlando con loro mi hanno fatto capire la bellezza di essere prete.
Raccontaci della tua esperienza nella comunità altipianese del Sacro Cuore. Come l’hai
pensata al tuo arrivo e come la vedi oggi.
Sono stati tre anni molto belli, soprattutto nell’accompagnare gli animatori dei giovanissimi e i
giovani a camminare. Appena arrivato mi ha colpito la grande efficienza di questa Parrocchia, si
può dire che c’è tutto per tutti. Allora mi sono chiesto come lavorare: non facendo cose nuove o
rivoluzionando, ma facendo parte di questa comunità e camminando insieme, sostenendo o correggendo, vivendo affianco delle persone che il Signore ha messo sul mio cammino.
Il tuo carisma e il tuo dinamismo riescono a conquistare molti giovanissimi e giovani coi
quali vieni a contatto, Qui hai animato con passione i gruppi giovanili. Dopo questi anni
quali riflessioni e pensieri pensi di poter formulare?
Per me la bellezza di essere prete vuol dire essere un giovane che ha scelto questa vita ed insieme agli amici (soprattutto giovani) cammina con il punto fisso che è il Signore.
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Come hai ricevuto la notizia della nomina a Roccaforte (una Parrocchia comprendente anche la casa di riposo, le varie cappelle e molte altre strutture) e come l’hai vissuta? Di certo
si tratta di un cambiamento non facile.
L’ho ricevuta all’improvviso, ma l’ho vissuto bene, grazie a don Giampiero Lovera (ex parroco di
Roccaforte) che mi ha introdotto nella mia nuova comunità e non mi ha lasciato solo, nonché alla
comprensione e bella amicizia di don Giampaolo Laugero. È stato un passaggio non semplice,
ma molto sereno.
Come vedi la tua prima esperienza come Parroco, a contatto con tutte le età, le problematiche, le esigenze… Cosa pensi di trovare, di incontrare, quali difficoltà ti spaventano di più e
quali aspetti ti affascinano?
Beh, la paura più grande è quella solita “sarò capace di fare il parroco?”. Quelle che troverò a
Roccaforte saranno persone molto accoglienti, comrensive e disponibili, ed è quello che più conta
per un giovane prete.
Cosa diresti ad un giovane che fra le ipotesi del suo futuro mette in conto anche quella del
ministero sacerdotale?
Prima di tutto di non aver paura. Di aprirsi ad una persona (che abbia un cammino di fede) che
può aiutarlo a capire cosa il Signore gli sta chiedendo… tutto questo condito e basato nel silenzio della preghiera, altrimenti tutto sarà vano.
Una frase, un saluto alla comunità parrocchiale, ma in particolare ai gruppi giovanili che
hai seguito in questi anni.
Pensando ai giovanissimi, soprattutto al campeggio, mi viene
in mente “il pompiere paura non ne ha!”. Non abbiate neanche voi paura di testimoniare Gesù nella vostra vita! Che Lui
sia il vostro STILE e non altri. Vi sono vicino sempre nelle preghiere. Vogliate bene a Buet come ne avete voluto a me. Siete
nel mio cuore Altipiano Power!
Grazie di cuore a don Federico (Pucci) per averci reso
partecipi di una parte della sua esperienza. A lui un
grande augurio per un buon servizio nella Parrocchia di
Roccaforte e un GRAZIE sincero per l’operato svolto
all’Altipiano!
Intervista a cura di Roberto Turco
l’amico
5
...e un Federico che viene!
Federico, o meglio "Buet", raccontaci di te, della tua storia… in particolare raccontaci com’è nata e
maturata la tua vocazione al sacerdozio?
Dopo aver concluso nel 2006 gli studi superiori a Mondovì, mi sono iscritto presso la facoltà di Giurisprudenza, sede decentrata di Cuneo. Durante la sessione invernale sostenni i primi due esami universitari. Il 31 gennaio 2007 avevo già finito e mancava oltre un mese prima del proseguimento delle lezioni. Fu in questo periodo che dovetti fare i conti con le domande inerenti al senso della vita. Domande che, dato che non trovavano una risposta immediata, tralasciai con l’inizio della solita routine universitaria di Marzo. Fino a quando
una sera, su Raitre, vidi un programma televisivo che affrontava la tematica delle apparizioni mariane. Al di là
della questione delle apparizioni, che è molto complessa, quel programma mi portò a riprendere in mano la
corona del Rosario che mi aveva regalato nell’infanzia mia nonna. Attraverso la preghiera mariana riscoprii
quel Volto che mi aveva accompagnato durante la mia vita e che io avevo accantonato, Gesù Cristo. Intrapresi un cammino spirituale che portò al centro della mia giornata la Celebrazione Eucaristica. Infatti, subito dopo aver finito le lezioni all’Università mi recavo a Messa. Per me quello era il momento centrale della giornata, quello che dava un senso alla mia vita. Iniziai allora ad interrogarmi su quale potesse essere la modalità
più adatta a me per testimoniare il Crocifisso Risorto, su quale fosse la mia vocazione, la strada attraverso cui
avrei potuto attuare la mia libertà secondo l’intenzione di Dio. Fu così che per ben due anni mi confrontai
con il Signore e con le persone che Lui mi aveva messo a fianco lungo il cammino e decisi di entrare in Seminario nel settembre del 2009.
