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i Lavori di Primavera
ARBUSTI E ALBERI
f
Lavori
Nei mesi del risveglio vegetativo aumenta notevolmente il lavoro dell’appassionato giardiniere. Non ci si può permettere di rimanere con le mani in mano: occorre operare prontamente, poiché le
piante e il tempo non aspettano.
Sarchiatura e concimazione. Areate, tramite una leggera sarchiatura, il terreno delle aiole che ospitano gli arbusti.
Le radici, già in piena attività, necessitano infatti di aria, oltre che di acqua e sostanze nutritive.
A partire dai primi giorni di marzo
effettuate una concimazione con prodotti composti contenenti azoto, fosforo e
potassio, nonché altri microelementi come ferro, magnesio, calcio, ecc.; ottimi
concimi sono, per esempio Osmocote
concime universale KB, Nitrofoska
Gold della Compo, Super Robur della
Scam, da somministrare alle dosi consigliate in etichetta.
Messa a dimora. Marzo e aprile sono i mesi ideali per mettere a dimora
specie sempreverdi come cipresso ,
corbezzolo, olivo, leccio, ecc., fino
al momento in cui non entrano in vegetazione. Effettuate questa operazione
quando la temperatura del giorno si aggira sui 12-15 °C e in assenza di vento.
Le specie a foglia caduca sono già
entrate in vegetazione, pertanto si possono mettere a dimora in questo periodo
solo se coltivate in contenitore.
Irrigazione. Non fate mai mancare
acqua alle piante, soprattutto a quelle
appena trapiantate, sempre in base
all’andamento climatico del bimestre.
Rimettete in funzione gli impianti
d’irrigazione; sostituite tubi e ugelli se
danneggiati e controllate il perfetto funzionamento della centralina.
Nel caso in cui si formino leggeri ristagni d’acqua, effettuate una leggera
zappatura a terreno asciutto per rompere
la crosta superficiale.
Potatura. Se non l’avete fatto precedentemente, siete ancora in tempo, fintanto che le gemme non si ingrossano,
per accorciare tutti i rami degli arbusti
che fioriscono sul getto dell’anno quali
buddleja , ceratostigma , lagerstroemia, caryopterys, Spirea japonica, Spirea bumalda e Hibi-
a
a
a
a
a
a
a
a
a
d
Prima
della potatura
e
c
b
Dopo
la potatura
b
La potatura del glicine cinese e giapponese. La potatura si effettua a fine marzo con il taglio di tutti i rami di un anno lasciando le prime 4-6 gemme a partire dall’inserzione sul ramo principale (a). Si eliminano poi i polloni che si sono
sviluppati vicino alla base del tronco (b) o se ne lascia uno solo (c), quando si
desidera allevare un nuovo tronco o ringiovanire una pianta debole. Sul tronco
si trovano inoltre succhioni poco vigorosi ma più fioriferi che vanno eliminati
(d) o potati a 3-4 gemme (e) (dopo la fioritura debbono essere eliminati totalmente). Vanno infine eliminati i rami della chioma più sottili e/o spezzati (f).
a
a
a
a
a
a
a
a
a
b
Prima
della potatura
b
Dopo
la potatura
La potatura del glicine americano. La potatura nel glicine americano si effettua a fine marzo tagliando i rami della chioma sino alla seconda gemma (a)
ed eliminando tutti i rami deboli e piccoli. Anche i polloni nati alla base vanno
eliminati (b)
scus syriacus lasciando solo 2-3 gem-
me basali.
Ad aprile, dopo la fioritura, potate invece gli arbusti che fioriscono sul legno
vecchio, come calicanto, filadelfo,
lillà, biancospino, palla di maggio,
gelsomino di San Giuseppe, forsizia, Kerria japonica e prunus da
fiore, accorciando i rami che hanno portato i fiori sopra la gemma più vicina al ramo principale più vecchio.
Effettuate tagli netti, con strumenti
affilati e, se possibile, disinfettate
le forbici con alcol etilico passando
da una nuova pianta all’altra, in maniera
da non trasmettere eventuali malattie.
Per quanto riguarda altri tipi di arbusti, come per esempio i glicini (cinesi, giapponesi e americani), la potatura va eseguita secondo le indicazioni
riportate nel riquadro riportato qui a
lato.
La potatura delle passiflore è un’operazione facile e intuitiva. Queste piante fioriscono sulla nuova vegetazione;
per stimolarle perciò a produrne di nuova spuntate poco sopra una foglia, prima
della ripresa vegetativa, tutti i tralci per
una lunghezza di circa 5-6 nodi. Se l’esemplare diventa troppo invadente, ricorrete a una potatura di contenimento
eliminando i tralci vecchi e quelli che
danno alla pianta un aspetto scomposto.
A fine inverno, se necessario, effettuate
una potatura di pulizia per togliere i
tralci secchi e/o danneggiati dal gelo.
Eliminate infine, da alberi e arbusti, i
rami secchi, stroncati, malformati, disinfettando le ferite con un prodotto a
base di pasta cicatrizzante, come ad esempio Lac Balsam della KB.
