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Dr. Luca La Fauci
Biologo Nutrizionista &
Tecnologo Alimentare
Lezione 7
ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI
QUADRO LEGISLATIVO
L’etichetta è la “carta di identità del prodotto”
La prima direttiva quadro di armonizzazione risale al 1978
(Direttiva 79/112/CEE), che è stata recepita in Italia dal
Decreto Legislativo 1992 ed ha subito, negli anni, numerose
modificazioni, fino ad arrivare alle Direttiva 2000/13/CE
(recepita in Italia mediante il D. Lgs n. 181/2003).
Le varie direttive comunitarie sull’etichettatura hanno
certamente contribuito all’armonizzazione
della disciplina in materia in vigore nei diversi Stati membri.
ETICHETTA
insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di
fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che
si riferiscono al prodotto alimentare
• deve assicurare la corretta e trasparente informazione
del consumatore;
• non deve indurre in errore l’acquirente sulle
caratteristiche del prodotto alimentare;
• non deve attribuire al prodotto effetti o proprietà che
non possiede;
• non deve suggerire che il prodotto possiede
caratteristiche particolari, quando tutti i prodotti analoghi
possiedono caratteristiche identiche;
• non deve attribuire al prodotto proprietà atte a prevenire,
curare o guarire una malattia
Indicazioni dei prodotti
preconfezionati
1- La denominazione di vendita
2- L’elenco degli ingredienti
3- La quantità netta o la quantità nominale
4- Il termine minimo di conservazione o la
data di scadenza
5- Il responsabile commerciale e la sede del
fabbricante o del confezionatore o del venditore;
6-la sede dello stabilimento di produzione o di
confezionamento
7- Il titolo alcolometrico volumico
Indicazioni dei prodotti
preconfezionati
8- Il lotto di produzione
9- La modalità di conservazione e di
utilizzazione e le istruzioni per l’uso
10- L’origine e la provenienza
11- La marchiatura di identificazione e la
bollatura sanitaria
DENOMINAZIONE DI VENDITA
• prevista dalle disposizioni della Comunità
europea;
• nome consacrato da usi e consuetudini;
• descrizione del prodotto;
• indicazione sullo stato fisico in cui si trova il prodotto o al
trattamento subito ( se l’omissione comporta confusione).
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Esempio yogurt
LA DENOMINAZIONE COMMERCIALE “YOGURT”
• Riservata ad un prodotto che contiene lattobacilli vivi
e questi devono essere almeno 100 milioni per
grammo alla produzione e 1 milione al momento del
consumo (più il tempo passa e più i lattobacilli dello
yogurt diminuiscono fino a scomparire).
In assenza di lattobacilli, si tratta di prodotti a base
di latte fermentato e non di yogurt.
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INGREDIENTI
Qualsiasi sostanza, compresi gli additivi, utilizzata
nella preparazione del prodotto
Sono sempre indicati in ordine di peso decrescente
al momento della loro utilizzazione
Se l’etichetta mette in rilievo la presenza o il
limitato tenore di un ingrediente, di questo
deve essere indicata la quantità in percentuale
Gli ADDITIVI sono ingredienti
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ADDITIVI
Sostanze prive di valore nutritivo impiegate per
conservare le caratteristiche del prodotto, per
evitarne l’alterazione spontanea, per esaltarne
aspetto, sapore, odore o consistenza.
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ADDITIVI
•
•
•
•
•
•
Conservanti (ac. sorbico, nitriti, nitrati, solfiti, ac ascorbico)
Stabilizzanti,addensanti,gelificanti,emulsionanti
Esaltatori di sapidità
Agenti di rivestimento
Sali di fusione
vari
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INGREDIENTI
Un ingrediente composto deve essere seguito
dall’enumerazione dei propri componenti
La quantità di acqua aggiunta può non essere
menzionata fra gli ingredienti se non supera, in peso,
il 5% del prodotto finito
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QUANTITA’
Quantità netta di un preimballaggio è la quantità
che esso contiene al netto della tara.
Quantità nominale la quantità media che tiene in
considerazione il sistema di tolleranze previsto dalle
disposizioni metrologiche in materia e dei relativi
controlli.
Peso sgocciolato indica che l'alimento solido è
immerso in un liquido, quindi deve esserne indicata
la quantità "peso sgocciolato" oltre al peso netto.