Che aiuto ti hanno donato le tue precedenti esperienze. In particolare, di quale tipo sono state, con
quali fasce d’età e in quali ambiti hai operato?
Penso di essere stato molto fortunato perché ho avuto la possibilità di conoscere tre realtà ecclesiali differenti
(Ceva, Cengio, Cuore Immacolato in Via Cuneo), oltre a quella di origine (Santa Caterina a Villanova M.vì),
prima di essere destinato al Sacro Cuore all’Altipiano. Ognuna di esse mi ha regalato molto e mi ha permesso di incontrare persone che vivono in modo straordinario la fede. La loro testimonianza è ciò che mi ha donato di più in assoluto, al di là degli ambiti in cui ho effettivamente operato e che sono stati soprattutto legati
alle fasce d’età giovanili.
Facciamo un passo indietro. In Seminario quale ambiente hai incontrato? Come ti sei trovato?
Il Seminario non è un edificio, ma è una comunità in cui vivono persone sovente molto diverse tra loro per più
ragioni (storia personale, età, idee, ecc.). L’ambiente, quindi dipende da come sono le persone che compongono la comunità. Al di là delle tensioni che possono crearsi, devo dire che, ho incontrato un ambiente sereno
in cui ci si poteva confrontare con molta libertà. Mi sono trovato molto bene, è stata un’ottima palestra di vita.
Dall’esterno che impressione hai avuto della nostra Parrocchia?
Dall’esterno ho un’impressione positiva. Devo dire inoltre che mi sono sentito subito accolto, sia da don
Gianpaolo sia dalla comunità, in particolare dalla realtà giovanile. Mi rendo conto che il buon don Federico
(Pucci) mi ha lasciato una eredità impegnativa. Spero di poter continuare al meglio quello che lui ha avviato.
Prima di entrare in Seminario come vedevi la figura del prete e come la vedi oggi?
Per esigenze di brevità non l’ho detto prima, ma chi mi conosce sa che, negli anni precedenti il mio ingresso
in Seminario, non vedevo di buon occhio la figura del prete. Ho ricevuto una formazione laica e buona parte
dei miei familiari e parenti è tendenzialmente anticlericale. Oggi mi sono in parte ricreduto, tentando di andare un po’ al di là dei luoghi comuni e dei limiti delle singole persone, altrimenti sceglierei altro per la mia vita.
Inoltre in questi anni ho avuto la possibilità di conoscere degli ottimi preti. Probabilmente oggi riesco a vedere di più la figura del prete anche nelle sue fragilità, che sono poi quelle che abitano ogni uomo.
Con l'ordinazione diaconale compirai il passo decisivo della tua vita. Come ti prepari a quel momento? Come vedi il tuo ministero sacerdotale? Non hai un po' di "paura" a diventare sacerdote, mentre
le fila dei preti si assottigliano sempre più e l’attività pastorale cresce sempre di più?
Mi preparo coltivando la relazione con il Signore e guardando a ritroso il cammino fatto fino adesso.
Vedo il ministero presbiterale, non solo il mio, in crisi. Si parla di crisi a più livelli, secondo me, possiamo parlare anche di una crisi dell’identità del prete. Ritengo però che la lettura più adeguata della parola crisi sia
quella che offre Albert Einstein. «Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le
stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La
creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. É nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere “superato”. Chi attribuisce alla crisi
i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera
crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. É nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi
brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo
duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla». Quindi alla domanda se hai paura risponderei “no”. Sono cosciente delle difficoltà, ma penso che non
sia cristiano perdere la speranza. Ritengo inoltre che a livello ecclesiale occorra camminare verso un maggior
adeguamento alle indicazioni del Concilio Vaticano II, anche per quanto riguarda la figura del presbitero.
Cosa diresti ad un giovane che, fra le ipotesi del suo futuro, mette in conto anche quella del ministero
sacerdotale?
Gli direi di non spegnere la domanda che porta dentro, di coltivare la relazione con il Signore nella preghiera
e di confrontarsi con chi quella scelta l’ha fatta.
Una frase...
«La Luce schiude, non preclude, questa è la mia Fede» (Francesco Lorenzi)
Grazie di cuore a Federico (Buet) per averci reso partecipi di una parte della sua esperienza. A lui un
grande augurio per un buon servizio e…benvenuto tra noi!!!
Intervista a cura di Roberto Turco
GRUPPO GIOVANISSIMI
Appuntamenti
Una presenza nuova si aggira nella nostra Parrocchia. Chi sarà mai?!? Andiamo a scoprirlo insieme…
Il suo nome è per tutti “Buet”, Federico Boetti, originario di Villanova
Mondovì, seminarista, classe 1987.
Ha prestato servizio fino all’inizio di Ottobre presso la Parrocchia Cuore
Immacolato di Maria in via Cuneo. Ora è entrato ufficialmente a far parte
della comunità parrocchiale del Sacro Cuore all’Altipiano. Si tratta di uno
dei più giovani seminaristi della provincia e devo confessare che mi fa un
certo effetto (abituato come sono ad avere a che fare con preti assai più
avanti negli anni) avere davanti agli occhi un mio (quasi) coetaneo. Federico diventerà diacono l’8 Dicembre e sacerdote nel 2015.