Dopo la potatura effettuate un trattamento disinfettante con poltiglia bordolese-20 (bio, irritante o non classificato)
alle dosi riportate in etichetta.
Diserbo e pacciamatura. Eliminate
prontamente le piante infestanti aiutandovi con una zappa, possibilmente prima che vadano a seme.
Sul terreno pulito predisponete uno
strato di pacciamatura dello spessore di
circa 5-10 cm, costituito da corteccia o
aghi di pino, compost o qualsiasi altro
materiale di natura organica.
Altri lavori. Rimuovete tutte le protezioni invernali, solo però quando siete
sicuri che non si possano più verificare
ritorni di gelo, cosa abbastanza frequente anche in aprile in alcune località del
Paese.
TAPPETO ERBOSO
Lavori
In questi mesi sono numerosi i lavori
che si debbono eseguire per preparare il
tappeto erboso alla prossima stagione
primaverile-estiva. Vediamo insieme
quali sono.
Rullatura. Questa operazione ha la
funzione di far riassestare il cotico erboso
che potrebbe essersi sollevato durante
l’inverno a causa del gelo. Utilizzate un
rullo del peso di circa 100 kg e largo 80100 cm, che si può noleggiare e/o acquistare nei brico center. Questo lavoro deve essere eseguito prima del
primo taglio e con terreni non troppo bagnati, per evitare dannosi compattamenti.
Carotatura. In questa stagione è opportuno effettuare, nei terreni compatti,
Arbusti e alberi. Marzo e aprile sono i
mesi ideali per mettere a dimora specie
sempreverdi come il corbezzolo
la carotatura, che ha lo scopo di migliorare il drenaggio dell’acqua e la circolazione dell’aria a livello delle radici
dell’erba. La carotatura va eseguita dopo la rullatura. Su piccole superfici si
possono eseguire forconature manuali,
mentre per grandi tappeti erbosi si devono utilizzare carotatrici meccaniche a
motore, che si noleggiano nei brico center. Queste attrezzatura estraggono dal
terreno carote di terra lunghe 5-10 cm e
del diametro di 1-1,5 cm, che vanno poi
raccolte con un rastrello. A questo punto va quindi distribuita su tutto il tappeto erboso della sabbia, possibilmente silicea, in ragione di 5-6 kg per metro quadrato, che, con l’aiuto di un rastrello, va
poi convogliata nei fori lasciati dalla carotatrice.
La carotatura va eseguita quando il
suolo presenta il giusto grado di umidità: non deve essere né troppo secco né
troppo bagnato, poiché si rischierebbe
di compromettere la buona riuscita del
lavoro.
Sfeltratura. Questo lavoro ha lo scopo di rimuovere il feltro (cioè quello
strato di materiale organico costituito da
residui d’erba, radici, foglie morte, ecc.)
che si forma a livello del colletto delle
piantine, limitandone lo sviluppo e riducendo gli scambi gassosi tra il terreno e
l’atmosfera. Il feltro riduce anche la penetrazione dell’acqua e del concime nel
suolo.
Dopo la sfeltratura, che si effettua
quando il feltro supera l’altezza di 7-8
millimetri, per stimolare una pronta ripresa del tappeto erboso occorre eseguire la prima concimazione della stagione.
Concimazione. In questi mesi è indispensabile concimare il tappeto erboso.
Tappeto erboso. In questo bimestre è indispensabile concimare il tappeto erboso. Distribuite il concime a mano, o utilizzando l’apposito carrellino
Per stimolare il risveglio e la crescita
dell’erba somministrate, dopo aver eseguito il taglio, un concime ad alto titolo
d’azoto, come per esempio Nitrophoska
Gold o Floranid Rasen, alla dose di 3035 grammi per metro quadrato, da distribuire a mano o utilizzando l’apposito
carrellino spandiconcime (vedi foto). Se
nella seconda metà di febbraio avete effettuato la concimazione di fine inverno,
riducete le dosi a 15-20 grammi per metro quadrato.
Taglio. Nel mese di marzo è necessario riprendere il taglio del tappeto erboso, sia per migliorarne l’aspetto che per
stimolarne la crescita. Prima di eseguire
il primo taglio rimuovete, se presenti,
rami e foglie secche accumulatisi
sull’erba durante l’inverno.
L’altezza di taglio dipende dalle specie che compongono il tappeto erboso:
in linea di massima erbe piuttosto fini
come agrostis e alcune specie di poa
vanno tagliate a un’altezza di 2-3 cm,
mentre festuca e lolium vanno tagliate a un’altezza di 3,5-4 cm.
Se il vostro rasaerba non è provvisto dell’apposito cestello raccoglierba,
asportate accuratamente i residui di taglio aiutandovi con un rastrello: se lasciati sul tappeto erboso potrebbero infatti
causare pericolosi marciumi, e la
formazione e l’accumulo di feltro.
In questo periodo il tappeto erboso
può anche essere colpito dai cerchi delle streghe, causati da funghi appartenenti ai generi Marasmius, Lepiota, Clitocybe, Psalliota e Coprinus.
Le parti di tappeto erboso danneggiate da marciume rosa invernale e dai cerchi delle streghe vanno rimosse e ripristinate con una nuova operazione di semina.