Microguida Fiscale per chi vuole Guadagnare

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Microguida Fiscale per chi vuole Guadagnare
Microguida Fiscale per chi vuole Guadagnare
Online e vuole essere in regola
Cio' che scrivo e' corretto e deriva dalla
generale esperienza, o ricerche su internet.
Tuttavia, e' un po' generico e inoltre la
regolamentazione fiscale in Italia
cambia continuamente.
Quindi TI RACCOMANDO di chiedere
indicazioni a un buon commercialista o - anche
meglio - alla Confartigianato della tua zona.
IMPORTANTE: Non SONO commercialista.
A chi è rivolta questa guida
Che la nuova economia e la ripresa di quella
vecchia passino per il web è un fatto noto ai
più.
È, infatti, sotto gli occhi di tutti che internet insieme con i suoi strumenti e canali telematici
sia l’unica valida alternativa per riprendersi e
riprendere in mano la situazione economica
personale e perché no del Paese.
Questa guida si rivolge ed è dunque a
disposizione di tutti coloro che nel web ci
credono, che dal web vorrebbero partire e che
sul web intendono costruire e condividere la
propria storia.
Daniela Pellacani
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Quando inizio a guadagnare dei soldi online, come
devo comportarmi con l'Agenzia delle Entrate?
Hai 30 giorni di tempo per dare notizia
all'Agenzia delle Entrate del fatto di aver
iniziato un'attivita' in proprio. In teoria, sarebbe
meglio iniziare a lavorare dopo aver aperto la
partita IVA...
...Pero', siccome la legge ti da' 30 giorni, tu hai
tutto il tempo di vedere come ti vanno gli affari,
PRIMA di decidere se vale veramente la pena
di aprire la partita IVA...
In poche parole: non c'e' nessun esattore delle
tasse col fucile spianato, che ti obbliga ad
aprire subito la partita' IVA non appena sei
online!
Percio': intanto tu inizia e vedi come ti girano
le cose. Dopo di che, se entreranno bei soldi,
allora e' normale che dovrai pagare le tasse
(come fanno TUTTI quelli che hanno una
attivita' in proprio).
Ti ricordo che guadagnare online non e' una
specie di "gratta & vinci", ma una vera e
propria attivita' imprenditoriale SERIA e come
tale deve essere trattata e
considerata...Insomma quando cominci a
guadagnare realmente, allora e' un business e
quindi ti servira' un supporto fiscale e
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professionale.
E ricordati che ci sono le partite IVA
agevolate... pero' se non le scegli subito, poi
non puoi piu' farlo!
Quindi, quando sara' il momento, informati
bene sulle agevolazioni che puoi avere.
Ho chiesto a un commercialista, ma non aveva
esperienza di business online, ci sono
alternative?
Specialisti della fiscalita' per i business online?
Allora... ci sono anche commercialisti preparati
sulle specificita' del business online, ma sono
veramente pochi.
Effettivamente, parecchi commercialisti di
solito non ci capiscono una mazza e talvolta ti
possono fare anche dei danni.
Il mio consiglio e' di farti fare un preventivo e
una consulenza alla Confartigianato della tua
zona.
Sono tra i più affidabili proprio perche'
sono sempre organizzati in uffici grossi
composti da contabili, ragionieri e dottori
commercialisti,
oltre che da avvocati e consulenti del lavoro e
quindi colmano gli uni le lacune degli altri.
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Sono un dipendente statale, e' vero che non
posso
aprire partita IVA? Come posso fare?
Come dipendente statale puoi avere una
partita IVA. Devi pero' farti rilasciare un nulla
osta dal tuo dirigente.
I requisiti per ottenere il nulla osta sono che
l'attività in proprio:
- Non deve in alcun modo interferire con
l'attivita' svolta per lo Stato.
- Non deve neppure entrare in concorrenza,
competizione o essere in qualche modo
ostacolativa a quello che fai perlo Stato.
- Non deve essere un'attivita' che preveda l'uso
del tuo know-how acquisito grazie al tuo lavoro
per lo Stato (parliamo di know-how specifico).
- Non deve essere mai svolta durante l'orario di
lavoro per lo Stato ne' stancarti al punto che tu
poi renda meno sul tuo posto di lavoro statale.