OGNI VENERDÍ ALLE ORE 20,45
Venerdì 14/11:
L’Incontro degli Incontri
Domenica 23/11 e 14/12: Incontro speciale (Messa+cena+incontro)
Venerdì 19/12:
Confessioni cittadine (Parrocchia Altipiano)
Mercoledì 24/12 ore 21,30: Recita natalizia L’assassino è in teatro
GRUPPO GIOVANI
Venerdì 21/11:
Venerdì 12/12:
Venerdì 19/12:
Jesus Reloaded (Parrocchia Ferrone)
Jesus Reloaded (Parrocchia Altipiano)
Confessioni cittadine (Parrocchia Altipiano)
ORATORIO ELEMENTARI E MEDIE
OGNI SABATO ALLE 14.30
Sabato 20/12 ore 21,00: Recita natalizia Il soldato e il violino
Eventi altipianesi
La COAR è lieta di invitare tutti i lettori del L’Amico agli eventi in
programma per Novembre e Dicembre.
Da fine Novembre
POMERIGGI SUL GHIACCIO
pattinaggio sul ghiaccio con assistente qualificato, a Lurisia.
Per info: 333.8687186 (Francesco)
Sabato 29 Novembre ore 21.00
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6
C ONTINUA
l’amico
DALLA PRIMA PAGINA
Immigrati: un discorso serio, oltre le bugie e i pregiudizi
diterraneo prossimo a Lampedusa, si compiva l’ennesima tragedia dell’immigrazione.
Così presentava la notizia il Quotidiano di
Calabria nella sua versione online: “Sbarcano oltre 1.300 immigrati a Reggio Calabria
e sono dei sopravvissuti. Sono stati soccorsi
nel Canale di Sicilia, dove, poco più a sud,
un altro barcone era appena andato a fondo causando la morte di almeno 20 persone, in uno scenario che potrebbe diventare
ancora più tragico perché i dispersi sono oltre 170”. Inoltre, poche ore prima che la nave della Marina Militare “Fasan” approdasse
in Calabria, con il suo carico di superstiti, altri 18 sono morti al largo di Lampedusa perché il gommone sul quale viaggiavano è
affondato”. Fra le persone che, come sempre, affollavano all’inverosimile barconi e
gommoni, numerosi siriani, somali, eritrei. E,
fra di loro, molte donne e bambini (un bimbo deceduto aveva appena 18 mesi). Dunque persone che sono fuggite da luoghi dove ogni giorno rischiano la vita. Luoghi di
guerra, di violenza, di stupri, di esecuzioni di
massa, di ferocia incontrollata, di mancanza
assoluta dei più elementari diritti umani. Anche i pakistani, ospitati a Mondovì e dintorni,
provengono da situazioni simili. Ormai l’immigrazione ha cambiato volto. Lo confermano anche i dati ufficiali dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Secondo tali dati sono state 156.827 le richieste d’asilo avanzate nei 28 paesi membri
dell’Unione europea tra gennaio e maggio
2014. Di queste, 25.026 sono le domande
arrivate in Italia tra il gennaio e il giugno
2014, provenienti soprattutto dal Mali
(4.746), dalla Nigeria (3.490), dal Gambia
(3.367), dal Pakistan (2.979) e dal Senegal
(1.964). Lo stesso rapporto dell’Unhcr evi-
penisola sono 4,6 milioni. Ovvio che non sono tutti quanti frutto dell’immigrazione clandestina o della fuga da paesi socialmente
problematici, ma i numeri restano indicativi.
Comunque anche sugli sbarchi qualche precisazione va fatta. Nel 2013 gli immigrati passati
dalla Grecia, da Cipro, dalla Bulgaria sono stati
il 23 % del totale, di fatto ¼ dei passaggi.
denzia anche una crescita del 32% delle domande d’asilo giunte nell’Unione Europea
nel 2013 (398.200) rispetto al 2012
(301.000). Non sono più i nordafricani, quelli che un tempo chiamavamo i “vu’ cumprà”
o i “marocchini”, a prendere d’assalto le coste del nostro paese, ma uomini, donne e
bambini che non possiamo nemmeno più
chiamare “immigrati” ma “fuggitivi” o “soggetti in cerca di rifugio” che abbandonano le
terre natie per salvare la vita, loro e dei loro
cari. È evidente che se non esiste un motivo
gravissimo, non si scappa dal lontanissimo
Pakistan o dagli altrettanto lontani paesi sopra citati, affrontando lunghi viaggi, in condizioni pessime, con il pericolo sempre in agguato, portando con sé bambini quasi neonati o donne incinte, a volte ormai prossime
al parto. Prima di ogni altro discorso sugli
stranieri che giungono in Italia, e che evidentemente creano anche dei problemi, dovremmo tenere ben presente questo aspetto. Ricordandoci che, sovente, una delle cause delle guerre civili e non dell’Africa subsahariana e del continente asiatico, è data
dalla cattiva politica internazionale e dall’ancor più cattiva economia dei paesi europei.
