[campania - ix] eci_sud/09 03/11/08

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[campania - ix] eci_sud/09 03/11/08
M EZ Z OG IORNO EC ONO MIA
LUNEDÌ 3 NOVEMBRE 2008
IX
Aziende & persone
Business La sua compagnia aerea a basso costo («ma di qualità») è leader in Italia
Tutto calcio e low cost
Così vola Pulvirenti
L’industriale si racconta: il Catania, Wind Jet e la lotta al pizzo
DI ANGELO MELI
D
a Forlì il salto verso
l’Europa è breve. Gli
aerei della Wind Jet di
Nino Pulvirenti potranno raddoppiare
le tratte nazionali ma soprattutto internazionali. «Sin dalla prossima estate, dall’aeroporto Ridolfi i nostri Airbus decolleranno
per Bruxelles, Praga, Amsterdam, Barcellona, Berlino, Cracovia, Timisoara, Riga, Parigi e le
altre dieci destinazioni che già
raggiungiamo», afferma con orgoglio Pulvirenti. Tutte rigorosamente low cost. Nata appena cinque anni fa a Catania, ora la
Wind Jet è la compagnia leader
nel settore low cost in Italia. Inizia a volare nel giugno 2003 con
un primo Airbus 320, ma già alla
fine dello stesso anno la flotta è
di 3 aeromobili dello stesso tipo.
Nel 2004 diventano 5 e 8 nel
2005. Nel luglio del 2006 la compagnia ha acquisito il nono ed il
decimo aeromobile. Ad oggi la
flotta è composta da 10 Airbus
320 e 2 Airbus 319 «che diventeranno 15 entro pochi mesi», continua il patron. «Siamo low cost
ma puntiamo molto sulla qualità . Abbiamo superato i due milioni e mezzo di passeggeri e il
trend è in crescita, quota tre milioni è vicinissima».
Pulvirenti non si occupa solo
Nino Pulvirenti, Al lato uno degli Airbus di Wind Jat
di aerei, il suo gruppo (duemila
dipendenti e quasi 400 milioni
di fatturato) spazia dalla grande
distribuzione (con 97 supermercati Fortè sparsi in tutta la Sicilia), agli alberghi di lusso e all’agricoltura («ma solo per passione di famiglia»). Sino all'anno
scorso Pulvirenti era anche nel
settore della ristorazione con
l’insegna «Sorsi&morsi», ma rendevano poco e ha preferito cedere vendendo a privati.
Gli alberghi sono «5 stelle de
luxe»: Mazzarò Sea Palace e At-
BANCHE Per avere l’ok
sui grandi progetti
occorre viaggiare
fra Roma e Milano
lantis Bay a Taormina e La Fenice a Belpasso. «Sono un imprenditore che cerca di variare i propri investimenti puntando nei
settori più redditizi, dove ci sono spazi d’impresa», continua.
Pulvirenti è anche il patron del
Catania calcio, che gioca in serie
A e quest’anno è partito anche
benissimo, «ma quella è pura
passione», afferma sottolineando che comunque cerca di chiudere i bilanci almeno in pari.
«Certo qualche volta ci si perde
ma le passioni costano, si sa».
Catanese purosangue, 46 anni, Pulvirenti ha cominciato presto a lavorare. Dopo il diploma
di perito commerciale si iscrive
a Giurisprudenza, ma prevale la
voglia di realizzarsi subito. A 22
La scheda
Wj: dodici velivoli e diciannove destinazioni
Wind Jet è stata fondata nel giugno
2003 da Antonino Pulvirenti con
l’obiettivo di collegare la Sicilia con
le maggiori città italiane ed
europee. Conta 500 dipendenti e
circa 250 milioni di euro di
fatturato. Con dieci Airbus 320 e
due Airbus 319 la compagnia aerea
siciliana opera su 19 destinazioni:
10 in Italia (Catania, Palermo, Forlì,
Milano (Lin), Venezia, Verona, Roma
(Fco), Pisa, Torino e Parma) e 9 in
Europa (Parigi, Nantes, Lione,
Barcellona, Mosca, San Pietroburgo,
Il caso L’azienda di trasporti casertana (1000 addetti) produce treni metropolitani e dell’Av
Luiss inserisce Firema
tra le imprese eccellenti
Per il 2009 previsione di budget in forte crescita
stata segnalata dalla
Luiss come una delle
dieci aziende di eccellenza sul territorio,
tanto da meritare il
cuore dell’attenzione pubblica nel corso della recente assemblea dell’Unione industriali di Napoli svoltasi a Città della Scienza, alla presenza del
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del leader nazionale degli imprenditori,
Emma Marcegaglia. Ma soprattutto è tra le poche imprese, in Italia, ad aver seguito, da
circa un secolo, tracce progressive di espansione senza alcuna soluzione di continuità. Infatti, le radici della Firema affondano nella fertile semina
generata dall’intuito geniale
del fondatore, il commendatore Giovanni Fiore, che nel
1920, ad Ercolano, aprì un’officina di lavorazione del legno.