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QUANTITA’
La quantità dei prodotti alimentari preconfezionati
deve essere espressa in litro, centilitro, millilitro,
chilogrammo o grammo
Tale indicazione non è obbligatoria per i prodotti
alimentari venduti a pezzo o a collo
se immerso in liquido di governo “peso sgocciolato”
TMC: Termine Minimo di Conservazione
E’ la data entro la quale il prodotto conserva le
sue qualità specifiche in adeguate condizioni
di conservazione
“ da consumarsi preferibilmente entro”
Può essere espresso con:
giorno e mese per i prodotti che si conservano
meno di tre mesi
mese e anno tra tre e diciotto mesi
anno più di diciotto mesi
Data di scadenza
E’ la data entro la quale il prodotto deve essere
consumato
“ da consumarsi entro”
È vietata la vendita dei prodotti che riportano
la data di scadenza superata.
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Azienda Produttrice
• Sui prodotti alimentari
preconfezionati devono essere
riportate indicazioni quali “il
nome o la ragione sociale o il
marchio depositato e la sede o
del fabbricante o del
confezionatore o di un
venditore stabilito” nell’Ue
nonché “la sede dello
stabilimento di produzione o
di confezionamento”.
• Si tratta di informazioni
indispensabili per risalire ai
responsabili nell’eventualità di
una frode.
Il D. Lgs n. 109/1992 prevede che in
etichetta debba figurare
alternativamente il nome:
• del produttore e della sua sede
(località ed indirizzo);
• del confezionatore e della sua sede
(località ed indirizzo);
• del venditore e della sua sede
(località ed indirizzo), purché
stabilito in uno degli Stati
membri.Sull’etichetta deve,
quindi, figurare almeno uno dei
nomi dei tre soggetti indicati.
Nulla vieta che compaiano
tutti e tre.
Sede dello stabilimento
• Può essere omessa se è riportato il bollo
sanitario
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Lotto
Insieme di unità di vendita prodotte, fabbricate o
confezionate in circostanze praticamente identiche
L’indicazione del lotto permette una rapida
identificazione di prodotti eventualmente pericolosi dal
punto di vista sanitario e consente di dirimere più
facilmente controversie negli scambi nazionali ed
internazionali.
Non è richiesto quando TMC o data di scadenza
figurano con la menzione almeno del giorno e del mese
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Modalità indicazione delle
menzioni obbligatorie
Nello stesso campo visivo devono figurare:
• Denominazione
• Quantità
• Tmc o scadenza
• Titolo alcolometrico
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L’origine e la provenienza
I prodotti alimentari preconfezionati destinati al consumatore devono riportare l’indicazione del
“luogo di origine o di provenienza, nel caso in cui l’omissione possa indurre in errore l’acquirente
circa l’origine o la provenienza del prodotto”.
Non si tratta, quindi, di un’indicazione assolutamente obbligatoria, ma si rivela indispensabile nel
caso di alimenti che si presentano sul mercato con caratteristiche merceologiche o di qualità
diverse, in relazione al luogo di origine del prodotto.
Si pensi, ad esempio, ai prodotti a denominazione di origine
DOP. Denominazione di Origine Protetta identifica un prodotto agroalimentare le cui
fasi di produzione, elaborazione e trasformazione avvengono in un’area geografica
determinata.
In Piemonte hanno conseguito questa attestazione nove formaggi e un salume
IGP. Indicazione Geografica Protetta identifica un prodotto agroalimentare di cui
almeno una delle fasi di produzione, elaborazione e trasformazione avviene in
un’area geografica determinata. Il collegamento tra prodotto alimentare e
territorio è quindi più blando rispetto al segno DOP
STG. Specialità Tradizionale Garantita. E’ un marchio volto a valorizzare la
composizione tradizionale di un prodotto o un metodo tradizionale di
produzione. Esso non attesta l’origine di un prodotto. In Italia ha conseguito
l’STG la Mozzarella
L’origine e la provenienza
I prodotti alimentari preconfezionati destinati al
consumatore devono riportare l’indicazione del “luogo
di origine o di provenienza, nel caso in cui l’omissione
possa indurre in errore l’acquirente circa l’origine o la
provenienza del prodotto”.
Non si tratta, quindi, di un’indicazione assolutamente
obbligatoria, ma si rivela indispensabile nel caso di
alimenti che si presentano sul mercato con
caratteristiche merceologiche o di qualità diverse, in
relazione al luogo di origine del prodotto.
L’origine e la provenienza
DOP
Denominazione di Origine Protetta
identifica un prodotto agroalimentare le cui fasi di
produzione, elaborazione e trasformazione
avvengono in un’area geografica determinata.