Detto questo, esistono altre convinzioni,
ormai sedimentate, da sfatare. La prima è
quella che ritiene l’Italia come il paese più
“invaso” dall’immigrazione straniera. Ancora
secondo i dati dell’Unhcr, a detenere il primato delle domande fra i paesi industrializzati è la Germania, alla quale solo l’anno scorso
si sono rivolti 109.600 migranti. Subito a seguire gli Stati Uniti (88.400), la Francia
(60.100), la Svezia (54.300) e la Turchia
(44.800). L’Italia, pur registrando una forte
crescita rispetto agli anni precedenti, è assai
lontana da queste cifre: le richieste di asilo
del primo semestre sono state “appena”
27.830. Chiaro che gli sbarchi indicano numeri molto più alti, ma occorre ricordare che
molti di coloro che approdano alle nostre coste pensano all’Italia come a un paese di passaggio verso altre nazioni. Un altro dato importante, che conferma quanto fin qui detto,
è la presenza di stranieri nei maggiori paesi
europei. In Germania sono calcolati in 7,2
milioni, in Spagna in 6,5 milioni, nella nostra
Terza età: primi appuntamenti di successo!
Come sempre, festosa e gradevole è stata anche quest’anno la giornata degli anziani
della Parrocchia. La celebrazione eucaristica
delle 10,30 ha visto un buon numero di persone della terza età ed il clima è stato di intima gioiosa partecipazione al pranzo, per la
cronaca un centinaio di commensali. Non è
mancato nessuno dei soliti ingredienti: cordialità, spensieratezza, socievolezza e persino
un po’ di civetteria per qualche tocco di eleganza in più che alla nostra età si fa sempre
notare… e poi tante conversazioni, utili per
consolidare amicizie e farne di nuove. Erano
presenti anche alcune persone di altre parrocchie, già ben inserite con noi, e la festa è
subito risultata più completa e più bella. La
novità di quest’anno è stato l’omaggio, a ciascuno, di un bel vasetto di ciclamini offerti da
una generosa signora che ha voluto mantenere l’anonimato, ma altrettanto graditi e di
buon gusto sono stati i segnaposto confezionati all’uncinetto che con i loro colori, giocati
in abbinamento con tovaglie e tovaglioli, hanno dato vita a tavole preparate con un tocco di raffinatezza che hanno catturato subito
la simpatia generale. E che dire del pranzo?
Antipasti freddi e caldi, una pasta al forno eccezionale, petti di pollo alla pizzaiola con pa-
Ciò non vuol dire che sia vero che l’Italia
non sia lasciata sola nell’affrontare la grande
emergenza umanitaria provocata da questi
spostamenti di persone. Un articolo di Chiara
Saraceno, pubblicato su Repubblica Sera,
quotidiano online, era introdotto da questo titolo: “Il cinismo imbelle della Fortezza-Europa”. Nemmeno significa cedere al buonismo
e ignorare la complessa serie di problematiche che il fenomeno migratorio porta con sé.
Anche nella piccola Mondovì ce ne rendiamo
conto. Ma, proprio perché il problema è assai
serio e pure assai complesso, non lo si può affrontare con facili battute, giudizi affrettati, pregiudizi. Nemmeno con una scrollata di spalle.
Anche perché si tratta di un fenomeno che
durerà, inevitabilmente!, ancora a lungo. Anzi,
un fenomeno che, se le cose nelle aree “calde” del mondo continueranno a peggiorare
come già stanno peggiorando, sarà destinato
ad intensificarsi. Oltre ogni altra considerazione bisogna poi ricordarsi sempre che chi, di
questi tempi, arriva in Italia galleggiando sulle
onde del Mediterraneo è un uomo come noi,
anzi ben più sfortunato di noi. Per chi è cristiano, inoltre, è pure qualcosa di più: “…ho
avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato…” (cfr. Mt
25). A queste parole non ci pare che Gesù abbia aggiunto: “esclusi i profughi del 2014”!
splendida cittadina ligure. Altra passeggiata
sul lungo mare, fino al porticciolo, per assaporare un buon pranzo.
Infine, dopo la sempre partecipata tombolata presso il Baretto, la gita pomeridiana a
Piazza con la visita al Museo della ceramica e
al Duomo con annessa pausa golosa all’“Antico Borgo” dove il “buon” Mattia ci accoglie
sempre con un occhio di riguardo. Ora ci attendono film e tombolate e poi… sarà Natale con un’altra bella festa!