Un business online rispetta facilmente tutte
queste condizioni.
Al momento ho una partita IVA con regime dei
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minimi in Italia, ma ero orientato ad aprire una
LTD a Londra. Come orientarmi poi con il
pagamento delle tasse?
Devo pagarle in UK o in Italia?
Il discorso di aprire una LTD inglese per
"ottimizzare il carico fiscale" (ovvero pagare
meno tasse) non funziona.
Perche' tu sei tassato dove vivi e generi il tuo
reddito.
Quindi se vivi in Italia e generi reddito con una
societa'in Italia, paghi le tasse in Italia.
Certo che puoi aprire una LTD a Londra e
pagare le tasse inglesi... se ti trasferisci la'. Ma
se vivi in Italia e' inutile farsi film.
Finche' puoi, tieni la tua bella partita IVA con i
minimi.
Quando supererai i famosi 30.000 euro dei
minimi, allora potrai decidere se tenere una
partita IVA normale, se aprire una onlus
oppure se migrare via dall'Italia.
Quando aprire una partita IVA
La partita iva, per legge và aperta dopo 30
GIORNI dal primo guadagno ONLINE, il più
controllato è Adsense.
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Anche se il guadagno è di 1 EURO, ma avete
intenzione di continuare a guadagnare online,
quindi non avete intenzione di guadagnare solo
quel euro e chiudere il sito o dismonetizzarlo,
dovete per forza aprire la p.iva entro 30 giorni,
se no evadete il fisco.
Anche se il guadagno è solo di 1 euro, però
siccome avete intenzione di guadagnarne alti,
è considerata un’attività imprenditoriale
(internet marketer). Quindi se non volete guai
con la finanza dovrete aprire una p.iva.
COSA APRIRE E DOVE
Aprire una partita iva non costa tanto, bisogna
iscrivere il marchio alla camera di commercio,
che costa sui 80 euro e qualche spesa per la
partita iva, insomma, si arriva a un totale di 100
EURO.
Ma non per forza all’agenzia delle entrate, per
scelta potrete aprirne una al confartigianato.
tasse:
per le persone che aprono una partita iva
nuova, allora esistono delle agevolazioni fiscali
(altre info sul sito del’agenzia delle entrate), ci
sono delle tasse fisse molto basse e poi, ogni
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guadagno viene tassato.
Registri iva
Quando aprite una Partita iva per guadagnare
col vostro sito, dovrete comportarvi
ugualmente come se avreste un negozio vostro.
Muniti di commercialisti e registri iva. Ogni
incasso và registrato.
E per quanto riguarda la fiscalità nella
prestazione occasionale?
Oggi come oggi, la definizione di prestazione
occasionale è ben precisa, stando al decreto
legislativo 276/2003 (art. 61, comma 2):
Dalla disposizione di cui al comma 1 sono escluse le
prestazioni occasionali, intendendosi
per tali i rapporti di durata complessiva non superiore a
trenta giorni nel corso dell’anno solare
con lo stesso committente, salvo che il compenso
complessivamente percepito nel medesimo
anno solare sia superiore a 5 mila euro, nel qual caso
trovano applicazione le disposizioni
contenute nel presente capo.
Stando ai termini di legge,chi guadagna online
con le affiliazioni, ad esempio con il circuito di
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AdSense, deve necessariamente aprire Partita
IVA, in quanto il rapporto commerciale con il
committente (nel mio esempio Google), dura
ben oltre i trenta giorni all’anno. Per quanto
riguarda il secondo requisito, anche se gestite
più siti e per ognuno di questi il circuito di
affiliazione è diverso dovete comunque aprire
Partita IVA se superate i 5.000 euro lordi
l’anno.
La situazione cambia se invece guadagnate
online vendendo un vostro prodotto (ad
esempio i famosi infoprodotti) usando un sito
web come semplice strumento di
comunicazione: in tal caso si parla di
prestazione occasionale, in quanto la vendita
non è continuativa, dunque a meno che non
superiate 5.000 euro di compenso all’anno
non siete obbligati ad aprire Partita IVA.
Fermo restando che ogni tipo di reddito
percepito dovrebbe essere soggetto a
tassazione, ci sono diversi tipi di guadagni che
sfruttano in maniera totalmente diversa quel
versatile strumento che il sito web ed è giusto
distinguere le varie classi di reddito.