In Piemonte hanno conseguito questa
attestazione nove formaggi e un salume
L’origine e la provenienza
IGP
Indicazione Geografica Protetta
identifica un prodotto agroalimentare di cui almeno una delle
fasi di produzione, elaborazione e trasformazione avviene in
un’area geografica determinata.
Il collegamento tra prodotto alimentare e territorio è quindi più
blando rispetto al segno DOP
L’origine e la provenienza
STG
Specialità Tradizionale Garantita
marchio volto a valorizzare la composizione tradizionale di un
prodotto o un metodo tradizionale di produzione.
Esso non attesta l’origine di un prodotto.
L’origine e la provenienza
DOCG
Denominazione di Origine Controllata e Garantita
Indica il particolare pregio qualitativo di alcuni vini DOC italiani
di notorietà nazionale e internazionale, che soddisfano alcuni
requisiti particolari (imbottigliamento nella zona di produzione e
in recipienti di capacità inferiore a 5 litri).
DOC
Denominazione di Origine Controllata
Indica vini di qualità originari di zone delimitate (che devono
essere richiamate nel nome), che rispettano specifici requisiti
e sono immessi al consumo soltanto dopo analisi chimiche e
sensoriali. La disciplina di produzione è piuttosto rigida. In
Piemonte hanno conseguito questo riconoscimento 45 vini.
Dichiarazione allergeni
Secondo la Direttiva europea 2003/89/CE recepita dal Decreto
Legislativo 8 febbraio 2006,n.114, i produttori sono obbligati ad
indicare in etichetta gli ingredienti e le sostanze responsabili di allergie
ed intolleranze alimentari. Il legislatore comunitario consente di non
indicare i singoli ingredienti dei prodotti composti quando essi
costituivano meno del 2% del prodotto finale (prima era 25%).
Con riferimento agli allergeni, è stato redatto un elenco di sostanze
utilizzate nei prodotti alimentari ed aventi un potenziale allergico
accertato scientificamente.
Tale elenco è soggetto a periodici aggiornamenti e revisioni. Ogni
sostanza appartenente all’elenco dei potenziali allergeni o derivata da
questi, qualora sia utilizzata nella preparazione di alimenti e sia
presente nel prodotto finito (anche se in forma alterata), deve essere
indicata sull’etichetta con il nome della sostanza (ad esempio, nocciole).
Se la denominazione di vendita del prodotto o dell’ingrediente contiene
il nome della sostanza allergenica, questa non necessita di essere
ripetuta (ad esempio, farina di grano tenero, proteine del latte etc.).
ALLERGENI
D.Lvo 114 del 2006
• Cereali contenenti glutine (grano, segale, orzo,
avena, farro, kamut) e prodoti derivati
• Crostacei e prodotti derivati
• Pesce e prodotti derivati
• Uova e prodotti derivati
• Arachidi e prodotti derivati
• Soia e prodotti derivati
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ALLERGENI
D.Lvo 114 del 2006
• Latte e prodotti derivati
• Frutta a guscio (mandorle, noci, nocciole ecc.)
e prodotti derivati
• Sedano e prodotti derivati
• Senape semi di sesamo e prodotti derivati
• SO2 E SOLFITI in concentrazioni superiori a
10mg/Kg o 10 mg/l espressi come SO2
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CODICE A BARRE
Nel 1977, 12 Paesi Europei, tra cui l’ITALIA decisero di
dare vita ad una Organizzazione, con sede a Bruxelles,
che chiamarono :
EAN (European Article Numbering)
Con l’OBIETTIVO di attuare a livello Internazionale un
sistema unico di identificazione dei beni di consumo
attraverso Codici e Simboli
L’Ente Italiano che si occupa dell’attribuzione dei codici è
l’INDICOD.
CODICE A BARRE
Il Sistema EAN prevede che ad ogni prodotto venga
attribuito un codice di identificazione composto da 13 cifre
ed una corrispondente rappresentazione grafica di 30 barre
parallele intercalate da spazi di varia ampiezza, destinate a d
una lettura ottica.
CODICE A BARRE
13 CIFRE
Codice di Controllo
Logarittimo dell’intero
Numero
(2c) Prefisso EAN
Identifica il Paese
Italia
3IT001CT002
(5c) Codice Produttore
Possessore del Marchio
Assegnato dall’INDICOD
(5c) Codice del Prodotto
Assegnato dal Produttore
Prefissi EAN: (80) Italia, (30) Francia, (57) Danimarca,
(45/49) Giappone, (73) Svezia, (87) Olanda…
Simboli e pittogrammi ambientali
per facilitare la raccolta,il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli
imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori
sulle destinazioni finali degli imballaggi.