Prossimi
appuntamenti
tate, dolci, frutta e caffè…Tutto eccellente ed
abbondante, servito da un piccolo esercito di
signore volontarie che, per premura e garbo,
sembravano appena sfornate dalla scuola alberghiera… ma con qualcosa in più: la gioia
e il piacere di essere al nostro servizio. Grazie
a tutti: alle cuoche, a chi ha aiutato e servito,
a don Giampaolo che ci ha onorati della sua
presenza e ci ha immortalati con la sua macchina fotografica… Un grazie particolare a
Emma che non disdegna la nostra età e che
porta avanti queste belle iniziative che affondano le loro radici negli anni lontani della
Parrocchia e che ricordano ogni volta alla co-
munità che gli anziani sono ancora una presenza viva nella Chiesa e, a loro modo, una
forza importante che sostiene e dà coraggio
a tutte le altre attività. Oltre a questa bella e
sempre gettonata festa, la terza età ha dato
inizio al proprio programma con una bella gita a Sestri Levante dove, nonostante le non
favorevoli previsioni atmosferiche, un caldo
sole e un cielo azzurro ci hanno accolti. Così
pure ci ha accolto, per la celebrazione eucaristica, l’antica e suggestiva chiesetta di San
Nicolò che, causa la sua ubicazione, abbiamo
faticato un po’ a raggiungere. Ma da lassù si
è poi goduto un panorama mozzafiato sulla
Venerdì 21 novembre ore 15.30
Film (Salone “don Bellisio”)
Venerdì 5 dicembre ore 15.30
Tombolata presso “Il Baretto”
Venerdì 12 dicembre ore 15.30
Film (Salone “don Bellisio”)
Venerdì 19 dicembre
Natale della terza età
Per i FILM vedi i titoli nell’apposita
rubrica! Vi aspettiamo numerosi e belli
“caldi” a tutti gli appuntamenti.
La Commissione per la terza età
l’amico
7
IN MISSIONE: evangelizzare
nel rispetto della diversità
“NON PENSARE MAI A DIO SENZA IL MONDO E NON PENSARE AL
MONDO SENZA CERCARE LA RAGIONE IN DIO” (Dietrich Bonhoeffer)
Lunedì 6 ottobre: ricordate questa data? È
trascorso ormai davvero molto tempo, ma sicuramente è rimasta intatta l’emozione
profonda che le parole di don PierMario Brignone, già missionario in Camerun, ha prodotto in chi ha partecipato quel giorno all’incontro con lui. La sua testimonianza, semplice
ma appassionata ed intensa, è stata un prezioso regalo per tutti noi, così come di profonda suggestione è stato sentirgli descrivere la
propria missionarietà come un prezioso regalo per se stesso. Raccontando la propria esperienza, il sacerdote saluzzese ha sottolineato
come da missionario abbia operato partendo
dal presupposto che il Vangelo, perché
profondamente sintonico con gli uomini, sia
presente in ogni persona umana, da subito e
da sempre. Alle popolazioni dei villaggi in cui
è stato inviato, ha quindi spiegato i perché
della fede, fonte di luce e guida nella vita di
tutti i giorni, mettendosi sulla loro stessa lunghezza d’onda culturale: “…il Vangelo è parola che non rompe con le tradizioni…”. Poi
occorre però aggiungere qualcosa d’altro,
qualcosa di veramente sostanziale come l’annuncio a tutti della loro condizione di figli di
Dio, perché questo significa dare dignità alle
persone. E questo è stato il punto di partenza
del mandato missionario di don PierMario,
che non ha nascosto paure e resistenze personali: lo spirito di obbedienza gli ha consentito di affrontare difficoltà e problemi tanto è
vero che ora, sulla distanza di tempo, vi accenna solo marginalmente, come se fossero
stati di poco conto o non li ricordasse quasi
più. In realtà - ci ha ancora detto - ognuno di
noi è missionario, perché con il Battesimo abbiamo tutti ricevuto una vera e propria “patente” in questo senso, ciascuno di noi può
quindi raccontare la salvezza operata da Dio
per tutti gli uomini e non è necessario essere
numerosi, ma fedeli e convinti. A noi, nella
nostra realtà locale, serviranno la riflessione e
la preghiera, condizione prima per poter sintonizzare il nostro cuore con le varie situazioni
del mondo, quelle che interpellano il nostro
senso di corresponsabilità. Tutti noi dobbiamo
essere esempio e modello di vita buona, con
il nostro modo di vivere possiamo essere testimoni o controtestimoni di fede perché, ci ricorda Papa Francesco, bisogna “…diffondere
il Vangelo sempre, eventualmente anche con
le parole…”.
DOPODICHÉ: PENSIERI PER RIFLETTERE
Oggi è tornata prepotente alla ribalta la discussione su integrazione, ospitalità, accoglienza,
ecc., delle diversità etniche da noi presenti in
misura sempre più importante. Il dono della
loro presenza accanto a noi deve essere ricambiato con altrettanti doni da parte nostra: il
dono dell’attenzione, per accorgersi degli altri; il dono dell’apertura, per accogliere le differenze degli altri; il dono della generosità,
per dare risposta ai loro bisogni.
I sacerdoti lavorano per te!
Dai loro il tuo aiuto!
I sacerdoti sono persone in carne ed ossa. Devono nutrirsi, vestirsi, avere tempi per un legittimo riposo, avere un’auto per muoversi (soprattutto per i servizi pastorali!)… Dunque hanno
bisogno di essere sussidiati economicamente, con soldi che non piovono dal cielo e … nemmeno dal Vaticano. Il sostentamento del clero è cosa diversa dall’ottoxmille, che non costa nulla a chi fa la scelta e può avere motivazioni anche solamente umanitarie. L’offerta per il sostentamento, invece, impegna direttamente le tasche dell’offerente, ed è in modo esclusivo destinata ad assicurare un decoroso modo di vivere ai sacerdoti, e produce, per chi lo vuole, effetti
diretti sul pagamento delle imposte
Quali effetti producono le offerte?
