La valutazione finanziaria e la contabilità alla fine sono

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La valutazione finanziaria e la contabilità alla fine sono
LA VALUTAZIONE FINANZIARIA E LA CONTABILITÀ
ALLA FINE SONO RICONCILIATE?
Dal 2008, Accuracy e l'Università Paris Dauphine stanno conducendo, in partnership, un lavoro di ricerca per
analizzare l'applicazione della norma IAS 36 («Svalutazione di attivi») da parte delle aziende. Questo lavoro ha
portato alla creazione di un Barometro annuale, di cui esse hanno presentato la prima edizione in occasione di una
tavola rotonda il 3 dicembre 2009.
Alla tavola rotonda hanno partecipato professionisti, insegnanti e studenti.
Dopo l'introduzione di Laurent Batsch, Presidente dell'Università Paris Dauphine, e di Frédéric Duponchel,
Direttore Generale di Accuracy, gli autori dello studio hanno presentato le principali conclusioni:
- Jean François Casta, Professore all'Università di Paris Dauphine;
- Olivier Ramon, Professore incaricato all'Università di Paris Dauphine;
- Bruno Husson, socio di Accuracy e Professore affiliato del Gruppo HEC;
- Henri Philippe, Socio di Accuracy e Professore incaricato al Gruppo HEC e all'Università di ParisDauphine.
Ulteriori informazioni sono state date da:
- Christian Chiarasini, Socio di Ernst & Young, Sindaco, membro della Ernst & Young Worldwide IFRS Policy
Committee e direttore tecnico IFRS di Ernst & Young France;
- Pierre-François Riolacci, Direttore dei Servizi Finanziari del gruppo Veolia Environnement;
- Gilles Zancanaro, Direttore Centrale Contabilità - Sistemi informatici - Finanza del gruppo Bouygues.
La norma IAS 36 e le sue poste in gioco finanziarie
La norma IAS 36 impone di realizzare dei test annuali di svalutazione (impairment tests) degli attivi immateriali, in
particolare del goodwill. Essa regola al contempo le modalità tecniche dei test di impairment e la comunicazione su
questo tema. La norma presenta, quindi, una posta in gioco strategica per le aziende e i suoi azionisti: la sua
applicazione garantisce all'investitore che il valore economico del goodwill sarà almeno pari a quelli iscritto in bilancio.
Il valore contabile del goodwill si basa, quindi, ormai su una valutazione finanziaria e non più su un ammortamento
sistematico.
In cosa consiste un test di impairment?
I test di svalutazione mirano a verificare che il valore contabile degli attivi immateriali sia inferiore al loro valore
recuperabile. La norma IAS 36 definisce il valore recuperabile come il massimo tra:
- il valore di utilità (value in use),
il giusto valore netto dei costi di cessione (fair value less cost to sell).
Una perdita di valore viene registrata quando il valore recuperabile è inferiore al valore contabile.
Conclusioni del Barometro IAS 36 Accuracy – Paris-Dauphine
Questo Barometro analizza la qualità della comunicazione finanziaria delle società dell'SBF 120 sulla norma IAS 36.
Esso si basa sullo studio dei rapporti annuali degli esercizi dal 2006 al 2009 di tutte queste società (ovvero 360
rapporti). I risultati di 51 domande binarie, che riflettono al contempo la quantità e la qualità dell'informazione
comunicata sulla norma IAS 36, vengono sintetizzati per produrre un punteggio in base 10 per società e per anno.
1-
La comunicazione sulla norma IAS 36 è soddisfacente?
Caratteristiche del Barometro 2009
Complessivamente, le società si piegano alle esigenze minime della norma IAS 36. Pochissime fanno le zelanti e
divulgano elementi che la norma suggerisce ma non impone. Si osservano infatti:
- molti voti medi: il 42% dei voti è compreso tra 4/10 e 6/10,
- pochi voti estremi: 9 voti superiori a 8/10 e 4 inferiori a 2/10.
Quali evoluzioni tra il 2007 e il 2009?
- Un barometro in rialzo: il voto medio passa da 4,6/10 nel 2007 a 4,9/10 nel 2008 poi a 5,4/10 nel 2009.
- Voti sempre più eterogenei: lo scarto è sempre maggiore tra il voto più basso e quello più alto.
- La classifica delle società evolve: in due anni, più della metà delle società guadagnano o perdono più di 10
posti.
2- Quali sono i fattori che spieg ano i volti più alti (e i più bassi)?
L'analisi economica che abbiamo realizzato rivela che alcuni fattori spingono ad una comunicazione finanziaria più
ricca.