Indica il materiale utilizzato ed è talvolta abbinato a un
numero e/o a una sigla che permette il riconoscimento del
materiale utilizzato. Può essere utile per eseguire una
separazione più specifica dei rifiuti al momento della
raccolta differenziata. Numero e sigla sono codificati dalla
Decisione della Commissione Europea n. 97/129/CE.
Indica che l’imballaggio è riciclabile e/o è costituito da
materiale riciclato. Può riportare l’indicazione della
percentuale di materiale riciclato presente. I requisti d’uso
e di applicabilità sono regolati dalla norma ISO 14021, ma
non è prevista alcuna procedura di certificazione
Simboli e pittogrammi ambientali
Consiglia lo smaltimento responsabile degli imballaggi
negli appositi raccoglitori. In Italia, era previsto
dall’abrogato D. M. del 28 giugno 1989 ed era
obbligatorio in alternativa alla dicitura “Non disperdere
nell’ambiente dopo l’uso”. È ancora utilizzato
volontariamente in numerosi prodotti.
Simboli e pittogrammi ambientali
Indica il tipo di materiale utilizzato per l’imballaggio.
L’uso di tale simbolo è a carattere volontario.
La sigla inserita nel cerchio o nell’esagono regolare è
codificata da apposito decreto.
Indica che il materiale utilizzato per l’imballaggio è specifico
per il contatto con prodotti alimentari. Il simbolo può essere
riportato in alternativa alla dicitura “per contatto con i prodotti
alimentari” o a un’indicazione specifica del suo impiego (ad
esempio, bottiglia per vino). Il Regolamento CE n.1935/2004
ne prevede l’obbligatorietà, tuttavia, per quegli oggetti che,
per le loro caratteristiche, sono chiaramente destinati ad
entrare in contatto con i prodotti alimentari, l’indicazione è
facoltativa.
Il simbolo “e” indica che il produttore o il confezionatore,
nell’effettuare il confezionamento, ha ottemperato a tutte le
disposizioni metrologiche comunitarie.
I prodotti contrassegnati dalla lettera “e”, quindi,
sono considerati “preimballaggi “CE” e possono
essere commercializzati in tutta la
Comunità Europea
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L’etichettatura di alcune categorie di prodotti
Accanto ad una generale disciplina sull’etichettatura,
applicabile a tutte le categorie di prodotti alimentari, vi è
una specifica normativa relativa ad alcune tipologie di
alimenti.
Uno degli obiettivi della normativa di settore è quello di
fornire, attraverso una puntuale etichettatura, una
rigorosa descrizione dell’alimento, dei suoi componenti e
delle funzioni che questo può svolgere, non trascurando,
eventuali precauzioni alla sua assunzione.
L’etichettatura di alcune categorie di
prodotti
Acqua minerale
Cioccolato
Prodotti alimentari particolari :
omogeneizzati
integratori alimentari
Carne:
marchiatura di identificazione
bollo sanitario
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Acque Minerali Naturali
In Italia, la normativa sulle acque minerali naturali è di antica data e le prime
indicazioni sull’acqua risalgono al 1901 (Regio Decreto 3 febbraio 1901, n. 45).
Successivamente, si sono susseguite numerose norme che hanno regolamentato il
settore. In ambito comunitario, la disciplina è stata portata dalla Direttiva 80/777/CEE
(e successive modifiche) che è stata recepita in Italia dal D. Lgs n. 105/1992.
L’art. 1 di questo decreto legislativo considera acque minerali naturali quelle acque
che:
• hanno origine da una falda o da un giacimento sotterraneo;
• provengono da uno o più sorgenti naturali o perforate;
• hanno caratteristiche igieniche particolari;
• hanno, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute.
Le acque minerali naturali si distinguono dalle ordinarie acque potabili per purezza
originaria, per conservazione, per tenore di sali minerali e per i loro effetti.
Il residuo fisso è una delle prime voci da controllare in etichetta ed esprime la quantità
di sali disciolti in un litro d’acqua. Esso viene convenzionalmente calcolato a 180°e il
suo valore viene riportato generalmente in milligrammi per litro (mg/l).
Acque Minerali Naturali
In base al residuo fisso l’acqua minerale naturale si distingue in:
“oligominerale” o “leggermente mineralizzata” (residuo fisso non
superiore a 500 mg/l): favorisce la diuresi e contiene poco sodio e
quindi può essere indicata nei casi di ipertensione.