Innanzitutto un impegno personale. Occorre prelevare dal proprio bilancio la somma che s’intende destinare a tale scopo. Esistono delle profonde motivazioni di carattere teologico ed ecclesiale, che dovrebbero indurre al sostegno del clero. Però si ottengono anche alcuni vantaggi.
Il primo sta nella riduzione delle imposte da pagare. Conservando la ricevuta di pagamento,
l’offerta può esser dedotta (per non più di € 1.032,91) dal reddito imponibile, consentendo
un risparmio tanto maggiore quanto maggiore è l’aliquota massima applicata. Un altro vantaggio riguarda la collettività: se le offerte deducibili fossero sufficienti ad attribuire ai sacerdoti
quanto la Conferenza Episcopale Italiana stabilisce di anno in anno, il gettito dell’otto per mille
potrebbe essere destinato interamente alle opere di culto e di carità che la Chiesa compie.
Come si effettuano le offerte?
Ci sono quattro modi per contribuire al sostentamento dei sacerdoti: Versamento sul conto
corrente postale n. 57803009; versamento mediante carta di credito (CartaSì) chiamando il numero verde 800825000 o collegandosi al sito Internet www.sovvenire.it; versamento tramite
bonifico bancario; infine versamento diretto all’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero
(questo tipo di versamento si può fare anche in parrocchia durante gli orari di apertura
dell’Ufficio Parrocchiale. La parrocchia si occuperà di trasmetterlo alla Curia che rilascerà
la regolare ricevuta utilizzabile per la deducibilità dalla denunzia dei redditi).
DODICI MESI DI SOLIDARIETÀ
CARITAS e MISSIONI:
bilancio anno 2013-2014
Saldo al 31/10/2013:
euro 4.048,62
ENTRATE dal 01-11-2013 al 31-10-2014
Cassetta chiesa:
Giornata della Carità:
Contributi elargiti dalla Parrocchia prelevati dagli affitti degli immobili:
TOTALE ENTRATE:
1.908,91
4.100,00
3.600,00
22.766,92
USCITE dal 01-11-2013 al 31-10-2014
Acquisto generi alimentari:
Acquisto medicine e interventi sanitari:
Borsa lavoro:
Interventi speciali (contributi bollette di luce e gas, spese condominiali,
permessi di soggiorno, viaggi di lavoro, tasse governative…):
Contributi per affitti:
TOTALE USCITE:
Saldo al 31/10/2014:
50,00
1.320,73
730,00
14.658,43
3.600,00
20.358,96
2.407,96
MISSIONI
Offerte devolute, nello stesso arco di tempo: per le Missioni in generale
€ 1970,00; per le Adozioni a distanza € 12.818,00; per fratel Comino:
€ 4995,00; per Quaresima di fraternità € 3100,00; per interventi di
solidarietà straordinari (terremoti, alluvioni…): € 1970,00.
IN TOTALE nel corso dell’anno sono stati offerti per la carità e le
missioni euro:
47.619,92
Alcune considerazioni
Anche quest’anno l’apertura del Centro d’ascolto era molto attesa, e così come già comunicato, il giorno 17 di settembre si è iniziato il servizio con alcune novità:
• Si è intensificata la richiesta scrupolosa di documenti, che farà apparire forse persino
fiscali, ma che si ritiene necessaria per selezionare meglio gli utenti che veramente sono
in necessità.
• Per quanto la borsa spesa continui ad essere distribuita regolarmente ogni 15 giorni,
certi generi alimentari, come lo zucchero e l’olio vengono dati soltanto una volta al mese per evitare di acquistarne.
Nonostante questa “stretta di cinghia”, grazie sempre alla nascosta generosità di tanti
parrocchiani fedeli alla condivisione settimanale della “Cesta della solidarietà”, agli aiuti
della Croce Rossa e alle offerte “a sorpresa” di cui Maria Rosa è il tramite (pane-focacceverdure, ecc.), dal 17 settembre 2014 al 31 ottobre 2014, le borse assegnate sono state
116. I volontari del Centro di ascolto cercano di essere oculati e attenti agli interventi che
si effettuano ma, pur rispettando scrupolosamente il riserbo richiesto nell’assegnare i contributi in denaro per salvaguardare la dignità delle persone che lo ricevono, sono disposti
a far conoscere in privato, a chi lo desiderasse, con la massima trasparenza, i resoconti del
loro operato. Già il bilancio sopra esposto, dettagliato per quanto possibile, ne dà prova.
Si ringrazia
• Per le offerte in denaro;
• per le derrate raccolte nella cesta della condivisione ed in particolare per le confezioni di
zucchero, latte, olio, riso;
• per le zucche;
• alla Croce Rossa, per le graditissime derrate alimentari;
• a Maria Rosa e a Mario, per il servizio silenzioso e costante, preziosissimo.
Grazie anche a tutte le persone che nel silenzio e con fedeltà continuano a prestare servizio di raccolta e di distribuzione di indumenti e cose varie, servizio spesso snervante e
senza la minima umana gratificazione. Le preghiere dei parrocchiani accompagnino sempre il nostro lavoro e il Sacro Cuore ricolmi tutti del suo amore e delle sue benedizioni.
