Sui cellulari. Botta e risposta fra un padre e una figlia

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Sui cellulari. Botta e risposta fra un padre e una figlia
Sui cellulari. Botta e risposta fra un padre e una figlia
Aiuto, ho una figlia
teledipendente!
Dovessi chiamarla con un soprannome la chiamerei Nokia, essendo
ormai un tutt’uno con quel cellulare!
Il cell? La mia vita
E’ stato un crescendo inarrestabile
da quella prima volta – un colpo di
fulmine! - ora non si separano più, si
amano perdutamente… lei e il cell, il
cell e lei! Se lo porta appresso sempre e dovunque, come un appendice
del suo corpo, una protesi: chiama
ed è chiamata in continuazione, spia
ed è spiata. Mi viene in mente quella
famosa barzelletta sul matto che si
porta al guinzaglio lo spazzolino da
denti convinto che sia il suo cagnolino…
Adesso poi che ha attivato una suoneria che parla…(allora sarà una
“parlerìa”, no?): “Drin drin, rispondi!... Allora rispondi?... C… rispondi
sì o no?” strilla in un crescendo minaccioso una voce da maschio vagamente rintronato, e lei si precipita
un po’ per rispondere, un po’ per
zittire quella diavoleria. Sì, sì, lo so,
dentro quella scatolina c’è di tutto: la
macchina fotografica, la telecamera,
i video, i giochi, le musiche, gli appunti, gli allarmi, le sveglie, fra un
po’ – leggo - ci saranno anche i film,
le partite di calcio e i tg (ce ne sarà
anche uno con un piccolo frigo
bar?). E allora, perché non coccolarlo, vezzeggiarlo, curarlo come un
nuovo, ma più generoso, tamagochi? Perché non tenerselo in grembo
come una volta le nostre donne contadine il baco da seta? Chi ti offre di
più? Un gattino? Un cagnolino? Un
peluche? Un amico, un’amica?
Giammai! Io che ho il sonno leggero
lo sento chiamare o vibrare alle ore
più incredibili, sei a pranzo da amici
e almeno un paio di volte tocca andare al bagno (come a scuola, ormai, dove si va per messaggiare e
massaggiare), ti fai un po’ di riguar-
do per certi film col bollino rosso e
zac! arrivano sul “cucciolo” le porcherie più spinte, magari accompagnate dal ballodelquaqua (tanto per
mimetizzarle un po’ alle orecchie dei
genitori bamba, che magari si godono all’i dea che anche la figlia apprezzi quel ritmo a loro tanto famigliare…). Insomma, ho una una figlia
tre metri sopra il cell!!! Chi me la
riporterà sulla terra?
Diego Leoni
Ma come farei senza il mio cellulare???
Io e il mio NOKIA siamo inseparabili:
ci dormo, ci mangio, ci gioco… ma
soprattutto quello che sembra un
aggeggino elettronico è il più grande
centro di comunicazione che possa
esistere al mondo! A cos’altro potrei
paragonarlo?
Al giardino della scuola durante la
ricreazione?
Al corso principale del paese?
Al Millennium?
Ma no! Il cellulare è molto di più! Il
cellulare è la vita: una vita virtuale,
dove puoi conoscere milioni di persone! Ad esempio: vai al mare, conosci molti tuoi coetanei… il tempo
passa ed è ora di tornare a casa:
che fai per non perderli? Gli dai il tuo
indirizzo? Il tuo numero di casa? Ma
dai, FIGURIAMOCI! Tutti sanno che
certi a voce non sono capaci di dire
niente ma attraverso il cell possono
riferire cose che altrimenti non si
sognerebbero neanche!!!
La sera, a letto, quando tutti i genitori pensano che il proprio figlio sia già
nel mondo dei sogni, inizia la vera
vita: e senti persone che magari non
ti ricordi neanche di aver conosciuto!
E così si inizia a messaggiare (che
per i poveri portafogli dei genitori è
la FINE!) con tutti e di più fino a notte inoltrata…
Aspettiamo con ansia l’e state e l’inverno quando nei tabacchini escono
le Summer e le Christmas che ci
permettono di inviare GRATIS 100
sms e 100 mms AL GIORNO!!!
E allora ci si scatena! A tavola, al
campo, A SCUOLA, al mare, al par-
co, in piscina, si messaggia e ci si
diverte tantissimo.
Quindi il cell non è uno stupido oggetto che crea dipendenza (come
dicono molti genitori, fra cui MIO
PAPA’) ma è TUTTO.
Dare una definizione è difficile, perciò me la cavo con poche parole: IL
CELL È TUTTO, È LA VITA, È IL
FUTURO!!
Neonati, giovani, adulti, anziani…
tutti dovranno, per non dire devono,
capire che il FUTURO è il cell.
Ragazzi! A scuola ci dicono sempre
“Il futuro è nelle vostre mani!” E allora, cosa aspettiamo? Eliminiamo tv,
stereo, computer, posta, telefono
fisso… è ora di capirlo: IL FUTURO
È RACCHIUSO NEI CELLULARI!!!
Telefono azzurro, il Trentino Alto
Adige al 14esimo posto nelle
richieste di aiuto
periodo compreso fra luglio e marzo
2006 che emerge dal rapporto di Telefono Azzurro, diffuso nei giorni
scorsi. In totale, negli anni compresi
dall’a nalisi, il numero di consulenze
offerte ai ragazzi della regione rappresenta circa l’1,7% del dato complessivo nazionale. Una cifra che ci
pone al quattordicesimo posto nella
classifica nazionale sulle richieste
d’aiuto. Nel 65,1% dei casi, a telefonare al centro di ascolto è stata una
ragazza, nel 34,9% un maschietto.
Per quanto riguarda l’età, le richieste
di aiuto sono arrivate soprattutto dai
ragazzi dagli 11 ai 14 anni.
Clara Leoni
Disegni di Tazio
Negli usa i colossi dei giocattoli lanciano apparecchi
barbie e walkie taper per i
minori di dodici anni. Ma in
Italia è anche peggio perché
un bambino su due, tra i 9 e
i 12 anni, ha il cellulare! Grazie mamma! Grazie papà!
Moda
Guarda guarda!!! Pare che la
Lonsdale,
di gran
moda anche qui da noi, stia riscuotendo gran successo presso
A chiedere aiuto sono soprattutto le
bambine, nella fascia d’età compresa
tra gli 11 e i 14 anni. Telefonano per
parlare dei problemi relazionali con i
genitori (31,4% dei casi) e con i compagni di classe (21,7%). Ma anche
per il solo bisogno di sfogarsi con
Hitler, la
. Per qualcuno (13,8%), per lamentarsi
delle difficoltà a scuola (6,3%), percorrere ai ripari, l’azienda inglese ché hanno paura (7,7%). È questo il
si è rifiutata di fornire i propri pro- quadro del Trentino Alto Adige per il
Nsdap
dotti agli outlet tedeschi dove i
gruppi di estrema destra sono
soliti fare acquisti, e ha cercato di
migliorare la propria immagine
sponsorizzando alcune campagne per i diritti degli immigrati e
dei gay.
gruppi razzisti e
neonazisti. Ma perché
mai? Le lettere centrali del nome
nsda
del marchio,
, sono
riconosciute dai sostenitori dell’estrema destra come le iniziali
quasi complete - tranne una lettera - del partito nazista di Adolf
Giugno 2006
La vetrina di un negozio di Rovereto
Vucumprà
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