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Voglio aprire un sito web/portale di ecommerce,dal quale vendere direttamente
una serie di prodotti, devo aprire una partita
IVA?
Se la tua intenzione è quella di avviare un vero
e proprio “portale” di e-commerce al fine di
pubblicizzare e vendere prodotti fisici
(alimentari e non), devi aprire una partita IVA.
Del resto, avviare un sito di e-commerce è
come aprire un’azienda tradizionale, richiede
cioè una serie di sforzi in termini di tempo,
denaro,conoscenze tecniche e di marketing
che insieme ben costituiscono una vera ed
effettiva attività imprenditoriale/aziendale.
Voglio avviare un’attività di vendita
occasionale, sperimentale, spot, saltuaria
(eBay, Blomming, facebook, etc.), devo aprire
una partita IVA?
Il fisco prevede la possibilità di poter effettuare
vendite “occasionali” - vendite cioè
sporadiche e non continuative - senza la
necessità di aprire una partita IVA. A
determinate condizioni.
Il limite tra “partita IVA /non partita IVA” è
segnato dall’occasionalità dell’attività di
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vendita intrapresa o da intraprendere.
Non esistono dei limiti precisi stabiliti dalla
legge al di sotto ed al di sopra dei quali è
obbligatorio o meno aprire una partita IVA. È
possibile, in linea generale, non avere una
partita IVA quando:
a. le tue compravendite si manifestano in un
arco di tempo limitato. Il tempo che separa
l’acquisto di un bene dalla vendita dello
stesso deve essere identificabile (es.: due,
tre, quattro mesi) e
b. le compravendite non devono avere
un'intensità propria di un’attività
professionale ed organizzata come una vera
impresa (se fai una vendita al giorno, ad
esempio, è evidente che la tua è un’attività
professionale!)
Sappi che una delle ultime contestazioni del
fisco
ha riguardato venditori eBay senza partita IVA.
È giunto il momento di aprire una partita IVA:
quali sono gli adempimenti di inizio attività?
Devi fare richiesta al Registro delle Imprese
tramite un modello telematico che si chiama
”Comunica” o “Comunicazione Unica di
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impresa”.
Questa comunicazione, valida ai fini fiscali,
previdenziali ed assicurativi deve essere
inoltrata,utilizzando la firma digitale, all’Ufficio
del Registro delle Imprese presso la Camera di
Commercio di competenza
(http://www.camcom.gov.it/), che
provvederà ad inoltrarla a sua volta agli altri
Enti (Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL).
Luca NOTA BENE
Al momento dell’iscrizione è consigliabile
valutare la possibilità di iscrivere l’impresa
individuale con qualifica di “piccolo
imprenditore” al fine di poter usufruire della
riduzione sul diritto annuale di iscrizione alla
CCIAA di competenza.
Per avviare un’attività di vendita online devo
rispettare particolari requisiti?
Per esercitare l’attività di vendita di beni non
alimentari hai bisogno unicamente del
possesso dei requisiti di onorabilità (morali), e
quindi, non devi aver riportato condanne
penali in sostanza.
Per la cessione di beni di genere alimentare, è
previsto invece anche il possesso dei requisiti
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professionali ovvero, alternativamente:
✦ devi aver frequentato con esito positivo un
corso professionale per il commercio di
alimenti
✦ devi aver prestato la tua opera, per almeno 2
anni, anche non continuativi, nel quinquennio
precedente, presso imprese esercenti l’attività
nel settore alimentare
✦ devi essere in possesso di un diploma di
scuola secondaria superiore o di laurea,
purché nel corso di studi siano previste
materie attinenti al commercio di beni
alimentari
Nota bene: dal 14 settembre 2012 sono stati
aboliti i requisiti professionali per il commercio
all’ingrosso di alimenti.
Nell’ipotesi in cui, per la vendita di alimenti,
venga esercitata sia l’attività all’ingrosso sia
quella al dettaglio, nel sito web bisogna
distinguere l’area della vendita all’ingrosso da
quella dedicata alla vendita al dettaglio.
Luca
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Daniela Pellacani-Lifestyle & Successo Finanziario
Skype:daniela.pellacani
Email: [email protected]
Web:
http://guadagnaresemplice.wordpress.com/
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