La citazione
“La testimonianza della carità è la via maestra dell’evangelizzazione” (Papa Francesco)
Gite 2015:
due occasioni da non perdere
Siamo ancora lontani dalla loro effettuazione ma circa le gite … è meglio portarsi avanti. Così chi desidera partecipare può già programmarsi. Nel 2015 torna la gita di due
giorni, il 25 e 26 aprile con un tuffo alla scoperta dettagliata di una delle più belle città
italiane, Firenze. In estate poi ci attende, dal 20 al 26 luglio, la verde e affascinante
Irlanda, terra di san Patrizio. A gennaio i programmi dettagliati.
8
l’amico
in Parrocchia
A PPUNTAMENTI
E INIZIATIVE
Avvento, Natale e
tempo di Natale
Il cammino della nostra comunità parrocchiale verso il Natale è caratterizzato come
sempre da appuntamenti di varia natura. Si va da quelli più spirituali, come le
novene per i bambini e gli adulti, a quelli più gioiosamente ricreativi. Sono tutti
importanti. Teniamoli presenti.
FIERA DEL DOLCE
Sabato 6 e domenica 7 dicembre alle varie Messe.
Portare i dolci in oratorio dalle ore 16.30 di venerdì.
Orario Sante Messe
Giorni festivi: ore 9.00 - 10.30 - 18.30
Il sabato o vigilia di feste: ore 18.30 – Giorni feriali: ore 8.00 - 18.30
Nella Chiesa della Riconciliazione (Sacra Famiglia): ore 16.30
Il sabato o vigilia di feste: ore 8.30
Ogni sabato adorazione dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.30
Orario dell’Ufficio Parrocchiale
Ogni giorno (da lunedì a sabato): ore 10-12 – il giovedì anche dalle 16 alle 18
Primo Venerdì del mese
Venerdì 5 dicembre - 2 gennaio - 6 febbraio
Dalle ore 8.30 alle ore 22: Adorazione Eucaristica nella Cappella feriale
Adorazione Eucaristica del Giovedì
Tutti i giovedì eccetto quello della settimana del Primo Venerdì, (Cappella feriale ore 17)
Incontri Giovanissmi
Il venerdì sera, ore 20.30
Incontro Famiglie
NOVENA DI NATALE PER I BAMBINI E I RAGAZZI
Da martedì 16 a martedì 23 dicembre alle ore 16.15 per le elementari e le medie
(solidarietà per fratel Comino).
NOVENA DI NATALE PER TUTTI
Da martedì 16 a martedì 23 dicembre alle 18.15: Eucaristia con canto della novena e
omelia.
NATALE DELLA TERZA ETÀ: venerdì 19 dicembre ore 15.30
Alle ore 15.30 preghiera e catechesi in Chiesa.
In oratorio segue la festa con gli auguri natalizi.
Celebrazione penitenziale comunitaria: lunedì 22 alle ore 18.15
Come sempre ci sarà un primo momento di celebrazione comunitaria a cui seguirà la
possibilità di celebrare individualmente il sacramento della confessione. Saranno presenti anche questa volta diversi sacerdoti. Invitiamo a partecipare e ad approfittare
dell’occasione per confessarsi, essendo praticamente impossibile ormai trovare
sacerdoti per altre ore della settimana.
Grandi spettacoli natalizi
Martedì 2 dicembre e 13 gennaio ore 9.30
Sabato 20 alle ore 21 i bambini e i ragazzi dell’oratorio metteranno in scena “Il soldato
e il violino”.
Martedì 24 alle ore 21.15 i giovanissimi della nostra parrocchia presentano il recital
“L’assassino è in teatro”.
Oratorio per i bambini e i ragazzi
Messa di mezzanotte e auguri in oratorio
Incontro Vedove
Ogni sabato dalle 14.30 alle 17.00
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Dal 18 al 25 gennaio - Domenica 25 ore 15: Celebrazione ecumenica
Adozioni a distanza
Ogni ultima domenica del mese, alla fine delle varie Messe
ANAGRAFE
BATTESIMI
• Avagnina Lisa di Andrea e Bodio Sara il 14 settembre
• Bangoura Finy Christelle di Jules e Camara Aissata il 14 settembre
• Fiumara Mattias di Maurizio e Guida Barbara il 14 settembre
• Briatore Mattia di Luca e Fissore Silvia il 26 ottobre
• Cuniberti Davide di Giovanni e Cavargna Luisa il 26 ottobre
• Oviasunyi Jennifer Osarugue di Mattheo e Loveth Joseph il 26 ottobre
• Rocca Leonardo di Enrico e Mancardi Annamaria il 26 ottobre
DEFUNTI
• Turco Elisabetta ved. Comino di ani 82 il 19 agosto
• Polverino Nunziata di anni 77 il 15 settembre
• Filippi Catterina in Marchisio di anni 86 il 29 settembre
• Bozzone Virginia di anni 100 il 30 settembre
• Lamberti Caterina di anni 79 il 17 ottobre
• Camandona Margherita ved. Mandrile di anni 93 il 1 novembre
• Arnaldi Pietro di anni 93 il 4 novembre.