Oggi Firema — fondata nel
1993 dalla fusione per incorporazione di società operative
nel settore ferroviario allo scopo di integrare le risorse industriali e finan ziare per affrontare con maggiore competitività le richieste del mercato
nazionale ed internazionale
— vanta performance di assoluto valore sia sul mercato interno che su quello mondiale, partecipando ai più rilevanti progetti che hanno segnato lo sviluppo del trasporto pubblico in Italia, dai primi rotabili per il trasporto locale ai treni ad alta velocità
È
controllati dai sistemi elettronici digitali. Un budget annuale che oscilla, per il 2008, intorno ai 200 milioni e una previsione di crescita per l’anno
prossimo che tocca i 240 milioni di euro; un portafoglio
ordini che copre i prossimi
tre anni; e una forza produttiva di circa 1000 dipendenti, la
maggior parte impegnata nel-
penhagen. Ora, nel quartier
generale della società a breve
entreranno in produzione i
treni della Circumflegrea, della Cumana e dell’Alifana. Assieme a quelli già in via di consegna della Sepsa, della Roma-Viterbo e della ferrovia
appulo-lucana. Mentre nel
quinquennio 2007/2013 ha
previsto un investimento di
Industria Uno dei capannoni della Firema
lo stabilimento centrale di Caserta, di cui il 10 per cento è
rappresentato da ingegneri.
Firema ha finora firmato realizzazioni di tutto prestigio come i treni della metropolitana di Milano, Roma, Napoli,
Genova e Catania; i treni ad
alta velocità Etr 500; i treni a
due piani di Trenitalia e Ferrovie Nord Milano; i tram delle
città europee di Oslo, Manchester, Birmingham, Co-
26 milioni di euro per le attività di ricerca e sviluppo.
Ma ripercorriamo le varie
tappe di un’azienda che ha saputo fare della tradizione l’elemento identitario più forte su
cui elaborare vincenti strategie di innovazione, fino ad affermarsi come leader nella
progettazione, nella costruzione, nel revamping e nella manutenzione del materiale rotabile. Dopo la fondazione del-
l’officina di Ercolano, il capostipite, Giovanni Fiore, fornì
nel 1946 il primo segno vero
di ampliamento e di innovazione: con il potenziamento
dei nuovi impianti destinati alla riparazione del materiale
rotabile ferroviario e, a partire
dal 1958, l’avvio della costruzione dei carri ferroviari. A Caserta, storico quartier generale del gruppo, nel 1963 fu avviata la costruzione della seconda unità produttiva delle
Officine Fiore destinata alla
costruzione di veicoli filo-ferro-tramviari. Nel 1979 l’azienda acquisì nuove commesse
per la fornitura di rotabili in lega leggera, dando nuovo sviluppo alle proprie tecnologie
produ ttive. La denominazione sociale di Fiore Spa fu acquisita nel 1981. Nel 1990 fu
dotata, prima azienda
in Italia, di un binario
elettrificato a 3000 V
per la prova in movimento dei rotabili, impianto recentemente
potenziato a 25 mila V
(nel 2004). Prima della
fusione, il pacchetto
azionario faceva capo
inizialmente per il 49%
a Finmeccanica, per il
39% a soci privati del
Nord e per il 17% alla
famiglia Fiore. Nel
2003 si è concluso il trasferimento dell’intero
pacchetto azionario
Firema Trasporti nella
famiglia imprenditoriale Fiore, creando un sistema
integrato composto da società facenti capo al medesimo
azionariato unendo sinergicamente le proprie potenzialità. In base al nuovo profilo
dal Gruppo Fiore dipendono
Tecnosistem (Sistema di ingegneria), Firema Trasporti
(Materiale rotabile), Costruire (Sistemi civili) e Reicom
(Trasmissione wireless).
Ang. Agr
Samara, Bucarest, Zante). Wind Jet
opera inoltre voli charter verso le
capitali europee e i maggiori luoghi
di soggiorno dell'Egitto, Spagna,
Canarie, Baleari, Turchia, Grecia,
Marocco, Tunisia, Israele, in
partnership con i più conosciuti
tour operator italiani. Alla fine
dell'anno avrà già trasportato quasi
3 milioni di passeggeri, con aerei
pieni mediamente al 75%. La base
principale di Wind Jet è Catania,
seconda e terza base operativa
sono Palermo e Forlì.
anni gestisce già un supermercato a Mascalucia. Che diventano
tre e aumentano ancora, poi comincia a investire in altri settori
approfittando anche del cash
flow garantito dalle casse. «Con
le banche non abbiamo mai avuto grossi problemi — racconta
— ma riusciamo a trovare i capitali necessari anche con canali
interni». Sente molto la mancanza di un banca siciliana, veramente siciliana. Escluso la rete
delle Bcc, quasi tutte le altre filiali che operano nell'isola sono
controllate dai grandi gruppi del
Nord «e quando il progetto di investimento è di una certa consistenza bisogna viaggiare tra Roma e Milano per farselo approvare». Pulvirenti è un vero imprenditore siciliano, con un forte radicamento sul territorio e un ottimo rapporto con tutti, anche se
«fare impresa in Sicilia e sempre
più complicato che altrove. Ma
sono ottimista».
E il racket? La mafia? «Sono
stato colpito, hanno danneggiato le mie aziende e ho denunciato — racconta — sono stato testimone d’accusa in molti processi
contro mafiosi». Pulvirenti è socio di Confindustria, «non faccio
molta vita associativa, ma sono
d’accordo con la linea antimafia
varata con decisione da Ivan Lo
Bello».
Progetti per il futuro? Torna la
vera passione: «Stiamo per realizzare un Centro Sportivo per il
Catania, a Mascalucia, dove investiremo una ventina di milioni. Tutti mezzi nostri». Ma pensa
pure a sviluppare la rete dei supermarket, potenziare la flotta
aerea, ingrandire i suoi alberghi.
E la Borsa? «Non è il momento,
per noi e neanche per il mercato. Puntiamo ad andare avanti
con le nostre risorse».