- Una forte svalutazione del goodwill: la posta in gioco della comunicazione sulla norma IAS 36 è
demoltiplicata quando i test arrivano ad una svalutazione.
- Un capitale flottante ridotto: le società che hanno poco flottante comunicano essenzialmente attraverso il
rapporto annuale. Le altre sviluppano maggiormente altri canali di comunicazione finanziaria: riunioni con
gli analisti, lettere agli azionisti, ecc.
- La presenza di un azionariato istituzionale forte: gli investitori istituzionali esigono, infatti,
un'informazione finanziaria formalizzata per poter paragonare i loro diversi investimenti.
- L'esperienza preliminare delle norme americane: le società che erano quotate negli Stati Uniti prima
dell'arrivo delle IFRS ottengono voti più alti delle altre, il che si spiega per la somiglianza dei sistemi di
riferimento US GAAP e IFRS.
- Un sindaco tra i grandi dell'audit
3- La riconciliazione tra contabilità e valutazione è compiuta?
I nostri lavori rivelano che la contabilità e la valutazione sono lungi dall'essere riconciliate. Citiamo due ostacoli
maggiori.
- Esiste una certa confusione tra i concetti presentati dalla norma (ad esempio giusto valore e valore di
utilità).
- Il plebiscito apparente del WACC, come risulta dalla comunicazione finanziaria delle società, maschera tassi
di attualizzazione spesso opachi, i cui parametri principali le aziende non amano a svelare.
Principali temi affrontati durante la tavola rotonda
4- E' una buona notizia quella di avere un punteggio alto al Barometro Accuracy – Paris-Dauphine?
Per i responsabili finanziari e i sindaci, la norma IAS 36 mira innanzitutto ad assicurare la solidità di un elemento che
pesa sempre più sul bilancio delle aziende (il goodwill). La comunicazione intorno a questa norma ha come obiettivo
quello di dimostrare la robustezza dei lavori di valutazione eseguiti. Non si tratta in nessun caso di divulgare elementi
di valutazione destinati agli investitori o agli analisti finanziari.
Di conseguenza, ottenere un punteggio elevato al barometro Accuracy – Paris-Dauphine è gratificante in sé, ma può
anche tradurre una comunicazione finanziaria troppo dettagliata... agli occhi dei responsabili finanziari!
A contrario, per un valutatore esterno, un punteggio alto traduce una precisione e una trasparenza apprezzabili nel
discorso relativo agli impairments test e, più in generale, nella comunicazione finanziaria della società.
5- Quale grado di comunicazione finanziaria adottare per quanto riguarda la IAS 36?
La norma IAS 36 richiede la diffusione di numerosi elementi che presentano un grande interesse per gli analisti
finanziari e gli investitori: tasso di attualizzazione, tasso di crescita atteso, ipotesi sui flussi futuri, ecc.
Sfortunatamente, nella pratica, l'informazione diffusa è spesso molto limitata ed inutilizzabile da parte di un
valutatore esterno: le aziende rispondono all'esigenza di comunicazione della norma presentando i grandi principi ed
analisi di sensibilità piuttosto che diffondendo i parametri principali della valutazione.
E' vero che qualsiasi informazione che colpisce le prospettive delle società è sensibile e confidenziale: ciò porta
quindi i preparatori dei bilanci .- e i loro sindaci - ad appiattire al basso il livello di dettaglio comunicato su questi
temi.
6- La rivoluzione del giusto valore in contabilità, un bene o un male?
Al di là delle poste in gioco della comunicazione finanziaria, questa norma evidenzia l'intrusione del giusto valore nel
bilancio delle aziende (così come fa la norma IAS 39 per le banche)... e comporta necessariamente una certa
soggettività nella contabilità.
Questa incursione della soggettività dei valutatori nell'universo della contabilità crea spesso dei contrasti
internamente, perché richiede di far collaborare contabili, finanziari ed agenti operativi. Se ben eseguito, questo
«contrasto di culture» può essere l'occasione per un apprendimento proficuo ed un arricchimento reciproco.
Più in generale, abbattere le barriere delle questioni contabili aprendole sulle prospettive dell'azienda conferisce loro
una dimensione nuova e stimolante per la professione contabile. In particolare, la norma IAS 36 sensibilizza i
manager al problema delle eccedenze di valore e, quindi, alla pertinenza dei prezzi di acquisizione: l'approccio
«finanziario» della norma è simile a quello che prevale durante un processo di acquisizione, il che la rende
comprensibile sia ai finanzieri sia agli agenti operativi. In caso di svalutazione, non si tratta più unicamente di un
problema contabile, ma forse anche di un errore di investimento.