“minimamente mineralizzata” (residuo fisso, non superiore a 50
mg/l): è un’acqua “leggera”, stimola la diuresi ed è particolarmente
indicata perla ricostituzione di latte ed alimenti per l’infanzia.
“ricca di sali minerali”: (residuo fisso superiore a 1.500 mg/l): è
un’acqua terapeutica, ricca di sali, da bere sotto controllo medico.
“mediominerale: (residuo fisso compreso tra 500 e 1.500 mg/l): è
utile in estate o durante la pratica di attività sportive, perché
consente di reintegrare i liquidi ed i minerali persi con la sudorazione
ANALISI CHIMICA E CHINMICO FISICA
eseguita il 15 aprile 2003
CARATTERISTICHE CHIMICHE E
FISICHE DIVERSE
Temperatura dell’acqua sorgente °11,4
Ph alla sorgente
8,2
Conduttività a 20°C
µS/cm265
Residuo Fisso a 180°C
mg/l 132
Anidride carbonica libera
Alla sorgente CO2
mg/l 8,0
SOSTANZE DISCIOLTE ESPRESSE IN mg/l
Calcio
50,8
Solfati
28,4
Cloruri
17,6
Magnesio
4,9
Sodio
12,8
SORGENTE FANTASIA
Prova
acqui
sto
Acqua
sottoposta a
tecnica di
ossidazione
all’aria arricchita
di Ozono
PET
1,5 l e
Aprile 2003
MICROBIOLOGICAMENTE PURA
Conservare al riparo dalla luce
ACQUA OLIGOMINERALE NATURALE
L31210215
DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO FINE MESE ANNO
Acqua Fantasia
Ditta Fantasia S.p.A. - Stabilimento
sito
in via Rudi, 4 - località Tizia (Roma)
Vendita autorizzata
con D.M. Salute n. 15 del 10/01/2004
Acque Minerali Naturali
Indicazioni obbligatorie:
1.la denominazione legale “acqua minerale naturale”;
2.il nome commerciale dell’acqua minerale naturale;
3.l’indicazione della composizione analitica, risultante dalle analisi effettuate, con i
componenti caratteristici;
4.la data in cui sono state eseguite le analisi e il laboratorio presso il quale dette analisi sono
state effettuate;
5.il contenuto nominale;
6.i titolari dei provvedimenti di riconoscimento e di autorizzazione alla utilizzazione;
7.il termine minimo di conservazione;
8.la dicitura di identificazione del lotto;
9.informazioni circa gli eventuali trattamenti consentiti;
10.la dicitura “e” indicante che la quantità è stata controllata ai sensi della normativa europea.
Indicazioni facoltative:
1.codice a barre;
2.il simbolo del Polietilenentereftalato;
3.pittogramma ambientale;
4.indicazioni per la corretta conservazione del prodotto
Acque Minerali Naturali
1.Altre Indicazioni utili...
Sulle etichette o sui recipienti delle acque minerali naturali possono essere riportate
una o più indicazioni di massima sugli effetti più caratteristici (“può avere effetti
diuretici”, “stimola la digestione” ecc.) ma non, per legge, il riferimento esplicito a
proprietà curative o di prevenzione. La scritta “microbiologicamente pura”
garantisce che l'acqua non contenga alcun microrganismo pericoloso.
Terminologie e Avvertimenti
PH: è un parametro che misura l’acidità dell’acqua. Se il valore è 7, l’acqua è neutra: più il valore
è inferiore a 7 e più l’acqua è acidula; più è superiore a 7 e più l’acqua è alcalina. Quando c’è
anidride carbonica, l’acqua è acidula perché questo gas si scioglie in acqua come acido
carbonico.
NITRATI E NITRITI: sono tra i parametri maggiormente tenuti sotto controllo. Il limite massimo
consentito per i nitrati è 45 mg/l e 10 mg/l per l’infanzia, mentre per i nitriti – che dovrebbero
essere assenti – il limite massimo consentito è 0,02 mg/l.
RISULTATI ANALITICI: l’elenco dei singoli minerali espressi in ioni, cioè la composizione
dettagliata del residuo fisso.
DUREZZA: è il valore del calcare sciolto nell’acqua espresso in “gradi francesi”: quindi più il
valore è alto e più l’acqua è calcarea.