Per avere una chiesa bella calda:
lavori terminati e … da pagare
A tutti, quando sopraggiunge l’inverno, piace entrare in una chiesa bella calda per la
Messa e per altre celebrazioni. Come già sapete per garantire tutto ciò abbiamo dovuto
rifare tutto quanto l’impianto di riscaldamento spendendo più di 50.000 euro. Una
spesa necessaria! Per coprire questa non piccola cifra contiamo sulla generosità dei
parrocchiani e di chi frequenta la nostra parrocchia. Ancora grazie di cuore a chi vorrà
generosamente dare il suo contributo e a chi lo ha già dato nelle scorse settimane!!!
N.B. Chi volesse contribuire attraverso un bonifico bancario può farlo con il
seguente riferimento: Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù – Mondovì c/o Banca
Alpi Marittime – IBAN: IT96G0845046481000100170004, specificando come
causale: Contributo per impianto riscaldamento.
La celebrazione più importante del tempo natalizio sarà come ogni anno la Messa di
mezzanotte. Al termine, come ormai da tradizione, siamo tutti invitati in oratorio per lo
scambio degli auguri accompagnato da un dolce e da una cioccolata calda.
Domenica11 gennaio. Solennità del Battesimo di Gesù
ore 15.45: Festa dei bambini da 0 a 6 anni. Memoria del Battesimo
ATTENZIONE: Mercoledì 24 dicembre non sarà celebrata la Messa delle ore 18.30
Il “Giardino
d’Inverno”…
torna a fiorire!!!
Domenica 16 novembre, 14 dicembre, 22 febbraio
Con la caduta delle prime foglie, i giardinetti si spopolano e i bimbi
rimangono chiusi nelle loro casette… Nient’affatto!!!! Ecco una proposta
per riempire di colore anche le giornate più grigie: il Giardino d’Inverno,
oratorio per i bimbi dai 4 ai 10 anni con tanti giochi e splendidi lavoretti
da portare a casa ogni volta! Un giovedì al mese, sotto la vigilanza di
alcune mamme e con la collaborazione di preparati animatori, i bimbi
possono divertirsi tutti insieme. Vi aspettiamo per il primo appuntamento
giovedì 20 novembre, dalle 16 alle 18, in oratorio!
OFFERTE
(ELENCHI AGGIORNATI AL 4 NOVEMBRE 2014)
5 euro 3 PP – 10 euro 16 PP – 20 euro 2 PP – 30 5 PP – 40 4 PP - 50 euro 1 PP – 90 euro 1 PP – personale
dell’Avis 50 euro – Coniugi Magliano per 55º di matrimonio 50 euro – Battesimo Avagnina Lisa i genitori
100 euro – Sismondo Roberto 50 euro – il nonno vigile 200 euro – Coniugi Aragno Pietro e Antonietta per
50º matrimonio 150 euro – Suff. Polverini Nunzia la figlia 20 euro – Suff. Catterina Filippi in Marchisio i
familiari 220 euro, i nipoti 180 euro – Blua Felicina 30 euro – Beccaria Angela 50 euro – Famiglia Beccaria
in Suff. 100 euro – Baudena Angelo 50 euro – Suff. Margherita Vivalda Chiera 100 euro – Suff. Teresa
Pagliano i nipoti 100 euro – Bertolino Graziella 50 euro – Battesimo Mattia Briatore i genitori 50 euro –
Suf. Defunti famiglia Baussone Boschetti 100 euro – Battesimo Cuniberti Davide i genitori 200 euro –
Battesimo Rocca Leonardo i genitori 30 euro – Suf. Lamberti Caterina i familiari 200 euro – signora Donotti
20 euro – Salvatico Maria 20 euro (continua)
Per il nuovo riscaldamento della Chiesa: 20 euro 1 PP – 50 euro 9 PP – 70 euro 1 PP – 100 euro 6 PP –
200 euro 1 PP – 1000 euro 2 PP – Bertone Cardone Maria 50 euro – Suf. Angelo Cameirana 30 euro –
Cuniberti Luciano 30 euro – Ugo Fortunata 50 euro – Vinai Lucia 50 euro – Campogrande Francesco 50
euro – Tulipano Montenegro Maria 50 euro – Dalmasso Marilena 50 euro – Bongiovanni Ana Maria 100
euro – Martinetti Piera 50 euro – Barberis Silvio 100 euro – Sig.ra Passaretta 50 euro – Pelazzo Giancarlo e
Luigia 100 euro – Galvagno Pietro 50 euro – Poggi Nella 50 euro – Gandolfi Severina 40 euro – Fam.
Vassallo Guido 300 euro – Fam. Turco Giuliano 100 euro – Verdesio Claudio 100 euro – Fam. Cugnod
Giorgio 100 euro – Una famiglia giovane 400 euro (continua)
Per l’Oratorio: 50 euro 1 PP – 1000 euro 1 PP (continua)
Per la Caritas: 20 euro 1 PP – 300 euro 1 PP – Franca in suff. Nini Chionetti 40 euro (continua)
Per Fratel Comino: 100 euro 1 PP (continua)
Raccolte particolari: Giornata missionaria euro 1130
don Giampaolo e il CAE ringraziano per la generosità