CONDUCIBILITÀ ELETTRICA: È una controprova del residuo fisso poiché più minerali ci sono
e più l’acqua permette il passaggio di una corrente elettrica. E’ espressa in micro Siemens al cm.
(µ S/cm). Una maggiore quantità di elettroliti significa alta concentrazione di minerali, valori bassi
(sotto 100µ S/cm) sono tipici, invece, di acque povere di sali: le oligominerali.
Cacao e Cioccolato
• A La denominazione di vendita indica l’esatta tipologia di cioccolato
che si sta acquistando (tavoletta, pralina, ecc.): TAVOLETTA DI PURO
CIOCCOLATO SUPERIORE AL LATTE
• B Il termine PURO può essere apposto per indicare che il prodotto
non contiene grassi vegetali diversi dal burro di cacao
• C Il termine SUPERIORE è una delle espressioni relative a criteri di
qualità (ve ne sono altre quali ad esempio: fine, finissimo, extra) che
possono essere utilizzate quando il contenuto degli ingredienti
principali è aumentato rispetto alla ricetta base.
• D L’espressione cacao …% minimo indica il tenore di sostanza secca di
cacao: (cacao 35% minimo)
• E La lista degli ingredienti indica i componenti del prodotto elencati
in ordine ponderale decrescente: Ingredienti: cioccolato superiore al
latte: zucchero, pasta di cacao, latte in polvere, burro di cacao,
emulsionante: lecitina di soia, aromi.
Cacao e Cioccolato
• F Nome e Sede del produttore o confezionatore o venditore del
prodotto: Prodotto da WXY S.p.A. Sede e Stabilimento a Roma.
• G Modalità di conservazione più idonee al prodotto: Conservare in
luogo fresco e asciutto.
• H Termine minimo di conservazione: DA CONSUMARSI
PREFERIBILMENTE ENTRO: 30/APR/2005.
• I La tabella nutrizionale fornisce informazioni circa il valore
energetico e i principali nutrienti del prodotto: INFORMAZIONI
NUTRIZIONALI (Valori medi per 100 g): Valore energetico 2.360 Kj
(567 Kcal) - Proteine 7,0 g - Carboidrati 44,2 g - Grassi 40,3 g
• J Quantità del prodotto al netto dell’imballaggio per prodotti
superiori a 30 g: 125g e
• K Codice a barre fornisce indicazioni leggibili per rilevatori
elettronici riferibili al produttore e all’articolo venduto presso la
distribuzione.
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Prodotti alimentari particolari
Esempio di etichettatura di prodotto destinato
all’infanzia
• Denominazione di vendita accompagnata dall’indicazione
delle caratteristiche nutrizionali particolari e dall’indicazione
della destinazione: OMOGENEIZZATO A base di banana, mela,
biscotti e miele. Da 6 mesi
• Gli elementi particolari della composizione qualitativa e
quantitativa: Confezionato sottovuoto per una conservazione
naturale. Prodotto con frutta e cereali. Con vitamina C,
altamente digeribile. Senza residui d’aria. Per vasetto (120 g)
Minerali 0.6 g Sodio 21.6 mg Vitamina C 72 mg
• Valori nutrizionali medi: Per vasetto (120 g) Valore energetico
kJ 516
• Il tenore di glucidi, protidi e lipidi per 100 g di prodotto
commercializzato e per quantità proposta da consumare:
Proteine (Nx6,25) 1,3 g Carboidrati (p.d.) 27,7 g Grassi 0,6 g
Integratore alimentare
• Termine “integratore alimentare”, la categoria degli
integratori alimentari e/o il nome dell’alimento e la
quantità di ogni alimento (in forma numerica o di
percentuale rispetto alla dose giornaliera raccomandata
dal produttore)
• Dose giornaliera consigliata per il prodotto e avvertenza
sui rischi per la salute in caso di dose eccessiva:
• Dichiarazione dalla quale risulta che l’integratore non si
sostituisce ad una alimentazione variata
• Avvertimento indicante che i prodotti devono essere
tenuti fuori dalla portata dei bambini piccoli
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PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
Marchiatura di identificazione e bollo sanitario
• Gli operatori del settore agroalimentare possono
immettere sul mercato prodotti di origine
animale, fabbricati all’interno dell’Ue, solo se
questi sono stati preparati e manipolati in
stabilimenti aventi i requisiti richiesti dal
Regolamento CE.
• Tale Regolamento richiede l’applicazione di un
bollo sanitario o di un marchio di identificazione.
PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
Marchiatura di identificazione e bollo sanitario
Il marchio di identificazione deve avere forma ovale, essere leggibile e
indelebile,e i suoi caratteri devono essere facilmente decifrabili. Deve
riportare il nome del Paese in cui è situato lo stabilimento (indicato per
esteso o mediante un codice a due lettere conforme alla norma ISO
pertinente), il numero dello stabilimento e l’abbreviazione CE, EC, EF,
EG, EK o EY, qualora sia applicato in uno stabilimento situato in uno dei
Paesi membri.
Il marchio di identificazione, apposto prima che il prodotto lasci lo
stabilimento, è applicato direttamente o tramite etichetta sul prodotto,
sull’involucro o sull’imballaggio
Codice ISO del Paese in cui è situato lo stabilimento
Codice di riconoscimento dello stabilimento
Abbreviazione di Comunità europea
IT
1765 L
CE
Etichetta carne bovina
numero o codice di riferimento (che evidenzi il legame tra
le carni e l’ animale)
n° di approvazione e paese del
macello
n° di approvazione e paese del
laboratorio di sezionamento
paese di nascita
paese di allevamento
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Prodotti Ortofrutticoli
Indicazioni per i prodotti ortofrutticoli preconfezionati
• Ragione sociale dell’operatore Ragione sociale del confezionatore (se
diverso dall’operatore): Azienda XXX (ragione sociale, indirizzo ed
eventuale marchio d’impresa)
• Natura del prodotto: Arance
• Nome della varietà: Tarocco
• Origine del prodotto (Paese d’origine ed eventualmente zona di
produzione): Italia/Sicilia*/Catania* (*facoltativo)
• Categoria (qualità): Categoria Extra
• Calibro (dimensione): 10 cm
• Peso netto: 1Kg
• Lotto di produzione: L1010101
• Prezzo: 1,15 € al Kg
• Additivi (se eventualmente presenti): Trattato in superficie con E320
• Caratteristiche (facoltativo): Coltivato col sistema di lotta integrata50
• Marchio ufficiale Ue (facoltativo)
Prodotti Ortofrutticoli
Indicazioni per i prodotti ortofrutticoli sfusi
•
•
•
•
•
Varietà: MELE GOLDEN
Provenienza: ITALIA
Categoria: I
Calibro: AA
Prezzo al kg: €/kg 1,99
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PRODOTTI BIOLOGICI
Esempio di etichettatura di prodotto ottenuto da
metodo di produzione biologico
• Denominazione di vendita seguita dall’indicazione “da agricoltura
biologica”. Indica che almeno il 95% degli ingredienti che
compongono l’alimento è ottenuto con metodo di produzione “bio”:
4 UOVA FRESCHE da agricoltura biologica
• Agricoltura Biologica - Regime di controllo CE
• Prodotto controllato e certificato da CertAgriBio s.r.l. Organismo di
controllo Aut. D. M. Mi.P.A.F. del 02/02/02 n. 101010 in applicazione
al Reg. CE n. 2092/91
• Sigla nazione (ITALIA): IT
PRODOTTI BIOLOGICI
Esempio di etichettatura di prodotto ottenuto da
metodo di produzione biologico
• Sigla dell’organismo di controllo (codice ministeriale di 3 lettere):
AAA
• Codice produttore: 000000
• Codice di autorizzazione alla stampa di etichette rilasciato
dall’organismo di controllo per i quantitativi accertati di produzione;
è composto dalla sigla F (prodotto fresco) o T (prodotto trasformato)
e dal numero di autorizzazione: T(F) 000000
• Logo comunitario (facoltativo):
PRODOTTI BIOLOGICI
NUOVO LOGO
VECCHIO LOGO
PRODOTTI OGM
Esempio di etichettatura di alimenti
geneticamente modificati
• Marchio depositato: BUDIN
• Denominazione di vendita: Budinello Budino al cacao
• Dicitura obbligatoria, ai sensi del Regolamento (CE) n. 1830/04:
Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati
• Quantità: 125g e
• Lotto di produzione: 18147 A
• Sede e stabilimento: Budin s.r.l. Via Cini, 0 bis 20100 Milano
• Termine minimo di conservazione: Da consumarsi preferibilmente
entro la fine di novembre 2008
• Elenco degli ingredienti. Dicitura obbligatoria, ai sensi del
Regolamento (CE) n. 1829/04: Ingredienti: zucchero, amido
(prodotto da mais geneticamente modificato), cacao 10%, sale,
aromi.
INDICAZIONE DEI PRODOTTI
PREINCARTATI O SFUSI
• Cartello al recipiente o al comparto
• Cartello unico o registro per gastronomia
e preparazioni alimentari, gelateria,
pasticceria e panetteria
INDICAZIONE DEI PRODOTTI
PREINCARTATI O SFUSI
Denominazione di vendita
Elenco ingredienti
Modalità di conservazione (per prodotti deperibili)
Data di scadenza (solo per paste fresche e paste fresche ripiene)
Titolo alcolometrico per bevande alcoliche
Percentuale di glassatura per prodotti congelati
glassati
Etichettatura MIELE
1. la denominazione di vendita (solo la parola
“miele” oppure con l’aggiunta dell’origine o
del metodo di produzione)
2. la quantità netta
3. nome e sede del produttore o del
confezionatore o del venditore
59
Etichettatura MIELE
4.lotto di produzione
5. termine preferenziale di consumo
6. il paese di origine
7. un sigillo di garanzia
60
Etichettatura uova
61
Etichettatura uova
62
Etichettatura surgelati
• Denominazione di vendita ( con il nome“surgelato”)
• TMC
• Istruzioni relative alla conservazione (t°,
attrezzatura)
• Avvertenza che il prodotto non deve essere
ricongelato e istruzioni per l’uso
• lotto
63
Etichettatura prodotti ittici
Deve essere riportato il metodo di produzione e
la zona di cattura
64
METODO DI PRODUZIONE
L’indicazione del metodo di produzione comporta una delle seguenti menzioni:
Prodotto pescato in mare: Pescato
Prodotto della pesca
Prodotto pescato in acque interne: Pescato in acque dolci
Prodotto della pesca
in acque dolci
Prodotto di acquacoltura: Allevato
Prodotto di acquacoltura
65
ZONA DI CATTURA
L’indicazione delle zone di cattura comporta:
per i prodotti pescati in mare la menzione di una delle zone di cui all’allegato.
per i prodotti pescati in acque dolci la menzione dello stato membro o del paese
terzo di origine del prodotto.
per i prodotti di allevamento, la menzione dello Stato membro o del Paese terzo
di allevamento in cui si è svolta la fase finale dello sviluppo del prodotto.
gli operatori possono menzionare una zona di cattura più precisa
66
DEFINIZIONE DELLE ZONE DI CATTURA
1 - Atlantico nord-occidentale
2 - Atlantico nord-orientale
3 - Mar Baltico
4 - Atlantico centro-occidentale
5 - Atlantico centro-orientale
6 - Atlantico sud-occidentale
7 - Atlantico sud-orientale
8 - Mar Mediterraneo
9 - Mar Nero
10 - Oceano Indiano
11- Oceano Pacifico
12 - Antartico
Zona FAO n.21
Zona FAO n.27
Zona FAO n.27.IIId
Zona FAO n.31
Zona FAO n.34
Zona FAO n.41
Zona FAO n.47
Zone FAO n.37.1 n.37.2 n.37.3
Zona FAO n.37.4
Zone FAO n.51 e 57
Zone FAO n.61,67,71, 77,81 e 87
Zone FAO n.48,58 e 88
67
DEFINIZIONE DELLE ZONE DI CATTURA
27
ATLANTICO NORDNORD-ORIENTALE
ATLANTICO NORDNORD-ORIENTALE
MAR BALTICO
27
ATLANTICO NORDNORD-OCCIDENTALE
27III d
21
37.1
37.2
MAR NERO
67
37.4
MAR MEDITERRANEO
61
37.3
OCEANO PACIFICO
31
34
ATLANTICO CENTROCENTRO-ORIENTALE
71
51
ATLANTICO CENTROCENTRO-OCCIDENTALE
77
47
41
OCEANO INDIANO
87
57
ATLANTICO SUDSUD-ORIENTALE
81
ATLANTICO SUDSUD-OCCIDENTALE
ANTARTICO
58
48
88
68
MARMELLATE
• La mescolanza, portata a consistenza gelificata
appropiata, di zuccheri e di polpa,
polpa purea, succo,
estratti acquosi e scorze di
CONFETTURE
La mescolanza, portata a consistenza gelificata
appropiata, di zuccheri e di polpa e/o di frutta (1 sola,
due o più specie)
CONFETTURA EXTRA
• La mescolanza, sufficientemente gelificata di
zuccheri e di polpa
1 sola, due o più specie di frutta
• Escluse: mele, pere, prugne, meloni, angurie,
uve, zucche, cetrioli, pomodori.